Nuovi scenari di sviluppo per il territorio piemontese
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1 Nuovi scenari di sviluppo per il territorio piemontese La dimensione territoriale delle strategie di sviluppo locale 6 ottobre 2017 Fiorenzo Ferlaino
2 Qual è la scala giusta della pianificazione dello sviluppo locale? Le aree di gravitazione nell era dell automobile: i Sistemi Locali del Lavoro SLL SLL raggio medio dei SLL Italia Piemonte Italia Piemonte ,0 9, ,1 12, ,8 14, ,5 15,0
3 Relazioni interne Regioni e ripartizioni geografiche Indici di auto-contenimento Lato della domanda Lato dell'offerta Minimo tra domanda e offerta Piemonte 0,792 0,748 0,741 ITALIA 0,810 0,769 0,757 Regioni e ripartizioni geografiche IIRFL calcolato sui flussi (a) Valori medi IIRCL calcolato sulle connessioni (b) Indice di associazione di Martini (c) IIRFL calcolato sui flussi (a) N.I. media Italia=100 IIRFL calcolato sulle connessioni (b) Indice di associazione di Martini (c) Piemonte 39,9 50,6 0, ,3 61,4 107,3 ITALIA 25,7 82,4 0, ,0 100,0 100,0 (a) Indice di intensità relazionale (flussi). È il rapporto tra i flussi tra comuni diversi che appartengono al SLL e il totale dei flussi interni del SLL. Varia tra 0 e 100. (b) Indice di intensità relazionale (connessioni). È il rapporto trale connessioni tra comuni diversi che appartengono al SLL e il totale delle connessioni possibili, pari a n(n-1) dove n è il numero di comuni che compongono il SLL. Varia tra 0 e 100. (c) Consente di verificare e misurare lo scostamento tra le interazioni (misurate dai flussi) riferite a una coppia di unità territoriali e quelle medie. Varia tra 0 e 1.
4 Confini troppo stretti Regioni e ripartizioni geografiche N. di comuni Valori medi Popolazione residente 2011 Superficie (km 2 ) Occupati residenti (a) Piemonte 33, ,8 707, ,2 ITALIA 13, ,9 494, ,4 Regioni e ripartizioni geografiche Totale Valori assoluti % di SLL 2011 "stabili" Di cui multiregionalprovinciali Di cui multi- rispetto al 2001 Piemonte ,2
5 Sistemi locali del lavoro 2001 Sistemi locali del lavoro 2011 ACQUI TERME ACQUI TERME ACQUI TERME ALBA ALBA ALBA ALESSANDRIA ALESSANDRIA ALESSANDRIA ASTI ASTI ASTI BIELLA BIELLA BIELLA BORGOMANERO BORGOMANERO BORGOMANERO BORGOSESIA BORGOSESIA BORGOSESIA BRA BRA BRA CANELLI CANELLI CANELLI CANNOBIO CARMAGNOLA CASALE MONFERRATO CASALE MONFERRATO CASALE MONFERRATO CEVA CEVA CEVA CRESCENTINO CHIERI CHIERI CORTEMILIA COSSATO CHIVASSO CIRIE' CIRIE' CUNEO CUNEO CUNEO DOGLIANI DOMODOSSOLA DOMODOSSOLA DOMODOSSOLA FOSSANO FOSSANO FOSSANO GARESSIO IVREA IVREA IVREA MONDOVI' MONDOVÌ MONDOVI' BARDONECCHIA NIZZA MONFERRATO MONTAGNA OLIMPICA NOVARA NOVARA NOVARA NOVI LIGURE NOVI LIGURE NOVI LIGURE OMEGNA OMEGNA OVADA OVADA OVADA PINEROLO PINEROLO PINEROLO RIVAROLO CANAVESE RIVAROLO CANAVESE RIVAROLO CANAVESE SALUZZO SALUZZO SALUZZO SANTO STEFANO BELBO SANTHIÀ SAVIGLIANO SAVIGLIANO SUSA SUSA SUSA TORINO TORINO TORINO TORTONA TORTONA TORTONA VARALLO VALENZA VERBANIA VERBANIA VERBANIA LAGHI VERCELLI VERCELLI VERCELLI VERZUOLO Ambiti di Integrazione Territoriale (Ptr)
6 Il Policentrismo regionale
7 La verifica con i Sindaci dei Comuni capifila
8 I risultati emersi dalle interviste ai sindaci Scarsa o nulla conoscenza del PTR e di essere capofila. Nei comuni della CM si fa riferimento alle Zone Omogenee indicate dal Piano della CM e non agli AIT. Fuori dalla provincia di Torino né AIT né ZO La progettualità comune è troppo dipendente dalle personalità degli amministratori e, anche dove presente riguarda aspetti specifici e minori. I centri urbani più grandi sembrano non curarsi troppo dei piccoli comuni di prossimità che compongono l ambito. I sindaci sono presi dall ordinaria amministrazione. Le composizioni degli ambiti sono nella maggior parte dei casi ritenute corrette. Nei territori montani si rimpiange l abolizione delle Comunità Montane. la dimensione ridotta è vista come un limite Le Unioni sono in generale ben viste Avversione diffusa invece per quanto riguarda la fusione di comuni, mal vista sia dalla cittadinanza che dagli amministratori. Le vocazioni indicate dal PTR sono sostanzialmente corrette. Un po ovunque si conta sul turismo, In molti casi si è riscontrata la necessità di ripristinare le linee ferroviarie dismesse sia per un uso di trasporto parametropolitano e anche a scopo turistico o, ancora, di utilizzare i tracciati di quelle dismesse come piste ciclabili
9 Le dimensioni degli AIT n. medio di comuni 37 min. Com. 7 (Carmagnola) n.max 49 (Cuneo) popol media pol. Min. Popl. Max (MONTAGNA OLIMPICA) (TORINO) La popolazione media è quella ottimale?
10 Quale è la scala giusta associativa? L analisi del DAIT Ministero dell Interno, Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali, Direzione Centrale della Finanza Locale, 2015, FUSIONI: Quali vantaggi? Di R. Pacella G. Milanetti G. Verde
11 Spesa totale
12 Numero del personale/ab.
13 La legge Delrio: le Unioni In Piemonte ci sono 109 Unioni, 56 Unioni montane e 53 Unioni di comuni, che coinvolgono circa 800 comuni e una popolazione di quasi abitanti, contro i dell intera regione. La media di una unione è di 15 comuni con una popolazione di circa abitanti. Ma ce ne sono di tutte le misure: dai poco più di abit. (minimo richiesto dalla legge regionale per collina e montagna è ab, anche se ci sono sempre le eccezioni) a grandi unioni come quelle del Pinerolese ( abitanti), Valle di Susa ( ab.), Valli di Lanzo ( ab), ecc. La gran parte sono però piccole unioni. Ce ne sono di tutte le forme, anche a rete, ad esempio Usseglio in Val Viù è in unione con Groscavallo in valle Grande e in mezzo c è Balme in Val di Ala. La legge 56/2014, Delrio, certo non ha aiutato, forse bastava trasformare e mantenere le unioni delle Comunità montane (già un pezzo di lavoro era fatto)
14 Conviene la fusione o l unione? Gli incentivi statali per le fusioni sono stati decisamente rafforzati negli ultimi anni in base all art. 16, comma 2, del decreto legge n. 16/2012. era stato riconosciuto, per un periodo di dieci anni, un contributo straordinario annuale pari al 20 per cento dei trasferimenti erariali attribuiti agli enti preesistenti per l anno Tale contributo veniva erogato entro il limite degli stanziamenti finanziari previsti nel bilancio statale ed in misura non superiore, per ciascuna fusione, a 1,5 milioni di euro (limite introdotto nel 2014); in base all art. 31, comma 23, della legge 183/2011, la fusione viene premiata con un esenzione dal Patto di stabilità interno fino al quinto anno successivo (passato da 3 anni a 5 in base alla legge di stabilità 2015, la 190/2014). con la Legge di stabilità del 2015 gli incentivi erogati sono quindi passati dal 20% al 40% dei trasferimenti erariali (del 2010) e nel 2016 sono saliti al 50%. Il tetto di 1,5 milioni passa quindi a 2 milioni di euro massimi a beneficiario con 30 milioni complessivi destinati al finanziamento del Fondo dedicato. Va inoltre considerata lalegge regionale n. 11/2012 che stabilisce gli incentivi per le fusioni, per cinque anni. Le modalità operative per l erogazione sono definite dalla Deliberazione della Giunta Regionale 21 luglio 2014, n
15 Le fusioni in Piemonte Le Fusioni in Piemonte sono 4: Campiglia Cervo - Quittengo - San Paolo Cervo (Biella) Crosa Lessona (Biella) Casapinta - Mezzana Mortigliengo (Biella) Seppiana Viganella (VCO) Ma è nato il Comune di Mappano - Dal 1 gennaio 2018 una nuova fusione dei Comuni di: Cassano Spinola e Gavazzana (Alessandria)
16 Quanto prendono? Fusioni di comuni risultanti dalla documentazione trasmessa alla Direzione Centrale della Finanza Locale ENTI ISTITUITI A SEGUITO DI PROCESSO DI FUSIONE Riparto del fondo di euro ,00 (articolo 20, comma 1 bis, del decreto legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla L. 7 agosto 2012, n. 135, comma inserito dall'art. 1, comma 18, lettera a), della 28 dicembre 2015, n. 208) Regione Provincia Denominazione e Comuni coinvolti N. Popolazio Contributi ne Istat spettanti in 2014 Piemonte Verbania Fusione di Borgomezzavalle (VB) Seppiana Viganella Piemonte Biella Fusione di Lessona (BI) Crosa Lessona Piemonte Biella Fusione Campiglia Cervo (BI) Campiglia Cervo Quittengo San Pa olo Cervo
17 Italia , Popolazione residente (Istat Regione Comuni 2015) Popolazio Piccoli Comuni % ne Comuni % Totale 5000 Piccoli Popolazio Piccoli Comuni ab. Comuni ne Comuni 5000 ab. Comuni Valle d'aosta , ,89 Molise , ,44 Piemonte , ,15 Trentino-Alto Adige , ,02 Sardegna , ,38 Abruzzo , ,21 Calabria , ,96 Liguria , ,43 Basilicata , ,14 Marche , ,54 Il Piemonte: un potenziale di Unioni e Fusioni Friuli-Venezia Giulia , ,44 Lombardia , Lazio , ,61 Umbria , ,36 Campania , ,71 Veneto , ,63 Sicilia , ,86 Toscana , ,07 Emilia-Romagna , ,4 Puglia , ,34
18 La ripartizione del Piemonte in Ambiti territoriali ottimali OBIETTIVO Identificazione delle partizioni funzionali alla governance territoriale regionale, distinguendo tra: partizioni strategiche; partizioni funzionali ai servizi di scala regionale; partizioni per la gestione associata dei servizi di prossimità METODO 1. Verifica, attraverso la sovrapposizione grafica dei layer delle diverse partizioni, della loro coerenza reciproca e rispetto agli Ambiti di Integrazione Territoriale (AIT e Sub-AIT) delineati dal Piano territoriale regionale (PTR) 2. Elaborazione, sulla base delle evidenze della ricerca, alcune indicazioni e una proposta di suddivisione in ambiti territoriali ottimali del territorio regionale
19 Il livello strategico: i 33 AMBITI DI INTEGRAZIONE TERRITORIALE DEL PIEMONTE Le geometrie degli AIT sono state comparate con: Quadranti Province Zone Omogenee (ZO) della Città metropolitana di Torino 1 DOMODOSSOLA 2 VERBANIA LAGHI 3 BORGOMANERO 4 NOVARA 5 BORGOSESIA 17 VERCELLI 6 BIELLA 7 IVREA 8 RIVAROLO CANAVESE 9 TORINO 10 CIRIE' 11 CHIVASSO 12 SUSA 13 MONTAGNA OLIMPICA 14 CHIERI 15 CARMAGNOLA 16 PINEROLO NORD OVEST NORD EST SUD OVEST SUD EST 25 ALBA 27 BRA 28 SALUZZO 29 SAVIGLIANO 30 FOSSANO 31 CUNEO 32 MONDOVI 33 CEVA 18 CASALE MONFERRATO 19 ALESSANDRIA 20 TORTONA 21 NOVI LIGURE 22 OVADA 23 ACQUI TERME 24 ASTI 26 CANELLI
20 I servizi regionali Per il livello dei servizi regionali, si sono confrontati Aziende Sanitarie Locali-ASL Distretti sanitari-ds Centri per l impiego-cpi AIT-rivisti Numerose aree di mancata corrispondenza e mancato rispetto dei confini provinciali razionalizzazione dei confini non commisurata ai benefici mantenere lo status-quo
21 Il livello della prossimità Per il livello della gestione associata dei servizi di prossimità sono stati considerati i seguenti layer: ATO idrici ATO rifiuti Enti gestori Serv. Socio-Assistenziali Subambiti ai sensi del PTR Unioni di Comuni Aree diffuse di mancata corrispondenza I Sub-AIT del PTR divergono molto rispetto alle partizioni bottom-up (ESA, Unioni e ex- Comunità montane) Nuovo ritaglio degli AIT rivisti utilizzando le geometrie dei ESA, Unioni esistenti e già- Unioni AIT rivisti + Enti gestori Servizi Socio-Assistenziali Unioni di Comuni (VI stralcio) Comunità montane L.R. 19 del 2003 Comunità montane L.R. 19 del 2008
22 I nuovi AIT e Sub-AIT Proposta Ires n.2 Sub-AIT PTR Sub-AIT IRES 1 Proposta Sub-AIT IRES 2 Proposta Numero partizioni Comuni nelle partizioni N.medio di comuni per partizione Popolazione media per partizione (2016) Superficie media per partizione (kmq) Addetti in UL medi per partizione (2013) N. UL medio per partizione (2013) N. medio giovani (0-14) N. medio over 65 (65 e oltre)
23
24 Alla prova dei fatti: le Aree interne Valli Maira e Grana: area pilota Valle Ossola; area pilota Valli di Lanzo; Valle Bormida. Torino
25 Borgosesia Le aree marginali individuabili dal Ptr Biella Novara Vercelli Torino Casale Pinerolo Asti Saluzzo Alba Acqui Cuneo Ovada Ceva
26 grazie
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