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1 mensile della comunità di Salò ANNO LXIII - n. 10 Ottobre 2014

2 2 Vita di parrocchia a cura della Redazione Tappe della vita Sono entrati a far parte della famiglia di Dio: Basile Alessandro di Massimiliano e di Togni Elena Forgioli Lorenzo di Dimitri e di Pace Delia Franchini Nicolò di Davide e di Falardi Elisabetta Franchini Tommaso di Davide e di Falardi Elisabetta Panzera Alessandro di Pierpaolo e di Carradori Paola Zambelli Alice di Roberto e di Mandelli Sonia Zambelli Andrea di Roberto e di Mandelli Sonia Sono tornati alla casa del Padre: Tobanelli Teresina ved. Franceschini, anni 96 Manzoni Paolo, anni 74 Il Gruppo Missionario della Parrocchia Santa Maria Annunziata di Salò in occasione dell ottobre missionario organizza per Giovedì 9 ottobre 2013 alle ore presso l Oratorio la CENA POVERA Tutti sono invitati a partecipare con un offerta libera. Il ricavato sarà devoluto ai nostri missionari e durante la serata sarà presente Suor Ketty Folli. Si prega di prenotare entro Mercoledì 8 ottobre a: Oratorio tel Mazzanti Emanuela tel Cobelli Annalisa tel HANNO COLLABORATO ALLA REDAZIONE Andreis mons. Francesco Cavedaghi Daniela Ciato Giovanni Cobelli Renato Dondio Lamberto Guana don Gianluca Giacomuzzi Giancarlo Lugli Nerina Madureri Luisa Manni Anna Marelli Bruno Monti Osvaldo Pollini Rosa Tomasoni don Pierluigi ALLA STAMPA Beretta Alfredo Vezzola Maurilio Elio Sant Nicola Rizza Augusto (Foto) Equipe Tipolitografia Lumini NUMERI UTILI PER TELEFONARE: Mons. Francesco Andreis ( ) Segreteria. tel FAX Vicolo Campanile 2... tel Don Gianluca Guana ( ) Largo D. Alighieri cel Don Pierluigi Tomasoni ( ) Via Gratarolo. tel Mons. Francesco Bertoni ( Via Canottieri 2. tel Chiesa di S. Bernardino Piazza S. Bernardino.. tel Oratorio S. Filippo Neri Largo D. Alighieri.. tel Scuola Cattolica E. Medi Via S. Jago 19.. tel Padri Cappuccini Barbarano.... tel Caritas Zonale Via Canottieri 2... tel Cinema Cristal Largo D.Alighieri... tel

3 Nonni con il Papa, che festa! Ci sono delle cose che solo i nonni sanno, son storie più lontane di quelle di quest anno. Ci sono delle coccole che solo i nonni fanno, per loro tutti i giorni sono il tuo compleanno. Ci sono nonni e nonne che fretta mai non hanno: nonni e nipoti piano nel tempo insieme stanno. La giornata è partita dal presupposto che «l anzianità non è uno scarto ma una ricchezza». Da qui nasce la necessità di richiamare l attenzione di tutti sull importanza di questo tempo dell esistenza umana. Il Papa sottolinea che gli anziani (laici o religiosi, sposati o sacerdoti, uomini o donne ), non sono solo oggetto di attenzione o di cura, ma che essi stessi sono anche soggetto di una nuova prospettiva di vita. In piazza San Pietro i nonni da festeggiare erano trentamila, provenienti da molte nazioni. Papa Francesco ha chiesto di essere presenti in piazza San Pietro. Perché? Tra meno di due settimane comincia, proprio in Vaticano, quella grande riunione che si chiama Sinodo. Si parlerà di famiglia e il Papa ha pensato che il modo migliore per avviare la discussione fosse quello di partire dai nonni, che della famiglia sono le radici. Ecco perché è giusto gridare tutti insieme: «Evviva i nonni». Un particolare della mattinata: la consegna a ciascun anziano del Vangelo di Marco scritto a lettere grandi. È l invito a leggere quel Vangelo e a trasmetterlo, soprattutto ai giovani, perché quella Parola risuoni ancora con più forza. Francesco, in sostanza, sembra dare agli anziani come una nuova missione. Un po sull esempio della profetessa Anna che a 84 anni, dopo aver visto Gesù Bambino, ha cominciato a parlare di lui a chiunque incontrava. La terza età non manda in pensione da un punto di vista religioso e spirituale. Penso a quanto sia importante, ad esempio, la preghiera degli anziani. Io li immagino come un polmone orante per tutta la Chiesa. Altro che scarto. Altro che rifiuto. Potrebbero essere i Mosè del nostro tempo, che aiutano Giosuè a combattere la sua battaglia. E la loro preghiera aiuterà il mondo ad essere migliore. Benedetto XVI è stato presente per confermare questa idea. Potremmo dire che è il primo dei «nonni». Oltre tutto, credo che Benedetto XVI oggi sia davvero un esempio di come vivere la terza età. E mi fa sempre tenerezza quello che papa Francesco dice di Benedetto: «È come avere un nonno a casa». Imitiamo La Parola del Parroco a cura di Mons. Francesco Andreis anche noi papa Francesco, perché i nostri anziani siano trattati come Francesco ama Benedetto XVI e non trattiamo i nostri nonni seguendo «la politica dello scarto». Esempi, tuttavia, di quel legame generazionale positivo continuano ad affiorare, come recentemente è successo con un noto calciatore della Roma, che ha attirato l attenzione di tutti quando, dopo il gol, è salito di corsa sugli spalti della tribuna per abbracciare sua nonna. Ma un altro spiazzante esempio ci era già calato addosso dalla Cattedra di Pietro, quando nel primo discorso ai cardinali, il neoeletto Papa Francesco non esitò a citare la sua, di nonna. E più tardi la nominò nuovamente facendo comprendere come essa abbia lasciato in lui «una forte impronta umana e spirituale». Quando la sera, prima di dormire, si recitano insieme le preghiere, molti bambini chiedono a Gesù di proteggere la mamma, il papà, i fratelli e le sorelle, i nonni, ma anche i nonni pregano per i loro figli (i nostri genitori), i loro nipoti (e siamo noi!) Alcuni nonni per non dimenticarsi di nessuno, hanno preparato scritto un elenco lungo di persone e cose da ricordare a Gesù (Mi ricordo che faceva così il nonno Amos! Ed altri ancora!), perché ormai la memoria incomincia a non tenere più. Questo pregare in aiuto vicendevole è un pensiero molto bello, che aiuta a farci sentire ancora più uniti sotto lo sguardo del Padre che sta nei cieli. Papa Francesco ci chiede uno sforzo in più. Recitando la preghiera che lui stesso ha composto dedicata alla Santa famiglia di Nazareth, ricordiamo così tutte le famiglie del mondo in vista di quell importante riunione che, come abbiamo detto, si chiama Sinodo. 3 In copertina: Madonna assisa in trono con il Divin Pargolo Anonimo. Madonna assisa in trono con il Divin Pargolo. La Vergine è vestita di una tunica color porpora e con un manto verde (segno dell umanità) dai risvolti dorati. Tiene delicatamente il Bimbo seduto sulla gamba destra. Il suo sguardo è rivolto a Gesù la cui mano sinistra è abbracciata a quella della Madre. La manina destra è protesa in un gesto benedicente. Nella parete alle spalle delle figure si aprono due finestre che fanno intravedere il cielo e un ramo carico di foglie verdi. Il trono sul quale è assisa la Madonna è in marmo variegato, mentre la spalliera è in legno. La tela, conservata nella sacrestia del Duomo, è bisognosa di restauro.

4 4 Avvenimenti Diocesani a cura di Anna Manni da La Voce del Popolo Il vescovo e il dialogo con l Islam Dopo l episodio di violenza compiuto dall Isis, che ha colpito diverse comunità religiose nella zona dell Iraq e Siria le comunità islamiche di Brescia e Provincia hanno chiesto e ottenuto un incontro con il Vescovo Monari nel salone dei Vescovi. Mons. Monari ha accolto con favore la richiesta delle comunità musulmane: La dichiarazione che gli immigrati di religione islamica ci hanno offerto oggi, con notevole coraggio, tenuto conto delle possibili reazioni nei loro Paesi, ci incoraggia e ci conforta nel perseguire la via di un dialogo che è prima di tutto un dialogo interculturale, dialogo della vita, della comunicazione di esperienze e di compartecipazione alle gioie e dolori di ognuno. Questi impegni sono la base per affrontare la vera e propria sfida per creare una convivenza positiva tra culture diverse. La premessa doverosa è, secondo le parole dei rappresentanti islamici, la totale estraneità dell Islam verso i crimini commessi dall Isis in nome della religione islamica, che hanno colpito diverse comunità religiose, nonché i musulmani stessi, in particolare la comunità cristiana, che è stata vittima di deportazioni e atrocità vergognose. Amin el Hazmi, Imam del Centro di Brescia, ha parlato dell Isis come di un pericolo : Siamo una grande famiglia umana che parte da Adamo ed Eva: qualsiasi pericolo che colpisce una parte della famiglia, colpisce tutta la famiglia. Siamo contro il terrorismo, siamo contro il male, siamo con i valori della pace, dell amore, della fratellanza e del dialogo. Al termine dell incontro c è stato uno scambio di doni fra il Vescovo e l Imam. Monari ha donato un ulivo, simbolo della pace, da piantare nel centro islamico di via Corsica; i rappresentanti islamici hanno, invece, regalato alla Chiesa bresciana un quadro che ritrae la città di Amman. Il percorso di guarigione della Chiesa La pedofilia è una lebbra che c è nella Chiesa e colpisce anche i vescovi, aveva detto in un intervista Papa Francesco, e quando serve, si cura anche con il bisturi, senza fare privilegi per nessuno. Recentemente questo è stato avvalorato dall arresto in Vaticano di mons. Józef Wesolowski, ex nunzio apostolico nella Repubblica Dominicana, già condannato dalla Congregazione della dottrina della fede alla riduzione allo stato laicale. L avvertimento è chiaro. La Chiesa si è data un nuovo diritto penale severo che ha recepito anche le norme internazionali, ma soprattutto ha deciso di perseguire quei figli che hanno tradito la loro missione. Ora a livello di ogni singola nazione (Italia compresa) ha tutti gli strumenti per vigilare, prevenire e pure colpire, senza se e senza ma, i trasgressori. Il suo impegno significa un netto mai più. Anno Montiniano Ecco i principali appuntamenti in programma in occasione della beatificazione di Paolo VI: La Santa Messa: Domenica 28 settembre alle ore 16,00 presieduta da mons. Monari la Messa presso le Grazie per l anniversario della nascita di Giovanni Battista Montini. Il convegno: Lunedì 29 settembre, alle 15,00 all Istituto Paolo VI L impronta montiniana sui temi del Vaticano II con il card. Coccopalmerio e mons. Claudio Maria Celli. Il confronto: Venerdì 3 ottobre alle 20,45, in Cattolica, intervengono Giuliano Ferrara, Giacomo Scanzi e Graziano Tarantini su Un Papa nella tempesta. La meditazione: Domenica 5 ottobre alle 20,30 Enzo Bianchi, priore di Bose, in Cattedrale tiene una meditazione: Paolo VI, un ritratto spirituale. Il concerto: Il Comune di Brescia propone un concerto omaggio a Paolo VI. L appuntamento è per lunedì 6 ottobre alle 20,30 al Teatro Grande. Commemorazione: Andrea Riccardi interviene, mercoledì 8 ottobre alle 12,00 davanti al Consiglio comunale di Brescia, per ricordare il Papa del dialogo. Lettura teatrale: Il 10 ottobre, dalle 20,30 al Teatro Sociale, il Centro teatrale bresciano dedica con Franco Branciaroli una serata alla lettura dei testi montiniani. Lo spettacolo: All interno della Notte del Sacro, la Chiesa di S. Agata a Brescia, sabato 11 ottobre alle 20,30, ospita lo spettacolo di Luciano Bertoli Uomini siate uomini con gli studenti dello Stars. Notte e giorno: dal 24 al 26 ottobre in Duomo Vecchio lettura continua di Paolo VI. Ringraziamento: Domenica 26 ottobre alle 18,30 in Cattedrale il card. Re presiede la Santa Messa di ringraziamento per la beatificazione di Paolo VI. Ordinazioni diaconali Nel pomeriggio di Sabato 20 settembre, in Cattedrale, il Vescovo Luciano Monari ha presieduto le ordinazioni diaconali. Sono stati ordinati diaconi: don Marco Mondini dalla parrocchia di San Michele Arcangelo di Gianico, don Massimo Pucci dalla parrocchia di Santa Maria Assunta di Orzinuovi, don Giorgio Tonolini dalla parrocchia di San Pietro in Serle e Fra Fabio dal Fiume dell Eucaristia accompagnato dai confratelli dell ordine dei Carmelitani Scalzi. La Valle, il suo lavoro, la sua gente, la sua Banca. FIORISTA E ONORANZE FUNEBRI - DOMUS FUNERARIA Rodella Gianfranco Servizi funebri completi - Vestizione salma Pratiche trasporti in Italia ed estero agenzie: S. Felice d/benaco - tel Puegnago - tel sede: SALÒ - Via Bezzecca, 8 - tel Fax

5 È lecito pagare il tributo a Cesare? In ascolto della Parola... a cura di Oswald 5 Domenica importantissima quella del 19 ottobre, XXIX del Tempo Ordinario, perché a Roma verrà beatificato il Papa bresciano Paolo VI ed inoltre ricorre la 88^ Giornata Missionaria Mondiale. E le sacre Scritture di quella domenica cosa ci dicono? Nella prima lettura, tratta dal libro del profeta Isaia (45,1.4-6) apprendiamo che l imperatore persiano Ciro, con il suo celebre editto del 538 a.c. aveva permesso agli ebrei, deportati in Babilonia dopo la distruzione di Gerusalemme del 586 a.c., di ritornare nella terra dei loro padri. Il profeta Isaia vede in Ciro, re dei Persiani, lo strumento di liberazione del popolo eletto, purificato dagli anni di esilio in Babilonia. Anche un re pagano può diventare, per Dio, strumento di liberazione ed essere esecutore della sua volontà. Nella seconda lettura, ricavata dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicesi (1,1-15), l apostolo fa l elogio della comunità di Tessalonica, nella sua dimensione umana e teologica. Nei credenti fioriscono le tre virtù teologali: la fede operosa, la carità matura, la speranza costante. La presenza divina è garantita dall azione dello Spirito Santo e dai molti doni e carismi. Dal vangelo secondo Matteo (22,15-21), apprendiamo l insidiosa domanda che i farisei e gli erodiani pongono a Gesù: E lecito, o no, pagare il tributo a Cesare? Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributo. Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: Questa immagine e l iscrizione di chi sono? Gli risposero: Di Cesare. Allora disse loro: Rendete dunque a ANDARE NELLE PERIFERIE Nel tema di questa giornata missionaria mondiale è contenuta una duplice provocazione per le nostre comunità cristiane: accogliere l invito a uscire dal nostro modo di pensare e vivere, per essere Chiesa attratta dai lontani della terra, e riscoprire il cuore della missionarietà che è la gioia che sperimenta il missionario mentre evangelizza. La periferia è il cuore della missione della Chiesa, è il cuore di ciò che raccoglie i desideri e le scelte dell uomo. Dio ci spinge ad uscire da noi stessi per incontrare, nel volto dei fratelli, il suo stesso volto: Ciò che avete fatto a uno di questi piccoli, l avete fatto a me (Mt 25,40). Andare/Uscire verso gli ultimi (poveri e peccatori) non vuol dire solo andare verso i fratelli e le sorelle ma scoprire che Dio è in loro, Lui rimane accanto all umanità. Se le periferie sono il luogo dove si converte la Chiesa, andare verso le periferie (e abitarvi da poveri in mezzo ai poveri) significa far risuonare l annuncio del Regno che libera dall attaccamento disordinato nei confronti della roba. L esortazione apostolica Evangelii Gaudium può guidare le nostre Comunità parrocchiali in questo anno pastorale appena avviato. Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio. In questo che è l unico pronunciamento politico esplicito di Gesù, appare l astuzia della domanda dei farisei ed erodiani: essa ha come sbocco o la critica all autorità di Cesare o la critica alla sottomissione a Dio. La soluzione di Gesù è il capovolgimento radicale di ciò che si attendono i suoi interlocutori Rendete a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio dichiara Gesù dopo aver compiuto, come i profeti, un gesto simbolico attraverso la moneta del tributo. Certamente Gesù riconosce una reale consistenza al potere politico a cui non contesta una sfera di autonomia. Ma l allusione che Egli fa indicando l immagine coniata sulla moneta, situa in un contesto nuovo il problema. La moneta, siglata dall appartenenza ufficiale all imperatore, sia di Cesare; l uomo siglato dall immagine di Dio E Dio creò l uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò (Gen 1,27) sia di Dio. Essere cristiani non significa affatto porsi ai margini delle realtà politiche, per quanto materiali come le tasse. La Chiesa non è un regno accanto ad altri regni; non ha una legislazione da mettere a confronto con le altre legislazioni; non ha da contendere ai regni terrestri uno spazio a lei riservato, dal momento che la Chiesa è già tutto lo spazio del mondo offerto all umanità riconciliata con Dio. Non fa concorrenza agli Stati, anzi ne è parte integrante, nella misura con cui rispetta ed interpreta le loro leggi e i loro regolamenti, nella visione finale del regno.

6 6 Caritas e Vita Missionaria Missionarie Saveriane uccise in Burundi ci hanno insegnato come si vive e si muore per amore La Chiesa italiana piange tre missionarie colpite a morte a Kamenge, alla periferia di Bujumbura. Una piccola comunità di suore saveriane, segnata dalle guerre che hanno insanguinato questa regione dell Africa. Le suore erano impegnate soprattutto nel campo sanitario: dispensario, maternità, lebbrosi. Suor Lucia, suor Olga e suor Bernardetta, tre missionarie già avanti negli anni che hanno donato la loro vita, così che l ultimo gesto dell assassino non ha potuto rapire nulla, perché il loro dono era già stato fatto, anzi ha portato ha compimento il percorso di tutta la loro vita. Suor Lucia aveva dato con gioia tanti anni soprattutto nel servizio di ostetrica e infermiera, prima per dieci anni in Brasile e poi per ventitrè anni in Congo; negli ultimi sette anni in Burundi, continuando a vivere la gioia del dono in tanti semplici servizi di accoglienza di carità nella preghiera. Suor Olga, per circa quarant anni ha vissuto in Congo sempre felice di stare insieme alla gente, nel servizio della catechesi, desiderosa di far conoscere a tutti Gesù e avvicinarli alla vita della Chiesa. Pur con le forze diminuite (per i suoi 80 anni) era felicissima di accompagnare qualche anziano nella preparazione ai Sacramenti. Un giorno ebbe a dire: Sono ormai sulla soglia degli ottant anni; nel mio ultimo rientro in Italia, le superiore erano incerte se lasciarmi ripartire; durante l Ora di Adorazione, pregai: «Gesù che la tua volontà sia fatta, però Tu sai che desidero ancora partire». Mi vennero limpidissime in mente queste parole: Olga, credi di essere tu a salvare l Africa? L Africa è mia, ma nonostante tutto, sono contento che parti: va e dona la vita! Da allora non ho più dubitato. Suor Bernardetta era partita per il Congo nel 1970 trascorrendo la maggior parte degli anni successivi impegnata nella pastorale, soprattutto nella formazione della donna, nell alfabetizzazione degli adulti, con grande carica di umanità e una capacità di voler bene a chiunque la avvicinava. A noi non resta che dire grazie a Lucia, Olga e Bernardetta per questa sublime testimonianza, grazie alle vostre famiglie che vi hanno educato alla fede e vi hanno accompagnate nella vocazione missionaria, grazie alle vostre parrocchie che vi hanno sostenuto, accolte e seguite sempre con tanto affetto. Crediamo che la vostra vita donata fino allo spargimento di sangue, insieme a quella dei tanti martiri della regione dei Grandi Laghi e del mondo intero, sarà seme di nuovi cristiani e esempio per tutti noi di come si ama fino alla fine. Lucia, Olga e Bernardetta hanno scosso come un terremoto i Paesi dei Grandi Laghi, loro così fragili, così piene di acciacchi, col loro desiderio ostinato di rimanere in Missione, servendo umilmente attraverso i piccoli servizi di ogni giorno, ci hanno insegnato come si vive e si muore per amore. Il Gruppo Missionario FONDAZIONE R.S.A. CASA DI RIPOSO DI SALÒ RESIDENZA GLI ULIVI FONDAZIONE RSA CASA DI RIPOSO DI SALÒ Centro diurno Pietro Contarelli Il CDI aperto nel 1999, è intitolato a un salodiano, estremamente generoso, che ha donato alla Casa di Riposo i risparmi di una vita, fatta di ristrettezze e duro lavoro. Il Centro diurno integrato (CDI), è una ampia e luminosa struttura all interno della Fondazione RSA Casa di Riposo di Salò, dedicata a migliorare la qualità di vita dell anziano, mantenendo un positivo inserimento nella vita sociale, alleviando la solitudine e stimolandone l interesse. Il CDI si rivolge a persone in età geriatrica, con compromissione totale o parziale dell autonomia, caratterizzata anche da disturbi comportamentali, anziani affetti da morbo di Alzheimer, anziani e soli, anche autosufficienti ma a rischio di emarginazione, per i quali l assistenza a casa risulta insufficiente o troppo onerosa Cosa si fa: gli ospiti sono accolti al centro dalle ore 8,00 da un operatore. ore 8,00-9,00 Arrivo al centro - annotazione informazioni e/o criticità durante la notte. ore 9,00/9,30 Spuntino mattutino. ore 9,30/11,45 Attività terapeutiche (fisioterapia prestazioni infermieristiche). Momenti dedicati alla cura e all igiene (bagno manicure, pedicure, parrucchiera). Attività di animazione e/o terapia occupazionale. ore 12,00/13,00 Pranzo. ore 13,30/15,00 Riposo. ore 15,00 Attività varie. ore 15,30 Merenda - idratazione. ore 17,20/18,00 Rientro al domicilio. Il servizio funziona dal lunedì al sabato dalle ore 8,00 alle ore 18,00; è possibile fruire del servizio anche ad orario ridotto ed a giorni determinati. Come si accede al servizio: La richiesta può essere ritirata presso gli uffici della Fondazione (tel 0365/42590 fax 0365/43697 ) o scaricata dal sito Quanto si paga: La retta è differenziata per frequenza a tempo pieno o parziale, comprende tutti i servizi, varia a secondo della tipologia dell ospite da un minimo di 13,45 ad un massimo di 26,40. Il trasporto, con nostro mezzo attrezzato anche per carrozzelle, al costo di 5,00 al giorno, è garantito agli utenti residenti nel comune di Salò. Il Presidente ing. Gianantonio Citroni

7 Beato Pere Tarrés Santo del mese a cura di Luisa Madureri 7 Elogio della castità Natale 1927: Pere Tarrés consacra a Gesù la sua verginità per sempre. La notte di Natale, dice, sentii un movimento molto forte in me, un impulso soprannaturale straordinario. Dio mi chiedeva il voto perpetuo di castità. Pere, Pietro, ha 22 anni ed è un ragazzo fantastico: gioioso, buono, vivace, studioso. Il suo padre spirituale gli conferma, emozionato, che questa è la volontà del Signore. Già San Girolamo afferma: Per me la verginità è una consacrazione a Maria e in Cristo e Pio XII scrive: La castità è una specie di matrimonio spirituale fra l anima e Cristo. Pietro incanta con le sue parole e numerosi sono i giovani intorno a lui che lo seguono nel suo apostolato: Siamo forti, dice, perché siamo liberi e siamo liberi perché siamo casti. La purezza della gioventù è il sale che impedisce ai popoli di corrompersi è la garanzia della più solidale pace familiare. Storia di un anima Pere Tarrés nasce nel 1905 nella Catalogna spagnola. Il padre è prima fabbro, poi autista di una ricca vedova del paese. Ha due sorelle, cui è molto legato: Noi non faremo come quei fratelli che, quando crescono non si amano più. Noi ci vorremo sempre bene e cercheremo di essere dei santi. A dieci anni diventa fattorino nella farmacia della città: è talmente bravo che il farmacista gli procura una borsa di studio per proseguire gli studi. Pietro si impegna molto, con metodo scrupoloso, in uno stile di vita lineare e puro. La sua fede è profonda, recita ogni giorno il Rosario con le sorelle; a 14 anni riceve lo scapolare della Madonna del Carmelo, la Madonna è la sua unica confidente, la sua innamorata autentica: Quando esco di casa, lo dico dove vado e, quando rientro, lo dico come è andata. Pensa di diventare sacerdote ed intanto inizia a studiare medicina a Barcellona, perché pensa che essere medico è molto vicino al sacerdozio. Diventa medico nel 1928, con il massimo dei voti. Apre uno studio medico a Barcellona ed è subito successo, per la sua bravura ma soprattutto per l amore con cui cura i pazienti: Li vedo prima di tutto come degli amici, dice sempre. Entra nei quartieri più poveri, cura quotidianamente, non è medico alla moda, ma un medico molto popolare e seguito fra gli emarginati, gli ultimi, i giovani difficili, le ragazze abbandonate. Fonda il Sanatorio di Nostra Signora della Mercede, per i malati di tubercolosi, poveri; promuove con scritti e conferenze la dottrina sociale della Chiesa, tiene lezioni all Università: Abbiamo bisogno di apostoli dice in giacca e pantaloni per evangelizzare, per seminare con amore il seme della nostra fede, la ragione della nostra vita, la verità della nostra dottrina. Il desiderio di diventare sacerdote è sempre vivo in lui, ma nel 1938, in piena guerra civile spagnola, è arruolato nell esercito repubblicano: Non voglio scrive che nessun soldato possa dire che l ho trattato in modo negligente. Cura con l abituale amore i feriti, parla al cuore dei soldati, è sempre con i sofferenti. Nel 1939, il tracollo dell esercito repubblicano: Pietro Tarrés torna al suo studio medico. Entra in seminario e finalmente a 34 anni è sacerdote. Un seminarista chiede a Pietro: Quando sarete prete, eserciterete anche la medicina?. La risposta è netta: No!. Egli spiega che si tratta di due vocazioni che richiedono un dono totale di sé e che, di conseguenza rinuncia alla medicina. La potenza dell amore della donna È nominato vicario in una piccola parrocchia: È una delle parrocchie più piccole della diocesi scrive alle sorelle ambedue religiose, ma anche se vi fosse una sola anima, mi sentirei felice, tanto grande è il prezzo di un anima. Trasforma in poco tempo la parrocchia: insegna catechismo, organizza un teatro, circoli di studio, una squadra di calcio, sempre energico, allegro, accogliente. Il Vescovo lo invia all Università di Salamanca per seguire il corso di Teologia e nel 1944 consegue la laurea. Il Vescovo lo richiama a Barcellona e gli affida prestigiosi incarichi. Diventa consigliere dell Azione Cattolica femminile: La donna dice possiede una tale potenza d amore, una tale capacità di donarsi, che, messe al servizio della Chiesa, queste possono diventare un sostegno molto potente. Come papa Giovanni Paolo II: si ha bisogno del carisma profetico dalle donne portatrici di amore, maestre di misericordia, costruttrici di pace, comunicatrici di calore ed umanità. Nel 1947 è ufficialmente inaugurato il Sanatorio, sogno ed impegno di padre Tarres. Nello stesso anno gli è affidata la cura di un centro di accoglienza per donne malate, che provengono dal mondo della prostituzione. L amore e la cura di Tarrés verso queste vite così difficili sono totali: organizza per loro ritiri spirituali, mangia con loro, dona una tenerezza a loro sconosciuta. È nella preghiera afferma che si fortifica la mia anima con essa ho la forza sufficiente per camminare. Nell aprile 1950 si ammala e si ritira nel suo sanatorio di Nostra Signora della Mercede: Ho molto predicato sulla sofferenza, ora bisogna che io la viva bene. In agosto, con telegramma del Papa: Il Santo Padre benedice con affetto Tarres. Padre Tarrés esclama: Se i suoi ministri sono contenti di me, vuol dire che anche Dio è contento di me!. Il 31 agosto muore, sereno come sempre. Pietro Tarrés è beatificato da Papa Giovanni Paolo II il 5 settembre 2004.

8 8 Oratorio vita quotidiana a cura dell Oratorio S. Filippo Neri L indifferenza verso le periferie del mondo Continua il bersagliamento di notizie tremende e si comincia a pensare che qualcosa di terribile stia per accadere da un momento all altro. Si alzano anche le voci controcorrente, prime fra tutte quella del Papa, e a quelle ci attacchiamo per trovare la speranza che si possa cambiare, che ci sia un mondo migliore possibile, che volgere al bene è la cosa più ovvia da fare per estirpare il male dalla nostra vista. Ma il come fare non è una richiesta retorica, una puerile domanda di chi non lo ha ancora compreso. Uscire dalla sofferenza sembra impossibile per i tanti affamati, per i migranti che affondano nelle acque, per i bambini soli, uomini e donne abbandonati alla loro disperazione, le guerre che si susseguono, le carceri che raccolgono i malvagi; dei disperati penso sia l affermazione giusta e l elenco è infinito: tutte persone che sembrano aver perso o perdere la fiducia di uscire dalla tribolazione. Dobbiamo partire dal presupposto che la libertà è possibile sempre, perché c è un desiderio d infinito dentro di noi che non si esaurisce e che può trovare la risposta giusta unicamente nel donarsi all altro. L amore che offriamo è qualcosa che ci riempie, anche nel gesto più insignificante facciamo del bene a noi stessi, perché l altro è uno specchio di noi, aiutare l altro vuol dire purificare se stessi. Il mondo è diventato UNO, questo è il disegno di Dio: nella nostra singolarità, essere uniti e diventare UNO. La nuova cultura deve essere quella della solidarietà, capire cioè che il dolore dell altro, del lontano, del nemico non ci è estraneo, ma solo una parte di noi, perche come il gioco del domino, abbattendo il primo tassello d indifferenza può far cadere le barriere di tutto il gioco. Daniela El camino de Santiago Da tempo meditavo di compiere questo pellegrinaggio, pensando e ripensando a come organizzare le varie tappe, immaginando cosa e chi avrei potuto incontrare e per nulla preoccupato di eventuali possibili pericoli, forte della mia motivazione e sicuro di non essere solo. Partito il 28 luglio da san Jean Pied de Port, in Francia, alle porte della Spagna, ho percorso tutto il nord della penisola iberica, fino alla città di Santiago di Compostela, dove sono giunto il 23 agosto ed ho partecipato alla celebrazione della S. Messa del pellegrino, nella omonima basilica. La camminata, poi, è proseguita per altri quattro giorni, fino a Finisterre, estremo occidentale dell Europa continentale, un tempo dagli antichi considerato ultimo punto di terra. Il tutto, camminando per un totale di circa 920 km, immerso nell ermetica armonia del paesaggio ed aperto all incontro con tutte le persone che, come me, avevano deciso di vivere tale esperienza. Nel corso del tempo, fino ai giorni nostri, lungo il percorso si è sviluppata una rete di servizi per il sostentamento dei pellegrini: chiese, monasteri, ospizi, ospedali, locande, fino agli attuali e comodi ostelli. Nacquero pure paesi e città, furono costruite strade e ponti e molti re e personaggi storici noti effettuarono il pellegrinaggio, tra cui lo stesso San Francesco d Assisi. Non dimentichiamo, poi, che nel 1987 I UNESCO ha dichiarato i percorsi che portano a Santiago itinerario culturale europeo. Inoltre, mentre nei secoli chi affrontava il Cammino lo faceva per ragioni esclusivamente devozionali, certamente, oggigiorno le persone che percorrono quegli 800 km (a piedi o in mountainbike), lo fanno per i più svariati motivi cha vanno da quello di vivere un esperienza religiosa, culturale, di ricerca interiore o di tipo sportivo. Sicuramente, dal mio punto di vista, credo che le motivazioni principali da addurre ad un tale percorso siano di tipo religioso e storico-culturali, anche se penso che non vadano disdegnate neppure le altre, poiché non tutti decidono di accogliere il dono della fede. L importante, e questo vale per chiunque, che questa piccolissima frazione di vita sia vissuta con sincerità verso se stessi e gli altri ed, allora, qualche frutto lo porterà comunque, fosse anche l approdo al Vangelo. Si dice, poi, che il Cammino, per quanto breve (solo un mese!), sia anche una metafora della vita ed è proprio vero! Come l esistenza porta a fare svariate esperienze, anche il Cammino fa conoscere diverse cose di sè, fuori da sè e negli altri, arricchendo e stimolando ad una crescita interiore. Detto ciò, avanti e «Buen camino a todos». Giuseppe FILIALE DI CUNETTONE DI SALÒ Via Zette, 31 - tel

9 Oratorio vita quotidiana a cura dell Oratorio S. Filippo Neri 9 La famiglia che prega unita resta unita In questi giorni ho avuto la possibilità di incontrare molti genitori per le iscrizioni al catechismo e di riflettere con loro sulla trasmissione della fede ai figli in famiglia. Un papà mi ha detto: E bello sapere che la famiglia è la culla della fede! Questa frase mi ha toccato nell anima. Ho ripensato all esempio di mio padre: l attenzione e l amore per la famiglia sono un patrimonio prezioso che ha trasmesso a me e ai miei fratelli. Preghiera, amore, condivisione... sono contento ed orgoglioso di essere cresciuto in una famiglia cristiana. Il mio babbo diceva spesso ai superiori del seminario, Vescovo incluso, che gli altri due figli (Marco e Roberto) li ha educati meglio! Questa testimonianza vera e concreta mi ha fatto capire che la famiglia cristiana è un dono prezioso ed un grande esempio per tutti. Non sempre la nostra famiglia è stata unita, non sempre sappiamo andare d accordo. Discutiamo, alziamo la voce ma... grazie a questo stile che fin da piccoli abbiamo respirato e di cui ci siamo nutriti, sappiamo tornare sui nostri passi, perdonarci e riconciliarci. Siamo consapevoli del grande dono che abbiamo ricevuto e mi auguro che in particolare Marco e Roberto sappiano portarlo nelle loro famiglie. Io mi impegno a raccontarlo a voi. Voi genitori avete una grande responsabilità per la salvezza delle anime dei vostri figli. Educare i figli alla vita cristiana, vuol dire condurli a Gesù. La Fede si manifesta nel vivere quotidiano, nel lavoro e nelle faccende concrete, piccole o grandi, della giornata, nell accettazione del dolore e della gioia, nel mettersi al servizio degli altri, nell abbandono alla Divina Provvidenza, nell Amore a Maria Vergine e alla Santissima Eucaristia. Vi garantisco che di famiglie che vivono così ce ne sono tante, le ho incontrate e le incontro ogni giorno: famiglie aperte al dialogo e all amicizia, disponibili all accoglienza e alla fraternità; famiglie che si educano al dialogo ed alla preghiera, alla fedeltà reciproca e a Dio; famiglie in cui si respira il profumo della gioia dello stare insieme misto ai profumi tipici delle nostre cucine semplici e vere quanto l amore reciproco. Impariamo ed educhiamoci pertanto a vivere una Fede semplice e concreta come ci insegna il nostro Santo Padre Francesco. Ringrazio il Signore per aver potuto vivere e riflettere su tutto ciò con voi in questi giorni. Ringrazio anche tutti quei genitori che, dentro la gioia e la fatica del quotidiano, diventano piccole Chiese domestiche, cioè vere Famiglie cristiane, offrendo ai figli e al mondo una testimonianza concreta di fede vissuta. Logo nuovo anno oratoriano scoprirlo per annunciarlo Il nostro Vescovo Luciano Monari ha scritto nella Lettera Pastorale 2014: La famiglia è e deve diventare sempre più il soggetto primo della trasmissione della fede e si capisce bene quanto questo obiettivo sia difficile nel contesto della cultura attuale. Il Vangelo della famiglia deve apparire quello che è: un Vangelo, cioè l annuncio di una buona notizia che viene dall azione di Dio e che si realizza in un modo pieno di vivere l esperienza dell amore umano; la fedeltà, la durata nel tempo, la fecondità sono altrettanti doni che permettono di vivere con stupore e con riconoscenza l esperienza familiare. Queste frasi hanno ispirato il Logo del nuovo anno realizzato da Marco Bolla. Grati per il dono della famiglia ciascuno di noi si senta coinvolto con l esempio e la preghiera a rendere visibile la gioia della Buona Notizia! Filiale di Salò - Località Rive Filiale di Salò - Piazza Vittorio Emanuele

10 10 Oratorio vita quotidiana a cura dell Oratorio S. Filippo Neri Mare, sole e salmi Quest anno Croazia. In campeggio. Marito e figlio non li schiodi dal cuscino prima delle dieci, io invece mi stufo a dormire e così mi alzo presto. Prima cosa: colazione, tavolino fronte mare, sotto la veranda del camper. Seconda cosa: recita delle lodi (prego meglio a stomaco pieno). I cieli narrano la gloria di Dio e anche il mare, con tutte le possibili declinazioni del blu: azzurro, turchese, cobalto, zaffiro, pervinca e l opera delle sue mani annunzia il firmamento.. mai vista una stellata come quella di ieri sera! Come se qualcuno avesse gettato trucioli di diamanti su un velluto nero! Intanto la gente comincia ad alzarsi e rigorosamente in ciabatte e pigiama (o fac-simile) si reca ai bagni. Mi piace la gente appena sveglia: così s-tropicciata, s-pettinata, s- truccata, s-vestita, così vera e vulnerabile. Se guardo il tuo cielo..la luna e le stelle.che cosa è l uomo perché te ne ricordi, il figlio dell uomo perché te ne curi? Eppure l hai fatto poco meno di un Dio e anche se l infradito e la canotta non aiutano a visualizzare il concetto, mai dimenticarsi che siamo fatti a sua immagine e somiglianza. E mi rendo conto che è bello per me stare qui in mezzo a questa gente dall idioma incomprensibile (secondo me usano solo consonanti!) che sono ancora capaci di godere del mare e della vacanza senza tanti p.c., i-pod, i-pad, videogiochi, telefonini e snack sofisticati (l omino del cocco fresco vendeva pannocchie lessate). Sto facendo scorta delle risate dei loro bambini (quanti bambini!) che tirerò fuori, all occorrenza, per riempire certi tristi silenzi, così come ho fatto scorta dei colori che userò quest inverno quando il grigio del cielo si confonde col grigio del lago e anche della brezza marina ho fatto scorta: la regalerò a mia madre che sta a Milano e ho fatto scorta del calore del sole: mi basterà chiudere gli occhi per risentirlo sulla pelle mentre vado al lavoro in una qualche gelida mattina. Antonella Gruppo giovani Il valore dell amicizia amicizia è un dono. L amico L è un essere a me vicino, donatomi per la comprensione di me stesso e del mio posto nel mondo. Non c è vera amicizia se non c è Dio, il destino, l infinito. Questi pensieri mi hanno ispirato ed interrogato intimamente Mi sono chiesto: cosa ha generato in me la vera amicizia? Quanto le amicizie mi hanno spinto a crescere, maturare, leggere la realtà con gli occhi di Dio? Io sono realmente amico di qualcuno? Pensando alla mia vita mi accorgo che sono tante le persone che ho conosciuto. Con alcuni di essi è nata un amicizia. Non so determinare chi o che cosa abbia innescato questo meccanismo così intimo e particolare certamente le occasioni sono state innumerevoli e variegate. Un aspetto comune però l ho trovato: gli amici veri rendono continuamente imprevedibile questo dono. Tra i miei amici più cari ci sono coetanei, papà, mamme, suore, sacerdoti e giovani. Non esiste una categoria precisa. Anche questo aspetto fa parte dell imprevedibilità dell amicizia. Queste persone sono per me uno dei doni più grandi che Dio mi ha fatto, doni da custodire con molta trepidazione. Parlando con alcuni giovani che frequentano l Oratorio, osservando il loro modo di stare insieme, ho notato che questo desiderio di amicizia vibra anche nei loro cuori, nei loro pensieri. Mi sono chiesto: cosa il nostro Oratorio può offrire per favorire un incontro? L amicizia è un dono. Non sempre da un incontro nasce un amicizia! Non è un diritto, né può diventare una pretesa, ma nello stesso tempo è un esperienza necessaria, cioè che dà senso alla nostra vita. Su questa necessità interiore poggia un mio desiderio: vivere con loro un esperienza che può generare un amicizia vera. La mia idea è offrire un luogo dove un gruppo di giovani possano mediante l amore per Gesù creare una vera amicizia tra di loro. Nessuno ha diritto all amicizia, essa però è necessaria a ciascuno. Mi piace, pensando a questo gruppo che porto nel cuore, ricordare l esperienza dei 12 con Gesù: facevano fatica a stare tra di loro, erano divisi e spesso discutevano fino alla sua morte. Sentendosi amati da Lui, che li aveva chiamati poche ore prima amici, hanno capito che più il cuore ama, più si allarga! La mia proposta: Ti aspetto venerdì alle 20.45, se ti va di provare e rischiare di generare nuove amicizie! Hola, don Gianluca

11 Vita di parrocchia a cura della Redazione 11 Chiesa di San Bernardino Alcuni momenti dei lavori di sostituzione del pavimento e dell impianto di riscaldamento

12 12 Vita di parrocchia a cura di Renato Cobelli Lo screening dei primi minuti di scuola Mercoledì, 10 settembre. Sono già nell aula quando la campanella dà inizio all anno scolastico. Quelli che sono entrati, alla spicciolata, meravigliandosi che fossi già lì, non sono i colleghi con i quali ho avuto (fino a ieri) riunioni-fiume preliminari. Sono i ragazzi del secondo anno di liceo scientifico. Con loro ho già trascorso lo scorso anno. Già li conosco. Li accompagnerò a Dio piacendo nei prossimi quattro anni, fino alla maturità. Li fisso negli occhi e, in un certo senso, ho chiaro il percorso che dovranno ancora compiere. Vedo l abisso che distanzia gli adolescenti dello scorso anno dai giovani che usciranno alla fine del quinquennio: da preadolescenti a donne e uomini maturi. Li osservo mentre mi scrutano, stando in piedi in attesa dei ritardatari e della preghiera di apertura dell anno scolastico. Qualche fisionomia denota cambiamenti; l estate e la vacanza hanno lasciato la loro traccia. C è qualche faccia nuova. Sulla scrivania c è il foglio con i loro nominativi. Faccio, con calma, l appello. Sto vivendo un momento decisivo per i prossimi incontri. L arco temporale di un anno è appeso a questi minuti nei quali, io e loro, ci ritroviamo o facciamo reciproca conoscenza. So di giocarmi molto in questi minuti; come nella boxe i decisivi secondi in cui i pugili si scrutano negli occhi prima di cominciare. Ognuno di questi giovani adolescenti è dotato di antenne idonee a riconoscere immediatamente se il professore che sta loro davanti è uno che ci crede. Non è vero che i ragazzi d oggi sono amorfi, amebe prive di ogni sensibilità, incapaci di emozioni. Hanno, invece, la sopraffina sensibilità di farti uno screening in pochi minuti, di trovare la minima traccia di opacità, di doppiezza, di mancanza di passione. Infatti, è proprio questo che cercano: la passione. Se sei un fanfarone, se ne accorgono velocemente e spietatamente. E allora sono dolori. Tra il prof. autentico e quello falso (ci sono anche i falsi d autore!) sta proprio la passione. A Montaigne, grandissimo pensatore ed educatore francese, piaceva una frase di Plutarco: «educare non è riempire un vaso, ma accendere un fuoco; e il fuoco (quello che ci interessa) si accende in un solo modo, per contagio». I prof dovrebbero essere veri e propri «piromani» della cultura. Tuttavia fuoco e passione, se non ce li hai, non puoi trasmetterli. I ragazzi lo intuiscono subito. Sta proprio ai prof, in particolare a quelli deputati all insegnamento della Religione cattolica, portare il fuoco; anche se, qualche volta, pare loro di essere giunti alla fine del mondo: un mondo da incendiare, ogni volta, ogni primo giorno dell anno scolastico. Inizierò l incontro leggendo loro un biglietto speditomi quest estate da una ragazza del quarto anno, rimasta volutamente anonima: «Mi manca qualcuno che mi ricordi in cosa credere; mi manca qualcuno che crede nel bene ed è così triste non riuscire a credere nel bene alla mia età». Una richiesta nuova, con parole vecchie. Invocano una risposta definitiva al grido ultimo del cuore: Per cosa posso io vivere per essere felice? Esiste un amore, una bellezza, una verità stabili e sempre nuovi, capaci di rendere giovane, eternamente giovane e piena, la mia vita a qualunque età?. Inizierò, dunque, con un brain-storming su questa domanda. E cercherò di rispondere con le parole vecchie e misteriose dell Apocalisse: Ecco vedi io faccio nuove tutte le cose. La prima ora è anche l ultima. La campanella ha smesso di squillare. PIZZERIA - GELATERIA AL MOLO di CIFALÀ ANTONINO Via Bolzati, 5 - SALÒ (Bs) tel ERBORISTERIA VITA VERDE di Linda Giannetta Sconti e promozioni particolari per i lettori Salò - Via Cavour 3/5 tel erboristeriavitaverde@gmail.com ONORANZE FUNEBRI ZAMBONI OMAR SANTO SERVIZI FUNEBRI COMPLETI SALÒ Via Garibaldi n. 96 telefono: Radiotelefono

13 Notizie sociali a cura della FNP-CISL di Salò 13 La grande sfida che abbiamo davanti a noi, fatta emergere dalle problematiche dello sviluppo in questo tempo di globalizzazione e resa ancor più esigente dalla crisi economico- finanziaria, è dimostrare, a livello sia di pensiero sia di comportamenti, che non solo i tradizionali principi dell etica sociale, quali la trasparenza, l onestà e la responsabilità non possono venire trascurati o attenuati, ma anche che nei rapporti mercantili il principio di gratuità e la logica del dono come espressione della fraternità possono e devono trovare posto entro la normale attività economica. Ciò è un esigenza dell uomo nel momento attuale, ma anche un esigenza della stessa ragione economica. Sì tratta di una esigenza ad un tempo della carità e della verità. (Caritas in veritate, 36) DOMANDA: sono un giovane; vi sono agevolazioni o contributi per l acquisto di un abitazione? Risposta: c è un agevolazione regionale - che consiste in una riduzione fino al 2% degli interessi per i primi 5 anni - che si rivolge alle giovani coppie (sposate tra il 1 giugno 2012 ed il 30 giugno 2015 e con meno di 40 anni alla data del matrimonio), alle gestanti sole, ai genitori soli con figli minori a carico ed ai nuclei familiari con almeno tre figli che alla data di presentazione della domanda abbiano, tra gli altri, i seguenti requisiti: non essere in possesso di altro alloggio adeguato in Lombardia; un reddito complessivo ISEE (indicatore della situazione economica equivalente) tra e L abitazione deve: essere acquistata tra il 1 giugno 2012 e il 30 giugno avere le caratteristiche per usufruire delle agevolazioni fiscali per l abitazione principale. essere di proprietà di uno o più componenti del nucleo familiare. Avere un prezzo di acquisto non superiore a Il mutuo deve essere: stipulato entro il 30 giugno 2015 con una delle banche/intermediari finanziari convenzionati con Finlombarda S.p.a.; di durata non inferiore a 20 anni; acceso esclusivamente per I abitazione oggetto del contributo e per un importo non inferiore al 50% del valore della stessa. La domanda deve essere presentata presso uno degli sportelli bancari convenzionati con Finlombarda S.p.A. a decorrere dal 16 giugno 2014 e fino al 4 settembre Informazioni e chiarimenti possono essere richiesti a: Regione Lombardia - Direz ione Casa. Housin g sociale Pa ri Opport unità PEC: casa@pec.regione.lombardia.it DOMANDA: quali sono quest anno le condizioni per ottenere il contributo regionale per l affitto? Risposta: quest anno il contributo (da non confondere con quello ottenibile con il mod. 730) è riservato alle famiglie in grave disagio economico che hanno un ISEE FSA (grosso modo la somma dei redditi) non superiore a 9.500,00. Il contributo è di: se l ISEE FSA (è l ISE divisa per il coefficiente familiare) non supera 5.500; se l ISEE FSA è compreso tra 5.500,01 e 9.500,00. Il contributo verrà erogato al locatore (proprietario di casa) a scomputo del CANONE di LOCAZIONE ANNUO DOVUTO DALL INQUILINO ad alcune condizioni. I proprietari verranno contattati dal Comune e avranno 30 gg. di tempo per aderire alla proposta. Se non dovessero rispondere (o non accettare le condizioni previste), il Comune provvederà a pagare il contributo direttamente al conduttore. Informarsi presso i Servizi Sociali del Comune o presso i CAAF. DOMANDA: sono un lavoratore neoassunto presso un supermercato; mi conviene oppure no aderire al Fondo di Previdenza Complementare della categoria commercio? Risposta: la previdenza complementare si aggiunge a quella obbligatoria (INPS). È fondata su un sistema di finanziamento a capitalizzazione: per ogni iscritto viene creato un conto individuale nel quale affluiscono i versamenti contributivi (personali e dell Azienda) che vengono investiti nel mercato finanziario. All iscritto, al momento del pensionamento, viene liquidata una rendita o l intero capitale. La previdenza complementare conviene a tutti! Ai lavoratori più giovani i quali avranno la pensione obbligatoria liquidata con il sistema contributivo, cioè calcolata sui contributi effettivamente versati durante I intera vita lavorativa anziché sulle ultime (più elevate) retribuzioni. Questo comporterà, tra circa 25 anni e restando queste regole, che il rapporto tra pensione e ultima retribuzione non sarà superiore al 50%. Per questo è importante costruirsi una rendita aggiuntiva a quella erogata dal sistema obbligatorio. Ma, interessati sono anche tutti coloro la cui pensione sarà più bassa, perché verrà calcolata applicando un sistema misto: con il metodo retributivo per i contributi versati fino al 1995: con il sistema contributivo per i contributi versati dal 1 gennaio 1996 in avanti. EVINRUDE VENDITA - ASSISTENZA MOTORI - IMBARCAZIONI ACCESSORI MOTONAUTICA ZANCA SALÒ - Via Muro, 2 Tel. e Fax MANERBA - Via Case Sparse,103/A Tel. e Fax Onoranze Funebri Tel Cell TEDESCHI Casa funeraria San Benedetto

14 14 Notizie utili a cura di Giovanni Ciato Mercato globale? Regole globali! LO SMURFING 8 agosto 2006 una signora di origine straniera di L 59 anni, collaboratrice domestica e con un reddito dichiarato nel 2003 di euro, rilevò il 10% di una società di trasferimenti di denaro internazionale, con la riserva di acquistare un ulteriore quota del 40% e arrivare quindi al 50%, nel caso in cui entro il 30 ottobre dell anno successivo i trasferimenti di questa società, verso la Cina, avessero raggiunto o superato la quota di 25 milioni. Obiettivo che venne superato ancora nello stesso anno e dove nel 2007 oltre 250 milioni arrivarono da un agenzia il cui titolare era un altro straniero, connazionale e datore di lavoro della domestica di prima. Nel presentare il rapporto sulle mafie straniere in Italia, il CNEL (Consiglio Nazionale dell Economia e del Lavoro) ha indicato nella contraffazione, nella prostituzione, nel contrabbando, nel lavoro in nero e nell immigrazione clandestina, le maggiori attività criminali straniere nel nostro Paese. Queste organizzazioni sono capaci di controllare in modo capillare il territorio condizionando il tessuto sociale in cui operano e permettendo così grandi guadagni, con la necessità di movimentare ingenti capitali all estero. Le indagini svolte in questi anni dalla Guardia di Finanza hanno portato ad individuare anche attività di frazionamento di queste somme di denaro che vengono trasferite all estero attraverso tanti piccoli versamenti in modo da rimanere al di sotto di soglie prestabilite per legge, i famosi 2000 euro, che in gergo tecnico si definisce smurfing. Sono talmente tanti i trasferimenti di somme di denaro al di sotto di quella soglia, che queste organizzazioni sono interessate (oserei dire costrette) a gestire direttamente le società di trasferimento di denaro, per cui non stupisce che nel corso degli anni, attraverso società costituite ad hoc o con prestanome, abbiano acquistato, in tutto o in parte, queste attività. Questi movimenti e passaggi di denaro portano spesso gli investigatori ad inseguire le tracce di migliaia di soggetti, tutti residenti all estero, alcuni dei quali addirittura ignari dei bonifici a loro favore, sprecando tempo ed energie per arrivare solo di rado e dopo lunghi e tortuosi percorsi, ai veri titolari del denaro e alle attività illecite svolte. IL LAVORO È UN DIRITTO, LA SICUREZZA PURE Questi enormi capitali illeciti spesso castigano anche le attività economiche regolari, sottraendo posti di lavoro e mettendo a rischio la salute stessa dei lavoratori, come il caso degli immigrati clandestini scoperti a lavorare nei capannoni tessili di Prato in condizioni disumane, ma anche (la notizia è di luglio di quest anno), dell allarme lanciato dagli agricoltori italiani, in particolare dai produttori di riso. Questi lamentano che nel 2013 c è stata la chiusura di un azienda su cinque per il libero accesso di riso proveniente dai paesi asiatici, a prezzi più bassi ma privi delle garanzie richieste dal nostro Paese che stabiliscono standard sanitari maggiori e condizioni di sicurezza sui luoghi di lavoro costosi. Del resto la sicurezza alimentare ed il fatto che di lavoro non si deve morire è un segno di civiltà, ma la crisi economica che stiamo attraversando spesso fa superare questi principi. Mi riferisco all uso di anticrittogamici che lasciano tracce negli alimenti, modi di lavorazione e di stoccaggio non rispondenti alle nostre norme sanitarie, assenza di sicurezza sul lavoro che, tutte insieme, consentono di avere costi molto inferiori e quindi prezzi più bassi. Non potendo contrastare questi prezzi gli agricoltori italiani sono costretti a chiudere. Il mondo della produzione di riso è uno dei tanti esempi di situazioni critiche nel mondo economico e produttivo italiano, ma come ben sappiamo ne esistono molti altri con situazioni simili; e se non è il prodotto straniero che entra è l azienda italiana che se ne va per delocalizzare la produzione in Paesi dove si può ancora produrre a costi più bassi. Ma con quali costi per l ambiente e la salute? Così viviamo in un contesto economico dove, per nostra cultura vogliamo tutelare la salute e i lavoratori, ma non reggiamo la concorrenza di coloro che queste tutele non le attuano né all estero, né in Italia se producono qui, e per di più i guadagni vengono reinvestiti all estero. Wilhelm Busch, pittore e poeta tedesco deceduto nel 1908, ebbe modo di dire che Il guadagno altrui viene quasi sempre percepito come una perdita propria, ma a quei tempi non esisteva il mercato globale e oggi, in condizioni economiche e sociali esasperate, quella citazione andrebbe modificata nel senso che Il guadagno di chi non ha regole è una perdita per chi le ha e le rispetta.

15 Puntare tutto sulle lingue Scuola paritaria cattolica a cura della Scuola E. Medi 15 Da qualche anno a questa parte, la scuola vincente è quella che prepara gli studenti al mondo globalizzato: se si ascoltano i discorsi nelle classi, soprattutto quelle degli ultimi anni, ci si rende conto che chiunque parla di scambi con l estero, di progetti Erasmus, di stage presso altri Paesi, e non solo dell Unione Europea, e addirittura qualcuno esprime il desiderio di iscriversi in un università estera. Ma non sono solo discorsi: sempre di più sono gli studenti che affrontano queste esperienze, ricavandone enormi vantaggi, sia sul piano della preparazione sia su quello più ampio della formazione personale. E le lingue sono lo strumento privilegiato di questa nuova realtà, strumento da usare per i motivi e negli ambiti più svariati. Conoscere più lingue, e conoscerle bene, apre le porte a tante esperienze che altrimenti rimarrebbero precluse. Come si può pensare, ad esempio, di frequentare un periodo di studi in un Paese dell Unione, che non sempre può essere anglofono, senza conoscere la lingua? Lo stesso discorso vale per uno stage o, a maggior ragione, per un lavoro. Quante volte ci sentiamo dire dai ragazzi: vorrei frequentare l università in America, vorrei lavorare in una multinazionale, vorrei viaggiare in tutto il mondo? Ma come si pensa di fare tutte queste cose, di realizzare questi progetti, giustamente ambiziosi, se non si ha dimestichezza con le lingue, e specialmente con le lingue parlate? La nostra scuola, lungimirante e capace di scommettere sul futuro, da tempo offre ai suoi alunni molteplici possibilità per essere sempre più aperti e preparati ad affrontare la società della globalizzazione: già da molti anni, infatti, l istituto Enrico Medi offre ai propri studenti, sia della scuola media che del liceo, la possibilità di frequentare, all interno della scuola, corsi in lingua francese, tedesca e spagnola, oltre, ovviamente, a curare particolarmente l insegnamento dell inglese. Questi corsi, tenuti da insegnanti madrelingua, sono mirati alla preparazione agli esami di lingua dei vari enti certificatori. Docenti madrelingua delle lingue curricolari sono presenti in classe ogni settimana, per potenziare al massimo le abilità del parlato e dell ascolto, attraverso approfondimenti relativi al programma di letteratura, a temi di attualità, cultura generale, civiltà. Nel liceo linguistico, invece, si mira ovviamente a potenziare anche le abilità di scrittura, così da preparare gli allievi non soltanto all Esame di Stato, ma - soprattutto - al mondo che li aspetta. Ma la novità di quest anno è costituita da due nuovi corsi, che già dimostrano d aver incontrato il favore di alunni e famiglie: si tratta del russo e del cinese mandarino, due tra le lingue più parlate al mondo e lingue ufficiali di molti Paesi. Tali corsi presso il nostro Istituto hanno lo scopo di fornire agli studenti la conoscenza base di queste lingue, attraverso l acquisizione sistematica dei fondamenti della grammatica e della sintassi, delle strutture di conversazione in contesti d uso quotidiano, del lessico di vari ambiti tematici, ma non trascureranno di affrontare vari argomenti relativi alle ricchissime culture di cui esse sono veicolo. Anche questi corsi, ovviamente, sono tenuti da insegnanti madrelingua e anche per questi ci sarà la possibilità di sostenere esami con Enti certificatori, conseguendo così competenze e titoli altamente qualificanti e spendibili nel mondo della cultura e del lavoro. Studio Dentistico Dott. Salvinelli Claudio Paolo Laureato in Odontoiatria e protesi dentaria Piazza Martiri della Libertà, 13 (di fronte nuovo Italmark) SALÒ (Bs) - tel Idrosanitari climatizzazione riscaldamento THERMOENERGY di APOLLONIO CORRADO & C. S.R.L. Via Valle, SALÒ tel (Uff.) (Casa) Centenaria Premiata Cereria Filippini di Doniselli E. e M. s.n.c. Lavorazione e commercio: candele, ceri, lumini, torce, fiaccole. Vendita al dettaglio SALÒ - Via Garibaldi, 71 Tel. e Fax

16 16 Cinema teatro Cristal a cura di Lamberto Dondio THE GIVER Il mondo di Jonas Subito dopo la chiusura estiva al Cristal è stato presentato il recentissimo film The Giver (Il donatore), opera del regista Philip Noyce con interpreti principali Jeff Bridges, Brenton Thwaites e l inossidabile Meryl Streep. Si tratta di un film di fantascienza che però appartiene a quel filone che descrive forme di società future di aspetto negativo alle quali ci si augura di non dover mai arrivare e, di conseguenza, rafforza l idea che è necessario vigilare affinchè non si sviluppino le tendenze che il film descrive. La vicenda è appunto collocata in una società futura, sorta sulle ceneri della guerra globale, formata da cittadini che sono stati privati volutamente della memoria dei tempi passati e quindi vivono solo con la percezione del presente e ai quali sono pure sconosciute le emozioni della vita quotidiana; questo viene raggiunto mediante l obbligo di una iniezione al mattino, rigidamente controllata. Così i cittadini non sanno cosa sia l odio o l amore o la poesia e il canto. Vivono una esistenza in cui tutto è determinato dal sistema, in una società eterea priva di violenza o di fatti non previsti. Anche i loro destini sono rigidamente programmati; al raggiungimento della maggiore età il sistema li assegnerà alle attività che dovranno svolgere senza poter manifestare le loro intenzioni. I figli nascono unicamente tramite inseminazione artificiale in donne che fungono da portatrici fino al concepimento; a parto avvenuto i neonati sono affidati alle coppie. In tutta la comunità vi è un solo soggetto (un vecchio saggio) al quale è concesso di mantenere la memoria del passato e che ha il compito di trasmetterla (di donarla) ad un cittadino al quale il sistema assegna il compito di riceverla. La ricezione tocca al giovane Jonas. Si verifica però che nel momento in cui Jonas riceve la memoria del passato scopre che è bello vivere di emozioni e, abbandonando di nascosto l iniezione quotidiana, riesce a percepire la propria esistenza in modo totalmente diverso da come la vuole il sistema, spingendosi poi, mediante percorsi avventurosi, a farle vivere a tutta la comunità che si riappropria quindi della storia del passato. Viviamo quindi le nostre emozioni e coltiviamo sempre la memoria del passato che ci permette sempre di ricordare come eravamo e difendiamola come nostro inalienabile patrimonio personale da ogni possibile intrusione. Lamberto Dondio Cineforum Martedì 7 ottobre - ore 21,15 La notte del giudizio, ovvero le dodici ore durante le quali, una volta all anno, chiunque può compiere qualsiasi violenza senza essere punito. O no? Anarchia la notte del giudizio di James De Monaco Martedì 14 ottobre - ore 21,15 Specchio dell insicurezza (economica, degli affetti, delle prospettive) di oggi. Funamboli sul filo dell incertezza. Frances Ha siamo tutti noi. Frances Ha di Noah Baumbach Rinnovo abbonamento bollettino Parrocchiale. 11,00 per i bollettini recapitati a casa dalle zelatrici.. 30,00 per i bollettini spediti per posta.. 30,00 per ogni modulo di pubblicità e annunci vari. Studio e servizi fotografici A.R. FOTO di Augusto Rizza SALÒ (Bs) Piazza Vittorio Emanuele II, 36 Tel Pasticceria Vassalli Bomboniere Confezioni regalo Erboristeria LA BETULLA di Personi Cinzia SALÒ (Bs) Portici Complesso Gasparo, 42 Tel. e Fax

17 Famiglia ed Eucaristia Capire la Liturgia a cura di Rosa Pollini 17 Questa volta vorrei pensare alle famiglie che, nella settimana o alla mattina di domenica, prima di uscire di casa per recarsi alla propria chiesa, danno uno sguardo alle letture e ai Testi della Messa per giungervi preparati. Spesso possono aver bisogno di un piccolo aiuto per leggere i testi e assaporarne la dolcissima ricchezza. Le parti della Messa Lo schema della Messa o Divina Liturgia, è molto semplice: I riti d ingresso, la liturgia della Parola, i riti di offertorio, la liturgia eucaristica, i riti di comunione. Il rito è uno schema, è comune a ogni espressione religiosa dell uomo; è un complesso di gesti e di parole; è simbolico cioè mette assieme due realtà: quella che vedo (gesti e parole) e quella che non vedo (la presenza della Salvezza, la Presenza e l azione efficace e salvifica di Dio). Nel rito operano Dio e l uomo. I riti di ingresso Essi hanno la funzione specifica di introdurre la celebrazione e nella celebrazione. Se osserviamo c è dunque una Processione, accompagnata da un canto, seguita da una litania di richiesta di perdono (Signore pietà, Cristo pietà ecc.) e conclusa con una Orazione (chiamata Colletta perché raduna, raccoglie la preghiera di tutti in una sola orazione di chi presiede). La Liturgia della Parola I lettura; Salmo responsoriale (da ritornello/risposta del popolo); II lettura; Canto di acclamazione al Vangelo: si acclama a Cristo accogliendolo nel segno del Libro dei Vangeli; III lettura: Vangelo; Omelia. I riti di offertorio Momento di comunione di carità creata proprio dall ascolto della Parola di Dio cui si sta per rispondere portando pane e vino all altare, esso si apre con la Litania di carità che è la preghiera universale o dei fedeli; segue una processione accompagnata da un canto; una orazione sopra le offerte conclude questo momento rituale. La liturgia eucaristica Con il passaggio intenso della carità, la Liturgia eucaristica è strettamente legata alla liturgia della Parola. Questa parte della Messa si caratterizza per la Grande Preghiera Eucaristica di Benedizione e Consacrazione. L inizio è solennissimo con il dialogo serrato tra il Presidente e l Assemblea celebrante: il Signore sia con voi.in alto i vostri cuori Il Prefazio puntualizza alcuni motivi specifici di lode per quel giorno di festa; segue il canto del Santo, Santo, Santo Poi inizia la memoria delle opere di Dio e il ringraziamento per esse, quindi l invocazione (epiclesi) dello Spirito sul pane e sul vino e il racconto della Cena con il comando di Gesù: Fate questo in memoria di me che vuol dire poi fate voi quello che ho fatto io: prendete la vostra vita e spezzatela. e versatela per il Padre e i fratelli, come ho fatto io, il Signore e il Maestro! Al racconto segue l offerta del Sacrificio di Cristo e di noi Chiesa. Si prega poi per Papa, i pastori, la Chiesa tutta e, nella IV preghiera Eucaristica, anche per coloro che cercano il Signore con cuore sincero. La grande Benedizione si conclude con la così detta dossologia (= glorificazione): Per Cristo, con Cristo e in Cristo. l Assemblea canta o acclama fortemente con l Amen. Con questa essa appone la sua firma a quanto detto, accetta, aderisce, lo fa proprio, ne è felice. I riti di conclusione Dopo la Preghiera del Signore (il Padre Nostro) c è una sottolineatura della comunione creata tra noi nella carità con lo scambio della Pace. Il segno importantissimo dello spezzare del pane è accompagnato da una litania: Agnello di Dio che togli i peccati del mondo ripetuta tre volte. Dopo l invito Beati quanti sono invitati alla Cena del Signore, inizia la processione accompagnata dal canto, per la comunione ai Celesti e Santi Doni, il Pane e il Vino divenuti Corpo e Sangue di Cristo. È la partecipazione anticipata e tremenda al Banchetto celeste, alla Mensa dell Agnello, morto e risorto, vincitore che introduce al Padre. È la comunione gli uni con gli altri che partecipiamo all unico Pane e all unico Calice. Un orazione conclude quasi velocemente questo momento in cui l eternità ha fatto irruzione nel tempo. È come se la Chiesa non sapesse più che dire e volesse rimanere in silenzio, contemplando e pregustando i beni del cielo. Poi è congedata e rinviata nel mondo a trasfigurarlo e a dare consistenza alla Carità, cioè al dono della propria vita, che ha fatto nel segno durante questa Liturgia Divina, così come Gesù dopo la Cena ultima affrontò la Passione e la morte per rendere vero quello che aveva già fatto nel segno del Pane e del Vino. Insomma, la Messa continua e si prolunga nella carità ma, poichè è sempre inadeguata e povera la nostra coerenza, ritorneremo ancora a celebrare e a trarre forza da questo Pane per l esodo nel deserto di questa vita e ad essere ricolmi dello Spirito Santo di Dio che ci deve animare nella carità. La RADIO DUOMO della Parrocchia di Salò FM. 90,7 Mhz Ascoltiamo e partecipaimo alle iniziative che vengono proposte in radio!!! 40 professionisti al servizio della tua Salute Mineralometria Ossea Computerizzata MOC DEXA Visite per rinnovo patenti e visite neurologiche Holter pressorio 12/24 ore Via San Bernardino, 48 - SALÒ (Bs) Tel. 0365/43299 AUT ASL N 389 DEL Direttore sanitario dr Franco PESCIATINI Studio dentistico Resp.: Dott. in odointiatria Lazzaroni Marco Protesi mobile e fissa - Conservativa - Endodonzia - ortodonzia fissa e mobile - Impiantologia endossea trattamento igiene orale Trattamento con lampada sbiancante effettuati da dott. 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18 18 Musica e Canto a cura di Lamberto Dondio Meditare con la Parola e la Musica Nel mese di Ottobre la Parrocchia di Santa Maria Annunziata in Salò in collaborazione con l Associazione Corale Marco Enrico Bossi presenta un programma di Parole e Melodie atto a celebrare il II mese mariano. È una forma di meditazione-preghiera costituita da una felice simbiosi tra la lettura e meditazione su brani ispirati alla Vergine Maria costituenti le opere di grandi scrittori e la musica sacra. Gli incontri si terranno presso la Chiesa della Visitazione, in Fossa, alle ore 20,30 ed avranno la seguente modalità: introduzione mediante esecuzione di brani all organo lettura del brano di ispirazione mariana eseguita da voce recitante riflessione fatta da un nostro Sacerdote della Parrocchia chiusura ad opera di complesso corale. PROGRAMMA Venerdi 10 0ttobre Improvvisazione all organo di Paolo Ragnoli Recitazione dell incontro tra Elisabetta e Maria tratto dal Nuovo Testamento Riflessione proposta da Mons. Francesco Andreis Coro Giovani Voci di Rezzato diretto da Cesare Archetti Venerdi 17 ottobre Improvvisazione all organo di Giovanni Carattoni Recitazione su testi di San Bernardo ( ) chiamato anche Doctor Marianus per i suoi notevoli scritti su Maria, tali da influenzare profondamente lo stesso Dante Alighieri. Riflessione proposta da Don Pierluigi Tomasoni Schola Cantorum San Zenone di Prevalle diretta da Paolo Ragnoli Venerdi 24 ottobre Improvvisazione all organo di Matteo Falloni Recitazione dal Canto XXXIII del Paradiso di Dante Alighieri ( ) Vergine Madre figlia del tuo figlio umile e alta più che creatura Riflessione proposta da Don Gianluca Guana Coro Cantores Mariae diretto da Lidia Giussani Venerdi 31 ottobre Improvvisazione all organo di Gerardo Chimini Recitazione dal Canzoniere (Rerum vulgarium fragmenta) di Francesco Petrarca ( ) Vergine bella che di sol vestita coronata di stelle, al sommo Sole piacesti si, che n te sua luce ascose Riflessione proposta da Mons. Francesco Bertoni Corale Marco Enrico Bossi diretto da Carlo Ragnoli Una felice sintesi tra Parole e Musica I quattro momenti di meditazione guidati dalle parole e dalla musica, si presentano in maniera tale da creare genuini spunti di riflessione su Maria per come è stata vista nel testo per eccellenza, costituito dalle Sacre Scritture e nelle opere degli autori che alla Vergine si sono ispirati per comporre opere che sono diventate dei classici e che sono stati scelti per essersi influenzati a vicenda in una visione unitaria di Maria che certamente ha accomunato San Bernardo, Dante Alighieri e Francesco Petrarca. dal grande libro della natura acqua minerale SALÒ - tel MANERBA - tel RAGNO IL PIACERE DEL BERE! FONTE TAVINA SALÒ - tel

19 LA GUERRA È UNA FOLLIA Il pellegrinaggio per la Pace da Benedetto XV a Papa Francesco Sono passati cento anni dall inizio, nell estate del 1914, della Grande Guerra, che ha seminato morte, sofferenza, distruzione in Europa, il cui ricordo è vivo nella memoria collettiva poiché coloro che appartengono alla mia generazione hanno avuto notizia degli orrori dalla viva voce dei propri nonni che furono sul fronte. Conflitto che, purtroppo, è stato seguito nell arco di due decenni, da un altra guerra, che di nuovo non ha risparmiato centinaia di migliaia di vite umane tra i militari e i civili, gettando ancora una volta l Europa nel baratro dell orrore. Papa Francesco si è recato a Redipuglia il 13 settembre per ricordare l inizio del primo conflitto del secolo scorso che ha coinvolto il mondo intero. Le sue parole, pronunciate nel momento dell omelia, non sono isolate, ma sono state precedute da altre parole, parole dette da Pontefici che hanno vissuto in prima persona i momenti tragici dei conflitti e della tensione generata dalla contrapposizione tra il blocco occidentale e il blocco orientale. Come non ricordare le parole di Benedetto XV, il quale, scrivendo ai Capi dei popoli belligeranti, il 17 agosto 1917, definì la prima guerra mondiale inutile strage. Ignorato fu il suo appello a deporre le armi: Ascoltate la Nostra preghiera, accogliete l invito paterno che vi rivolgiamo in nome del Redentore divino, Principe della pace. Riflettete alla vostra gravissima responsabilità dinanzi a Dio e dinanzi agli uomini; dalle vostre risoluzioni dipendono la quiete e la gioia di innumerevoli famiglie, la vita di migliaia di giovani, la felicità stessa dei popoli, che Voi avete l assoluto dovere di procurare. Vi inspiri il Signore decisioni conformi alla Sua santissima volontà, e faccia che Voi, meritandovi il plauso dell età presente, vi assicuriate altresì presso le venture generazioni il nome di pacificatori. Forti furono le parole di Pio XII rivolte il 24 agosto del 1939 ai Governanti nell imminente pericolo per l inizio del secondo conflitto mondiale: È con la forza della ragione, non con quella delle armi, che la Giustizia si fa strada. Imminente è il pericolo, ma è ancora tempo. Nulla è perduto con la pace. Tutto può esserlo con la guerra. Ritornino gli uomini a comprendersi. Riprendano a trattare. Trattando con buona volontà e con rispetto dei reciproci diritti si accorgeranno che ai sinceri e fattivi negoziati non è mai precluso un onorevole successo. Accorato fu l appello di Giovanni XXIII del radiomessaggio del 25 ottobre del 1962, in piena crisi di Cuba, che scongiurò il pericolo di una terza guerra mondiale, parole pronunciate da Roncalli su invito del presidente Kennedy. Il Pontefice ebbe a dire: Pace! Pace! Noi rinnoviamo oggi questa solenne implorazione. Noi supplichiamo tutti i governanti a non restare sordi a questo grido dell umanità. Che facciano tutto quello che è in loro potere per salvare la pace. Eviteranno così al mondo gli orrori di una guerra, di cui non si può prevedere quali saranno le terribili conseguenze. E ancora nel clima della guerra fredda, Paolo VI, recandosi in visita all Organizzazione delle Nazioni Unite, il 4 ottobre 1964, disse: Non più la guerra, non più la guerra! La pace, la pace deve guidare le sorti dei Popoli e dell intera umanità!. Si deve inoltre al Pontefice bresciano l istituzione della Giornata Mondiale di preghiera per la pace in occasione dell inizio dell anno, il 1 gennaio. Rimangono impresse nella nostra memoria le immagini di Giovanni Paolo II a Sarajevo il 13 aprile del In questa città, martoriata dalla guerra e simbolo di ogni terra offesa dalla violenza e dall odio, il Papa disse: Sarajevo: città divenuta un simbolo, in un certo senso il simbolo del ventesimo secolo. Nel 1914, al nome di Sarajevo venne a legarsi lo scoppio del primo conflitto mondiale. Al termine di questo stesso secolo, al nome di questa città si è unita la dolorosa esperienza della guerra che, nel corso di cinque lunghi I documenti della Chiesa a cura di don Pierluigi Tomasoni anni, ha lasciato dietro di sé in questa regione una impressionante scia di morte e di devastazione. Già da alcuni anni desideravo ardentemente di poter venire di persona tra voi. Oggi finalmente il desiderio s è avverato. La parola con cui vi porgo il mio saluto affettuoso è la stessa che Cristo rivolse, dopo la risurrezione, ai discepoli: Pace a voi (Lc 24, 26). Pace a voi, uomini e donne di Sarajevo! Pace a voi, abitanti della Bosnia ed Erzegovina! Pace a voi, Fratelli e Sorelle di questa amata terra!. Le parole di Papa Francesco, possono essere considerate come l espressione dell ulteriore tappa di quell ideale pellegrinaggio per la pace che i Pontifici da quel lontano agosto del 1917 stanno percorrendo. Parole pronunciate a suffragio di coloro che a motivo delle guerre hanno perso la vita, parole di monito che ci interpellano personalmente poiché l odio, e la violenza la fanno ancora da padroni in tante parti della Terra: Dopo aver contemplato la bellezza del paesaggio di tutta questa zona, dove uomini e donne lavorano portando avanti la loro famiglia, dove i bambini giocano e gli anziani sognano trovandomi qui, in questo luogo, vicino a questo cimitero, trovo da dire soltanto: la guerra è una follia. Mentre Dio porta avanti la sua creazione, e noi uomini siamo chiamati a collaborare alla sua opera, la guerra distrugge. Distrugge anche ciò che Dio ha creato di più bello: l essere umano. La guerra stravolge tutto, anche il legame tra i fratelli. Anche oggi, dopo il secondo fallimento di un altra guerra mondiale, forse si può parlare di una terza guerra combattuta a pezzi, con crimini, massacri, distruzioni Qui e nell altro cimitero ci sono tante vittime. Oggi noi le ricordiamo. C è il pianto, c è il lutto, c è il dolore. E da qui ricordiamo le vittime di tutte le guerre. È proprio dei saggi riconoscere gli errori, provarne dolore, pentirsi, chiedere perdono e piangere. Con cuore di figlio, di fratello, di padre, chiedo a tutti voi e per tutti noi la conversione del cuore. Per tutti i caduti della inutile strage, per tutte le vittime della follia della guerra, in ogni tempo. Il pianto. Fratelli, l umanità ha bisogno di piangere, e questa è l ora del pianto. 19

20 20 Accade a Salò a cura di Simone Bottura Hotel alle Versine: lavori al via È iniziata la costruzione del resort «Il Giardino». L intervento è promosso dalla Travel Charme Hotels & Resorts, società con sede a Zurigo che già possiede e gestisce una dozzina di alberghi di lusso in Germania e Austria. Con un investimento stimato attorno ai 25 milioni la catena alberghiera costruirà a Salò, su un lotto di mq localizzato sulla collina delle Versine, nelle vicinanze del monastero della Visitazione, un hotel a 5 stelle con 6800 mq di superficie lorda di pavimento (più i locali accessori e di servizio). Il resort avrà 97 suite, 2000 mq di area wellness con piscina interna ed esterna e sarà aperto 365 giorni all anno. Darà lavoro a un centinaio di dipendenti. L operazione è ritenuta rilevante per l economia turistica salodiana. Ma non mancheranno polemiche per l indubbio impatto ambientale. I 450 anni dell Ateneo di Salò Sono iniziate il 20 settembre, con una partecipata serata con lo storico dell arte Philippe Daverio, le iniziative per i 450 anni dell Ateneo. È stato il primo appuntamento di una stagione di eventi che terminerà nel 2015: dibattiti, tavole rotonde, eventi teatrali e musicali, dedicati tutti al Benaco, con l obiettivo di cogliere quanto di nuovo si è prodotto negli ultimi cinquant anni nella ricerca storicoumanistica, tecnico-scientifica, socio-economica, avendo cura di ipotizzare possibili linee prospettiche. Saranno affrontati anche temi come il fenomeno turistico, lo sviluppo urbano, l ambiente, il paesaggio, la biosostenibilità. I prossimi appuntamenti salodiani (alle 18,00 nella Sala dei Provveditori): Venerdì 3 ottobre «Un umanista rinascimentale salodiano: Bongianni Gratarolo. Le tragedie Altea, Astianatte e Polissena», a cura di Riccardo Sessa (ricercatore); interviene Roberto Gazich (grecista). Venerdì 17 ottobre presentazione del libro di Michela Valotti «Il Garda e il Novecento. Momenti e ricognizioni nell arte della prima metà del secolo» a cura di Valerio Terraroli (Università di Verona). Venerdì 31 ottobre «L Ateneo di Salò negli ultimi 50 anni», interventi di Renato Cobelli (Ateneo di Salò) e Claudia Dalboni (Asar). Studenti imbianchini al liceo Fermi Le pareti dell aula necessitano di una rinfrescata? Nessun problema, ci penseranno gli studenti, imbracciando pennelli e buona volontà. L iniziativa è promossa al liceo Fermi tramite un progetto di «partecipazione attiva» che prevede, appunto, attività di tinteggiatura aule da parte degli studenti, ma anche attività di giardinaggio per curare le aree esterne del plesso. «L obiettivo - spiegano al liceo - è creare un senso di appartenenza, rendendo più gradevoli gli ambienti di studio e lavoro, grazie alla partecipazione attiva di studenti (soprattutto), genitori e personale della scuola. Le aule sono il luogo dove gli alunni trascorrono buona parte del proprio tempo, quindi tinteggiare e personalizzare l aula è un modo per responsabilizzarsi e trascorrere le ore di lezione in un ambiente accogliente». Già diverse classi hanno aderito alla proposta. Caserma gratis per salvare il presidio Polstrada Canone d affitto azzerato purché la Polizia Stradale rimanga a Salò. È la carta che ha deciso di giocare il Comune nell estremo tentativo si scongiurare la chiusura del distaccamento, ventilata dalla Direzione Centrale della Polizia di Stato che prevede di trasferire a Brescia le funzioni del distaccamento salodiano. La Giunta Cipani ha deliberato di «confermare la disponibilità alla concessione al Ministero dell Interno, in comodato d uso gratuito, dei locali attualmente sede del distaccamento, finalizzata al mantenimento del distaccamento stesso». La Giunta ha inoltre deciso di «stabilire in 9 anni, rinnovabile alla scadenza, la durata del comodato gratuito». La delibera è già stata inviata al Ministero competente, al Comando provinciale della Polstrada e al Prefetto «per le determinazioni di conseguenza». Si attende una risposta. «Ci auguriamo positiva», afferma il sindaco. Campoverde: e luce fu Dopo anni di polemiche, scontri in Consiglio comunale, appelli e lamentele dei residenti, ha preso il via l intervento di riqualificazione dell illuminazione pubblica della frazione, che risulta essere obsoleta, con alti consumi energetici, e insufficiente per garantire standard minimi di sicurezza stradale. Il progetto, approvato nel 2009 e poi accantonato per far fronte ad altre priorità, troverà attuazione in due lotti: uno a carico del Comune (120mila euro), l altro di un privato che realizza l opera a scomputo degli oneri inerenti un piano di recupero ( euro). Il primo lotto prevede la riqualificazione delle vie Santa Firmina, Ponte Vecchio (primo tratto) e Murelli; il secondo lotto delle vie Ponte Vecchio (secondo tratto), Rillosi, Chiesa, Regina Margherita e del vicolo di collegamento tra via Chiesa e via Rillosi. Entro metà ottobre si procederà alla posa di 51 nuovi punti luce a lanterna.

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