Club della Finanza Confindustria Udine

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1 Rafforzare la struttura del passivo: le opportunità offerte dall accordo ABI-Confindustria e strumenti alternativi di finanziamento. Introduzione di: Alberto Bortolin ed Emanuele Facile - Financial Innovations Udine, 16 aprile 2012

2 AGENDA Obiettivi e funzionamento del Introduzione al tema della giornata Rafforzare la struttura del passivo: le opportunità offerte dall accordo ABI- Confindustria e strumenti alternativi di finanziamento Alberto Bortolin Emanuele Facile L accordo ABI Confindustria Valutazioni sulla determinazione della struttura finanziaria ottimale Le modalità di rafforzamento dei mezzi propri Le modalità di finanziamento degli investimenti Le modalità di finanziamento del circolante Il ruolo dei Confidi Michele Bortolussi Dibattito e testimonianze I possibili prossimi argomenti 2

3 Obiettivi e funzionamento del L obiettivo del Club è di coinvolgere le aziende finanziariamente più evolute della provincia in incontri di confronto e dibattito, al fine di: - Condividere metodi e best practice nella gestione finanziaria - Eventualmente indirizzare l azione associativa verso azioni comuni nei confronti dei diversi organismi finanziari o istituzionali - Diffondere successivamente anche alle PMI la cultura finanziaria sui temi dell accesso al credito, della finanza e della gestione del debito Il funzionamento del prevede un introduzione alla tematica della giornata da parte di Financial Innovations ed un successivo dibattito tra i partecipanti, che sono invitati a portare proprie testimonianze ed opinioni. A seguito dell incontro si redigerà una comunicazione riassuntiva degli argomenti discussi (anonima nelle singole dichiarazioni), che verrà messa a disposizione di tutti gli associati attraverso il sito dell associazione. I partecipanti al Club avranno la possibilità di scegliere i successivi argomenti di discussione e di partecipare a forum di discussione on line. Verrà inoltre richiesta la testimonianza ad incontri di formazione aperti a tutti gli associati. 3

4 AGENDA Obiettivi e funzionamento del Introduzione al tema della giornata Rafforzare la struttura del passivo: le opportunità offerte dall accordo ABI- Confindustria e strumenti alternativi di finanziamento Alberto Bortolin Emanuele Facile L accordo ABI Confindustria Valutazioni sulla determinazione della struttura finanziaria ottimale Le modalità di rafforzamento dei mezzi propri Le modalità di finanziamento degli investimenti Le modalità di finanziamento del circolante Il ruolo dei Confidi Michele Bortolussi Dibattito e testimonianze I possibili prossimi argomenti 4

5 LA NUOVA MORATORIA: le tipologie di intervento Gli interventi finanziari previsti dalla nuova moratoria, che ha riproposto quella varata nel 2009, sono di 3 tipi: A. Operazioni di sospensione dei finanziamenti B. Operazioni di allungamento dei prestiti C. Operazioni per promuovere la ripresa e lo sviluppo delle attività Le imprese che possono attivare le misure previste nell accordo sono le piccole e medie di tutti i settori, che operano in Italia, come definite dalla normativa comunitaria; vale a dire imprese con meno di 250 dipendenti e con fatturato minore di 50 mln di euro, oppure con totale attivo di bilancio fino a 43 mln di euro. Possono beneficiare delle misure anche le imprese che abbiano già attivato la precedente moratorie per linee di credito diverse. 5

6 AGENDA Obiettivi e funzionamento del Introduzione al tema della giornata Rafforzare la struttura del passivo: le opportunità offerte dall accordo ABI- Confindustria e strumenti alternativi di finanziamento Alberto Bortolin Emanuele Facile L accordo ABI Confindustria Valutazioni sulla determinazione della struttura finanziaria ottimale Le modalità di rafforzamento dei mezzi propri Le modalità di finanziamento degli investimenti Le modalità di finanziamento del circolante Il ruolo dei Confidi Michele Bortolussi Dibattito e testimonianze I possibili prossimi argomenti 6

7 LE DECISIONI DI FINANZIAMENTO Le decisioni di finanziamento (quanti finanziamenti attivare e di che tipologia) si collocano all interno di un percorso decisionale più ampio, che deve definire la politica finanziaria al fine di supportare scelte tempestive e coerenti. Gli aspetti da affrontare sono i seguenti: Quanto debito è sostenibile da parte dell impresa? Quanto debito a medio lungo termine e quanto a breve termine? Serve una riserva di liquidità e per che importo? Qual è il maggior costo dei finanaziamenti a medio lungo termine rispetto a quelli a breve che è opportuno sostenere? Quali garanzie fornire e come utilizzarle al meglio? A quali controparti finanziarie rivolgersi? 7

8 LA GERARCHIA DELLE DECISIONI FINANZIARIE STRUTTURA FINANZIARIA POLITICA DI FINANZIAMENTO POLITICA DELLE GARANZIE Definizione del rapporto massimo e/o ottimale della Leva finanziaria Debiti Finanziari/Patrimonio Netto Bilanciamento delle scadenze Selezione delle fonti (forma tecnica adeguata) Garanzie Reali (ipoteche e pegni) Garanzie di Terzi (fidejussioni e Garanzie Personali) 4. GESTIONE RISCHI Identificazione esigenze di copertura dai rischi finanziari GESTIONE CIRCOLANTE RELAZIONI BANCARIE Bilanciamento Fonti (Fornitori) e Impieghi (Magazzino e Crediti) Gestione Credito Commerciale Scelta forme di finanziamento dedicate Quante e quali banche Contenuti e frequenza delle informazioni vs. le banche 8

9 AGENDA Obiettivi e funzionamento del Introduzione al tema della giornata Rafforzare la struttura del passivo: le opportunità offerte dall accordo ABI- Confindustria e strumenti alternativi di finanziamento Alberto Bortolin Emanuele Facile L accordo ABI Confindustria Valutazioni sulla determinazione della struttura finanziaria ottimale Le modalità di rafforzamento dei mezzi propri Le modalità di finanziamento degli investimenti Le modalità di finanziamento del circolante Il ruolo dei Confidi Michele Bortolussi Dibattito e testimonianze I possibili prossimi argomenti 9

10 LE FONTI DI CAPITALE DI RISCHIO E CAPITALE DI DEBITO Quali alternative? Capitale di Rischio Capitale di Debito Apporto dei soci o di nuovi soci non istituzionali Postergazione del finanziamento soci Finanziamenti bancari Ricorso ad investitori istituzionali (Private Equity) Finanziamenti mezzanini Obbligazioni emesse a favore dei soci Ricorso al mercato azionario (Quotazione) Prestiti partecipativi Mercato dei capitali 10

11 LE DIVERSE COMPONENTI DEL PATRIMONIO AZIENDALE Il patrimonio netto aziendale è diversamente apprezzato dalle banche e dai relativi sistemi di rating in funzione di : - Effettivo ingresso di cash-flow in azienda versus rivalutazioni contabili di poste dell attivo - Effettivo ingresso di cash-flow in azienda versus conversione di finanziamenti soci già effettuati - Capitale sociale versus utili o riserve liberamente distribuibili - Finanziamenti soci distribuibili versus finanziamenti soci postergati Un finanziamento soci, se postergato nel rimborso rispetto ai finanziamenti bancari, può essere più stabile di una riserva di utili distribuibili Non viene automaticamente riclassificato nel patrimonio netto, e pertanto va opportunamente spiegato alle banche 11

12 IL PRIVATE EQUITY E LE ALTRE TIPOLOGIE DI INVESTITORI Il maggior numero di situazioni aziendali ricade nelle fasce intermedie elevata Dimensione azienda modesta Patrimonializzazione da parte dei soci e/ o Investitori industriali critica Fondi specializzati nel restructuring Private Equity Investitori pubblici + Private Equity Venture capital Business angels / Incubatori Stato di salute dell impresa ottima 12

13 AGENDA Obiettivi e funzionamento del Introduzione al tema della giornata Rafforzare la struttura del passivo: le opportunità offerte dall accordo ABI- Confindustria e strumenti alternativi di finanziamento Alberto Bortolin Emanuele Facile L accordo ABI Confindustria Valutazioni sulla determinazione della struttura finanziaria ottimale Le modalità di rafforzamento dei mezzi propri Le modalità di finanziamento degli investimenti Le modalità di finanziamento del circolante Il ruolo dei Confidi Michele Bortolussi Dibattito e testimonianze I possibili prossimi argomenti 13

14 FINANZIAMENTI E LEASING - INDUSTRIA FINANZIAMENTI AGEVOLATI: F.R.I.E. Fondo di Rotazione per Iniziative Economiche Friuli Venezia Giulia (Legge N 908 dd. 18 ottobre 1995 e successive); Sconto di cambiali con agevolazioni ai sensi della legge 28 novembre 1965 N 1329 Sabatini; Finanziamenti agevolati per l acquisto di macchine utensili e di produzione ai sensi della Legge 1329/65 Nuova Sabatini Friuli Venezia Giulia FINANZIAMENTI ORDINARI Finanziamenti a medio lungo termine LEASING FINANZIARIO Leasing immobiliare e strumentale 14

15 FINANZIAMENTI E LEASING - COMMERCIO FINANZIAMENTI AGEVOLATI: Finanziamenti agevolati alle imprese commerciali, turistiche e di servizi ai sensi della Legge Regionale 29/2005, art. 95, 98; F.R.I.E. Fondo di Rotazione per Iniziative Economiche Friuli Venezia Giulia (Legge N 908 dd. 18 ottobre 1995 e successive); Sconto di cambiali con agevolazioni ai sensi della legge 28 novembre 1965 N 1329 Sabatini; Finanziamenti agevolati per l acquisto di macchine utensili e di produzione ai sensi della Legge 1329/65 Nuova Sabatini Friuli Venezia Giulia. FINANZIAMENTI ORDINARI Finanziamenti a medio lungo termine; LEASING FINANZIARIO Leasing immobiliare e strumentale; Finanziamenti agevolati alle imprese commerciali, turistiche e di servizi ai sensi della Legge Regionale 29/2005, art

16 AGENDA Obiettivi e funzionamento del Introduzione al tema della giornata Rafforzare la struttura del passivo: le opportunità offerte dall accordo ABI- Confindustria e strumenti alternativi di finanziamento Alberto Bortolin Emanuele Facile L accordo ABI Confindustria Valutazioni sulla determinazione della struttura finanziaria ottimale Le modalità di rafforzamento dei mezzi propri Le modalità di finanziamento degli investimenti Le modalità di finanziamento del circolante Il ruolo dei Confidi Michele Bortolussi Dibattito e testimonianze I possibili prossimi argomenti 16

17 Il FINANZIAMENTO DEL CAPITALE CIRCOLANTE Nel definire importi e forme tecniche di finanziamento del capitale circolante l obiettivo primario è Il Bilanciamento delle scadenze fra Impieghi e fonti finanziarie in grado di minimizzare il rischio liquidità in secondo luogo l obiettivo è l ottimizzazione del costo delle fonti Il Rischio di liquidità per un azienda industriale è il rischio di non disporre delle risorse finanziarie sufficienti a far fronte ai propri impegni finanziari verso Banche, Personale, Fisco, Fornitori strategici Le riserve di liquidità sono costituite da (in ordine di importanza per la riduzione del rischio di liquidità): a) Disponibilità liquidite prontamente utilizzabili b) Linee di credito confermate utilizzabili a discrezione dell azienda c) Attività liquidabili in tempi brevi d) Attività facilmente finanziabili e) Linee di credito a revoca utilizzabili senza particolari vincoli 17

18 Il FINANZIAMENTO DEL CAPITALE CIRCOLANTE Il primario obiettivo da perseguire è di finanziare una parte del circolante con forme tecniche non collegate a singoli crediti, per aumentare la flessibilità della gestione finanziaria e la capacità di assorbire eventi inattesi. In linea generale, occorre assicurare l'equilibrio temporale fra scadenze dell'attivo e del passivo: i fabbisogni permanenti, derivanti dalle immobilizzazioni e dal livello minimo del capitale circolante, richiedono finanziamenti a medio - lungo termine la parte non strutturale del capitale circolante può essere finanziata con linee di breve termine il Fabbisogno ciclico, legato al fatturato, deve essere finanziato con linee autoliquidanti, quali anticipi su incassi mediante Riba, Rid, anticipo Fatture (Italia o Export) e Factoring i Fabbisogni legati ad operazioni di importazione, con linee di cassa a breve dedicate (es. linee per L/C e Anticipi Import). Altre tipologie di linee di fido possono essere le seguenti: Anticipo incassi POS Anticipo contratti Linee per «Anticipi fornitori Italia» 18

19 Grazie per l attenzione! 19

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