CORSO di Economia e politica economica nei mercati globali
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- Geraldina Tedesco
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1 CORSO di Economia e politica economica nei mercati globali Prof. S. Papa Facoltà di Scienze della Comunicazione
2 Prima parte Teoria del commercio internazionale Argomenti Teoria classica (Smith/Ricardo) Vantaggi (costi) assoluti Vantaggi (costi) comparati Teoria neoclassica Teorema di Heckscher-Ohlin Pareggiamento del prezzo dei fattori Teorema di Stolper e Samuelson Teorema di Rybzcnkzy
3 Una teoria per il commercio internazionale Obiettivo: Spiegare i fondamenti del commercio internazionale. Commercio attività volontaria, si basa su un mutuo vantaggio per i suoi partecipanti contrapposizione all idea mercantilistica. In generale assumeremo di essere in un economia di baratto, non siamo interessati al fenomeno monetario, ma ci concentriamo su quello reale.
4 Teoria Classica: Smith Il modello di Smith spiega l esistenza del commercio internazionale tramite la tecnologia, differenti tecniche produttive di beni omogenei tra diversi paesi; questo comporta diversi costi di produzione nei differenti paesi.
5 Ipotesi del modello Un solo fattore produttivo (lavoro) necessario per produrre 2 beni (stoffa e vino). Concorrenza perfetta (pieno impiego risorse). Due paesi (UK e Portogallo). Due settori in ogni paese (beni: Stoffa e Vino). Differenti tecniche produttive tra settori nei paesi in termini di ore di lavoro necessarie per realizzare i prodotti. Non vi sono costi di trasporto.
6 Produttività marginale costante In entrambi i settori la produzione avviene con coefficienti tecnici fissi, ossia il numero di ore necessarie per realizzare un prodotto è costante. Il costo di un bene è espresso in unità di lavoro necessarie per produrre un bene. Se aumento la produzione di un bene devo ridurre la quantità dell altro sempre della stessa quantità.
7 Tabella vantaggio assoluti Due Paesi (1,2) Due Beni (a,b) Inghilterra Portogallo Stoffa (a) 4 10 Vino (b) 8 3
8 Commercio nella teoria dei costi assoluti La teoria dei costi assoluti di Adam Smith prevede che ogni paese si specializzi nella produzione del bene che è in grado di produrre in modo più efficiente. L Inghilterra si specializza nella produzione del panno il Portogallo in quella del vino, entrambi consumano sia vino sia stoffa utilizzando il mercato internazionale. Specializzazione completa.
9 Intuizione: La divisione del lavoro Per Adam Smith conviene specializzarsi completamente sfruttando una più efficiente divisione (internazionale) del lavoro tra i due paesi. Implicazioni: Liberalizzazione dei commercio contro l autarchia e il protezionismo sostenuto dal mercantilismo del 700.
10 Teoria del vantaggio comparato di Ricardo Se un paese (ad esempio l Inghilterra) possiede un vantaggio assoluto in entrambi i settori? Ricardo mostra che il commercio internazionale è ancora possibile (sotto certe condizioni) Le ipotesi sono le stesse del modello di Smith
11 Tabella vantaggio comparato Due Paesi (1,2) Due Beni (a,b) Inghilterra Portogallo Stoffa (a) 4 6 Vino (b) 8 10
12 Mercato interno o commercio? Condizione necessaria affinché si abbia commercio internazionale è che vi siano differenze tecnologiche, dei costi comparati. Condizione sufficiente affinché si abbia commercio internazionale è che esista una ragione di scambio internazionale compresa tra i costi comparati o prezzi relativi interni.
13 Specializzazione e commercio Conviene specializzarsi completamente nella produzione dove il paese possiede il vantaggio relativamente maggiore o svantaggio minore. L Inghilterra ha un vantaggio relativo maggiore nel produrre stoffa. Il Portogallo ha uno svantaggio relativo minore nel produrre il vino.
14 Commercio e ragione di scambio Più la ragione di scambio internazionale (Prezzo della stoffa/prezzo del vino) è vicina a 0,59 è più il commercio è vantaggioso per l Inghilterra e meno per il Portogallo. Il contrario avviene per ragioni che si avvicinano a 0,51.
15 Critiche Differenze nella tecnologia (replicabile). Risultato di specializzazione completa. La teoria di Smith e Ricardo non riesce a spiegare il commercio intersettoriale (il modello spiega bene il commercio Nord Sud, non quello Nord-Nord).
16 Superamento delle critiche Superamento delle prima due critiche = modello neoclassico (Heckscher-Ohlin) Superamento della terza critica Problema di aggregazione statistico Modelli di concorrenza imperfetta Ci occupiamo del primo punto.
17 Il modello neoclassico H-O Concorrenza perfetta nei mercati (efficienza) Produttività marginale decrescente
18 Concorrenza perfetta Ipotesi Molti piccoli operatori (mercato atomistico) Mercato contendibile Beni omogenei Perfetta informazione Mercati completi (assenza di esternalità) Aggiustamento del mercato basato sulla legge della domanda e offerta (prezzi).
19 Produttività marginale decrescente La produttività marginale non più fissa come in Ricardo e Smith ma nel modello neoclassico è decrescente. I coefficienti di produzione non sono fissi Al crescere della produzione di un bene si richiedono fattori di produzione in quantità proporzionalmente maggiori
20 Assunzioni specifiche Due settori, due paesi, due beni, due fattori di produzione capitale e lavoro (immobili tra i paesi, ma non tra i settori) Tecnologia uguale nei paesi, ma diversi nei settori (settore ad intensità di capitale o lavoro) Identiche strutture delle domande nei 2 paesi Assenza costi di trasporto
21 Assunzione cruciale Un paese relativamente più ricco di capitale l altro di lavoro Ad esempio gli Stati Uniti sono più ricchi di capitale e l Italia di lavoro Cosa si intende per relativamente più ricco?
22 Teorema di Heckscher-Ohlin Ciascun paese esporta il bene la cui produzione richiede l utilizzo relativamente più intenso del fattore di cui il paese ha una dotazione relativamente più abbondante. Gli stati Uniti si specializzano nel settore ad intensità di capitale, l Italia in quello ad intensità di lavoro. Specializzazione incompleta (ogni paese produce entrambi i beni)
23 Seconda parte Il dibattito sul protezionismo Argomenti Dazio (effetti e costi sociali) Argomenti a sostegno del protezionismo Dazio ottimo Industria nascente Political economy Altri strumenti di protezione
24 Protezionismo La politica commerciale consiste nell atteggiamento assunto da un paese nei confronti del commercio con l estero. Liberista: non pone ostacoli al libero commercio. Protezionista: difende la produzione interna dalla concorrenza internazionale (autarchica: chiude l economia nazionale al resto del mondo).
25 Surplus del consumatore Consideriamo una curva di domanda (individuale), definita dal prezzo di riserva del consumatore, ossia il prezzo massimo che è disposto a pagare per acquistare una determinata quantità. Il surplus del consumatore è la differenza tra i prezzo di riserva e il prezzo che effettivamente paga per l acquisto (prezzo di mercato).
26 Surplus del consumatore Area colorata del grafico = surplus P Prezzo di mercato 0 Q
27 Surplus del produttore Consideriamo una curva di offerta (impresa), definita dal prezzo minimo che il produttore è disposto ad accettare per vendere una determinata quantità. Il surplus del produttore è la differenza tra i prezzo effettivamente pagato e il prezzo minimo.
28 Surplus del produttore Area colorata del grafico = surplus P Prezzo di mercato 0 Q
29 Dazio Un dazio è un imposta ad valorem sulle importazioni, una maggiorazione proporzionale del prezzo del bene. Due casi Paese piccolo = il prezzo internazionale (ragione di scambio) è un dato. Paese grande = il prezzo internazionale dipende anche dalla domanda ed offerta interna
30 Effetti di un dazio (paese piccolo) P Offerta P 0 P* + D P* Domanda O H L M K Q
31 Effetti del dazio Aumento del prezzo interno. Aumento della produzione interna. Riduzione dei consumi interni. Maggiori entrate per lo stato. Riduzione delle importazioni.
32 Benefici del dazio P Offerta P 0 P* + D P* Domanda O H L M K Q
33 Costi del dazio P Offerta P 0 P* + D P* Domanda O H L M K Q
34 Costi sociali netti P Offerta P 0 P* + D P* Domanda O H L M K Q
35 Costi sociali del dazio Il prezzo incassato dai produttori è aumentato a spese dei consumatori Redistribuzione del reddito interno. I consumatori sussidiano la produzione interna di un ammontare pari all aumento del prezzo interno per unità prodotta (si può parlare di sussidio equivalente al dazio).
36 Dazio in un economia grande Se viene introdotto un dazio in un paese grande, l aumento della produzione e riduzione di domanda che si verificano all interno provocano una riduzione del prezzo internazionale. Il prezzo interno quindi aumenta di meno rispetto al caso del piccolo paese perché il prezzo internazionale si è ridotto
37 Dazio in un economia grande P Offerta P 0 P*+D P + D P* P Domanda O H L M K Q
38 Benefici del dazio P Offerta P 0 P*+D P + D P* P Domanda O H L M K Q
39 Costi del dazio P Offerta P 0 P*+D P + D P* P Domanda O H L M K Q
40 Costi/benefici sociali netti P Offerta P 0 P*+D P + D P* P Domanda O H L M K Q
41 Effetti del dazio L aumento del prezzo interno (minore rispetto ad un piccolo paese) Gli effetti sono identici al caso del piccolo paese, ma con un minor aumento del prezzo Il minor prezzo internazionale implica un ulteriore beneficio dovuto alla redistribuzione alla traslazione dell imposta sugli esportatori esteri.
42 Principali ragioni del protezionismo Teoria del dazio ottimo Industria nascente Argomento di political economy
43 Teoria del dazio ottimo Gli effetti del dazio sono incerti Dipendono dalla sensibilità della domanda (insensibile) e offerta mondiale (sensibile) a variazioni interne. Il dazio arreca un danno agli esportatori e può essere un beneficio per il paese che lo impone Può essere quindi ottimale imporre un dazio (ottimo = massimizza il beneficio netto).
44 Industria Nascente Nasce dall obiettivo di proteggere il settore nascente tecnologico non è competitivo essendo inefficiente rispetto agli altri settori (attraverso la creazione di economie esterne dinamiche, in settori a bassa elasticità di prezzo nei quali la competitività è incentrata su fattori non di prezzo, ma di innovazioni di prodotto o processo).
45 Political economy Il protezionismo nasce dall interazione di governo e gruppi di interesse (lobbies) volti a convincere l introduzione di politiche protezionistiche a favore di particolari settori industriali o agricoli. La domanda di protezionismo sono le lobbies, gruppi di interesse ed imprese che ne traggono vantaggio dalle politiche commerciali a loro favore.
46 Forme di protezionismo Strumenti tariffari (esempio dazio sulle importazioni). Strumenti non tariffari (esempio sussidi alle esportazioni)
47 Sussidi alle esportazioni Sussidio = un aiuto di stato per ogni unità esportata. I produttori nazionali non saranno disposti a offrire sul mercato interno i beni ad un prezzo minore di quello internazionale più il sussidio. Il sussidio quindi comporterà un aumento dei prezzi interni e una perdita di benessere.
48 Sussidio all export (paese piccolo) P Offerta P* + S P* P 0 Domanda O L H K M Q
49 Benefici P Offerta P* + S P* P 0 Domanda O L H K M Q
50 Costi (consumatore) P Offerta P* + S P* P 0 Domanda O L H K M Q
51 Costi (governo) P Offerta P* + S P* P 0 Domanda O L H K M Q
52 Costo sociale netto P Offerta P* + S P* P 0 Domanda O L H K M Q
53 Sussidi in un paese grande La perdita di benessere netta è maggiore nel caso di paese grande, in quanto la ragione internazionale si riduce per via della maggiore offerta del paese grande.
54 Sussidio all export (paese grande) P P*+S P + S P* P Offerta Domanda O L H K M Q
55 Costo sociale netto P P*+S P + S P* P Offerta Domanda O L H K M Q
56 Altri strumenti non tariffari Sussidi alla produzione nel settore dell export (per tutti i prodotti venduti). Sussidi alla produzione nel settore di importazione. Anche questi distorcono la struttura di costo e gli incentivi dei produttori.
57 Strumenti quantitativi Il contingentamento è una misura restrittiva sulle quantità importabili attuata attraverso la concessione di licenze all importazione (analiticamente funzione come un dazio). Restrizioni volontarie sulle esportazioni (VER) o espansioni volontarie delle importazioni (VIE).
58 Neoprotezionismo GATT e WTO riduzione graduale di dazi e i contingenti dal dopoguerra in poi. Maggior concorrenza internazionale? In realtà no. Si sviluppa il neoprotezionismo che con gli strumenti non tariffari crea barriere al commercio.
59 Nuovi strumenti protezionistici La VER è un accordo volontario tra esportatore che riduce volontariamente le esportazioni verso l importatore al fine di evitare imposizione di dazi o altre misure restrittive (contingentamento) da parte del paese importatore nei confronti dei suoi prodotti. La VIE (Volontaria espansione dell import) è un accordo volontario di aumentare la quota minima di importazioni. Le VIE sono preferite alle VER, invece di limitare si accresce il commercio internazionale.
60 Altre forme di protezionismo Barriere tecniche non tariffarie (attuate attraverso norme e regolamenti legislativi, amministrativi) Requisito di contenuto minimo dai PVS. Aiuti vincolati e finanziamenti agevolati ai PVS Discriminazione nelle gare di appalto. Misure ritorsive (anche embargo e sanzioni)
61 Dumping Il dumping è una discriminazione internazionale dei prezzi che si verifica quando un produttore esporta beni ad un prezzo minore rispetto a quanto li vende nel mercato interno. Tipi di dumping Sporadico: Si vende sottocosto l eccedenza di produzione invenduta. Predatorio: Il produttore estero elimina la concorrenza nei mercati internazionali con una politica temporanea di bassi prezzi. Persistente: viene attuato da chi ha un potere monopolistico sul mercato discriminando sui prezzo nei vari mercati.
62 Forme di integrazione commerciale Associazione di commercio preferenziale (esempio ASEAN 69) Area di Libero Scambio (esempio EFTA, NAFTA, MERCOSUR, FTAA) Unione Doganale (esempio CEE) Mercato comune (MEC) Unione economica (UE)
63 Terza parte Le istituzioni internazionali e l integrazione economica Argomenti Integrazione europea Diversione e creazione di commercio Le istituzioni internazionali
64 Integrazione europea Dichiarazione di Schuman: CECA (1952) Trattato di Roma (1957): CEE e Euratom. Atto Europeo (1986) Delors: Mercato Comune Europeo (MEC) Trattato di Maastricht (UE) Trattati di Amsterdam (1997) e Nizza (2000) e la Costituzione Europea (2003).
65 Evoluzione
66 Popolazione
67 Economia
68 Commercio
69 Istituzioni Consiglio Europeo Consiglio dei Ministri Parlamento Europeo Commissione Europea Corte di Giustizia Europea Banca Centrale Europea
70 La struttura
71 Politiche Mercato (concorrenza e antitrust) Politica agricola Politica regionale Politica monetaria Politica fiscale (vincoli) Strategia di Lisbona
72 Teoria delle Unioni doganali Creazione di commercio = effetti positivi. Diversione di commercio = effetti negativi.
73 Creazione di commercio Costo: Bene C Paese 2 (exp. a 1) Paese 1 Paese 3 (exp. a 1) Costo pre unione Costo+dazio (Pre Unione) Costo+dazio (Post Unione) , , ,9
74 L impatto della CEE
75 Diversione di commercio Costo: Bene A Paese 2 (exp. a 1) Costo pre unione Costo+dazio (Pre unione) Costo+dazio (Post unione) Paese 1 Paese 3 (exp. a 1) ,
76 L Europa
77 L Europa a metà anni 70
78 Multilateralismo Il principio del multilateralismo implica che ogni accordo concluso da parte di un paese con un altro paese è automaticamente applicato ed esteso ai paesi terzi appartenenti alle medesime istituzioni Questo principio indica il carattere non discriminatorio degli accordi internazionali.
79 Fondo Monetario Internazionale Prestiti ai membri in difficoltà finanziarie, in particolar modo della bilancia dei pagamenti (supporto delle politiche di stabilizzazione del cambio dal ). Le funzioni del FMI: Sorveglianza, Assistenza finanziaria e tecnica.
80 Banca Mondiale (World Bank) Nata dagli accordi di Bretton Woods, ha il compito di promuovere gli investimenti nei paesi in via di sviluppo, per consentire il miglioramento delle condizioni di vita. Attraverso il finanziamento degli investimenti e l assistenza tecnica per la loro progettazione ed esecuzione.
81 WTO (GATT) Risoluzione quasi automatica dei conflitti fra i vari membri in materia di commercio, attraverso il Dispute Settlement Body. Sono previste, fra l altro, procedure di conciliazione o di arbitrato e la possibilità di imporre sanzioni commerciali nei confronti del paese condannato che non si adegui alla decisione stessa.
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