LE DISCRIMINAZIONI SU BASE ETNICO-RAZZIALE IN ITALIA. I dati UNAR per l anno Sintesi

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1 Sintesi

2 2 1. I casi di discriminazione etnico-razziale nel 2012 Nel 2012, l UNAR ha seguito 1283 casi di discriminazione (TAB. 1), oltre la metà (51,4%) ha riguardato episodi discriminatori di tipo etnico-razziale. A questa quota si possono aggiungere anche i 30 casi di discriminazione in ragione della confessione religiosa o delle convinzioni personali poiché, spesso, lo straniero viene offeso e aggredito proprio in virtù dell appartenenza a uno specifico credo religioso: un esempio tipico, in tal senso, è dato dagli episodi di islamofobia. TABELLA 1 CASI PERTINENTI PER FATTORE DI DISCRIMINAZIONE (2012) FATTORE DI DISCRIMINAZIONE v.a. % Disabilità 93 7,2 Età ,4 Etnia/Razza ,4 Genere 31 2,4 Orientamento sessuale ,2 Religione o convinzioni personali 30 2, ,0 Più in generale, nonostante negli ultimi due anni l Ufficio abbia iniziato a trattare in modo sistematico tutti i fattori di discriminazione, il razzismo e l intolleranza etnica continuano a costituire il principale campo di attività. In questo documento si presenta quindi un approfondimento relativo alle 659 segnalazioni per episodi di razzismo seguite nel corso del 2012 dall UNAR 1. L analisi è riferita ai soli casi pertinenti : secondo la classificazione in uso all interno del sistema informativo UNAR è pertinente la segnalazione che a un esame approfondito da parte degli operatori di primo livello del servizio risulta avere le specifiche giuridiche di un caso di discriminazione. Entrando nel merito del sottogruppo di segnalazioni riferite a eventi di discriminazione in ragione dell origine o delle caratteristiche etniche e razziali è necessario distinguere tra segnalazioni provenienti da individui (vittime e testimoni) e segnalazioni provenienti da enti e istituzioni (TAB. 2). TABELLA 2 v.a. % , ,8 Associazione/Ente 38 5,8 UNAR ,5 Nel primo insieme rientra il 68,8% dei casi trattati nel 2012; nel secondo il restante 31,2%. Per quel che riguarda i casi segnalati da persone fisiche si possono distinguere tra eventi discriminatori denunciati dalle stesse vittime, pari al 41% del totale e episodi di discriminazione segnalati da persone che, invece, hanno solo assistito a questo genere di situazioni (27,8%). Le segnalazioni provenienti da enti e istituzioni sono composte per lo più da casi istruiti d ufficio dall UNAR stesso a seguito dell attività di monitoraggio e vigilanza attiva sui mezzi di comunicazione (giornali e internet): si tratta di un quarto dei casi istruiti nel passato anno solare (25,5%); il peso delle segnalazioni provenienti da associazioni o enti è pari, invece, al 5,8%. * A cura di GIANFRANCO ZUCCA (IREF ISTITUTO DI RICERCHE EDUCATIVE E FORMATIVE) 1 I dati relativi agli altri fattori di discriminazione saranno diffusi nella consueta Relazione Annuale al Parlamento.

3 3 TABELLA 3 CASI PERTINENTI DI DISCRIMINAZIONE ETNICO-RAZZIALE PER REGIONE E RIPARTIZIONE GEOGRAFICA DELLA SEGNALAZIONE REGIONE v.a. % Abruzzo 12 1,8 Basilicata 2 0,3 Calabria 5 0,8 Campania 17 2,6 Emilia Romagna 74 11,2 Friuli Venezia Giulia 14 2,1 Lazio 95 14,4 Liguria 12 1,8 Lombardia ,6 Marche 20 3,0 Molise 1 0,2 Piemonte 54 8,2 Puglia 22 3,3 Sardegna 10 1,5 Sicilia 23 3,5 Toscana 60 9,1 Trentino Alto Adige 4 0,6 Umbria 7 1,1 Valle d'aosta 2 0,3 Veneto 64 9,7 Non disponibile 32 4,9 RIPARTIZIONE GEOGRAFICA v.a. % Nord-Ovest ,9 Nord-Est ,7 Centro ,6 Sud e Isole 92 14,0 Non disponibile 32 4,9 Un altra informazione utile a descrivere le caratteristiche di questo importante sottogruppo di casi, è la regione dalla quale proviene la segnalazione (TAB. 3). Il maggior numero di casi di discriminazione etnico-razziale provengono dalla Lombardia (19,6%) e dal Lazio (14,4%): questo dato dipende dal fatto che in queste due regioni sono presenti due grandi città come Milano e Roma, dove vivono folte comunità di immigrati. Segue con l 11,2% delle segnalazioni pervenute l Emilia Romagna, poi c è il Veneto (9,7%), la Toscana (9,1%) e il Piemonte (8,2%): tutte regioni dove l immigrazioni è una componente importante della società. Nel complesso, il Nord-Italia contribuisce per il 53,6% al totale dei casi all attenzione del UNAR nel 2012; il centro per il 27,6%; mentre dal Meridione proviene il 14% dei casi. C è infine da precisare che il 4,9% di casi per i quali non è disponibile alcuna informazione geografica riguarda segnalazioni presentate via internet. Per quel che riguarda il canale attraverso il quale è pervenuta la segnalazione (TAB. 4), il contact center ha veicolato il 36,9% dei casi pertinenti, via internet è pervenuto il 30,7% dei casi mentre il 21,4% è il risultato dell attività di monitoraggio condotta dall Ufficio sui mass media. TABELLA 4 CASI DI DISCRIMINAZIONE PER MOTIVI ETNICO-RAZZIALI: CANALE ATTRAVERSO IL QUALE È PERVENUTA LA SEGNALAZIONE Canale v.a. % Contact Center ,9 Rete territoriale 32 4,9 Media ,4 Web ,7 Altro 41 6,2

4 4 2. Il profilo demografico di chi denuncia la discriminazione Concentrandosi solo sui casi comunicati da persone fisiche (vittime e testimoni), è innanzitutto necessario offrire indicazioni sul profilo demografico delle persone che hanno contattano l UNAR per denunciare una discriminazione di tipo etnico-razziale. Per quel che riguarda il sesso (TAB. 5), uomini e donne sono presenti più o meno con lo stesso peso tra le vittime: 45,9% i primi, 48,2% le seconde. Tra i testimoni di episodi di discriminazione prevalgono le donne con il 49,2%. Sempre in virtù del fatto che alcune segnalazioni provengono via internet, è presente una quota di casi per i quali non è disponibile il sesso del segnalante. TABELLA 6 ETÀ IN CLASSI PER TABELLA 5 SESSO PER CLASSI DI ETÀ anni 16 5,9 3 1,6 19 4, anni 90 33,3 15 8, , anni 80 29, , , anni 50 18,5 18 9, , anni 12 4,4 14 7,7 26 5, anni 5 1,9 7 3,8 12 2,6 75 anni e oltre 1 0,4 1 0,5 2 0,4 Non disponibile 16 5, , , , , ,0 la nazionalità degli individui che hanno contattato l UNAR è ovviamente prevalentemente straniera (TAB. 7): circa due terzi delle vittime (63,7%) non è italiano, mentre il 27,8% è nato in Itali. I testimoni al contrario sono prevalentemente nati in Italia (48,1%). SESSO Femmina , , ,2 Maschio , , ,8 Non disponibile 16 5, ,9 36 7, , , ,0 TABELLA 7 NAZIONALITÀ PER Rispetto all età (TAB. 6), le vittime di tendono a essere più giovani rispetto ai testimoni. Quasi il 40% delle persone che hanno denunciato di essere stati oggetti di discriminazioni etnico-razziali ha meno di 35 anni. Nel segmento demografico successivo (35-44 anni) è invece contenuto il 29,6% delle vittime. Comunque, c è da evidenziare che il 42,6% dei testimoni ha preferito non indicare l età. NAZIONALITÀ Straniera ,7 17 9, ,7 Italiana 75 27, , ,0 Sconosciuta 23 8, , , , , ,0 Si conferma infine la tendenza di questi ultimi a non rilasciare informazioni personali: il 42,6% non ha infatti indicato il paese di nascita.

5 5 Gli stranieri che denunciano episodi di discriminazione nei loro confronti provengono, nel complesso, da 52 diverse nazioni. Quelle maggiormente rappresentate (TAB. 8) sono la Romania (16,3% del totale), il Marocco (15,7%), l Albania (9,9%), l Ucraina (4,7%) e il Perù (3,5%): al di là di queste connotazioni nazionali la nazione di nascita delle vittime è molto eterogenea. TABELLA 8 NAZIONALITÀ PER TIPO DI SEGNALANTE NAZIONALITÀ Romania 28 16,3 2 11, ,9 Marocco 27 15,7 2 11, ,3 Albania 17 9,9 1 5,9 18 9,5 Ucraina 8 4,7 1 5,9 9 4,8 Perù 6 3,5 2 11,8 8 4,2 Altre nazioni 86 50,0 9 52, , , , ,0 3. Ambiti e contesti dei casi di discriminazione Gli episodi di discriminazione etnico-razziale trattati dall UNAR nel 2012, nel 19,6% dei casi si sono verificati nell ambito dei mass-media, il 18,2% ha invece riguardato il lavoro, mentre il 17% la vita pubblica. I primi tre ambiti assommano il 54,8% dei casi. Poco più di un caso su dieci (11,5%) si è verificato nell erogazione di servizi da parte di enti pubblici, un altro decimo dei casi (11,4%) ha avuto luogo nell ambito del tempo libero. Le discriminazioni nell accesso alla casa e nella scuola sono rispettivamente il 7,3% e il 5% del totale dei casi. Gli altri ambiti ottengono invece percentuali più basse. A ciò c è da aggiungere che il 30,1% delle segnalazioni ha riguardato casi di discriminazione etnico-razziale veicolati attraverso la rete internet (dati fuori tabella): la rete in questo caso non è l ambito, ma il mezzo con il quale si esplica la discriminazione. TABELLA 9 CONTESTI DI DISCRIMINAZIONE NELL AMBITO MASS MEDIA CONTESTI DI DISCRIMINAZIONE NELL AMBITO MASS MEDIA v.a. % Stampa 25 19,4 Televisione 7 5,4 Radio 4 3,1 Internet 92 71,3 Altro 1 0, ,0 TABELLA 8 CASI PERTINENTI PER AMBITO DELLA DISCRIMINAZIONE AMBITO DELLA DISCRIMINAZIONE v.a. % Mass Media ,6 Lavoro ,2 Vita pubblica ,0 Erogazione servizi da enti pubblici 76 11,5 Tempo libero 75 11,4 Casa 48 7,3 Scuola e Istruzione 33 5,0 Erogazione servizi da pubblici esercizi 21 3,2 Forze dell'ordine 17 2,6 Trasporto pubblico 15 2,3 Erogazione servizi finanziari 7 1,1 Salute 6 0,9 Il sistema informativo UNAR oltre all ambito registra anche il contesto della discriminazione. Per quel che riguarda i mass media (TAB. 9), il 71,3% dei casi riguarda segnalazioni per discriminazioni avvenute su internet e il 19,4% sulla stampa. Percentuali più basse si riscontrano per le discriminazioni nel contesto di radio e televisione (3,1% e 5,4%).

6 6 Nell ambito del lavoro (TAB. 10), più del 60% dei casi ha riguardato l accesso all occupazione. Il 10% invece le condizioni lavorative e il 12,5% le relazioni con i colleghi. Il 5,8% infine le condizioni di licenziamento. Gli altri contesti ottengono percentuali residuali. TABELLA 10 CONTESTI DI DISCRIMINAZIONE NELL AMBITO LAVORO CONTESTI DI DISCRIMINAZIONE NELL AMBITO LAVORO v.a. % Accesso all'occupazione 74 61,7 Condizioni lavorative 12 10,0 Condizioni di licenziamento 7 5,8 Retribuzione 1 0,8 Mobbing con aggravante 3 2,5 Altro 8 6,7 Colleghi 15 12, ,0 TABELLA 11 CONTESTI DI DISCRIMINAZIONE NELL AMBITO VITA PUBBLICA CONTESTI DI DISCRIMINAZIONE NELL AMBITO VITA PUBBLICA v.a. % Politica 24 21,4 Scritte xenofobe 8 7,1 Spazi pubblici 38 33,9 Aggressioni 41 36,6 Non disponibile 1 0, ,0 Nell ambito vita pubblica (TAB. 11), il 36,6% dei casi segnalati ha riguardato aggressioni fisiche, il 33,9% la convivenza negli spazi pubblici e il 21,4% i comportamenti dei politici. Le scritte xenofobe sono, invece, il 7,1%. Nell ambito della scuola e dell Istruzione sono stati registrati nel casi (TAB. 12). 7, pari al 21%, hanno riguardato atti discriminatori compiuti dal personale scolastico, altrettanti sono stati imputati agli studenti. Da notare come il 54,5% dei casi non sia classificabile all interno della nomenclatura usata dall UNAR. TABELLA 12 CONTESTI DI DISCRIMINAZIONE NELL AMBITO SCUOLA E ISTRUZIONE Contesti di discriminazione nell ambito SCUOLA e ISTRUZIONE v.a. % Personale scolastico 7 21,2 Studenti 7 21,2 Genitori 1 3,0 Altro 18 54, ,0 TABELLA 13 CONTESTI DI DISCRIMINAZIONE NELL AMBITO CASA Contesti di discriminazione nell ambito CASA v.a. % Affitto 8 16,7 Acquisto 2 4,2 Agenzie immobiliari 1 2,1 Condomini e vicini 31 64,6 Altro 6 12, ,0 L ambito tempo libero (TAB. 14) è caratterizzato dalla quasi totalità di denunce per azioni discriminatorie verificatesi nell ambito dello sport (97,3%). TABELLA 14 CONTESTI DI DISCRIMINAZIONE NELL AMBITO TEMPO LIBERO Nell ambito Casa (TAB. 13) il 64,6% dei casi trattati dall UNAR ha riguardato comportamenti discriminatori attuati da vicini di casa. Condizioni di affitto e acquisto inique sono invece il fattore di discriminazione di circa il 20% dei casi registrati nel 2012 Contesti di discriminazione nell ambito TEMPO LIBERO v.a. % Associazioni 2 2,7 Sport 73 97, ,0

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