FAQ di Ingegneria del Software (versione 07 Febbraio 2012)

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1 FAQ di Ingegneria del Software (versione 07 Febbraio 2012) Lo scopo di queste FAQ è quello di fornire un aiuto per un'autovalutazione in preparazione all'esame di Ingegneria del Software 1 per l'università degli Studi di Udine. Voglio ringraziare un utente anonimo che ha messo su dropbox alcune delle FAQ qui presenti. Per qualsiasi domanda/suggerimento scrivetemi a croma25td@gmail.com Si illustri il concetto di testing incrementale di integrazione. Si spieghino i due approcci al testing denominati rispettivamente black box e white box. Ch20 Il testing incrementale di integrazione è un tipo di testing in cui i vari sotto componenti vengono inizialmente testati uno ad uno. Una volta che questa fase ha successo si procede ad integrarli, ottenendo così un componente più complesso che viene testato a sua volta, infatti il comportamento del componente così assemblato potrebbe presentare difetti non riscontrabili a livello dei singoli sotto componenti (regression test). Quando tutti i componenti sono stati testati li si unisce nel sistema finito (o in un parte di esso se necessario) che viene testato nella sua interezza. Le varie fasi del testing sono responsabilità di gruppi indipendenti. Gli approcci al testing denominati black box e white box si distinguono per il livello di conoscenza del componente consentito ai responsabili dell'operazione. Nel primo testing essi conoscono solo l'aspetto esterno del componente, ossia l'interfaccia che mette a disposizione, i servizi che fornisce ed il comportamento previsto nei vari casi. Nel secondo caso, che è un testing strutturale, i testers invece conoscono anche i meccanismi con cui i servizi offerti dal componente vengono generati, potendo in questo modo cercare i punti deboli e metterli alla prova. Si presenti il modello generale per il processo di progettazione del software (software design), illustrando le diverse attività ed i loro prodotti nelle varie fasi dalla fine della specificazione all'inizio dell'implementazione.(ch3 slide 41+) Il software design consiste nella traduzione dalle specifiche ad un software eseguibile. in questa fase si sceglie e si progetta una struttura che realizzi le specifiche. in particolare è necessario progettare tutti i vari elementi del software, ossia l'architettura, i livelli di astrazione, le interfacce, i componenti, le strutture dati e gli algoritmi. per ognuno di questi elementi viene quindi prodotta una specifica in linguaggio tecnico adatta ad essere utilizzata da coloro che scriveranno il codice del software Progettazione architetturale in particolare la progettazione architetturale prevede una scomposizione del sistema in sottosistemi, componenti, sotto componenti e così via a seconda dei livelli di astrazione necessari, producendo la descrizione dell'architettura del software. Ci si occupa di definire i servizi offerti dai vari elementi e le modalità di interazione tra di essi. specificazione astratta: per ogni sotto sistema viene prodotta un specificazione astratta dei servizi design dell'interfaccia: per ogni sottosistema di progetta e documenta l'interfacciamento con del altre parti del sistema design dei componenti: allocazione dei servizi e progettazione delle interfacce proprie delle singole componenti design della struttura dati: scelta della struttura dati più adatta per l'implementazione, dettagliata e specificata design dell'algoritmo: vengono definiti gli algoritmi usati per i servizi.

2 Perché è importante capire i requisiti di un sistema software? Quali sono le conseguenze di un cambiamento dei requisiti durante la varie fasi dello sviluppo? Quali sono le possibili cause di tali cambiamenti? Come si possono minimizzare gli effetti negativi di tale fenomeno?(ch6) Capire i requisiti di un sistema software è fondamentale in quando ne dipende la corretta riuscita del prodotto. Poiché i requisiti rappresentano ciò che il committente e/o l'utente si aspetta, un'erronea comprensione dei requisiti implica un software che non risponde alle esigenze di chi lo userà. Sia nel caso di requisiti dettagliati fin dall'inizio, sia quando i requisiti vengono definiti in passi successivi, è importante che ci sia chiarezza e colui che rileva i requisiti deve avere consapevolezza del dominio d'uso del software. I requisisti di un sistema cambiano spesso, anche quando il progetto parte, questo perché gli stakeholders trovano nuovi requisiti oppure perché bisogna negoziare tra più persone un compromesso (chi paga il software non è quasi mai l'utente finale). Le conseguenze di un cambio di requisiti in corso d'opera possono essere ad esempio contraddizioni con quello che era già stato sviluppato o aumenti di complessità nella struttura del sw. tra le cause dei cambiamenti possono esserci nuovi stakeholders, variazioni del target degli utenti, evoluzioni del mercato,... è utile pianificare la gestione dei requisiti: 1. Identificazione dei requisiti, ogni requisito è unico; 2. Gestione del cambio dei requisiti; 3. Politiche di tracciabilità e relazione fra essi; 4. Strumenti CASE usati. Per minimizzare gli effetti negativi è possibile compilare una lista dei requisiti, collegare ogni voce a colui che l'aveva richiesta e documentare quali sono state le scelte dettate dai vari requisiti. In questo modo è possibile riadattare lo sviluppo in maniera oculata e conciliare eventuali requisiti discordi. Per limitare gli effetti negativi di un cambio negativo bisogna studiare il cambio proposto, valutandone la fattibilità, infine analizzare i costi ed effettuare l'implementazione, che dovrà anche andare a modificare il documento dei requisiti. Qual'è il metodo più utilizzato per la verifica statica del software? Come si attua? Che tipo di risultati fornisce? Ha senso pensare di utilizzare solamente tale metodo per la Verifica&Validazione del sistema software? (ch19) Il metodo più utilizzato per la verifica statica del sw è senz'altro l'ispezione. Essa consiste nell'analisi del codice da parte di un team di persone che comprende di solito un coordinatore, coloro che hanno scritto il codice e persone esterne capaci di dare un giudizio tecnico. L'ispezione prevede una lista di errori e sviste comuni che possono essere commessi nella stesura del codice, che vengono così cercati e rimossi; questo tipo di verifica è molto efficace perché non richiede il sistema intero per essere effettuato e consente così di passare alle fasi successive dinamiche (quali testing e debugging) avendo già eliminato gran parte delle possibili fonti di malfunzionamento. Naturalmente non ha senso utilizzare solamente questo metodo poiché così facendo rimarrebbero tutti gli errori non dipendenti dalla natura del codice ma rilevabili solo al momento dell'esecuzione, ad esempio a causa di input scorretti o particolari situazioni dipendenti dallo stato del sistema (rete sovraccarica, memoria limitata,...)

3 Si descrivano le diverse attività svolte nell'ambito della gestione dei progetti software (software project management). Che cosa sono le pietre miliari (milestone)? E le consegne (deliverable)? Quali sono le relazioni fra i due concetti? (ch4) La gestione dei progetti sw si occupa di tutti gli aspetti organizzativi di un progetto sw. a capo di tutto c'è il project manager, che ha la responsabilità di supervisionare il progetto in tutte le fasi, dalla raccolta dei requisiti alla fine del ciclo di vita del sw con la sua dismissione. la gestione prevede quindi: allocazione delle risorse finanziarie, gestione del personale (scelta degli individui, assegnazione dei vari compiti, training,...), pianificazione delle fasi, controllo del regolare svolgimento del processo e soluzione di problemi, stesura di relazioni periodiche, rapporti con i committenti,etc... Le pietre miliari sono prodotti intermedi dell'implementazione del sistema o parte di esso considerate punti definitivi conclusi da cui partire per le fasi di sviluppo successive. quando una pietra miliare può essere consegnata al committente, essa diventa deliverable, ossia un prototipo funzionante e funzionale che può essere utilizzato e valutato dal cliente In che modo il modello dei processi di sviluppo software basato sulla consegna incrementale (incremental development) può essere considerato una via di mezzo tra il modello a cascata (waterfall) e il modello evoluzionistico (evolutionary/prototyping)? Quali criticità supera e quali vantaggi coglie degli altri due modelli? (ch3,pag72) Il modello a consegna incrementale è una via di mezzo perché pur attenendosi alle varie fasi del processo come il modello a cascata, si basa su incrementi che possono essere considerati evoluzioni del sistema. Questo permette di: mantenere una buona struttura del codice in quanto una volta definiti bene i requisiti si parte con un approccio simil-waterfall; permette di definire bene i requisiti in quanto i requisiti vengono raccolti e definiti con un approccio evoluzionistico; il cliente può utilizzare sin da subito (testandole maggiormente) le funzionalità più importanti; Una fase viene superata quando è definitiva come nel modello a cascata, ma richiede meno tempo in quanto non è l'intero sistema ad essere sviluppato ma i suoi blocchi componenti, ed i risultati non vengono buttati via come nel prototyping di tipo throw-away Si illustrino l'input e l'output dei seguenti due processi software: (i) l'iniziale deduzione/elicitazione & analisi dei requisiti (requirements elicitation & analysis) e (ii) la successiva specifica(zione) dei requisiti (requirements specification). B. Si illustrino le tipologie di notazioni/linguaggi di modellizzazione utilizzati nei due casi, evidenziando i limiti e le criticità delle soluzioni adottate nel processo (i), che giustificano l'adozione di linguaggi (anche) diversi per il processo (ii)? (ch6&ch7) Per la validazione dell'affidabilità viene utilizzato un testing dinamico denominato testing statistico. esso prevede l'esecuzione ripetuta del sw, durante la quale vengono contati errori e malfunzionamenti. questo tipo di testing quantifica l'affidabilità del sw e in base al livello di affidabilità da raggiungere determina se è necessario procedere con un'ulteriore fase di miglioramento. I casi di test con cui avvengono le esecuzioni del programma sono basate sui cosiddetti profili operativi, ossia insiemi di dati creati per il testing la cui frequenza rispecchia quella con cui tali dati vengono forniti in input al sistema durante l'uso normale previsto.

4 Cos'è e quando si usa il path testing (testing dei percorsi)? B. Quali sono i suoi limiti? Come si può a priori stimare il numero di casi di test necessari per la sua esecuzione? (ch20) Il path testing si usa quando si ha a che fare con il testing dei singoli componenti. L'idea di base è quella di testare ogni possibile percorso di esecuzione del codice andando a sollecitare le istruzioni di condizione ivi presenti (if, cicli while, for, case, etc...). Il limite è chiaramente dettato dal numeri di questi percorsi: relativamente limitato per un (piccolo) componente, ma molto alto per più componenti messi assieme. Si può stimare il numero di persorsi necessari calcolando la complessità Ciclotomica, che è di un'unità superiore al numero di condizioni elementari presenti nel codice; per condizione elementare si intende una singola condizione booleana, cioè non composta con connettivi logici (and, or), per le condizioni composte bisogna calcolare il numero di condizioni semplici. Nell'ambito della validazione dell'affidabilità (reliability validation) quale tipo di testing viene utilizzato e come si effettua? Cos'è un profilo operativo (operational profile) e come viene usato? (ch19) In questi ambiti si deve verificare per se stessi e per il cliente che il sistema ha raggiunto il grado di fidatezza voluto. Per fare questo esistono sia tecniche dinamiche che statiche. Quelle statiche sono sempre le stesse, per quello dinamiche invece si può: testare il prodotto secondo dei profili operativi; testare il prodotto a run-time nell'ambiente in cui verrà usato (ndr l'azienda che l'ha chiesto). Questo processo si divide in quattro fasi: ricerca dei profili operativi effettuata studiando come verrà usato il sw; si costruisce un insieme di dati per testare ogni profilo operativo; si eseguono i test per ogni dato dell'insieme e per tutti gli insiemi; dopo aver eseguito un numero di test statisticamente valido di valuta l'affidabilità raggiunta. Presenta gli ovvi problemi del capire qual'è il numero statisticamente rilevante e del fatto che questi test possono essere difficili da trovare. Il profilo operativo dovrebbe riflettere come il sistema verrà usato nella realtà, associando ai possibili input i rispettivi output forniti dal sw; si deve anche associare la probabilità con cui questi input verranno forniti al programma. Molto difficile trovarli per i sistemi interattivi dove i possibili input possono essere elevati. Si illustri il concetto di fidatezza (dependability) del software. Quali sono le sue 4 componenti principali? Come varia il costo del software all'aumentare del livello di dependability e perché? (ch16) La fidatezza rispecchia il giudizio degli utenti relativamente a quanto essi si fidano del sistema, specialmente se critico, ossia la loro fiducia nel fatto che il sw offrirà loro il servizio richiesto senza fallimenti e con tempi di reazione/risposta ragionevoli. questo parametro è prettamente soggettivo, infatti un sw oggettivamente utile e funzionante non ha necessariamente un punteggio alto di fidatezza. Gli attributi che lo compongono sono: 1. Disponibilità, possibilità che il sistema fornisca il servizio quando richiesto; 2. Affidabilità, abilità del sistema di fornire i servizi come specificato; 3. Sicurezza, abilità del sistema di operare senza danni a cose e persone; 4. Protezione, abilità del sistema a proteggersi contro intrusioni. Il costo del sw aumenta con il livello di fidatezza in quanto richiede tecniche più costose e un incremento di v&v, specialmente le fasi di testing, per dimostrare all'utente la fidatezza raggiunta.

5 Cos'è un modello di qualità del software? Si elenchino le principali caratteristiche di qualità di un generico modello di qualità. (Quality ISO Standards) Un modello di qualità del sw è un insieme di regole che devono essere rispettate in tutte le fasi del processo sw e di attributi che deve possedere un prodotto sw: 1. Affidabilità: abilità del sistema a fornire i servizi come specificato; 2. Efficienza: uso sensato delle risorse entro tempi ragionevoli; 3. Manutenibilità: adattabilità alle modifiche nel tempo, stabilità nel tempo; 4. Funzionalità: utilità dei servizi forniti, capacità di interagire con altri sw; 5. Usabilità: facilità e comprensione delle interfacce. Si definiscano i processi di verifica e validazione del software. Quali diverse attività di validazione vengono svolte nelle diverse fasi del ciclo di vita? (ch19) I processi di verifica e validazione vengono svolti in seguito alla fase di implementazione e codifica, una o più volte e con target diversi a seconda del metodo di sviluppo adottato. Il primo risponde alla domanda se il sw è un prodotto fatto bene che rispetta le specifiche, mentre il secondo si preoccupa di controllare che il sw faccia quello che l'utente richiede. le attività di validazione sono l'ispezione statica (controllo dei requisiti, codice,...), l'esecuzione diretta del sw (beta testing, testing statistico, simulazioni) e la proto tipizzazione dinamica Nelle varie fasi di vita si possono validare: 1. i requisiti non appena sono stati definiti; 2. eventualmente i vari incrementi, per validare i requisiti relativi alla parte di codice implementata; 3. nelle fasi finali nella fase di collaudo per verificare che tutto corrisponda al documento dei requisiti. Si illustri cosa sono e a cosa servono le partizioni di equivalenza utilizzate nel testing. Si descriva come si progettano nel caso del testing strutturale (white-box) (ch20) Le partizioni di equivalenza sono insiemi di valori di input raggruppati in base al fatto che producono comportamenti e/o output simili in un determinato componente o funzione. Esse sono strettamente collegate al testing strutturale white box perché sono create conoscendo la struttura interna del codice, che ci permette appunto di definire l'insieme della partizioni. Il loro uso tipico è quello di mettere alla prova il componente dandogli in input valori di confine tra due partizioni e per verificare che il comportamento sia effettivamente differente e gli output stiano a loro volta in partizioni distinte Alcuni esempi: controllare input errati e sbagliati per testare i controlli sugli input del codice; in algoritmi tipo ricerca binaria inserire l'elemento in prima, ultima e mediana posizione; sempre negli algoritmi di ricerca inserire o meno l'elemento voluto nella sequenza da controllare; se un programma accetta input positivi da 0 a 100 provare e passare 0, 100, un numero nell'intervallo, uno molto grande e uno negativo. Cos'è il software prototyping? In quali situazioni si utilizza e perché? Come si esegue? (ch3) Il software prototyping viene utilizzato quando i requisiti sono stati capiti male o c'è la possibilità che siano ambigui. Consiste nel generare dei sistemi grezzi da presentare al cliente, in modo tale che lui possa capire se fa o meno quello che vuole, e in caso contrario possa proporre le giuste modifiche.

6 Dato che sono sistemi grezzi non comportano un grande lavoro e anche distruggerli non comporta grandi perdite economiche. Cosa significa Gestione della Qualità? Quali sono i processi principali della gestione della qualità? Cos'è lo standard ISO 9000? (Quality ISO) La gestione della qualità è in generale un insieme di operazioni da effettuare e comportamenti da seguire affinché un prodotto venga considerato di qualità; nel campo del sw la gestione della qualità accompagna il prodotto in tutto il ciclo di vita, dalla raccolta dei requisiti fino alla dismissione, e prevede una figura o una squadra di persone che si occupi di tutti gli aspetti riguardanti la qualità. I processi principali della gestione della qualità controllano il processo software nella sua interezza, con particolare focalizzazione sulle fase di verifica e validazione. tali controlli sono schedulati periodicamente e si traducono in documenti in cui i responsabili approvano l'operato degli sviluppatori o esprimono critiche (possibilmente costruttive) per far rientrare il lavoro negli standard di qualità scelti. ISO 9000 è una famiglia di standard che contiene tutte le linee guida per i sistemi di gestione della qualità. l'iso rappresenta il documento dedicato alla qualità del sw Si illustri il concetto di requisiti software (tipologie, livello di dettaglio, prospettiva,...). Quali sono le differenze tra il processo di definizione dei requisiti e quello di specificazione dei requisiti? (ch6) I requisiti sw rappresentano i servizi che un sw deve fornire e le modalità con cui vengono prestati. possono essere categorizzati in base a vari aspetti. Si distinguono in: funzionali: ossia che funzionalità deve offrire il sistema; non funzionali: che vincolo vengono imposti sulle funzionalità. Una seconda distinzione è quella tra requisiti dell'utente, cioè specifiche caratteristiche richieste da chi andrà ad operare con il sw, requisiti del sistema, come ad esempio la necessità di girare su SO o piattaforme hw fissate, e requisiti di dominio, che in generale comprendono entrambe le categorie precedenti e derivano dall'ambiente in cui il sw verrà utilizzato. I requisiti si dividono in livelli di dettaglio potenzialmente infiniti (la richiesta di un particolare servizio di differenzia dal puntualizzare le modalità con cui si vuole che tale servizio venga offerto). I requisiti possono infine essere differenziati secondo il punto di vista che esprimono. i punti di vista più comuni sono quelli del committente, dell'utilizzatore, del sistema e del progettista. Il processo di definizione, quindi, è il processo di raccolta dei requisiti. Aumentando man mano il livello tecnico dei requisiti si arriva alla definizione delle specifiche software, che guardano più a come il sistema deve essere fatto. Si illustri il processo di sviluppo del software che prevede una consegna incrementale. Si fornisca un modello del processo (in sotto processi) e se ne illustrino vantaggi e problemi. (ch3) Nel processo a consegna incrementale vengono consegnate al cliente diverse versioni del software incompleto in modo che lui le possa usare e testare per vedere se corrispondono alle sue reali esigenze. La struttura generale è: definizione dei requisiti; vari incrementi in cui vengono implementate via via tutte le cose partendo da quelle importanti, che in questo modo verranno testate maggiormente; l'incremento finale che comprende anche le fasi di verifica e convalida. Il vantaggio principale è che il cliente può capire quali sono le sue reali esigenze e questo si traduce in una maggiore comprensione dei requisiti stessi. Lo svantaggio è che la struttura del software, a causa delle continue modifiche, può diventare complessa e difficilmente gestibile dopo pochi passaggi.

7 Si illustri il modello a spirale per i processi software? Quale ruolo ha l'analisi del rischio in tale modello? Come si rapporta il modello con altri modelli generali dei processi software. Il modello a spirale è un tipo di modello iterativo in cui l'analisi del rischio e la pianificazione sono considerati di primaria importanza. In ogni ciclo della spirale sono appunto previsti l'impostazione degli obiettivi, la definizione dei rischi, la ricerca delle modalità per ridurli al minimo e la scelta del modello per la componente in corso di sviluppo. Così facendo si garantisce che eventuali problemi non si amplifichino a dismisura perché è teoricamente sempre possibile ritornare ad un punto precedente della spirale in backtracking. In un certo senso si potrebbe affermare che il modello a spirale è simile ad un modello incrementale con sotto fasi non rigidamente separate, in cui però il rischio e la pianificazione vengono messi in primo piano. Si descrivano gli scopi delle principali attività cui si dedica il manager di un progetto software. Quali sono le differenze tra il concetto di milestone e di deliverable? C'è fra i due concetti una corrispondenza biunivoca? (ch4) Le attività principali del manager sono: controllare che i tempi e le consegne siano rispettati: controllare che i costi non subiscano cambiamenti radicali; gestire il personale, eventualmente valutare se assumerne di nuovo; scrittura di una proposta per un appalto; scritture e presentare i report del progetto. La principale differenza fra milestone e deliverable è: le milestone sono dei punti importanti del progetto, quali la stesura finale del documento dei requisti, la fine di un sottosistema o la fine del progetto stesso; i deliverable sono delle parti del processo che è utile consegnare al cliente. Può benissimo essere una prima versione del sistema o di un suo sottosistema. Non c'è una corrispondenza biunivoca fra le due perché sì i deliverable sono solitamente delle milestone, ma il contrario non è detto (difficilmente un cliente ha interesse a vedere la fine di un processo di progettazione architetturale...). Si descrivano i prodotti del processo di progettazione architetturale. Quali diverse prospettive/decisioni sull'architettura del sistema devono venir considerate in fase di progettazione? (ch10) Tra le scelte della progettazione architetturale troviamo tre aspetti da considerare: la strutturazione del sistema in più sottosistemi (parti indipendenti), si può scegliere se usare un modello repository (DB condiviso) oppure un'architettura client-server; La strutturazione dei sottosistemi in moduli (parti dipendenti), si può scegliere fra modelli ad oggetti o orientati alle funzioni (trasformazione dai dati); Definire il modello di controllo fra i vari sottosistemi, si può scegliere fra: l'approccio centralizzato con un componente che fa da manager o un modello call-return (gerarchia del controllo top-down) oppure su un approccio bastato sugli eventi dove il controllo viene guidato da eventi trasmessi in broadcast o catturati con tecniche in stile interrupt-driven. Altri punti di vista sono la protezione (gli aspetti più critici vengono sviluppati in livelli interni non direttamente accessibili), la sicurezza (isolamento dei componenti fondamentali), la disponibilità (aggiungere ridondanza in caso di guasti) e la manutenibilità (utilizzo di componenti piccoli ed autosufficienti.

8 A quale tipologia di testing appartengono gli approcci del testing top-down e bottom-up? In cosa consistono? Se ne confrontino le caratteristiche Appartengono al test del sistema, in quanto permettono di testare il sistema (sottosistema) in maniera globale. Le loro caratteristiche sono: top-down: testa per prime le funzionalità più esterne al sistema, sostituendo le componenti interne con degli stub (parti di codice che coprono il buco senza fare nulla di utile, per esempio possono dire Ok, sono stato chiamato. Poi si scende man mano integrando le parti mancanti fino ad arrivare ad averle integrate tutte; bottom-up: il contrario, si testano prima le parti più interne e poi si aggiungono parti più esterne fino a che non si è arrivati al livello superiore. In pratica si utilizza un metodo ibrido che consente di testare prima le funzionalità più importanti (che quindi verranno di fatto testate più a lungo) e poi quelle meno importanti (che verranno integrate nelle fasi finali e riceveranno meno attenzione). Cosa significa architettura distribuita? Quali sono i principali tipi di architetture a strati (tier-architecture) e come si differenziano? Cos è il middleware? Sono quei sistema la cui elaborazione è distribuita su più macchine. Esistono tre strati: presentazione dei dati e raccolta input: vedi interfacce grafiche e/o web; elaborazione dei dati: fornisce le funzionalità dell'applicazione; gestione e controllo dei dati. Il tipo più comune è quello client-server (two-tier), che si può scomporre in due tipi: thin-client: nel client rimane solo la parte di presentazione dei risultati e di raccolta input; presenta il particolare svantaggio di sottoutilizzare la potenza del client; fat-client: nel client abbiamo anche l'elaborazione dei dati, lasciando di fatto nel server la sola gestione dei dati; di più complessa gestione in quanto il cambio del codice va effettuato sia sul client che sul server (risolto con le applet). Nelle architetture tier, di due grossi tipi abbiamo di fatto una maggiore suddivisione dei tre strati: three-tier: ogni strato viene gestito da un sistema/computer diverso; multi-tier: uno strato può essere gestito da una o più macchine: ad esempio un server gestisce le richieste ai dati che poi verranno smistate a più server, ognuno con un proprio db. Il middleware è un software, solitamente già pronto, che gestisce la comunicazione fra le macchine presenti nella rete, in quanto tali macchine possono avere protocolli e implementazioni diverse. Si definiscano ed illustrino i concetti di affidabilità e di disponibilità del software. Si illustrino le metriche utilizzabili per misurare affidabilità e di disponibilità del software? L'affidabilità è la probabilità che si verifichi un guasto nel compimento di un'azione. La disponibilità invece è la probabilità che il sistema sia attivo e funzionante quando l'utente richiede i suoi servizi. Le metriche utilizzabili sono: ROCOF (Rate of Occurence of Failure): il numero di guasti nell'unità di tempo; PODOF (Probability of Failure on Demand): il numero di richieste di servizio negate nell'unità di tempo; MTBF: il tempo medio fra i guasti, utile nei sistemi che sono usati intensivamente e per periodi di tempo lunghi; AVAIL: la disponibilità (availability) del sistema a fornire i servizi nell'unità di tempo.

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