Capitolo 4 ECOLOGIA DELLO SVILUPPO

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1 Capitolo 4 ECOLOGIA DELLO SVILUPPO

2 LA TEORIA DI BRONFENBRENNER Prospettiva teorica ampia convergenza tra biologia, psicologia e scienze sociali, genetica comportamentale Sviluppo in rapporto ai diversi contesti, reciproche relazioni e trasformazioni non solo nel ciclo di vita ma anche in prospettiva storico-culturale connessione con la scuola storico-culturale (Vygotskij e Lurija)

3 La legge dello sviluppo psichico per Vygotskij Ogni funzione psicologica compare sempre due volte: prima a livello sociale e successivamente a livello individuale; dapprima fra individui (interpsicologica), poi come forma interiorizzata del bambino (intrapsicologica) Le nuove funzioni psicologiche vengono acquisite prima in modo concreto poi simbolico nella trasmissione intergenerazionale si inverte: prima simbolico poi concreto

4 Un esempio: la lettura

5 Quello che per Lewin era ai margini del sistema ecologico individuale (fattori non psicologici): - contesti ecologici di ordine sociale (reciproche interazioni tra istituzioni educative, scuola, famiglia) - contesti storico-economici

6 I livelli di Bronfenbrenner Microsistema: ambiente vissuto dall individuo (ruoli, attività) Mesosistema: reciproche relazioni tra microsistema (Famiglia, coetanei, scuola, asilo) Esosistema: contesti non sperimentati direttamente ma che hanno un influenza (il lavoro dei genitori) Macrosistema: istituzioni, sub-cultura, contesto socioeconomico

7 Un modello cronosistemico Dimensione evolutiva anche dei contesti riprende la formula di Lewin - C = f(p,a) -che diventa: S (t) = f(t-p) (PA) (t-p) S = Sviluppo di un processo o comportamento; t = tempo; p = periodo precedente; P = persona; A = Ambiente Il tempo è una caratteristica non solo delle persone ma anche dei contesti anche i contesti cambiano Il peso dei fattori varia nel tempo Effetti non additivi ma moltiplicativi Nicchia ecologica: «regioni» dell ambiente particolarmente favorevoli o sfavorevoli allo sviluppo di persone con determinate caratteristiche

8 Il ruolo delle differenze individuali Developmentally-instigative characteristics (Renn Arnold, 2003): le differenze individuali provocano risposte differenziate da parte dell ambiente studio sul comportamento degli studenti universitari Le differenze temperamentali di base non vanno considerate come immodificabili o definite in termini polarizzati (a differenza di Chess e Thomas) dipendono dai contesti; in contesti diversi le stesse persone possono dare risposte diverse Ruolo anche dei fattori fisici: malattie, caratteristiche corporee, attrattività, fisionomia, sesso, razza

9 Implicazioni metodologiche Contesti di laboratorio generalizzazione dei risultati Contesti naturali la validità ecologica non è scontata I contesti influenzano i risultati Reazioni alla separazioni in laboratorio diverse da quelle in ambiente domestico; diversità culturale Contesto non come fattore aggiunto o esterno ma come parte del processo Indagare come e perché della variabilità delle reazioni: Strange Situation: Bambini tedeschi sistematicamente meno preoccupati dell assenza della madre rispetto ai bambini americani Esperimento del «sutemi» (Bell, 1991)

10 Confronti tra gruppi Ricerca parallela su gruppi diversi rischi della ricerca crossculturale Vygotskij critica due tipi di riduzionismo Verticale Orizzontale

11 Tra quantitativo e qualitativo a) Quantitativo: Quantificare e confrontare processi e comportamenti in diversi momenti Cosa e quanto si apprende confronto temporale o tra studenti, classi o scuole b) Qualitativo: Indaga i processi in profondità Quali processi determinano certi risultati per modificarli o replicarli

12 Tra quantitativo e qualitativo - Kerlinger (1986): dati qualitativi inconsistenti, qualsiasi fenomeno è o 1 oppure 0 - Campbell (1974): la ricerca è sempre qualitativa, i numeri hanno senso solo se interpretati

13 Approccio Quantitativo Scopo: classificare, costruire modelli statistici. Es. quanti studenti hanno difficoltà di apprendimento Il ricercatore sa in anticipo cosa osservare, ipotesi guida. Es. i problemi di apprendimento della matematica sono dovuti a difficoltà di memoria Disegno di ricerca definito a priori Strumenti standardizzati (questionari o test) Dati in forma di numeri e statistiche Verifica ipotesi, descrizione di macro fenomeni Analisi prospettica: prevedere i fenomeni Ricercatori oggettivi. No condivisione con i soggetti degli scopi della ricerca Oggettività della descrizione del fenomeno, cercando relazioni causa-effetto

14 Approccio Qualitativo Scopo: analisi dettagliata della situazione, delle persone e dei processi. Es. come si impara matematica in una determinata classe No ipotesi ma domande di ricerca. Es. : perché è difficile apprendere la matematica? Disegno della ricerca messo a punto in itinere Ricercatore come strumento fondamentale: osservazioni dirette (sul campo, note, interviste) o indirette (analisi di video o audio) Dati in forma di note, trascritti, foto, video Dati qualitativi richiedono tempo e addestramento; no generalizzazioni Analisi retrospettica: comprendere le ragioni del fenomeno Ricercatori soggettivi. Soggetti diventano partecipanti cui discutere gli scopi della ricerca Soggettività e interpretazione dei ricercatori + soggettività dei partecipanti

15 Il punto di vista del soggetto Già a fine 800 «protocolli introspettivi» Il punto di vista del ricercatore è diverso da quello del soggetto Da soggetto a partecipante fornisce informazioni utili per l interpretazione dei dati (colloqui, auto-valutazione, diari, autobiografie, interviste, etc.) Coinvolgimento di testimoni importanti aumento della dimensione ecologica (genitori, insegnanti, educatori, etc) Anche i pari focus group, tecniche socio-metriche Più osservatori grado di discordanza produce informazioni utili ad una comprensione più profonda

16 Un criterio di validità ecologica Non solo lo stato attuale Esperimenti di trasformazione Zona di sviluppo prossimale sia dell individuo che della pratica

17 Cosa è la zona di sviluppo prossimale

18 Intersezioni tra psicologia ambientale ed ecologia dello sviluppo Psicologia ambientale: effetti dei fattori ambientali sui processi psicologici: Geografico Urbanistico Architettonico Di ordine socio-economico Intersezione tra psicologia sociale dello sviluppo, psicologia culturale e psicologia ambientale Le condizioni abitative (Wachs, 1993) influenzano gli aspetti relazionali, comunicativi come attenzione e adeguatezza delle risposte degli adulti ai bambini

19 Alcuni esempi Sovraffollamento correlato con: bassa auto-efficacia dei genitori disturbi nella comunicazione linguistica A causa della diminuzione dello spazio personale e aumento di rumore

20 A scuola Spazi differenziati e funzionalmente appropriati apprendimenti più complessi Effetto della disposizione dei banchi Progettazione degli spazi: psicologi, pedagogisti e architetti I quartieri Relazione tra livello economico, organizzazione degli spazi e processi psicologici

21 I cambiamenti nei processi di socializzazione Approccio ecologico è in grado di studiare le conseguenze dei cambiamenti dei macrosistemi sui processi evolutivi Cambiamenti storici, per esempio: La donna che lavora indice sulla qualità dell attaccamento? Precoce distacco dalla madre Precoce condivisione degli spazi e delle attenzioni Cambiano i processi di socializzazione da piccolo gruppo (fratelli/sorelle al gruppo allargato) Riduzione dello spazio psicologico individuale Dipende dalla qualità del nido

22 Da ricerche longitudinali in paesi scandinavi (nidi di buona qualità) Effetti positivi su: Qualità delle interazioni Sviluppo cognitivo Sviluppo linguistico (Belsky, 2002): estesa e precoce vita di gruppo: Maggiore frequenza di comportamenti aggressivi Minore disponibilità a seguire le richieste dell adulto

23 Se il gruppo dei pari diventa dominante Diventa il sistema sociale, cognitivo, normativo, relazionale ed affettivo di riferimento Group socialization theory (Harris, 1995): il gruppo dei compagni prevarica la famiglia, effetti dell educazione familiare non si trasferiscono ad altri contesti concezione modulare della mente (Fodor, 1983)

24

25 I processi di socializzazione in un arco di tempo esteso Svolgono un ruolo primario: Identificazione con il gruppo Assimilazione della cultura e delle norme del gruppo Tendenza all omogenizzazione Aumento della conflittualità se emergono sotto-gruppi

26 Group socialization theory criticata perché sembra delegittimare il ruolo della famiglia ma riconosce il ruolo di: Processi di urbanizzazione: perdita del vicinato; sradicamento del sistema di valori Modificazioni tecnologiche: media come agente di socializzazione

27 27. In che senso il modello di Bronfenbrenner è cronosistemico? 28. Quali sono le implicazioni metodologiche dell approccio ecologico? 29. Qual è il contributo della psicologia ambientale all approccio ecologico? 30. Come avviene l acquisizione di nuove funzioni psicologiche nei bambini e negli adulti secondo Vygotskij?

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