Regione Puglia - Servizio Tutela delle Acque Ufficio Programmazione e Regolamentazione
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1 Regione Puglia - Servizio Tutela delle Acque Ufficio Programmazione e Regolamentazione La Caratterizzazione dei Corpi Idrici Superficiali della Puglia Bari, 29 novembre 2010
2 Quadro di riferimento normativo Direttiva 2000/60 60/CE (WFD) D.Lgs 152/ recepimento sostituzione del D.Lgs 152/ WFD e contestuale Dal 2006 percorso di coordinamento tecnico (Ministero, Istituti di ricerca, Autorità di bacino, Regioni e Sistema Agenziale) per l implementazione della WFD Decreti attuativi D.Lgs 152/06: Caratterizzazione corpi idrici -> Decreto 16 giugno 2008, n.131 Individuazione informazioni territoriali e dati necessari alla predisposizione rapporti conoscitivi sullo stato di qualità delle acque -> Decreto 17 luglio 2009 Criteri tecnici monitoraggio corpi idrici -> Decreto 14 aprile 2009, n.56
3 DIRETTIVA 2000/60/CE Detta Obiettivi di Qualità Ambientale per acque superficiali e sotterranee all interno di ciascun bacino idrografico PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE Strumento finalizzato alla protezione del sistema idrico e in particolare al raggiungimento degli obiettivi di qualità dei corpi idrici MONITORAGGIO Strumento essenziale per attuazione P.T.A. in quanto processo continuo di verifica dello stato dei corpi idrici e dell efficacia delle misure del P.T.A. IDENTIFICAZIONE CORPI IDRICI Individua i Corpi Idrici più idonei a rappresentare le unità fisiche di riferimento per la verifica del raggiungimento degli obiettivi ambientali
4 CARATTERIZZAZIONE DEI CORPI IDRICI SUPERFICIALI La direttiva 2000/60 individua come elemento di base della pianificazione il corpo idrico (water boby), che costituisce l unità minima alla quale vanno riferiti gli obiettivi di qualità. Per arrivare alla definizione dei corpi idrici delle acque superficiali è necessario percorrere un procedimento complesso: 1. l analisi delle caratteristiche fisiche, cioè di tipo idromorfologico ed idraulico (tipizzazione); 2. l analisi delle caratteristiche quali-quantitative, riferite cioè allo stato di qualità biologica e chimica oltre che alla quantità ed alla natura degli impatti prodotti dalle pressioni antropiche (individuazione dei corpi idrici); 3. la valutazione della probabilità di non raggiungere gli obiettivi ambientali (classificazione di rischio).
5 Il processo di caratterizzazione e classificazione delle acque superficiali PROCESSO ITERATIVO - D.M. 131/ tipizzazione identificazione dei corpi idrici classificazione di rischio monitoraggio analisi delle pressioni e degli impatti individuazione dello stato ecologico AZIONI NECESSARIE PER PERSEGUIRE IL RAGGIUNGIMENTO / MANTENIMENTO DEGLI OBIETTIVI DI QUALITA
6 Il processo di caratterizzazione delle acque superficiali Distinzione categorie di acque superficiali e Identificazione tipi (tipizzazione) Individuazione dei corpi idrici superficiali Identificazione delle pressioni e degli impatti delle attività umane sullo stato delle acque Valutazione della probabilità di non raggiungere gli obiettivi ambientali
7 Corpi idrici superficiali della Puglia
8 CARATTERIZZAZIONE DEI CORPI IDRICI SUPERFICIALI 1. Distinzione in base alle 4 categorie fondamentali fiumi corpi idrici interni che scorrono prevalentemente in superficie ma che possono esser parzialmente sotterranei laghi - invasi laghi = corpi idrici naturali, superficiali, interni, fermi, di acqua dolce invasi = corpi idrici fortemente modificati, corpi lacustri naturaliampliati o artificiali acque di transizione corpi idrici superficiali in prossimità della foce di un fiume, che sono parzialmente di natura salina a causa della loro vicinanza alle acque costiere, ma sostanzialmente influenzati dai flussi di acqua dolce acque marinocostiere acque superficiali situate all interno rispetto ad una retta immaginaria distante un miglio nautico sul lato esterno dal punto più vicino della linea di base che serve da riferimento per definire le acque territoriali e che si estendono eventualmente fino al limite esterno delle acque di transizione Classificazione in TIPI
9 CARATTERIZZAZIONE DEI CORPI IDRICI SUPERFICIALI 2. Identificazione dei TIPI - Tipizzazione La corretta IDENTIFICAZIONE DEI TIPI è alla base del processo di caratterizzazione I tipi costituiscono la base sulla quale impostare il lavoro di individuazione delle condizioni di riferimento e di valutazione dello stato ecologico Tipi sono articolati per singola categoria di acque superficiali
10 La tipizzazione delle acque superficiali 2. F.- Identificazione Tipi per la categoria FIUMI REGIONALIZZAZIONE Proposta per l Italia del CEMAGREF delle Idro-Ecoregioni HER Parametri Orografia Clima Geologia Soggette a validazione su scala regionale/locale
11 La tipizzazione delle acque superficiali 2. F.- Identificazione Tipi per la categoria FIUMI Idroecoregioni (dopo opportuna valutazione) Descrittori generali (idromorfologici e idrologici) Descrittori locali opzionali (idromorfologici e idrologici) Per la Puglia quattro: 12, 16, 17, 18 Perennità e persistenza Origine del corso d acqua Distanza dalla sorgente / dimensione bacino Morfologia dell alveo Influenza del bacino a monte Temperatura acqua Portata media Granulometria substrato Interazione falda Morfologia
12 La tipizzazione dei fiumi: i Corsi d acqua in Puglia
13 La tipizzazione dei fiumi: i Bacini Idrografici in Puglia
14 La tipizzazione dei Fiumi in Puglia La Puglia, per la natura calcarea di gran parte del territorio, è interessata da corsi d acqua, come generalmente intesi, solo nell area della provincia di Foggia. A questi si devono aggiungere: i corpi idrici superficiali, localizzati prevalentemente nel Salento, con recapito o componenti endoreiche (quali Canale Asso e Canale dei Samari) i corpi idrici definiti episodici dalla normativa vigente, denominati Lame e Gravine, che drenano una parte del territorio regionale confrontabile con quella coperta dai bacini scolanti dei corsi d'acqua principali Ai fini della tipizzazione sono stati considerati i principali corsi d'acqua (per i quali sono riportati nel PTA i dati storici delle portate riferiti al periodo ), e alcuni esempi di lame e gravine rappresentativi del territorio pugliese.
15 La tipizzazione dei Fiumi in Puglia Si sono dedotti i 15 Tipi di corsi d'acqua seguenti: HER 12 Perenne a Scorr. Sup.le Medio Infl. bacino monte Trascurabile HER 12 Perenne a Scorr. Sup.le Grande Infl. bacino monte Trascurabile HER 12 Intermittente Meandriforme Infl. bacino monte Forte HER 16 Perenne a Scorr. Sup.le Medio Infl. bacino monte Trascurabile HER 16 Perenne a Scorr. Sup.le Grande Infl. bacino monte Trascurabile HER 16 Intermittente Meandriforme Infl. bacino monte Forte HER 16 Intermittente Meandriforme Infl. bacino monte Trascurabile HER 16 Effimero Meandriforme Infl. bacino monte Forte HER 16 Effimero Meandriforme Infl. bacino monte Trascurabile HER 17 Perenne da Sorgente Infl. bacino monte Trascurabile HER 17 Intermittente Meandriforme Infl. bacino monte Trascurabile HER 17 Episodico Meandriforme Infl. bacino monte Trascurabile HER 17 Effimero Meandriforme Infl. bacino monte Trascurabile HER 18 Intermittente Meandriforme Infl. bacino monte Forte HER 18 Effimero Meandriforme Infl. bacino monte Trascurabile 12SS3T 12SS4T 12 IN7F 16SS3T 16SS4T 16 IN7F 16 IN7T 16EF7F 16EF7T 17SR6T 17 IN7T 17EP7T 17EF7T 18 IN7F 18EF7T
16 La tipizzazione dei Fiumi in Puglia n. Denominazione HER PERENNITA' CORSI D'ACQUA SUPERFICIALI ORIGINE TEMPORANEITA PERSISTENZA Dimensione del corpo idrico e classe relativa Morfologia alveo e classe relativa Influenza Bacino Monte (rapporto/codifica) 1 Torrente Saccione 12 Perenne SS medio T 12SS3T TIPO 2 Fiume Fortore 12 Perenne SS medio 3 presenza diga T 12SS3T 3 Fiume Fortore 12 Perenne SS grande 4 4 Torrente Candelaro 12 Temporaneo IN 5 Torrente Candelaro 16 Temporaneo IN 6 Torrente Candelaro 17 Temporaneo IN 7 Torrente Triolo 16 Temporaneo IN 8 Torrente Salsola 16 Temporaneo IN 9 Torrente Salsola 18 Temporaneo IN 10 Fiume Celone 16 Temporaneo EF 11 Fiume Celone 18 Temporaneo EF 12 Torrente Cervaro 16 Temporaneo IN 13 Torrente Cervaro 18 Temporaneo IN 14 Torrente Carapelle 16 Temporaneo IN 15 Torrente Carapelle 18 Temporaneo IN meandriforme, sinuoso o confinato meandriforme, sinuoso o confinato meandriforme, sinuoso o confinato meandriforme, sinuoso o confinato meandriforme, sinuoso o confinato meandriforme, sinuoso o confinato meandriforme, sinuoso o confinato meandriforme, sinuoso o confinato meandriforme, sinuoso o confinato meandriforme, sinuoso o confinato meandriforme, sinuoso o confinato meandriforme, sinuoso o confinato presenza diga T 12SS4T F 12IN7F F 16IN7F T 17IN7T T 16IN7T T 16IN7T F 18IN7F F 16EF7F T 18EF7T T 16IN7T F 18IN7F T 16IN7T F 18IN7F
17 La tipizzazione dei Fiumi in Puglia CORSI D'ACQUA SUPERFICIALI n. Denominazione HER PERENNITA' ORIGINE TEMPORANEITA PERSISTENZA 16 Fiume Ofanto 16 Temporaneo IN 17 Fiume Ofanto 18 Temporaneo IN 18 Torrente Locone 16 Temporaneo IN 19 Fiume Bradano 16 Temporaneo IN Dimensione del corpo idrico e classe relativa Morfologia alveo e classe relativa meandriforme, sinuoso o confinato meandriforme, sinuoso o confinato meandriforme, sinuoso o confinato meandriforme, sinuoso o confinato Influenza Bacino Monte (rapporto/codifica) TIPO T 16IN7T F 18IN7F T 16IN7T T 16IN7T 20 Fiume Bradano 16 Perenne SS medio T 16SS3T 21 Fiume Bradano 16 Perenne SS grande T 16SS4T 22 Lama Balice 17 Temporaneo EP 23 Gravina di Castellaneta 17 Temporaneo EP 24 Canale Asso 17 Temporaneo EF 25 Fiume Grande, Canale Reale 17 Temporaneo EF meandriforme, sinuoso o confinato meandriforme, sinuoso o confinato meandriforme, sinuoso o confinato meandriforme, sinuoso o confinato T 17EP7T T 17EP7T T 17EF7T T 17EF7T 26 Fiume Tara 17 Perenne SR dist. sorg. < 10 Km T 17SR6T 27 Fiumi Lenne, Lato, Galaso 16 Temporaneo EF meandriforme, sinuoso o confinato T 16EF7T
18 La tipizzazione dei Fiumi in Puglia IN7F SS3T 12SS4T 16EF7F 16EF7T 16IN7F 2 16IN7T 16SS3T 16SS4T 17EF7T 17EP7T 2 17IN7T 7 17SR6T EF7T 18IN7F
19 La tipizzazione delle acque superficiali 2. L - Identificazione Tipi per la categoria LAGHI/INVASI Localizzazione geografica Descrittori morfometrici Descrittori geologici Descrittori chimicofisici Ecoregione alpina Ecoregione mediterranea Quota Profondità media/massima Superficie Composizione prevalente substrato geologico Origine vulcanica Conducibilità Stratificazione termica
20 La tipizzazione dei laghi/invasi in Puglia La Ecoregione di riferimento è quella Mediterranea e non sono presenti sul territorio della Regione Puglia Laghi di origine vulcanica. Applicando gli altri descrittori agli invasi e ai laghi presenti sul territorio pugliese risultano individuati i seguenti Tipi : ME-1: Laghi/invasi mediterranei, polimittici Invaso del Cillarese Lago di Pescara Laghi di Conversano ME-2: Laghi/invasi mediterranei, poco profondi, calcarei Invaso di Serra del Corvo Invaso di Torre Bianca (Celone) ME-4: Laghi/invasi mediterranei, profondi, calcarei Invaso di Locone (Monte Melillo) Invaso di Marana Capaciotti Invaso di Occhito (Fortore)
21 La tipizzazione dei laghi/invasi in Puglia
22 La tipizzazione delle acque superficiali 2. M.C.- Identificazione Tipi per la categoria ACQUE MARINO-COSTIERE Localizzazione geografica Ecoregione alpina Ecoregione mediterranea Descrittori geomorfologici Morfologia dell area costiera sommersa (compresa l area di terraferma adiacente) Natura del substrato Descrittori idrologici Stabilità verticale della colonna d acqua
23 La tipizzazione delle Acque Marino-Costiere Per i descrittori geomorfologici, si è fatto riferimento alla suddivisione in 19 ambiti omogenei già effettuata nel P.T.A. della Regione Puglia e sono stati individuati quattro tipologie: a) rilievi montuosi a) b) terrazzi c) pianura alluvionale d) pianura di dune
24 La tipizzazione delle Acque Marino-Costiere in Puglia Integrando le classi di tipologia costiera basate sui descrittori geo-morfologici con le tre classi di stabilità della colonna d acqua, vengono identificati, i tipi della fascia costiera pugliese: ACA3.s3: Rilievi Montuosi / Bassa stabilità ACA3.s1: Rilievi Montuosi / Bassa stabilità ACB3.s1: Terrazzi / Bassa stabilità ACB2.s3: Terrazzi / Media stabilità ACB3.s3: Terrazzi / Bassa stabilità (substrato immerso Misto) (substrato immerso Incoerente) (substrato immerso Incoerente) (substrato immerso Misto) (substrato immerso Misto) ACE2.s1: Pianura alluvionale / Media stabilità (substrato immerso Incoerente) ACE3.s1: Pianura alluvionale / Bassa stabilità (substrato immerso Incoerente) ACF3.s3: Pianura di Dune / Bassa stabilità (substrato immerso Misto)
25 La tipizzazione delle Acque Marino-Costiere
26 La tipizzazione delle acque superficiali 2. A.T. - Identificazione Tipi per la categoria ACQUE di TRANSIZIONE Localizzazione geografica Descrittori prioritari Descrittori secondari /opzionali Ecoregione alpina Ecoregione mediterranea Geomorfologia Escursione di Marea Superficie Salinità Profondità Velocità della corrente Esposizione alle onde Tempo di residenza Temperatura media dell acqua Caratteristiche di mescolamento Torbidità Composizione media del substrato Configurazione (forma) Intervallo delle temperature dell acqua
27 I Tipi di Acque di Transizione individuati per la Regione Puglia sono i seguenti: La tipizzazione delle Acque di Transizione in Puglia AT02: Lagune costiere non tidali di piccola dimensione / Mesoaline ( Cesine, Torre Guaceto) AT03: Lagune costiere non tidali di piccola dimensione / Polialine ( Alimini Grande) AT04: Lagune costiere non tidali di piccola dimensione / Eurialine ( Baia di Porto Cesareo) AT05: Lagune costiere non tidali di piccola dimensione / Iperaline ( Punta della Contessa) AT08: Lagune costiere non tidali di media dimensione / Polialine ( Lago di Lesina, Lago di Varano) AT09: Lagune costiere non tidali di media dimensione / Eurialine AT10: Lagune costiere non tidali di media dimensione / Iperaline ( Mar Piccolo) ( Saline di Margherita di Savoia)
28 La tipizzazione delle Acque di Transizione Regione Puglia - Servizio Tutela delle Acque
29 CARATTERIZZAZIONE DEI CORPI IDRICI SUPERFICIALI 3. Individuazione dei CORPI IDRICI La corretta IDENTIFICAZIONE DEI CORPI IDRICI è di fondamentale importanza Gli obiettivi ambientali e le misure necessarie per raggiungerli si applicano in base alle caratteristiche e criticità dei singoli corpi idrici Corpi Idrici = elementi fisici unitari sui quali definire gli obiettivi di qualità
30 CARATTERIZZAZIONE DEI CORPI IDRICI SUPERFICIALI D. LGS. 152/1999 PIANO DI TUTELA DIRETTIVA 2000/60/CE WFD Corpo idrico significativo WATER BODY determinato sulla base di: determinato in base a: criteri di tipo sostanzialmente dimensionale - morfologico (acque superficiali) caratteristiche fisiche (tipo idromorfologico ed idraulico) caratteristiche quali-quantitative (stato di qualità biologica e chimica) quantità e natura degli impatti prodotti dalle pressioni antropiche caratteristiche di scala
31 Concetto di corpo idrico L unità base della direttiva a cui fare riferimento per riportare e accertare la conformità con gli obiettivi ambientali Si intende un elemento discreto e significativo quale un tratto di fiume 1. caratterizzato da una tipologia definita 2. sottoposto ad uniformità di pressioni lungo il suo corso 3. avente un unico stato di qualità 4. soggetto a misure mirate specifiche per la sua riqualificazione L insieme dei corpi idrici tra loro connessi costituisce il sistema complesso del bacino idrografico -> ove tecnicamente possibile è consentito raggruppare corpi idrici simili e monitorare solo quelli rappresentativi
32 Confronto Corpi Idrici ex P.T.A. e D.M. 131/2008 Categoria Corpo idrico Corpi Idrici P.T.A. Corpi Idrici D.M. 131/2008 Fiumi 9 41 Acque di Transizione 3 12 Acque Marino Costiere Laghi / Invasi 5 6 Totale Corpi Idrici 36 98
33 Individuazione dei corpi idrici superficiali della Puglia Quali parti di acque superficiali devono essere identificate come corpi idrici? Delimitazione Categorie e Tipi Criteri Dimensionali Caratteristiche Fisiche Stato delle acque e Limiti aree protette Altri criteri Criteri articolati per categoria di acque di appartenenza
34 Individuazione dei corpi idrici superficiali: criteri Categoria e Tipo identificare i limiti delle categorie di acque superficiali identificare i limiti dei vari tipi un corpo idrico deve appartenere ad una sola categoria di acque e ad un solo tipo Limiti Dimensionali Fiumi -> bacino scolante 10 Km 2 Laghi/Invasi -> superficie 0,5 Km 2 Acque di Transizione -> superficie > 0,5 Km 2 -> Identificazione di piccoli elementi di acque superficiali come corpi idrici
35 Individuazione dei corpi idrici superficiali: criteri Caratteristiche fisiche Fiumi Laghi/Invasi -> confluenze, variazioni di pendenza/morfologia alveo/forma della valle -> differenze idrologiche/interazione con la falda -> discontinuità importanti nella struttura della fascia riparia -> componenti morfologiche che separano i bacini -> differenze idrologiche/interazione con la falda -> discontinuità importanti nella struttura della fascia riparia Acque di Transizione Acque Marino-Costiere -> variazioni di salinità -> strutture morfologiche che determinano un diverso grado di confinamento -> cordoni litoranei -> presenza/assenza di una forte sorgente di acqua dolce -> discontinuità importanti nella struttura della fascia litoranea per la presenza ad esempio dii foci fluviali
36 Individuazione dei corpi idrici superficiali: criteri Stato delle Acque e Limiti Aree Protette Stato delle Acque Superficiali e relative Pressioni i cambi di stato di qualità nelle acque superficiali delineano i limiti del corpo idrico valutazione delle pressioni e degli impatti sono utili a tracciare i limiti dei corpi idrici Ad un miglioramento dello stato può conseguire una modifica dei limiti dei corpi idrici Limiti delle aree protette in considerazione degli obiettivi aggiuntivi fissati per le aree protette, i confini delle stesse sono importanti al fine di fissare i limiti dei corpi idrici Altri Criteri E possibile identificare piccoli elementi di acque superficiali come corpi idrici: ambiente di rilevanza naturalistica o siti di riferimento o acque a specifica destinazione carico inquinante influente per i corpi idrici connessi
37 Individuazione dei corpi idrici superficiali della Puglia Identificazione corpi idrici della Regione Puglia
38 Individuazione dei corpi idrici superficiali della Puglia Identificazione corpi idrici Puglia Nord
39 Individuazione dei corpi idrici superficiali della Puglia Identificazione corpi idrici Puglia Centro_1
40 Individuazione dei corpi idrici superficiali della Puglia Identificazione corpi idrici Puglia Centro_2
41 Individuazione dei corpi idrici superficiali della Puglia Identificazione corpi idrici Puglia Sud
42 CARATTERIZZAZIONE DEI CORPI IDRICI SUPERFICIALI CODIFICA CORPI IDRICI FINALITA Rendere univoca ed omogenea al livello comunitario l intellegibilità della denominazione di ciascun corpo idrico Consentire scambio di informazioni efficace ed efficiente tra Regioni, MATTM, ISPRA, Organi C.E. Codice Europeo Codice Bacino Codice Caratterizzazione
43 CARATTERIZZAZIONE DEI CORPI IDRICI SUPERFICIALI 4. Prima attribuzione CLASSE di RISCHIO L attribuzione di una classe di rischio ha lo scopo di individuare criterio di priorità basato sul Rischio Programma di Monitoraggio effettiva possibilità per i corpi idrici di raggiungere Obiettivi di Qualità
44 Prima Classificazione dei Corpi Idrici Superficiali I Corpi Idrici individuati sono stati sottoposti ad una valutazione preliminare relativa al rischio potenziale di non raggiungimento degli obiettivi di qualità fissati dalla direttiva basata su: Analisi delle attività antropiche; Analisi delle pressioni antropiche significative esercitate sui corpi idrici stessi (scarichi di reflui, prelievi idrici, uso fitosanitari, etc.); Analisi degli impatti causati dalle pressioni
45 Prima Classificazione dei Corpi Idrici Superficiali Le informazioni e i dati esistenti, in base ai quali effettuare la valutazione della vulnerabilità dello stato dei corpi idrici sono limitati ai Corpi Idrici Significativi e alle acque a specifica destinazione funzionale, oggetto di monitoraggio ai sensi del D. Lgs. 152/2006 possibilità di definire, in via provvisoria, come probabilmente a rischio tutti i corpi idrici in cui mancano dati di monitoraggio rappresentativi
46 Prima Classificazione dei Corpi Idrici Superficiali Identificazione corpi idrici Puglia Sud
47 Prima Classificazione dei Corpi Idrici Superficiali probabilmente a rischio * corpi idrici per i quali non esistono informazioni sufficienti sulle attività antropiche e sulle relative pressioni corpi idrici per i quali non è possibile valutare l impatto provocato dalle attività antropiche per mancanza di un monitoraggio pregresso * Classe di rischio attribuita PROVVISORIAMENTE
48 Prima Classificazione dei Corpi Idrici Superficiali a rischio Corpi Idrici non conformi agli obiettivi di qualità da raggiungere nel 2015 (sulla base dei dati del monitoraggio pregresso) Acque a specifica destinazione funzionale non conformi agli specifici obiettivi di qualità Aree sensibili ai sensi dell art. 91 e All. 6 del D. Lgs. 152/2006 Corpi Idrici ubicati in zone vulnerabili da nitrati di origine agricola e da prodotti fitosanitari per i quali è improbabile il raggiungimento degli obiettivi di qualità
49 Prima Classificazione dei Corpi Idrici Superficiali non a rischio corpi idrici sui quali non esistono attività antropiche corpi idrici per i quali le attività antropiche non incidono sullo stato di qualità (provato con controllo dei parametri di qualità)
50 Prima Classificazione dei Corpi Idrici Superficiali I Corpi Idrici identificati sono stati così classificati: in base ai: A RISCHIO 20 Corpi Idrici PROBABILMENTE A RISCHIO 63 Corpi Idrici NON A RISCHIO 15 Corpi Idrici dati esistenti del monitoraggio ambientale pregresso dati per la valutazione dell attività antropica sullo stato dei C.I.
51 Prima Classificazione dei Corpi Idrici Superficiali: Categoria FIUMI n. Denominazione Codice completo classificazione 1 ITF SS3T.1 a rischio Torrente Saccione 2 ITF SS3T.2 a rischio 3 ITF SS3T probabilmente a rischio Fiume Fortore 4 ITF SS4T probabilmente a rischio 5 ITF-R IN7F a rischio 6 ITF-R IN7F a rischio 7 ITF-R IN7T.1 a rischio 8 ITF-R IN7T.2 a rischio Torrente Candelaro 9 ITF-R IN7T.3 a rischio 10 ITF-R IN7T.6 probabilmente a rischio 11 ITF-R IN7T.4 a rischio 12 ITF-R IN7T.5 probabilmente a rischio 13 Torrente Triolo ITF-R IN7T probabilmente a rischio 14 ITF-R IN7T.1 probabilmente a rischio 15 Torrente Salsola ITF-R IN7T.2 probabilmente a rischio 16 ITF-R IN7T.3 probabilmente a rischio 17 ITF-R EF7F probabilmente a rischio Fiume Celone 18 ITF-R EF7T probabilmente a rischio 19 ITF-R IN7T.1 non a rischio 20 ITF-R IN7T.2 non a rischio Torrente Cervaro 21 ITF-R IN7T.3 non a rischio 22 ITF-R IN7F non a rischio
52 Prima Classificazione dei Corpi Idrici Superficiali: Categoria FIUMI n. Denominazione Codice completo classificazione ITF-R IN7T.1 probabilmente a rischio 24 ITF-R IN7T.2 probabilmente a rischio Torrente Carapelle 25 ITF-R IN7T.3 probabilmente a rischio 26 ITF-R IN7F probabilmente a rischio 27 ITF-I020-R IN7T.1 probabilmente a rischio 28 ITF-I020-R IN7T.2 probabilmente a rischio Fiume Ofanto 29 ITF-I020-R IN7T.3 probabilmente a rischio 30 ITF-I020-R IN7F probabilmente a rischio 31 Torrente Locone ITF-I020-R IN7T probabilmente a rischio 32 ITF-I01216IN7T non a rischio 33 Fiume Bradano ITF-I01216SS3T non a rischio 34 ITF-I01216SS4T non a rischio 35 Torrente Asso ITF-R EF7T probabilmente a rischio 36 F.Grande ITF-R EF7T probabilmente a rischio 37 C.Reale ITR EF7T probabilmente a rischio 38 Tara ITR SR6T probabilmente a rischio 39 Lenne ITF-R EF7T non a rischio 40 Lato ITF-R EF7T non a rischio 41 Galaso ITF-R EF7T non a rischio
53 Prima Classificazione dei Corpi Idrici Superficiali: Categoria INVASI E LAGHI n. CORPO IDRICO Codice completo Classe di rischio 1 Cillarese ITI-R ME-1 probabilmente a rischio 2 Locone (Monte Melillo) ITI-I ME-4 a rischio 3 Marana Capacciotti ITI-I ME-4 probabilmente a rischio 4 Occhito (Fortore) ITI-I ME-4 a rischio 5 Serra del Corvo (Basentello) ITI-I ME-2 probabilmente a rischio 6 Torre Bianca/Capaccio (Celone) ITI-R ME-2 probabilmente a rischio
54 Prima Classificazione dei Corpi Idrici Superficiali: Categoria ACQUE di TRANSIZIONE n. CORPO IDRICO Codice completo Classe di rischio 1 Cesine ITR AT02_2 a rischio 2 Torre Guaceto ITR AT02_1 a rischio 3 Alimini Grande ITR AT03_1 a rischio 4 Baia di Porto Cesareo ITR AT04_1 probabilmente a rischio 5 Punta della Contessa ITR16-151AT05_1 probabilmente a rischio 6 ITR16-004AT08_1 a rischio 7 Lago di Lesina ITR16-007AT08_2 a rischio 8 ITR16-014AT08_3 a rischio 9 Lago di Varano ITR16-018AT08_4 a rischio 10 ITR AT09_1 a rischio Mar Piccolo 11 ITR AT09_2 a rischio 12 Saline di Margherita di Savoia ITR AT10_1 a rischio
55 Prima Classificazione dei Corpi Idrici Superficiali: Categoria ACQUE MARINO - COSTIERE n. CORPI IDRICI MC Codice completo Classe di rischio 1 Isole Tremiti ITI022-R16-227ACA3.s3_1 non a rischio 2 Chieuti-Foce Fortore ITI015-R16-226ACB3.s1_1 probabilmente a rischio 3 Foce Fortore-Foce Schiapparo ITR16-001ACE3.s1.2_1 probabilmente a rischio 4 Foce Schiapparo-Foce Capoiale ITR16-014ACA3.s1_1 probabilmente a rischio 5 Foce Capoiale-Foce Varano ITR16-024ACE3.s1.2_2 probabilmente a rischio 6 Foce Varano-Peschici ITR16-027ACE3.s1.2_3 probabilmente a rischio 7 Peschici-Vieste ITR16-042ACA3.s1_2 probabilmente a rischio 8 Vieste-Mattinata ITR16-054ACA3.s1_3 probabilmente a rischio 9 Mattinata-Manfredonia ITR16-081ACA3.s1_4 probabilmente a rischio 10 Manfredonia-Torrente Cervaro ITR16-084ACE2.s1_1 probabilmente a rischio 11 Torrente Cervaro-Foce Carapelle ITR16-087ACE2.s1_2 probabilmente a rischio 12 Foce Carapelle-Foce Aloisa ITR16-087ACE2.s1_3 probabilmente a rischio 13 Foce Aloisa-Margherita di Savoia ITR16-087ACE2.s1_4 probabilmente a rischio 14 Margherita di Savoia-Barletta ITI020-R16-088ACE2.s1_5 probabilmente a rischio 15 Barletta-Bisceglie ITR16-090ACB2.s3_1 probabilmente a rischio 16 Bisceglie-Molfetta ITR16-097ACB2.s3_2 probabilmente a rischio 17 Molfetta-Bari ITR16-101ACB3.s3_1 probabilmente a rischio 18 Bari-S. Vito (Polignano) ITR16-108ACB3.s3_2 probabilmente a rischio 19 S. Vito (Polignano)-Monopoli ITR16-118ACB3.s3_3 probabilmente a rischio 20 Monopoli-Torre Canne ITR16-125ACB3.s3_4 probabilmente a rischio 21 Torre Canne-Limite nord AMP Torre Guaceto ITR16-133ACB3.s3_5 non a rischio
56 Prima Classificazione dei Corpi Idrici Superficiali: Categoria ACQUE MARINO - COSTIERE n. CORPI IDRICI MC Codice completo Classe di rischio 23 Limite sud AMP Torre Guaceto-Brindisi ITR16-147ACB3.s3_7 probabilmente a rischio 24 Brindisi-Cerano ITR16-151ACB3.s3_8 probabilmente a rischio 25 Cerano-Le Cesine ITR16-160ACB3.s3_9 probabilmente a rischio 26 Le Cesine-Alimini ITR16-164ACB3.s3_10 probabilmente a rischio 27 Alimini-Otranto ITR16-165ACB3.s3_11 probabilmente a rischio 28 Otranto-S. Maria di Leuca ITR16-201ACA3.s3_2 probabilmente a rischio 29 S. Maria di Leuca-Torre S. Gregorio ITR16-176ACB3.s3_12 probabilmente a rischio 30 Torre S. Gregorio-Ugento ITR16-177ACE3.s1.1_1 non a rischio 31 Ugento-Limite sud AMP Porto Cesareo ITR16-182ACB3.s3_13 probabilmente a rischio 32 Limite sud AMP Porto Cesareo-Torre Colimena ITR16-184ACB3.s3_14 non a rischio 33 Torre Columena-Torre dell'ovo ITR16-185ACF3.s3.1_1 probabilmente a rischio 34 Torre dell'ovo-capo S. Vito ITR16-187ACB3.s3_15 non a rischio 35 Capo S. Vito-Punta Rondinella ITR16-188ACB3.s3_16 probabilmente a rischio 36 Punta Rondinella-Foce Fiume Tara ITR16-193ACF3.s3.2_1 probabilmente a rischio 37 Foce Fiume Tara-Chiatona ITR16-194ACF3.s3.2_2 probabilmente a rischio 38 Chiatona-Foce Lato ITR16-195ACE3.s1.1_2 probabilmente a rischio 39 Foce Lato-Bradano ITR16-196ACE3.s1.1_3 probabilmente a rischio
57 Prima Classificazione dei Corpi Idrici Superficiali della Regione Puglia a rischio 20 corpi idrici 8 corpi idrici fiumi 2 corpi idrici laghi/invasi 10 corpi idrici acque di transizione probabilmente a rischio 63 corpi idrici 23 corpi idrici fiumi 4 corpi idrici laghi/invasi 2 corpi idrici acque di transizione 34 corpi idrici acque marino-costiere non a rischio 15 corpi idrici 10 corpi idrici fiumi corpi idrici acque marino-costiere
58 Analisi di Rischio e Monitoraggio L analisi di rischio sarà integrata in base al primo monitoraggio di sorveglianza ex D.M. 56/2009 che consentirà di confermare o correggere le valutazioni effettuate Analisi dei dati del primo monitoraggio (in corso) Rideterminazione delle categorie di rischio dei corpi idrici - corpi idrici a rischio - corpi idrici non a rischio Elaborazione Piano di Monitoraggio successivo
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