Informazione museografica su Internet: il Museo Civico Archeologico di Bologna e il servizio IPERBOLE (Internet per Bologna e l Emilia Romagna)
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- Isidoro Lentini
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1 Informazione museografica su Internet: il Museo Civico Archeologico di Bologna e il servizio IPERBOLE (Internet per Bologna e l Emilia Romagna) Introduzione Internet nasce da un sistema informatico creato nel 1969 dal Dipartimento della Difesa Americano per la necessità di scambiare informazioni di interesse militare tra scienziati e ricercatori situati in luoghi geografici differenti: questa rete nota prima come ARPANET e poi come DARPANET determinò l origine dell IP, cioè del protocollo di Internet, che definiva e definisce tuttora le modalità con cui i messaggi elettronici devono essere codificati e indirizzati, per l invio e la ricezione dei medesimi nella rete. Lo sviluppo ed il reale cambiamento del sistema avvenne quando la National Science Foundation, connettendo i propri cinque super calcolatori, realizzò negli anni 80 la propria rete, la NSFNET, a cui aderirono in modo sempre più crescente le università che collegarono via via i propri sistemi. Il successo di questa iniziativa determinò il potenziamento dell infrastruttura e l apertura del sistema ad ogni organizzazione didattica, di ricerca, accademica, governativa od internazionale; l unica condizione richiesta per l accesso era che la nazione fosse alleata degli Stati Uniti. Nel 1990 nasce Internet così come oggi la conosciamo: poiché la rete mondiale si presentò subito come uno strumento assai utile ed efficace sia per uso personale che per lavoro, nacquero rapidamente i service providers che forniscono l accesso ad Internet. Sulla rete Internet si affacciano ora laboratori di ricerca, università, servizi telematici, banche dati, aziende, strutture scientifiche, scuole, città, venditori, professionisti, studenti e persone comuni. Internet non è posseduta o gestita da una singola autorità: è la rete delle reti, costituita da migliaia di reti minori, tutte interconnesse secondo un collegamento ad elevata velocità, e tutte con lo stesso protocollo di comunicazione. I siti che formano la rete di Internet sono collegati con mezzi diversi e possiedono caratteristiche proprie e differenti le une dalle altre; questo sistema telematico assicura, comunque, la compatibilità e il dialogo tra di essi, attraverso protocolli di comunicazione standard che consentono la condivisione di conoscenze, servizi e risorse informative, favorendo così il dialogo tra utenti ubicati in ogni parte dell emisfero. La distanza fisica tra due computer è quindi assolutamente irrilevante; l invio di un messaggio in Giappone richiede lo stesso tempo necessario per il trasferimento del medesimo all ufficio della porta accanto; la navigazione in un sito Web degli Stati Uniti costa quanto la visione della rete della propria città. Il collegamento e l accesso ad Internet può essere diretto o avvenire tramite società - service providers - che sono in possesso di una connessione diretta alla rete; chiunque abbia un computer e un modem - lo strumento cioè che utilizza per il collegamento la linea telefonica - può entrare in Internet, richiedendo un account. Tale connessione viene concessa dai serviceproviders, il cui numero è in continuo aumento. Il servizio IPERBOLE (internet per Bologna e l Emilia Romagna) Uno dei più importanti service-providers italiani è il CINECA di Bologna (Consorzio Interuniversitario per la gestione del centro calcolo elettronico dell Italia Nord Orientale) che dal 1994 fornisce il collegamento con Internet. Questo servizio noto come NETTUNO è a disposizione delle aziende, delle associazioni di categoria, del cittadino e delle pubbliche Amministrazioni; uno degli esempi più significativi dell utilizzo della rete mondiale Internet e della collaborazione tra il Cineca e la Pubblica Amministrazione è il progetto IPERBOLE
2 (Internet per Bologna e l Emilia Romagna), promosso dal Comune di Bologna. Nell opuscolo realizzato dal Comune per la presentazione e la promozione di IPERBOLE si dice che è un progetto (...) - il primo nel suo genere realizzato da un Amministrazione Comunale - che utilizza la rete Internet per lo sviluppo della teledemocrazia, della trasparenza amministrativa, del diritto all informazione come servizio socialmente dovuto, dell interattività con i cittadini e della partecipazione ai processi decisionali come condizione del rinnovamento delle istituzioni pubbliche. La rete civica di Bologna in Internet ha quindi lo scopo di offrire informazioni e servizi, di acquisire pareri e proposte da parte dei cittadini, di mettere a disposizione la posta elettronica, di sostenere i gruppi di discussione e di dibattito, di fornire tutte le informazioni di interesse pubblico, contenute in banche dati e archivi, relative a servizi, prestazioni, atti, manifestazioni e avvenimenti che si svolgono in città, resi disponibili attraverso il programma World Wide Web. Il progetto CityCard, finanziato dalla Commissione della Comunità Europea, prevede inoltre la realizzazione di un sistema interattivo che consenta al cittadino di inviare messaggi all amministrazione locale; in alcuni punti della città verranno infatti collocati dei chioschi pubblici, accessibili attraverso carta magnetica, che consentiranno sia di raccogliere le opinioni dei cittadini che di offrire informazioni. Uno degli aspetti più particolari ed importanti del progetto Iperbole è che il Comune di Bologna mette a disposizione degli utenti diverse possibilità di collegamento: la prima, limitata al programma Iperbole, è gratuita per i residenti in Bologna; tale connessione offre notizie di interesse pubblico sulla Regione, la partecipazione ai gruppi di discussione e di dibattito promossi da cittadini, da associazioni, da organismi pubblici e privati e dalla stessa Amministrazione Comunale; una selezione delle notizie elettroniche internazionali e lo scambio di messaggi attraverso la posta elettronica. La connessione full-internet, e quindi l opportunità di navigare nell ambito dell intera rete mondiale, viene concessa gratuitamente ai quartieri, alle associazioni di categoria, alle scuole, mentre sono applicate tariffe agevolate per i cittadini e le piccole e medie aziende. L esempio di Bologna è stato seguito da molte altre città italiane e straniere che hanno attivato in Internet la propria rete civica. Per meglio comprendere la struttura generale della rete civica di Bologna, esaminiamo l Home page del Comune di Bologna: compiremo un percorso che ci condurrà al sito Web del Museo archeologico, attraverso i links, cioè gli elementi più importanti del linguaggio HTML, che consentono di trasformare il testo normale in ipertesto. I links possono essere sia parole che immagini e icone. Digitando la URL (Uniform Resourse Locator) - lo standard usato dal Web per localizzare i file sul server - dove HTTP (HyperText Transfer Protocol) è il protocollo che consente il trasferimento del formato HTML, arriveremo all Home page del Comune di Bologna, intitolata Benvenuti a Bologna e dintorni... (Fig. 1). Attraverso icone esemplificative, viene mostrata la lista degli argomenti contenuti nel sito, che dimostrano la varietà e la vastità dei temi trattati. Ad esempio, dal link Comune di Bologna si passa ad un ulteriore lista, preceduta dall art. 8 dello Statuto del Comune, relativa all attività politica e amministrativa della città: gli organi di governo, le attività in corso d opera, i quartieri, la partecipazione dei cittadini, la programmazione e il bilancio, i provvedimenti (delibere, ordinanze, protocollo generale, regolamenti, ecc.): all interno di questa pagina, il link Informazioni e Servizi Comunali riporta una sezione ricchissima di argomenti, suddivisa per discipline, con riferimento alle informazioni sugli uffici e sui servizi del Comune; sotto la voce Arte e Cultura vengono indicate ulteriori specifiche: Arte, Biblioteche, Cineteca, Musei e Servizi culturali. Il link Musei contiene una scheda realizzata dal Centro Informativo Comunale in cui sono indicati tutti i servizi attivati nei musei cittadini (visite guidate, servizio di consulenza storico-museale, conferenze, biblioteca, ecc.). Le pagine relative al Museo Archeologico sono le seguenti: 1) Visite libere o guidate al Museo Archeologico (breve descrizione delle raccolte del museo e modalità di erogazione del servizio); 2) Organizzazione di attività didattiche sperimentali; 3) Servizio di consulenza storico museale sulle collezioni;
3 4) Organizzazione di conferenze; 5) Servizio di consultazione e lettura di libri e periodici della Biblioteca del Museo. Vedremo in seguito che tali informazioni sono state inserite nel nostro programma specifico in modo differente; per questo motivo abbiamo attivato un rapporto di collaborazione continua tra il Museo e il Centro di Informazione Comunale per garantire l uniformità delle notizie in rete e l aggiornamento delle informazioni. Tornando alla Home Page del Comune, troviamo l icona relativa all argomento Cultura e Tempo Libero: questo percorso ci consentirà di raggiungere, attraverso diverse tappe, le pagine Web del Museo. Entriamo nella lista argomenti; a questo punto, possiamo utilizzare il link Arte e Cultura, oppure la stringa per la ricerca diretta. Il settore Arte e Cultura rimanda alle iniziative culturali, a tutte le istituzioni e ai musei cittadini, mostrando le seguenti parole-chiave: mostre - musei - collezioni - gallerie d arte - biblioteche - palazzi storici e monumenti. Sotto la voce Musei, ritroviamo la consueta modalità di percorso; i musei della città sono stati suddivisi in diverse categorie, secondo la proprietà giuridica (musei comunali, universitari, statali, ecclesiastici e privati), attraverso le quali si compie la ricerca; oppure, è possibile digitare direttamente nella stringa il nome del museo che si desidera visionare. Proseguendo all interno della categoria Musei comunali entriamo nella lista degli istituti di proprietà del Comune. Per ogni museo vengono indicati: l indirizzo e i numeri di telefono, gli orari di apertura, il costo del biglietto. Gli unici musei che hanno realizzato un percorso virtuale sono il Museo Archeologico e il Museo Morandi; una scritta lampeggiante indica la possibilità di proseguire nella visita delle pagine Web dell Archeologico. Il Museo Civico Archeologico di Bologna in Internet Il Museo Civico Archeologico ha accolto con molto entusiasmo il progetto Iperbole vedendo in esso un mezzo di grande efficacia ed attualità per comunicare la propria storia e per coinvolgere nelle iniziative e nei progetti culturali non solo i bolognesi, ma anche l incalcolabile numero dei ènavigatori di Internet. In questa prima fase del progetto ci siamo rivolti in particolar modo al pubblico dei musei, trascurando forse le esigenze degli specialisti; ma poiché Internet è anche la rete della ricerca scientifica, il prossimo sviluppo del sito terrà conto di questo importante aspetto. Per il collegamento full-internet, il Museo ha goduto della collaborazione già avviata tra il Comune di Bologna e il service-provider Cineca per la creazione della rete civica. Dato che il Museo Archeologico di Bologna fa parte dell Amministrazione Comunale, il nostro programma è stato inserito nel sito Iperbole. Relativamente all impegno economico che il museo ha dovuto affrontare per questa iniziativa, in quanto istituto del Comune, il full-account ci è stato fornito gratuitamente dall Amministrazione. Abbiamo provveduto all acquisto del modem e ai costi relativi alla scansione delle immagini. Il progetto scientifico è stato interamente realizzato dalla direzione e dallo staff del Museo, con la consulenza dell ufficio Servizi di Comunicazione e Relazioni con i Cittadini del Comune di Bologna, relativamente alla trascrizione dei files in formato HTML e all impaginazione del programma. Prima di progettare un sito Web in Internet, è indispensabile quindi verificare se è stata realizzata nella propria città la rete civica e se esiste un service-provider in loco: tali condizioni garantiscono la realizzazione del progetto, grazie all apporto di quelle figure professionali specializzate che, in collaborazione con il personale del Museo, potranno elaborare, ognuno con le proprie competenze specifiche, il sito Web. Il sito Internet del Museo Archeologico è stato realizzato con il programma Worl Wide Web, sviluppato nel 1992 dal CERN di Ginevra, che è diventato uno dei software più usati su Internet, in quanto utilizza un interfaccia utente molto semplice e intuitiva. Il Web consente un organizzazione logica e una diffusione immediata, semplice ed efficace delle informazioni, attraverso il sistema multimediale ad ipertesto; i dati possono essere di qualunque tipo: testi, immagini, animazioni, suoni, che vengono tradotti in un unico formato HTML (Hyper Text
4 Markup Language), un linguaggio basato su semplici opzioni per la formattazione del testo e che costituisce lo standard di lettura per i clienti browser di WWW. Il percorso all interno del sito viene guidato, come abbiamo già visto, dai links che possono essere testi, icone o immagini, che consentono la connessione tra i diversi files. Naturalmente per sfruttare il carattere multimediale di questo sistema, è indispensabile disporre di una macchina che abbia capacità grafiche e audio e di una connessione ad Internet piuttosto veloce che consenta il trasferimento e lo scaricamento di immagini, animazioni e suoni in tempi accettabili. Pertanto, le caratteristiche del programma WWW si adattano perfettamente alle necessità del Museo di fornire informazioni e di presentare le proprie collezioni in modo semplice, immediato, efficace e scientificamente corretto, impiegando testi, immagini e filmati. La prima fase del lavoro è consistita nel verificare la presenza delle istituzioni museali italiane e straniere in Internet e nell esaminare i loro siti Web: un anno fa non erano molti in musei in rete, pochi quelli archeologici e pochissime le istituzioni culturali italiane. In considerazione della tipologia e delle caratteristiche del nostro museo, abbiamo quindi deciso di realizzare un programma composto da testi piuttosto brevi, corredati da numerose immagini, che fornissero informazioni generali, notizie sull attività del museo e un idea esauriente delle diverse collezioni esposte, cercando di evitare comunque eccessivi appesantimenti. La lingua utilizzata in Internet è naturalmente l inglese, ma il programma Web del Museo è bilingue (italiano e inglese); questa scelta è stata per noi obbligata perché le nostre pagine fanno anche parte del progetto Iperbole, rivolto soprattutto ai cittadini di Bologna. Il nostro obiettivo principale era dunque quello di fornire ai navigatori di Iperbole-Internet, dislocati in ogni parte del mondo, una presentazione del museo nei suoi aspetti più generali e una serie di informazioni utili. Era importante entrare nella rete in tempi brevi, anche per affermare la presenza dei musei italiani in Internet; questo desiderio entrava però in conflitto con la quantità di materiale e di notizie che il museo di Bologna poteva fornire. Abbiamo quindi realizzato un sito composto da sezioni distinte e modificabili: la prima è relativa alle notizie e alle informazioni generali; la seconda, sperimentale e di tipo multimediale, è dedicata alla Collezione Egiziana; la terza sezione, in progress, ci consente di sviluppare il sito nel corso del tempo, poiché è necessario e indispensabile verificare la validità di quanto realizzato e adeguarsi agli sviluppi della rete stessa. Dato che un sito Web deve essere in continua trasformazione, la struttura dell ipertesto risulta assai utile, consentendo l ampliamento e l approfondimento dei temi trattati; inoltre, la presentazione grafica delle pagine Web, che deve essere di ottima qualità, necessita di continue modifiche. Prima di realizzare un sito Web, è importante verificare la proprietà dei testi e delle immagini da inserire in Internet: tutto ciò che è diffuso su Web si intende pubblico, a meno di dichiarazione contraria dell autore. I testi e le immagini possono essere salvate e utilizzate dall utente, pertanto è necessario ottenere le liberatorie da chi detiene il copyright; se il materiale è di proprietà del Museo, va inserito il copyright del medesimo direttamente sulle immagini, specificando che l utilizzo del materiale è consentito solo per scopi didattici, di studio e di ricerca e non per uso commerciale. Sono già molto frequenti i casi di impiego abusivo di immagini e di testi presenti in Internet, non tanto a fini di lucro, ma solo perchè utilizzati senza autorizzazione dell autore. Attendiamo quindi che la legislazione italiana stabilisca norme precise sull inserimento delle immagini dei beni culturali nella rete mondiale e sulla protezione delle informazioni. Il percorso Il sito Web del Museo Archeologico è attualmente composto da circa 20 pagine di testo e da altrettante fotografie a colori, sia di oggetti che di vedute delle zone espositive. Altre immagini, ad esempio il logo del Museo, sono utilizzate come link di rimando alle singole sezioni e all Home Page. Il sito Web del Museo si apre con l Home Page (Fig. 2), cioè la pagina di presentazione, costituita dal logo dell istituto e da una breve nota sulla storia dell origine e della formazione
5 Museo; l indice sottostante riporta i quattro argomenti principali del programma, tutti clickabili, che segnalano con immediatezza il contenuto delle pagine successive: Informazioni, La collezione Egiziana, Le altre collezioni, Pubblicazioni in vendita. Nel link Informazioni generali (Fig. 3) sono riportate le notizie generali del Museo, precedute da una veduta del cortile interno, che può essere ingrandita, come tutte le altre immagini di corredo. Il testo riporta l indirizzo, il telefono e il fax, il direttore e lo staff scientifico, l indirizzo di posta elettronica - come link, per favorire e stimolare l utente alla trasmissione di messaggi -, gli orari, il costo del biglietto; i trasporti urbani per raggiungere il Museo; le caratteristiche dell istituto, relativamente ai servizi: bookshop, sala conferenze, sala per esposizioni temporanee, biblioteca e laboratorio di restauro. Le parole Trasporti e bus sono due links che rimandano alle notizie relative alla voce Mobilità e Trasporti presenti nel programma Iperbole, e quindi nella rete civica. Nel fondo pagina compaiono le due icone-links del Museo, l Atena Lemnia, che ci riporta sempre all Home Page, e il logo della Collezione Egiziana, l unica raccolta del Museo per ora ampiamente sviluppata nel programma, che invia direttamente a quella sezione, considerata la parte più interessante del sito. La seconda pagina è quella relativa all attività didattica (Fig. 4): fin dal 1972 il Museo Archeologico di Bologna ha realizzato le prime esperienze didattiche; dal 1985 è dotato di una sezione didattica interna, di uno spazio idoneo, di una biblioteca e di personale specializzato; l organizzazione attuale dell attività didattica è piuttosto articolata, organizzata in visite guidate, percorsi sperimentali, pubblicazioni didattiche, ecc. In questa pagina vengono indicate le possibilità di visita e di itinerario, gli argomenti e i temi trattati, i servizi di consulenza e di informazione, l accesso alla biblioteca specializzata e le modalità di prenotazione. Come sempre, la pagina è corredata da immagini a colori relative all argomento. Il terzo link delle informazioni si intitola Domenica. Appuntamenti al Museo (Fig. 5): questa è una delle pagine che necessitano di costante aggiornamento; in questa schermata compare il calendario delle visite guidate alle collezioni del museo e del ciclo di conferenze che si terranno dal 1 novembre 1996 al 25 maggio del Sempre relativa alle attività del museo è la pagina successiva, il quarto link, intitolato News (Fig. 6) che si riferisce alle iniziative culturali, ai convegni, alle mostre e ai concerti organizzati e ospitati dal Museo. Torniamo all Home Page e quindi all indice generale delle pagine Web; il successivo link, Le altre collezioni del Museo (Fig. 7) contiene una pagina attualmente costituita da una breve e generale introduzione ai diversi nuclei di materiali archeologici esposti nel Museo: le sezioni preistorica, etrusca, greca, romana, il lapidario, la gipsoteca e il medagliere. Una scritta lampeggiante indica lavori in corso. Questa è infatti la sezione in progress di cui abbiamo parlato in precedenza, che verrà via via sviluppata con la realizzazione di percorsi analoghi a quello della collezione egiziana. Ora stiamo preparando le pagine sulla collezione etrusca, la cui progettazione risulta assai differente dal percorso egizio, e sicuramente più complessa, poiché non si tratta di un nucleo di oggetti da collezione, ma di reperti che hanno un preciso riferimento all archeologia del territorio e alla storia della città. Ritorniamo all Home Page del Museo: il terzo argomento principale del sito riguarda la Collezione Egiziana, (Fig. 8) indicata dal link-parola e dal link-icona. Come abbiamo già detto, il programma Internet del Museo è per ora incentrato principalmente su questa raccolta; la scelta è stata determinata da vari motivi: la collezione egiziana rappresenta infatti una delle raccolte più importanti e famose del museo; i reperti egizi sono da sempre i più apprezzati dal pubblico e i più invitanti; inoltre questa sezione è stata riallestita di recente, secondo moderni criteri museografici. Il programma prevede pertanto un introduzione che accenna alla formazione della raccolta, alla sua composizione, accompagnata da un immagine del vecchio allestimento; una seconda pagina, relativa alla nuova esposizione, spiega il recente progetto museografico (realizzato nel giugno 1994) (Fig. 9a-b), illustrato da un immagine e da alcune note sui criteri espositivi. Il nuovo allestimento della collezione egiziana è articolato in tre settori, strettamente correlati tra loro, che consentono una lettura semplice, ma efficace, di tutte le notizie storiche e
6 artistiche di cui gli oggetti egizi sono testimonianza concreta. Il percorso virtuale in Internet è stato studiato tenendo presente i criteri museografici adottati dagli esperti che hanno preso in esame la collezione bolognese, proprio perché il programma deve avere una molteplice funzionalità pratica: costituire un agile introduzione per chi verrà di persona a visitare la collezione, consentire a chi non potrà recarsi al Museo di avere un idea piuttosto precisa della natura della raccolta e divenire un approfondimento e una memoria per chi l ha già visitata. Esaminiamo assieme il percorso virtuale della collezione. Dopo le prime due pagine relative al vecchio e al nuovo allestimento, osservando l indice si può subito notare che il percorso è suddiviso in due itinerari ben distinti: il primo, cronologico consente di ripercorrere la storia dell Egitto dall Antico Regno all Epoca Tarda (Antico, Medio e Nuovo Regno, Epoca Tarda e Tolemaico-Romana) (Fig. 10). Il secondo è un percorso tematico che evidenzia i nuclei più interessanti e importanti della raccolta: i rilievi di Horemheb - gli amuleti - i bronzetti - il corredo funerario - la scrittura - gli ushabti (Fig. 11). A completamento del percorso è stata inserita una frazione del video dedicato alla ricostruzione virtuale della tomba di Horemheb, visibile al pubblico in una delle sale espositive, per documentare l interesse che il museo rivolge alle tecnologie informatiche applicate alla ricerca archeologica. Nel primo percorso della collezione egizia, quello cronologico, è possibile scegliere, attraverso i links, i singoli periodi, oppure si possono visionare le pagine in successione: i testi sono brevi e riguardano gli aspetti generali delle diverse fasi storiche e artistiche dell antico Egitto, con riferimento agli oggetti del Museo; per ogni periodo sono stati scelti, per le immagini, reperti significativi, rari o esemplificativi delle varie fasi storico-artistiche; comunque, si è trattato di una scelta difficile, data la quantità e l importanza della collezione. Ad esempio, la statua di anonimo dell Antico Regno è un opera di grande rarità e importanza; è integra ed indicativa della straordinaria abilità raggiunta dagli artisti e dagli artigiani egizi nella lavorazione della pietra e del gusto assai raffinato del tempo. La cista con i vasi canopi, un oggetto legato al culto dei morti, è un pezzo unico al mondo per il peculiare procedimento della tecnica di esecuzione; come spiegato nel testo, proprio nel Medio Regno le mutate concezioni religiose relative al rituale funerario favorirono la produzione artigianale e artistica. Il manico di specchio a forma di figura femminile, uno degli esemplari più raffinati della raccolta, rappresenta il consistente nucleo di oggetti della vita quotidiana appartenenti al Nuovo Regno, presenti nel Museo bolognese. L elemento decorativo in legno con Sehibra, scelto per rappresentare la fase tarda, è divenuto il logo della collezione egizia, proprio per la sua rarità. Il secondo percorso è quello tematico, strutturato come il precedente e quindi percorribile con le stesse modalità. In primo piano è il consistente nucleo dei rilievi provenienti dalla tomba menfita di Horemheb, capolavori di arte egiziana, a cui è dedicato anche il programma multimediale che mostra la ricostruzione virtuale della zona di alzato della tomba, il ricollocamento ideale alle pareti interne di tutti i rilievi, alcuni conservati a Bologna ed altri in vari musei del mondo, e la discesa nel pozzo di sepoltura. Questo video, realizzato da Antonio Gottarelli, è parzialmente riportato in una pagina del programma, a conclusione del percorso egiziano. La ricca sezione degli amuleti del museo è rappresentata dall immagine del dio Bes. Per i bronzetti di epoca tarda, che raffigurano divinità e animali sacri, è stato scelto quello raffigurante un babbuino, sacro al dio Thot, in bronzo ageminato in argento e oro, considerato un capolavoro della bronzistica egiziana per la perizia della lavorazione. Il settore relativo al corredo funerario mostra una sezione espositiva del museo in cui è stata ricostruita una sepoltura della XXVI dinastia, formata dagli oggetti principali del corredo funerario: il sarcofago esterno a cassa, con le statuette di Anubi e dei falchi a protezione del defunto, quello interno antropoide, la mummia, i vasi canopi, gli ushabti, il poggiatesta, ecc. La statua dello scriba Ahmosi presenta tutte le componenti del tema della scrittura: lo scriba, il rotolo di papiro, la scrittura geroglifica; il testo accenna alle caratteristiche della scrittura, alla sua evoluzione e alle altre tipologie di oggetti legate al tema - i papiri, le tavolette, i mortai, ecc.- visibili nella sezione del museo. Il capitolo sugli ushabti spiega la funzione di queste statuette funerarie assai diffuse in Egitto; l immagine presenta un ushabti del faraone Sety I, che mostra chiaramente le caratteristiche tipologiche di queste statuette: le braccia incrociate sul petto, gli strumenti agricoli, ecc.
7 A conclusione della visita alla collezione egiziana, si arriva alla pagina relativa alla ricostruzione virtuale della tomba di Horemheb, (Fig. 12) di cui vi ho già parlato; per far comprendere le caratteristiche del video in computer grafica, oltre a due immagini significative, è stato messo a disposizione dei navigatori di Internet un brevissimo frammento del video. Questo link potrà essere attivato solo se si possiede, come indicato, il software Quicktime. La brevità dell immagine video e le sue dimensioni ridotte consentono all utente di caricare sul proprio computer questo documento in tempi accettabili (tra i 2 e i 3 minuti). L ultimo link dell Home Page è quello delle Pubblicazioni in vendita (Fig. 13), in cui vengono elencate tutte le edizioni curate dal Museo e in vendita al pubblico: cataloghi di mostre, di collezioni, monografie, guide del museo, pubblicazioni didattiche, ecc. Questo spazio si propone di evidenziare sia l attività editoriale del Museo che di consentire, attraverso l uso dell per le ordinazioni, l acquisto diretto di testi specialistici, solitamente di difficile reperibilità. Naturalmente, nella versione in inglese, i prezzi dei volumi sono stati espressi in dollari. Questa pagina sarà arricchita da una brevissima recensione dei singoli volumi. Alcuni musei, sia italiani che stranieri, hanno deciso di utilizzare la rete per mettere a disposizione degli utenti le loro banche dati; il Museo Archeologico ha deciso, per ora, di utilizzare le potenzialità che la rete offre per altri scopi, legati soprattutto alla promozione del museo, sia come luogo deputato alla conservazione di reperti archeologici, che come spazio attivo di studio, di ricerca, di informazione storica e di cultura. In mancanza di un riferimento preciso e di un progetto nazionale sulla presenza dei Musei italiani nella rete mondiale, e di regole precise sui diritti d autore e di immagine, è forse prematuro mettere a disposizione le banche dati scientifiche realizzate dal Museo. In attesa che il concetto di museo globale elettronico si sviluppi in modo più chiaro e concreto e che il servizio relativo alla fruizione remota dei Beni Culturali venga organizzato e definito, riteniamo opportuno offrire agli utenti altri spazi di consultazione e altri modi di diffusione dei nostri archivi informatizzati. La posta elettronica Il Museo Civico ha avviato il proprio sito Web in Internet nel giugno del 1995: in questi mesi sono arrivati numerosi messaggi attraverso l , da ogni parte del mondo, con richieste di informazioni relative al materiale archeologico conservato nel museo, di acquisto di pubblicazioni, complimenti, suggerimenti, richieste di ampliamento del programma e soprattutto di un maggior numero di immagini dei reperti. La posta elettronica è uno dei servizi più utili di Internet, poiché consente di comunicare in tempo reale con ogni parte del mondo, a costi inferiori e con maggiore rapidità rispetto ad altri sistemi. Oltre allo scambio di messaggi, attraverso l è possibile trasferire qualsiasi tipo di file, grafici, sonori, filmati, database, ecc. Particolarmente diffuse sono le mailing lists, costituite da persone accumunate dall interesse per un argomento specifico, che discutono attraverso messaggi di posta elettronica; ogni messaggio spedito all indirizzo della mailing list viene distribuito da chi la organizza, a tutte le persone iscritte ad essa. Chiunque può richiedere di essere iscritto ad una mailing list. Relativamente all argomento musei, in Italia, è recentemente sorto un sito di discussione dedicato a questo argomento, gestito da un tecnico del Dipartimento di Fisica dell Università di Bologna. I temi fino ad ora trattati nella mailing list sono relativi all acquisizione delle immagini per la preparazione delle pagine Web, all uso dei photo Cd e dello scanner, ai costi, ai diritti d autore, ecc.. Stiamo valutando l opportunità di iscriverci a questa mailing-list, poiché è un attività che richiede impegno e tempo. Naturalmente esistono altre forme di partecipazione a gruppi di discussione, come i newsgroup, specializzati in diversi argomenti. Lo sviluppo del sito In questi mesi stiamo lavorando all ampliamento del nostro sito Web, che prevede lo sviluppo della sezione etrusca poiché essa rappresenta un nucleo molto importante e significativo del museo e per il quale l Archeologico di Bologna si caratterizza. Diversamente dalla sezione
8 egiziana, la cui formazione è legata al collezionismo ottocentesco e in particolar modo alla figura di Pelagio Palagi, i numerosissimi materiali etruschi provengono dagli scavi archeologici realizzati soprattutto nell 800 e nei primi decenni del 900 nel territorio bolognese. Trattandosi di documenti che ci consentono di ricostruire la storia e la formazione della città, le nuove pagine Web saranno appunto dedicate agli sviluppi sociali, economici e culturali di Bologna. In questa prima fase verrà realizzata la fase etrusca, in seguito saranno affrontati anche gli altri periodi, dalla preistoria all età romana. Il percorso della nuova sezione sarà costituito da un ipertesto, comprensivo di capitoli generali e sezioni specifiche su argomenti particolari. Struttura delle pagine Web sulla collezione etrusca * INDICE * LA FORMAZIONE DI BOLOGNA - Le fonti * BOLOGNA ETRUSCA - Introduzione - La fase villanoviana - Verucchio - L abitato di fase villanoviana - I sepolcreti di fase villanoviana - La fase orientalizzante - La fase tipo Certosa - Marzabotto - L abitato di fase Certosa - I sepolcreti della fase Certosa * i sepolcreti del territorio bolognese * itinerari tematici - Il rituale funerario - La produzione ceramica - La produzione metallurgica - La scultura * PER SAPERNE DI PIù - Le fibule - Il corredo funerario - I vasi attici - Cremazione e inumazione - Le stele - La scrittura - La situla della Certosa - Il tintinnabulo - La tomba di un capo - La Tomba Grande dei Giardini Margherita - I bronzetti di Monte Acuto Ragazza - Villa Cassarini La formazione di Bologna: un breve testo delinea le diverse occupazioni del territorio bolognese, dall eneolitico e dall età del bronzo alla comparsa della cultura villanoviana, dalla formazione di Felsina all occupazione gallica, fino alla fondazione di Bononia. Una mappa sensibile indicherà graficamente le diverse fasi storiche, che verranno via via sviluppate nelle pagine successive. Per correttezza verso gli utenti, si indicherà che le pagine relative alla Bologna etrusca sono attivate, mentre quelle sulle altre fasi storiche sono in corso di lavorazione: il navigatore Internet saprà di
9 poter ritornare nel sito per visionare nuove pagine. Bologna etrusca: un introduzione sugli aspetti generali della civiltà etrusca nel territorio bolognese (IX-IV sec. a.c.), legati soprattutto alle diverse categorie di materiali conservati nel museo, provenienti dall abitato e dai sepolcreti. Le immagini di corredo saranno relative ad alcune sale espositive del museo. Seguirà l analisi della civiltà attraverso le fasi culturali villanoviana, orientalizzante e tipo Certosa, con sezioni relative alla documentazione archeologica dell abitato, corredate da piante sensibili e da immagini relative agli scavi e agli oggetti più significativi. Altre sezioni riguarderanno i sepolcreti etruschi che ci consentono di cogliere gli aspetti particolari e i modi di sviluppo della società, grazie ad una ricchissima documentazione archeologica. Le numerosissime tombe e i loro corredi costituiscono delle vere e proprie miniere di dati e informazioni sulla cultura di queste antiche comunità. Nel territorio bolognese sono state infatti scoperte oltre tombe per la fase villanoviana e circa un migliaio per la fase tipo Certosa. Specifiche sezioni riguarderanno gli insediamenti di Verucchio e Marzabotto e l importantissimo rinvenimento del ripostiglio di S. Francesco, scoperto a Bologna nel 1877 sotto il pavimento di una capanna; si tratta di un grande dolio, deposto intorno al 700 a.c., contenente pezzi in bronzo (asce, fibule, punte, pugnali, coltelli, lime, seghe, rasoi, anelli, chiodi, ecc.), tutti esposti in una sala del Museo. Un successivo capitolo sarà relativo all analisi dei singoli sepolcreti scoperti nel territorio bolognese, di cui verranno indicati la localizzazione su mappa sensibile, le date di scavo, la tipologia e la quantificazione del materiale. La sezione più ricca dell ipertesto sarà costituita dalla visita virtuale alla collezione etrusca del museo, suddivisa per itinerari tematici - il rituale funerario, la produzione ceramica, la produzione metallurgica e la scultura - e corredata da oltre 40 immagini degli oggetti più significativi. Alcune sezioni specifiche, intitolate Per saperne di più, completeranno l analisi della civiltà etrusca, sviluppando argomenti particolarmente indicativi della civiltà e dell arte di questo popolo: le fibule, il corredo funerario, i vasi attici, i riti della cremazione e dell inumazione, le stele, la scrittura. Particolare attenzione sarà rivolta a due oggetti conservati nel museo: la situla della Certosa, il famoso vaso di lamina bronzea sbalzata, con scene di vita militare, civile e religiosa, e il tintinnabulo di bronzo decorato a sbalzo con scene relative alla filatura e alla tessitura. Oltre alla realizzazione delle nuove pagine Web sulla collezione etrusca, lo sviluppo del sito prevede l introduzione di una scheda di registrazione del visitatore, in cui saranno richiesti nome, cognome, città, nazione, professione ed , commenti e suggerimenti sul programma, che darà origine al libro degli ospiti. Alcuni siti Web sull archeologia e sui musei In Internet sono presenti numerosi siti-archivi che raccolgono tutto ciò che si può trovare sulla rete; alcuni sono specializzati, altri sono più generici e presentano perciò un organizzazione per argomenti. Il sito del nostro museo non è facilmente raggiungibile, poiché il percorso all interno della rete civica è piuttosto lungo e complesso. Se l utente non conosce la nostra Location, cioè la nostra posizione all interno della rete, non ci troverà facilmente. Quindi, una volta realizzato il proprio sito Web, è indispensabile e utile inviare la registrazione, per segnalare e pubblicizzare la propria presenza in Internet e per facilitare la navigazione degli utenti. Vi segnalo alcuni motori di ricerca e archivi, fra i più importanti e i più noti agli utenti Internet, sia generali che specifici, riguardanti i settori archeo-logia e musei: - YAHOO: uno dei più famosi, suddiviso per argomenti, - Nel programma NETTUNO del Cineca, vi sono le sezioni Beni Culturali (con la voce Archeologia) e Musei: LYCOS The catalogue of Internet: diviso per argomenti,
10 Relativamente ai musei: - MOUSEION: a cura del CNR, - MUSEOS, - MUSEI DALLA A ALLA Z, - WWWResources, - WWW Virtual Library Museum, - Museums. World Wide Arts Resources, - Guide to Museums and Cultural Resources: by The Natural History Museum of Los Angeles Country, Sui musei archeologici in Italia: - Museo Civico Archeologico di Bologna, http.// - Museo Archeologico Nazionale di Napoli, - Museo Archeologico Nazionale di Cagliari, Sull archeologia: - ARCHNET: by University of Connecticut, - Archaeology on the WWW, - ROMARCH sull arte e l archeologia romana, A conclusione del mio intervento sull esperienza del Museo Civico Archeologico di Bologna in Internet, vorrei riallacciarmi alla proposta emersa in questi giorni, relativa alla necessità di creare un sito che raccolga non solo le locations delle pagine Web di interesse archeologico, ma che abbia la capacità di coordinare le diverse iniziative realizzate in Internet dai Musei e dalle Università italiane. Questo programma potrebbe diventare un punto di riferimento indispensabile per istituzioni di natura diversa che hanno però un obiettivo comune: sarebbe il luogo giusto per discutere le problematiche connesse alla realizzazione di un sito Web, per risolvere le questioni del copyright e della sicurezza delle informazioni fornite dalle banche dati, per coordinare iniziative e programmi di ricerca. Si precisa che dal dicembre 1995 ad oggi nei siti Web Nettuno e Iperbole, descritti nel presente testo, sono state apportate modifiche di tipo grafico, strutturale e contenutistico. Paola Giovetti (*) (*) Museo Civico Archeologico di Bologna.
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