PROVINCIA DE CASTEDDU. Taccuino avvenimenti Pag. 2 Provincia di Cagliari Pag. 3 Cronaca e politica regionale Pag. 11 Province Pag.

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1 PROVINCIA DI CAGLIARI PROVINCIA DE CASTEDDU RASSEGNA STAMPA 3 OTTOBRE Taccuino avvenimenti Pag. 2 Provincia di Cagliari Pag. 3 Cronaca e politica regionale Pag. 11 Province Pag. 23 La rassegna stampa è stata ultimata alle ore

2 AGI TACCUINO AVVENIMENTI DI OGGI - Prosegue il ciclo di conferenze di programmazione dei Plus convocato dall'assessore alle Politiche sociali della Provincia di Sassari, Daniele Sanna (Sassari - palazzo della Provincia - sala Angioy - ore 9) - Secondo workshop organizzato dalla Regione nell'ambito del progetto Jessica Sardegna (Cagliari - sede Ance - viale Colombo 2/a - ore 9.15) - Il coordinamento sindacale dei lavoratori dell'alcoa incontra i sindaci del territorio (Portovesme - stabilimento Alcoa - ore 9.30) - Coordinamento delle federazioni del settore industria della Cisl, con la partecipazione delle segreterie nazionali di metalmeccanici, chimici, edili, agroindustria, elettrici e telecomunicazioni (Cagliari - Cisl - salone Sechi - via Ancona 1 - ore 9.30) - Cambio al vertice del comando regionale Sardegna della Guardia di finanza con il generale di brigata Umberto Di Nuzzo che subentra al generale di divisione Stefano Baduini, in una cerimonia alla presenza del comandante interregionale dell'italia centrale, generale di corpo d'armata Marcello Gentili (Cagliari - sede comando regionale Sardegna - viale Diaz ore 9.30) - Riprendono i lavori del Consiglio regionale con all'ordine del giorno alcune nomine di competenza dell'assemblea (Cagliari - Consiglio regionale - aula consiliare - via Roma - ore 10.30) - Conferenza stampa di presentazione della seconda edizione dell'swk surf che si terra' dal 12 al 14 ottobre ad Alghero (Alghero - municipio - via Sant'Anna - ore 10.30) - Gli assessori regionali al Lavoro, Antonello Liori, alla Sanita', Simona De Francisci, e l'ex ministro ed ex sindaco di Milano Letizia Moratti della Fondazione San Patrignano illustrano alla stampa un protocollo d'intesa su microcredito e microfinanza sottoscritto dalla Regione con Ente nazionale per il microcredito, Fondazione San Patrignano, Unione artigiani della Provincia di Milano e la Regione Campania (Cagliari - assessorato regionale al Lavoro - via XVIII Febbraio 5 - settimo piano - ore 11) - Il presidente dello Yacht Club Cagliari, Alberto Floris, presenta alla stampa il campionato mondiale assoluto di Kite Board Racing, in programma nelle acque del Poetto dal 2 al 7 ottobre, con 220 atleti provenienti da 38 nazioni (Cagliari - Villaggio KiteBoard - VI fermata del Poetto - ore 11) - Conferenza stampa della comunita' Il Samaritano di Arborea sul servizio di accoglienza per condannati ammessi alle misure alternative alla detenzione (Arborea - comunita' "Il Samaritano - localita' Strada Mediana 2 - ore 11) - Il Tennistavolo Norbello presenta in una conferenza stampa il campionato (Oristano - Provincia - aula consiliare - via senatore Carboni - ore 11) - Il nuovo questore di Cagliari, Massimo Bontempi, incontra la stampa (Cagliari - questura - sala conferenze III piano - ore 12) - Presentazione alla stampa del summit della Modern Money Theory, dal titolo "Non eravamo i Piigs, torneremo Italia" che si terra' a Cagliari il 27 e 28 ottobre (Porto Torres - sala F. Canu - via Vittorio Emanuele 95 - ore 16) - Comincia il 45esimo congresso nazionale della Siti (Societa' italiana di igiene-medicina preventiva e sanita' pubblica" dal titolo "Prevenzione e sanita' pubblica al servizio del Paese. L'igienista verso le nuove esigenze della salute" (Santa Margherita di Pula - Forte Village - sala convegni - ore 17.30) (AGI) Rob 2

3 ANSA AMBIENTE: PROVINCIA CAGLIARI, NIENTE FONDI PER DISSESTO PER PIANO ASSETTO IDROGEOLOGICO 25 KMQ A RISCHIO MOLTO ELEVATO CAGLIARI (ANSA) - CAGLIARI, 2 OTT - "In assenza di finanziamenti la Provincia di Cagliari non potrà garantire condizioni di sicurezza o, quanto meno, la riduzione del rischio idraulico nelle aree attraversate dal reticolo idrografico di cui la Regione le ha affidato la competenza". E' la denuncia degli assessori provinciali dei Lavori pubblici, Paolo Mureddu, e delle Politiche ambientali, Ignazio Tolu, nel corso della seduta straordinaria del Consiglio provinciale dedicata al dissesto idrogeologico del territorio e alla prevenzione dei rischi, alla quale hanno preso parte sindaci, associazioni di volontariato e protezione civile. "Le risorse proprie e quelle a destinazione vincolata - hanno sottolineato gli assessori - sono esaurite e la Provincia non può far fronte alle numerose richieste di interventi di Comuni, Protezione civile nazionale e regionale, Servizio genio civile, Prefettura, e agli esposti presentati alla Procura della Repubblica da privati cittadini che paventano danni a cose e persone". La Provincia ha effettuato "interventi in tutto il territorio - ha detto il presidente del Consiglio, Roberto Pili - e si è distinta per la capacità di sopperire a mancanze altrui. Noi denunciamo che da parte della Regione non c'é stata la capacità di supportare le competenze della Provincia, secondo quanto prevede la legge. Al trasferimento delle competenze non è mai seguito quello di risorse finanziarie e umane". "Negli anni scorsi e fino al hanno spiegato i due assessori - abbiamo fatto numerosi interventi e sono stati sottoposti a pulizia circa mq su una lunghezza complessiva di 40 chilometri per un importo complessivo di euro a fronte di un'erogazione da parte della Regione di euro". Nel corso della riunione è emerso, tra l'altro, che "il Piano di assetto idrogeologico individua come soggetta a rischio idraulico una superficie di 75,54 chilometri quadrati, di cui 25,87 a rischio molto elevato. Nella relazione presentata si sottolinea inoltre "l'inadeguatezza di buona parte dei ponti della rete stradale provinciale, statale e comunale che, oltre a un grave rischio per la circolazione stradale, può determinare l'effetto diga, con allagamenti e danni nelle aree circostanti". (ANSA). 3

4 AGI PROVINCIA CAGLIARI: NON TRASFERITI FONDI DISSESTO IDROGEOLOGICO (AGI) - Cagliari, e ott. - "In assenza di finanziamenti la Provincia di Cagliari non potra' garantire condizioni di sicurezza o, quanto meno, di riduzione del rischio idraulico nelle aree attraversate dal reticolo idrografico di cui la Regione Sarda le ha affidato la competenza. Allo stato attuale le risorse proprie e quelle a destinazione vincolata sono esaurite e la Provincia non puo' far fronte alle numerose richieste di interventi". E' il quadro delineato dagli assessori ai Lavori pubblici, Paolo Mureddu, e alle Politiche ambientali, Ignazio Tolu, nel corso della seduta straordinaria del consiglio provinciale di Cagliari dedicata al dissesto idrogeologico del territorio e alla prevenzione dei rischi. All'assemblea hanno preso parte anche sindaci, associazioni di volontariato e protezione civile. "La Provincia ha effettuato interventi corposi in tutto il territorio provinciale - ha affermato il presidente del consiglio provinciale, Roberto Pili - e si e' distinta per la capacita' di sopperire a mancanze altrui. Noi denunciamo con forza che da parte della Regione sarda non c'e' stata la capacita' di supportare le competenze della Provincia, secondo quanto prevede la legge. Al trasferimento delle competenze non e' mai seguito quello di risorse finanziarie, patrimoniali e umane. Questa riunione, aperta agli amministratori locali e agli altri portatori di interesse ha lo scopo di rendere nota la drammatica situazione in cui ci troviamo a operare. Le informazioni saranno oggetto di verifica e studio da parte delle commissioni competenti per arrivare nelle prossime sedute consiliari, a prendere una posizione netta". "Negli anni scorsi e fino al hanno spiegato i due assessori - abbiamo fatto numerosi interventi e sono stati sottoposti a pulizia circa mq su una lunghezza complessiva di 40 chilometri per un importo complessivo di ,95 a fronte di un'erogazione complessiva da parte della Regione sarda di ,77 euro. La Provincia ha percio' un credito di ,18 euro che, pur accertato in entrata, non puo' essere utilizzato per mancanza di cassa. Con una nota inviata lo scorso 31 gennaio e successivi solleciti abbiamo chiesto alla Regione l'accredito delle somme dovute ma non e' stata data ancora nessuna risposta alle nostre richieste. Allo stato attuale si stima che per la manutenzione ordinaria e per gli interventi straordinari di manutenzione delle opere idrauliche, per le annualita' , sarebbe necessaria una somma pari almeno a quella gia' spesa che ammonta a circa 3 milioni di euro". Nel corso della riunione e' emerso, tra l'altro, che "il piano di assetto idrogeologico individua come soggetta a rischio idraulico una superficie di 75,54 chilometri quadrati,di cui 25,87 a rischio molto elevato. e che la Proservice, societa' in house della Provincia, dal 2009 al 2012 ha effettuato gli interventi di pulizia degli alvei dei fiumi che ricadono in 30 Comuni, sottoponendo alla manutenzione 83 corsi d'acqua. Da settembre a dicembre 2011, ditte esterne hanno effettuato numerosi interventi di ripristino della funzionalita' idraulica in diversi Comuni. Nella relazione presentata si sottolinea anche "l'inadeguatezza di buona parte dei ponti della rete stradale provinciale, statale e comunale che, oltre a un grave rischio per la circolazione stradale, puo' determinare l'effetto diga, con allagamenti e danni nelle aree circostanti". (AGI) Red/ 4

5 RISCHIO IDROGEOLOGICO: LA REGIONE NON TRASFERISCE LE RISORSE, LA PROVINCIA NON GARANTISCE SICUREZZA La Regione non trasferisce le risorse per la riduzione del rischio idrogeologico, la Provincia di Cagliari non può far fronte alle numerose richieste di intervento del territorio. Lo denunciano in Consiglio provinciale gli assessori ai Lavori pubblici, Paolo Mureddu, e alle Politiche ambientali, Ignazio Tolu. In assenza di finanziamenti spiegano durante una seduta straordinaria dell assemblea la Provincia di Cagliari non potrà garantire condizioni di sicurezza o, quanto meno, di riduzione del rischio idraulico nelle aree attraversate dal reticolo idrografico di cui la Regione Sarda le ha affidato la competenza. Allo stato attuale le risorse proprie e quelle a destinazione vincolata sono esaurite e la Provincia non può far fronte alle numerose richieste di interventi di Comuni, protezione civile nazionale e regionale, servizio genio civile, Prefettura, nonché a esposti presentati alla Procura della Repubblica da privati cittadini che paventano danni a cose e persone. Il grido d allarme è ripreso anche dal presidente del Consiglio provinciale Roberto Pili: Noi denunciamo con forza che da parte della Regione sarda non c è stata la capacità di supportare le competenze della Provincia, secondo quanto prevede la legge. Al trasferimento delle competenze non è mai seguito quello di risorse finanziarie, patrimoniali e umane. Questa riunione, aperta agli amministratori locali e agli altri portatori di interesse ha lo scopo di rendere nota la drammatica situazione in cui ci troviamo a operare. Le informazioni saranno oggetto di verifica e studio da parte delle commissioni competenti per arrivare nelle prossime sedute consiliari, a prendere una posizione netta. 5

6 SARDEGNA OGGI "Rischio frane in tutta la provincia di Cagliari, ma mancano i fondi" In assenza di finanziamenti la Provincia di Cagliari non potrà garantire condizioni di sicurezza o, quanto meno, di riduzione del rischio idraulico. Allo stato attuale le risorse proprie e quelle a destinazione vincolata sono esaurite e la Provincia non può far fronte alle numerose richieste di interventi. E' il drammatico quadro delineato dagli assessori ai Lavori pubblici, Paolo Mureddu, e alle Politiche ambientali, Ignazio Tolu, nel corso della seduta straordinaria del consiglio provinciale di Cagliari dedicata al dissesto idrogeologico. CAGLIARI - La Provincia ha effettuato interventi corposi in tutto il territorio provinciale ha affermato il presidente del consiglio provinciale, Roberto Pili e si è distinta per la capacità di sopperire a mancanze altrui. Noi denunciamo con forza che da parte della Regione sarda non c'è stata la capacità di supportare le competenze della Provincia, secondo quanto prevede la legge. Al trasferimento delle competenze non è mai seguito quello di risorse finanziarie, patrimoniali e umane". Negli anni scorsi e fino al 2012 hanno spiegato i due assessori abbiamo fatto numerosi interventi e sono stati sottoposti a pulizia circa mq su una lunghezza complessiva di 40 chilometri per un importo complessivo di ,95 a fronte di un'erogazione complessiva da parte della Regione sarda di ,77 euro. La Provincia ha perciò un credito di ,18 euro che, pur accertato in entrata, non può essere utilizzato per mancanza di cassa. Con una nota inviata lo scorso 31 gennaio e successivi solleciti abbiamo chiesto alla Regione l'accredito delle somme dovute ma non è stata data ancora nessuna risposta alle nostre richieste. Allo stato attuale si stima che per la manutenzione ordinaria e per gli interventi straordinari di manutenzione delle opere idrauliche, per le annualità , sarebbe necessaria una somma pari almeno a quella già spesa che ammonta a circa 3 milioni di euro. Nel corso della riunione è emerso, tra l'altro, che il piano di assetto idrogeologico individua come soggetta a rischio idraulico una superficie di 75,54 chilometri quadrati, di cui 25,87 a rischio molto elevato e che la Proservice, società in house della Provincia, dal 2009 al 2012 ha effettuato gli interventi di pulizia degli alvei dei fiumi che ricadono in 30 Comuni, sottoponendo alla manutenzione 83 corsi d'acqua. Da settembre a dicembre 2011, ditte esterne hanno effettuato numerosi interventi di ripristino della funzionalità idraulica in diversi Comuni. Nella relazione presentata si sottolinea anche l'inadeguatezza di buona parte dei ponti della rete stradale provinciale, statale e comunale che, oltre a un grave rischio per la circolazione stradale, può determinare l'effetto diga, con allagamenti e danni nelle aree circostanti. Sono intervenuti nel dibattito i primi cittadini di Uta e Samatzai e Rita Sias della Vab (Vigilanza antincendi boschivi). Dai banchi del consiglio Alessandro Sorgia (Pdl) ha riproposto un consiglio provinciale itinerante nel territorio per recepire le istanze e i problemi dei territori. Siamo in continua emergenza ha rilevato - per la carenza di pianificazione e di opere adeguate. Dal 1795 a oggi nel nostro territorio ci sono state circa 40 alluvioni. Siamo qui - ha affermato il capogruppo Pd, Stefano Delunas rilanciando l'opportunità di un documento condiviso con amministratori e associazioni di volontariato - per denunciare la nostra paura, la nostra preoccupazione e per dare voce al disagio dei sindaci. Stasera è stato chiarito che la Provincia ha fatto tutto quello che era in suo potere, nonostante non riceva da anni finanziamenti per le sue competenze e non sia messa nelle condizioni di operare. Non accetteremo più discorsi da campagna elettorale su problemi così importanti. Ultimo aggiornamento: :06 6

7 UNIONE SARDA pag. 22 La denuncia di due assessori Provincia, niente soldi per la sicurezza in caso di allagamenti Nella mente di tante persone sono ancora nitide le immagini drammatiche delle strade allagate, delle case invase dall'acqua e delle macchine che galleggiano come barche. Pirri è stato uno dei centri che, insieme a Capoterra, ha subìto e paga ancora, i danni dell'alluvione. Per questo motivo, preoccupa l'impossibilità, da parte della Provincia, di garantire le condizioni di sicurezza e di riduzione del rischio nelle aree di sua competenza, a causa della mancanza di finanziamenti. Un appello urgente e preoccupante che gli assessori ai Lavori pubblici, Paolo Mureddu e alle Politiche ambientali, Ignazio Tolu, hanno lanciato durante una seduta straordinaria del consiglio provinciale. «Siamo nel limbo», lamenta Ignazio Tolu, «in attesa che la Regione sblocchi i finanziamenti e rediga le linee guida per il piano di protezione civile». LA DENUNCIA La Regione ha trasferito diverse competenze in materia di protezione civile ai comuni e alla provincia. Si tratta di attività di prevenzione e monitoraggio del rischio idrogeologico, pronto soccorso e messa in sicurezza del territorio. «Al trasferimento delle competenze» spiega Tolu, «non ha fatto seguito il finanziamento necessario per operare». L'assenza di un piano che consideri il territorio provinciale nella sua totalità comporta «l'impossibilità di avere una visione globale sulla quale intervenire», dice l'assessore alle Politiche ambientali, «l'acqua che inonda Pirri, viene da comuni limitrofi, dunque per garantire incolumità, bisogna ragionare tutti assieme, unire le competenze delle diverse istituzioni e lavorare per un unico progetto». Una buona parte del territorio di Pirri subisce, con apprensione per gli abitanti, gli effetti delle forti piogge. Sono tanti i cittadini che lamentano da tempo uno stato di precarietà e di preoccupazione. LE CARENZE Affiancate alle carenze di tipo progettuale, stando all'appello dei due assessori, ci sono quelle di tipo finanziario. «La Provincia ha un credito di più di un milione di euro», sottolineano, «abbiamo più volte sollecitato la Regione senza avere risposta. Per la manutenzione ordinaria e straordinaria del , sarebbero necessari almeno 3 milioni di euro». Matteo Sau Reg. Trib. di Cagliari - Decreto n. 12 del P.I Copyright L'Unione Sarda S.P.a. Tutti i diritti riservati 7

8 SARDEGNA OGGI Cagliari, il Consiglio provinciale ricorda Emanuele Sanna CAGLIARI - Si è aperta con un minuto di silenzio in ricordo di Emanuele Sanna l'ultima seduta del consiglio provinciale di Cagliari. Mi sembra doveroso ha detto il presidente dell'assemblea consiliare, Roberto Pili ricordare la figura e il profilo politico di un uomo che ha contrassegnato la politica autonomistica della nostra isola. Come sindaco, presidente del consiglio regionale e parlamentare ha aggiunto ripercorrendone l'esperienza politica - è stato per anni un punto di riferimento per la nostra comunità. Ultimo aggiornamento: :09 8

9 AGI ENERGIT:PROVINCIA CAGLIARI,INCONTRO DIPENDENTI-AZIENDA 16 OTTOBRE (AGI) - Cagliari, 2 ott. - Si rincontreranno il 16 ottobre, negli uffici della Provincia, l'assessore provinciale al Lavoro, Lorena Cordeddu, una delegazione dei 62 lavoratori di Energit, societa' di proprieta' del gruppo svizzero Alpiq, in liquidazione da mesi, Confindustria e azienda. Nella riunione di questa mattina e' stato ricordato che il 19 ottobre scade il termine ultimo per la messa in mobilita' dei lavoratori, le cui procedure sono di competenza della Provincia. "Ma - ha detto Cordeddu - in seguito all'incontro che si e' tenuto ieri in Regione e alla notizia della trattativa avviata con Onda energia, in attesa e con l'auspicio che la trattativa vada a buon fine e che dal tavolo politico emergano novita' positive, e' opportuno stabilire una nuova data". (AGI) Red 9

10 CASTEDDU ONLINE Polveriera Ctm, lettera dei lavoratori al sindaco Zedda e ai consiglieri: "Una casta con stipendi d'oro: anche il centrosinistra la confermerà?" 3/10/ :08di Federica Lai "Ci rivolgiamo a voi come politici, ma soprattutto come uomini che hanno per scelta deciso di contribuire, militando in precise forze politiche, al miglioramento della società in cui viviamo". Così comincia la lettera firmata dagli "Elettori del Centro Sinistra del Ctm S.p.a"., inviata al Sindaco di Cagliari, ai politici di centrosinistra del Comune di Cagliari, della Provincia di Cagliari, e del Consiglio Regionale della Sardegna. "Coloro che vi scrivono - si legge nelle lettera- sono lavoratori del Ctm: un'azienda in cui esservi politicamente vicini e sostenitori è un peccato mortale. Questa lettera nasce dalla sensazione che sul direttivo del Ctm, da oltre una dozzina di anni in sella, si stia dando un giudizio esclusivamente 'tecnico', e non un'analisi 'politica' che dovrebbe essere fatta. Innanzitutto, mentre il centrosinistra predisponeva il progetto di metropolitana di superficie, il direttore Castagna ha sposato e condiviso totalmente l'ipotesi di metropolitana interrata, osteggiando in tal modo il progetto del centrosinistra. Di fatto la metropolitana di superficie in piazza Repubblica è stata bloccata, con una perdita di 360 milioni di euro di finanziamenti, e un ritardo di anni su una rete di trasporto pubblico su ferro, che oggi avrebbe dovuto essere già in fase di realizzazione. Nel Ctm è stata creata una casta, che consente al direttore di avere una retribuzione faraonica, con elevate retribuzioni per Dirigenti e Quadri. Il direttore ha consentito che i lavoratori 'Quadri', non timbrino il cartellino-presenza all'ora della pausa pranzo, e che le necessarie regolarizzazioni con gli orari previsti dal contratto nazionale avvengono a tavolini, e tale che consente loro di avere pure il diritto al buono pasto. Il direttore ha distribuito a piene mani parametri retributivi e funzionali più alti ai lavoratori assunti nominativamente, schiacciando chi non era funzionale alla sua corte, e ha costretto numerosi lavoratori a rivolgersi alla magistratura per ottenere il riconoscimento dei diritti violati, perdendo quasi tutte le cause. In occasione delle ultime elezioni regionali Castagna prese posizione ed esternò pubblicamente il suo sostegno personale a Cappellacci, e in occasione delle elezioni del Sindaco di Cagliari, durante la campagna elettorale, invitò implicitamente i lavoratori della direzione a sostenere il candidato di centrodestra, che pubblicizzò anche nelle fiancate dei bus. Questi sono alcuni argomenti che riteniamo siano utili per dare un giudizio 'politico' sul direttore Ezio Castagna. Questa lettera - si conclude- nasce dall'esigenza di avere chiarezza sull'intento del centrosinistra in merito alla prossima scadenza del mandato del Consiglio di amministrazione, e del Direttivo generale del Ctm S.p.a., entrambi insediati in tempi remoti dal centrodestra, e che voci diffuse in azienda vorrebbero ancora riconfermati dal centrosinistra". Ora si attende la replica di Ezio Castagna. la lettera che riaccende il dibattito sugli stipendi d'oro del Ctm è infatti sul tavolo del sindaco Zedda e di tutti i consiglieri comunali del centrosinistra. federica.lai@castedduonline.it 10

11 Decreto taglia Provincie: in Sardegna spariranno tutte le nuove e rischia Oristano a cura di: redazione Pronta la sforbiciata sulle Provincie italiane. Il governo Monti ha pronto il decreto che verrà discusso dal Consiglio dei ministri venerdì 26 ottobre. Gli scandali degli ultimi giorni che hanno riguardato la cattiva gestione dei fondi gestiti dagli enti locali ha dato un'accelerazione al provvedimento e una sponda all'esecutivo. "Tutto quello che sta accadendo - ha detto, infatti, il ministro della Pubblica amministrazione, Filippo Patroni Griffi - conferma che bisogna andare avanti. La nostra intenzione è di procedere in maniera ferma, ma senza demagogia". I parametri. I requisiti che le Provincie devono avere per rimanere in vita sono un'estensione di almeno chilometri quadrati e una popolazione di 350mila abitanti. Dopo le dichiarazioni del Ministro, poche saranno le deroghe concesse a questi parametri. In Sardegna. Nell'Isola dovrebbero sparire le quattro nuove provincie e rimanere quelle storiche: Cagliari, Nuoro, Sassari e Oristano. Quest'ultima potrebbe essere a rischio sopravvivenza ed essere inglobata da quella di Cagliari, tornando alla situazione del

12 UNIONE SARDA pag. 3 Cappellacci attacca le statistiche dei media nazionali sulle spese: errori grossolani «La Sardegna? Regione virtuosa» Il governatore Cappellacci non ci sta e si ribella a chi vorrebbe far passare la Sardegna come regione spendacciona. «Abbiamo anticipato di diversi mesi la spending review avviata dal Governo con una serie significativa di tagli dei costi del nostro apparato, cominciando dalle indennità di presidente e assessori per proseguire con la riduzione drastica delle auto blu». LA PRECISAZIONE Così ieri il presidente della Giunta regionale ha voluto fornire una serie di puntualizzazioni a proposito di classifiche e tabelle pubblicate da diversi quotidiani: «Ci sono errori macroscopici che portano a classifiche non veritiere - attacca - gli errori più evidenti sono in alcune tabelle pubblicate da diversi quotidiani e diffuse anche da agenzie e teleradiogiornali. In particolare la voce consulenze e collaborazioni colloca la Sardegna al primo posto nel 2010 con una spesa di circa 136 milioni di euro, cioè un incremento del 540,9 per cento rispetto al In realtà la spesa per tali voci è stata pari a 11,8 milioni e l'errore è stato probabilmente determinato dall'inserimento nel conteggio di alcuni contratti di servizio, il più oneroso dei quali è quello del trasporto pubblico locale, che è ammontato a 109,2 milioni di euro». NUOVA RIVENDICAZIONE Da villa Devoto arriva un riferimento a una situazione di ingiustizia complessiva, che si starebbe da mesi riversando sulla Sardegna e sugli organi legislativi e di governo: «È paradossale che, dopo aver dovuto presentare ricorso alla Consulta, appellarsi al Capo dello Stato e arrivare perfino al decreto ingiuntivo, notificato anche in sardo (l'atu de Intima) al Governo per la vertenza Entrate, ora ne vada di mezzo anche l'immagine della Regione, classificata tra le più sprecone - osserva Cappellacci - questo perché, dando seguito a un accordo sottoscritto nella precedente legislatura, la Regione si è fatta carico costo del trasporto pubblico locale, che non è certo una consulenza. Altri errori riguardano le spese di funzionamento, dove la Sardegna non è al primo posto tra le Regioni ma al 12, mentre sul personale si trascura un aspetto fondamentale: nei costi del personale è compreso quello del Corpo forestale (1265 persone), a carico della Regione e non dello Stato come avviene per le Regioni a statuto ordinario. Insomma, la strada che questa amministrazione ha imboccato da tempo è quella di una doverosa e attenta riduzione dei costi, non solo per un sentire comune tra i cittadini. Ribadiamo che la cultura del dovere e del servizio sono l'unico antidoto - conclude il presidente della Regione - per rilanciare il ruolo essenziale della politica come guida dei processi di crescita e sviluppo della società secondo i principi della democrazia e del buon governo». 12

13 LA NUOVA pag. 9 Alcoa, per gli operai dell indotto arriva un milione e mezzo La Regione chiederà al governo l estensione della cig, ma la strada è in salita: non ci sarebbero abbastanza fondi di Giuseppe Centore CAGLIARI Arrivano i soldi, circa un milione e mezzo di euro, per i lavoratori interinali e degli appalti dell Alcoa. Questi riceveranno circa cinquemila euro a testa di integrazione al reddito, che per adesso, per il prossimo anno, sarà pari a zero. Per questo motivo il sindacato ieri ha avuto un lungo incontro con i vertici dell assessorato al lavoro della Regione per poter inserire anche questi lavoratori nelle liste dei cassintegrati, ipotizzando una cig di bacino che comprenderebbe quindi a diverso titolo tutti i mille lavoratori oggi impiegati direttamente o indirettamente nella produzione di alluminio. Un incontro, quello in mattinata in Confindustria, che sembra essersi lasciato alle spalle le tensioni delle scorse settimane; l azienda ha infatti pubblicamente apprezzato la correttezza e l impegno di tutti i lavoratori nella delicata fase di spegnimento dell impianto. In serata il vertice con la Regione: due le ipotesi: per l indotto cig straordinaria che dovrà essere discussa con il ministero una volta che si farà chiarezza sui numeri degli aventi diritto (tra i 250 e i 350 secondo le prime stime); per gli interinali, 66 persone, invece, occorrerà trovare ammortizzatori sociali alternativi da definire in sede ministeriale. Quest ultima è la partita più difficile perché Roma non vuole dare o non ha soldi al riguardo. Ma se sul fronte sindacale, in attesa della imponente manifestazione prevista per venerdì 19 ottobre a Roma, dove a sfilare con gli operai dovrebbe esserci una intera provincia, il fronte è sereno, su quello politico la tensione rimane alta, con i protagonisti istituzionali che sperano nel miracolo. Se ne fa interprete lo stesso ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera che intervenendo a Milano ha ribadito che «bisogna tentare il tutto per tutto prima di buttare la spugna. Alcoa per stare su ha detto il ministro ha avuto bisogno di sussidi importanti, che sono pagati dalle altre imprese e dalle famiglie italiane. Ci è parso utile mantenerli ma se un investitore estero ci chiede un sussidio oltre le regole europee e il buonsenso significa che un azienda non ha sostenibilità e mercato e allora serve coraggio per dire no e mettere un limite». La risposta del presidente della Regione Cappellacci non si è fatta attendere; parlando allo stesso convegno il governatore crede nella possibilità che Glencore torni sui suoi passi se il governo accettasse di fare un ultimo piccolo sforzo. Ma per fare questo servirebbe secondo Cappellacci, «un incontro con Enel ed il governo per investire sull impianto dell Alcoa». Il ruolo di Enel, ha detto Cappellacci, sarebbe centrale per colmare il divario (8 euro ) tra il tetto massimo fissato da Glencore ed il costo attuale dell energia prodotta nel sito. Per farlo occorrono «investimenti di medio termine per recuperare efficienza nell impianto attuale». Difficilmente questi argomenti scalfiranno però la volontà di Enel di non intervenire in maniera diretta sul problema Alcoa. Fonti aziendali confermano che il colosso energetico (detentore di un quinto della capacità produttiva nazionale) non vuole farsi fissare prezzi speciali da terzi. «Nessun accordo straordinario o bilaterale, ma solo contratti a prezzi di mercato viene detto alla Nuova come ha ribadito il governo». RIPRODUZIONE RISERVATA 13

14 LA NUOVA pag. 9 SUSPENSE ALLA CAMERA PER LA RIFORMA Taglio dei consiglieri regionali, il voto è slittato a oggi ROMA È slittato a questa mattina il voto della Camera dei deputati sul taglio del numero dei consiglieri regionali di Sardegna, Friuli Venezia Giulia e Sicilia. I testi delle tre leggi costituzionali sono stati inviati dalle stesse assemblee regionali e hanno ottenuto il primo Sì del Senato. Se l aula di Montecitorio oggi non modificherà il testo, fra tre mesi (in seconda lettura) le due Camere daranno il voto definitivo. Per la Sardegna il taglio è del 25%, da 80 a 60 seggi. Su questo provvedimento è però c è ancora suspense. Infatti, alcuni settori della Camera ritengono che la riduzione debba essere più sensibile: per la Sardegna si propone di arrivare a un assemblea di 30 o 40 membri. Ma il Pd ha avvertito che, in caso di modifica del testo del Senato (che è quello inviato dalle tre Regioni) la procedura della doppia lettura tornerebbe alla fase iniziale, con il rischio che la riforma entri in vigore solo dopo le prossime elezioni regionali e quindi nel 2018 in Friuli e nel 2019 in Sardegna. In Friuli, infatti, si vota nel 2013 e in Sardegna nel Per la riforma i tempi sono stretti. Se oggi la Camera non cambia il testo, la seconda lettura si avrebbe ai primi di gennaio. Giusto in tempo per far votare il Friuli con il taglio dei consiglieri. C è più tempo a disposizione per la Sardegna, ma bisogna tenere conto che in primavera si andrà alle elezioni politiche e che la procedura della doppia lettura dovrebbe ripartire da zero. Per questo lunedì nel dibattito nell aula di Montecitorio il deputato sardo del Pd Guido Melis ha rivolto un appello a non modificare il testo del Senato. Anche un suo collega friulano ha detto che bisogna consentire alla riforma di partire subito. Secondo l Idv, che punta a ridurre a 40 seggi nell isola, le cose non stanno così: con la volontà politica si potrebbe modificare l attuale testo, rivotare subito in Senato e fra tre mesi ci sarebbe la seconda lettura. 14

15 UNIONE SARDA pag. 6 REGIONE. Sindacati all'attacco: create disparità e disagi alle persone già svantaggiate Vertice sugli aiuti ai disabili Cgil, Cisl e Uil chiederanno nuovi criteri d'accesso ai contributi «I criteri che regolano l'accesso ai contributi per i progetti personalizzati a favore dei tanti disabili e non autosufficienti in capo alla legge 162 vanno modificati». Lo chiedono Cgil, Cisl e Uil confederali e di categoria che prendono atto del fatto che a quasi un anno dalla sua istituzione, la Commissione assessoriale per i progetti personalizzati è stata convocata per il 10 ottobre. Le organizzazioni sindacali hanno chiesto più volte la modifica dei criteri che hanno creato disparità e disagi alle persone già svantaggiate: «Non c'è tempo da perdere, siamo ormai prossimi alla nuova delibera di giunta che stabilirà le risorse per i progetti personalizzati per il 2013 e l'auspicio è che le richieste avanzate dal sindacato già l'anno scorso vengano accolte». I sindacati hanno chiesto che venga restituito un ruolo ai Comuni e, in particolare, che quest'anno non venga ridotto per ragioni di età il contributo dovuto agli ultra sessantacinquenni e vengano superate le discriminazioni sulle patologie. Secondo Cgil, Cisl e Uil, sarebbe inaccettabile mantenere invariate le scelte degli anni precedenti: «Sono scelte che hanno comportato procedure lunghe, inaccettabili diseguaglianze e forti disparità di trattamento tra chi ha identici bisogni di protezione». I sindacati chiedono l'incremento delle risorse del fondo della non autosufficienza con una programmazione che consentirebbe di affrontare, in un'ottica di integrazione socio-sanitaria, il riconoscimento del diritto alla salute e la crescente domanda di servizi di cura. Il fondo consentirebbe, nell'ottica dell'assistenza domiciliare, interventi adeguati, costi minori per la rete ospedaliera e occupazione per chi opera nel settore. «Siamo preoccupati», aggiungono Cgil, Cisl e Uil, «per i tagli che si preannunciano nella finanziaria Sarebbe molto grave se, mentre il disagio sociale aumenta, si operasse un taglio alla spesa sociale con conseguenze sui servizi e sul sostegno diretto alle persone». 15

16 LA NUOVA pag. 11 L isola è maglia nera per i pagamenti Indagine di Assifact: le imprese regionali incassano dopo 400 giorni il saldo per i lavori effettuati con il settore pubblico di Alfredo Franchini CAGLIARI Le piccole imprese, stanche di elencare i mille problemi della Sardegna, si rivolgono a Bruxelles. Una delegazione della Confartigianato ha partecipato agli stati generali delle piccole e medie imprese europee e ha incontrato le istituzioni comunitarie. Due giorni di seminari e incontri per il presidente e il segretario della Confartigianato, Luca Murgianu e Filippo Spanu, accompagni dai segretari provinciali. Solo qualche giorno prima la Confapi sarda si era recata in Marocco per cercare le opportune sinergie per favorire gli scambi. Piccole imprese sarde, pronte a rivedere il sistema degli incentivi, come era stato annunciato, molto prima che lo facesse il presidente nazionale della Confindustria, Squinzi, dalla Rete in cui sono confluite dodici associazioni del mondo produttivo. Meno incentivi a patto che la macchina regionale acquisti efficienza. Per le aziende dell isola non solo la spesa pubblica va a rilento ma le stesse priorità indicate dalla Regione spesso non sono tali, o sono addirittura scelte sbagliate. A questo si aggiunge il dramma dei ritardi dei pagamenti da parte del settore pubblico. I dati elaborati da Assifact, l associazione delle imprese del factoring, sono impressionanti: Sardegna e Sicilia sono la maglia nera in Italia, qui le aziende per ottenere il pagamento dei lavori fatti devono aspettare in media quattrocento giorni! In ogni caso, più di un anno. La media dei ritardi sull incassato arriva a 150 giorni. Le cose vanno un po meglio nel Nord-Est dove i tempi d attesa per il saldo delle fatture è di 150 giorni, la media del ritardo sull incassato è di 41 giorni. Il problema è generale, dunque, perché quello che una volta era un fatto ambito, cioè lavorare con il settore pubblico, è diventata una sciagura se il ritardo va dal 15o giorni del Nord-Est ai 192 del Centro, ai 355 del Mezzogiorno d Italia per finire coi 401 giorni per le isole. In realtà i dati di Assifact accorpano sia le imprese private che quelle della pubblica amministrazione che non hanno gli stessi problemi. Tra i privati non sono pochi i casi di aziende che, dopo aver lavorato per il pubblico e aver emesso la regolare fattura, si sono trovate nella condizione di non poter pagare l anticipo dell Iva, previsto anche sulle fatture... non incassate. I debitori cronici provengono proprio dalla pubblica amministrazione e Assifact indica i punti critici nell assistenza sanitaria seguita dai settori del commercio al dettaglio. Il settore della sanità risulta essere quindi il peggior debitore. A seguire come in una catena le imprese private che hanno a che fare con la pubblica amministrazione e non riescono a pagare i propri fornitori. Con il paradosso di trovarsi di fronte a uno Stato che da una parte è un pessimo pagatore e dall altro è un implacabile esattore attraverso il suo braccio, Equitalia. Cosa chiedono le imprese sarde? Prima di tutto la semplificazione delle procedure da parte della Regione e la certezza dei tempi di erogazione. Si può fare se si riesce ad attivare un meccanismo automatico. Poi naturalmente dalla mano pubblica devono esserci gli investimenti necessari per sostenere l infrastrutturazione, senza dimenticare che anche la Sardegna ha un suo Sud e cioè le zone interne, impoverite e in via di spopolamento. RIPRODUZIONE RISERVATA 16

17 UNIONE SARDA pag. 17 Tanti politici hanno reso omaggio all'ex presidente del Consiglio regionale Sanna, addio nel suo Brotzu Folla nella camera ardente nel reparto di Pediatria Alle 10, quando apre la camera ardente all'ingresso del reparto di Pediatria, c'è quasi la fila: politici, rappresentanti delle istituzioni, familiari e amici arrivano uno dopo l'altro a rendere omaggio a Emanuele Sanna, in un ospedale che, da pediatra e ex assessore alla Sanità, considerava un po' come una casa. È stato lui a battersi per aprire il Brotzu, quando la struttura rischiava concretamente di rimanere una delle incompiute più importanti della storia sarda. Se questo non è successo, è soprattutto merito suo: «Ho seri dubbi sul fatto che questo ospedale, senza lui, sarebbe stato aperto. Serviva una persona giovane e per certi versi incosciente come era Emanuele allora», ricorda Franco Meloni, un altro che ha lasciato la propria impronta sul Brotzu. I RICORDI Davanti al reparto dove lavorò anche lui, ci sono tanti camici bianchi - dal direttore sanitario Remigio Puddu a Alessandra Napoleone, primario di Rianimazione dove Sanna ha trascorso le ultime ore - e tanti esponenti del mondo della politica e della Sanità. Nello Cappai, Pierpaolo Vargiu, Massimo Fantola, Ugo Storelli. Poi una grossa fetta di Pd: Antonello Cabras, Tore Cherchi («era un amico, un compagno, sia nostro che di tutti i cittadini»), Ivana Dettori e Valentina Sanna («mi ha aiutato tantissime volte ad assumere decisioni equilibrate, specialmente nei momenti difficili per il partito»). Arriva anche il presidente del Consiglio regionale Claudia Lombardo. IL COMUNE A rappresentare il Comune all'apertura della camera ardente ci sono il sindaco, il vicesindaco Paola Piras, l'assessore all'urbanistica Paolo Frau, il consigliere Andrea Scano. Poi arriveranno tanti altri. Massimo Zedda ricorda: «Emanuele mi ha visto nascere, è stato il mio pediatra. Politicamente era sempre attento ai giovani». Antonio Garau, direttore generale del Brotzu, ha conosciuto più a fondo Sanna durante i preparativi per i festeggiamenti dei 30 anni della struttura: «Ho capito la profondità dei suo lavoro, dei suoi ideali: una persona unica». Il coordinatore regionale del Pdl Settimo Nizzi parla per tutto il partito: «Siamo profondamente colpiti dalla prematura scomparsa di Sanna, un politico gentiluomo che ha fatto del rispetto degli avversari una regola di vita. Un esempio di dedizione e serietà nelle istituzioni che rappresenta ancor oggi un esempio per tutti». IL PD Il segretario del Pd - partito che lo stesso Sanna contribuì a fondare - Silvio Lai aggiunge: «Un'altra cosa che ci mancherà, sotto il profilo umano, è che Emanuele Sanna aveva un'autorevolezza rispetto all'aspetto etico della vita dei partiti che era un elemento di garanzia. Persone come lui erano e sono ancora l'elemento di riferimento sotto il profilo etico e morale». Nella serata di ieri anche il Consiglio comunale ha osservato un minuto di silenzio per ricordarlo. La camera ardente è stata chiusa alle 20 di ieri. ( m.r. ) 17

18 LA NUOVA pag. 22 Lirico, accordi politici dietro la nomina Marcella Crivellenti è considerata vicinissima a Vendola, patto con Cappellacci e Oppi sulle assunzioni al Molentargius Ecco la nota diffusa dai sindacati del teatro lirico: La Rsu del Teatro Lirico di Cagliari apprende con sgomento e profonda delusione della nomina di Marcella Crivellenti a sovrintendente. Disattendendo lo statuto della Fondazione, il sindaco si è orientato su una nomina di dubbio profilo e senza la necessaria esperienza che costituisce un autentico salto nel buio. La Rsu si ritiene ostaggio di un Cda irresponsabile. Il Presidente con questa inopinata nomina tradisce il messaggio di rinnovamento, trasparenza e riconoscimento del merito che aveva lanciato durante la sua campagna elettorale, disattendendo la fiducia che gli elettori avevano posto in lui, e operando secondo i vecchi e consolidati schemi della politica. Con questa scelta dimostra davvero poca attenzione e fiducia nei confronti delle esigenze e delle aspettative dei Lavoratori che hanno di fatto mantenuto in vita il Teatro nella lunga attesa di una nuova dirigenza capace e responsabile. La Rsu definisce inaccettabile questa nomina e ritiene necessario un passaggio immediato fra tutti i lavoratori per prendere tutte le decisioni che si riterranno necessarie. La Cultura ancora una volta si deve piegare suo malgrado ad una politica greve, incapace di comprenderne il valore assoluto come bene comune fondamentale di Mauro Lissia wcagliari Sarà in possesso di un «eccellente problem solving» come attesta il suo curriculum, ma la nuova sovrintendente Marcella Crivellenti avrà un bel daffare a sedare quella che si preannuncia come una rivolta sindacale nata dalla sua nomina, avvenuta col dissenso manifesto di tre consiglieri di amministrazione (Serci, Contu e Cualbu) e l autoribaltone di uno, Maurizio Porcelli, saltato dall opposizione all incondizionata fiducia nelle scelte del sindaco Massimo Zedda, strano connubio tra un esponente del Pdl e uno di Sel, forse germogliato sull attenzione per la salute di alcune associazioni che fanno capo all ex presidente della commissione cultura. Il clima è teso: per adesso c è una nota unitaria dei sindacati (che riportiamo a fianco) dai toni inequivocabili. Più avanti si profila un ricorso legato a diversi aspetti di questa decisione, apparsa più politica che meritocratica, comunque in contrasto aperto con gli annunci di Zedda. Il primo è formale: lo statuto della Fondazione, approvato nel 1999, fissa criteri rigorosi per la valutazione dei requisiti del sovrintendente. Prevede «specifica e comprovata esperienza nel settore dell organizzazione musicale e della gestione di enti consimili». Gli enti consimili sono enti a gestione aziendale, come le Asl. Nel caso della Crivellenti si trovano collaborazioni con Banda Osiris e teatro delle Formiche, nessuna traccia di fondazioni di diritto privato o pubblico. Su questo punto potrebbe partire un azione giudiziaria. L altro aspetto è politico: da Zedda ci si attendeva una scelta slegata dalle vicinanze partitiche, era stato lui stesso ad annunciare un rinnovamento in questa direzione. I retroscena della nomina di avantieri sembrano portare altrove. Nata a Bari, la Crivellenti è legatissima al leader pugliese di Sel Nichi Vendola attraverso la famiglia. Ha lavorato a lungo in Puglia prima di approdare a Cagliari, chiamata nel 2008 dall allora sovrintendente Maurizio Pietrantonio come assistente alla segreteria. Pietrantonio era stato espresso da An e il suo cuore politico è dichiaratamente rivolto a destra. Ma per capire occorre spostare l attenzione su Bari e andare indietro sino alla battaglia interna tra Vendola e Michele Emiliano. Al sindaco vennero bloccati da Roma i fondi necessari per rilanciare il Petruzzelli e il teatro finì commissariato con un fedelissimo del sottosegretario Salvatore Nastasi, eminenza grigia della cultura nazionale, lo stesso che l altro giorno ha espresso soddisfazione per la scelta della Crivellenti. L operazione, realizzata una nuova spartizione del potere interno al Petruzzelli, si sarebbe dovuta concludere con l arrivo a Cagliari di Silvio Maselli, indicato da Vendola. Poi tutto è saltato perché Maselli è rimasto impigliato in un autofinanziamento di un opera personale coi soldi pubblici della Film Commission. Il vuoto lasciato da Maselli sarebbe stato 18

19 colmato con un nome di riserva, quello della Crivellenti, orientata a destra ma convertita al verbo politico di Sel. Prima però Zedda ha dovuto chiudere un accordo con Ugo Cappellacci e Giorgio Oppi, che riguarderebbe il parco di Molentargius: nell ente di gestione ci sono molti lavoratori da stabilizzare, la maggior parte è vicina a Sel. E probabile che il via libera ottenuto da Zedda in un incontro avvenuto poche ore prima della nomina al teatro lirico sia legato alla soluzione di questo problema. Questa ricostruzione spiega anche il ritardo con cui è arrivata la nomina: forse qualche dubbio l ha avuto anche il sindaco. Mentre resta senza un perché la messa in scena costruita con la raccolta dei curricula: 45 manifestazioni di interesse cadute nel vuoto, perché almeno la matrice della scelta esisteva già prima dell estate, quando il designato - come annunciato a suo tempo dalla Nuova Sardegna - era Maselli. Gli interrogativi riguardano ora le conseguenze: i sindacati studiano come muoversi, ma il primo effetto della scelta è stato la riunificazione delle sigle, compatte nel respingere una nomina considerata dai più offensiva per il teatro. 19

20 UNIONE SARDA pag. 19 TEATRO. Meloni (Pd): «Il cursus honorum non serve più, bastano le amicizie» La poltrona che scotta «La Crivellenti ha lavorato con Fo e Albertazzi» Marcella Crivellenti sapeva che non sarebbe stata accolta da squilli di tromba, ma di sicuro non si aspettava questo fuoco incrociato di critiche. Una pioggia di veleni: dal Pd, che aveva messo gli occhi sulla poltrona di sovrintendente del Lirico, ai sindacati, che hanno accolto la quarantenne barese nel peggiore dei modi. I rappresentanti dei lavoratori del teatro ieri hanno diffuso un comunicato che addirittura rincara la dose rispetto ai commenti velenosi della prima ora: «La Rsu del teatro apprende con sgomento e profonda delusione della nomina di Marcella Crivellenti a sovrintendente di questa fondazione lirico sinfonica. Disattendendo lo statuto della fondazione, il sindaco si è orientato su una nomina di dubbio profilo e senza la necessaria esperienza che costituisce un autentico salto nel buio». «OSTAGGI» Non solo. I sindacati si dicono «ostaggio di un Cda irresponsabile. Nonostante il drammatico recente passato di cui molti consiglieri in carica sono stati protagonisti, con questa designazione si minano le basi per il futuro rilancio del nostro teatro, forse in modo irreversibile. Il presidente con questa inopinata nomina tradisce il messaggio di rinnovamento, trasparenza e riconoscimento del merito che aveva lanciato durante la sua campagna elettorale, disattendendo la fiducia che gli elettori avevano posto in lui, e operando secondo i vecchi e consolidati schemi della politica». Parole pesanti, che proseguono bollando come «politica greve» la scelta del sovrintendente e aprono un solco profondissimo tra i dipendenti del lirico e Marcella Crivellenti. Le repliche del Nabucco, in programmazione in questi giorni, sono a rischio. CURSUS HONORUM Intanto dal Pd arrivano altre frecciate: «I romani davano importanza al cursus honorum e non sbagliavano. Questa usanza da noi è stata completamente abbandonata», commenta il consigliere comunale Piergiorgio Meloni. «Evidentemente basta conoscere le persone giuste: lo dimostra il fatto che il nuovo sovrintendente non abbia neanche presentato il curriculum in occasione della manifestazione d'interesse», conclude l'esponente del Partito democratico. IL CURRICULUM Che esperienze ha il nuovo sovrintendente del lirico? Chi difende la scelta di Zedda sottolinea: «Ha lavorato al fianco di premi Nobel e Oscar come Dario Fo e Nicola Piovani, e di maestri della scena italiana e internazionale. Da Giorgio Albertazzi ad Abbas Kiarostami». Chi critica la nomina - sindacati in testa -, la ricorda come assistente dell'ex sovrintendente Pietrantonio e come responsabile della biglietteria. Insomma i veleni non mancano, proprio nel momento in cui il lirico, evitato il crac, sembrava pronto a ripartire. Michele Ruffi 20

21 LA NUOVA pag. 21 RIFIUTI L assessore Leo consegna un dossier al sindaco Zedda CAGLIARI Porta a porta? Bisogna ancora aspettare. Il problema numero uno è quello degli ecocentri: aree di raccolta in città tutte da individuare. È uno dei punti chiave del dossier consegnato nei giorni scorsi dall'assessore ai Servizi tecnologici Pierluigi Leo al sindaco Massimo Zedda e alla giunta. Un documento di sei pagine che non parla soltanto di raccolta differenziata, ma anche di strategie per rendere la città più pulita. «Nessuna polemica ha spiegato Leo al termine della riunione della commissione servizi tecnologici ma soltanto un modo per fare il punto della situazione. Capire cioè quali sono le priorità d'azione e, considerando il periodo di crisi generale, su quale budget possiamo contare». Ed è la risposta data proprio ieri mattina ai consiglieri che in commissione cercavano dallo stesso Leo lumi sui problemi e le prospettive dell'igiene del suolo in città: «Mi sembra di essere stato molto chiaro ha detto Leo i progetti ci sono, ma bisogna fare un po' di ordine e capire i margini di azione». Sul porta a porta uno dei nodi rimane quello degli ecocentri: «Quanto siano importanti ha spiegato l'assessore lo sta scoprendo in questi giorni Iglesias con i problemi sollevati da molti residenti». Il problema è sempre quello: individuare le aree. Consapevoli anche dell'eventuale impopolarità delle scelte: per gli ecocentri non si annunciano nei quartieri grandi feste e comitati di benvenuto. Sul porta a porta qualcosa lo aveva anticipato anche il sindaco Massimo Zedda rispondendo agli appelli dei lavoratori del settore igiene con il contratto scaduto il 30 settembre. Rassicurazioni: «Con il porta a porta ha detto ci sarà bisogno di un maggior numero di addetti». Altro tema fondamentale, oggetto di una interrogazione anche in Consiglio comunale, la città sporca. O meglio più sporca di prima. Lo hanno denunciato, tra l'altro, gli stessi interinali addetti alle pulizie in un sit davanti al Municipio la settimana scorsa. E in qualche modo lo conferma anche lo stesso Leo: «Il contratto che abbiamo ereditato spiega ci sono cinquanta strada in meno. E anche la frequenza delle pulizie si è drasticamente ridotta». La soluzione? «Torniamo al primo punto spiega Leo il rapporto consegnato al sindaco e alla giunta servirà anche a capire se ci sono risorse per ovviare al problema». Il documento affronta anche altri temi con proposte e segnalazioni di criticità: riguardano ad esempio la rete del gas, il risparmio energetico e il recupero dei reflui. (st.am.) 21

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