UNIONE DEI COMUNI BASSA ROMAGNA Giovedì, 28 maggio 2015

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1 UNIONE DEI COMUNI BASSA ROMAGNA Giovedì, 28 maggio 2015

2 UNIONE DEI COMUNI BASSA ROMAGNA Giovedì, 28 maggio 2015 Prime Pagine 28/05/2015 Prima Pagina Il Sole 24 Ore 1 28/05/2015 Prima Pagina Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) 2 28/05/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 3 IsabellaBufacchi La credibilità è il vero «jolly» che rende i /05/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 4 Nicoletta Picchio Industria decisiva per ripartire 5 28/05/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 4 RIFORME STRUTTURALI 7 28/05/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 5 Gianni Trovati A rischio la rinegoziazione dei mutui degli enti 8 28/05/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 5 I NUOVI STRUMENTI 10 28/05/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 5 LA BOZZA 11 28/05/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 5 Spending, spinta dalle nuove tecnologie 12 28/05/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 10 BREVI DALL' INTERNO 14 28/05/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 10 Voto di scambio, 5 arresti in Sicilia 15 28/05/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 13 Carmine Fotina Venture capital, parte con 50 milioni il Fondo Invitalia 16 28/05/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 14 La seconda vita dell' elettricità 18 28/05/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 15 Elena Comelli Città italiane prime nei piani di Bruxelles 20 28/05/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 15 IDEE LUMINOSE 22 28/05/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 27 M.Lud. L' Italia: bene, ma vogliamo più risorse 23 28/05/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 29 Marina Brogi Vie per una crescita durevole 25 28/05/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 47 Marzio BartoloniGianni Trovati Più peso per gli incentivi alle esperienze all' estero 27 28/05/2015 Italia Oggi Pagina 6 TINO OLDANI Il professor Guarino ha dimostrato che modificare i trattati Ue con i /05/2015 Italia Oggi Pagina 13 lettere 31 28/05/2015 Italia Oggi Pagina 29 BENEDETTA PACELLI Medici, via alle selezioni 33 28/05/2015 Italia Oggi Pagina 31 Immobili strumentali, l' Imu 2014 è deducibile al 20% 35 28/05/2015 Italia Oggi Pagina 31 DEBORA ALBERICI Sequestro, manager immune 37 28/05/2015 Italia Oggi Pagina 32 DEBORA ALBERICI La fattura falsa si tollera se non fa danni all' erario 38 28/05/2015 Italia Oggi Pagina 32 ANTONIO MONTEMURRO Non può fallire la srl a totale partecipazione pubblica 39 28/05/2015 Italia Oggi Pagina 35 MATTEO BARBERO Ai comuni beni statali 40 28/05/2015 Italia Oggi Pagina 35 DARIO FERRARA Appalto in salvo se la newco è già pronta 42 28/05/2015 Italia Oggi Pagina 35 MATTEO BARBERO La certificazione crediti a misura di split payment 43 28/05/2015 Italia Oggi Pagina 35 DARIO FERRARA La tassa tardiva non esclude dalla graduatoria 44 28/05/2015 Italia Oggi Pagina 36 Così i professionisti possono accedere al fondo garanzia Pmi 45 28/05/2015 Italia Oggi Pagina 39 FABIO GIORDANO Confermate le regole di versamento. E anche la loro complessità 47 28/05/2015 Italia Oggi Pagina 39 Fatture online senza forzature 49 28/05/2015 Italia Oggi Pagina 42 Comitato scientifico al debutto 51

3 28/05/2015 Italia Oggi Pagina 43 Alle famiglie il 90% delle case italiane 52 Il Resto del Carlino Ravenna 28/05/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 9 Marco e Andrea campioni di saldatura 53 28/05/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 12 Progetti per 1 milione per lavori nelle scuole 54 28/05/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 26 Un milione per le scuole superiori 55 28/05/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 29 CENA E FILM CON EMERGENCY' IN CORSO GARIBALDI 56 28/05/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 29 Operaio precipita in una vasca 57 28/05/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 29 Scontro sul ponte, Adriatica bloccata per oltre un'ora 58 28/05/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 31 Da Lugo a Bagnacavallo tante iniziative per /05/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 31 «Si appropriò dei fondi donati all'aido» Condannata a /05/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 31 «Il Pd ha proposto un ordine del giorno in cui non si esprime contro /05/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 34 ACRYLICO Un concerto a Bagnacavallo 62 Corriere di Romagna Ravenna 28/05/2015 Corriere di Romagna (ed. Ravenna Imola) Pagina 3 Bimbo di un mese muore in ospedale Aperta un' inchiesta, tre medici /05/2015 Corriere di Romagna (ed. Ravenna Imola) Pagina 3 Morti in corsia, Tonini rincuora lo staff di Lugo 65 28/05/2015 Corriere di Romagna (ed. Ravenna Imola) Pagina 9 Il passaggio dalla bolletta cartacea a quella on line fa crescere il verde 66 28/05/2015 Corriere di Romagna (ed. Ravenna Imola) Pagina 28 ALFONSINE BAGNACAVALLO 67 28/05/2015 Corriere di Romagna (ed. Ravenna Imola) Pagina 29 Via libera ai lavori da un milione di euro in diverse scuole 68 28/05/2015 Corriere di Romagna (ed. Ravenna Imola) Pagina 30 Soldi spariti dall' Aido, condannata 46enne 70 28/05/2015 Corriere di Romagna (ed. Ravenna Imola) Pagina 30 Infortunio al depuratore, 59enne al Bufalini 71 28/05/2015 Corriere di Romagna (ed. Ravenna Imola) Pagina 30 Palio di Alberico, i rioni pronti a sfidarsi 72 28/05/2015 Corriere di Romagna (ed. Ravenna Imola) Pagina 30 La città dei bambini 73 28/05/2015 Corriere di Romagna (ed. Ravenna Imola) Pagina 30 Via alla tradizionale sagra 74 28/05/2015 Corriere di Romagna (ed. Ravenna Imola) Pagina 35 MASSIMO PREVIATO Il meteo non spaventa i turisti Il 2 giugno previsto il pienone 75 La Voce di Romagna Ravenna 28/05/2015 La Voce di Romagna Pagina 4 Spegnetela! 76 28/05/2015 La Voce di Romagna Pagina 34 La Provincia dà il via libera ai lavori nelle scuole 78 28/05/2015 La Voce di Romagna Pagina 35 La giungla dei nuovi requisiti pensionistici 79 28/05/2015 La Voce di Romagna Pagina 36 Fondi Aido spariti: condanna a ex cassiera I 80 28/05/2015 La Voce di Romagna Pagina 36 ALFONSINE SAGRA AL VIA 81 28/05/2015 La Voce di Romagna Pagina 36 Don Stefano Casadio Il ricordo. a 14 anni dalla scomparsa 82 28/05/2015 La Voce di Romagna Pagina 36 Incidente al cantiere Hera: grave operaio 83 28/05/2015 La Voce di Romagna Pagina 36 Lugo Domani mattina il gioco del Pavaglione 84 28/05/2015 La Voce di Romagna Pagina 36 SPADONI: "CITTADINI DI VOLTANA PRESI IN GIRO" 85 28/05/2015 La Voce di Romagna Pagina 41 La Biennale parla in romagnolo 86 La Repubblica Bologna 28/05/2015 La Repubblica (ed. Bologna) Pagina 18 Regione 88

4 Il Sole 24 Ore Prima Pagina 1

5 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Prima Pagina 2

6 Pagina 3 Il Sole 24 Ore L' ANALISI. La credibilità è il vero «jolly» che rende i debiti sostenibili Il 14 maggio scorso, il Tesoro ha rimborsato 7,15 miliardi di BoT annuali in scadenza. Il pagamento non ha fatto notizia, è routine per un Paese come l' Italia che mensilmente emette tra i 13 e i 16 miliardi di BoT, che l' anno scorso ne ha venduti in asta per 182 miliardi e che quest' anno complessivamente ne rimborserà 160 miliardi circa. L' Italia è abituata ai maxi rimborsi e così il mercato, ma non è questo il punto: il pagamento di un BoT scaduto, per quanto di importo rilevante, è una non notizia perchè l' Italia è un debitore affidabile. Quegli stessi 7 miliardi, quando si riferiscono ai titoli di Stato greci in scadenza, fanno tremare i polsi al mondo intero. Nel caso della Grecia, non è tanto una questione di importo per quanto veramente maxi rispetto al Pil del paese ma di liquidità e soprattutto solvibilità. La Grecia deve rimborsare titoli di Stato in scadenza che si trovano nel portafoglio della Bce, il 20 luglio per un importo di 3,491 miliardi e per 3,188 miliardi il 20 agosto. Atene non ha i soldi in cassa per farlo e quel che è più grave, non ha lo standing creditizio per chiedere un prestito al mercato, non gode della fiducia degli investitori privati per fare nuovo debito e rimborsare quello in scadenza. Per questo, saranno le istituzioni europee a dover anticipare i 7 miliardi alla Grecia: il meccanismo di stabilità ESM, per esempio, e cioè i partners europei, non di certo la BCE. L' alto debito pubblico dunque diventa un problema grave solo nel momento in cui il creditore nutre seri dubbi sulla capacità del debitore di ripagare il suo debito puntualmente e integralmente. Lo stock del debito pubblico rispetto al Pil, alla capacità del Paese di generare ricchezza, è un indicatore importante e che fa notizia quando è alto e continua a salire di anno in anno (nell' ultima relazione annuale della Banca d' Italia è stato ricordato come «tra il 2008 e il 2014 il rapporto tra il debito e il prodotto è aumentato di 32,4 punti percentuali»). Nel caso dell' Italia, in occasione della pubblicazione mensile di nuove statistiche si torna a parlare in maniera concitata delle dimensioni del debito pubblico mostre che orbita attorno ai miliardi. Sui mercati, però, sono le aste a tenere banco. Perchè è in quel momento che il debitore viene messo alla prova, in quanto deve finanziarsi tramite il collocamento di nuovi titoli di debito per rimborsare il debito in scadenza. Il cosiddetto "servizio del debito". Il Tesoro italiano quest' anno intende raccogliere miliardi con aste e collocamenti di titoli di Stato per rimborsare i titoli in scadenza, pagare gli interessi sul debito e più generalmente finanziare il fabbisogno, non coperto tra altri tipi di entrate. Continua > 3

7 Pagina 3 < Segue Il Sole 24 Ore L' ammontare del programma di raccolta del Tesoro quest' anno risulta più basso di quello del 2014, quando le emissioni lorde totali hanno toccato i 453,5 miliardi, e questo sebbene nel 2015 scadano titoli di Stato per una decina di miliardi di euro in più rispetto al Questo "scollamento" è dovuto a una serie di motivi, tecnici e sostanziali: innanzitutto il fabbisogno quest' anno è atteso sensibilmente più basso rispetto a quello dell' anno scorso. Nel 2014 tra l' altro l' obiettivo del programma di raccolta del Tesoro fu rivisto al rialzo per pagare i debiti commerciali della Pa, fattore che quest' anno avrà un' incidenza minore. Inoltre nel 2015 le aste dei BoT avranno un importo inferiore rispetto al 2014 (allungando così la vita media del debito pubblico), stando a fonti bene informate vicine al Tesoro. Infine, non c' è una corrispondenza puntuale tra l' ammontare dei titoli in scadenza e quelli in emissione nell' anno, perchè la gestione del debito pubblico è dinamica e la raccolta viene anticipata anche per motivi di opportunità. Il Tesoro ha collocato ieri 6 miliardi di BoT a 6 mesi pagando un tasso dello 0,004% rispetto allo 0,000% del mese precedente. Domani scadono BoT per 6,014 miliardi. Routine..@isa_bufacchi isabella.bufacchi@ilsole24ore.com RIPRODUZIONE RISERVATA. IsabellaBufacchi 4

8 Pagina 4 Il Sole 24 Ore Industria decisiva per ripartire Oggi l' intervento del presidente Squinzi all' assemblea di Confindustria all' Expo di Milano. roma L' aveva già annunciato l' anno scorso: l' assemblea di maggio 2015 si sarebbe tenuta all' Expo. A riprova dell' impegno delle imprese per questo grande evento, su cui il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, ha creduto sin dall' inizio, come occasione di ripartenza del paese. «Confindustria ha scelto di esserci, di metterci anima e faccia, Expo sarà un' occasione irripetibile per l' Italia, la possibilità di far vedere al mondo il meglio del paese e della nostra industria», ha detto Squinzi il 6 maggio, intervenendo all' assemblea privata. Lo ripeterà questa mattina, davanti a duemila invitati all' assemblea pubblica. Mettere l' industria al centro, come motore della crescita, creare un contesto competitivo, favorevole allo sviluppo: su queste battaglie si è cimentato Squinzi nei tre anni di presidenza. Un impegno che gli è stato riconosciuto dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi: «caro Giorgio, hai posto al centro del tuo mandato il recupero della centralità del manifatturiero nella nostra economia. È un paradigma che il governo condivide pienamente e su cui sta concentrando il suo impegno con riforme e misure che puntano a rafforzare la competitività del nostro sistema industriale», è scritto nella lettera che Renzi ha inviato a Squinzi. Il presidente del Consiglio, come scrive nelle prime righe, è impegnato in un lungo viaggio nel Mezzogiorno: oggi sarà a Melfi, nella fabbrica Fca, con l' ad Sergio Marchionne, e poi a Olbia per l' apertura del cantiere dell' Ospedale Mater Olbia. Ma ha voluto far arrivare a Squinzi gli auguri per l' assemblea. All' Expo, appunto: «Abbiamo vinto questa sfida insieme ha scritto Renzi e per questo desidero ringraziarti, pregandoti di estendere il mio ringraziamento a tutte le donne e gli uomini di Confindustria, che hanno contribuito con il loro impegno a centrare questo obiettivo». Ci sono segnali di ripresa: e l' invito di Renzi agli industriali è di continuare a lavorare insieme, mettendo al centro «il rilancio dello sviluppo della manifattura e dell' economia reale». Alcune riforme realizzate dal governo sono anche frutto del pressing di Confindustria: il mercato del lavoro, la nuova Sabatini, il taglio dell' Irap, il pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione. Bisogna andare avanti con la semplificazione burocratica, la giustizia, il fisco. Bisogna eliminare quegli ostacoli di contesto, sottolineati anche dal Governatore della Banca d' Italia nella relazione di martedì, per consentire alle aziende di essere competitive, crescere, investire di più e innovare. Un rinascimento industriale, come l' ha definito più volte Squinzi, come motore di sviluppo e occupazione. Continua > 5

9 Pagina 4 < Segue Il Sole 24 Ore Questa mattina in apertura dell' assemblea ci sarà una novità: sarà proiettato in anteprima internazionale un video di sette minuti realizzato dalla Rai e presentato dal direttore generale, Luigi Gubitosi, che testimonia l' eccellenza dell' industria agroalimentare del nostro paese. Poi interverrà Squinzi e subito dopo il ministro dello Sviluppo, Federica Guidi. Insieme, Squinzi e la Guidi, alla fine dell' assemblea, inaugureranno la mostra che Confindustria ha organizzato lungo il Cardo di Padiglione Italia: "Fab Food. La fabbrica del gusto italiano", un progetto multimediale curato dal Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano. Squinzi affronterà i temi della crescita e della competitività delle imprese davanti a rappresentanti delle istituzioni, della politica, del sindacato. Nell' Auditorium ci saranno, tra gli altri, il commissario dell' Expo, Giuseppe Sala, i ministri dell' Interno, Angelino Alfano, del Lavoro, Giuliano Poletti, dell' Agricoltura, Maurizio Martina, dell' Ambiente, Gianluca Galletti, i segretari generali dei sindacati. Le riforme che chiede al paese Squinzi le ha realizzate all' interno di Confindustria, con la Commissione Pesenti e il nuovo Statuto. Un cambiamento «storico» l' ha definito Squinzi nell' assemblea privata: governance più snella, accorpamenti e nuove regole per essere ancora più forti nell' azione di tutela e spingere nel paese una cultura industriale. RIPRODUZIONE RISERVATA. Nicoletta Picchio 6

10 Pagina 4 Il Sole 24 Ore RIFORME STRUTTURALI Dalla semplificazione al fisco Alcune riforme realizzate dal governo sono anche frutto del pressing di Confindustria: il mercato del lavoro, la nuova Sabatini, il taglio dell' Irap, il pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione. Per Confindustria bisogna andare avanti con la semplificazione burocratica, la giustizia, il fisco. Occorre eliminare quegli ostacoli di contesto per consentire alle aziende di essere competitive. 7

11 Pagina 5 Il Sole 24 Ore Finanza locale. Manca ancora all' appello il decreto legge che potrebbe liberare fino a 2 miliardi in tre anni. A rischio la rinegoziazione dei mutui degli enti locali MILANO Nemmeno questa sembra la settimana buona per il decreto enti locali. Ad oggi la convocazione del consiglio dei ministri, attesa anche per il via alle assunzioni di persone nella Polizia e il varo di una serie di provvedimenti attuativi del Jobs Act, non è ancora arrivata, e in ogni caso l' intenzione del Governo sembra quella di rimandare i provvedimenti in programma dopo il voto amministrativo di domenica prossima. Se ne parlerà la prossima settimana, quindi, ma l' ennesimo rinvio del provvedimento non è senza conseguenze per casse e bilanci locali. Uno dei problemi più delicati è quello della rinegoziazione dei mutui, che potrebbe liberare fino a due miliardi di euro in tre anni secondo le stime circolate nelle scorse settimane ma rischia di inciampare proprio nelle lungaggini del decreto. Il nuovo provvedimento dovrebbe infatti permettere di accedere alla rinegoziazione anche alle migliaia di enti che ancora non hanno approvato il preventivo (spesso per le incertezze sui numeri determinate ancora una volta dal mancato via libera al decreto), e aprire a un utilizzo almeno parziale dei risparmi anche per finanziare la spesa corrente. In attesa del decreto, finora l' operazione è stata puntellata con sostegni che però il passare dei giorni rischia di rendere vani. La Cassa depositi e prestiti ha concesso una proroga che consente di aderire entro lunedì prossimo e di inviare le delibere entro venerdì 5 giugno, e la stessa presidenza del consiglio è intervenuta con una circolare firmata dal sottosegretario agli Affari regionali Gianclaudio Bressa (si veda Il Sole 24 Ore del 26 maggio) per incoraggiare gli enti in esercizio provvisorio ad andare avanti comunque alla luce della «prossima approvazione» del provvedimento. Per rinegoziare i mutui occorre però passare in consiglio comunale, e senza copertura normativa il cammino è tutt' altro che scontato. Se il testo arriverà sul tavolo del consiglio dei ministri la prossima settimana, è difficile che il decreto arrivi alla firma del Capo dello Stato e alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale prima dell' 8 giugno. Un quadro di questo tipo renderebbe indispensabile un nuovo ritocco dei termini, ma gli spazi non sono infiniti perché in ballo ci sono le rate in scadenza al 30 giugno. Va detto che già con il primo rinvio la Cassa ha mostrato la propria attenzione su un' operazione ad alto valore strategico per gli enti locali, ma ora tutto il meccanismo balla sul filo dei giorni. La questione è strategica anche perché per molte amministrazioni (fra cui parecchie Province e Città metropolitane) i risparmi possibili con l' adeguamento dei mutui ai tassi di interesse attuali Continua > 8

12 Pagina 5 < Segue Il Sole 24 Ore rappresentano la condizione indispensabile per chiudere i preventivi. Ma c' è di più: nel decreto è contenuta anche l' anticipazione da 1,2 miliardi per sostenere le casse dei Comuni, in attesa dei riversamenti di Imu e Tasi che arriveranno fra la fine di giugno e i primi di luglio. Per capire l' entità del problema basta ricordare che nel 2014 l' anticipo statale arrivò a marzo, perché i primi mesi dell' anno sono sempre poveri di incassi; a causa del ritardo, quindi, i conti di molte amministrazioni locali sono vuoti, con la conseguenza ovvia di un diffuso rischio di ritardi ulteriori nei pagamenti. Nelle bozze degli ultimi giorni era tornata poi a circolare l' ipotesi di rinviare al 31 maggio il riaccertamento dei residui (la scadenza di legge è il 30 aprile), cioè l' operazione chiave della riforma dei conti perché "pulisce" i bilanci dalle entrate che sono rimaste tali solo sulla carta e non hanno più chance concrete di trasformarsi in incassi reali. A questo punto, però, l' ipotesi pare ormai superata dal calendario, per cui è indispensabile che gli enti ancora in ritardo, nonostante le corse di questi giorni, rimedino in fretta. Il riaccertamento ha infatti lo stesso peso del consuntivo, per cui la legge prevede il commissariamento per le amministrazioni che non chiudono la partita entro i termini fissati dalle diffide inviate dalle Prefetture. gianni.trovati@ilsole24ore.com RIPRODUZIONE RISERVATA. Gianni Trovati 9

13 Pagina 5 Il Sole 24 Ore I NUOVI STRUMENTI La digitalizzazione Il ministro dell' economia Padoan ha sottolineato che la spending review «non deve essere un meccanismo di tagli lineari, perché in questo Paese sono già stati fatti tagli in maniera sostanziosa». Un aiuto può venire da alcuni strumenti già disponibili all' interno della Pa come la fatturazione elettronica o la piattaforma di gestione del ciclo passivo Ripartire le competenze Il governatore del Lazio Zingaretti ha auspicato una nuova «grande riforma nel rapporto tra Stato e Regioni» per ridare allo Stato «alcune competenze anche in chiave esclusiva», come ad esempio la logistica dei porti, degli aeroporti, delle infrastrutture. 10

14 Pagina 5 Il Sole 24 Ore LA BOZZA Mutui La Cassa depositi e prestiti ha lanciato una maxi operazione di rinegoziazione dei mutui degli enti locali, per aggiornarli al livello attuale dei tassi, più basso rispetto all' epoca in cui i contratti sono stati sottoscritti. Dopo una prima proroga, per l' adesione c' è tempo fino al 1 giugno, e fino al 5 giugno per perfezionare l' operazione, ma il decreto enti locali dovrebbe permettere l' accesso anche alle molte amministrazioni che non hanno approvato il preventivo 2015 (la scadenza è ora al 30 luglio); il provvedimento, poi, dovrebbe consentire l' utilizzo «eccezionale» di una quota dei risparmi per la copertura della spesa corrente, in particolare in Province e Città metropolitane Anticipo di cassa Nelle bozze di decreto è prevista un' anticipazione da 1,2 miliardi per aiutare le casse dei Comuni in attesa dei riversamenti dell' acconto Imu e Tasi. I primi mesi dell' anno sono infatti poveri di incassi, e ogni anno (l' anno scorso a marzo) occorre un sostegno per evitare il blocco dei pagamenti; il ritardo del decreto, quindi, moltiplica i rischi di allungamento dei tempi di pagamento della Pa locale Riforma dei bilanci Nel decreto sono previste anche la riforma del Patto di stabilità, la distribuzione dei tagli fra gli enti locali e le indicazioni sul riaccertamento dei residui, tutti aspetti fondamentali per chiudere i preventivi

15 Pagina 5 Il Sole 24 Ore Forum Pa. Monitoraggio della spesa più capillare con l' uso della fatturazione elettronica e l' apertura dei dati Zingaretti: ridare allo Stato alcune competenze «esclusive» Spending, spinta dalle nuove tecnologie Marco Rogari ROMA Un uso più massiccio delle nuove tecnologie per dare maggior spinta alla spending review anche con l' obiettivo di calibrarla meglio. Anche perché la revisione della spesa non può passare più attraverso l' antico percorso dei tagli lineari ma deve avere anzitutto la funzione di far luce sui veri flussi delle uscite, facendo leva ad esempio sulla digitalizzazione, per poi eliminare gli sprechi e allocare meglio le risorse. Un' operazione che si sta in parte realizzando sfruttando alcuni strumenti già disponibili all' interno della Pa come la fatturazione elettronica o la piattaforma di gestione del ciclo passivo. È questo il messaggio che esce dal convegno "Dal privato cittadino alle casse pubbliche, e ritorno Come creare valore collettivo con la buona gestione delle risorse", organizzato a Roma nell' ambito di Forum Pa 2015 e al quale hanno partecipato, tra gli altri, il ministro dell' Economia, Pier Carlo Padoan, il Governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, il sindaco di Ascoli e delegato Anci, Guido Castelli, il presidente dell' Istat, Giorgio Alleva, e il presidente dell' Associazione Openpolis, Vittorio Alvino. «Digitalizzare vuole dire conoscere i flussi reali di spesa, cosa che ora non accade», ha detto Castelli secondo cui la riorganizzazione digitale passa proprio per i Comuni. E lo stesso Padoan ha sottolineato che la "spending" «non deve essere un meccanismo di tagli lineari, perché in questo Paese sono già stati fatti tagli in maniera sostanziosa». Per il ministro la revisione della spesa è «un elemento fondamentale nel processo decisionale del Governo» e l' obiettivo deve essere «cambiare i meccanismi di spesa e farlo a tutti i livelli» con una cooperazione che interessi anche i vari organi istituzionali. E su quest' ultimo punto ha insisto anche Zingaretti per il quale serve un a nuova «grande riforma nel rapporto tra Stato e Regioni» da realizzare «al di là dei budget di spesa che tutti noi abbiamo» per ridare allo Stato «alcune competenze anche in chiave esclusiva», come ad esempio la logistica dei porti, degli aeroporti, delle infrastrutture e delle politiche energetiche. Allo stesso tempo andrebbe affidata alle Regioni la gestione di alcuni particolari settori come le politiche del lavoro. Alleva ha annunciato che l' Istat sta lavorando a un progetto a medio termine per fornire trimestralmente informazioni sul mercato del lavoro. E già per l' estate sempre l' Istituto di statistica dovrebbe rendere disponibile una nuova nota congiunturale mensile per forniture un quadro più ampio di tutte le informazioni targate Istat. Proprio i dipendenti dell' Istat hanno protestato ieri facendo sentire la loro voce anche durante il convegno chiedendo interventi per i precari della ricerca. Quando alla spending, anche Alleva ha Continua > 12

16 Pagina 5 < Segue Il Sole 24 Ore ricordato, va letta come miglioramento della qualità della spesa stessa in un' ottica di modernizzazione con l' utilizzazione di nuove tecnologie e iniziative di apertura dei dati. In molti hanno fatto riferimento al progetto OpenCivitas del Mef che si occupa tra l' altro della determinazione dei fabbisogni standard per gli enti territoriali. E Maria Teresa Monteduro, dirigente generale del dipartimento finanze del Mef, in un altro convegno di Forum Pa ha invitato «i Comuni che ancora non l' hanno fatto, circa 2mila, a inviare quanto prima i questionari compilati per il progetto OpenCivitas». Un processo, quello di modernizzazione delle attività della macchina burocratica, che si deve amalgamare con la riforma della Pa, attualmente all' esame della Camera dopo il primo sì del Senato, su cui il Governo fa molto affidamento. Una riforma che, ha evidenziato il presidente dell' Inps, Tito Boeri, in un altro appuntamento di Forum Pa, deve essere considerata decisiva soprattutto per il Mezzogiorno. Anche per l' ex commissario alla spending, Carlo Cottarelli, ora all' Fmi, la riforma della Pa è importante. Cottarelli fa notare che negli anni della crisi la spesa si è ridotta notevolmente ma Comuni e Regioni non sarebbero intervenuti sulle auto blu come invece previsto. RIPRODUZIONE RISERVATA 13

17 Pagina 10 Il Sole 24 Ore BREVI DALL' INTERNO parentopoli Ama, condannato l' ex ad Panzironi Franco Panzironi, già arrestato per Mafia Capitale ed ex ad di Ama (braccio destro dell' ex sindaco di Roma Gianni Alemanno), è stato condannato a 3 anni ed 8 mesi di reclusione in relazione alla cosiddetta parentopoli nell' Azienda Municipalizzata Ambiente del Comune di Roma. I giudici hanno anche disposto altre tre condanne e quattro assoluzioni per ex dirigenti della società. Il procedimento riguarda 841 assunzioni sospette tra il 2008 e il SOLDI DELLA DIOCESI Castello di Narni, indagato mons. Paglia Sarebbe stata fatta con il presunto utilizzo indebito di denaro della diocesi di Terni, Narni, Amelia la compravendita del castello narnese di San Girolamo, finita al centro dell' inchiesta che vede tra i dieci indagati anche l' ex vescovo di Terni e attuale presidente del Pontificio consiglio per la famiglia, monsignor Vincenzo Paglia. È quanto sostiene la procura nell' avviso di conclusione indagine notificato ieri. «Ovviamente resto a disposizione dell' autorità inquirente e confido totalmente anche nella giustizia terrena», la reazione di mons. Paglia IL PG NON SI OPPONE Mediaset, pena estinta per Berlusconi Silvio Berlusconi è definitivamente libero. La Procura Generale di Milano non ha presentato opposizione all' estinzione della pena dichiarata dal Tribunale di Sorveglianza al termine dell' affidamento in prova ai servizi sociali concessi all' ex premier, al posto della detenzione, per scontare l' anno residuo della condanna inflittagli dalla Cassazione per il caso Mediaset. Per il leader di Fi rimane però l' incandidabilità. Berlusconi potrà quindi tornare a votare, potrà di nuovo recarsi all' estero, ma non candidarsi alle elezioni fino al novembre

18 Pagina 10 Il Sole 24 Ore Regionali In manette due deputati regionali: promettevano incarichi e lavori. Voto di scambio, 5 arresti in Sicilia Pacchetti di consensi per 150 euro, promesse di incarichi con guadagni fino a 15mila euro e altre utilità: è il "mercato dei voti" per le regionali del 2012 scoperto in Sicilia dalla Procura di Palermo con un' indagine che ha portato all' arresto di cinque persone. In manette con l' accusa di corruzione elettorale sono finiti due deputati regionali, Nino Dina, eletto nell' Udc e presidente della Bilancio, e Roberto Clemente del Pid Cp, il partito di Saverio Romano, anche lui membro della commissione; con loro ai domiciliari anche l' ex parlamentare di Grande sud Franco Mineo e Giuseppe Bevilacqua, personaggio centrale dell' inchiesta e che fallì per una manciata di voti l' elezione al consiglio comunale di Palermo ma che, secondo l' accusa, avrebbe cercato di far fruttare il "tesoretto" nella successiva campagna elettorale per le regionali. Ai domiciliari anche il finanziere Leonardo Gambino. L' inchiesta, coordinata dal procuratore Francesco Lo Voi, ha portato gli uomini della Guardia di finanza fin dentro il "santuario" di Palazzo dei Normanni, sede del Parlamento più antico e più indagato d' Europa, con 30 deputati su 90 coinvolti in inchieste giudiziarie. In un blitz di mezz' ora, le Fiamme gialle hanno perquisito e sequestrato documenti e hard disk negli uffici della commissione Bilancio, dove passano tutte le leggi di spesa, comprese quelle per i 100mila precari della Sicilia. Gli investigatori stanno cercando prove per incrociare la documentazione con le intercettazioni da cui è emerso lo spaccato di collusioni. Il "metodo Bevilacqua" ruotava attorno a un pacchetto di voti che avrebbe conquistato anche grazie ai suoi rapporti con esponenti di spicco del mandamento mafioso palermitano di Tommaso Natale. Ai boss, in cambio del sostegno, Bevilacqua avrebbe promesso posti di lavoro mentre ai politici in cambio delle preferenze avrebbe chiesto finanziamenti per le proprie associazioni, incarichi professionali per sé e i suoi amici. Con l' inchiesta di ieri che ha scosso ancora una volta Palazzo dei Normanni salgono a 30 (su un totale di 90) i deputati vengono chiamati così i consiglieri regionali dell' isola dell' Assemblea regionale siciliana coinvolti in inchieste giudiziarie. RIPRODUZIONE RISERVATA. 15

19 Pagina 13 Il Sole 24 Ore Startup. Arcuri: ingresso in 150 Pmi innovative. Venture capital, parte con 50 milioni il Fondo Invitalia ROMA «Un target potenziale di 150 imprese innovative, per investimenti iniziali di 50 milioni». Parte con questi numeri la missione del nuovo Fondo di venture capital di Invitalia, una risposta all' esiguità del mercato italiano del capitale di rischio. Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia, annuncia per giugno l' avvio del nuovo strumento che può contare su un finanziamento di 50 milioni del ministero dello sviluppo economico a valere sul Fondo crescita sostenibile. «Investiremo nell' equity di Pmi e startup innovative, con un orizzonte temporale di uscita di 5 7 anni, e con un vincolo: dovrà esserci almeno un altro investitore». Si tratta di un Fondo comune di tipo chiuso, riservato a investitori istituzionali, che sarà gestito operativamente da Strategia Italia spa (Sgr interamente partecipata da Invitalia). Il Fondo si legge nel decreto attuativo investirà unitamente a investitori privati indipendenti, il cui contributo dovrà pesare per almeno il 30% dell' investimento totale. «Considerato anche questo schema dice Arcuri e quindi ulteriori apporti di risorse, stimiamo un investimento medio di 500mila euro e una platea di circa 150 startup. Sono numeri significativi se comparati all' andamento del venture capital in Italia». Basta leggere la relazione di Banca d' Italia: nel 2014 gli investimenti di società di private equity e venture capital sono rimasti in linea con l' anno precedente, ma hanno interessato un numero minore di imprese (311 rispetto a 368). «Per le aziende da selezionare aggiunge l' a.d. guarderemo con particolare interesse alle startup finanziate con gli incentivi Smart&Start, che conosciamo molto da vicino, ma il Fondo sarà aperto anche ad altre imprese innovative. Non escludiamo, ad esempio, sinergie con il Fondo italiano di investimento che potrebbe già avere disponibili dossier interessanti per il nostro strumento». Non ci saranno doppioni o sovrapposizioni, rassicura Arcuri: «Abbiamo posizionamenti diversi. Fii investe attraverso altri fondi mentre noi entreremo direttamente nell' equity delle aziende». Alla dotazione del nuovo veicolo (che potrà essere incrementata con risorse Fesr della programmazione Ue ) va comunque sottratta una quota destinata all' Sgr di Invitalia, Strategia Italia, per la gestione. Il regolamento indica una commissione annua massima del 2% (1 milione) e una commissione di performance legata ai risultati. Nel dettaglio, il Fondo interverrà prevalentemente per finanziare investimenti successivi in imprese già Continua > 16

20 Pagina 13 < Segue Il Sole 24 Ore raggiunte da operazioni di "early stage financing". «Dal serbatoio delle startup di Smart&Start prosegue Arcuri potremo attingere in campi diversi che vanno dall' e commerce e le app alle energie alternative e il biotech». Smart&Start, dopo qualche difficoltà iniziale legata alla piattaforma informatica, ha contribuito alla nascita di 442 startup nelle regioni del Sud. «Lo scorso febbraio è partita la seconda stagione, stavolta estesa anche al Nord, e in due mesi sono stati presentati 760 business plan più altrettanti che risultano in fase di compilazione. Per ora ci sono 61 progetti già approvati». Invitalia si prepara intanto a gestire una nuova edizione dei contratti di sviluppo, strumento di incentivazione per grandi progetti con cui si punta ad attrarre investitori esteri (l' accordo Lamborghini è l' ultimo esempio). «Il 10 giugno riapriamo lo sportello per le domande, con un rifinanziamento di 250 milioni che speriamo possa essere rafforzato con ulteriori quote dei Fondi Ue e con risorse regionali». RIPRODUZIONE RISERVATA. Carmine Fotina 17

21 Pagina 14 Il Sole 24 Ore Il Cambiamento. La «generazione distribuita» e l' informatica impongono rapporti differenti fra fornitori e clienti. La seconda vita dell' elettricità I nuovi modi di produrre e consumare modificano il paradigma energetico. Jacopo Giliberto Le tecnologie stanno per cambiare in modo radicale il mondo dell' elettricità come l' abbiamo conosciuto finora. Una nuova rivoluzione tecnologica. Quella che vediamo oggi, che sta sconvolgendo lo scenario per consumatori e aziende elettriche, è forse solamente un' anticipazione di come potrà essere il futuro. Nei prossimi anni ci sarà una tendenza verso nuovi modi di produrre e consumare l' energia e in particolare l' elettricità. Indietro nel tempo Bisogna tornare con l' immaginazione al 26 dicembre 1883, a Milano, in occasione dell' affollatissima prima della Gioconda di Amilcare Ponchielli, l' opera lirica in cui c' è anche la celebre danza delle ore. Milano e tutte le altre città del mondo sviluppato erano illuminate con le fiammelle dei beccucci del gas illuminante nei lampioni stradali, nei teatri, nelle case. Odoraccio, fumo, rischio di incendi. La galleria Vittorio Emanuele, piazza della Scala e il teatro si illuminarono (coro di oh) con la luce incerta e giallastra di nuovissime e stupefacenti lampadine elettriche accese dalla prima centrale termoelettrica d' Europa, quella a fianco del Duomo. Da allora, pur con l' evoluzione della tecnologia, lo schema fino a oggi è rimasto lo stesso. Le grandi centrali elettriche, la rete di fili che portano la corrente ai punti di consumo. La rivoluzione del silicio Complice il silicio, elettrico ed elettronico insieme fanno nascere una nuova energia alternativa ai combustibili fossili, autoprodotta dai prosumer (orrendo neologismo che somma nella stessa figura il consumatori e il prduttore), conservata nelle batterie, usata dai mezzi di trasporto e in mille altre applicazioni, elaborata dall' informatica. Ormai appena la metà dell' energia che abbiamo in rete viene da centrali termoelettriche, il 51% in aprile (dato Terna). La riforma del sistema Il mutamento richiede nuovi strumenti di business, nuove regole sul rapporto fra produttori e consumatori, grandi investimenti tecnologici, un sistema tariffario e contrattuale diverso da quello covenzionale e un cambiamento delle aziende energetiche. Già s' intuisce l' assetto futuro: la tedesca E.On si divide in due società diverse (una green e una brown) e l' amministratore delegato dell' Enel, Francesco Starace, ha delineato un futuro senza combustibili fossili. Il rischio è che scelte convenzionali rimaste alla Milano del 1883 condizionino in Italia la crescita, come la paura di un mercato libero, destrutturato e fluido. La smart grid La locuzione smart, applicata a volte a sproposito, in alcuni casi è insostituibile. Come Continua > 18

22 Pagina 14 < Segue Il Sole 24 Ore mostra il fenomeno delle rinnovabili già evidente, la produzione di energia non sarà più solamente nelle centrali da cui partono le grandi linee di trasporto verso il consumo, bensì sarà distribuita tra i consumatori. Pannelli solari, generatori condominiali o domestici, perfino minuscoli punti di produzione di corrente sul luogo stesso di consumo come i caricabatteria fotovoltaici. Ogni punto di consumo e di produzione della corrente già oggi si attiva e si spegne in autonomia, in modo anarchico; la rete elettrica fatica a reggere questi flussi in apparenza disordinati che viaggiano in tutti i sensi. A ridosso di una crisi grave sono le reti elettriche di tutte le regioni del Mezzogiorno. Da ciò la necessità della smart grid, reti capaci di gestire i flussi di corrente, di assorbire e di immagazzinare l' elettricità di troppo, e di restituire quando serve l' energia accumulata. Su ciò lavorano Terna nell' alta tensione (3,9 miliardi di investimenti nei prossimi cinque anni)e le società di distribuzione nella bassa tensione. La smart city Il dialogo continuo fra produzione e consumo, e i sistemi che vi sono connessi, sono gli elementi che si concentrano nella cità intelligente, la smart city dove reti e sistemi s' incrociano. I telefonini che dialogano con gli elettrodomestici e aprono e chiudono porte e serrande non sono più una stranezza avveniristica. Cominciano a ronzare le automobili elettriche; da gennaio ad aprile ne sono apparse 676 in più sulle nostre strade, che fa pensare a un raddoppio rispetto all' anno scorso quando in 12 mesi ne furono immatricolate (dati Unrae). Tra pochi anni i servizi pubblici, il lavoro, la vita in casa saranno intrecciati da uno scambio continuo di informazioni, per farci vivere meglio RIPRODUZIONE RISERVATA 19

23 Pagina 15 Il Sole 24 Ore Le Smart City. Dopo Genova e Bari, anche Milano, Firenze e Cesena corrono per gli 11 miliardi di finanziamenti Ue. Città italiane prime nei piani di Bruxelles Reti intelligenti, generazione distribuita, sistemi di accumulo, mobilità elettrica, illuminazione a led. Sono ingredienti che faranno parte dei sistemi elettrici prossimi venturi, con cui le città intelligenti risponderanno in maniera proattiva alle richieste dei cittadini. Ma non è facile immaginare come tutti questi elementi s' integreranno in un sistema diverso da quello attuale. Expo2015 servirà come laboratorio per testare sul campo le tecnologie di digitalizzazione dell' energia, che potranno essere applicate in seguito a città di medie dimensioni. L' obiettivo di Smart City Expo è soddisfare i consumi del nuovo quartiere espositivo, equivalente a quelli di una città da 100mila abitanti, con le più avanzate soluzioni tecnologiche di produzione, distribuzione e fruizione del chilowattora. Smart City Expo non è la prima sperimentazione in materia sul territorio italiano ma è la prima che nasce da zero, fin dal progetto iniziale, a differenza degli esperimenti condotti finora nel mondo, in cui l' innovazione viene aggiunta a una rete "stupida" già esistente. Le prime città intelligenti sono state Genova e Bari, con una smart grid, una rete di colonnine per la mobilità elettrica, l' illuminazione pubblica efficiente e il coinvolgimento attivo dei consumatori, con sistemi di gestione dell' energia e di elettrodomestici intelligenti. La necessità d' intelligenza nelle reti energetiche è particolarmente sentita in un Paese come il nostro, dove le fonti rinnovabili, con la loro nota instabilità, coprono ormai oltre un terzo del fabbisogno elettrico nazionale. Con 32 milioni di contatori intelligenti già installati nelle case di tutti, l' Italia potrebbe essere all' avanguardia sul fronte delle reti intelligenti. Basterebbe partire da questo elemento di eccellenza e fare sistema, sviluppare una gestione più trasparente del traffico dati, oltre alla comunicazione istantanea fra utenti, generatori di energia e gestori del sistema elettrico. Solo in materia di smart grid, il potenziale d' investimento è stimato sui 10 miliardi di euro da qui al 2020 in uno studio del Politecnico di Milano per Anie Energia. Ma non ci sono solo le smart grid. L' Italia potrebbe puntare all' eccellenza anche sugli altri aspetti delle città intelligenti. Da Buxelles, infatti, sono in arrivo 11 miliardi di euro da qui al 2020 per il finanziamento di Smart Cities and Communities e i primi due round hanno premiato proprio l' Italia, con Genova in testa, unica città Continua > 20

24 Pagina 15 < Segue Il Sole 24 Ore europea presente in ben tre dei 10 progetti vincitori. R2Cities finanzierà con quasi 2,5 milioni la riqualificazione energetica della "diga" di Begato. Celsius, coordinato da Goteborg, porterà a Genova 2,4 milioni per realizzare una rete energetica. E il progetto Transform un manuale per trasformare le città in smart city sarà realizzato grazie ai 674mila euro che arriveranno da Bruxelles. Nel secondo round di finanziamenti, che ha messo sul piatto altri 375 milioni, si sono piazzate bene anche Milano, Firenze e Cesena. Ma la strada per le città intelligenti è lunga e i Comuni italiani hanno compiuto solo i primi passi. Da qui al 2020 le comunità che vogliono diventare smart dovranno dimostrare all' Europa di puntare sullo sviluppo sostenibile con spirito innovativo..@elencomelli RIPRODUZIONE RISERVATA. Elena Comelli 21

25 Pagina 15 Il Sole 24 Ore IDEE LUMINOSE 39 milioni I programmi europei Trust Epc South, Remourban e R2 Cities sono programmi Ue finanziati con 39 milioni di euro per l' efficienza energetica. Vi partecipano Officinæ Verdi, Wwf e UniCredit. 450 mwh Il solare A2A di Varese L' A2A ha inaugurato a Varese una centrale solare termica che produce 450 megawattora (migliaia di chilowattora) di calore per climatizzare le case. 63,5 miliardi di $ Il mercato dei led Northeast Group stima che in dieci anni nel mondo ci saranno 352 milioni di impianti di illuminazione pubblica a led per un mercato di 63,5 miliardi di dollari. 40mila Uffici da spegnere a New York Il municipio di New York valuta se imporre di spegnere le lugi degli uffici vuoti di notte. Sono 40mila le strutture interessate, la multa ipotizzata è mille dollari. 22

26 Pagina 27 Il Sole 24 Ore Le reazioni. Comincia il negoziato per arrivare a un compromesso al consiglio europeo dei capi di Stato e di Governo a fine giugno. L' Italia: bene, ma vogliamo più risorse L' Italia combatterà a tutto campo sul piano Ue immigrazione definito ieri. Il nervosismo crescente lo fa intendere a Porta a Porta il ministro dell' Interno, Angelino Alfano: «A fine giugno ci sarà il consiglio dei capi di Stato e di governo dell' Unione europea e lì capiremo se c' è fregatura». I 24mila migranti indicati dal piano Ue, da trasferire nel resto d' Europa, riguardano nuovi arrivi e non incidono sulla mole degli sbarchi 2015 sulle nostre coste. Sulla raccolta delle impronte «monitoreremo Italia, Grecia e altri stati membri» ammonisce il commissario Ue all' immigrazione Dimitris Avramopoulos e arriva la replica del titolare degli Affari Esteri, Paolo Gentiloni: «Registriamo, fotografiamo, prendiamo le impronte digitali. Non siamo qui a prendere lezioni da nessuno in Europa». Al dipartimento Ps guidato dal prefetto Alessandro Pansa si definiscono comunque procedure più rapide di identificazione. Alle Libertà civili, condotto dal prefetto Mario Morcone, sono in fase di progetto gli «hub regionali» per l' accoglimento dei migranti dopo l' accoglimento nei porti. C' è un altro tema, poi, meno esposto finora nelle dichiarazioni, ma cruciale: le risorse finanziarie assegnate. Italia e Grecia, secondo il piano, vedrebbero arrivare 60 milioni in più: troppo poco per un flusso di migranti destinato ad arrivare, se le stime saranno confermate,a 200mila persone nel 2015 (sono state 170mila l' anno scorso). Basta ricordare che l' anno scorso per l' accoglienza l' Italia ha speso 630 milioni, con tanto di necessità di assestamento di bilancio. Quest' anno sono disponibili poco più di 400 milioni ma il rischio concreto è che ne servano circa il doppio. Tanto che l' Anci, per incentivare i Comuni a farsi avanti nell' accoglienza, discuterà con l' Economia l' ipotesi di incentivi sui bilanci dei municipi e di mini deroghe al patto di stabilità. Ieri, poi, il sottosegretario agli Affari europei, Sandro Gozi, ha visto a Roma l' omologo tedesco, il ministro Michael Roth. «È una grande sfida non dei singoli stati europei ma dell' intera Unione» ha osservato Roth. Piena consonanza tra Italia e Germania nella consapevolezza che «occorre più solidarietà» e va accresciuto il livello di cooperazione con i paesi «dove vanno individuate le radici delle migrazioni verso l' Europa». La Germania ha osservato Roth è paese di immigrazione e ha dunque tutto l' interesse ad affrontare «questa grande tragedia che si sta consumando nel Mediterraneo» di concerto con gli altri paesi europee e le istituzioni comunitarie. «La priorità è combattere contro l' orribile traffico di esseri umani». RIPRODUZIONE RISERVATA. Continua > 23

27 Pagina 27 < Segue Il Sole 24 Ore M.Lud. 24

28 Pagina 29 Il Sole 24 Ore Vie per una crescita durevole Il percorso indicato dalla Banca d' Italia serve a consolidare i segnali di ripresa. Nelle Considerazioni Finali il Governatore ha delineato il percorso per il consolidamento della ripresa con un' ampia e puntale disamina dell' economia italiana all' interno del contesto internazionale, confermando la necessaria visione sovranazionale riferita all' area euro (per la politica monetaria e per il meccanismo di vigilanza unica), all' unione europea (per la regolazione e azione pubblica in materia economica e finanziaria) e al resto del mondo (per l' economia reale trainata dall' export). Dei numerosi spunti meritevoli di approfondimento, tre paiono di particolare momento guardando avanti. Il primo: l' Unione Bancaria. Il Governatore ne ha ricordato l' avvio rapido ed efficace e la capacità dimostrata dalle banche italiane, tranne due, di farsi trovare preparate al test europeo. La convergenza, e con essa la possibilità di competere su un piano di gioco davvero livellato, è però solo incominciata e rimangono aperte diverse partite molto delicate per le banche italiane. Con il programma di supervisione 2015, concordato per la prima volta a livello comune, è stata avviata l' analisi dei modelli interni applicati dalle banche e validati in passato dalle autorità di vigilanza nazionali. Le banche degli altri paesi dell' eurozona presentano rapporti tra gli attivi ponderati per il rischio (calcolati appunto con i modelli interni) e il totale attivo molto più bassi rispetto al 58% delle banche italiane (del 37% per le banche tedesche e francesi e 47% per le spagnole) quindi presentano coefficienti patrimoniali più alti. Una maggiore uniformità tra i modelli interni potrebbe portare ad un incremento dei fabbisogni patrimoniali per le grandi banche degli altri paesi e questo potrebbe in qualche modo favorire le banche italiane. Per livellare il terreno di gioco occorrerà però anche progressivamente correggere l' anomalia della parziale indeducibilità delle rettifiche su crediti e della conseguente iscrizione di attività per imposte anticipate trasformate in crediti di imposta che vengono attualmente conteggiati nel capitale di base (stimati in circa il 10% dello stesso). Sebbene le modalità con cui si sono formate facciano escludere che si tratti di aiuti di stato (si tratta di importi pagati all' erario), e ne giustifichino l' inclusione nel patrimonio, non si può non considerare che si tratta di un unicum a livello europeo e che vi sia quindi la richiesta che vengano riassorbite per consentire una maggiore comparabilità dei bilanci. L' altro aspetto ancora da risolvere riguarda i crediti in sofferenza e gli altri prestiti deteriorati presenti nei bilanci delle banche italiane per ben 350 miliardi, considerati dal Governatore un ostacolo all' erogazione di nuovi prestiti. Il secondo: Quantitative easing ed economia reale. L' allentamento quantitativo già ha prodotto due effetti espansivi l' indebolimento dell' euro e tassi di interesse molto contenuti si tratta però di effetti temporanei che richiedono l' adozione di misure che conducano a risultati durevoli. L' indebolimento Continua > 25

29 Pagina 29 < Segue Il Sole 24 Ore dell' euro ha migliorato la competitività delle imprese italiane. Sin dalla conferenza stampa di presentazione del Qe a marzo, il Presidente Draghi ha fatto appello agli altri attori di politica economica perché contribuiscano a favorire la ripresa e sfruttino il margine disponibile per adottare politiche più favorevoli alla crescita, ricordando anche il ruolo nella ripresa degli investimenti effettuati dalle imprese. Sono nuovi investimenti, nelle parole del Governatore già avviati o programmati nei prossimi mesi, che serviranno per innalzare durevolmente la competitività, per migliorare la produttività, per innovare, per entrare in nuovi mercati, per creare nuovi posti di lavoro. Sarebbe opportuno che quei nuovi investimenti diventino l' occasione per aumentare il capitale proprio. Il riequilibrio nelle fonti di finanziamento delle aziende italiane, necessario per riportarle ad una leva finanziaria in linea con la media europea, è stato quantificato dal Governatore Visco nelle Considerazioni finali dell' anno scorso in un aumento di circa 200 miliardi del capitale proprio e di una corrispondente riduzione dei prestiti. Per una sana e prudente gestione occorre coerenza tra la durata degli impieghi e la durata delle fonti, serve quindi il finanziamento degli investimenti con fonti durevolmente legate alle sorti delle imprese, ossia capitale proprio. Un altro dato sintetizza il fabbisogno di capitale proprio delle imprese: le circa 2000 grandi aziende che compongono il campione Mediobanca presentano un margine di struttura negativo di circa 230 miliardi di euro. In altri termini, 230 miliardi di immobilizzazioni fisse nette che anziché essere finanziate da capitale proprio, sono finanziate da capitale di debito e in parte anche da debiti bancari a breve. L' azienda entra in crisi se alla scadenza dei debiti a medio termine, o alla richiesta di rimborso di quelli a breve, non è in grado di trovare altre fonti sostitutive. Anche i prestiti a medio termine a tasso fisso, negoziabili in questo momento a condizioni particolarmente favorevoli, andranno ad un certo punto rimborsati. L' attuale contesto di tassi di interessi bassi, ampia liquidità e quotazioni di borsa in rialzo è particolarmente favorevole per le ammissioni alle quotazioni e non solo, per l' allungamento delle scadenze delle fonti di finanziamento a titolo di credito che sta già avvenendo. Non andrebbe quindi persa l' occasione per nuovi apporti di capitale di rischio derivanti dall' autofinanziamento, immessi dall' imprenditore, raccolti sul mercato e/o provenienti dall' estero atti a finanziare fisiologicamente quei nuovi investimenti delle imprese che possono innalzarne la produttivi tà e migliorarne stabilmente la competitività anche quando l' effetto cambio non sarà più così favorevole e i tassi si saranno normalizzati a livelli più elevati. Anche il progetto di Capital markets union, richiamato dal Governatore, sarà tanto più efficace a sostegno di una crescita durevole quanto più riuscirà a diffondere la cultura dell' equity e a favorire la raccolta di capitale di rischio. Peraltro un maggiore ricorso al mercato da parte delle imprese migliorerà anche la qualità del credito delle banche. Il terzo aspetto e forse più importante: all' inizio delle Considerazioni il Governatore ha riscontrato un' accelerazione nelle riforme in Italia nel 2014, concludendo però ricordando che è meglio ascoltato nel dibattito tra paesi a livello europeo chi dimostra di onorare gli impegni e fare le riforme in casa propria. La ripresa è incominciata, ora occorre continuare negli sforzi affinché possa consolidarsi e radicarsi anche dopo il Qe. Marina Brogi è docente alla facoltà di Economia Università di Roma La Sapienza RIPRODUZIONE RISERVATA. Marina Brogi 26

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