Spedizione in A.P. - 45% art.2 comma 20/b legge 662/96 Filiale di Verona. Quelle nubi su Festambiente: sfratto in arrivo?

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1 cent 50 DIRETTORE EDITORIALE GIOVANNI COVIELLO Ordini, contrordini e pizzini di Giovanni Coviello Una volta i giornali commentavano fatti, esprimevano opinioni, combattevano battaglie in nome di idee. Idee che, in quanto tali, erano tanto rispettabili quanto opinabili. E battagliare per le idee non vuol dire essere obiettivi, parola che deve essere cancellata dal vocabolario di chi scrive, visto che nessuno può dare patenti di obiettività, nemmeno chi legge. Al contrario, è cosa buona e giusta prendere posizioni chiare a difesa di idee che, pur essendo sempre di parte, siano leggibili per gli obiettivi che si pongono e per le premesse da cui partono. Proprio le battaglie per le idee qualificavano quella che noi con i capelli bianchi chiamavamo 'linea editoriale', equilibrato compromesso tra le pulsioni di chi scrive con passione (e non solo per professione) e gli interessi di chi fa l'editore. A garanzia dell'equilibrio e della linea editoriale verso i lettori e verso la proprietà - ma anche e soprattutto, non lo dimentichiamo, verso i propri redattori - c'era il Direttore, quello con l'iniziale maiuscola. C'era? Sì, c'era, perché oggi quel maiuscolo iniziale rischia di scomparire - è una nostra personalissima opinione, quindi, come dice la stessa parola, 'opinabile', ma chiara e forte - se va riferito a chi firma il maggiore quotidiano della città. Utilizzandolo sempre meno per commentare e interpretare, sempre più per dare ordini (o per trasmetterli, dicono i maligni di turno) e per distribuire patenti di guida, della città e della cosa pubblica. (Continua a pagina 7) Spedizione in A.P. - 45% art.2 comma 20/b legge 662/96 Filiale di Verona Anno 2 nr Sabat0 19 maggio 2007 Provincia spa Attorno all'ente di Palazzo Nievo si muove una galassia di 20 società: dalle strade al Dal Molin, dalla fiera alle merci (Cis), dall'energia ai trasporti, per un giro d'affari milionario. E per la Dal Lago il futuro è... Serenissimo da pagina 5 & COPPIELLO GIOVANNI s.n.c. Via S.G. Barbarigo, VIGONZA (PD) tel. 049/ Fax 049/ Stab. di Prod. e Conf. via Muggia, VIGONZA (PD) Forza Italia sotto assedio aspetta il messia Berlusconi a pagina 10 Capannone selvaggio a Schio, la grande speculazione a pagina 11 Quelle nubi su Festambiente: sfratto in arrivo? da pagina 4 Sport biancorossi: Benelli e Gregucci, mister confermati in VicenzaPiù Sport

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3 3 lettere 19 MAGGIO 2007 L'opinione di un dipendente dell'ex municipalizzata: "Siamo stanchi e sfiduciati" Caso Aim, lo sconforto dei lavoratori A noi lavoratori dei vari comparti di Aim capita molto spesso, visto i lavori che svolgiamo, di incontrarci per strada e scambiarci idee ed opinioni sulle cicliche, burrascose e sempre d'attualità vicende della nostra azienda. La risposta che puntualmente ci si sente di dire alla fatidica domanda "da voi come vanno le cose?" è: Sempre peggio, grazie!". Sempre peggio perché negli info@vicenzapiu.com Direttore Editoriale GIOVANNI COVIELLO direttore@vicenzapiu.com Direttore Responsabile ROBERTO BERTOLDI Editori PIÙ MEDIA SRL Strada Marosticana, 3 Vicenza amministrazione@piu-media.com & EDIZIONI LOCALI SRL via Nizza, 8 Verona Redazione di Vicenza Strada Marosticana, 3 Vicenza tel Fax redazione@vicenzapiu.com anni si sono susseguite in noi numerose e mutevoli sensazioni: l'ottimismo, lo stupore, la rabbia, l'insofferenza, il fatalismo, fino ad arrivare ai giorni nostri, in cui è difficile mascherare la rassegnazione che al peggio non c'è mai fine. Rassegnazione di ottocento e passa dipendenti che forniscono, e non è retorica, numerosi e qualitativamente validi servizi alla città, che ci mettono la faccia se c'è qualche disservizio, che sono sempre disponibili alle esigenze dell'azienda e dei cittadini, che sono ormai stanchi e sfiduciati nel vedere i propri dirigenti - sempre più politicizzati e sempre meno manager - prendere decisioni che li riguardano senza un minimo di confronto, di informazione, di serena collaborazione (sempre nel rispetto dei propri ruoli, sia ben chiaro). I servizi di Aim sono e devono restare un patrimonio della città, dei cittadini e dei lavoratori che li garantiscono. Non si può correre il rischio di lasciarsi tentare dal motto che va tanto di moda di questi tempi: "Privato è bello!". No, privato non è bello; privato è rischioso e pericoloso perché non si possono lasciare in mano a squali della finanza servizi come l'igiene ambientale, l'energia elettrica, i mezzi pubblici e beni sempre più preziosi, soprattutto in ottica futura, come acqua e gas. Signori miei, se ne è conscio un operatore ecologico come il sottoscritto, perché non ci arrivate anche voi? Personalmente mi auguro che la magistratura indaghi a fondo, che scopra il più possibile, che tiri fuori dagli armadi gli scheletri da troppo tempo nascosti da poltici e manger di dubbia capacità e morale. Mi auguro che il dott. Zanguio lavori bene, che come promesso apra un costruttivo tavolo di confronto con i sindacati (e che questi facciano bene il loro dovere senza farsi tentare da strani giochi di potere), che riesca a togliere il velo di polvere che ricopre la facciata della sede di San Biagio da troppo tempo. Una nota pubblicità di qualche tempo fa diceva più o meno: "Come si fa a non essere ottimisti?". Sinceramente non lo so se sono e siamo ancora ottimisti; certo è che i tempi in cui lavorare all'aim era considerato un privilegio e un motivo d'invidia da parte degli altri lavoratori della città sono ormai lontani. Speriamo ritornino. Redattori LUCA MATTEAZZI l.matteazzi@vicenzapiu.com ALESSIO MANNINO a.mannino@vicenzapiu.com ILARIO TONIELLO i.toniello@vicenzapiu.com Redazione sportiva TOMMASO QUAGGIO t.quaggio@vicenzapiu.com PAOLO MUTTERLE p.mutterle@vicenzapiu.com Collaborano: GIOVANNI MAGALOTTI GIULIANO CORÀ FRANCESCO CAVALLARO REDAZIONE DI VERONA Via Nizza, 8 telefono ; Fax Pubblicità Strada Marosticana, 3 Vicenza tel Fax vendite@vicenzapiu.com Stampa Stampato dalla Pentagraph S.r.l. via Tavagnacco, Udine Autorizz.Tribunale C.P. di Verona nr. 736/03 del 29/09/2003 Supplemento della Cronaca di Trento del 3 febbraio 2007 Associato all USPI Unione Stampa Periodica Italiana Iscrizione al Registro Nazionale della stampa n.8857 del I servizi dell'aim sono essenziali per la città CODICE DI AUTOREGOLAMENTAZIONE PER LA PROPAGANDA ELETTORALE In ottemperanza alle disposizioni di attuazione previste nella Delibera n. 29/06/CSP relativa alle disposizioni di attuazione della disciplina in materia di comunicazione politica e di parità di accesso ai mezzi di informazione relative alla campagna per le elezioni amministrative fissate per i giorni 27 e 28 maggio EDIZIONI LOCALI Srl per le proprie testate settimanali porta a conoscenza degli utenti il seguente Codice di Autoregolamentazione: 1) L'Editrice raccoglierà inserzioni elettorali da pubblicare sulle proprie testate settimanali secondo le regole tutte sottoindicate. 2) Tutte le iscrizioni dovranno recare la seguente dicitura "PROPAGANDA ELETTORALE" e l'indicazione del Soggetto Politico Committente. 3) Sono vietate forme di messaggio politico elettorale diverse da quelle elencate al comma 2 dell'articolo 7 della Legge del 22 febbraio 2000, n 28. In particolare, sono ammesse soltanto le seguenti forme di messaggio politico elettorale: a) annunci di dibattiti, tavole rotonde, conferenze e discorsi; b) pubblicazioni destinate alla presentazione di programmi, delle liste, dei gruppi di candidati e dei candidati; c) pubblicazioni di confronto fra candidati; Non saranno accettate inserzioni di propaganda elettorale pure e semplici e cioè le pubblicazioni di slogan positivi o negativi, di foto o disegni, di inviti al voto non accompagnati da adeguata, ancorché succinta, presentazione politica dei candidati e /o di linee ovvero da una critica motivata nei confronti dei competitori.per tali inserzioni vi è un espresso divieto legislativo (art.2 legge 515/93, art.6 regolamento ). La richiesta di inserzione elettorale dovrà essere fatta presso i nostri uffici situati in Vi a Nizza 8 - VERONA (Tel Fax simonato@edizionilocali.it) presso i quali è disponibile un documento analitico consultabile su richiesta riportante i criteri di autoregolamentazione qui indicati. 4) Le inserzioni elettorali ed i relativi materiali dovranno pervenire almeno due giorni non festivi prima delle data di stampa utili sui nostri settimanali di seguito riportate: sabato 28 aprile 2007 sabato 05 maggio 2007 sabato 12 maggio 2007 sabato 19 maggio 2007 venerdì 25 maggio ) Le tariffe dei formati previsti saranno le seguenti:( oltre IVA 4 % ) Daniele Pegoraro dipendente Aim 1 Pagina intera (260 X 380 mm) a COLORI Euro 900,00 1 Pagina intera (260 X 380 mm) in B/N Euro 750,00 ½ pagina a COLORI (260 X 180 mm) Euro 600,00 ½ pagina in B/N (260 X 180 mm) Euro 400,00 ¼ di pagina in B/N (154 X 180 mm) Euro 250,00 Verrà praticato uno sconto del 20% per un numero di almeno 2 uscite. Il pagamento dovrà essere effettuato in contanti e contestualmente alla prenotazione. Il mancato adempimento comporterà automaticamente la mancata accettazione di pubblicazione. 6) In osservanza delle regole di cui alla legge N 515 e degli art. 2 e 3 del Regolamento , l'edizioni Locali Srl al fine di garantire la possibilità d'accesso in condizioni di parità e l'equa distribuzione degli spazi fra tutti i soggetti interessati che ne abbiano fatto formale richiesta, qualora, per la data prenotata per la pubblicazione non vi fossero, per esigenze informative o precedente carico pubblicitario di altra natura, spazio sufficiente all'esaurimento delle inserzioni regolarmente pagate attuerà la seguente procedura: dando la priorità a quelle che saranno giunte cronologicamente prima. Pubblicherà le domande pervenute secondo un rigoroso ordine temporale, nel senso che esaudirà le stesse secondo la data in cui sono state effettuate. Qualora le richieste fossero giunte in pari data provvederà alla pubblicazione dando priorità a quelle che saranno giunte cronologicamente prime. 7) La vendita sarà effettuata presso i nostri uffici in base a vigente Testo Unico di Pubblica Sicurezza art. 120; - La persona che richiede l'inserzione allo sportello dovrà essere identificata, con annotazione del documento di identità (carta d'identità o altro documento con fotografia, ammesso dall'amministrazione dello Stato). - Nei testi e degli avvisi di propaganda dovrà apparire il "COMMITTENTE RESPONSABILE SIG. (come da art.3, 2 comma, Legge N 515) ed il "NOMINATIVO DELL'AU- TORE" (persona fisica che ha redatto il testo del messaggio. - Gli ordini dovranno essere effettuati (e quindi firmati) da: - I segretari amministrativi o delegati responsabili della propaganda previa loro identificazione e attestazione della loro qualifica; - I candidati o loro mandatari (come da art.3 comma 3 Legge N 515); - Qualora il committente della propaganda elettorale a favore di uno o più candidati sia un gruppo, un 'organizzazione, un'associazione di categoria, un movimento, un partito ecc. occorre la preventiva AUTORIZZAZIONE SCRITTA DEL CANDIDATO O DEL SUO MANDA- TARIO (come da art. 3, comma 4, della legge N 515). La fattura andrà emessa a : 1) Segretari amministrativi o delegati responsabili della propaganda; 2) Candidati o loro mandatari; 3) Organizzazione/associazione di categoria ecc., per la fattispecie al precedente punto ripartendo spazi ed importo fattura fra tutti i candidati o partiti pubblicizzati; (come da art. 3, comma 3 e legge N 515). L'Editore dovrà rifiutare richieste di propaganda elettorale da parte di Enti della Pubblica amministrazione (come da art. 54 legge N 515). EDIZIONI LOCALI SRL

4 4 fatti&notizie 19 MAGGIO 2007 DI LUCA MATTEAZZI Festambiente a rischio sfratto? Per ora è solo un timore, anzi, la più pessimista delle previsioni, ma la grande festa ambientalista, capace di chiamare a raccolta decine di associazioni e migliaia di visitatori, deve far fronte a difficoltà e obiezioni sempre più forti. E tra i tanti che lavorano alla sua riuscita comincia a serpeggiare qualche preoccupazione, unita al timore che, prima o poi, la festa debba traslocare da quel Parco Retrone che l'ha vista crescere e che anche quest'anno, dalla metà di giugno in poi, accoglierà stand multietnici, dibattiti e concerti all'insegna del risparmio energetico, della pace e dello sviluppo sostenibile. Da qualche tempo a questa parte, infatti, i rapporti tra gli organizzatori e la circoscrizione registrano qualche piccolo scricchiolio. Niente di grave, per carità, almeno per ora, tanto che l'edizione di quest'anno si annuncia come una delle più ricche, ma il campanello d'allarme è suonato. Per capire cosa sta succedendo bisogna fare un passo indietro, e tornare alla chiusura dell'edizione del 2006, quando Festambiente si è vista presentare un conto piuttosto salato: 3400 euro di danni per avere Sul palco musica di ogni genere Gli organizzatori sono preoccupati per il futuro. La circoscrizione replica: "Nessun problema" Dopo Ferrock, Festambiente Nuovo sfratto all'orizzonte? Festambiente è una delle manifestazioni di maggior successo in città rovinato l'erba del Parco. "Come sempre, quando si mette una struttura su un prato, l'erba perisce - commenta Nora Rodriguez, educatrice dell'arci Ragazzi e tra le animatrici della manifestazione -. In un paio di settimane sarebbe ricresciuta lo stesso, ma abbiamo pagato senza problemi". Era solo un'avvisaglia di quanto sarebbe successo quest'anno. Prima sono arrivate le proteste dei residenti contro rumori e disagi, le stesse che sono costate il dimezzamento a Ferrock. Poi qualche mugugno da parte degli amministratori, quel tanto che bastava a far capire come la festa fosse vista con occhi sempre meno benevoli. "Sostanzialmente ci hanno fatto capire che pensano che noi facciamo politica, e che la nostra politica non è condivisa - continua la Rodriguez -. Abbiamo risposto che noi facciamo cultura, non politica. E ai nostri dibattiti abbiamo sempre invitato tutti, perché quello che ci interessa è il confronto: l'anno scorso, ad esempio, è venuto l'assessore Marco Zocca a parlare di urbanistica, ed è stata molto interessante". Per evitare problemi, comunque, gli organizzatori hanno dovuto evitare gli argomenti più scomodi: niente dibattiti sul Dal Molin, ad esempio, e niente discussioni sulla mancanza di spazi giovanili. E non è finita: per il 2008 si parla di possibili limitazioni all'esposizione di bandiere, di striscioni, agli orari di servizio delle bibite. "È la solita storia - aggiunge Nora Rodriguez - la solita politica di togliere spazi". Messa così sembrerebbe la riedizione di quanto accaduto con molte feste rock: una manifestazione considerata scomoda, dei paletti sempre più stretti, e alla fine il trasloco o la chiusura. Ma non tutti sono così pessimisti, e sono in tanti a scommettere su un futuro tutto sommato tranquillo per Festambiente. A partire dal presidente dell'omonima associazione, che coordina tutta l'attività organizzativa. "Le obiezioni che ci sono state fatte riguardavano solo i disagi causati ai residenti, in particolare per quanto riguarda i parcheggi - precisa Luigi Pavan -. L'aspetto politico non è determinante. Anche Tra gli stand artigianato, cibo slow food, vestiti ecologici e molto altro La sesta edizione di Festambiente, in programma a partire dal 20 giugno prossimo, si annuncia come una delle edizioni più ricche. Ad aprire la manifestazione ci sarà un ospite di livello nazionale come il ministro Pecoraro Scanio, che insieme ad una ventina di sindaci della Provincia si confronterà sul tema del rapporto tra ambiente e territorio. Ministro in arrivo anche per la serata di chiusura: domenica 24, infatti, il titolare delle deleghe all'istruzione Giovanni Fioroni si confronterà con cittadini e associazioni che gli presenteranno se va detto che Festambiente è l'unica manifestazione di questo tipo in cui non c'è un patrocinio del Comune o della Regione (c'è quello della circoscrizione, e di alcuni comuni limitrofi, ndr), e in cui dobbiamo arrangiarci in tutto". Da parte sua la circoscrizione, con il vicepresidente forzista Mariano Magnabosco (il presidente Giuliano Corsi si dichiara in silenzio stampa) smentisce qualsiasi ipotesi di chiusura. "C'è solo qualche problema legato alle proteste dei residenti - spiega -. È evidente che a Festambiente c'è della politica, ma sarebbe assurdo che incontrasse delle difficoltà per questo: vorrebbe dire che, come democrazia, saremmo davvero ad un brutto punto". Tutto bene, dunque? Forse, anche se quanto accaduto solo qualche settimana fa proprio con Ferrock (costretto a ridurre i giorni di concerto e, dall'anno prossimo, a cercare una nuova sede), autorizza qualche dubbio. Di sicuro, da tutte e due le parti sembra esserci la disponibilità a dialogare per risolvere i punti critici. E di questi tempi è già molto. Ministri e Ferrari ecologiche Ecco l'edizione 2007 un documento per il ripristino dell'ora di educazione civica nelle scuole. "È un passo determinante per avere un'italia migliore - illustra il presidente di Festambiente -, un'italia che creda nella democrazia e nei valori della nostra Costituzione". In mezzo, grazie alla collaborazione di circa un centinaio di associazioni, ci sarà il consueto cartellone ricco di dibattiti, spettacoli, dimostrazioni sulle energie alternative, giochi e curiosità. Come il camper biologico, la casa-clima o la Ferrari che corre con il bio - etanolo.

5 5 approfondimenti 19 MAGGIO 2007 Aeroporti, autostrade, energia: la galassia che ruota attorno alla Provincia Palazzo Nievo Holding Tutte le società della Provincia DI LUCA MATTEAZZI E ALESSIO MANNINO Palazzo Nievo In questo campo la Provincia ha fatto scuola. L'ente guidato fino alla prossima settimana da Manuela Dal Lago è stato uno dei primi a puntare in modo deciso su esternalizzazioni e partecipazioni: creando una serie di società specifiche per seguire alcuni settori particolarmente delicati della propria attività (viabilità ed energia, ad esempio); e aumentando in modo strategico le proprie quote azionarie in altre società, in modo particolare l'autostrada Brescia Padova, di cui la Dal Lago è da poco diventata presidente. Il risultato è qualcosa di simile ad una piccola holding che controlla direttamente una manciata di aziende e che partecipa, con percentuali diverse, ad un'altra quindicina, spaziando dagli aeroporti agli allevamenti di stalloni da monta. Ecco le società principali. A cui vanno aggiunte, per completezza, l'immobiliare Fiera, di cui la Provincia ha il 33 per cento, Vicenza Fiera International (10 per cento), Veneto Strade (7, 14 per cento), Interporto di Rovigo (1,94 per cento), Intermizoo (2,47 per cento) e il College Valmarana (12,11 per cento). Vi.abilità, a caccia di appalti. Nata nel 2001, è una delle prime società di questo tipo create in Italia. È una Spa a maggioranza pubblica, con il 51 per cento in mano alla Provincia, il 44 per cento all'autostrada Brescia Padova e il restante 5 per cento a Veneto Strade, e si occupa della manutenzione ordinaria e straordinaria di circa 1300 chilometri di strade del vicentino. Lo fa con 130 dipendenti, una novantina operativi sulle strade e una quarantina divisi tra progettazione e amministrazione, e con un budget che si aggira attorno ai 20 milioni di euro all'anno, tutti in arrivo dalle casse di Palazzo Nievo. Di questi, 12 sono il canone di servizio fisso, con cui Vi.abilità paga stipendi e lavori di manutenzione ordinaria (dallo sfalcio dell'erba al rinnovamento della segnaletica, alla pulizia dopo le nevicate), gli altri sono i finanziamenti per le manutenzioni straordinarie e gli investimenti (realizzazione di nuove rotatorie, di bretelle e di altre infrastrutture). In pratica, la Provincia ha creato una società da quello che una volta era il proprio settore viabilità. Snellendo il bilancio e, a detta di molti, riuscendo a garantire anche un servizio più puntuale ed efficace, tanto che adesso il modello è copiato un po' ovunque. Il prossimo obiettivo? "Trovare entrate aggiuntive oltre a quelle della Provincia", spiega il presidente. Cioè, riuscire ad ottenere appalti e a realizzare opere anche per conto di altre amministrazioni pubbliche. Vi.assiste. la prima coop verde. È una cooperativa sociale, la prima in Italia nata per iniziativa di una Provincia. Palazzo Nievo è il socio principale, ma c'è una piccola percentuale del capitale sociale che è nelle mani di una quindicina di famiglie con ragazzi disabili. Perché la cooperativa nasce per garantire l'assistenza scolastica a ragazzi ciechi e sordi, una delle poche competenze della provincia in campo sociale. Fino a due anni fa il lavoro era svolto da educatori assunti dalle tante cooperative del territorio, poi la Provincia ha deciso di crearne una propria: la spesa complessiva è rimasta più o meno sugli stessi livelli, circa 800 mila euro all'anno, ma gli educatori hanno un contratto più stabile e possono lavorare in condizioni migliori. Non solo: a livello teorico la Provincia ha adesso gli strumenti per svolgere anche altri servizi. Ad esempio gestire un nido aziendale. Vienergia: e la trasparenza? Sul sito web della società al 96% di proprietà della Provincia (il restante 4% è del Comune di Asiago), la presidente uscente Manuela Dal Lago presenta così gli scopi che hanno portato alla sua costituzione: "abbiamo voluto aprire una nuova 'porta' nel mondo dell'energia, dando vita a Vi.energia, una società che ha come obiettivo principale lo sviluppo della conoscenza e dell'utilizzo delle fonti rinnovabili". Peccato che per i giornalisti - ma potrebbe essere un qualunque cittadino che chiede informazioni, com'è nel suo diritto - la porta si chiuda, spiegando in modo perentorio che per qualsiasi domanda "va fatta richiesta di autorizzazione scritta". Così una dipendente al telefono, che ha garantito che lo stesso avrebbe risposto il direttore generale Francesco Tagliapietra. Il capitale immesso dalla Provincia equivale a 238 mila euro. Progettazioni, convegni, assistenza ai Comuni: le attività spaziano nell'intento di "sviluppare una diversa cultura energetica che si ponga a base di nuovi valori, promuovendo l'informazione e la formazione". Già, ma perché allora non rispondere a delle semplici domande? Vicenza Lavoro, una partita di giro. E' una società di diritto privato a capitale interamente pubblico (65% della Provincia, il 15% della Camera di Commercio e il restante 20% suddiviso fra le quattro Asl del Vicentino) il cui statuto è stato approvato a Palazzo Nievo nel settembre "Il suo scopo è affiancare e supportare negli aspetti più tecnici e innovativi l'attività dei Centri per l'impiego" anch'essi provinciali, spiega l'assessore al lavoro Giulio Bertinato. In altre parole Vicenza Lavoro Srl serve a reperire risorse, snellire le procedure e soprattutto far transitare la spesa per gli stipendi dei dipendenti dei Centri dal bilancio dell'ente provinciale a quello della società stessa. "I soldi sono sempre gli stessi, cioè della Provincia, ma così si risparmia, si può accedere ai bandi regionali e si ha una maggiore flessibilità, sia societaria che per i contratti del personale. Insomma una partita di giro", chiarisce Bertinato. La partecipazione degli ospedali si concretizza, ad esempio, nel progetto per l'inserimento di 550 lavoratori disabili, il cui finanziamento viene dalla fondazione Cariverona (1 milione e 270 mila euro) e dalla Provincia (250 mila euro). Aeroporti in rosso. Con quote diverse, la Provincia figura tra i proprietari di tre scali aerei. Ha il 33,35 per cento dell'aeroporto di asiago (gi altri soci sono i comuni di Asiago, Gallio e Roana, la Comunità Montana dei 7 Comuni e la Camera di Commercio), l'1,33 per cento dell'aeroporto veronese Valerio Catullo (qui i soci principali sono le Province di Verona e Trento e la Camera di commercio di Verona, ma ci sono anche provincia e comune di Brescia, la provincia di Bolzano, la banca Popolare di Verona e la Fondazione Cariverona, oltre ad un'altra quindicina di enti) e l'1,967 di aeroporti vicentini (dove è insieme a Camera di Commercio, Banca Popolare, Comune, Ente Fiera, Associazione Industriali, Aim, Autostrada Brescia Padova e aeroporto Catullo). In genere si tratta di partecipazioni in rosso, vedi il caso di aeroporti vicentini, che ha appena presentato un bilancio in deficit di oltre 800 mila euro, ma anche di Asiago, che ha un passivo di 117 mila euro. E infatti a Palazzo Nievo hanno deciso che, in assenza di strategie di rilancio precise, non è il caso di continuare a mettere soldi in queste società: la Provincia ha votato contro il bilancio asiaghese, e non ha nemmeno partecipato all'assemblea vicentina. "Non significa che usciamo dalle società - spiega l'assessore al bilancio Luciano Zerbaro -, ma non intendiamo partecipare al ripianamento delle perdite e alla eventuale ricapitalizzazione. Quindi la nostra quota si riduce". Come dire che i settori su cui si punta, ormai, sono altri, a partire dalle autostrade. Trasporti. L'ultima nata tra le aziende di famiglia della Provincia è Vicentina Trasporti, la società che dovrebbe riunire Aim e Ftv. Si tratta, per il momento, di una scatola vuota di cui Palazzo Nievo detiene il 25 per cento (più un altro 25 attraverso Ftv), in attesa che il gruppo di esperti che sta esaminando il problema decida come si dovrà realizzare in concreto la fusione. Intanto, il trasporto pubblico tra Vicenza e i centri della provincia continua ad essere gestito da Ftv, società storica (il nucleo originario risale al 1879) quasi interamente in mano alla Provincia, che ha il 97,55 per cento del capitale sociale. Alemagna, l'autostrada fantasma. E' nata il 22 dicembre Ha come presidente Iames Siviero, di cui siamo riusciti a sapere soltanto che nell'anno 2005 era nel collegio dei probiviri del consorzio di tutela del formaggio Montasio. Il vicepresidente è un architetto di Pieve di Cadore (Belluno), Luigi Canaider. Come soci ha molti enti (Comuni, Province) interessati al tracciato o, come Vicenza o Pordenone, distanti anche un centinaio di km. E' il consorzio per la "promozione" dell'autostrada Venezia-Monaco di Baviera, il cui unico troncone esistente è circoscritto alla tratta che dal capoluogo veneto arriva fino a Belluno, e di cui la Provincia di Vicenza ha lo 0, 20%, pari a 612 euro annui. Un carrozzone "di cui la Regione si impipa altamente", come ci dice Canaider, e la cui unica attività si riduce a pagare una consulenza a uno studio di ragionieri e commercialisti di tale Zanin di Venezia. Il progetto ormai quarantennale è bloccato per la resistenza dei Comuni della Provincia di Bolzano, che lo considerano troppo invasivo. Non ha neppure un sito internet proprio. Fortuna che i soci hanno deciso di metterla in liquidazione entro due mesi. Magazzini Generali, impresa semi-pubblica di merci. Compartecipata da Provincia (25%, equivalente a 310 mila euro), Comune di Vicenza, Camera di Commercio e Banca Popolare, la società si occupa dello stoccaggio e del trasporto di merci, ma anche di import/export, di deposito Iva, di condizionatura di fibre tessili e di stagionatura formaggi (sic). Il magazzino di 40 mila metri quadri si trova vicino al casello di Vicenza Ovest. Cis, viaggiare informati. Il consorzio fra Cis spa (23% della Provincia, il restante di Serenissima Bs-Pd, Fiera, Banca Popolare, Camera di Commercio e Comuni di Montebello, Arzignano, Brendola e Vicenza) e la AF (ex Uniholding) della famiglia dell'onorevole leghista Alberto Filippi ha di recente annunciato che a ottobre partiranno i lavori per dare alla luce in un'area di quasi 500 mila mq a Montebello Vicentino un centro per far passare le merci dalla linea ferroviaria e dall'autostrada alle strade della provincia. Nel settembre 2006 l'azienda di Filippi (il cui business core è la chimica) ha acquistato da un privato veronese, Rizzi, il 46% della superficie interessata. Il fatto che la Provincia, retta finora dalla leghista Dal Lago, si consorzi con un altro leghista, è stato derubricato dal presidente del Cis, l'assessore provinciale Galdino Zanchetta, come un fatto "incidentale" (Giornale di Vicenza, ). Il costo dell'opera da appaltare si è smagrito da 100 milioni a 15 milioni di euro, dato che il Cis economicamente non viaggia in buone acque. L'appaltatore sarà invitato a dare priorità, nell'assegnazione degli spazi e dei capannoni, ai soci del Cis e ad aziende vicentine. Pare di capire che Filippi sarà in pole position.

6 6 approfondimenti 19 MAGGIO 2007 L'ascesa della Dal Lago, il conflitto con Galan e Gambari, le sfide future La Serenissima Manuela e i signori del casello DI ALESSIO MANNINO In occasione di un'intervista rilasciataci l'anno scorso ce l'aveva anche detto, sia pure col tipico linguaggio cifrato dei politici: "Sindaco di Vicenza? Una lista personale alle provinciali? Posso sopravvivere anche senza la politica". I vari progetti più o meno occulti attribuiti via via a Manuela Dal Lago, tra poche settimane ex presidente della Provincia, sono stati tutti clamorosi buchi nell'acqua. Sono stati gli ultimi mesi del suo decennale regno a Palazzo Nievo a svelare il suo futuro: la presidenza della Serenissima Spa, la società mista pubblicaprivata che gestisce il tratto Brescia-Padova dell'autostrada A4 e che ha molteplici tentacoli nel mercato immobiliare, della ristorazione, delle costruzioni, della finanza. Un incarico che la issa su uno delle più potenti cabine di comando del flusso di risorse fra Stato e territorio, fra Roma e il Lombardo-Veneto. Nel 2005 il fatturato era di 220 milioni di euro, oggi lievitato fino a dare un utile di 108 milioni. Introiti stellari che vengono dai pedaggi (più di 200 milioni) e da beni immobili e finanziari che superano i 500 milioni. Una realtà economicamente sana, che deve le sue fortune di bilancio a strategie di mercato da una parte, e alla negazione stessa del mercato dall'altra. E' la natura ibrida del bengodi a quattro corsie: accumulare profitti aumentando le tariffe grazie a concessioni erogate senza una reale concorrenza. Un sistema messo sotto accusa dal ministro delle infrastrutture Antonio Di Pietro, in guerra con le concessionarie ingrassatesi - sostiene l'ex magistrato di Mani Pulite - senza investire in ammodernamento e manutenzione. Il florido conto economico della Serenissima si deve così, come attesta l'esercizio del 2006, a cessioni di rami d'azienda, in particolare alla parziale vendita di Infracom, la società che ha in gestione i cavi per le telecomunicazioni delle tratte autostradali, un piccolo colosso della banda larga da 170 milioni (di cui comunque Manuela Dal Lago. Per lei un futuro in Autostrade dopo palazzo Nievo l'autostrada detiene ancora una forte partecipazione tramite la collegata Infragruppo). Ma se usiamo una lente più 'politica', le magnifiche e progressive sorti del bastione autostradale - con 146 km di tratta principale più 33 km dello spezzone dell'incompleta Valdastico e un volume di traffico di 320 mila veicoli - si debbono a una ferrea conduzione dirigista: i soldi, in definitiva, li mettono i cittadini, con le tasse e con i pedaggi. E la politica non intende mollare l'osso agli appetiti dei soci privati. Benché il patto di sindacato che controlla il 51% sia nelle mani degli enti locali azionisti (Province e Comuni di Vicenza, Verona, Padova, Brescia, Bergamo, Milano e rispettive Camere di Commercio) e la Provincia di Vicenza figuri in testa avendo investito 30 milioni di euro per salire a quota 8,86% e diventare primo socio pubblico, a possedere la quota più ampia è un privato, la Reconsult di Rino Mario Gambari. Detto il Gavio del Nordest per la sua massiccia calata nel mercato dei caselli e delle costruzioni autostradali sulla linea Milano-Venezia, l'industriale metallurgico bresciano attualmente è proprietario del 23% della Serenissima e ha partecipazioni nelle controllate del gruppo (Acufon, Serenissima Trading, Giada). In questi anni ha tentato di conquistare il timone della società, ma dopo un presidente di Provincia padovano e uno veronese, il regolamento non scritto ne prevedeva uno vicentino. Il patto di sindacato per il rinnovo dei vertici avvenuto nello scorso aprile s'è fatto d'acciaio e ha fatto muro contro la proposta di Gambari di trasferire l'effettivo potere gestionale a un consiglio di manager capitanato da un amministratore delegato. Cioè da lui. "Transitavo per caso negli uffici della società e mi hanno invitato per chiedermi un parere sulla situazione", ha glissato nei convulsi giorni delle decisioni finali. Oggi è 'soltanto' nel comitato direttivo. Il suo tentativo fallito giocava di sponda con quello, altrettanto naufragato, che ha visto l'asse Forza Italia-Milano- Brescia fare tappa ad Arcore dal braccio destro di Berlusconi, Sandro Bondi, per fermare l'ascesa della Dal Lago. Al vertice arcoriano c'era anche il sindaco vicentino Enrico Hullweck, e su quei conciliaboli segreti aleggiava l'ombra del duo Galan- Sartori (si veda in proposito un'intervista di fuoco del governatore veneto uscita a marzo, in cui attacca con violenza i "signori del casello", cioè i presidenti di provincia che non intendono cedere la regìa degli affari autostradali: "Sarebbe l'ora che i soci di Serenissima non mettessero alla presidenza l'ennesimo politico, ma una personalità forte e con provata esperienza di gestione d'azienda", dichiarò con un palese assist a Gambari). Il piano a lungo termine sponsorizzato da Galan e appoggiato dai soci lombardi (la Moratti e Penati per Milano, Cavalli per Brescia) prevede una società paritetica fra Regione e Anas, aperta a una holding del Nord in cui potrebbe ben incastrarsi l'idea di Penati di fondere l'autostrada Milano-Serravalle con la Brescia-Padova. E a insidiare il mercato del Nordest c'è anche Serenissima Spa è la società che gestisce il tratto Brescia-Padova dell'a4 la cordata Vito Monsignore- Gaetano Caltagirone (rispettivamente Gefip e Vianini Lavori) che si è aggiudicata la Nuova Romea Mestre- Civitavecchia con l'ambizione di diventare il terzo gestore dopo il Gruppo Gavio e Autostrade-Benetton. C'è da scommettere che la Dal Lago, d'accordo col suo vice nonché presidente della Padova- Venezia Vittorio Casarin (Provincia di Padova), vorrà giocare le sue carte. Ma ora le prima partita da vincere per Manuela la Serenissima, forte dello scampato pericolo di non vedersi rinnovata la concessione (prolungata al 2026), si chiama Valdastico. Con un piano d'investimenti di 3 miliardi per la Sud e 1,2 per la Nord, l'obbiettivo è dare il timbro della Storia al suo passaggio in autostrada. Tra l'altro, è stato proprio grazie all'imperativo categorico di realizzare questo progetto rimasto per trent'anni sulla carta ad evitare ai 'signori del casello' un'ingloriosa fine tramite bando di gara europeo. Siccome, infatti, la concessione per la Valdastico risale al 1970 (sic!) ed è quindi anteriore alle normative di Bruxelles, l'anas ha 'salvato' l'intera Brescia-Padova. Se la Dal Lago è partita col piede fortunato, insomma, è grazie a quest'opera 'maledetta'.

7 7 approfondimenti 19 MAGGIO 2007 DI LUCA MATTEAZZI C'è chi la definisce l'autostrada più contestata d'italia, chi l' "autostrada della vergogna" e chi, come Antonio Cederna sulle pagine del Corriere della Sera (era il 1973), scriveva che la Valdastico "batte davvero ogni record di inutilità". Non si può certo dire che la storia della Pi.ru.bi. - l'autostrada che avrebbe dovuto collegare Trento con Rovigo lanciata negli anni '60 dai tre big della Democrazia Cristiana Flaminio Piccoli, Mariano Rumor e Antonio Bisaglia - sia una storia tranquilla. Fin dall'inizio il progetto è stato sepolto sotto una valanga di critiche, e ancora oggi la polemica è pronta ad esplodere ogni volta che il tema del completamento della Valdastico fa capolino nell'agenda dei politici. Completamento, già, perché un pezzo della Pi.ru.bi alla fine è stato realizzato; la A31 Valdastico, una trentina di chilometri che collegano Vicenza a Piovene Rocchette che, ora come ora, sono una delle tante incompiute del Nordest, utile solo a decongestionare un po' il traffico caotico dell'alto Vicentino e a favorire l'esodo dei vacanzieri diretti verso le montagne. Eppur si muove La storia infinita di un'autostrada contestata. Che potrebbe cambiare il futuro di Vicenza Pi.ru.bi. ad una svolta. Trento permettendo Dopo decenni di stallo, il percorso della Pi.ru.bi ha ripreso a correre negli ultimi anni, soprattutto per quanto riguarda la Valdastico Sud. Il progetto per un collegamento autostradale tra Vicenza e il rodigino è stato ripresentato nel 2001 dall'autostrada Brescia Padova, che aveva acquistato due anni prima la concessione anche per la A31. Dopo una prima bocciatura da parte della commissione per la valutazione di impatto ambientale, il progetto viene approvato a cavallo tra 2003 e In modo poco chiaro, secondo associazioni ambientaliste e per la tutela del paesaggio come il Wwf, Italia Nostra e la fondazione inglese "The Landmark Trust", che infatti hanno presentato ricorso al Tar. Per i sostenitori (quasi tutto il mondo politico e imprenditoriale), la Valdastico Sud rappresenta un'importante occasione di sviluppo per il vicentino, una via di comunicazione diretta verso verso il centro Italia, strategica in un momento in cui le infrastrutture hanno un ruolo sempre più decisivo. Per i contrari, invece, la nuova autostrada rovinerebbe per sempre una delle poche aree ancora genuinamente agricole della provincia, deturpando un paesaggio fatto di colli, vigneti e ville palladiane. "Le vere ragioni del prolungamento verso Sud dell'autostrada A31 stanno nella ricerca di un bottino molto lucroso per pochi, con danni gravi, irreversibili e permanenti L'attuale A31, il ramo d'autostrada che collega Vicenza con Piovene Rocchette per la collettività - scriveva due anni fa Gianluigi Ceruti, ex-vicepresidente di Italia Nostra -. Bottino legato agli appalti, all'estrazione dei materiali inerti e l'approvvigionamento di altri materiali, alla speculazione sulle aree per la costruzione di ulteriori capannoni per centri commerciali in prossimità dei caselli e delle barriere che il progetto prevede". Le obiezioni sono però state respinte dal consiglio di stato, che dopo una lunga battaglia legale ha sbloccato i lavori. I 54 chilometri che collegheranno la A4 alla Transpolesana, con 6 nuovi caselli, dovrebbero così essere pronti per il Valdastico contro Brennero La partita si sposta adesso sulla Valdastico Nord. E in effetti è questo, più che la Valdastico Sud, il progetto che potrebbe cambiare il volto e il futuro della provincia. Nel caso fosse completato, il collegamento diretto da Trento a Rovigo diventerebbe un'alternativa all'a22 del Brennero, e Vicenza diventerebbe uno snodo cruciale per la viabilità del Nord Italia, con un'importanza che potrebbe essere paragonata a quella che hanno oggi Padova e Verona. Una prospettiva che, come è facile immaginare, divide chi mette sul piatto della bilancia i vantaggi per le imprese e per il sistema economico e chi, invece, punto lo sguardo soprattutto sull'impatto ambientale e sulla cememtificazione del territorio. La contrarietà al progetto è sempre stata particolarmente accesa in Trentino Alto Adige, dove si teme che il completamento dell'a31 possa peggiorare ulteriormente il traffico, già congestionato, dell'autobrenbero (non a caso la provincia di Bolzano è da sempre tra i più Pizzini in prima pagina convinti avversari del prolungamento dell'a31). E dove la questione Valdastico si intreccia con quelle relative all'ampliamento della statale Valsugana e, soprattutto, con la realizzazione di una terza corsia e di un tunnel ferroviario lungo la A22. Contro questo No si sono finora infranti tutti i progetti, nonostante le varie modifiche al tracciato (in origine la A31 doveva sbucare in Valsugana, nelle ultime proposte invece si va a innestare sull'a22 nei dintorni di Rovereto) e nonostante la prospettiva di un alleggerimento del traffico lungo la Valsugana. Adesso però, qualcosa si sta muovendo: il nuovo presidente dell'a22, dopo quindici anni di comando altoatesino, è il trentino Silvano Grisenti, da sempre possibilista sul prolungamento della Valdastico. "Il completamento è necessario, per i territori, per la mobilità, per la sicurezza", ha dichiarato al Corriere del Trentino a fine aprile. E la continuazione della Pi-ru.bi è una delle condizioni che stanno alla base del rinnovo della concessione alla Serenissima, prorogata fino al 2026 proprio per permettere il completamento della Valdastico. Sarà questa, probabilmente, la vera sfida che attender nei prossimi anni Manuela Dal Lago. segue dalla prima Citiamo solo gli ultimi episodi a mo' di esempio. Visto che il sindaco è cattivo perché tiene in piedi il Cda di Aim, deve andare via a meno che non lo cambi. Poi, visto che l'ha cambiato, W il sindaco, bravo, buono e democratico. E ancora: attenti voi di Forza Italia a mettervi contro la locale Assindustria. Salvo poi denunciare i "pizzini" partiti dai vertici di Fi a Venezia, secondo il Nostro direttore, proprio contro di lui, che ha avuto il coraggio di indicare ai Silvio vicentini la retta via per non perdere i voti degli industriali: proprietari, guarda caso, del suo giornale. Suo, sempre di più, anche perché lo è sempre meno dei lettori e, ci auguriamo, dei suoi redattori, costretti a convivere con un giornale sempre più 'portavoce' e con un direttore sempre più intollerante, come ha sperimentato sulla sua pelle anche chi scrive. Direttore, perdonami la domanda, che mi consente, però, anche di rimettere la maiuscola iniziale a quella magica parola che vorrei tanto riassociare a te: perché non torni dietro la tua bella scrivania a indirizzare il giornale, certo, ma anche a chiederti, visto che quello che scrivi e fai scrivere pesa molto su Vicenza, se questo non vada fatto soprattutto nell'interesse generale della città, e non solo, magari inconsapevolmente, di una parte? Che, magari, oggi ti utilizza (o, peggio, ti usa) per i suoi obiettivi e, quando non servirai più, ti scaricherà. Perché se c'è una una forza che un Direttore potrà sempre vantare (con lettori, redattori e proprietà) sarà solo quella della sua 'autorevolezza'. E tu più di me, per professionalità e rappresentatività, conosci questa città dai mille pregiudizi, prima ancora che dalle mille e una potenzialità. Il Cda di Aim, quando non è più andato bene a chi pure l'aveva scelto, è stato azzerato. Direttore, evita che qualcun altro ordini, prima o poi, di azzerarti; non per contrasti di idee, ma per nuovi interessi e, magari, nuovi patteggiamenti. Perché i potenti sono abituati a fare patti e a sacrificare agnelli! Giovanni Coviello

8 8 speciale candidati 19 MAGGIO 2007 Patrizia Cammarata, Alternativa Comunista: Dalla parte dei lavoratori" Il socialismo è l'unica soluzione Dica età, professione, hobby e curriculum politico. Ho 48 anni. Sono impiegata presso la Circoscrizione 3 del Comune di Vicenza. Il mio hobby è la lettura. Sono uscita da Rifondazione Comunista, dopo esserne stata segretaria cittadina, e componente del Comitato politico nazionale, quando Rifondazione è entrata nel governo Prodi. Perché si è candidata? Mi sono messa al servizio del Partito di Alternativa Comunista, sezione italiana della Lega Internazionale dei lavoratori (LIT), nato in Italia solo 4 mesi fa. Partecipiamo alle elezioni per diffondere e far conoscere il nostro programma. Quali sono i tre punti qualificanti del suo programma? L'opposizione ai governi dei padroni, locali e nazionali, sia di centrodestra che di centrosinistra, alla loro politica di guerra sociale contro i lavoratori e le lavoratrici, alla loro politica di guerra coloniale e imperialista nel mondo. La lotta contro la precarietà del lavoro e contro i licenziamenti. La lotta contro la militarizzazione del territorio (No Dal Molin) e per la conversione ad uso civile della Ederle e dei siti militari presenti nella provincia. Una decisione che salverebbe fra quelle prese dall'amministrazione Dal Lago? Se c'è è stata oscurata dalla gestione nel suo complesso. E quella che invece ritiene la peggiore in assoluto? Le privatizzazioni. Ritengo che abbiano portato ad un aumento delle poltrone, una diminuzione del controllo, aumento dei costi, dubbi sugli effettivi risultati. Va detto che la politica dei governi di centrodestra e centrosinistra, in fatto di privatizzazioni, ha incoraggiato e legittimato tali scelte. Perché le elezioni provinciali non sono molto sentite dai cittadini? Perché, come in tutte le elezioni, i politici della borghesia e i politici della sinistra di governo tradiscono le aspettative che largamente distribuiscono nelle campagne elettorali. Patrizia Cammarata, candidata per il Partito di Alternativa Comunista Quanto conterà la questione Dal Molin? Sul Dal Molin l'amministrazione Hulllweck ha detto sì e il governo Prodi ha detto sì. Rifondazione Comunista, Verdi e Comunisti Italiani hanno detto no alla base a parole e poi, nei fatti, con il loro voto hanno sostenuto il governo che ha detto sì. La questione Dal Molin ha aperto gli occhi a molte persone, si parla di una forte astensione alle elezioni. Noi rappresentiamo l'alternativa all'astensione. E la vicenda Aim? La vicenda AIM ci insegna che bisogna cambiare completamente rotta. Per noi i servizi devono essere completamente pubblici ma questo non è ancora sufficiente, debbono essere sotto la gestione ed il controllo dei lavoratori e degli utenti. Autostrada Valdastico, Pedemontana, bretella Ponte Alto Isola: qual è l'opera più urgente e come si possono conciliare le resistenze dei comitati dei cittadini con le esigenze delle imprese? Le esigenze dei lavoratori sono al centro della nostra attenzione. Spesso le grandi opere sono ad esclusivo interesse delle imprese e della necessità di circolazione delle merci, non tengono conto degli effetti devastanti sul territorio. Il potenziamento del trasporto delle merci su rotaia e il servizio di trasporto pubblico e gratuito per i lavoratori, toglierebbero dalle strade molto traffico e sarebbero una parziale ma utile risposta all'inquinamento dell'aria. Nella nostra provincia, come nell'intero paese, tutto sta andando invece nella direzione opposta. Per questo combattiamo il capitalismo e lottiamo per un'economia pianificata, il socialismo. Le provinciali sono tradizionalmente bottino del centrodestra, mentre le opposizioni corrono più divise che mai. Il suo non si riduce a essere un ruolo di pura testimonianza? Nessuna testimonianza, la nostra è una lotta contro un sistema, il capitalismo, che produce disoccupazione, precarietà, oppressione, inquinamento. La lotta elettorale che stiamo conducendo deve essere inserita nella più vasta lotta in difesa degli interessi immediati e futuri dei lavoratori e delle masse popolari: non illudiamo la nostra classe di riferimento sulla possibilità di cambiare il sistema attraverso la scheda elettorale, sappiamo benissimo che la lotta per il socialismo presuppone grandi lotte rivoluzionarie di massa. La Provincia come istituzione ha ancora un senso o è un semplice spreco di denaro pubblico? La provincia si potrebbe preoccupare, ad esempio, della costruzione di zone industriali integrate e consorziate fra comuni e di organizzare il trasporto dei lavoratori in modo gratuito e pianificato. Questo ridurrebbe gli incidenti stradali, il traffico, l'inquinamento ed eviterebbe che metà del poco tempo libero dei lavoratori sia speso in macchina per raggiungere il posto del lavoro e buona parte del salario in spese di benzina. Ma questo non succede perché la provincia è lontana dai bisogni dei lavoratori e delle masse popolari ed è preda di interessi clientelari e parassitari. La realtà politica e sociale cambia, e quindi devono cambiare le risposte. Perchè restare fissati a una visione della società datata? La prospettiva socialista è oggi più attuale che mai. Stiamo vivendo in un'epoca di guerre, crisi e rivoluzioni. La stessa questione ambientale richiede con urgenza l'abbandono di questo modo capitalistico di produzione. L'alternativa è sempre più: socialismo o barbarie. Le masse popolari vicentine sono notoriamente cattoliche e moderate. Come pensa di convertirle al comunismo? La nostra è una lotta che parte dai bisogni immediati: un salario e una pensione pubblica dignitosi, la lotta contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, un servizio sanitario degno di questo nome, una scuola pubblica, laica e gratuita. Questi sono bisogni di tutti i lavoratori, atei o credenti che siano, e questi bisogni il capitalismo non vuole né può assicurare. Dica in una frase perché un elettore dovrebbe votare la sua lista. Per dare una prospettiva di reale e radicale cambiamento allo stato di cose presenti. Cosa farà in caso di ballottaggio? Nessuno ha i contenuti del nostro programma. Edoardo Sartori, lista Civica Sette Comuni La montagna prima di tutto Dica età, professione, hobby e curriculum politico. 67 anni; pensionato, impegnato in molti settori della vita sociale: Capogruppo Alpini, Presidente Pro Segugio, Presidente Associazione Produttori Patata di Rotzo. Come hobby, la montagna, le escursioni, i funghi, la caccia, leggere e scrivere. Sono sempre stato interessato alla politica nazionale e locale, e sono stato sindaco di Rotzo per due legislature. Perchè si è candidato? Per dare voce all'altopiano dei Sette Comuni e alla montagna, da sempre dimenticata dalla politica a tutti i livelli. La montagna con i suoi problemi non ha mai fatto parte dell'agenda politica e ha sempre avuto un ruolo marginale e subalterno. Quali sono i tre punti qualificanti del suo programma? Riscattare la montagna dell'altopiano e di tutta la montagna vicentina da una situazione di marginalità e di inferiorità rispetto agli altri territori della provincia, cosa che crea, di fatto, una discriminazione tra cittadini vicentini di serie A e di serie B. Restituire alle popolazioni che risiedono in montagna pari dignità e condizioni di qualità della vita dignitose. Cercare di trattenere in loco la gente di montagna specialmente i giovani, creando opportunità di lavoro. Una decisione che salverebbe fra quelle prese dall'amministrazione Dal Lago? L'istituzione di Circondari, meglio Comprensori, per impostare una politica di aree caratterizzata da forti affinità socio-economico-culturali. E quella che invece ritiene la peggiore in assoluto? La peggiore è stata quella di permettere la costruzione di capannoni industriali dovunque, senza una programmazione urbanistica, settore in cui la Provincia ha competenze primarie. Perché le elezioni provinciali non sono molto sentite dai cittadini? Non sono sentite perché è andato aumentando il distacco tra il paese reale e il paese legale e perché gli elettori hanno capito che la politica dei partiti non interpreta più le aspettative del territorio, ancora meno quelle della montagna. Quanto conterà la questione Dal Molin? La vicenda Dal Molin avrà una scarsa influenza sull'esito elettorale, perché le questioni importanti sono ben altre. E la vicenda Aim? È stata una telenovela che non ha certamente fatto onore a Vicenza e si è capito che era soltanto una lotta di "sedie" fra i partiti. Autostrada Valdastico, Pedemontana, bretella Ponte Alto Isola: qual è l'opera più urgente e come si possono conciliare le resistenze dei comitati dei cittadini con le esigenze delle imprese? Sono tutte parimenti importanti. Per quanto mi riguarda sono particolarmente interessato alla prosecuzione della Val d'astico nord con uno svincolo ad Arsiero. Questo ci permetterebbe di ridurre i tempi di percorrenza per arrivare a Vicenza e bisognerà riprendere in mano il tunnel e viadotto che porta al Bivio Italiano a Canove, progetto già prospettato negli anni '70. Le provinciali sono tradizionalmente bottino del centrodestra, mentre le opposizioni corrono più divise che mai. Il suo non si riduce a essere un ruolo di pura testimonianza? La partecipazione di 12 candidati alla Presidenza è un segnale a mio avviso positivo, si vedrà poi quale sarà l'esito e le future alleanze. Per quanto mi riguarda, la mia lista al momento non è apparentata con nessuna. La Provincia come istituzione ha ancora un senso o è un semplice spreco di denaro pubblico? Credo di sì, anzi le competenze dovrebbero essere implementate, ma nel contesto di un federalismo fiscale che è al di là da venire. Perchè un elettore del Basso Vicentino o di Vicenza città dovrebbe votarla? Perché ci sono molti montanari trasferitisi in pianura per ragioni di lavoro. Ma ci sono anche turisti, villeggianti, proprietari di seconde case. Questi sono i nostri elettori, tutti coloro che amano l'altopiano e la montagna. Considerando che la montagna è un bene di tutti, ma tocca ai montanari garantire una costante manutenzione ambientale: perché la montagna è un sistema fragile, senza la presenza dell'uom, degrada. A Lamon hanno votato per passare al Trentino già da due anni, e non è successo niente. Perché ad Asiago le cose dovrebbero andare diversamente? Ormai il referendum si espande a macchia d'olio. Non credo che non succederà nulla. Intanto si va avanti con l'iter costituzionale, vedremo chi lo arresterà. Cosa farà in caso di ballottaggio? Riunirò il mio gruppo e decideremo sul da farsi, in base alle affinità e impegni comuni per la montagna.

9 9 speciale candidati 19 MAGGIO 2007 Rinaldo Veronese, Fiamma Tricolore: "Sicurezza e immigrazione al primo posto" Un voto di protesta. Per l'orgoglio italiano Dica età, professione, hobby e curriculum politico. 48 anni, sono responsabile di un Centro Fitness e insegnante di Judo. Come hobby, la lettura e il collezionismo. Mi sono iscritto all'età di sedici anni al Fronte della Gioventù di Gallarate (Va), ne sono diventato segretario nel 1982 e sono stato il primo consigliere comunale di Gallarate per l'msi nel 1985 Perchè si è candidato? Motivo molto semplice, credo ancora nei valori fondamentali delle nostre radici culturali di Nazione sovrana e Cattolica che la mia famiglia mi ha trasmesso. E come me credo che ci siano molti Italiani: Italiani che a metà mese sono in gravi difficoltà economiche: Italiani che per ottenere una visita in ospedale devono attendere anche un anno, mentre chissà perché a pagamento e immediata: Italiani che vorrebbero dei figli ma oggi averli e divenuto un lusso; Italiani che sognano una piccola casa per loro ma vengono strozzati dai mutui bancari; Italiani che sono stanchi della politica fatta da soli interessi di politicanti; Italiani che hanno paura di uscire la sera o dormono col fiato sospeso; Italiani che credono ancora nel nostro tricolore come segno di unita Nazionale e non solo da portare agli stadi. Quali sono i tre punti qualificanti del suo programma? Sicurezza, immigrazione, innovazione e sviluppo del territorio. Divenire un esempio da imitare in efficienza, creatività e capacità gestionali, non a parole ma a fatti. Una decisione che salverebbe fra quelle prese dall'amministrazione Dal Lago? Il fair play politico in questo caso è d'obbligo: personalmente ritengo che i progetti verso il sociale per i lavoratori disabili e l'impegno per la realizzazione di nuove infrastrutture sia stato un buon risultato dell'amministrazione. E quella che invece ritiene la peggiore in assoluto? Non ci sono decisioni peggiori, si deve sempre guardare al contesto. Si poteva fare qualcosa in più a per lo sviluppo del territorio, coinvolgendo tutte le associazioni di categoria, cioè creando un PTCP allargato, ad esempio. Perché le elezioni provinciali non sono molto sentite dai cittadini? È ancora forte il campanilismo comunale, d'altro canto le decisioni politiche vengono prese in Parlamento o in Regione, e il ruolo della Provincia è marginale e non viene visto come cruciale. Quanto conterà la questione Dal Molin? Credo poco: è una questione a carattere nazionale ed internazionale. Ci sono ragioni corrette da ambo le parti, quello che dispiace è che non c'è stato confronto per difendere o valorizzare il territorio, ma scontro sulle ideologie. E la vicenda Aim? Domanda ovvia, quella molto di più.. Autostrada Valdastico, Pedemontana, bretella Ponte Alto Isola: qual è l'opera più urgente e come si possono conciliare le resistenze dei comitati dei cittadini con le esigenze delle imprese? Premesso che bisogna realizzare tutti e tre i progetti bene e in maniera celere, credo che in un'ottica temporale sia più urgente la bretella, ma la Pedemontana e la Valdastico hanno un'importanza economica fondamentale e strategica per lo sviluppo della nostra economia e per un rilancio del nostro territorio. Purtroppo non esiste ancora la bacchetta magica per accontentare tutti e allora in questo caso serve il buon senso da entrambe le parti. Il muro contro muro non porta a nulla. Le provinciali sono tradizionalmente bottino del centrodestra, mentre le opposizioni corrono più divise che mai. Il suo non si riduce a essere un ruolo di pura testimonianza? Beh, mi sembra limitato chiamare pura "testimonianza" un partito con 60 anni di storia: noi siamo la continuazione del Movimento Sociale Italiano destra Nazionale e sinceramente facciamo politica per passione. A noi interessa attuare i programmi sociali, non la poltrona a tutti i costi o la brama di potere. La Provincia come istituzione ha ancora un senso o è un semplice spreco di denaro pubblico? La Provincia deve farsi interprete dei bisogni del territorio, coordinando la promozione e la valorizzazione dello stesso, e porsi come cuscinetto tra le imprese e chi legifera (spesso purtroppo, senza cognizione di causa!). Sinceramente mi sembra un ruolo importante visto che siamo entrati in un mercato competitivo globale. Voi che venite da una tradizione di difesa della sovranità nazionale, l'indotto è un argomento sufficiente per sostenere il vostro sì al Dal Molin Usa? C'è un po' di confusione sulla nostra posizione relativa al Dal Molin. In varie occasioni le mie affermazioni sono state interpretate male o peggio strumentalizzate. La posizione ufficiale del partito è per il no (abbiamo presentato un documento in consiglio comunale lo scorso anno), ma visto che la decisione di ampliare la base è già stata presa, abbiamo dato la disponibilità a sederci attorno al tavolo delle trattative per ottenere il massimo risultato per il territorio, quindi anche per l'indotto. Questa valutazione vuole essere testimonianza di responsabilità civica e politica, credo sia diverso dall'affermare che siamo favorevoli alla base, non crede? Dica in una frase perché un elettore dovrebbe votare la sua lista. Il mio appello agli elettori della Provincia che si sentono traditi e presi in giro nelle loro aspettative dai vari partiti. Abbiate il coraggio di provare a cambiare indipendentemente dal vostro credo politico, anche solo con un voto di protesta, a dare fiducia al Movimento Sociale Fiamma Tricolore. Per rialzare la testa e riprenderci l'orgoglio d'essere Italiani, per noi e per i nostri figli. Cosa farà in caso di ballottaggio? Valuteremo lo sviluppo della prima tornata, anche se la nostra collocazione naturale sarebbe all'interno del centrodestra. Alex Cioni, Alternativa per Vicenza: Cancelliamo gli enti inutili" Mi candido alla Provincia. Per abolirla Dica età, professione, hobby e curriculum politico. Ho 31 anni e lavoro come impiegato magazziniere in una ditta di Schio. Tifoso del Vicenza calcio, mi piace anche il ciclismo. Al momento sono il coordinatore regionale di Azione Sociale, il partito di Alessandra Mussolini. Le mie esperienze politiche le ho vissute tutte all'interno di quella che viene comunemente chiamata la destra sociale e popolare. Perché si è candidato? Negli ultimi tempi il nostro partito ha dimostrato una particolare vivacità sul territorio dimostrando coi fatti di non avere un ruolo estemporaneo. Vogliamo rappresentare la destra che non c'è, la destra che si ribella ad una politica che fa schifo nel suo essere sempre più autoreferenziale. Quali sono i tre punti qualificanti del suo programma? L'abolizione degli enti inutili e di tutti quei carrozzoni che servono solo come prebende per il sistema partitocratrico a partire dalla provincia; lotta serrata ai campi nomadi e a chi si ostina a vivere nell'illegalità; tutela delle risorse idriche affinché la gestione rimanga in mano pubblica contro la speculazione dei privati. Una decisione che salverebbe fra quelle prese dall'amministrazione Dal Lago? Il proseguimento a sud della Valdastico. E quella che invece ritiene la peggiore in assoluto? La gestione della Polizia provinciale, la quale dovrebbe operare per la tutela dell'ambiente e del territorio e non per sanzionare gli automobilisti. Perché le elezioni provinciali non sono molto sentite dai cittadini? I cittadini non sono mica scemi e si sono resi conto della inutilità di un ente come la Provincia che potrebbe essere assorbito nelle sue competenze dai Comuni e dalla Regione. Quanto conterà la questione Dal Molin? Non sarà decisiva ma ci saranno delle indicazioni interessanti. E la vicenda Aim? Su questa vicenda stenderei un grande velo pietoso in attesa che la giustizia faccia il suo corso. Tuttavia mi auguro che i casi Dal Molin e Aim possano aver contribuito a far aprire gli occhi ai tanti elettori di destra presenti nel vicentino. Autostrada Valdastico, Pedemontana, bretella Ponte Alto Isola: qual è l'opera più urgente e come si possono conciliare le resistenze dei comitati dei cittadini con le esigenze delle imprese? Sono tutte opere necessarie e urgenti, Alex Cioni, si presenterà per Azione Sociale ma se devo scegliere accelererei sulla bretella di Ponte Alto. Le resistenze spesso sono legittime perché in determinate soluzioni non vengono coinvolti i cittadini in modo diretto e questo è sbagliato. Le provinciali sono tradizionalmente bottino del centrodestra, mentre le opposizioni corrono più divise che mai. Il suo non si riduce a essere un ruolo di pura testimonianza? I fatti hanno dimostrato che siamo una forza politica piccola ma presente sul territorio. Non facciamo parte di un partito virtuale ma di combattenti. Le sfide non ci spaventano. La Provincia come istituzione ha ancora un senso o è un semplice spreco di denaro pubblico? Riproporre oggi la soppressione delle province non significa fare un'altra battaglia contro i 'mulini a vento', ma porre una questione reale. Riteniamo che l'abolizione delle Province, spesso serbatoi di voti per i partiti e null'altro, e l'accorpamento dei piccoli Comuni, almeno fino a raggiungere il numero di abitanti, possa essere una prima azione concreta nella direzione di una riduzione della spesa pubblica Che senso ha candidarsi alla Provincia e avere come punto qualificante del programma l'abolizione della Provincia? Se eletto, devolverà i gettoni di presenza? Il nostro obiettivo e di lanciare il sasso nello stagno su una questione che deve essere affrontata con urgenza. La nostra azione politica si è sempre retta sull'autofinanziamento, senza mai chiedere un centesimo a nessuno. Dica in una frase perché un elettore dovrebbe votare la sua lista. In tanti si lamentano di un sistema politico corrotto e lontano dalle reali esigenze dei cittadini, noi ci proponiamo come la forza, l'unica per la verità, di rottura contro questo sistema. Mi sento di fare un invito molto chiaro: chi vuol mantenere lo status quo continui a rivolgersi alle solite facce. Cosa farà in caso di ballottaggio? Siamo distinti e distanti dalla sinistra ma un appoggio al centro destra non lo darei per scontato Ci confronteremo sui contenuti programmatici.

10 1o fatti&notizie 19 MAGGIO 2007 Verticismo e scontro con Assindustria, Gerolimetto confida nel Capo Forza Italia sotto attacco: "Silvio, vieni a salvarci" DI ALESSIO MANNINO C l a u d i o Gerolimetto si trova a essere commissario provinciale di Forza Italia nel momento forse più critico della storia del partito nel Vicentino: prima la scissione dei carolliani (gli ex azzurri d'ascendenza democristiana che hanno seguito l'ex coordinatore regionale Giorgio Carollo nel suo Movimento Veneto per il Ppe), ora l'attacco alla leadership della coppia Galan-Sartori da parte di ambienti industriali. E in mezzo la debolezza strutturale di un partito i cui vertici sono ancora nominati dall'alto (cioè da Berlusconi) e che non riesce a radicarsi sul territorio rinnovando la classe dirigente. In questa difficile temperie scatta il consolidato meccanismo di chiudersi a riccio e attendere le mosse dei vertici. I problemi sul tappeto sono noti: lo scandalo Aim, con l'euro-onorevole Lia Sartori che difende i consiglieri forzisti Bordin, Carta e Moscatelli dalla slavina mediatico-giudiziaria; la fiera, sempre con la Sartori che riesce a ri-piazzare Valentino Ziche ma non ottiene il controllo, ora in mano all'alleanza Berlatoindustriali-Camera di Commercio; l'autostrada Serenissima, con Galan che perde il braccio di ferro coi presidenti di provincia, grandi elettori della neo-presidente Manuela Dal Lago; infine lo scontro decisivo, la fallita scalata al Palazzo d'inverno di Assindustria tramite Elio Marioni dell'askoll (il quale nega liasons con i sartoriani, ma che non può negare che la sua vittoria avrebbe reso costoro felici). E nella guerra con lo stato maggiore confindustriale si confida in una chiamata alle armi dei piccoli imprenditori da parte di Silvio il Grande, in pratica un bis del comizio lombosciatalgico dell'anno scorso in Fiera. Esponenti locali nel Vicentino hanno diffuso sulla stampa antiche accuse contro Forza Italia: mancanza di democrazia interna, accentramento, verticismo. Le stesse critiche del Ppe di Carollo, per inciso. Non pensate di dover porre mano a questi problemi? Quelli che oggi sono nel Ppe hanno avuto la gestione del partito per 7-8 anni e se ne sono accorti quando sono andati via. La verità è che le loro idee non hanno avuto riscontro, tutto qui. Oggi, a differenza che cinque anni fa, le candidature per le elezioni provinciali sono state il frutto di una rosa di nomi proposti dai coordinamenti comunali, Claudio Gerolimetto, commissario provinciale Fi 102 per l'esattezza. Ho dovuto scegliere in base al possibile consenso elettorale di ciascuno, escludendo anche persone che hanno combattuto battaglie con me per anni. E mi sono certamente consultato la Sartori come con Zanettin. Ora coloro che accusano lo fanno solo perché non sono stati candidati. D'accordo, resta però che non riuscite a rinnovarvi. Dopo le elezioni, a giugno, ci saranno i congressi comunali e si eleggeranno i delegati per quello provinciale di settembre. Dopodiché ci sarà quello regionale, che il coordinatore regionale Ghedini vuole con una regolare elezione del suo successore. Ma Ghedini non ha ancora introdotto l'elezione dei capi regionali nello statuto del partito, sono ancora nominati direttamente da Berlusconi. E' riuscito a ottenere una deroga. Il duo Galan-Sartori è accusato di tenere il partito sotto una cappa oligarchica, e qualcuno si è appellato a Berlusconi per mettere un freno al loro potere. Che ne pensa? Penso che Berlusconi conosca bene la lealtà e la fedeltà di Galan e della Sartori. Il punto è che bisogna rispettare le gerarchie, bisogna imparare ad avere rispetto per il ruolo di guida a cominciare da quello di Galan, il leader carismatico di Forza Italia in Veneto. Sono parole che sembrano dar ragione a chi vi accusa di verticismo. State pensando a un intervento diretto di Berlusconi, magari sabato 19 proprio a Vicenza? Berlusconi dirà qualcosa sicuramente, vedrà. Magari sul conflitto in atto con gli imprenditori vicentini. Non riuscite più a rappresentare il vostro elettorato di riferimento? Ma Forza Italia non deve rappresentare gli industriali, deve rappresentare tutti, la maggioranza dell'elettorato. Non riesco proprio a capire il perché di questi attacchi da parte loro, ci deve essere sotto qualcos'altro. Suggerisco io: Aim, fiera, successione a Calearo in Assindustria. Non credo che questi siano motivi sufficienti. Su Aim in particolare siamo tranquilli e sereni, siamo fiduciosi che i consiglieri siano a posto e che l'inchiesta metta in luce tutta la verità, in gran parte una buona verità, secondo me. Quanto allo scontento degli industriali, non nego che mi preoccupa. Come reagirete? Stiamo pensando a come muoverci. Berlusconi vi toglierà le castagne dal fuoco? Come sempre.

11 11 alto vicentino 19 MAGGIO 2007 Schio. Dibattito sull'area industriale: tra paura del declino e tentativi di rilancio. Ripartendo dalla tecnologia Capannoni vuoti, figli della crisi. E della speculazione DI ANDREA ALBA C'è uno spettro che si aggira per le strade di Schio. Un brivido freddo e inconscio, seppellito in fondo alla gran mole di pensieri che la gente ha già. E' quella frase che circola insistente, che tutti almeno una volta hanno sentito: "ci sono tanti capannoni vuoti, sono fermi lì ormai da anni, non riescono a riempirli ". E' il timore del declino economico dell'area industriale. Timore legittimo? Anzitutto, bisogna quantificare e localizzare il fenomeno. La domanda è stata posta direttamente a chi amministra la città. "Anzitutto, una parentesi storica: lo sviluppo, il "boom" come l'abbiamo conosciuto negli anni '80 e '90 è finito con il 2001". L'assessore allo sviluppo economico e all'urbanistica, Dario Tomasi, fa subito capire che la situazione è più complessa di quanto non appaia semplicemente guardando le fabbriche da fuori. Nell'incipit di dati ne snocciola pochi - dice che il Comune non ne ha - ma quei pochi sembrano comunque essenziali: l'area vuota più ampia nella zona industriale scledense resta l'ex Lanerossi, 350mila metri quadri (all'incirca) di cui coperti da fabbricati sono Schio si identifica con i luoghi del lavoro. Come la Fabbrica Alta Schio 1 con 55mila metri quadri, e Schio 2 con all'incirca altri 45mila metri quadrati. Guardando una qualsiasi mappa della città, si vede come l'ex Lanerossi sia la "ferita" più vasta. Per il resto vi sono sì fabbricati vuoti, ma di dimensioni inferiori ai 3mila metri quadri e, secondo Tomasi, non tanti quanto si creda. "Il problema non è quanti - continua infatti -: il problema è che ogni spazio libero dell'area industriale, quella destinata a tale uso con l'ultimo Prg, è stato occupato e vi si è costruito. Usufruendo dell'ultima Tremonti, successiva al La legge, emanata in un momento in cui il boom non c'era più, ha spinto molto per le nuove costruzioni nonostante non ve ne fosse richiesta. C'è stata una speculazione immobiliare, questo di fatto ha forzato il completamento della zona industriale e l'edificazione su tutti i lotti liberi. Quindi, i capannoni vuoti sono dati sì dalla crisi, ma anche dal discorso immobiliare. A mio avviso il secondo fattore è di gran lunga p r e p o n d e r a n t e. Logicamente, noi ora non destineremo ad uso industriale nessun'altra area agricola (e ce ne sarebbero) finché lo spazio esistente non verrà occupato per intero da attività". Già, ma quali? "Primo, non si confondano i fabbricati con le attività economiche, le due cose non sono sovrapponibili. A Schio, come in generale nel Nordest, è in corso una trasformazione del tessuto produttivo. Oggi l'impresa parte da "cosa deve fare", l'obiettivo finale, per poi organizzare lo spazio di conseguenza. E il contenuto è sempre più spesso immateriale: secondo uno studio fatto dal Comune di recente già oltre la metà delle imprese della zona industriale scledense ad oggi sono passate a produrre "contenuti immateriali". La fabbrica che fa "tochi" in conto terzi è legata al passato, o comunque vive un grande cambiamento. Questa modifica nel contenuto dell'impresa, e il fatto che si punti all'obiettivo per poi organizzare gli spazi, fa sì che lo spazio effettivamente occupato da una "fabbrica" sia in genere inferiore. Non solo, i fabbricati ora vuoti quando verranno occupati non è detto che andranno bene attrezzati così come sono: chi li utilizzerà potrebbe doverli riorganizzare cambiandoli radicalmente, proprio in virtù dell'obiettivo". Se non altro, dal discorso trapela una forte fiducia nel fatto che la crisi sia, per quanto forte, crisi di trasformazione. E che il "motore" continuerà a girare. "Sì, si tratta di un processo di trasformazione. Che comunque va sostenuto, ai vari livelli. Noi come amministrazione dobbiamo creare le condizioni, un'area efficiente e funzionale: in questa direzione vanno tutti i miglioramenti nella viabilità fatti in questi anni. Ma in generale in questa direzione vorremmo far andare anche il progetto Campus: non è scritto da nessuna parte che le scuole debbano esaurire le loro funzioni dalle 8 alle 13, in un'epoca in cui sempre più la formazione diventa una costante si vuole utilizzare il Campus anche come fattore di sviluppo formativo per la vita economica cittadina. Come, è ancora da stabilire, ma l'idea è quella". Infine, Tomasi cita il Demotech, la struttura semipubblica che con l'aiuto della fondazione Rumor è da poco tempo sorta nel "cuore" dell'area industriale vicentina, ai confini tra Schio, Zanè e Santorso. "Fino a pochi anni fa, anche nella nostra area vi erano aziende enormi come Ilva Gregori, De Pretto, la stessa Lanerossi che, proprio in virtù della grandezza, la formazione e l'innovazione avevano le risorse per cercarsele da sé. Quanti dei nostri attuali imprenditori hanno girato per i mercati del mondo, conosciuto gli attuali clienti, imparato tecniche e conosciuto materiali grazie al lavoro svolto in queste aziende? Moltissimi. Oggi però non è più così, e la piccola impresa non ha evidentemente le stesse risorse. La funzione di Demotech è questa, un centro apposito che "copre" le innovazioni e fornisce tutte le informazioni necessarie - proprietà del particolare materiale, se è già brevettato, chi lo produce - Si moltiplicano i capannoni vuoti, segno di un disagio non solo imprenditoriale ma anche sociale alla piccola impresa, a poche centinaia di metri di distanza dalla sede". A dire di Tomasi, il successo del Demotech finora è stato notevole. Insomma, per via Dell'Industria lo scenario dipinto dall'assessore allo sviluppo economico è, se non roseo, certo nemmeno nero. Capannoni vuoti compresi. E tasse permettendo: i piccolissimi imprenditori insistono a dire, e non si vede perché dovrebbe essere falso, che a voler essere onesti tra tutte le imposte se ne va via il 70% del reddito. Ma questo è tutto un altro discorso, su cui un Comune, va dato atto, può fare ben poco.

12 12 altopiano 19 MAGGIO 2007 Dopo il plebiscito per il Trentino,nell Altopiano domina la voglia di astensione. Tutte le incognite di un'elezione poco sentita Dal referendum alle Provinciali: i dubbi di Asiago DI BEPPA RIGONI Dubbi, incertezze su chi votare, latitanza dichiarata. Questi gli umori emersi durante un sondaggio d'opinione fra la cittadinanza dell'hinterland asiaghese. Dopo il plebiscito referendario, la maggioranza della gente mostra grande indifferenza al voto di domenica 27 maggio, cosa non nuova in Altopiano: il voto per le provinciali, in particolare, è sempre stato poco sentito quassù e la volontà secessionista ne è la dimostrazione. Ancor maggiore l'incertezza sul "chi", sostiene Lucio Spagnolo, vice-presidente in Comunità Montana ed ex sindaco di Rotzo: "Purtroppo il gran numero di Candidati, fra Lega, Forza Italia, sinistre, outsider come Stona (che corre per Giometto-No privilegi politici) o Sartori con lista propria, porta ad una frammentazione. Questo fa correre il rischio di non vederne nessuno seduto sugli scranni della Provincia, cosa di gran danno proprio per la fase delicata che l'altopiano sta attraversando, dopo anni senza una figura di riferimento a Vicenza. E pensare che negli anni '80 ci sono stati anche 4 Consiglieri nostrani, per finire con 2, alla fine degli anni '90 e da allora ad oggi: 0!" Raccogliendo le impressioni degli abitanti, chi ha votato Sì al Referendum dichiara candidamente non voler votare per le Provinciali: atteggiamento Nei Sette Comuni le politiche provinciali sono sempre state poco sentite un po' miope, poiché è importante per il territorio avere qualcuno nelle stanze dei bottoni (qualcuno che possibilmente remi a favore, il che escluderebbe automaticamente l'area politica che dichiaratamente si era espressa in negativo il 6 maggio). Ma il montanaro è persona semplice e crede alle parole del sindaco Andrea Gios che, dopo il risultato, ha dichiarato suo dovere attivare tutte le sinergie a supporto della volontà popolare, e plaude a quelle del Governatore Galan, che ha ribaltato ogni responsabilità sulla latitanza di Roma. Certo che l'eventuale prescelto, tanto più nel caso fosse contrario alla mossa referendaria, non potrebbe che essere ancor più attento al suo operato, avendo gli occhi di tutti i concittadini puntati addosso. Perché, sì sa, a volte ci vuol poco, bastano le sfumature, i non detti, per far prendere strade diverse, o quanto a far meno rallentare un processo in corso. Per arrivare quassù la strada è tortuosa, piena di curve e tornanti, e gli autoctoni hanno notato da tempo che ai politicanti di turno, il mal d'auto piace poco (se non per dispensar santini) e da sempre si sentono abbandonati a se stessi. Il sentore in genere è comunque di una certa fiducia, qualunque connotazione abbiano le figure elette, perché essere in Provincia è d'obbligo oggi come non mai: qualcuno dei nostri ci vuole ed ecco perché stavolta andare al voto è quasi più un dovere che un diritto. Lo stesso Presidente del Comitato per il Referendum, Francesco Rodeghiero, ha pubblicamente portato il messaggio di lasciar libertà di coscienza, durante l'incontro di sabato scorso ad Asiago per la presentazione del candidato del centrosinistra: Pietro Collareda, presidente della Comunità Montana Leogra-Timonchio ed ex-sindaco di Torrebelvicino, nella cui lista si candita a consigliere, Giancarlo Bortoli, già consigliere e vice presidente della Provincia e attuale presidente della Comunità Montana di Asiago. Presente all'incontro anche l'onorevole Giovanni Crema, oggi deputato alla Camera e sindaco di Belluno proprio negli anni della secessione del Comune di Lamon, profondo conoscitore delle problematiche della montagna. Per ora sono stati gli unici politici a "mostrare il muso" quassù e forse resteranno tali, sempre per via del mal d'auto. Loro d'altronde sono montanari, conoscono di persona le asperità del territorio e l'asprezza di questa vita: Crema è del Vajont, per la cronaca. Tema del dibattito: "Da Vicenza a Trento: gestire il cambiamento". Giancarlo Bortoli, da sempre secessionista (già nel '75, consigliere comunale ad Asiago, aveva parlato di Trentino e nel precedente mandato alla presidenza della Comunità Montana era stato promotore della "calata dei cimbri" a Venezia ), ha caldeggiato il voto per la sua lista, chiedendo pubblicamente sostegno per il passaggio in Trentino, a livello burocratico ed amministrativo, al Candidato Presidente Collareda. Sostegno che Collareda ha negato, non per mancanza di profonda comprensione, ma quale dimostrazione in caso di elezione, di quanto intenderebbe mettere in atto a favore del territorio montano. Ancora politichese? Mah! (Il colmo sarebbe che votasse la lista di Bortoli proprio perché c'è Bortoli, anche chi la vede diversamente). D'altronde, è sotto gli occhi di tutti il fiasco totale dell'attuale amministrazione provinciale e regionale nei confronti delle politiche per la montagna. Un cittadino intervenuto durante il dibattito, ha sottolineato come, pur non avendo mai ottenuto pressoché nulla, la popolazione abbia continuato a votare i soliti noti per il governo provinciale, per ciò non può che fare mea culpa. I referendari di sinistra, dunque, andranno alle urne per sostenere la svolta riconoscendo così l'importanza delle province come organi amministrativi per il territorio, mentre in quelli di destra è comprensibile un certo disagio: hanno votato contro il diktat del proprio schieramento politico e adesso andranno a sostenerlo in Provincia? Più di qualcuno qui, con un mezzo sorriso, confessa di non voler essere nelle loro braghe.

13 SUPPLEMENTO DIRETTORE EDITORIALEGIOVANNICOVIELLO Spedizione in A.P. - 45% art.2 comma 20/b legge 662/96 Filiale di Verona Anno 2 nr Sabat0 19 maggio 2007 Supplemento al numero 59 del settimanale VicenzaPiù Basket C1: Vbg - Schio, stagioni a confronto. Benelli fa tris, staff Minetti confermato a pagina 14 Rugby, i giovani Rangers sul tetto d'italia a pagina 15 a pagina 17 Vicenza Calcio e Gregucci, insieme anche nel 2008 a pagina 19 Basket A1. Per la formazione di Schio stagione da dimenticare con un incognita in più: Penny Taylor se ne andrà? Scudetto scucito DI FR A N C E S C O C AVA L L A R O "Siamo sinceri fino in fondo: di questa stagione c'è poco da salvare". Và giù pesante Fabio Fossati, allenatore del Famila basket. Forse c'eravamo abituati troppo bene: negli ultimi due anni le ragazze di Schio hanno conquistato due scudetti, due coppe Italia e una supercoppa. Un curriculum da marziane. Vincere il terzo campionato consecutivo sarebbe stato un successo da leggenda, un'irripetibile striscia positiva da inserire negli annali della pallacanestro. Non è andata per il verso giusto: le arancioni si sono fermate ai quarti battute da quel Napoli che ora si sta giocando la finale scudetto. Fossati non riesce a darsi pace. "Proprio quest'anno che avevamo allestito una rosa di qualità - commenta -; difficile da digerire un'uscita anticipata ai quarti dei play-off. Meglio non pensarci più e guardare avanti". Un attimo. Prima di tirare una riga e andare a capo analizziamo cos'è successo nel momento topico della stagione. Spiega l'allenatore: "Non voglio attaccarmi a degli alibi. Però c'è da dire che durante la stagione siamo stati penalizzati da infortuni pesanti. Solo nelle ultime settimane ho potuto disporre dell'intera rosa; a quel punto era troppo tardi: le ragazze non erano mai state abituate a giocare assieme. E i risultati si sono visti. Nella trasferta di Napoli ha giocato un ruolo importante anche il fattore campo. Ma non fatemi tirare fuori altre scuse. E' andata male, pazienza. Da parte mia ora c'è solo grande voglia di riscatto". Per il momento la società di un delusissimo Marcello Cestaro (doppio ko per lui quest'anno: con il Famila e il Padova) è in pausa di riflessione. Di certo sappiamo che martedì scorso il presidente ha incontrato a cena tutta la squadra e lo staff. Probabilmente ha tirato le orecchie alle ragazze; d'altronde all'inizio dell'anno i presupposti erano ben altri: il presidente si è sentito in qualche modo tradito. Rimane tutta da decidere, almeno formalmente, pure la posizione di Fabio Fossati. Il coach ha un altro anno di contratto e tutta l'intenzione di ricominciare a vincere con il Famila. "Ho in mente solo questa squadra - assicura Fossati -; non ho contatti con altre formazioni. Spero di continuare qui anche l'anno prossimo. Sarebbe stato facile da parte mia mollare l'anno scorso dopo un biennio di successi; avrei fatto come Marcello Lippi che se n'è andato dalla panchina azzurra da campione del mondo. Per il grande affetto che mi lega al Famila ho deciso di rimanere. Ora mi auguro mi venga concessa un'altra chance". Dunque Cestaro deve fare in fretta a decidere. Forse lascerà la presidenza del Padova per dedicarsi al 100% al suo primo amore; o forse manterrà in piedi entrambi gli impegni. Fra qualche giorno ne sapremo di più. "Le altre squadre si stanno già muovendo sul mercato - chiosa Fossati -; sarebbe il caso di cominciare a programmare anche la nostra prossima stagione". E qui il coach cade nel tranello: parla come se fosse sicuro di essere ancora lui l'allenatore nella stagione 2007/2008. "Non mi faccia dire ciò che non posso - conclude -. Dico solo che il Famila dovrà impostare una campagna acquisti importante per centrare la vittoria finale. Sicuramente Penny Taylor se ne andrà, sembra il segreto di Pulcinella: tutti lo sanno ma nessuno lo conferma. La nostra squadra dovrà ripartire da altri nomi". Fossati, lei allora resta? "Mi sono innamorato del Famula. Non aggiungo altro".

14 14 19 MAGGIO 2007 Basket C1. Vbg vs Schio, chi perde scende di categoria: stagioni a confronto per le due "cugine" Pallacanestro vicentina, destino beffardo Davanti ad un pubblico di cinquecento persone il Vbg conquista gara 1 con una vittoria d'oro maturata al termine di una gara combattuta punto a punto. Una mezza salvezza contro i "cugini" di Schio, ma in ogni caso sarà un anno triste per la pallacanestro berica: dopo la retrocessione dell'arzignano, infatti, sono le altre due squadre vicentine ad affrontarsi in un derby per evitare di scendere di categoria, e solo una tra Vbg e Grissinbon ce la farà. La compagine allenata da Christian Fedrigo, al termine del campionato meglio piazzata in classifica, ha infatti ceduto al primo turno dei play out contro Pavia e ora dovrà cercare di ripetere i due incontri disputati in campionato contro Schio, quando proprio la partita interna contro i vicini di casa segnò la prima Per il Vbg la vittoria non è più un optional ma un obiettivo indispensabile vittoria dei biancorossi che dal parquet scledense portarono a casa i due punti. Una missione non facile anche se il primo mattone è stato posato, perché, come sottolinea il tecnico, "nelle partite senza ritorno i precedenti non contano. Tutte e due le squadre hanno la possibilità di vincere". Fedrigo potrà contare su tutta la rosa a disposizione, che si è allenata regolarmente e sul piano del morale non ha risentito della sconfitta con Pavia "perché - continua l'allenatore - ce la siamo sempre giocata". La speranza, dopo la convincente e fortunosa vittoria su Schio, è che la formazione vicentina rispolveri quella grinta che l'ha contraddistinta nel finale del campionato, quando ha dimostrato di saper essere "squadra" sia in attacco che in difesa: non ha subito passivi gravosi, giocandosela sino all'ultimo con tutte le avversarie. Con questi presupposti si sperava di non arrivare ad affrontare lo Schio, ma così è stato. La seconda stagione consecutiva del Grissin Bon nel campionato nazionale di C1 maschile di basket sta quindi arrivano ad un bivio. Nell'estate scorsa, la dirigenza ha pensato di rinnovare l'organico dei giocatori puntando su elementi di collaudata esperienza che potessero garantire un campionato all'insegna della tranquillità e da tutti gli addetti ai lavori, sulla carta, il Grissin Bon con i nuovi acquisti poteva benissimo inserirsi nella fascia alta del girone C. Se le premesse per far bene c'erano tutte, il responso del campo è stato ben altro: una prima parte tutto sommato onorevole in cui il Grissin Bon ha vinto 5 partite e una seconda a dir poco disastrosa in cui è riuscito a chiudere in vantaggio in sole due occasioni. Sfortuna ha voluto che tre giocatori abbiano subito la rottura del legamento crociato del ginocchio: nell'ordine Crosato, Benvegnù e Brugnera e per gran parte del campionato i vari acciacchi di Bet (dolori alla schiena), Righetto (contratture di vario genere), Pigato (micro-fratture al gomito) e la grave distorsione alla caviglia a Marco Zane, non solo non hanno permesso al tecnico Andrea Santacatterina di mettere in campo la formazione migliore, pregiudicando la preparazione delle partite ed il ritmo degli allenamenti che in più occasioni hanno visto la presenza di soli 7-8 giocatori. Il responso del fine settimana comunque vada sarà un brutto colpo per la Vicenza del basket. T.Q. Hockey in line. Promozione mancata di un soffio. Le Vipere Rosa si preparano per la Final Six Asiago Black Vipers, quanti rimpianti Si è interrotta a Sandrigo la striscia vincente (undici gare di fila) del Modena, neopromosso in A1, travolto (11-2) dagli Asiago Black Vipers nell'ultima giornata del campionato di A2. "Abbiamo dimostrato il nostro valore - afferma il capitano asiaghese Andrea Benetti - e, soprattutto, che potevamo lottare per la promozione fino all'ultima giornata, senza quel maledetto passaggio a vuoto di un paio di settimane (sconfitte con Gorizia e Modena e pari con Ferrara) che ci è costato l'intera stagione. Resta il rammarico, davvero tanto, perché tra campionato e coppa di Lega abbiamo superato Modena tre volte su quattro. Complimenti agli emiliani, dimostratisi più costanti nel corso del torneo; per quanto ci riguarda, abbiamo sprecato una grande occasione, ma la lezione ci servirà per riprovarci, ancora con maggior convinzione, l'anno prossimo". Poco da dire sull'incontro, a senso unico. Applausi per Modena, meritatamente in Serie A1, applausi anche per Asiago, che certamente la prossima stagione sarà ancora in prima fila per inseguire la promozione. Le ragazze dell'asiago Pink Vipers, impegnate a Piacenza per un incontro amichevole, sono state invece sconfitte (1-5) dal Monleale, ma, soprattutto, hanno purtroppo perso per infortunio una giocatrice. Chiuso il primo tempo sotto di una rete, le ragazze allenate da Ricky Forte hanno pareggiato ad inizio della seconda frazione grazie ad una rete del capitano Monica Pesavento. Le piemontesi, che hanno impostato la partita un po' troppo sul piano fisico, sono poi riuscite ad avere la meglio. La rivincita, forse, nella "Final Six" del campionato. Per quanto riguarda l'european Champions Cup 2007 il Comitato Europeo Hockey in line (Cerilh), ha emesso il primo comunicato Campionati provinciali, le partite della prossima settimana Prima divisone maschile, girone A -Basket S. Nazario - Pol. Carmignano, 21/05/ :30, Palestra - Via Papa Giovanni Solagna (VI) -Basket Arzignano - Pol. Fulgor Thiene, 21/05/ :00, PalestraScuola Media Motterle - Via 4 Martiri ARZIGNANO (VI) -Gobbo Impresa Edile - Pall. Asiago, 21/05/ :15, Palasport - Via S. Giovanni Lonigo (VI) -New Basket Povolaro - Pol. Sovizzo, 22/05/ :15, Palazzetto di Povolaro - Via Del Redentore Povolaro Di Dueville (VI) -Pol. Jonathan - Albergo Giulieta Romeo, 22/05/ :00, PALESTRA CENTRO Giovanile - Piazzale Cadorna BASSANO DEL GRAPPA (VI) -G.S. Isola 91 Basket - A.D.7 Mulini Basket, 24/05/ :30, Palestra Scuole Medie - Via A. Moro Isola Vicentina (VI) Danni per le vipere rosa a Monleale: una cocente sconfitta ma soprattutto una compagna persa per infortunio ufficiale per illustrare le linee guida dell'edizione 2007 della "European Champions Cup", il trofeo più prestigioso riservato ai club del Vecchio Continente. La nuova edizione, la quinta, ricalcherà quella precedente: oltre ai francesi del Rethel, campioni d'europa in carica, saranno ammesse le squadre che conquisteranno il titolo nelle rispettive nazioni e quelle che si aggiudicheranno la vittoria nella coppa nazionale (o in alternativa una seconda formazione per i Paesi in cui non si disputa questa competizione), proprio come hanno fatto gli Asiago Vipers Tegola Canadese, che il 6 gennaio scorso hanno alzato al cielo la Coppa Italia, garantendosi così un posto in Europa. Il Cerilh inoltre, si riserverà il diritto di invitare una o più squadre nel caso sia necessario integrare il numero delle partecipanti. I gironi di semifinale (tre o quattro gruppi a seconda delle partecipanti) si disputeranno dal 19 al 21 ottobre La fase finale (da definire se a sei oppure a otto squadre) è in programma nei giorni 30 novembre, 1 e 2 dicembre T.Q.

15 15 19 MAGGIO 2007 Lo staff biancorosso confermato in blocco per la prossima stagione Manù e il suo team ancora in sella alla Minetti D I PA O L O M UTTERLE Dubbi a parte (Veneto o Romagna?), la Minetti Infoplus ripartirà da tante certezze. Quella più importante è che a sulla panchina, vicentina o imolese che sia, siederà per il terzo anno consecutivo Manù Benelli. Ovviamente è solo un modo di dire, dato che il tecnico ravennate le partite continuerà a seguirle in piedi a bordo campo, all'interno dell'area appositamente delimitata, almeno fino a che non ci sarà un altro arbitro a farla avvicinare pericolosamente alla rete. Chi sulla panca resterà seduto sul serio è invece Vittorio Cardone, confermato nel ruolo di secondo allenatore. Il prof. Sati continuerà a curare la preparazione delle atlete Auricolare d'ordinanza, computer sempre acceso e selfcontrol invidiabile, il buon Vitto continuerà il suo "master in pallavolo" a fianco di uno dei grandi miti di questo sport. Con la differenza, però, che dalla prossima stagione l'intesa con l'head coach è già costruita e appare solida come roccia. "Sono contento di continuare la mia esperienza in serie A - racconta Vitto - ma, al di là della categoria, volevo rimanere in questo ambiente, che sono convinto l'anno prossimo sarà ancora più interessante. Non si tratta per me di un traguardo, ma di uno scalino sicuramente importante. A volte per raggiungere un certo risultato conta la fortuna, per questo essere confermato dà ancora più soddisfazione: vuol dire che si è lavorato bene. Nella prossima stagione partiremo da basi già poste e da un rapporto consolidato con Manù e con tutto lo staff". Nell'area tecnica si riformerà infatti la coppia B&B, Benevento e Brindisi, vista la riconferma dell'assistente allenatore Bernardo Guadalupi, al secolo Dino. L'etichetta di assistente va di certo un po' stretta al salentino, ma è impossibile definire con un termine unico le sue molteplici attività. Braccio e uomo da plinto negli allenamenti, durante Squadra unita. "Nessun dubbio sul rinnovo" i quali arriva a tirare anche 300 battute, scoutman e videoman nel "tempo libero", autista di pulmini all'occorrenza, l'ex vice di Volpicella e Marasciulo ha saputo conquistarsi in pochi mesi la fiducia del "capo"; non c'è lavoro che non venga ripartito da Manù con i suoi due collaboratori più stretti. Non ci ha dovuto pensare molto, Dino, prima di dire di sì alla proposta di rinnovo del presidentissimo Coviello: "Lavorare qui è per me una grande soddisfazione e motivo d'orgoglio. Sono felice di ripartire con uno staff già affiatato, composto da persone con cui mi trovo in sintonia sia dal punto di vista tecnico che umano. Ringrazio la società per la fiducia riposta, dopo l'esperienza positiva di quest'anno rimango con grande entusiasmo". Il quarto tassello, quello più voluminoso, è composto dai Almeno per altri due anni Manù dovrà continuare a sopportare gli arbitri. E vicecersa 100 kg di scienza e muscoli di Carlo Sati, anche nella prossima stagione preparatore atletico delle minettine. Un curriculum lungo così, dove la pallavolo ha un peso preminente, con piazze prestigiose come Macerata, Taranto e Gioia Del Colle (suo paese natale) nel maschile e Matera, Altamura, Pavia e Sassuolo nel femminile. Se le ragazze saltano così tanto, il merito è anche suo. Confermatissimo, e non poteva essere altrimenti, anche il massaggiatore Roberto Rizzetto, vicentino doc. Con l'a1 a Imola il suo utilizzo a tempo pieno non sarebbe però possibile. In questo caso Fisiolo diventerebbe il responsabile fisioterapico di tutte le formazioni che rimangono a Vicenza, dalla B1 alle giovanili. Il patron della Minetti Infoplus non nasconde di puntare molto su questo staff per far tornare grande la sua squadra. L'idea sarebbe quella di confermare in blocco i timonieri biancorossi per un progetto pluriennale, volto a riportare il club ai vertici della pallavolo nazionale, e magari anche in Europa. Non a caso, tra le molte decisioni da prendere per il futuro societario, presidente e allenatrice stanno già gettando le basi per il mercato, come spiega coach Manù Benelli: "In questi giorni mi sto confrontando con il presidente sulla squadra per il prossimo anno; abbiamo delle giovani che hanno bisogno di conferme per la loro crescita definitiva e l'intenzione è quella di affiancare loro qualche certezza in grado di garantire solidità ed esperienza. Sono felice della conferma dei miei collaboratori, significa che abbiamo lavorato bene costruendo qualcosa di importante e rispettando la filosofia con la quale siamo partiti, che era quella di valorizzare le nostre giocatrici. Lavorare in tranquillità, con un progetto pluriennale, è il sogno di qualunque allenatore. Un altro degli obiettivi raggiunti quest'anno è stato quello di creare intorno a me uno staff, che mi troverò a fianco anche nella prossima stagione. Ho avuto infatti dei collaboratori di altissimo livello, con i quali c'è unità di intenti e stima reciproca".

16 16 19 MAGGIO 2007 D IAN N A M OLON (UFFICIO STAMPA FIPAV) La Pallavolo Longare festeggia quest'anno il suo 30 anniversario e per l'occasione ha chiamato a raccolta le atlete che iniziarono questa avventura nella stagione 1976/1977. "Hanno tutte risposto entusiaste alla rimpatriata", spiega Lucia Gemo, vicepresidente della società sportiva che ha contribuito a far nascere trent'anni fa. Domenica 10 giugno nel Palazzetto dello sport di Longare le ragazze degli esordi si ritroveranno sul campo con i La società. Una storia iniziata per scherzo. Grazie a sei ragazze e un "regalo" del calcio Trent'anni e non sentirli, buon compleanno Longare loro bambini, iscritti al minivolley, assieme ad un centinaio di altri atleti, dai più piccoli del mini e babyvolley a quelli dell'under 12, 14, 16 e 18 maschile e femminile, alla formazione rosa della 2^ divisione fino ad arrivare alle due prime Divisioni, maschile e femminile. Sarà allestita all'interno dello stesso palazzetto una mostra Le ragazze della prima divisione. Sei lustri fa, grazie alla pallavolo, a Longare è arrivata l'alternativa al calcio fotografica che illustrerà la cronistoria della società, dai primi scatti alle foto delle ultime formazioni. A far rivivere le emozioni di un tempo, oltre alle sequenze fotografiche, ci penseranno le videocassette delle prime partite, puntualmente filmate dai supporter di allora. E per concludere in bellezza saranno allestiti un rinfresco e la lotteria, con premi gentilmente offerti dai commercianti del paese. "Anche agli inizi abbiamo avuto la fortuna di poter contare sulla generosità altrui - spiega Lucia Gemo. Tutto è iniziato quasi per scherzo: eravamo in sei ragazze, qui in paese all'epoca esisteva solo il calcio, e per noi femmine l'alternativa era giocare nel campetto dietro la chiesa. Finché un giorno decidemmo di andare in cerca di un bravo allenatore per mettere in piedi qualcosa di più serio". Si rese disponibile Alberto Rappo, l'istruttore che le portò ad accarezzare il sogno della serie D. Tuttavia il desiderio di costruire una vera società era frenato da un ostacolo di ordine economico: la tassa d'iscrizione per entrare a far parte La prima divisione maschile. Gli atleti di oggi e di ieri festeggeranno insieme la società sportiva della Federazione Italiana Pallavolo. "Saremo sempre grati a Romano Casarotto, allora presidente del calcio Longare per averci donato quei primi soldi - ricorda ancora commossa la signora Gemo - perché da allora il gruppo si è consolidato, ha iniziato a crescere". Nei primi anni '80 arrivano le conquiste dei campionati di provincia fino ad arrivare nel '87 - '88 alla serie C2. "Due anni magici - spiega Jerry Mazzocco, giocatore e allenatore della prima squadra maschile - anni in cui tutto il paese seguiva le partite della prima squadra, in cui le trasferte avvenivano addirittura con un pullman di tifosi al seguito, anni memorabili che la società e la gente non dimenticherà mai". E se c'e' posto per il dolce tempo dei ricordi, si cerca di non perdere di vista quello che può riservare il futuro: l'obiettivo principale è lo sviluppo del settore giovanile, "perchè quello che si impara da piccoli lascia una traccia importante per gli anni a venire". Il prossimo appuntamento da non perdere per i più giovani è la Festa del Minivolley, organizzata per domenica 20 maggio. Filo conduttore della giornata la storia del "Re Leone" e del cerchio della vita, che porterà il leoncino Simba a diventare grande. Disegni, cartelloni e addobbi a tema coloreranno il palazzetto, che per l'occasione ospiterà una cinquantina di bambini delle squadre del Longare, Castelgomberto, Costabissara e AltairB. Campionati Fipav, le classifiche Prima divisione femminile girone 1: Riviera Volley 58; Marzotto Sporting 54; Fado' 52; As Pallavolo Caldogno 40; Banca C.C. Campiglia 38; Laserjet Orgiano 36; Asd Pol. Brendola 30; Angarano azzurra 28; u.s. Carmet Schio Volley 19; Volley Cartigliano 19; Flanet 12; Pallavolo Longare 7. Prima divisione femminile girone 2: U.S. Costabissara 55; Fulgor Thiene 47; Pgs Novale 45; Pall. Arzignano 45; Mobilfer Noventa 37; U.S. Sommano 37; Pall. Bassano asd 31; Rollmac Pall. Trissino 29; Camec 28; Sporting Alto Vicentino 20; Asd Grumolo 13; Ecoaria 9. Prima divisione maschile girone unico: R & C Scientifica Castel 60; Pallavolo Longare 46; Torrebelvolley 44; Fulgor Thiene 42; Zaitex Povolaro 41; Volley Cartigliano 38; Bioton P.G.S. Schio 32; Arreda in legno 30; Volleyoung 27; PSF Volley 17; Finplast 9; Volley Solagna 7. Seconda divisione femminile girone 1: Yellow Wolley 52; Castelgomberto 50; Pol. Cogollo 45; Volley Sottoriva 40; Villaverla-Santo 35; San Vito Volley 24; Pallavolo Malo 24; Marzotto Sporting 24; Pgs Novale 21; Fulgor Thiene 14; Pall. Arzignano 1. Seconda divisione femminile girone 2: Riva Pallavolo 56; Il Grifone Volley 50; Chimica Ecologica Vicenza 45; Marchioro Sovizzo 43; U.S. Astico 36; Romec San Vitale 31; Asd Grumolo 26; Pallavolo Longare 17; Volley Sandrigo 16; Fides Pallavolo 6; Uv Montecchio Maggiore 4. Seconda divisione femminile girone 3: Off. Mecc. Zoppelletto 58; A.s.d. Santa croce 47; Volley Towers 41; Menotti Specchia 41; Volley Cassola 39; Prix Volley Cesuna 31 Usd Altair 22; Pall. Belvedere 19; Nazario 12; Gs pall. S. Acs Monticello 11; Volley Cartigliano 9. Seconda divisione maschile: A.S.D. Santa Croce 53; Volley Bassano 48; Nanto Volley 44; Volley Ardens 41; Volley Sottoriva 34; Usd Altair 27; Samia Schio Sport 25; Torrebelvolley 22; Fulgor Thiene 15; Volley San Marco 15; U.S. Castello 2. Terza divisione femminile girone unico: Castellana S. Pietro 71; Sartorello 57; Volley Ardens 55; Volley Nove 45; Sportland Creazzo 43; Robur Thiene 35; A.S.D. Santa Croce 32; Gnr San Vitale 31; Alimentas Lonigo 26; Villaverla - Santo 22; Riviera Volley 22; G.S.D. Pozzo 20; Volley San Marco -3. Terza Divisione Maschile Unico: A.D.Pol. Cornedo 49; Pgs Novale 49; Arreda In Legno srl 36; Crespadoro Volley 31; Pgs Cesuna C. Pennar 27; Dueville Volley 22; Volley Ardens 18; Usd Altair 18; Volley Rosa' 16; Artifer Zane' 1.

17 17 19 MAGGIO 2007 Rugby. Successo storico: Under 7 e Under 11 sbaragliano 64 club provenienti da tutta Italia I piccoli Ranger Vicenza catturano il trofeo Topolino DI FRANCESCO BIANCHI È scattata la fase provinciale dei Giochi S p o r t i v i Studenteschi di rugby. I primi a scendere in campo sono stati i ragazzi delle scuole superiori di Vicenza e provincia. Quattordici le squadre iscritte, per un totale di 173 ragazzi e 11 ragazze, in rappresentanza di nove diversi istituti scolastici. Nel torneo riservato al biennio il gradino più alto del podio è stato occupato dei liceali del Corradini di Thiene, seguiti dagli istituti Rossi e Canova di Vicenza. Nel torneo del triennio Per i piccoli rugbisti un pubblico d eccezione: mamma e papà termine di una gara avvincente e combattuta. Settimo posto per gli Under 9 e diciottesimo per gli Under 13. Per il rugby veneto, presente con sette squadre finaliste su dieci, e per il Rangers Rugby Vicenza in particolare si tratta del coronamento di un duro e lungo lavoro finalizzato al consolidamento del rugby di base, nonché alla diffusione di questo sport e dei suoi valori fra i più giovani. In un momento difficile per le ben note questioni dei campi da gioco, il club vicentino assapora con maggior gusto questo successo e riceve le congratulazioni di tutto il movimento rugbistico nazionale, che rende onore non solo ai rugbisti biancorossi ma anche all'intera città di Vicenza. Coltivare la passione per lo sport dall infanzia: l obiettivo del rugby Vicenza a l Una palla ovale grande quanto il giocatore: i paradossi dei mini-ranger maschile il titolo provinciale è stato vinto dal Fusinieri di Vicenza, secondi e terzi il Canova di Vicenza e l'its di Thiene. Sabato 12 maggio è toccato a ragazzini e alle ragazzine di seconda e terza media contendersi la coppa di campioni provinciali Otto le squadre partecipanti, sei maschili e due femminili. Nel torneo maschile primo e terzo posto per gli atleti della scuola media di Cavazzale, presente con due formazioni, e piazza d'onore per l'istituto di Cassola. Fra le ragazze si è imposta la scuola media Carta di Vicenza, che ha superato il team di Cavazzale. Il prossimo appuntamento è per sabato 26 maggio, quando si sfideranno per il titolo provinciale le formazioni della categoria prima media. La Scuola di Minirugby, dopo la prestigiosa vittoria al trofeo "Città di Padova", ha festeggiato il più clamoroso successo non solo della stagione 2006/07, ma di tutta la storia del settore giovanile biancorosso. Le formazioni Under 7 e Under 11 hanno vinto nelle rispettive categorie il più importante evento sportivo della stagione - il Trofeo Topolino di Treviso - sbaragliando la concorrenza di 64 club da tutta Italia, che hanno partecipato alla manifestazione con circa minirugbisti. Sono numeri che fanno del Trofeo Topolino il principale torneo di minirugby a livello europeo. I piccolissimi Under 7 hanno surclassato in finale il Monselice per 5 mete a 1, mentre gli Under 11 hanno superato il Rugby Parma per 1 meta a 0,

18 18 19 MAGGIO 2007 Pallanuoto. Il settebello inciampa a Brescia e perde il secondo posto: si complica la strada per i playoff Caoduro, un finale in apnea DI TOMMASO QUAGGIO La sconfitta al Brescia complica la vita della squadra vicentina Per un punto Martin perse la cappa. E così il settebello vicentino lascia il suo secondo posto in classifica a favore del Geas, vedendo così allontanarsi i play off. I ragazzi di Matteo Greco nella partita contro Brescia non hanno avuto la determinazione necessaria per battere un avversario grintoso, ma non insuperabile. i vicentini hanno subito l'aggressività dei padroni di casa, tollerata fino al quarto tempo dall'arbitro, che non gli ha permesso di ragionare nelle 11 superiorità (solo 4 trasformate) e nel momento dei due rigori, anche questi non trasformati. "Ormai è inutile piangere sul latte versato - spiega l'allenatore Greco -: ci sono ancora un po' di possibilità per acciuffare il secondo posto e bisogna partire già da sabato prossimo. Tutti ci aspettiamo una grande reazione della formazione". Il settebello sarà impegnato sabato 19 maggio nella piscine di viale Ferrarin alle ore contro il Vigevano, penultimo in classifica e anche per questo un avversario che cercherà di dare filo da torcere ai vicentini. Domenica invece riparte il setterosa dopo il turno di riposo. La compagine allenata da Sergio Peri spera finalmente di ottenere una vittoria che potrebbe garantire il terzultimo posto. Nonostante questa speranza il campionato delle vicentine, alla loro prima stagione in serie B, è decisamente positivo. "Nell'ultima partita giocata le ragazze hanno ritrovato il loro gioco solo nella seconda metà gara - commenta Peri -. Alla fine c'è stato solo un pareggio che ci è stato molto stretto anche alla luce di quel rigore che non ci è stato concesso sul fil di sirena. Nel complesso nell'ultimo incontro ho visto una bella gara che ha messo in evidenza le solite del gruppo Barzon e Barboni, Angela Genovese, Anna Frizzarin". Con la matematica certezza della salvezza, l'obiettivo della Geoplast è Laura Barzon, grande assente a Livorno far giocare il più possibile le giovani del gruppo e cercare di fare ancora un paio di risultati utili. Nel prossimo incontro che si giocherà domenica 20 maggio in casa le ragazze affronteranno la terza forza del campionato. Un'impresa di certo non semplice ma che le biancorosse con il supporto del pubblico di Vicenza cercheranno di fare propria.

19 19 19 MAGGIO 2007 Calcio. Gregucci ha conquistato squadra e tifosi: confermato anche per la prossima stagione L'Angelo rimane vestito di biancorosso DI FRANCESCO CAVALLARO Adesso che è arrivata anche l'ufficialità della notizia sono tutti pronti a dire che lo sapevano, che era logico che andasse a finire così. Angelo Gregucci sarà l'allenatore del Vicenza anche nella prossima stagione. Troppo facile ora affermare che era un finale ovvio. Gregucci, il mister del miracolo-salvezza (a proposito: chi avrebbe pronosticato la permanenza in serie B dopo le prime disastrose giornate?), ci ha pensato su un bel po'. "Per scaramanzia" commenta la dirigenza biancorossa. Perché era giusto così ci permettiamo di dire noi. Da parte sua non era così semplice accettare il rinnovo su due piedi: ci voleva un periodo di riflessione. Probabilmente dalle parti di via Schio sono arrivati gli input giusti, come la promessa di intervenire sul mercato in ogni reparto. Quando ha avuto la certezza matematica che nulla sarebbe stato lasciato al caso, solo allora Gregucci ha firmato. Tra i tifosi è gioia grande per un insperato doppio successo: la salvezza di Schwoch e compagni e la firma dell'allenatore che ha cambiato dal giorno alla notte il volto della squadra. Cosa che non era per Angelo Gregucci, allenatore del Vicenza dall'ottobre scorso, dopo l'esonero di Giancarlo Camolese niente riuscita al suo predecessore Giancarlo Camolese, il mister che nessun aficionado rimpiange. Dunque si riparte. O quasi. L'attuale campionato non è ancora un capitolo chiuso; tuttavia, sarebbe un dramma sportivo se disgraziatamente il Vicenza non dovesse farcela: un suicidio in piena regola. Restiamo ancora sul limbo, come ci suggerisce l'amministratore delegato Danilo Preto. "Per carità, non scriva che siamo salvi, altrimenti chissà cosa potrebbe accadere. Nel calcio non si può mai dire fino all'ultimo minuto dell'ultima giornata. Se solo perdiamo due partite di fila ci ritroviamo risucchiati nella zona calda della classifica. Ciò non deve assolutamente succedere, occorre mantenere alta la concentrazione all'interno dello spogliatoio. Non mi stancherò mai di ripeterlo: non abbiamo ancora fatto nulla. Almeno per quanto riguarda il campionato". La firma di Gregucci, quella sì è una cosa fatta. "Siamo soddisfatti per l'accordo raggiunto - commenta Preto -; entrambe le parti desideravano continuare il rapporto di lavoro. Così è stato. Ora però ricominciamo a lavorare". La società sta già mettendo le basi in prospettiva 2007/2008. "E' vero, ci stiamo muovendo in questo senso - spiega l'amministratore delegato -; non è mai troppo presto per iniziare a programmare. Punteremo sui giovani, soprattutto su quelli provenienti dal nostro vivaio. Da qualche mese a questa parte è partito un progetto di riqualificazione del nostro settore giovanile. E ci sono anche i primi risultati: tre brasiliani entreranno a far parte del gruppo delle giovani promesse. La nostra politica è chiara: largo ai giovani, italiani o stranieri non importa". E tutte le polemiche riguardanti i troppi extracomunitari inseriti nelle squadre italiane? Preto sembra non darci troppa importanza: "Mi pare che l'inter abbia vinto lo stesso il campionato, pur avendo un solo titolare italiano in campo. La campagna acquisti? Ci guarderemo attorno e poi faremo le nostre valutazioni". Ricordiamo a Preto che Bruno Russo, l'allenatore della Primavera, se n'è andato qualche settimana fa. "Fatte le dovute considerazioni la società ha deciso di puntare su un altro nome. Tempo due settimane e arriverà anche l'ufficialità del futuro mister". Capitolo stadio, la telenovela infinita. "Il comune è propenso ad una collaborazione. Bene così. Sono sicuro che a breve troveremo una soluzione che vada bene ad ambo le parti. E' nell'interesse di tutta la città di Vicenza". Intanto sabato prossimo sotto con il Lecce al "Menti". Se dovesse arrivare una vittoria fuori lo champagne. Matteo Preto: Siamo sulla buona strada ma dobbiamo rimanere concentrati fino all'ultimo Hockey in line. Per le squadre vicentine è ora del bilancio di fine stagione, pensando già ai prossimi impegni Giovani Diavoli crescono. Con il sogno della A Il settore giovanile dell'hockey in line targato Diavoli Vicenza ha presentato quest'anno una formazione Primavera under 14 e una formazione Allievi under 12, che hanno disputato un'ottima stagione, e una della categoria Ragazzi under 10, impegnati in un torneo dimostrativo. L'impegno di questi ragazzi è stato ammirevole e costante dando alla società grandi soddisfazioni. Fra i successi, la vittoria domenica 13 maggio del torneo "Città di Feltre" da parte della formazione "Ragazzi", con giovani nati fra il 1992 e il '97, in cui i biancorossi hanno conquistato il trofeo battendo Padova (6-0), Verona (6-3), Feltre (6-1) e Montebelluna (5-0). La categoria Allievi, terminerà invece proprio domenica a Padova, la seconda giornata di un altro trofeo giovanile. La formazione di serie B invece ha terminato la stagione al terzo posto come lo scorso anno, disputando un grande girone di ritorno con sette vittorie su otto gare, e consolidando il gruppo capitanato da Giacomo Gianello e guidato anche per questa stagione dal coach Bogdan Iordachioiu (ex nazionale romeno di hockey su ghiaccio che continua a contribuire alla crescita sportiva del gruppo). A Feltre i "diavoletti" hanno conquistato il massimo riconoscimento

20 APPUNTAMENTI Pallanuoto. Weekend di sport in viale Ferrarin. Doppio appuntamento sabato e domenica alla piscine di viale Ferrarin. La Cauduro Vicenza affonderà sabato 19 maggio alle ore contro il Vigevano. Domenica 20 il setterosa targato Geoplast affonderà il Prato. Rugby. "Sopressa Cup". Appuntamento sabato 19 e domenica 20 maggio con la prima "Sopressa Cup", organizzata a Valdagno dalla Polisportiva Rugby Valdagno, con la partecipazione di Rangers Rugby Vicenza, Rugby Alto Vicentino e CUS Verona. Gare e festa per tutti, dai più piccoli alle vecchie glorie del rugby. Campionato Baseball - C1. Palladio Baseball Vicenza Domenica 22 aprile alle ore la Palladio Baseballl Vicenza incontrerà, nell'impianto di via Bellini, il B.S. Steelers. "Squarebasket Minicircuit" 6^ edizione minibasket Si svolge in piazza dei Signori domenica 27 maggio dalle ore 9.00 alle ore 13 la manifestazione di minibasket organizzata dal Vicenza Basket Giovane in collaborazione con l'assessorato ai Servizi Sportivi. All'appuntamento saranno presenti 24 squadre in rappresentanza di tutta la provincia.

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