L Assicurazione dei Crediti quale fattore di risk mitigation e leva per lo sviluppo

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1 L Assicurazione dei Crediti quale fattore di risk mitigation e leva per lo sviluppo Riccardo CARRADORI Amministratore Delegato e Direttore Generale Coface Assicurazioni Università degli Studi,Verona

2 Programma Contesto Rischio Paese mondiale e Italia Il sostegno di Coface e le azioni di Coface nella mitigazione del rischio credito L incidenza dell assicurazione dei crediti sull attivo di bilancio e la stabilizzazione dei flussi di cassa

3 3 Il contesto

4 4 Gli Assicurati

5 5 Gli assicuratori

6 6 Un approccio vincente, in tempi difficili

7 I nuovi scenari dell Economia mondiale dopo la crisi 7 1st oil shock 2nd oil shock recession in the US Internet bubble and 9/11 Securitization crisis and Fall of Lehman years 8 years 7 years 5 years (p) % pts 3.1 pts 3.0 pts 2.4 pts 5.8 pts 20 0 World growth (current exchange rate) Payment incident index (base 100= world average ) 7

8 Lezioni apprese dalla Crisi 1. La 5 crisi del credito è durata 2 anni, come le precedenti, ma è stata la più violenta degli ultimi 60 anni 2. Il differenziale di crescita a livello mondiale tra l'inizio e la fine della crisi è stato di 6 punti, con grandi differenze geografiche (16 punti in Russia) 3. Le Insolvenze hanno raggiunto picchi inimmaginabili all apice della crisi (x5 in Italia): 8 La situazione avrebbe potuto essere peggiore, vista la caduta verticale del PIL Il management delle aziende è diventato sempre più cauto, e ciò emerge chiaramente nell utilizzo di coperture e rating 4. Il Credito di Fornitura resiste (per fortuna) e questo è stato un fattore di grande rilievo per la resilienza dell economia mondiale! Le aziende continuano, infatti, a sostenersi a vicenda, la qualcosa non è: né scontata, basti pensare a come il credito interbancario per lo sviluppo sia sostanzialmente scomparso alla fine del 2008 né ininfluente, visto che il Credito di Fornitura è la prima fonte di credito per le aziende

9 La crescita mondiale nel 2011: una ripresa a due velocità 2011f e World Growth Advanced economies Emerging Countries 9

10 In sintesi La durata dei cicli economici si riduce da 10 a 7/5 anni Per la prima volta, nel 2009, il tasso di crescita del PIL risulta negativo (-1.5%) La volatilità aumenta a dismisura, le crisi diventano più profonde ed aumentano i tempi di recupero per le imprese, soprattutto nei paesi avanzati In EU, servono 5 anni buoni per recuperarne 2 di crisi, ai tassi di crescita attuali Coface rivede la previsione di crescita mondiale da 3,4% a 3,2%, a causa dei recenti eventi in Giappone, Maghreb e Medio Oriente Nonostante il rallentamento della crescita, il contesto economico resta espansivo In tale contesto, la crescita dei paesi avanzati si attesta su 1.7%, quella dei paesi emergenti su 5.6% L Italia continua a trovarsi in una situazione di sostanziale stagnazione dell economia domestica (compressa da pesanti vincoli di bilancio), seppur con un Export piuttosto vivace (+20%) 10

11 Le economie dei paesi industrializzati nel 2011: elementi di fragilità I rischi di una doppia recessione saranno evitati Crescita negli USA grazie ad una politica pragmatica Il cammino della Germania grazie a due fattori chiave, l export e la ripresa dei consumi interni Alcuni rischi che creano allerta: Un moderato rallentamento a causa della riduzione della leva finanziaria del settore privato, politiche fiscali restrittive e del rallentamento del commercio mondiale Recessioni attese nelle economie della zona euro della periferia (Portogallo, Irlanda, Grecia e incertezza nello scenario spagnolo) Seconda crisi petrolifera possibile, legati ai mutamenti politici nel Nord Africa e Medio Oriente 11

12 Un nuovo fenomeno: si intensifica la convergenza in termini di rischio tra i paesi avanzati ed emergenti Regional Risk Index 100 basis : world 2000 Advanced economies Euro zone Emerging countries

13 Il Rischio Paese secondo Coface Il Rischio Paese: Misura l influenza dell evoluzione macro-economica e istituzionale di un paese sul rischio credito delle sue imprese Il rating Paese: Misura il rischio medio dei mancati pagamenti delle imprese in un dato paese Per valutare i paesi, Coface fa ricorso alle prospettive economiche e politiche del paese, alla esperienza di pagamento Coface e alla valutazione del contesto economico Questa valutazione si declina su una scala di 7 livelli: A1, A2, A3, A4, B, C, D Il rating del Contesto Economico: Valuta la qualità dell ambiente in cui si svolgono gli affari di un determinato paese, e più in particolare misura l affidabilità e la disponibilità dei conti delle aziende, se il sistema legale fornisce la giusta ed efficiente protezione ai creditori l efficacia e l equità del sistema giuridico nei confronti dei creditori Questa valutazione si declina su una scala di 7 livelli: A1, A2, A3, A4, B, C e D L evoluzione media non pregiudica il rating della singola impresa, è dunque importante verificare anche il rating relativo all impresa in oggetto 13

14 2011: un miglioramento dei rating delle economie avanzate 14

15 Alcune economie avanzate sono ritornate al livello precrisi rating (A1) 15

16 Altre non hanno ancora riguadagnato i rating attribuiti prima della crisi 16

17 Paesi emergenti nel periodo post crisi I paesi emergenti sono caratterizzati da: Una domanda interna vivace Esportazioni sostenute, soprattutto in Asia Liquidità robusta Quindi, si prevede una forte crescita nei paesi emergenti (5.7%): Moderato rialzo nell Europa emergente (3.6%) and in CIS (4.7%) Un atterraggio più contenuto in America Latina (4.2%) Grande dinamismo nell Asia emergente (7.2%) 17

18 Un fatto: le insolvenze del paese Italia 18

19 I Fallimenti in Italia (fonte Cerved dati 2010) 30 fallimenti al giorno nuove insolvenze nel 2010 (+20% vs 2009) Indice di Insolvenze doppio rispetto alla media Mondo Manifatturiero tra i settori più colpiti: fallimenti Principali cause: carenza di liquidità Classe dimensionale più colpita: aziende con fatturato compreso tra 2 e 10 mln di euro 19

20 Il credito verso i Clienti in Italia Più che in ogni altro Paese, il credito di fornitura è una delle principali fonti di finanziamento delle Imprese Italiane (arriva a sovrastare il canale bancario) Le esigenze di finanziamento delle nostre Imprese aumentano ovviamente con l allungarsi dei tempi di pagamento nelle transazioni commerciali, creando un notevole sfasamento tra entrate e uscite monetarie, soprattutto in periodi di crisi: si paga sempre prima e si incassa dopo, soprattutto dallo Stato L obiettivo di Coface è quello di aiutare i propri Clienti: migliorando la gestione del credito di fornitura, spremendo cassa al meglio dal capitale circolante rendendo il credito bancario più accessibile e meno oneroso, grazie al più elevato merito di credito dell assicuratore, anche grazie alla cessione del beneficio di polizza ove richiesto sostenendo lo sviluppo delle aziende, soprattutto a livello internazionale 20

21 Il mercato Italiano del Credito resta Immaturo I Crediti Commerciali delle Imprese Italiane sono pari a ca. il 30% del loro fatturato annuo, quasi il doppio della media europea! Gli strumenti normativi a disposizione dei creditori Italiani per far valere i propri diritti non possono certo dirsi particolarmente efficaci Nonostante tutto ciò, che dovrebbe presupporre un elevata penetrazione dell Assicurazione del Credito, le Aziende Italiane assicurate sono ca a fronte di un potenziale di quasi In Italia, si stima che solo il 6% dei crediti commerciali venga assicurato, contro il 60% in Europa Fino ad oggi, le aziende si sono difese finanziandosi tra loro, aumentando il credito dei fornitori e dilazionando i tempi d incasso In periodi di crisi, però, il rischio d insolvenza aumenta e si traduce nel c.d. Effetto Domino In taluni casi, tale rischio può arrivare a creare serie difficoltà, fino a condurre al fallimento dell azienda creditrice, in tempi sempre più brevi 21

22 I crediti verso clienti in Italia rappresentano circa 1/3 dell attivo di bilancio, come proteggerlo? Attività Immobilizzazioni materiali ed immateriali Passività Patrimonio Netto Crediti vs. Clienti Debiti a Lungo Termine Rimanenze Cassa Passività Correnti L Assicurazione del Credito migliora la gestione del credito di fornitura ed aiuta le Imprese a proteggere l attivo e a migliorare la redditività 22

23 Quali leve a disposizione delle aziende in caso di perdite su crediti commerciali? Quale impatto ha una perdita su crediti rispetto al fatturato di un Azienda? Possiamo stimare l impatto di una perdita su crediti in relazione ai margini che l Azienda ricava dalle proprie vendite? Quale sarà pertanto il fatturato che l Azienda deve sviluppare per assorbire e compensare una perdita su crediti commerciali? Come calcolare questo semplice indicatore? Fatturato aggiuntivo = perdita su crediti/margine Minore è il margine sulle vendite maggiore sarà il fatturato necessario per assorbire e compensare la perdita 23

24 Stima dell impatto di potenziali perdite su crediti sul fatturato prospettico di un Azienda, con e senza polizza Fatturato dell azienda euro Margine sulle vendite pari al 10% Perdita su crediti euro % di Copertura: 80 Margine sulle vendite ( Ros) In presenza di polizza Perdita Fatturato Supplementare Margine sulle vendite ( Ros) In assenza di polizza Perdita Fatturato Supplementare 10% % In presenza di una polizza credito, il fatturato supplementare per rientrare da una consistente perdita su crediti è limitato alla fetta di perdita che resta a carico dell assicurato Nel caso in esame, la necessità di sviluppare fatturato aggiuntivo per recuperare la perdita su crediti subita si riduce quindi dell 80% 24

25 Ritardi sui pagamenti per regione, Giorni medi di ritardo nei pagamenti delle imprese Fonte: Databank 25

26 Gestione del credito e degli scaduti : Coface FATTURAZIONE (condizioni di pagamento) Periodo di gestione autonoma del credito: periodo massimo di copertura 6 mesi+ 60gg addizionali Notizia degli impagati 15 /01/11 15/04/11 30/09/11 Esempio Data fattura: 15 gennaio Scadenza fattura: 15 Aprile Scadenza PMC: 31 luglio Segnalazione ultima del mancato pagamento :30 settembre Riduzione dei limiti di credito 26

27 Il solo dato della notizia della denuncia dei mancati pagamenti non basta ad intraprendere azioni che creano valore per la Compagnia e per l assicurato!! 27

28 In altre parole Veniamo a conoscenza degli impagati 8 mesi dopo dalla verifica degli stessi e questo comporta la necessità di porre una grande attenzione in termini di attuazione delle strategie da parte degli Assicuratori. Un provvedimento di riduzione degli affidamenti il 30 di settembre, ha un effetto immediato sulle fatture emesse da quella data in poi, ma non in termini di segnalazione degli impagati il cui effetto si ha allo scadere del periodo di gestione autonoma del credito ( nell esempio a maggio 2012) Coface, per tutelare il suo bilancio e per fornire un servizio al cliente assicurato, si è dotata di nuovi strumenti per decodificare i segnali deboli di un aumento potenziale dei tassi di insolvenza: studi settoriali analisi delle richieste di prolungamento del periodo autonomo di gestione del credito definizione degli indici predittivi visite preventive presso i debitori analisi del trend del rapporto tra mancati pagamenti in bonis e insolvenze 28

29 Una gestione ottimale dei crediti commerciali costituisce una prova di affidabilità e stabilità nei confronti della Banca per beneficiare di condizioni più vantaggiose nei prestiti e affidamenti bancari? Maggio 2011 MILANO

30 La disciplina applicabile alle banche Le Istruzioni di vigilanza prudenziale per le banche (Circ. Banca d Italia n. 263 del 27/12/2006) non prevedono l assicurazione del credito come strumento di CRM (Credit Risk Mitigation) La polizza potrebbe essere ammessa come strumento di CRM (ma sussistono forti dubbi, soprattutto qualora si adotti un'interpretazione restrittiva della normativa prudenziale) nel caso di adozione di sistemi IRB avanzati e comunque a condizione che siano integrati i requisiti richiesti per le garanzie personali L'assicuratore deve in ogni caso aver ricevuto un rating interno o da parte di un'ecai tale da fargli attribuire una classe di merito creditizio non inferiore a 2 In ogni caso, l'effetto di mitigazione si verificherebbe solo qualora l'esposizione fosse imputabile al debitore ceduto (v. sopra) 30

31 La disciplina degli intermediari finanziari ex 107 TUB Le Istruzioni di vigilanza prudenziale per gli intermediari ex 107 TUB (Circ. BdI n. 216 del 5/8/ aggiornamento del 9/7/2007) prevedono espressamente le polizze di assicurazione del credito come strumento di CRM, a condizione che esse integrino i requisiti previsti per le garanzie personali L'assicuratore deve in ogni caso aver ricevuto un rating da parte di un'ecai (nel caso di adozione del metodo standardizzato) o interno (nel solo caso di adozione di metodi IRB) tale da fargli attribuire una classe di merito creditizio non inferiore a 2 a livello individuale Essendo assicurabile solo il rischio di credito nei confronti del debitore ceduto, la polizza vale come strumento di CRM a condizione che sia possibile imputare a quest'ultimo l'esposizione 31

32 Posizione della Banca d Italia sulla polizza credito CAI in prima linea nel rapporto con BdI in tema di polizza credito Già nel 2007, Coface ha posto quesito alla BdI: se la polizza di assicurazione del credito possa rientrare tra gli strumenti CRM utilizzabili ai fini prudenziali dagli intermediari di cui all art 107 TUB Risposta BdI del 19/3/2008: la concreta utilizzabilità di tali strumenti richiede un attenta valutazione di tutti gli aspetti rilevanti ai fini della riduzione dei rischi, che non può che essere effettuata dagli intermediari sulla base delle caratteristiche degli strumenti utilizzati e della propria operatività Comunicazione BdI sull assicurazione del credito in Bollettino di Vigilanza BdI n. 9, settembre 2008, risponde sempre in termini generici 32

33 Cenni alla possibile evoluzione della normativa prudenziale Banche Basilea III - Nessun impatto prevedibile allo stato sulla disciplina prudenziale dell assicurazione del credito (esiste però solo il framework approvato dal Comitato di Basilea e non ancora la relativa direttiva comunitaria) Recepimento CRD (Capital Requirement Directive) II e CRD III - Nessun impatto prevedibile allo stato Finanziarie 107 Albo unico ex art. 106 TUB, come modificato dal d.lgs. n. 141/ Assoggettamento degli intermediari finanziari (ex 106 e 107) ad una disciplina prudenziale più simile a quella delle banche di quella ora applicabile alle sole 107 Manca la disciplina attuativa del nuovo art. 106 TUB; sarà emanata dalla BdI entro il 31/12/2011; pertanto al momento non è possibile ipotizzare la nuova regolamentazione prudenziale per le nuove

34 Dal punto di vista di una banca Basel 2 compliant il pricing : segue stringenti logiche di price risk adjusted (RORAC) la sintesi del rischio di credito è rappresentato dal rating (che esprime una Perdita Attesa associata alla classe di rating) la presenza dell assicurazione crediti incide sulla valutazione qualitativa dell azienda nel sistema di rating (ma da sola non fa cambiare classe di rating all azienda) se il credit risk management dell azienda migliora grazie all assicurazione crediti, il rating migliora grazie ai benefici indotti sul bilancio, sull andamentale e sulla centrale rischi Maggio 2011 MILANO

35 Come si determina il rating Dati quantitativi Bilancio Centrale rischi Andamento rapporto + Dati qualitativi Appartenenza a gruppo Prospettive aziendali Minacce/opportunità aziendali e del mercato di riferimento Assetto proprietario Rating Controparte = PD Probability of default Maggio 2011 MILANO

36 Dati quantitativi peso ~70% Dati quantitativi: Bilancio + Centrale rischi + Andamento rapporto Bilancio Situazione Patrimoniale Capitalizzazione; Equilibrio strutturale; Magazzino; Crediti; Liquidità; Ciclo monetario Indebitamento; dimensione; rapporto BT/MT Conto Economico Redditività Oneri finanziari Raffronto bilanci Evoluzione capitale;debito; ciclo monetario Evoluzione redditività Centrale rischi Indebitamento complessivo Rapporto su fatturato margine disponibile enti affidanti Tipo dell indebitamento: BT/MT; autoliquidante; A revoca; Leasing; Factor; Cassa; Firma Modalità di utilizzo Sconfinamenti; ritardi; rate mutui e leasing impagate Andamento accordato e utilizzi Coerenza con dati del bilancio Andamento rapporto Analisi conto corrente Portafoglio commerciale Italia e Estero ; Import / Mutui Modalità di utilizzo Sconfinamenti Rate impagate di mutui e leasing % insoluti del portafoglio commerciale e del factor (cedente) Appoggio di lavoro (inserimento fidi / fatturato) 36

37 Dati qualitativi: appartenenza gruppo, imprenditore, prospettive aziendali, minacce/opportunità aziendali, dati correttivi peso ~30% Appartenenza a gruppo andamento del gruppo di riferimento rilevanza e interdipendenza dell azienda rispetto al gruppo Assetto Proprietario proprietà ben riconoscibile ricambio generazionale Prospettive aziendali previsione di sviluppo dell attività aziendale nel medio periodo Minacce / opportunità aziendali capacità di affrontare le minacce del mercato (prezzi, cambi, norme) capacità di cogliere le future opportunità capacità di protezione dai rischi (assicurazione crediti; coperture cambi e tassi) + giudizio dell analista rating 37

38 Metodo di calcolo del capitale regolamentare delle banche Dati quantitativi Bilancio Centrale rischi Andamento rapporto Dati qualitativi + Rating Controparte PD Probability of default X Garanzie e tipologia fidi LGD Loss Given Default = PA Perdita Attesa Appartenenza a gruppo Imprenditore Prospettive aziendali Minacce/opportunità aziendali Dati correttivi Utilizzati per: Calcolo del capitale regolamentare 11 Maggio 2011 MILANO 38

39 Esempi di calcolo regolamentare mediamente, per tutti i clienti con questi parametri (*) la banca si deve attendere in caso di default di perdere lo 0,6% dei prestiti concessi. di conseguenza, deve disporre di un patrimonio almeno pari al 7% del credito: ad es per un credito da 1 mln ad un azienda con tali caratteristiche di rischio, la banca deve detenere Euro di capitale proprio. 39

40 Gli elementi per il calcolo del pricing risk adjusted L applicazione del rating al pricing della relazione corporate si traduce soprattutto nell introduzione di due elementi che in precedenza venivano utilizzati marginalmente: - la Perdita Attesa - il Costo del Capitale La determinazione del pricing deve mirare alla creazione di valore positivo in base ai rischi assunti. Perdita EVA Ricavi netti = - attesa - Costo del capitale Margine di intermediazione al netto dei costi operativi EAD * LGD * PD Capitale assorbito * Tasso di remunerazione del capitale a rischio ( Risk Free + Premio al rischio) Maggio 2011 MILANO

41 Coface: un radar per orientarsi in nuovi mercati? Le parole di un nostro Cliente: Coface è stata una molla fantastica per misurare meglio le nostre opportunità: non è una semplice assicurazione, ma uno strumento manageriale che aiuta a definire la rotta giusta» nel processo di internazionalizzazione della mia impresa, Coface è stato un partner fondamentale «un radar in grado di aiutarci a orientare le nostre scelte». 41

42 Le sfide dell Internazionalizzazione Quali difficoltà ha una PMI quando si affaccia ai mercati esteri (vicini e lontani)? linguistiche di conoscenza delle norme, del mercato di riferimento delle reali condizioni di pagamento i processi di valutazione della clientela domestica non sempre sono replicabili esperienza sul campo: mancanza di una rete di vendita presente sul territorio, competente ed efficace 42

43 Il nostro patrimonio: una rete mondiale! Coface nel mondo Presenza diretta in 67 paesi Presenza indiretta in 32 paesi tramite la rete CreditAlliance** Canada Stati Uniti Messico Argentina Brasile Cile Colombia Costa Rica Equador Paraguay** Perù Uruguay** Venezuela Germania Austria Belgio Danimarca Spagna Francia Irlanda Italia Grecia** Liechtenstein** Lussemburgo Norvegia Paesi Bassi Portogallo Regno Unito Svezia Svizzera Algeria Benin Burkina Faso Camerun Costa d Avorio Egitto Gambia** Gabon Guinea** Mali Marocco Mauritania** Niger** Senegal Sudan** Ciad** Togo Tunisia** Sudafrica Uganda** Bahrain** Iran** Israele Giordania** Kuwait** Libano** Gibuti** E.A.U. Libia** Oman** Qatar** Siria** Yemen** Bulgaria Cipro** Croazia Estonia Finlandia Ungheria Kazakhstan Lettonia Lituania Malta** Polonia Rep. Ceca Romania Russia Serbia Slovacchia Slovenia Turchia Ucraina Australia Brunei Cina Corea Hong Kong India Indonesia** Giappone Malesia Nuova Zelanda** Pakistan** Filippine** Singapore Taiwan Tailandia Vietnam 43

44 Un organizzazione e degli strumenti gestionali sviluppati in base alle esigenze dei nostri Clienti Per offrire la gamma di servizi più efficiente e performante, mettiamo a disposizione dei nostri Clienti: La nostra presenza territoriale globale, che offre servizi locali di qualità sviluppati sulle esigenze dei mercati locali, secondo una logica di prossimità Le nostre piattaforme mondiali, che hanno l obiettivo di far confluire risorse produttive a livello mondiale e di rafforzare i processi di controllo del rischio La nostra banca dati mondiale, che raccoglie le esperienze di pagamento di oltre 100 milioni di debitori Cofanet, uno strumento evoluto di gestione integrata del credito, che fornisce risposte in tempo reale sull affidabilità delle aziende censite Un ampia gamma di prodotti, semplici e flessibili Prevenzione, Trasparenza, Dialogo, Tempestività e Innovazione, per un sostegno continuativo allo sviluppo profittevole delle Imprese 44

45 Come sosteniamo le imprese all Export Come risolviamo i problemi che le PMI incontrano nel loro sviluppo sui mercati internazionali? Conoscenza del mercato di riferimento e capacità di analisi con un dabase in cui convergono informazioni ufficiali e informali (50 milioni di aziende valutate) Un partner con esperienza in outsourcing che consente la valutazione della clientela estera, che richiede parametri e processi diversi da quelli abitualmente utilizzati. Valutazione è l unica modalità di concessione di limite di credito presente sul mercato che in tempo reale e a livello mondiale mette a disposizione una chiara e garantita disponibilità di copertura Il network internazionale di Infoline, Recupero Crediti e circuito di legali specializzati è a supporto dell Assicurato in ogni momento. 45

46 Perché è sempre più importante Assicurare i Crediti? In un contesto in cui aumentano la complessità degli affari e la volatilità dei rischi e si comprimono i cicli (crisi più profonde e tempi di recupero ridotti all osso) L assicurazione credito permette di coprire rischi ordinari (convenienza economica) e/o catastrofali (sopravvivenza), in maniera tanto più efficace quanto più viene preservata la logica mutualistica Aiuta a sostenere sviluppo e internazionalizzazione (motore della crescita) E un fattore sempre più riconosciuto di mitigazione del rischio di credito (credit enhancer) e permette quindi un maggior accesso al credito a costi più contenuti E imperniata su 3 pilastri fondamentali: Prevenzione (evitare perdite consistenti), Gestione (minimizzare eventuali danni), Indennizzo (recuperare cassa) 46

47 L impatto di Basilea III e Solvency II La compressione dei Cicli economici, l inasprimento delle crisi e l aumento significativo della volatilità delle materie prime, comportano maggiori rischi più correlati tra loro Basilea III e Solvency II renderanno più severi, a breve, i requisiti regolamentari sul Capitale Economico, con l effetto di aumentare la stretta creditizia ed affossare ulteriormente l economia Le Banche e le società di Factoring dovranno pertanto ricercare Fattori efficaci di Mitigazione e/o Traslazione del Rischio di Credito, che permettano di contenere l assorbimento di capitale regolamentare sempre più stringente imposto ldalle Autorità Le Imprese dovranno puntare su Cassa (Circolante), Redditività e Merito di Credito (ove possibile, esaltato da operatori più virtuosi, quali gli Assicuratori), per sostenere una Crescita Virtuosa fortemente orientata all Export, in un contesto domestico di sostanziale Stagnazione In tale scenario, la gestione integrata del Credito diventa quindi sempre più una importante chiave competitiva di sistema da cui non si potrà più prescindere 47

48 Coface: Nuova Energia per lo Sviluppo! 1. Solidità 2. Competenza 3. Qualità 4. Semplicità 5. Flessibilità Eccellenza Globale al servizio della crescita dei Grandi Gruppi Multinazionali e delle PMI della provincia Italiana 6. Affidabilità 7. Prevenzione 8. Trasparenza 9. Dialogo 10. Innovazione 48

49 Grazie per l attenzione! 49

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