INVESTMENT HORIZONTE. Geopolitica: il rischio dimenticato. Aprile 2014 Pubblicazione finanziaria trimestrale di Maerki Baumann & Co.

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1 BANCA PRIVATA INVESTMENT HORIZONTE Aprile 2014 Pubblicazione finanziaria trimestrale di Maerki Baumann & Co. AG Geopolitica: il rischio dimenticato Benché, contro la maggior parte dei pronostici, l anno borsistico sia iniziato in maniera piuttosto deludente, a fi ne gennaio i mercati azionari si sono nuovamente ripresi e mossi verso nuovi valori record, fi nché il fattore geopolitico non si è fatto tangibile questa volta, nella persona di un ex ufficiale dei servizi segreti il cui concetto di «nazionale» ed «estero» non collima con le visioni dei maggiori esperti di diritto internazionale. La situazione in Ucraina, nonostante appaia minacciosa e celi un potenziale destabilizzante nonché decelerante della politica mondiale, non ci pare determinante per l andamento dei mercati finanziari nel Nel caso in cui saranno le armi a parlare, dovremo rivedere le nostre valutazioni. Il 2014 è stato quindi inaugurato in maniera più zoppicante del pre visto ma, anche se l andamento dei corsi si delinea più incostante rispetto all anno precedente, ci aspettiamo ancora una tendenza borsistica positiva; permangono infatti i fattori di sostegno quali una considerevole crescita economica globale, liquidità disponibile in quantità massicce nonché la mancanza di attrattiva degli investimenti a rendimento nominale anche nell anno cinese del cavallo. Inoltre, numerose valute dei Paesi emergenti hanno sperimentato forte turbolenze, nell anno in corso prevediamo una stabilizzazione anche se non ancora una vera e propria opportunità d acquisto a lungo termine. 1

2 COMMENTO SUL MERCATO La violazione della sovranità ucraina da parte della Russia ha risvegliato ricordi di tempi passati. Non reputiamo tuttavia che la crisi in Crimea possa mandare in tilt l economia mondiale. RETROSPETTIVA E PROSPETTIVE Economia mondiale La ripresa dell economia mondiale procede come previsto. Nel quarto trimestre 2013 gli aggregati economici si situavano a %, al netto dell inflazione, rispetto all anno precedente, evidenziando il più rapido progresso degli ultimi due anni. Responsabili dell accelerazione della crescita sono state ancora una volta unicamente le nazioni industrializzate, le quali nonostante gli intenti incerti degli Stati Uniti, approfittano del perdurare del rasserenamento del clima congiunturale. Nei Paesi emergenti il contesto economico rimane invece stagnante. Fanno scalpore negativamente soprattutto i dati provenienti dalla Cina. Le imprese industriali cinesi a febbraio hanno infatti segnalato un andamento degli affari nettamente inferiore e le esportazioni si sono ridotte del 18 % rispetto all anno prima. Anche se questo è in parte adducibile a i festeggiamenti dell anno nuovo cinese, conviene seguire attentamente gli sviluppi del Paese del Dragone. Negli Stati Uniti, a seguito del caos invernale di inizio anno, i dati offrono una visione distorta del reale andamento congiunturale. Le informazioni pubblicate sinora per il mese di febbraio mostrano tuttavia un quadro lievemente più roseo, benché il crollo di gennaio come pure l andamento degli affari nel settore della lavorazione industriale non siano ancora stati compensati. Ad ogni modo le aspettative economiche sono state superate e anche dal fronte del mercato del lavoro, dopo due mesi all insegna della debolezza, sono finalmente giunti segnali di miglioramento. In questa costellazione rimaniamo fedeli al nostro scenario, secondo cui nell anno in corso l economia statunitense evidenzierà una ripresa del 2.5 % circa, quindi più veloce di quella del Anche l intenzione della banca centrale americana, sotto l egida del nuovo presidente Janet Yellen, in occasione delle prossime riunioni di ridurre progressivamente gli acquisti di obbligazioni, depone a favore di suddetta valutazione. Nel contempo occorre tuttavia tener presente che il maggior picco di crescita lo abbiamo già alle spalle e risulterà pertanto più difficile soddisfare regolarmente le accresciute aspettative del mercato. In quest ottica, nonostante l auspicato miglioramento dei dati congiunturali, grava sempre più la minaccia di speranze deluse. In Giappone i dati sono apparsi eterogenei. Mentre le imprese del comparto industriale e dei servizi hanno segnalato un nuovo avanzamento degli affari, i consumatori, a fronte dell aumento dell imposta sul valore aggiunto a partire dal 1 aprile si sono mostrati nuovamente reticenti, il che si è già ripercosso sui risultati del commercio al dettaglio. Ciò nonostante giungono buone notizie anche dai consumatori: dopo anni di ristagno sembra si osservi un maggior dinamismo nell ambito delle trattative salariali, da un lato come conseguenza all aumento del tasso d inflazione, dall altro però grazie alla pressione diretta esercitata negli ultimi mesi dal governo giapponese sui partner sociali. Una crescita dei salari potrà contribuire a compensare in una certa misura la perdita di potere d acquisto causata dall aumento dell iva. Inoltre, secondo la nostra valutazione, 2

3 la banca centrale giapponese all occorrenza sarà pronta ad annunciare interventi di politica monetaria espansionistica. La ripresa congiunturale in Europa prosegue invece indisturbata. La zona Euro nel quarto trimestre 2013 ha evidenziato per la terza volta consecutiva una crescita trimestrale positiva che, con lo 0.3 %, risulta addirittura superiore a quella della Svizzera. I sondaggi presso le aziende e i consumatori da inizio anno hanno raccolto risultati ancora migliori, che lasciano auspicare un imminente ripresa del clima congiunturale. Positivo soprattutto il fatto che le prospettive più rosee riguardino indistintamente i Paesi e i diverse settori economici. Con questi presupposti riteniamo improbabile un ulteriore tangibile regresso dei tassi d inflazione nella zona Euro. Tuttavia, attualmente si annoverano pochi elementi anche a favore di un rapido aumento dei saggi di rincaro. A breve termine sussiste quindi il pericolo che la pubblicazione di dati economici deboli possa scatenare nuovamente discussioni sui rischi di deflazione. Neppure nella maggior parte delle altre nazioni industrializzate, l inflazione sembra essere un problema l eccezione da rilevare è quella del Giappone, dove la politica economica attiva del governo ha rapidamente portato risultati. Attraverso l aumento dell imposta sul valore aggiunto, i tassi d inflazione hanno ricevuto nuova linfa, tanto da far prevedere nell anno in corso percentuali di rincaro superiori al 2 %. Si tratta ora di capire per quanto tempo la banca di emissione giapponese potrà mantenere i tassi sul mercato dei capitali sull attuale basso livello. Se si pensa a quali notevoli conseguenze un incremento dei saggi potrebbe avere sulle finanze pubbliche nipponiche, appare chiaro su quale linea di equilibrio sottile si muove la politica economica giapponese. Azioni C era da aspettarsi che il 2014 si rivelasse più zoppicante dell anno precedente. Tuttavia, la conclusione in termini negativi del mese di gennaio ha lasciato tutti un po stupiti, benché fosse prevedibile una correzione, considerato il clima di euforia che ha caratterizzato le borse già verso la fine dell anno scorso. L ordine di grandezza del prezzo pullback inferiore al 7 % nell ambito dell indice azionario internazionale MSCI è invece apparso tendenzialmente troppo piatto, quasi a voler lanciare un segnale di cessato allarme solo per i prossimi mesi. Crescita economica prevista per il 2014 e il 2015 Crescita PIL in termini reali in % Le rappresentazioni future costituiscono sempre presupposti non vincolanti. Fonte: Thomson Reuters Datastream, Wellershoff & Partners Crescita inflazione prevista per il 2014 e il 2015 Inflazione in % USA Eurozona Germania Francia Italia Spagna Gran Bretagna Svizzera Giappone Cina Brasile India Russia Mondo* Prevista 2014 Prevista 2015 *secondo parità del potere d acquisto USA Eurozona Germania Francia Italia Spagna Gran Bretagna Svizzera Giappone Cina Brasile India Russia Mondo* Prevista 2014 Prevista 2015 *secondo parità del potere d acquisto Le rappresentazioni future costituiscono sempre presupposti non vincolanti. Fonte: Thomson Reuters Datastream, Wellershoff & Partners 3

4 COMMENTO SUL MERCATO Azioni S&P 500 Euro Stoxx 50 FTSE 100 SMI Nikkei 225 MSCI mercati emergenti Obbligazioni Titoli di Stato CH Titoli di Stato EU Titoli di Stato UK Titoli di Stato USA Titoli di Stato Norvegia USA Agg Titoli ad alto rendimento USA UE Agg Titoli ad alto rendimento UE Obbligazioni dei Paesi emergenti in valuta locale Materie prime / Metalli preziosi Oro Argento Rame Petrolio (WTI) Frumento Indice delle materie prime (CRB) Valute EU R / CHF USD / CHF GBP / CHF NOK / CHF EU R / USD NOK / EU R USD / JPY AU D / USD Performance 1.81 % 2.12 % 1.16 % 4.32 % 8.31 % 0.43 % Performance 2.10 % 4.18 % 2.34 % 1.78 % 0.33 % 1.78 % 2.98 % 4.14 % 3.28 % 1.90 % Performance 6.81 % 1.81 % % 3.01 % % 8.74 % Performance 0.62 % 0.51 % 0.18 % 0.76 % 0.12 % 1.42 % 2.08 % 3.86 % Fonte: Bloomberg; periodo dal al , performance espressa nella valuta locale Si è visto che sinora la crisi in Crimea ha inciso solo minimamente sui mercati azionari mondiali. La situazione rimane en tro gli argini; ogni giorno si potrebbe giungere a un escalation, invece quotidia namente si osserva un allentamento delle tensio ni. Non resta che affrontare i diversi scenari di volta in volta, in quanto l esito si prospetta molto incerto. Tuttavia, riteniamo praticamente nulle le possibilità che la Russia si ritiri dietro i confini nazionali tutelati dal diritto internazionale. Lo scenario più verosimile sembra quello di un annessione della Crimea alla Russia, il che non comporterebbe pressoché conseguenze negative per la piazza finanziaria, a differenza del caso poco probabile, ma non impossibile, di un ritorno alla guerra fredda, con tanto di parziale ricostituzione dell Unione sovietica sotto altre spoglie. Variante quest ultima che a parer nostro avrebbe ripercussioni devastanti per il mercato finanziario. Consideriamo tuttavia molto improbabile un tale scenario, in quanto l élite politica ed economica russa nutre troppi interessi nel conservare il proprio benessere nei Paesi occidentali e nel non vedersi osta colata da eventuali sanzioni. Alla domanda riguardo alle conseguenze dell attuale tensione geopolitica sui mercati azionari dei Paesi emergenti non è possibile fornire una risposta univoca. L aggravarsi della situazione, in seguito all aumento dei premi di rischio, provoca ulteriori contrazio ni delle valutazioni nei Paesi in via di sviluppo, volte però a dis solversi in breve tempo con un allentamento delle tensioni. Fatto sta che la valutazione azionaria in termini relativi del gruppo oltremodo eterogeneo dei Paesi emergenti poggia sulla base di diversi indicatori ottenuti dal confronto di valori minimi pluriennali con i Paesi industrializzati. Quindi, anche se il vantaggio in termini di crescita rispetto agli Stati industrializzati si è ristretto, molti elementi depongono a favore di una diminuzione del differenziale di valutazione nei prossimi anni, il che non esclude un evoluzione superiore alla media delle azioni dei Paesi emergenti. A livello settoriale, il comparto globale dell energia pare stabilizzarsi, mentre quello ciclico dei consumi mondiali come pure il settore finanziario internazionale, nell anno in rassegna evidenziano un lieve indebolimento. Qualora questa tendenza dovesse proseguire, si dovrebbero considerare delle regressioni a medio termine in quanto entrambi i comparti negli ultimi mesi hanno maggiormente stretto la loro correlazione con il mercato globale. Un ulteriore 4

5 crescita del mercato si manifesterebbe quindi attraverso un mag gior rendimento di entrambi i settori. Obbligazioni L inizio del nuovo anno è stato caratterizzato da un calo dei rendimenti delle obbligazioni pubbliche. A fronte della correzione verificatasi a gennaio sui mercati azionari, gli investitori si sono rifugiati nel settore «privo di rischio» a tasso fisso. I dati macroeconomici, lievemente sotto le aspettative dei Paesi industrializzati, danno spiegazione di tale movimento a breve termine. Per il 2014 ci aspettiamo invece un accelerazione, motivo per cui consigliamo di approfittare delle plusvalenze a breve, risultanti dalla contrazione dei rendimenti, ossia di accorciare ulteriormente la durata residua del portafoglio obbligazionario. Rispetto ai titoli di Stato, le obbligazioni societarie rimangono le nostre favorite, pur tenendo conto del ridotto aumento dei rendimenti, specie nel settore «investment grade», ossia con solvibilità inferiore alla qualità dell investimento. Qualora il rallentamento della crescita nei Paesi industrializzati dovesse proseguire, negli stessi si osserverà un aumento dei rendimenti più marcato. A medio termine, non reputiamo tuttavia molto interessante il rapporto rischio-opportunità dei prestiti ad elevata remunerazione («investment grade») e preferiamo astenerci dall acquisto fino ad un estensione degli spread. Le obbligazioni dei Paesi emergenti si trovano ancora in acque turbolente. Diverse obbligazioni in valuta estera, soprattutto in gennaio, ci hanno, infatti, non sono uscite illese principalmente a causa delle oscillazioni sui mercati delle valute estere. Anche se la situazione congiunturale delle singole economie si presenta tutt altro che tranquilla, in un ottica obbligazionaria reputiamo confortevole questa costellazione: sia l indebitamento verso l estero sia le riserve monetarie si trovano a livelli molto distanti da quelli delle precedenti crisi dei Paesi emergenti, motivo per cui riteniamo interessante l aumento dei rendimenti di oltre 3 punti percentuali per i prestiti in valute forti. Un rialzo superiore al 5 percento per le obbligazioni dei Paesi emergenti in moneta locale appare altresì degno di nota, ma in questo caso, non potendo escludere un nuovo indebolimento delle divise, preferiamo temporeggiare prima di procedere all acquisto. Perdite della quotazione massima dell indice azionario globale MSCI in % Indice azionario globale MSCI Perdite massime della quotazione massima La performance futura degli investimenti non può essere desunta dall andamento passato delle quotazioni: il valore dell investimento può crescere come anche diminuire. Fonte: Bloomberg, dati al Settori azionari globali relativi al mercato in % Settore energetico globale Settore finanziario globale Settore dei beni di consumo ciclici globale (tutti i valori indicizzati a 100) La performance futura degli investimenti non può essere desunta dall andamento passato delle quotazioni: il valore dell investimento può crescere come anche diminuire. Fonte: Bloomberg, dati al

6 COMMENTO SUL MERCATO UBS CMCI indice materie prime in % La performance futura degli investimenti non può essere desunta dall andamento passato delle quotazioni: il valore dell investimento può crescere come anche diminuire. Fonte: Bloomberg, dati al UBS CMCI indice materie prime (tutti i valori indicizzati a 100) Valute La speranza di un accelerazione della crescita negli USA per il 2014 sinora è stata disattesa, per cui anche il dollaro statunitense non ha potuto profittare di aspettative rialziste per i tassi d interesse del mercato dei capitali e attualmente, su base commerciale ponderata, si situa lievemente sotto il valore di fine anno. Il principale motivo di un dollaro meno forte di quanto da noi pronosticato risiede nella forza dell euro. La BCE, che sino a metà del penultimo anno, nella persona di Mario Draghi ha inviato chiari segnali di voler fare il possibile per salvare la valuta unica europea, ora persevera in un atteggiamento di attesa. Le speculazioni di mercato su una minima riduzione del tasso guida o addirittura sull applicazione di tassi negativi (!) per il collocamento della liquidità presso la Banca centrale, non sono ancora state soddisfatte. Qualora la BCE dovesse abbandonare il percorso intrapreso a metà del 2012 di riduzione della quantità di denaro, l euro s indebolirebbe. Nel primo trimestre del 2014, le monete dei Paesi emergenti hanno evidenziato una lieve debolezza. Questo valore maschera tuttavia le enormi differenze tra le singole performance monetarie: il peso argentino detiene il primato di perdita con una svalutazione di oltre il 20 %, seguito dal rublo russo con il 7 % in meno rispetto al dollaro USA. Attualmente consigliamo di non effettuare acquisti in nessuna delle due valute, poiché in un caso la disastrosa politica economica ha generato un aumento del tasso d inflazione, nell altro il rischio geopolitico ha spinto gli investitori internazionali presi dal panico a vendere. Altre valute, come la rupia indonesiana, da inizio anno si situano decisamente in area positiva (oltre il 7 %), ma si tratta più di un movimento contro corrente che di una vera e propria tendenza: la rupia attualmente si colloca nuovamente sui livelli di metà luglio. Siccome i dati macroeconomici in alcune economie pubbliche delineano una graduale stabilizzazione, rimaniamo fedeli alla nostra stima secondo cui il 2014 offrirà interessanti opportunità di accesso. Per il momento, però, rimaniamo in attesa. Materie prime Dopo circa 3 anni all insegna del ribasso dei prezzi delle materie prime, le prospettive sul fronte dei prodotti grezzi si sono fatte più rosee. Non solo l oro ha potuto discostarsi dai suoi livelli più bassi, bensì anche le materie prime agricole hanno potuto concludere il primo trimestre sorprendentemente. A causa delle basse temperature in 6

7 Nordamerica e nell Est asiatico, sia le materie prime energetiche sia quelle agricole sono sensibilmente rincarate. La persistente tendenza all indebolimento dei metalli industriali costituisce un segnale di allerta per la congiuntura globale. Tuttavia, diversi metalli evidenziano anche incrementi di produzione che hanno spostato gli equilibri tra domanda e offerta. Qualora l attuale debolezza della crescita statunitense e di singoli Paesi emergenti si dovesse rivelare temporanea, si potrà assistere per lo meno a una stabilizzazione. Infine, va segnalato un inizio anno positivo per l oro. Si è infatti avuta conferma del fatto che il clima fortemente negativo nei confronti del metallo giallo che regnava alla fine dell anno passato era eccessivo. Non va dimenticato che, soprattutto nei paesi asiatici, la domanda di oro fisico continua a essere molto forte, anche se primariamente gli investitori residenti in Occidente si sono discostati in massa dall oro quale investimento (sotto forma di ETF). Siamo pertanto convinti che, a fronte dei crescenti tassi d inflazione, si verificherà una nuova inversione di rotta. Rate solo nell anno a venire. Perciò non sono da escludere correzioni regolari sul fronte azionario, che andrebbero colte quali opportunità d acquisto. Per quanto riguarda le obbligazioni, i rendimenti dei prestiti pubblici nel corso del mese di gennaio si sono sensibilmente ridotti, il che ci ha consentito di accorciare ulteriormente la durata media residua, onde minimizzare il rischio di variazione dei tassi d interesse. I metalli preziosi hanno inaugurato l anno in maniera molto promettente. Siamo convinti che a medio termine sia stato avviato una sorta di processo di edificazione delle basi, che prevede ancora diversi contraccolpi di cui avvalersi per costituire le proprie posizioni. Nell ambito della crisi in Crimea si è potuto osservare che, oltre che da strumento anti-inflazione, l oro funge da eccellente protezione anti-crisi ed è quindi opportuno conservarne le posizioni. Strategia d investimento Il nostro scenario principale riguarda l annessione della Crimea alla Russia e le conseguenti blande sanzioni da parte dell Occidente. Questa valutazione fa capo da un lato alla spaccatura all interno del vecchio continente, dall altro allo scarso polso del presidente Obama che non intende profondere grande impegno in campo europeo. Per la ripresa congiunturale globale questo non comporta alcun cambio di programma ma, nella peggiore delle ipotesi, una crescita forse un po inferiore a le attuale aspettative. Nonostante l accresciuta insicurezza geopolitica, abbiamo conservato la nostra sovraponderazione azionaria, in quanto non crediamo che il 2014 sarà ricordato negli annali come l inizio di un nuovo mercato ribassista. Negli ultimi 60 anni ogni movimento al ribasso sui mercati azionari globali dell ordine di oltre il 20 % (considerato comunemente mercato ribassista) è stato preceduto da un periodo di crescenti tassi guida delle banche centrali. Gli anni 1998 (crisi sul debito Russo) e 2011 (crisi dell Euro) vanno considerati come eccezioni, che poi si sono verficati come straordinarie opportunità d investimento sui mercati. Persino quando l economia USA troverà una via d uscita dall attuale debolezza congiunturale ciò che prevediamo verificarsi quanto prima si osserverà un aumento del Federal Funds Target 7

8 LA NOSTRA OPINIONE A COLPO D OCCHIO Riassunto L inizio stentato non ha modificato le nostre aspettative riguardo a rendimenti azionari positivi per quest anno, nonostante i rischi geopolitici imprevisti. Non riteniamo che la crisi in Crimea raggiungerà dimensioni tali da compromettere significativamente l economia internazionale. Sfrutteremo eventuali correzioni sui mercati azionari per acquistare poiché non prevediamo un mercato ribassista nell anno in rassegna, in quanto nei decenni passati lo stesso è sempre stato preceduto da un ciclo di incremento degli tassi d interessi. L abbandono della politica a tasso zero delle principali banche centrali dei Paesi industrializzati si fa ancora attendere e la normalizzazione (aumento dei tassi) sui mercati dei capitali dovrebbe proseguire. IMPORTANTE AVVERTENZA GIURIDICA: la presente pubblicazione non è destinata quale allegato alla stipulazione di un contratto, bensì si limita a contenere commenti finanziari e sul mercato redatti da Maerki Baumann & Co. AG (di seguito MBC) nonché una stima di strumenti finanziari selezionati. La presente pubblicazione non costituisce pertanto un offerta ad acquistare o a vendere strumenti finanziari. L investitore decide autonomamente se seguire o meno un suggerimento di MBC e si assume interamente i rischi derivanti dalle sue decisioni in termini di disposizione del suo patrimonio, anche nel caso in cui le stesse siano state prese sulla base di un suggerimento di MBC. Gli investimenti n prodotti finanziari andrebbero fatti solo previa accurata lettura delle disposizioni legali in vigore, incluse eventuali limitazioni alla vendita e dei suddetti fattori di rischio. Il presente documento contiene dati e informazioni provenienti da fonti reputate attendibili da MBC. Benché MBC abbia prestato la massima attenzione affinché le informazioni qui contenute, al momento in cui sono state raccolte, fossero corrette, essa non può, esplicitamente o implicitamente, fornire garanzie in merito alla correttezza, all affidabilità o alla completezza delle stesse. Eventuali punti di vista espressi in queste pagine riflettono esclusivamente quelli di MBC al momento della pubblicazione (con riserva di modifiche). I dati qui presentati sono stati nel limite del possibile già stati utilizzati prima della loro pubblicazione da MBC e dai suoi organi e collaboratori. Inoltre, detti organi e collaboratori hanno o hanno avuto un rapporto di qualunque tipo con le aziende menzionate nella presente pubblicazione. MBC declina ogni responsabilità per il contenuto della presente pubblicazione e soprattutto non risponde in caso di perdite o danni di qualunque natura, incluse le conseguenze dirette o indirette, derivanti dalle informazioni qui contenute e/o dai rischi insiti nei mercati finanziari. Gli investitori devono essere consapevoli del fatto che la performance degli investimenti non può essere desunta dall andamento passato delle quotazioni, ossia che il valore dell investimento può crescere come pure ridursi. Inoltre, gli investimenti in valute estere sottostanno alle oscillazioni dei corsi di cambio, che possono ripercuotersi sulla performance. MBC non fornisce alcuna consulenza giuridica o fiscale. Prima dell acquisto di un qualsiasi strumento finanziario illustrato nella presente pubblicazione è pertanto opportuno avvalersi dei consigli di un consulente giuridico o fiscale indipendente in merito all idoneità dei diversi collocamenti. Poiché il trattamento fiscale dipende sempre dalle circostanze personali e può essere soggetto a costanti mutamenti e la presente pubblicazione interessa un certo numero di Paesi, appare oltremodo probabile che alcuni prodotti siano inadatti o persino dannosi fiscalmente per il singolo lettore. Inoltre, i dati illustrati nella presente pubblicazione sul regime fiscale degli interessi nell UE e la trasparenza secondo il diritto tributario tedesco possono mutare di continuo. MBC possiede l autorizzazione d esercizio accordatale dall Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA). Ai sensi della Legge federale sulle banche e le casse di risparmio, in caso di fallimento di ogni banca svizzera tutti i valori di deposito (titoli, metalli preziosi ecc.) e gli investimenti, in particolare i conti bancari fino a CHF possono essere separati dalla massa fallimentare e sono protetti dalla garanzia dei depositi delle banche e dei commercianti di valori mobiliari. BANCA PRIVATA REDAZIONE Daniel Egger, Chief Investment Officer, Maerki Baumann & Co. AG Prof. dott. Klaus W. Wellershoff e dott. Felix Brill, Wellershoff & Partners ZURIGO Dreikönigstrasse 6 CH-8002 Zurigo Telefono LUGANO Contrada di Sassello 2 CH-6900 Lugano Telefono info@maerki-baumann.ch

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