Osservatorio del Mercato del Lavoro della Provincia di Pavia

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1 Settore Sviluppo Economico Servizi alle imprese Semplificazione amministrativa Politiche del Lavoro Formazione Professionale e Istruzione Osservatorio del Mercato del Lavoro della Provincia di Pavia Servizi per l Impiego Report Mercato del Lavoro in Provincia di Pavia 3 trimestre trimestre

2 Premessa Il report sul mercato del lavoro fornisce alcune indicazioni di carattere generale relative all andamento occupazionale registrato nella provincia di Pavia nel III trimestre Oggetto di analisi sono i dati amministrativi di competenza dei Centri per l Impiego relativi alle comunicazioni obbligatorie dei rapporti di lavoro effettuate dai datori di lavoro nel territorio provinciale. Le comunicazioni obbligatorie generano una fonte informativa contenente i dati relativi agli avviamenti, proroghe, trasformazioni e cessazioni di rapporto di lavoro che i datori di lavoro devono obbligatoriamente comunicare alle istituzioni competenti. Dai dati raccolti è possibile ricavare informazioni riguardanti le dinamiche del mercato del lavoro dal punto di vista della domanda, dell offerta e delle tipologie contrattuali utilizzate. Al fine di fornire ulteriori spunti interpretativi, la trattazione si sviluppa con l analisi quantitativa del flusso dei lavoratori in stato di disoccupazione, del flusso dei lavoratori inseriti in lista di mobilità e la quantificazione del numero di ore di cassa integrazione autorizzata durante il trimestre considerato. I dati pubblicati nel presente report sono definiti in progress, pertanto elaborazioni successive a quelle pubblicate potrebbero subire lievi variazioni in termini di valore assoluto. A partire dall anno 2013 i dati relativi ad avviamenti e cessazioni, contrariamente a quanto pubblicato nei rapporti precedenti, sono comprensivi anche dei dati relativi al settore della Pubblica Amministrazione. 2

3 ANALISI DEI FLUSSI DELLE COMUNICAZIONI OBBLIGATORIE Avviamenti Le comunicazioni obbligatorie riferite al 3 trimestre 2013 hanno registrato complessivamente un numero di avviamenti pari a unità, di cui il 52,8% riferiti a personale di genere maschile ed il 47,2% a personale di genere femminile. Rispetto al 3 trimestre 2012 si evidenzia una diminuzione delle comunicazioni di avviamento pari al 5%. Tab. 1 Avviamenti Avviamenti III trim Avviamenti III trim Variazione % M F Totale M F Totale M F Totale ,1% -8,9% -5,0% Avviamenti per settore economico Il terziario (commercio e servizi) con una percentuale pari al 52% sul totale degli avviamenti rappresenta il settore più attivo, seguito dall agricoltura (30,4%), dall industria (13,3%) e dalle costruzioni (4,3%). Il confronto per macro settori con il 3 trimestre 2012 evidenzia un certo decremento delle comunicazioni di avviamento in tutti i settori economici con l esclusione del settore industriale: nello specifico si evidenzia un certo calo sia nelle costruzioni (-16,2%) che nel terziario (-7,4%) mentre più contenuto risulta il decremento nell agricoltura (-2,6%); il settore industriale registra un incremento delle comunicazioni di avviamento pari al 5% (tab.2). Tab. 2 Avviamenti per settore di attività Avviamenti III trim Avviamenti III trim variazione Settore d'attività M F Totali % M F Totali % % dato mancante ,1% ,0% -50,0% Agricoltura ,6% ,4% -2,6% Industria ,0% ,3% 5,0% Costruzioni ,8% ,3% -16,2% Terziario ,4% ,0% -7,4% Totali % % -5,0% Percentuali 50,7% 49,3% 100% 52,8% 47,2% 100% avviamenti per settore di attività Agricoltura Industria Costruzioni Terziario Totali 3 trim trim

4 Avviamenti per tipologia contrattuale In relazione alla tipologia contrattuale, il 79% degli avviamenti è costituito da rapporti di lavoro a tempo determinato (comprensivi dei rapporti di lavoro interinale), mentre i contratti a tempo indeterminato registrano una percentuale pari al 13%. A seguire i contratti di lavoro parasubordinato con il 6,7% ed i contratti di apprendistato/inserimento con l 1,3%. La riforma del mercato del lavoro, limitando considerevolmente i casi di utilizzo dei rapporti di lavoro intermittente, ne ha praticamente azzerato l utilizzo come evidenziato nella tabella sottostante. Il lavoro interinale, con 2441 avviamenti, rappresenta oltre il 17% dei contratti stipulati a tempo determinato. Si specifica che il termine lavoro parasubordinato presente in tabella raggruppa una serie di contratti quali il lavoro a progetto/collaborazione coordinata e continuativa, il contratto di agenzia, l associazione in partecipazione con apporto di attività lavorativa, il lavoro occasionale, il lavoro autonomo nello spettacolo. Tab. 3 Avviamenti per tipologia contrattuale Rapporto di lavoro M % F % Totali % Apprendistato/inserimento 111 1,2% 121 1,4% 232 1,3% Lavoro a tempo determinato (*) ,0% ,9% ,0% Lavoro a tempo indeterminato ,7% ,3% ,0% Lavoro intermittente 0 0% 0 0% 0 0% Parasubordinato 570 6,1% 614 7,3% ,7% Totali % % % (* ) di cui lavoro interinale Percentuali 52,8% 47,2% 100% avviamenti per tipologia contrattuale Apprendistato/inserimento Lavoro a tempo determinato Lavoro a tempo indeterminato Lavoro intermittente Parasubordinato Rispetto al 3 trimestre 2012 si registrata una sostanziale diminuzione dell utilizzo dei contratti a tempo indeterminato (-10,3%), dei contratti di lavoro parasubordinato (- 24,5%) e dei contratti di apprendistato/inserimento (-21,9%); l utilizzo del lavoro intermittente, come già accennato nel paragrafo precedente, risulta praticamente azzerato. In discreto aumento l utilizzo dei contratti a tempo determinato (+2,1). Il lavoro interinale, visto come un di cui del lavoro a tempo determinato, registra un incremento del 2,3% (tab.4). 4

5 Tab. 4 Avviamenti per tipologia contrattuale Rapporto di lavoro Avv. III trim Avv. III trim Differenza v. ass. Var. % Apprendistato/inserimento (r) ,9% Lavoro a tempo determinato (*) ,1% Lavoro a tempo indeterminato ,3% Lavoro intermittente % Parasubordinato ,5% Totali % (* ) di cui lavoro interinale ,3% Avviamenti per area territoriale Gli avviamenti per area territoriale sono da considerarsi in base all ubicazione della sede operativa dell azienda (luogo di lavoro) e del relativo Centro per l Impiego territorialmente competente; nello specifico il 46,9% degli avviamenti si distribuisce nella zona dell Oltre Po Pavese, il 31,2% nella zona del Pavese ed il restante 21,9% nella zona della Lomellina (tab.5). Tab. 5 Avviamenti per area territoriale e Centro Impiego di competenza Centro Impiego M % F % Totali % Pavia ,0% ,8% ,2% Vigevano ,6% ,0% ,9% Voghera ,4% ,2% ,9% Totali % % % Percentuali 52,8% 47,2% 100% Lavoratori avviati I lavoratori interessati da una o più comunicazioni di avviamento sono ; si contano quindi circa 1,2 avviamenti in media per ogni persona. Rispetto al 3 trimestre del 2012 si registra una diminuzione percentuale dei lavoratori avviati del 7% circa, pari a oltre persone in meno interessate da occasioni di lavoro. In aumento il divario di genere fra le persone avviate, con circa il 55% a favore dei maschi (contro il 52% circa del 2012) ed il 45% circa a favore delle femmine (contro il 47% circa del 2012) (tab.6). Tab. 6 Lavoratori avviati lavoratori avviati III trimestre 2012 lavoratori avviati III trimestre 2013 Sesso Numero Individui % Sesso Numero Individui % M ,5% M ,7% F ,5% F ,3% Totali % Totali % Lavoratori avviati per fasce di età Gli avviati per classe di età si distribuiscono per oltre il 29%, nella fascia dai 20 ai 29 anni; la percentuale scende a circa il 28% nella fascia dai 30 ai 39 anni e a circa il 23% nella fascia dai 40 ai 49 anni (tab.7). 5

6 Tab. 7 Lavoratori avviati per fascia di età Fasce età M % F % Totali % fino a 19 anni 327 4,1% 163 2,4% 490 3,3% da 20 a 24 anni ,8% ,8% ,9% da 25 a 29 anni ,7% ,4% ,5% da 30 a 34 anni ,0% ,4% ,6% da 35 a 39 anni ,9% ,0% ,3% da 40 a 44 anni ,6% ,4% ,4% da 45 a 49 anni ,1% ,9% ,5% da 50 a 54 anni 580 7,2% 478 7,2% ,2% oltre 55 anni ,7% 430 6,4% ,3% Totali % % % Percentuali 54,7% 45,3% 100% Lavoratori avviati per cittadinanza Riguardo alla cittadinanza dei lavoratori avviati, circa il 34% è rappresentato da persone di nazionalità straniera. In primo piano figurano persone di nazionalità rumena, con una percentuale sul totale dei lavoratori avviati pari all 17,7%; a seguire albanesi con il 3,2%, marocchini con l 1,8%, cinesi con l 1,5%, egiziani con l 1,4% e polacchi con l 1,3%. Tab. 8 Lavoratori avviati per cittadinanza Cittadinanza M % F % Totali % Italiani ,0% ,5% ,1% Comunitari ,2% ,1% ,9% Extracomunitari ,8% 624 9,4% ,0% Totali % % % Percentuali 54,7% 45,3% 100% Tab. 9 Lavoratori avviati per cittadinanza paese di origine Cittadinanza M % F % Totali % Romania ,7% ,3% ,7% Albania 279 3,5% 190 2,9% 469 3,2% Marocco 212 2,6% 49 0,7% 261 1,8% Cina 124 1,5% 91 1,4% 215 1,5% Egitto 200 2,5% 7 0,1% 207 1,4% Polonia 132 1,6% 65 1,0% 197 1,3% altri ,5% ,6% ,1% Totali % % % Percentuali 60,1% 39,9% 100% 6

7 Cessazioni Le comunicazioni obbligatorie riferite al 3 trimestre 2013 hanno registrato complessivamente un numero di cessazioni pari a unità, di cui il 53,1% riferite a personale di genere maschile ed il 46,9% a personale di genere femminile. Rispetto al 3 trimestre 2012 si registra una diminuzione delle comunicazioni di cessazione pari al 18,6%. Tab. 10 Cessazioni Cessazioni III trim Cessazioni III trim.2013 Variazione % M F T M F T M F T % -18,1% -18,6% Cessazioni per settore La maggior parte delle cessazioni dei rapporti di lavoro, nel 3 trimestre 2013, si concentra nel settore del terziario con un valore percentuale pari al 60,5% sul totale. A seguire il settore industriale con il 18,1%, il settore agricolo con il 14,8% ed il settore delle costruzioni con il 6,5%. Nel confronto tra i due trimestri in considerazione si rileva un discreto aumento delle cessazioni nel settore industriale (+4,1%), mentre risultano in diminuzione le cessazioni sia nel settore agricolo (- 53,1%), sia nel settore delle costruzioni (-14,2%) che nel terziario (-8,5%) (tab.11). Tab. 11 Cessazioni per settore di attività Cessazioni III trim Cessazioni III trim variazione Settore d'attività M F Totali % M F Totali % % dato mancante ,1% ,1% -16,7% Agricoltura ,8% ,8% -53,1% Industria ,2% ,1% 4,1% Costruzioni ,1% ,5% -14,2% Terziario ,8% ,5% -8,5% Totali % % -18,6% Percentuali 53,4% 46,6% 100% 53,1% 46,9% 100% cessazioni per settore di attività Agricoltura Industria Costruzioni Terziario Totali 3 trim trim

8 Cessazioni per causa Osservando la distribuzione delle cessazioni per causa, si rileva che la maggior parte dei rapporti di lavoro si interrompe alla scadenza del contratto a termine (60%) e per dimissioni (16,6%). Come probabile conseguenza dello stato di crisi in atto, sono 934 i licenziamenti per giustificato motivo oggettivo, 146 i licenziamenti collettivi e 149 i licenziamenti per cessata attività aziendale, percentualmente pari al 7,6% sul totale delle cessazioni effettuate. Tab. 12 Cessazioni per causa Causa di Cessazione Tot. III trim.2012 % Tot. III trim.2013 % Cessazione attività 153 0,8% 149 0,9% Decadenza dal servizio 58 0,3% 29 0,2% Decesso 84 0,4% 79 0,5% Dimissioni durante il periodo di prova 61 0,3% 78 0,5% Dimissioni ,6% ,6% Dimissioni giusta causa 64 0,3% 53 0,3% Fine rapporto a termine ,4% ,0% Licenziamento collettivo 79 0,4% 146 0,9% Licenziamento giusta causa 97 0,5% 93 0,6% Licenziamento per giustificato motivo oggettivo 913 4,6% 934 5,8% Licenziamento per giustificato motivo soggettivo 39 0,2% 31 0,2% Mancato superamento del periodo di prova 244 1,2% 284 1,8% Modifica del termine inizialmente fissato 193 1,0% 114 0,7% Pensionamento 243 1,2% 100 0,6% Risoluzione consensuale 336 1,7% 261 1,6% Altro ,0% ,9% Dato mancante 14 0,1% 153 1,0% Totali % % Cessazioni per tipologia contrattuale In merito alla tipologia contrattuale dei rapporti di lavoro cessati, il 69,5% è rappresentato da rapporti a tempo determinato (66,6% nel 3 trim. 2012), il 18,2% da rapporti a tempo indeterminato (15,4% nel 3 trim. 2012) ed il 9% da rapporti di lavoro parasubordinato (9,5% nel 3 trim. 2012); le cessazioni dei contratti di apprendistato si collocano al 2,1% (tab.13). Tab. 13 Cessazioni per tipologia contrattuale Rapporto di lavoro III trim.2012 % III trim.2013 % variazione Apprendistato/inserimento 459 2,3% 345 2,1% -24,8% Lavoro a tempo determinato (*) ,6% ,5% -15,0% Lavoro a tempo indeterminato ,4% ,2% -3,6% Lavoro intermittente ,2% 184 1,1% -84,9% Parasubordinato ,5% ,0% -23,0% Totali ,0% ,0% -18,6% (* ) di cui lavoro interinale ,2% 8

9 Saldo avviamenti-cessazioni Saldo per settore di attività Nella tabella sottostante viene riportato il confronto fra gli avviamenti e le cessazioni per settore nei due periodi in considerazione; il saldo corrispondente è ottenuto come differenza tra avviamenti e cessazioni. Il 3 trimestre 2013 si chiude con un saldo positivo pari a 1667 unità. Ad eccezione del settore agricolo, gli altri macrosettori presi in considerazione presentano saldi negativi, in linea con il trend già evidenziato nel corrispondente trimestre dell anno precedente (tab. 14). Tab. 14 Saldo avviamenti cessazioni per settore di attività Settore d'attività avviamenti III trim.2012 cessazioni III trim.2012 saldo avviamenti III trim.2013 cessazioni III trim.2013 saldo dato mancante Agricoltura Industria Costruzioni Terziario Totali Saldo per area territoriale Osservando la distribuzione del saldo avviamenti cessazioni per area territoriale, si rilevano saldi negativi sia nella zone del Pavese che della Lomellina, mentre la zona dell Oltrepò Pavese chiude il trimestre osservato con un saldo positivo dovuto essenzialmente ad una elevata movimentazione di lavoratori legati alla stagionalità agricola (vendemmia). Tab. 15 Saldo avviamenti cessazioni per area territoriale e centro Impiego di competenza Trend avviamenti-cessazioni Centro Impiego avviamenti III trim.2013 cessazioni III trim.2013 saldo Pavia Vigevano Voghera Totali totale economia - trend avviamenti/cessazioni Serie1 Serie II trim 2011 III trim 2011 IV trim 2011 I trim 2012 II trim 2012 III trim 2012 IV trim 2012 I trim 2013 II trim 2013 III trim

10 Altri dati relativi all andamento del mercato del lavoro : flusso iscritti nelle liste di disoccupazione flusso iscritti in lista di mobilità ore autorizzate di cassa integrazione. Flusso lavoratori iscritti nelle liste di disoccupazione Nel corso del 3 trimestre 2013, risultano 5072 le dichiarazioni di immediata disponibilità al lavoro rilasciate da persone alla ricerca di nuova o prima occupazione presso i Centri per l Impiego Provinciali, con un incremento di oltre il 20% rispetto al corrispondente periodo del precedente anno. Oltre l 86% del campione considerato è rappresentato da persone già precedentemente occupate ad alla ricerca di una nuova occupazione (tab. 16). Tab. 16 Flusso delle persone in cerca di lavoro per classe di iscrizione Flusso iscritti III trim Flusso iscritti III trim variazione Classe di iscrizione M F Totali % M F Totali % % disoccupati ,1% ,7% 19,8% inoccupati ,7% ,8% 33,6% occupati ,8% ,2% -22,1% altro ,4% ,2% -29,4% Totali % % 20,3% Percentuali 42,8% 57,2% 100% 44,4% 55,6% 100% Flusso lavoratori iscritti nelle liste di mobilità Le procedure di mobilità si attivano a fronte di situazioni di crisi o di trasformazioni aziendali che comportano una riduzione del numero di lavoratori occupati. Se l azienda in crisi ha un organico superiore ai 15 dipendenti, ed ha la necessità di procedere ad un licenziamento collettivo (che interessi almeno 5 lavoratori), si applicano le disposizioni previste dalla legge 223/91, che prevedono un esubero, procedura che si conclude con l iscrizione dei lavoratori licenziati in un apposita lista di mobilità. Se l azienda rientra tra quelle che hanno diritto all intervento della CIGS, i lavoratori licenziati ed iscritti nella lista percepiscono l indennità di mobilità e il loro reimpiego è favorito da sgravi contributivi ed incentivi economici. I lavoratori licenziati per giustificato motivo provenienti da aziende che non rientrano tra quelle che hanno diritto all intervento della CIGS, possono essere iscritti alla lista di mobilità ai sensi della Legge 236/93, ma percepiscono, qualora ne sussistano le condizioni, la sola indennità di disoccupazione ordinaria. L iscrizione nella lista di mobilità prevede comunque sgravi contributivi in caso di reimpiego. Si precisa che l inserimento in lista di mobilità, ai sensi della Legge 236/93, dei lavoratori licenziati dal 31/12/2012 in avanti è al momento sospeso fino a nuova comunicazione da parte della Regione Lombardia, in quanto nella Legge 24 dicembre 2012 n. 28 (Legge di stabilità 2013) si evince che la suddetta iscrizione non è stata prorogata e non sono stati prorogati gli sgravi correlati. Sono complessivamente 203 le iscrizioni alle liste di mobilità (Legge 223/91) registrate nel 3 trimestre 2013, con un incremento, rispetto al 3 trimestre 2012 di circa il 30%. Per quanto sopra precisato, i dati relativi al 3 trimestre 2013 sono confrontabili con il trimestre relativo all anno precedente solo per quanto riguarda il flusso di iscritti nelle liste di mobilità di cui alla Legge 223/91 (tab.17). 10

11 Tab. 17 Flusso delle persone inserite in lista di mobilità Mobilità Flusso iscritti III trim Flusso iscritti III trim M F Totali % M F Totali % L ,1% % L ,9% sospeso sospeso sospeso Totali % % Percentuali 60,1% 39,9% 100% 56,2% 43,8% 100% Cassa Integrazione Guadagni Nel corso del 3 trimestre 2013 diminuiscono del 10,4%, rispetto al corrispondente trimestre dell anno precedente, le ore di cassa integrazione complessivamente autorizzate e contabilizzate dall INPS. Il metodo di contabilizzazione dell INPS computa, nello stesso periodo, archi di cassa che sono stati in parte consumati o sono da consumare in parte nel futuro. Tale criterio, meramente amministrativo, rende di difficile uso il dato per leggere l effettivo andamento della crisi in atto. La cassa integrazione ordinaria, per la quale sono previsti processi di autorizzazione a livello provinciale, diminuisce del 16,6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Si tratta come noto di uno strumento utilizzato in chiave anticongiunturale per periodi brevi (13 settimane consecutive, con prospettiva di ripresa dell attività, per un massimo di 52 settimane in un biennio mobile). La cassa integrazione straordinaria autorizzata aumenta del 1,2%. La cassa straordinaria copre stati di crisi dichiarata che spesso porta ad esuberi o alla totale cessazione dell attività aziendale o dei sui rami. Le situazioni di cassa straordinaria giunte a conclusione, che non abbiano generato riavvio delle attività o ricollocazione del personale, potrebbero sfociare in mobilità ovvero in licenziamenti collettivi. Diminuiscono le ore autorizzate della cassa in deroga, con un valore percentuale pari al 16,9% rispetto al 3 trimestre La CIG in deroga alla vigente normativa è concessa nei casi in cui alcuni settori (tessile, abbigliamento, calzaturiero, orafo, ecc.) versino in grave crisi occupazionale. Lo strumento della cassa integrazione guadagni in deroga permette quindi, senza modificare la normativa che regola la CIGS, di concedere i trattamenti straordinari anche a tipologie di aziende e lavoratori che ne sono esclusi. Tab. 18 Cassa integrazione guadagni ore autorizzate per tipo di intervento Cassa integrazione ore autorizzate tasso di var. % Tipo Intervento III trim III trim Ordinaria ,6% Straordinaria ,2% Deroga ,9% Totale ,4% 11

12 BREVE RIEPILOGO DATI E CONCLUSIONI Attraverso i dati relativi alle movimentazioni delle comunicazioni obbligatorie è possibile, per il terzo trimestre 2013, avviare l analisi dell andamento del mercato del lavoro in termini di dinamica della domanda di personale dipendente e parasubordinato da parte dei datori di lavoro pubblici e privati. La domanda di lavoro ha evidenziato nel 3 trimestre 2013 una certa flessione rispetto al 3 trimestre dell anno precedente; i contratti di lavoro stipulati sono diminuiti del 5% e complessivamente ammontano a unità contro le unità rilevate nel corrispondente periodo del precedente anno. Dei contratti stipulati, circa il 53% riguarda il genere maschile e circa il 47% riguarda il genere femminile. I lavoratori interessati da uno o più contratti di lavoro sono (si contano quindi circa 1,2 avviamenti in media a persona), con una diminuzione percentuale del 7% circa rispetto al 3 trimestre del precedente anno e pari ad oltre 1000 persone in meno interessate da occasioni di lavoro. Le assunzioni dei lavoratori si distribuiscono per oltre il 29% nella fascia di età fra i 20 ed i 29 anni; la percentuale scende a circa il 28% nella fascia di età fra i 30 ed i 39 anni e a circa il 23% nella fascia dai 40 ai 49 anni. In aumento il divario di genere fra le persone avviate, con il 54,7% a favore dei maschi (contro il 52,5% del 2012) ed il 45,3% a favore delle femmine (contro il 47,5% del 2012). Riguardo alla cittadinanza dei lavoratori avviati, circa il 34% è rappresentato da persone di nazionalità straniera, con una particolare prevalenza di cittadini rumeni (oltre il 17% sul totale dei lavoratori avviati); a seguire, con percentuali comprese tra l 1% ed il 3% circa, cittadini albanesi, marocchini, cinesi ed egiziani. Dal punto di vista settoriale, il terziario rappresenta il settore più attivo dell economia locale, con un flusso di avviamenti pari al 52% sul totale delle comunicazioni effettuate; a seguire il settore agricolo con oltre il 30%, il settore manifatturiero con oltre il 13% ed il settore delle costruzioni con oltre il 4%. Osservando la distribuzione settoriale della domanda di lavoro nel confronto trimestrale, la contrazione delle posizioni di lavoro, ad eccezione del settore industriale (+5%), risulta generalizzata in tutti i settori, con un netto calo nel comparto delle costruzioni (-16,2%), mentre più contenuto risulta il calo nel settore del terziario (-7,4%) e nel settore agricolo (-2,6%). Il 79% delle assunzioni riguarda rapporti di lavoro a tempo determinato, con un aumento tendenziale, rispetto al trimestre del precedente anno, pari al 2% circa. Nessun segnale positivo si registra con riferimento ai posti di lavoro a tempo indeterminato, che si collocano al 13% e con un trend in riduzione di oltre il 10%. L insieme del lavoro parasubordinato (6,7%) prosegue la tendenza alla flessione sulle assunzioni effettuate, tendenza su cui hanno influito i dispositivi introdotti con la Legge 92/2012; nel confronto trimestrale si registra una contrazione di oltre il 24%. Gli effetti dei mutati comportamenti della domanda di lavoro indotti dall entrata in vigore della Legge 92/2012 hanno influenzato notevolmente anche il lavoro a chiamata, azzerandone praticamente l utilizzo. 12

13 Le comunicazioni di cessazione (16076 unità) sono diminuite, tendenzialmente, di oltre il 18% rispetto al 3 trimestre La maggior parte si concentra nel settore del terziario (60,5%); a seguire il settore industriale (18,1%), il settore agricolo (14,8%) ed il settore delle costruzioni (6,5%). La maggioranza dei rapporti di lavoro si interrompe alla naturale scadenza dei contratti a termine ( 60%) e per dimissioni (oltre il 16%), mentre ammontano ad oltre il 7% i licenziamenti determinati da fattori di crisi aziendale (cessazione attività, licenziamento collettivo, licenziamento per giustificato motivo oggettivo). Il 3 trimestre 2013 si conclude con un saldo avviamenti cessazioni positivo ( unità), in controtendenza rispetto a quanto rilevato nel 3 trimestre 2012 ( unità). Il rapporto avviamenti/cessazioni (saldo) resta un indicatore piuttosto grezzo, ma pur sempre rappresentativo della tendenza in atto. Occorre comunque segnalare che la positività del dato sul saldo avviamenti/cessazioni dipende esclusivamente dalla forte contrazione registrata, nel periodo in esame, sulle cessazioni nel comparto agricolo (-53,1%, pari a oltre 2700 comunicazioni in meno), comparto in cui le peculiarità nelle dinamiche climatiche stagionali hanno determinato un minor volume di cessazioni rispetto al corrispondente periodo dell anno precedente, influenzando in modo particolare i risultati occupazionali complessivi. Gli altri macrosettori presi in considerazione presentano saldi negativi, in linea con la tendenza al regresso occupazionale già evidenziata nel corso del 3 trimestre Nello specifico il settore del terziario registra un saldo negativo pari a unità, mentre il settore industriale ed il settore delle costruzioni chiudono il trimestre con un saldo negativo rispettivamente pari a -553 e a -280 unità. Si ritiene utile completare l analisi con il commento ad alcuni dati correlati all andamento del mercato del lavoro. Nel corso del 3 trimestre 2013 il flusso dei lavoratori che ricorrono ai centri per l impiego provinciali per attestare il loro stato di disoccupazione risulta pari a 5072 unità e tendenzialmente in aumento di oltre il 20% rispetto al 3 trimestre In particolare circa l 87% dei nuovi iscritti è rappresentato da persone già precedentemente occupate ed alla ricerca di una nuova occupazione. In aumento, nel 3 trimestre 2013 rispetto al dato del precedente anno, il flusso di lavoratori iscritti alla lista di mobilità (L.223/91), con 203 iscrizioni contro le 160 registrate nel corrispondente trimestre del precedente anno. Resta sempre elevato (oltre 241 milioni), anche se in diminuzione (-10,4%), il monte ore di cassa integrazione guadagni autorizzate nel trimestre. Il massiccio ricorso alla cassa integrazione sia ordinaria che speciale permette alle aziende di tamponare la crisi economica in atto e di salvaguardare in parte i livelli occupazionali; in particolare il costante incremento della cassa straordinaria (+1,2% rispetto al 3 trimestre 2012) sottolinea il perdurare nonché il consolidarsi di fattori di criticità cui le aziende non riescono più a far fronte mediante l utilizzo di ammortizzatori di carattere temporaneo. 13

14 Fonte dati Centri per l Impiego della Provincia di Pavia Inps Elaborazione dati Osservatorio provinciale del mercato del lavoro Nota metodologica I dati pubblicati nel presente report sono definiti in progress pertanto elaborazioni successive a quelle pubblicate potrebbero subire lievi variazioni in termini di valore assoluto. I dati relativi ad avviamenti e cessazioni, contrariamente a quanto pubblicato nei rapporti precedenti, sono comprensivi anche dei dati relativi al settore della Pubblica Amministrazione. 14

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