Parte Terza LE BANCHE E IL MERCATO MOBILIARE

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1 Parte Terza LE BANCHE E IL MERCATO MOBILIARE

2 1002 Gabriele Racugno 2

3 2 Gli strumenti. Generalità 1003 Sezione I Generalità Sommario 1. Il finanziamento dell impresa. 2. La fonte del finanziamento. Autofinanziamento ed eterofinanziamento. 3. Altre forme di finanziamento: raccolta del risparmio fra il pubblico. Rinvio. 4. Piano dell esposizione. 1. Il finanziamento dell impresa Sarebbe illusorio credere che l imprenditore per poter svolgere la sua attività possa e debba contare unicamente sui propri mezzi, nel senso che unica regola di sana politica aziendale come si legge in qualche manuale del passato sarebbe quella autoctona, consistente, nella specie, nel reinvestimento delle risorse proprie. Anche un impresa sana può avere bisogno di ricorrere a finanziamento diverso da quello costituito da mezzi propri; e ciò può avvenire per una serie di ragioni che sarebbe inutile elencare e che possono variare a seconda del ramo merceologico in cui l impresa opera o della situazione economica della regione in cui essa ha la sua sede o della particolare contingenza in cui l impresa stessa si trova. Il termine finanziamento tout court sta ad indicare il complesso delle operazioni mediante le quali si realizza la provvista di mezzi finanziari necessari alla realizzazione di investimenti e, di norma, alla costituzione e al funzionamento di un impresa. In seguito ad esso, l operatore economico è in grado di compiere gli investimenti e le altre spese ritenute opportune e necessarie in relazione agli scopi produttivi prefissati e che, di norma, dovrebbero permettere la ricostituzione, ad una scadenza più o meno lontana, dei mezzi finanziari inizialmente raccolti. Volendo più specificamente definire il finanziamento dell impresa si potrà dire che con tale espressione ci si riferisce all insieme di operazioni tramite le quali l impresa acquisisce i mezzi finanziari necessari allo svolgimento della sua attività. Esso si realizza con il concorso di diverse fonti, interne ed esterne all impresa, dalla cui struttura dipende la solidità patrimoniale dell azienda, la redditività della gestione e la concreta possibilità di conseguire uno sviluppo equilibrato. Il provvedimento riformatore n. 6/2003 mette in particolare risalto il

4 1004 Gabriele Racugno 2 finanziamento dell impresa società, in tal modo colmando una lacuna della vecchia disciplina, poco sensibile verso questi problemi lasciati alle decisioni quotidiane degli operatori. A tale scopo sono preordinate le norme degli artt. 2346, ultimo comma, che, nell ambito della disciplina delle società per azioni, istituisce i cc.dd. strumenti finanziari partecipativi; 2349 che prevede l emissione di strumenti finanziari riservati ai dipendenti della società per azioni; 2447 bis-2447 decies, che, sempre nell ambito della società per azioni, disciplinano la «novità» dei patrimoni destinati; 2467 che, nell ambito della disciplina della società a responsabilità limitata, introduce l istituto del «finanziamento dei soci alla società»; 2483, che consente alle società a responsabilità limitata l emissione dei «titoli di debito»; 2526 che consente anche alle società cooperative l emissione di strumenti finanziari. 2. La fonte del finanziamento. Autofinanziamento ed eterofinanziamento Di conseguenza, a seconda della fonte dalla quale l imprenditore attinge i fondi, si potrà parlare di autofinanziamento se tali fondi provengono dall interno dell impresa, individuale o associata che essa sia, e di eterofinanziamento, se i capitali provengono da fonti esterne all impresa stessa, e cioè da terzi. L autofinanziamento, che in generale è rappresentato dai capitali di rischio apportati dall imprenditore i cc.dd. mezzi propri e che nell impresa individuale non può che consistere nel reinvestimento del guadagno ottenuto dall imprenditore medesimo, assume una sua peculiare significatività nell impresa societaria, nell àmbito della quale si realizza principalmente attraverso due canali: a) gli iniziali conferimenti dei soci, che, confluendo nel fondo sociale o nel capitale sociale, vanno a costituire lo strumento di attivazione dell oggetto sociale; b) le operazioni sul capitale sociale, che si concretano essenzialmente nell aumento a pagamento del capitale stesso. Per la precisione, la forma ora enunciata sub b), può chiamarsi interna se i fondi provengono solo dai soci e non dai terzi: in pratica, quando l aumento di capitale venga deliberato senza esclusione del diritto di opzione. Esistono poi forme di autofinanziamento riservate solo ad alcuni tipi di società, come quelle introdotte simultaneamente dalla l. 31 gennaio 1992, n. 59 per le società cooperative: e cioè, soci sovventori, azionisti di partecipazione cooperativa, prestiti dei soci.

5 2 Gli strumenti. Generalità 1005 L eterofinanziamento può realizzarsi essenzialmente attraverso i seguenti canali: a) quello bancario e/o finanziario; b) quello dei contratti di finanziamento non tipicamente bancari, come il leasing, il factoring, il forfaiting; c) quello comprendente le tante operazioni mutuate dai mercati stranieri o escogitate dai direttori finanziari nostrani, che, per la loro eterogeneità, non sono raggruppabili in un unica categoria, avendo in comune il solo scopo di finanziare l impresa; d) i possibili incentivi, previsti da leggi speciali. Altre forme di finanziamento esterno sono riservate solo ad alcuni tipi di società, come ad esempio: a) l emissione di prestiti obbligazionari, praticabile solo dalle società di capitali ed ora anche dalle società cooperative; b) l emissione dei cc.dd. titoli atipici; c) il ricorso a quelli che il d.lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 denomina all art. 1 come «strumenti finanziari», la cui emissione è oggi prevista e- spressamente dall ultimo comma dell art. 2346, sia pure nelle sembianze degli «strumenti finanziari partecipativi», e cioè forniti di diritti patrimoniali e di diritti amministrativi che lo statuto deve indicare e dall art che disciplina gli strumenti finanziari riservati ai dipendenti della società. Forma di finanziamento anomala, e comunque praticata soprattutto dalle grandi imprese, è quella consistente nella raccolta di depositi di soci, di dipendenti, di società controllate o collegate, di terzi. V è da dire, a questo proposito, che la nuova legge bancaria stabilisce all art. 11, comma 3, che «il CICR stabilisce limiti e criteri, anche con riguardo all attività e alla forma giuridica del soggetto che acquisisce, in base ai quali non costituisce raccolta del risparmio tra il pubblico quella effettuata presso specifiche categorie in ragione di rapporti societari o di lavoro», ed in particolare il divieto di raccolta del risparmio tra il pubblico non si applica «alle società, per la raccolta effettuata ai sensi del codice civile mediante obbligazioni, titoli di debito od altri strumenti finanziari». 3. Altre forme di finanziamento: raccolta del risparmio fra il pubblico. Rinvio La forma di finanziamento che anche in Italia sta assumendo un importanza sempre crescente è quella costituita dall investimento che il pubblico dei risparmiatori fa nei capitali delle grandi imprese, acquistando, ad esempio, azioni delle società quotate in borsa. In altri termini, que-

6 1006 Gabriele Racugno 4 sto fenomeno di progressivo distacco dei risparmiatori dalle forme tradizionali di investimento del danaro, quali erano i depositi bancari o i depositi postali, verso forme di investimento considerate più redditizie sempre frenato in Italia dalla inadeguatezza della legislazione italiana in materia di borsa e dall assenza di cultura protettiva del risparmiatore ha portato alla regolamentazione del controllo pubblico sulle società quotate in borsa, ad una disciplina organica dei mercati cc.dd. regolamentati e della sollecitazione del pubblico risparmio e appunto alla creazione di «strumenti finanziari» diversi dai tradizionali titoli di credito emessi dalle imprese societarie (azioni ed obbligazioni). 4. Piano dell esposizione Il contenuto dei tre precedenti paragrafi contiene implicitamente il programma dell esposizione futura. Degli istituti ricompresi nel concetto di autofinanziamento, si è già trattato. Occorrerà intrattenersi ora sugli istituti relativi al finanziamento e- sterno e agli strumenti oggettivi e soggettivi apprestati dalla legge: seguiranno, perciò, in questo stesso capitolo altre due sezioni dedicate rispettivamente ai contratti di finanziamento e alla banca; mentre il capitolo seguente sarà interamente dedicato alla sollecitazione del pubblico risparmio, ai mercati mobiliari e agli strumenti finanziari.

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