Strumenti e programmi per la trasformazione urbana
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- Chiara Rocco
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2 Strumenti e programmi per la trasformazione urbana Prof. Carmelina Bevilacqua Università Mediterranea di Reggio Calabria Corso di Laurea Urbanistica Laboratorio di Urbanistica prof. D. Passarelli Programma del Corso 1
3 FINALITÀ Il corso intende accompagnare gli studenti del II anno del Corso di laurea in Urbanistica verso l acquisizione di conoscenze tecniche inerenti i nuovi contesti della pianificazione urbanistica. In particolare, la lettura e l interpretazione dei diversi strumenti complessi verrà condotta attraverso l approfondimento sia procedurale dell attività di costruzione e gestione dei processi di trasformazione urbana. In tale contesto l approccio analitico sarà sempre sviluppato in relazione agli elementi tecnici che consentono la costruzione del progetto di piano Gli obiettivi formativi sono articolati come segue. 1. Fornire adeguate conoscenze dei nuovi contesti della pianificazione urbanistica 2. Fornire gli strumenti di controllo strategico della trasformazione urbana attraverso l acquisizione di competenze adeguate nella costruzione di piani innovativi per la città contemporanea 3. Fornire conoscenze per l acquisizione di un adeguata competenza nell ambito della costruzione e gestione di strumenti complessi che richiedono forme di PPP (Public Private Partnership). 4. Fornire gli strumenti di costruzione del progetto urbano contemporaneo come sintesi interpretativa della domanda di trasformazione urbana declinata in luoghi di progetto della città all interno di un quadro generale di coerenza strategica e strutturale. CONTENUTI Il corso si svolge nel II semestre dell anno accademico e contempla lezioni teoriche ed esercitazioni pratiche. Il corso è articolato nei seguenti moduli in relazione agli obiettivi formativi : 1. Obiettivo Formativo: 2 moduli I. modulo: La costruzione tecnica della decisione II. modulo: La costruzione del quadro portante delle trasformazioni urbane e territoriali 2. Obiettivo formativo 2 moduli III. modulo: Il controllo strategico della trasformazione urbana IV. modulo: la progettazione urbanistica complessa 3. Obiettivo formativo 2 moduli V. modulo: forme di PPP (Public Private Partnership). VI. modulo: la valutazione dei programmi e dei progetti 4. Obiettivo formativo 1 modulo VII. modulo: La rigenerazione urbana come fattore coniugante i diversi approcci nei vari contesti nazionali ed internazionali 2 MODALITA DEL CORSO Lo svolgimento delle esercitazioni e la presentazione degli elaborati prodotti durante il corso sono necessari affinché sia formalizzata l ammissione all esame. L esame consiste in una verifica del livello di conoscenza degli argomenti trattati e nella presentazione argomentata dell elaborato svolto. Gli elaborati necessari per sostenere l esame sono costituiti da un rapporto di sintesi in formato A3/A2 con all interno cartografie e tabelle.
4 Un primo set di elaborati riguarda lo studio dei casi studi per una declinazione della rigenerazione urbana. Un secondo set di elaborati riguarda un esercitazione sull applicazione di uno strumento appartenente alla famiglia dei programmi complessi. E possibile lavorare in gruppo la cui composizione non può essere superiore a tre persone. 3
5 4 Articolazione del corso 1. modulo: La costruzione tecnica della decisione Il passaggio da un modello autoritativo ad un modello incrementale la governance del piano Il passaggio dalla organizzazione per zoning alla definizione strutturale del Piano urbanistico Il passaggio dalle gerarchie sovraordinate alla costruzione di livelli di integrazione amministrativa, progettuale e finanziaria 2. modulo: La costruzione del quadro portante delle trasformazioni urbane e territoriali Il passaggio dall uso funzionale all uso strategico delle risorse la caratterizzazione proattiva dell approccio strategico e la sua trasposizione spaziale Regime dei suoli, real estate : piano urbanistico conformativo della proprietà vs. la costruzione di vision condivise, di processi partenariali; 3. modulo: Il controllo strategico della trasformazione urbana L orizzonte temporale delle scelte strategiche: breve, medio e lungo termine La costruzione degli scenari in funzione degli orizzonti temporali La costruzione degli scenari in funzione della sostenibilità ambientale, sociale economica e finanziaria 4. modulo: la progettazione urbanistica complessa Inquadramento generale dei programmi complessi: cosa sono, come si differenziano, le peculiarità della LUR Calabria L analisi della complessità dei fenomeni ascrivibili alla città contemporanea La traduzione dell analisi in driver progettuali alle diverse scale, ai diversi livelli decisionali, La costruzione di forme di attivazione sociale capaci di bilanciare la concentrazione competitiva con la distribuzione dei vantaggi da essa generata Il coinvolgimento della community come momento topico della costruzione di strumenti innovativi di programmazione integrata 5. modulo: forme di PPP (Public Private Partnership). La finanza di progetto: dal promotore finanzario alla costruzione e gestione delle opere pubbliche La profittabilità del privato e la sostenibilità ambientale e sociale degli interventi generatori di entrate Gli strumenti di attuazione disponibili in Italia 6. modulo: la valutazione dei programmi e dei progetti L analisi di fattibilità nell ambito della costruzione degli studi di fattibilità L analisi economica e la qualità delle trasformazioni urbane. La compatibilità e la sostenibilità ambientale 7. modulo: La rigenerazione urbana come fattore coniugante i diversi approcci nei vari contesti nazionali ed internazionali
6 I modulo: La costruzione tecnica della decisione Testi: Simone Ombuen, Manuela Ricci, Ornella Segnalini I Programmi Complessi Il Sole 24 ore, (testo 1) Bevilacqua C. Moraci F. I luoghi della Competitività Iiriti 2007 (testo 2) Bevilacqua C. Moraci F. Strategie di città Officina editore (testo 3) Il passaggio da un modello autoritativo ad un modello incrementale la governance del piano Paragrafi: (testo 1) Il quadro urbanistico e le nuove condizioni di contesto pagg Elementi Chiave: La diversa funzione assunta dagli enti locali territoriali La diversa declinazione dei poteri amministrativi più inclini al sistema della soft regulation che all unilateralità del comando pianificatorio La necessità di assicurare il risultato delle scelte pianificatorie in luogo della sola fissazione delle prescrizioni urbanistiche La forte riconsiderazione del ruolo del privato come soggetto attivo e non passivo L applicazione anche all urbanistica del principio di giustizia distributiva propria di altri settori della vita sociale ed economica La marginalizzazione dell istituto espropriativo nell ambito delle normali scelte di pianificazione urbanistica perché oneroso e conflittuale e scisso temporalmente dalla realizzazione delle opere private ed il ricorso in via preventiva a moduli negoziali (art.16 l.179/92, art.11 l.493/93). Tendenza poi contraddetta dall attribuzione di poteri fortemente autoritativi all amministrazione in caso di processi complessi di trasformazione urbana mediante l esproprio di interi patrimoni di aree (Società di trasformazione urbana (STU) art.120 TU 267/2000). l introduzione dei principi di concorrenza e di evidenza pubblica mutuati dalla disciplina dei lavori pubblici derivante dallo stretto collegamento tra dotazione di infrastrutture e servizi ed urbanizzazione del territorio Richiami Teorici: I processi di governo della città Nel secondo dopoguerra si assiste in Italia ad una fase di espansione delle città. Per effetto della forte ripresa economica quote sempre più alte di popolazione si trasferiscono nei grandi centri urbani industriali. Cresce la necessità di reperire e urbanizzare aree pubbliche per realizzare edilizia residenziale a basso costo. Inizia la cosiddetta emergenza casa. I piani urbanistici sono caratterizzati dal passaggio dei terreni agricoli peri urbani a destinazioni urbane. L espansione urbana è governata dal Piano Regolatore Generale (PRG) disciplinato dalla Legge Urbanistica Nazionale 1150/1942 con il Piano Particolareggiato (PP) che assume la funzione di piano attuativo.. 5
7 La legge ponte (765/67) integra la LUN introducendo gli standard urbanistici (D.M. 1444/1968). La legge 10/77 cosiddetta Bucalossi introduce i Programmi Pluriennali di Attuazione (PPA) e gli oneri di urbanizzazione concessione edilizia. Gli strumenti di attuazione del PRG sono: Piano Particolareggiato (PP), L 1150/1942 Piano di Lottizzazione (PdL), L 1150/1942 Piani per gli Insediamenti Produttivi (PIP), L 167/1962 Piani per l Edilizia Economica e Popolare (PEEP), L 167/62 Piani di recupero (PdR), L 457/78 Nel 1949 nasce il primo piano casa: Piano INACASA/GESCAL. Negli anni 70 l aumento consistente della popolazione nelle città e il conseguente spopolamento delle campagne pone al centro del dibattito politico l emergenza e il disagio abitativo. nasce così la legge sulla casa 865/ 71. Gli impatti negativi della riorganizzazione (espansione) abitativa in quegli anni si traducono in un aumento della speculazione edilizia, nella mancanza di rispetto degli standard nelle periferie e in un aumento aumento della dispersione insediativa; Negli anni 80 si ripropone la questione dell esproprio e si apre la stagione dell intervento pubblico concentrato non più nelle periferie ma nei centri storici. Dall espansione si passa alla trasformazione. Negli anni 90 il dibattito si sposta sul degrado degli insediamenti e non più sul disagio abitativo. La costruzione del Piano secondo la pratica dello zoning viene messo in discussione. La trasformazione urbana è concettualmente Il passaggio dalla organizzazione per zoning alla definizione strutturale del Piano urbanistico Paragrafi: (testo 2) Il Piano Strutturale Comunale nella LUR Calabrese. Ipotesi di concettualizzazione metodologica del processo di costruzione del PSC. Elementi Chiave: lo zoning come pratica di organizzazione funzionale della città: suddivisione in aree omogenee caratterizzate da differenti indici e parametri urbanistici legati alla densità abitativa servizi e attività produttive. La mixtè come pratica progettuale contrapposta al monofunzionalismo dello zoning. Dalla regolamentazione dell espansione al governo delle trasformazione: il progetto 6 Richiami Teorici Il dimensionamento del piano, gli indici urbanistici le norme tecniche di attuazione. Il progetto di piano: scelte strategiche vs. scelte strutturali.
8 Il passaggio dalle gerarchie sovraordinate alla costruzione di livelli di integrazione amministrativa, progettuale e finanziaria Paragrafi Offerta, domanda di servizi e sistemi locali (testo 3). Elementi chiave: L evoluzione della Pubblica Amministrazione e le riforma del Titolo V della Carta Costituzionale Conferenza dei servizi Leggi 241/90 (art. 14 e ss.) e 340/2000 Accordo di programma Leggi 142/90 (art. 27) e 267/2000 (TUEL) Il principio di sussidiarietà Il principio di integrazione Richiami Teorici Gli standard urbanistici e la dotazione dei servizi Il ruolo dei servizi nel nuovo piano urbanistico 7
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