Eluana a Englaro gao. Diritto di vivere o diritto di morire? Il caso giurisprudenziale
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- Raimondo Bartoli
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1 Eluana a Englaro gao Diritto di vivere o diritto di morire? Il caso giurisprudenziale
2 La vicenda Eluana Englaro nasce a Lecco, in Lombardia, il 25 novembre Il 18 gennaio 1992, quando aveva 21 anni e si era da poco iscritta alla facoltà di lingue di Milano, Eluana perde il controllo dell auto mentre ritorna da una festa in paese vicino a Lecco. Colpì un palo della luce e quindi un albero. L incidente le causò gravissimi danni al cervello e una frattura alla colonna vertebrale. Quando viene raggiunta dai medici é già in coma A causa dei danni molto estesi alla corteccia cerebrale e della degenerazione dei tessuti, Eluana viene dichiarata in stato vegetativo permanente.
3 I procedimenti giuridici per ottenere lautorizzazione l autorizzazione a interrompere l alimentazione artificiale a Eluana durò undici anni e produsse sedici sentenze della magistratura italiana ed europea il 6 febbraio, i medici della clinica La Quiete di Udine sospendono l alimentazione li i e l idratazione i artificiale (Decreto CAP Milano 9 luglio 2008) Il 9 febbraio 2009, alle Eluana si spegne pg
4 L iter Liter giudiziario Tribunale di Lecco, decreto 2/03/1999: / il Tribunale rigetta il ricorso di Beppino Englaro con cui si richiede l interruzione delle cure,adducendo che l art lart 2 Cost. tutela il diritto alla vita come il primo tra tutti i diritti inviolabili dell uomo Corte di Appello di Milano, decreto 31/12/1999: la Corte riconosce la titolarità del potere di cura al padre tutore sulla figlia interdetta, ma ne rigetta la richiesta in ordine alla interruzione dell alimentazione artificiale, poiché considera ancora aperto il dibattito, in ambito medico e giuridico, sulla natura degli atti di alimentazione e idratazione artificiale.
5 Tribunale di Lecco, decreto 15/07/2002: rigetta il ricorso in nomedel principio della totale difesa della vita umana, sotteso nel nostro ordinamento, inconciliabile con contegni che portano, di fatto, alla morte di una persona. Corte d Appello di Milano, decreto 18/12/2003: la Corte ritiene che in assenza di una disposizione legislativa non può essere accolta la richiesta di interruzione della alimentazione artificiale i somministrata i t ad Eluana. Corte di Cassazione, Sez. I civile, il ordinanza 8291/05: il tutore non può prendere ogni tipo di decisione nel presunto interesse del rappresentato perché esistono scelte così personali da non poter esser prese da soggetti diversi dai legittimi titolari (atti personalissimi).
6 Tribunale di Lecco, decreto 2/2/2006: né il tutore né il curatore speciale possono domandare l interruzione dell alimentazione in quanto difettano dei poteri di rappresentanza sostanziale e processuale per tale domanda che coinvolge gli atti cd. personalissimi Corte d Appello di Milano, decreto 16/12/2006: in caso di persona interdetta, versante in stato vegetativo permanente e di cui non si conosco le direttive espresse a riguardo in precedenza, deve darsi prevalenza alla tutele del diritto alla vita suidiritti all autodeterminazione e alla dignitàdelladella persona.
7 Cassazione Civile, Sez. I, sent. 16 ottobre 2007 n
8 Il consenso informato Il consenso informato costituisce, di norma, legittimazione e fondamentodel del trattamentosanitario Art. 35 Cod. deontologia medica: Il medico non deve intraprendere attività diagnostica e/o terapeutica senza l'acquisizione del consenso esplicito e informato del paziente Fondamento costituzionale: artt. 2, 13, 32 Cost. Il consenso informato ha come correlato la facoltà non solo di scegliere tra le diverse possibilità di trattamentomedico medico, ma anche di eventualmente rifiutare la terapia e di decidere consapevolmente di interromperla, in tutte le fasi della vita, anche in quella terminale
9 Il ruolo del medico / personale sanitario alleanza terapeutica tra medico paziente, nella ricerca del bene del malato, rispettando i percorsi culturali di ciascuno Il medico deve verificare che il rifiuto alle cure sia: a) informato b) autentico l obbligo dl del medico di praticare c) attuale o continuare la terapia cessa se il consenso del malato viene meno
10 Paziente incapace Caso del paziente adulto, in stato di totale incapacità Non può manifestare la sua volontà Nonhadichiarato espressamente, attraverso dichiarazioni anticipate di volontà, quali terapie vorrebbe ricever e quali rifiutare pur a fronte dell'attuale carenza di una specifica disciplina legislativa, il valore primario ed assoluto dei diritti coinvolti esige una loro immediata tutela ed impone al giudice una delicata opera di ricostruzione della regola di giudizio nel quadro dei principi costituzionali
11 Il principio di parità di trattamento degli individui e il principio delconsenso informato impongono diricreare il dualismo medico paziente Il medico deve informare sulla diagnosi e possibilità terapeutiche Il legale rappresentante rifiuta o accetta i trattamenti prospettati I poteri di cura del disabile spettano al tutore o all amministratore di sostegno
12 I poteri del tutore
13 Il best interest e il substituted judgement test Il tutore t non ha un potere incondizionato: i 1) egli deve, innanzitutto, agire nell esclusivoesclusivo interesse dell incapace; e, nella ricerca del best interest, deve decidere non al posto dell incapace né per l incapace incapace, ma con l incapace: quindi, ricostruendo la presunta volontà del paziente incosciente, già adulto prima di cadere in tale stato, tenendo conto dei desideri da lui espressi prima dll della perdita dll della coscienza, ovvero inferendo quella volontà dalla sua personalità, dal suo stile di vita, dalle sue inclinazioni, dai suoi valori di riferimento e dalle sue convinzioni etiche, religiose, culturali e filosofiche.
14 2) Teoria del substituted judgement test: chi decide in luogo dell interessato prenda, per quanto possibile, la decisione che il paziente incapace avrebbe preso se capace. Allorché i desideri di un capace non siano chiaramente espressi, colui che decide in sua vece deve adottare come linea di orientamento il personale sistema di vita del paziente: il sostituto deve considerare le dichiarazioni precedenti del paziente in merito e le sue reazioni dinanzi ai problemi medici, ed ancora tutti gli aspetti della personalità del paziente familiari al sostituto, ovviamente con riguardo, in particolare, ai suoi valori di ordine filosofico, teologico ed etico, tutto ciò al fine di individuare il tipo di trattamento medico che il paziente prediligerebbe. (leading case in re Quinlan, Corte Suprema del New Jersey, 24 giugno 1987)
15 Chi versa in stato vegetativo permanente è, a tutti gli effetti, persona in senso pieno, che deve essere rispettata e tutelata nei suoi diritti fondamentali, a partire dal diritto alla vita e dldi dal dirittoi alle prestazioni i sanitarie, i a maggior ragione perché in condizioni di estrema debolezza e non in grado di provvedervi autonomamente.
16 L idratazione e nutrizione artificiale Secondo la Corte: Non v è dubbio che l idratazione e l alimentazione artificiali con sondino nasogastrico costituiscono un trattamento sanitario Sono un trattamento che : sottende un sapere scientifico, che è posto in essere da medici, anche se poi proseguito da non medici consiste nella somministrazione di preparati p come composto chimico implicanti procedure tecnologiche
17 La posizione contraria del CNB CNB, 2005: Alle persone in SVP va garantito il sostentamento ordinario, ossia la nutrizione e l idratazione, sia che siano fornite per vie naturali che per vie non naturali o artificiali. Acqua e cibo non divengono una terapia medica solo perché vengono somministrate per via artificiale. Vedi SINPE, linee guida 2002 sulla NA
18 Il principio di diritto Ove il malato giaccia da moltissimi anni (nella specie, oltre quindici) in stato vegetativo, con conseguenteradicale incapacitàdi rapportarsi al mondo esterno, e sia tenuto artificialmente in vitamedianteun sondino nasogastrico che provvede alla sua nutrizione ed idratazione, su richiesta del tutore che lo rappresenta,, il giudice può autorizzare la disattivazione di tale presidio sanitario unicamente in presenza dei seguenti presupposti:
19 a) stato vegetativo irreversibile quando la condizione di stato vegetativo sia, in base ad un rigoroso apprezzamento clinico, irreversibile e non vi sia alcun fondamento medico, secondo gli standard scientifici riconosciuti a livello internazionale, che lasci supporre la benché minima possibilità di un qualche, sia pure flebile, recupero della coscienza e di ritorno ad una percezione del mondo esterno
20 b) ricostruzione della volontà tale istanza deve essere realmente espressiva, in base ad elementi di prova chiari, univoci e convincenti, della voce del paziente medesimo, tratta dalle sue precedenti dichiarazioni ovvero dalla sua personalità, dal suo stile di vita e dai suoi convincimenti, corrispondendo al suo modo di concepire, prima di cadere in stato di incoscienza, l idea stessa di dignità della persona.
21 Ove l uno o l altro presupposto pp non sussista, il giudice deve negare l autorizzazione, dovendo allora essere data incondizionata prevalenza al diritto alla vita, indipendentemente dal grado di salute, di autonomia e di capacità di intendere e di volere del soggetto interessato e dalla percezione, che altri possano avere, della qualità della vita stessa
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