Attività di monitoraggio del fiume Alcantara

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1 Assessorato Regionale Energia e Servizi di Pubblica Utilità Dipartimento Regionale Acqua e Rifiuti della Regione Sicilia ARPA Sicilia Terre dell Etna e dell Alcantara Comune di Randazzo Assessorato Regionale dell'istruzione e della Formazione Professionale Dipartimento Regionale dell'istruzione e della Formazione Professionale Seminario: GREEN TECHNOLOGIES per la gestione delle acque reflue nel bacino dell ALCANTARA Attività di monitoraggio del fiume Alcantara Dott.ssa Marta Finocchiaro ARPA Sicilia Struttura territoriale di Catania U.O. Monitoraggi ambientali mfinocchiaro@arpa.sicilia.it Con il patrocinio di: Centro di Educazione Ambientale del Parco Fluviale dell'alcantara Castiglione di Sicilia (CT), 18 settembre 2015

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3 Anni Criteri del D.lgs 152/99

4 Metodo per la caratterizzazione ecologica e morfologica dei corsi d acqua italiani che è in grado di valutare la capacità di un corso d acqua di resistere all azione dell uomo ed agli effetti dell inquinamento, la capacità di assorbire gli impatti senza subire danni. ANPA 2000

5 FIUME ALCANTARA- LIVELLI DI FUNZIONALITA' ,9% 79% 27,6% ELEVATO BUONO LUNGHEZZA TRATTI ,4% 43% 11,8% MEDIOCRE SCADENTE PESSIMO ,8% 2,5% 3,8% 0 0,2% 0 I I-II II II-III III III-IV IV IV-V V CLASSI DI FUNZIONALITA'

6 Si pone un traguardo ambizioso! prevenire il deterioramento qualitativo e quantitativo, migliorare lo stato delle acque e assicurare un utilizzo sostenibile, basato sulla protezione a lungo termine delle risorse idriche disponibili. Obiettivi ambientali: proteggere, mantenere e migliorare le condizioni degli ecosistemi acquatici. raggiungere il BUONO di tutte le acque entro il 2015

7 D.LGS 152/2006 Recepimento della Direttiva Quadro D.M. 131/2008 Tipizzazione, Analisi delle pressioni e degl impatti, individuazione dei corpi idrici D.M. 56/2009 Monitoraggio D.M. 17luglio 2009 Trasmissione dati D.M. 260/2010 Decreto attuativo e norme tecniche per il Monitoraggio

8 Il raggiungimento dell obbiettivo di qualità dell ambiente acquatico passa attraverso diverse fasi: Piano di gestione delle acque (Regione Sicilia 2010, adottato ma non approvato) Assegnazione di un corso d acqua o tratti di esso ad una tipologia fluviale Analisi delle pressioni antropiche in ogni bacino idrografico Individuazione di corpi idrici omogenei sulla base del tipo fluviale, delle pressioni esistenti e dello stato di qualità risultante da precedenti monitoraggi Definizione del rischio (di non raggiungere l obbiettivo di qualità) per ogni corpo idrico: a rischio, non a rischio, probabilmente a rischio. Programmazione ed attuazione di un Piano di monitoraggio dei corpi idrici Predisposizione di misure volte a mantenere o ripristinare un buono stato ambientale

9 ATTRAVERSO DELLE MISURE DI RISANAMENTO E RIPRISTINO DEGLI AMBIENTI ACQUATICI BUONO ENTRO IL MONITORAGGIO, PER CONOSCERE LO DELL AMBIENTE E CLASSIFICARE IN CLASSI DI QUALITA ELEVATO BUONO SUFFICIENTE SCARSO CATTIVO 2. ATTUAZIONE DELLE MISURE PREVISTE NEL PIANO DI GESTIONE 3. MONITORAGGIO PER VERIFICARE IL RAGGIUNGIMENTO O IL MANTENIMENTO DELLO BUONO

10 CHIMICO concentrazioni medie annuali delle sostanze dell elenco di priorità (definito per decreto e periodicamente aggiornato ) < ai valori di tab.1 A e rispetto di CMA (DM 260/2010) per diversi fitofarmaci, IPA, organoclorurati, alcuni metalli pesanti, ecc. BUONO NON BUONO ECOLOGICO di monitoraggio relativa a: classe peggiore risultante dai dati Elementi biologici (stato delle comunità acquatiche animali e vegetali) Elementi chimico fisici a sostegno degli elementi biologici (Indice LIMeco:OD, N-N-H4, NO3, Ptot) Altri elementi chimici a sostegno altre sostanze, naturali e di sintesi, non appartenenti all elenco di priorità (descrittori e parametri tab.1b DM 260/2010) ELEVATO BUONO SUFFICIENTE SCARSO CATTIVO Se lo risulta ELEVATO deve essere confermato con la valutazione Idromorfologica e di Habitat

11 Frequenza delle indagini nell anno di monitoraggio Varia in base al RISCHIO di ogni corpo idrico di non raggiungere l obbiettivo di qualità nei tempi previsti. La classe di rischio viene assegnata sulla base dell analisi delle pressioni e dell impatto esercitato dalle stesse (dati pregressi di monitoraggio). Corpi idrici A RISCHIO biologici 1 anno ogni 3 chimici 3 anni Corpi idrici NON A RISCHIO e PROBABILMENTE A RISCHIO 1 anno ogni 6

12 Categorie di rischio nei 10 corpi idrici del bacino dell Alcantara Flascio NR Favoscuro NR Roccella NR Fondachelli NR San Paolo NR Petrolo PR C.I NR C.I NR C.I PR ALCANTARA C.I PR Nel caso dell Alcantara la frequenza del monitoraggio è sessenale.

13 Elementi chimici e fisico-chimici A supporto degli elementi biologici Composizione ed abbondanza delle comunità: macrofite acquatiche della flora acquatica diatomee bentoniche dei macroinvertebrati bentonici Elementi FISICI di rilevanza ecologica: idromorfologici, habitat, struttura zona riparia composizione, abbondanza e struttura di età della fauna ittica

14 Le comunità biologiche nel loro complesso costituiscono un depuratore naturale e GRATUITO Che funziona a condizione che non intervengano alterazioni importanti nella struttura dell ecosistema Le alterazioni sono provocate non solo dal peggioramento della qualità dell acqua ma, in varia misura, dalle modificazioni idrologiche e morfologiche (rettificazioni, arginature, sbarramenti, riduzione o eliminazione delle fasce vegetali tampone, riduzioni/variazioni di portata ecc.) che interagiscono con la dinamica del trasporto dei sedimenti e alterano gli habitat.

15 1 - COMUNITA INDAGATA MACROINVERTEBRATI BENTONICI Insetti, Molluschi, Crostacei, Oligocheti, Irudinei, Nemertini, Gordiacei)

16 2 - COMUNITA INDAGATA DIATOMEE BENTONICHE

17 3 - COMUNITA INDAGATA MACROFITE ACQUATICHE FANEROGAME ALGHE E MUSCHI

18 MACROINVERTEBRATI 6 metriche di valutazione: Con un sistema di medie pesate contribuiscono a determinare DIATOMEE N.famiglie ASPT N.Famiglie EPT 1-GOLD log10(sel_eptd+1) Indice di Shannon-Wiener INDICE STAR_ICMi 2 metriche di valutazione: IPS Indice trofico di Rott MACROFITE La media contribuisce a determinare INDICE ICMi 1 metrica di valutazione : INDICE IBMR

19 Per ognuno degli elementi biologici la qualità ambientale si misura in relazione al grado di allontanamento da condizioni di naturalità. Rapporto di Qualità Ambientale (EQR) = valore dell INDICE valore di riferimento (in un sito di analoga tipologia in condizioni di naturalità) 0 < EQR 1

20 I valori di riferimento per il calcolo degli EQR andrebbero ricavati da siti fluviali in condizioni vicine alla naturalità In assenza di dati provenienti da siti di riferimento, vengono utilizzati i valori forniti in via provvisoria nel DM 260/2010, per le tipologie e le macrotipologie. La corretta definizione della tipologia fluviale DI OGNI CORPO IDRICO in quanto determinante nel processo di classificazione delle comunità biologiche RAPPRESENTA UNA FASE CRUCIALE PER L IMPOSTAZIONE DEL MONITORAGGIO E PER LA CLASSIFICAZIONE

21 21 Idroecoregioni (HER) Classi di descrittori Localizzazione geografica Descrittori morfometrici Descrittori chimico-fisici Descrittori geologici Descrittori Altitudine, Latitudine, Longitudine Pendenza media del corpo idrico Precipitazioni Temperatura dell aria Composizione geologica del substrato Descrittori utilizzati per il livello 1 del processo di tipizzazione Modello del Cemagref (Istituto di Ricerca francese in Scienze e Tecnologie per l'ambiente)

22 HER 19 CALABRIA NEBRODI HER 20 SICILIA Bacino dell Alcantara Ricade interamente nella HER 19

23 Classi di descrittori Descrittore Descrittori idromorfologici distanza dalla sorgente (indicatore della taglia del corso d acqua); morfologia dell alveo perennità e persistenza Descrittori geologici origine del corso d acqua possibile influenza del bacino a monte sul corpo idrico La tipizzazione deve essere validata attraverso verifiche a carattere biologico con l obiettivo di definire i bio-tipi effettivamente presenti in ciascuna Idro-ecoregione. In Sicilia l elemento descrittore di maggiore rilevanza per la struttura delle comunità biologica, a seguito delle attività di monitoraggio, appare quello relativo a PERENNITA E PERSISTENZA dei corsi d acqua.

24 Piano di gestione: regime idrologico nei 10 corpi idrici del bacino dell Alcantara Favoscuro Flascio Roccella Fondachelli San Paolo Petrolo C.I C.I C.I ALCANTARA C.I PERENNI INTERMITTENTI

25 Regime idrologico riscontrato nei 10 corpi idrici del bacino dell Alcantara Favoscuro Flascio Roccella Fondachelli San Paolo Petrolo C.I C.I C.I ALCANTARA C.I PERENNI INTERMITTENTI

26 Indice sintetico che valuta lo stato di ossigenazione e l arricchimento in nutrienti (N e P) del corpo idrico. Un esempio: LIMeco 0,90 1,00 0,30 0,35 OD %satur ,1 90,5 87,3 N-NH4 mg/l <0.05 <0.05 <0.05 <0.05 <0.05 N-NO3 mg/l ,24 1,3 1,58 Ptot mg/l ,22 0,24 0,18 OD ,5 NH NO3 0,25 0,25 0,5 0,25 0,25 Ptot 1 0,25 0,125 0,125 0,25 LIMeco medie 0,81 0,63 0,66 0,59 0,50 0,64 ELEVATO BUONO SUFFICIENTE SCARSO CATTIVO LIMeco 0,64

27 Realizzato fra il 2011 e il 2013 Ogni corpo idrico è stato campionato nell arco di almeno 1 anno, rispettando le frequenze previste dalla normativa Ni Cd fitofarmaci IPA CHIMICO (sostanze prioritarie) BUONO Pb Hg organoclorurati

28 Corsi d acqua significativi del bacino dell Alcantara Problema: stazioni rappresentative Problema: accessibilità Corpi idrici con pressioni disomogenee

29 FIUME FLASCIO: perenne o intermittente? FLASCIO ZARBATA ECOLOGICO CHIMICO D MI MF LIMeco TAB.1B PEZZOFLASCIO (INTERMITTENTE) D MI MF LIMeco TAB.1B PEZZOFLASCIO (PERENNE) ECOLOGICO ECOLOGICO CHIMICO CHIMICO ELEVATO BUONO SUFFICIENTE SCARSO CATTIVO D DIATOMEE MI MACROINVERTEBRATI MF MACROFITE

30 TORRENTE FAVOSCURO D MI MF LIMeco TAB.1B FAVOSCURO VILLANU ECOLOGICO CHIMICO D MI MF LIMeco TAB.1B P FAVOSCURO ECOLOGICO CHIMICO ELEVATO BUONO SUFFICIENTE SCARSO CATTIVO D DIATOMEE MI MACROINVERTEBRATI MF MACROFITE

31 TORRENTE ROCCELLA ROCCELLA ECOLOGICO CHIMICO ELEVATO BUONO SUFFICIENTE SCARSO CATTIVO D MI MF LIMeco TAB.1B ROCCELLA BONVASSALLO ECOLOGICO CHIMICO D DIATOMEE MI MACROINVERTEBRATI MF MACROFITE

32 TORRENTE FONDACHELLI D MI MF LIMeco TAB.1B FONDACHELLI ECOLOGICO CHIMICO ELEVATO BUONO SUFFICIENTE SCARSO CATTIVO D DIATOMEE MI MACROINVERTEBRATI MF MACROFITE

33 TORRENTE SAN PAOLO SAN PAOLO D MI MF LIMeco TAB.1B P ECOLOGICO CHIMICO D DIATOMEE MI MACROINVERTEBRATI MF MACROFITE ELEVATO BUONO SUFFICIENTE SCARSO CATTIVO

34 TORRENTE PETROLO 8 mesi di asciutta totale D N.C. 1/2 MI N.C. 2/4 comunità MF assente LIMeco 1 serie dati 3/12 serie TAB.1B dati PETROLO ECOLOGICO CHIMICO 3/12 serie dati ELEVATO BUONO SUFFICIENTE SCARSO CATTIVO D DIATOMEE MI MACROINVERTEBRATI MF MACROFITE

35 FIUME ALCANTARA D MI MF LIMeco TAB.1B ALCANTARA TRATTO 9602 P ECOLOGICO CHIMICO ELEVATO BUONO SUFFICIENTE SCARSO CATTIVO D DIATOMEE MI MACROINVERTEBRATI MF MACROFITE

36 FIUME ALCANTARA ALCANTARA TRATTO 9605 D MI MF LIMeco NO3 P TAB.1B ECOLOGICO CHIMICO ELEVATO BUONO SUFFICIENTE SCARSO CATTIVO D DIATOMEE MI MACROINVERTEBRATI MF MACROFITE

37 FIUME ALCANTARA ELEVATO BUONO SUFFICIENTE SCARSO CATTIVO D DIATOMEE MI MACROINVERTEBRATI MF MACROFITE ALCANTARA TRATTO 9607 INTERMITTENTE D MI MF ECOLOGICO CHIMICO LIMeco NO3 P TAB.1B ALCANTARA TRATTO 9607 PERENNE D MI MF LIMeco NO3 P TAB.1B ECOLOGICO CHIMICO

38 FIUME ALCANTARA ALCANTARA TRATTO 9610 INTERMITTENTE D MI MF ECOLOGICO CHIMICO LIMeco NO3 P TAB.1B ELEVATO BUONO SUFFICIENTE SCARSO CATTIVO D DIATOMEE MI MACROINVERTEBRATI MF MACROFITE ALCANTARA TRATTO 9610 PERENNE D MI MF LIMeco NO3 P TAB.1B ECOLOGICO CHIMICO

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40 Effluenti urbani più o meno depurati o indepurati Deterioramento qualitativo Arricchimento in nutrienti Randazzo Calatabiano S.Domenica V. Roccella V. Mojo A. Malvagna Motta Camastra Graniti Castiglione Francavilla Gaggi

41 Pressione agricola

42 Fasce tampone perifluviali

43

44 Alcantara: ampiezza delle fasce tampone perifluviali ,4% lunghezza dei tratti ,3% 12,1% ,2% 0 assente < 5 m 5-30 m > 30 m

45 Tenuto conto anche della quota idrica attinta dalle gallerie sotterranee in contrada Acquafredda per uso potabile Prelievi idroelettrici ed irrigui (alveo e subalveo) non sufficientemente regolamentati che determinano variazioni di portata sia stagionali che giornalieri

46 Alla luce dei dati acquisiti e dell esperienza degli ultimi 6 anni aggiornare il piano di gestione riconsiderando le tipologie, la classificazione del rischio, la suddivisione in corpi idrici per una maggiore aderenza alla realtà. Realizzare / adeguare i sistemi depurativi, anche dotandoli, ove possibile, di trattamenti di affinamento che riducano il carico dei nutrienti. Arrestare la cementificazione nelle aree adiacenti i corsi d acqua e tentare la rimozione dei manufatti artificiali. Rivegetare le sponde creando fasce tampone e riforestare i versanti per contrastare l erosione Adottare regole stringenti per gli attingimenti irrigui, incentivando il riuso delle acque reflue depurate

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