Commenti al documento preliminare num. 3B del marzo 2014 e al documento preliminare num. 3A del febbraio 2015.

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1 Contributo di un raggruppamento di organizzazioni femministe e per i diritti umani alla Conferenza dell Aia sul diritto internazionale privato riguardo a questioni legali concernenti le convenzioni internazionali sulla maternità surrogata ("progetto genitorialità/maternità surrogata"). Commenti al documento preliminare num. 3B del marzo 2014 e al documento preliminare num. 3A del febbraio 2015.

2 Indice I. LE RAGIONI PER LA PARTECIPAZIONE AI DIBATTITI DELLA CONFERENZA DELL AIA A) Presentazione delle organizzazioni firmatarie B) La necessità di ascoltare la società civile II. LA MATERNITÀ PER SURROGAZIONE: UNA PRATICA SOCIALE CONTRARIA ALLA DIGNITÀ UMANA... 7 A) Un incarcerazione delle donne senza precedenti dall abolizione della schiavitù ) Mettere l intera vita fisica e psichica della madre surrogata al servizio di terzi ) L ascesa al potere delle coppie o soggetti committenti e delle agenzie rispetto alla salute delle madri surrogate... 8 B) Il bambino e la maternità: oggetti di un contratto e potenziali conflitti ) Il bambino come oggetto di un contratto ) Rinuncia alla maternità per contratto ) Situazioni difficili spesso decise a svantaggio della madre surrogata C) La surrogazione al centro di un vasto mercato basato sullo sfruttamento III. IV. QUALSIASI STRUMENTO CHE TENDA AD ORGANIZZARE O REGOLAMENTARE LA PRATICA DELLA MATERNITÀ SURROGATA E INCOERENTE CON I TESTI INTERNAZIONALI ATTUALMENTE IN VIGORE A) La pratica della surrogazione è contraria agli obiettivi della Convenzione sulle adozioni internazionali B) La pratica della surrogazione è incompatibile con numerosi altri strumenti legali internazionali ) La Convenzione delle Nazioni Unite sulla schiavitù ) La Convenzione internazionale sui diritti del fanciullo ) Protocollo facoltativo alla Convenzione dei diritti del fanciullo sulla vendita di bambini, prostituzione di minori e pedopornografia ) Convenzione per l eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne (CEDAW) ) Protocollo addizionale della Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale per prevenire, reprimere e punire la tratta di persone, in particolare di donne e bambini ) Strumenti regionali C) Occorre respingere lo strumento giuridico così come proposto nel documento preliminare del marzo PER L ADOZIONE DI UNA CONVENZIONE INTERNAZIONALE PER L ABOLIZIONE DELLA MATERNITÀ SURROGATA

3 I. LE RAGIONI PER LA PARTECIPAZIONE AI DIBATTITI DELLA CONFERENZA DELL AIA. A) Presentazione delle organizzazioni firmatarie. Collettivo per il rispetto della persona (CoRP Francia). corp.com CoRP è un associazione francese volta a promuovere i diritti umani e il rispetto della vita umana e a combattere la pratica della cosiddetta maternità surrogata. Fra le figure di spicco di CoRP ci sono la studiosa di storia e femminista Marie Josèphe Bonnet, la filosofa Sylviane Agacinski, la scrittrice Eliette Abécassis and la professoressa universitaria di diritto Marie Anne Frison Roche. Di recente, CoRP ha inviato una lettera al Presidente della Repubblica francese contenente 8000 firme di membri del grande pubblico e del campo della politica, fra i quali diversi ex-ministri di governi della sinistra, un ex-primo ministro e un expresidente della Commissione Europea, insieme a numerose associazioni per la difesa dei diritti umani, specialmente dei diritti delle donne. La lettera è stata pubblicata il 14 luglio 2014 dal quotidiano Libération e ha attirato una risposta significativa da parte dei media. Lo scopo della lettera era di richiedere che il Presidente della Repubblica si opponesse al riconoscimento legale dei contratti di maternità surrogata, a seguito della decisione della Corte Europea per i Diritti Umani (ECHR) del 26 giugno 2014 che ha messo a rischio il divieto francese contro la pratica nota come maternità surrogata. Lobby delle donne europee (EWL Presidente : Viviane Teitelbaum Unione Europea) La Lobby delle donne europee (EWL) è la più grande organizzazione a cui fanno capo varie associazioni femminili nell Unione Europea (UE), che lavora per promuovere i diritti delle donne e le pari opportunità fra uomini e donne. L appartenenza alla EWL si estende a organizzazioni in tutti i 28 stati membri della UE e i tre stati candidati, insieme ad altri 20 organismi europei, rappresentando così un totale di oltre 2000 organizzazioni. Lobby delle donne svedesi (SWL Presidente : Gertrud Åström Svezia) La SWL è un organizzazione svedese che raggruppa associazioni di donne, raggruppandone 45. Il loro lavoro si basa sul CEDAW (Convenzione sull eliminazione della discriminazione contro le donne) e sulla piattaforma di azione di Pechino e sugli standard europei per i diritti umani. La loro idea fondamentale è pieni diritti umani a tutte le donne in una società senza discriminazioni di genere. No femminista alla maternità surrogata Feminist No to Surrogacy (Svezia) Feminist No to Surrogacy è una rete formata da diverse organizzazioni e persone come Kajsa Ekis Ekman, autrice di Essere e essere comprati Prostituzione, maternità surrogata e l io diviso ( Being and Being Bought Prostitution, Surrogacy and the Split Self ), un indagine sulle conseguenze legali, etiche e di genere della maternità surrogata. Lobby delle donne rumene (ROMANIA Presidente : Laura ALBU) 3

4 La lobby delle donne rumene (RoWL) è un raggruppamento di associazioni che rappresenta il coordinamento nazionale della lobby delle donne europee (EWL) a livello nazionale in Romania, e include le organizzazioni non governative rumene dedicate al sostegno delle donne in tutti gli aspetti della vita. La missione di RoWL è di promuovere un uguaglianza reale ed effettiva fra uomini e donne in tutte le sfere della vita pubblica e privata, attraverso tutta la Romania e l Europa, e il suo principale obiettivo è di incoraggiare un ambiente favorevole alla uguaglianza di genere in Romania. Coordinamento delle associazioni per il diritto all aborto e alla contraccezione Coordination des Associations pour le Droit à l Avortement et à la Contraception (CADAC Presidenti: Maya Surduts e Nora Tenenbaum FRANCIA) Il CADAC, coordinamento delle associazioni per il diritto all aborto e alla contraccezione, è stato creato nel 1990 contro i fanatici anti abortisti. E stato responsabile per la legge sull impedimento all aborto. Lavora con Planning familial e Ancic (associazione nazionale di centri per l aborto e la contraccezione) per il diritto delle donne a vivere liberamente il proprio corpo. Insieme al CLF (vedi sotto), il CADAC ha sottoscritto un manifesto contro la maternità surrogata. Coordinamento lesbiche in Francia Coordination Lesbienne en France (CLF Presidenti: Marie Josèphe Devillers, Catherine Morin, Jocelyne Fildard FRANCIA) Il CLF riunisce una ventina di associazioni francesi di lesbiche, per combattere per i diritti delle lesbiche e la loro visibilità nella società. La Lune, associazione di femministe lesbiche (Presidente: Irène Tabellion FRANCIA) Rappresentanti contro la violenza sulle donne Elu/es Contre les Violences faites aux Femmes (ECVF Presidente: Geneviève Couraud FRANCIA) ECVF riunisce politici, città, regioni e dipartimenti francesi per sensibilizzare e preparare politici e funzionari in merito alla lotta contro la violenza sulle donne. Assemblea delle donne Assemblée des Femmes (ADF Presidente: Danielle Bousquet FRANCIA) Fondata* da Yvette Roudy, ex ministro francese, ADF è un associazione di femministe nata dalla lotta per la parità in Francia. 4

5 *nota del traduttore: il testo dice finanziata (funded), ma il sito web dice fondata. Probabilmente un refuso ( funded anziché founded ). Centro per la bioetica e la cultura Center for Bioethics and Culture (CBC Presidente: Jennifer Lahl USA) network.org/about/ Il Centro per la bioetica e la cultura (CBC) si occupa di questioni di bioetica che incidono maggiormente sulla nostra umanità, specialmente quelle che sorgono nelle vite dei più vulnerabili fra noi. Personaggi di spicco internazionali: Gertrud Åström (SVEZIA), presidente del SWL, corrispondente nel 2004 per il Governo Svedese sulle in 2004 for the politiche sull uguaglianza di genere. Kajsa Ekis Ekman (SVEZIA), autrice di Essere e essere comprati Prostituzione, maternità surrogata e l io diviso, un indagine sulle conseguenze legali, etiche e di genere della maternità surrogata. Elfriede Hammerl (AUSTRIA), giornalista e saggista. Alice Schwarzer (GERMANIA), fondatrice e editrice del periodico femminista tedesco EMMA. B) La necessità di ascoltare la società civile Abbiamo seguito il progetto lanciato nel 2011 dalla Commissione Permanente della Conferenza dell Aia sul diritto internazionale privato riguardo allo status dei bambini, in particolare ai patti che riguardano la maternità surrogata a livello internazionale. Uno studio preliminare e un documento preliminare sono stati pubblicati nel marzo Il documento preliminare descriveva i piani per uno strumento giuridico volto a facilitare il mutuo riconoscimento e definire degli standard minimi nel campo della maternità surrogata. Dato l impatto di questo tipo di strumento giuridico sulla crescita e la legittimazione della pratica in questione, appare chiaro che gli studi citati in questi documenti non possono essere condotti senza la più ampia e la più inclusiva consultazione possibile. Senza dubbio, lo sviluppo dei contratti di maternità surrogata e, più ampiamente, dei numerosi usi della maternità surrogata pongono questioni molto serie in termini di bioetica, diritti umani e della dignità della persona umana e del suo corpo. Ad oggi, la Commissione Permanente ha basato i suoi studi sui propri documenti preliminari e su risposte date a questionari che essa ha indirizzato agli Stati membri nonché ai vari soggetti implicati 5

6 in procedimenti di surrogazione transnazionale (che coinvolgono più Stati), fra cui professionisti in campo medico, avvocati che hanno affrontato situazioni di maternità surrogata di natura transnazionale e agenzie per la maternità surrogata. In altre parole, la Commissione Permanente ha incluso solo la prospettiva di professionisti che sono parte attiva nella maternità surrogata, non solo i portatori di interessi economici ma anche i promotori di questa pratica. L opinione di questi professionisti ha la possibilità di facilitare il mutuo riconoscimento della filiazione attraverso la maternità surrogata, a vantaggio così delle loro attività in questo campo. La questione di qualsiasi possibile proibizione contro questa pratica non è stata neanche sollevata, nonostante il fatto che essa sia strettamente proibita in alcuni paesi. Oltre a coloro che hanno risposto ai questionari, fra i soggetti coinvolti in una convenzione per la maternità surrogata di natura transnazionale, soltanto a quelli che sponsorizzano la pratica o a genitori designati (dai contratti) è stato infatti chiesto un feedback. Nessun questionario è stato indirizzato al grande pubblico o alle organizzazioni non governative impegnate nella difesa dei diritti umani e, più specificamente, di quelli delle donne. Nessuna discussione è stata iniziata sulla correttezza della pratica o sulla sua compatibilità con i diritti umani. Non sorprende quindi che le conclusioni dello studio siano orientate verso la definizione di standard minimi e la necessità di armonizzare i regolamenti riguardanti il riconoscimento di decisioni estere riguardo alla paternità e maternità legale. È significativo che il documento preliminare e lo studio del marzo 2014 citino in abbondanza avvocati coinvolti nel mercato a supporto dell idea di lavorare a un testo sul mutuo riconoscimento e regolamentazione. Lo studio non ha mai contemplato l idea di abolire la maternità surrogata, così come si è fatto con la schiavitù. È indispensabile che il punto di vista abolizionista venga considerato e che i difensori dei diritti e della dignità umana vengano ascoltati. È per questa ragione che intendiamo presentare questo contributo alla Commissione Permanente e agli Stati membri della Conferenza dell Aia sul diritto internazionale privato. Chiediamo che il contributo di CoRP venga distribuito ai membri come un elemento di informazione e riflessione e che sia reso pubblico sul sito internet della Conferenza, magari sotto una nuova categoria indicata con società civile. Chiediamo inoltre di venir ascoltati da un gruppo di lavoro, se un tale gruppo dovesse formarsi. 6

7 II. LA MATERNITÀ PER SURROGAZIONE: UNA PRATICA SOCIALE CONTRARIA ALLA DIGNITÀ UMANA Il principio alla base della maternità surrogata, chiamata eufemisticamente surrogazione, costituisce una violazione dei diritti fondamentali. A differenza di molto di ciò che è stato scritto a proposito di questa pratica, è un nuovo fenomeno il cui sviluppo è stato reso possibile da nuove tecnologie riproduttive. La maternità per surrogazione non è in sé una tecnica riproduttiva, comunque, ma una pratica sociale che impiega tecniche che sono state create per altri scopi e che hanno favorito l avvento di un vasto mercato della riproduzione umana. Prima del suo recente sviluppo, e tralasciando il progetto Lebensborn, il solo esempio documentato di una pratica basata sulla maternità surrogata era una consuetudine della Mesopotamia che autorizzava una moglie sterile di appropriarsi dei servizi riproduttivi di una schiava allo scopo di dotare il marito di un erede 1. Nel periodo intercorrente, questo tipo di pratica è stato possibile porlo in atto solo in maniera marginale o clandestina, spesso con l uso di documenti di maternità fraudolenti ( una prole designata, o dichiarazioni di maternità del bambino della donna che lo ha partorito). Anche nella sua forma contemporanea, la surrogazione è una pratica di sfruttamento che aliena sia la madre che il bambino che ha portato in grembo e messo al mondo. È al centro di un mercato enorme la cui crescita è particolarmente inquietante. A) Un incarcerazione delle donne senza precedenti dall abolizione della schiavitù. 1) Mettere l intera vita fisica e psichica della madre surrogata al servizio di terzi. La parola gestante è usata dalle agenzie e dai sostenitori della maternità surrogata. Il termine è apertamente un eufemismo per suggerire che la gravidanza si riduca al semplice funzionamento di un organo l utero e quindi alla semplice gestazione del bambino. In realtà, la madre surrogata non solo mette l utero, ma anche il suo intero corpo insieme alla mente a disposizione della controparte, per produrre un bambino a cui si intende che lei debba rinunciare alla nascita. In aggiunta 2, ben si sa che gli scambi sia biologici che affettivi fra il bambino che cresce e la madre avvengono durante tutta la gravidanza. Per esempio, degli studi hanno rivelato uno scambio 1 Un eco di questa consuetudine la si trova nella storia biblica di Agar e Ismaele. Da notare che nel racconto biblico, il bambino alla fine è restituito alla madre, perché Agar, schiava di Sara, è perseguitata insieme al figlio Ismaele. Non è quindi possibile interpretare questo racconto come un esempio dell approvazione della pratica in questione. 2 Lo sviluppo delle conoscenze mediche conferma e fornisce dettagli su ciò che l esperienza ha già provato su questo punto. 7

8 cellulare madre figlio chiamato fetomaternal microchimerism 3, ma c è anche la semplice esperienza del neonato che cerca di arrampicarsi sul corpo della madre per cercarne il seno. Niente di tutto questo può essere ignorato o semplicemente essere passato sotto silenzio. 4 Alla luce di questi legami, cedere un bambino a una coppia o ad un individuo committente è semplicemente un abbandono programmato. A questo riguardo, è vitale non farsi ingannare né dalle agenzie, né da certe madri surrogate, che impiegano la retorica che descrive il meraviglioso dono della vita. La maternità surrogata mette a rischio la salute sia fisica che psicologica della donna che partorisce: Salute fisica: la gravidanza e il parto possono essere accompagnati da complicazioni che in certi casi possono portare a disabilità permanenti o alla morte. Questo è tanto più vero quando, in nome di una migliore pianificazione e/o riduzione dei rischi per il bambino, il parto cesareo è consuetudine nel contesto della maternità surrogata. Inoltre, le madri surrogate sono sottoposte a trattamenti medici associati con effetti collaterali e rischi. 5 Salute psicologica: nel caso della maternità surrogata, la donna attraversa la gravidanza con la consapevolezza che dovrà abbandonare il bambino che porta in grembo, in una specie di dissociazione che deve autoimporsi. Come può questo non lasciare tracce in lei? Le agenzie americane per la maternità surrogata e i loro esperti sono pienamente consapevoli di questo rischio e sottolineano l importanza di un supporto psicologico per le madri surrogate. 6 2) L ascesa al potere delle coppie o soggetti committenti e delle agenzie rispetto alla salute delle madri surrogate. Il processo di gestazione per terzi comporta il controllo totale sulla salute delle madri surrogate da parte dei contraenti, siano essi coppie, soggetti individuali o agenzie. Nei contratti americani questo si traduce in numerosi obblighi per la madre surrogata che equivalgono ad assalti alla sua vita privata e alla sua autodeterminazione. Essi comprendono il libero accesso alle sue cartelle cliniche, regole di comportamento, la partecipazione dei committenti in 3 Uno scambio e un mescolamento di cellule fra la madre e il bambino che si sta sviluppando, tracce delle quali sono scambiate da entrambi, creando così una reciproca appartenenza. 4 E curioso assistere da un lato, alla crescita di numerosa letteratura piena di incoraggiamento da parte di pubbliche autorità e volta ad avvalorare il legame madre bambino prima del parto, e dall altro e in totale contraddizione allo sviluppo di un discorso che, per sostenere la maternità surrogata, sostiene che questi legami sono insignificanti e possono essere negati senza causare danni. 5 network.org/wp content/uploads/2013/12/drugs Commonly Used for Women in Gestational Surrogacy Pregnancies.pdf. 6 Degli studi hanno stabilito che questo tipo di supporto psicologico è molto importante per le madri surrogate e che la loro scontentezza è maggiore quando non prendono parte a una terapia di tipo psichico (vedi in particolare Ciccarelli, J. C. e Beckmann, Navigating Rough Waters: An Overview of Psychological Aspects of Surrogacy, Journal of Social Issues, Vol. 61, No. 1, 2005, pp ). 8

9 decisioni mediche quali l amniocentesi o l interruzione di gravidanza. In altri casi, come quelli delle cliniche indiane, la madre surrogata non è nemmeno interpellata su decisioni che riguardano la sua salute. Il dottore può trovarsi di fronte a un conflitto di interessi, con il rischio, in caso di complicazioni, di favorire l interesse del nascituro, insieme a quello dei committenti che hanno pagato per avere il neonato, a scapito dell interesse della madre surrogata. In termini umani, possono accadere situazioni che dal punto di vista legale sono irrisolvibili, fra le quali le più ovvie prevedono l interruzione della gravidanza. In diversi paesi in cui è autorizzata, il diritto a decidere l interruzione volontaria spetta interamente alla donna incinta. Nella maternità surrogata, la donna perde questo diritto, sia che si tratti di una gravidanza che metta a rischio la sua salute, sia che ci sia una malformazione nel feto. Negli Stati Uniti, ad esempio, sebbene l aborto sia un diritto costituzionale della donna, i contratti includono clausole che danno peso preponderante alla volontà dei committenti. Sebbene a queste clausole non possa essere data esecuzione forzosa, le clausole finanziarie del contratto rendono la libertà della madre surrogata completamente illusoria. Questo è anche il caso di una richiesta di riduzione di embrioni, che può risultare dal fatto che la ricerca di efficacia a volte incoraggia l impianto di diversi embrioni, con l intenzione più tardi di permettere solo a uno o più embrioni di essere portati a termine. I committenti perciò acquistano un controllo completo sull intero corpo e sulla persona della madre surrogata, allo scopo di appropriarsi del bambino che porta in grembo e che mette al mondo, in totale disprezzo dei rischi che affronta la madre surrogata, in una condizione che non ha precedenti dall abolizione della schiavitù. B) Il bambino e la maternità: oggetti di un contratto e potenziali conflitti. 1) il bambino come oggetto di un contratto. La surrogazione risulta infine in una vera e propria reificazione di un bambino. Essa comporta la fabbricazione di un embrione (o di molti) al fine di impiantarli nel corpo di una donna (che normalmente non fornisce l ovulo, affinché lo sviluppi fino alla nascita, giunta la quale il bambino/a è donato agli sponsors, che hanno generalmente fornito parte del materiale genetico e sono descritti dall industria come i genitori aspiranti. Questo processo è regolato da un contratto. Se da un punto di vista strettamente legale non si pone il caso, la realtà resta la stessa: c è un accordo tra gli sponsors e la madre surrogata, e gli intermediari per ottenere l obiettivo descritto nel precedente paragrafo. Il bambino è quindi trattato alla stregua di uno scambio commerciale. La madre surrogata è normalmente remunerata in un modo o l altro (vedi sotto), giocando un ruolo equivalente a un fornitore di servizi. 9

10 Anche se ci sono casi estremamente rari in cui non c è un compenso economico (per esempio surrogazione tra conoscenti stretti), c è comunque un atto di rendere il bambino disponibile, visto che il bambino è donato. Il bambino è quindi sottoposto ad un abbandono premeditato, visto che è stato concepito proprio allo scopo di essere abbandonato. Inoltre questo tipo di abbandono è non senza effetti sulla psicologia del bambino che è il prodotto di surrogazione. Studi recenti, anche se orientati favorevolmente a questa pratica, hanno mostrato che la surrogazione ha una reale ripercussione psicologica per i bambini 7. Inoltre non vanno dimenticati gli effetti della surrogazione sulla psicologia degli altri figli delle madri surrogate: come vivono l esperienza di vedere la loro madre portare avanti una gravidanza per nove mesi e mettere al mondo un infante al solo scopo di darlo a uno sponsor? La loro situazione non è stata ben studiata, un segno del profondo disinteresse da parte degli attori di questo mercato. In più, una volta che il bambino è stato, nel vero senso del termine, prodotto, ci sono elevate attese in termini di qualità. Non solo gli sponsor non vogliono un bambino con disabilità (vedere sopra per quanto riguarda l interruzione di gravidanza), ma anche, quando si fa ricorso a una donatrice di ovuli (il caso più frequente), essa è selezionata in base a criteri molto stringenti. La spirale verso il basso dell eugenetica non è molto lontana 2) rinuncia alla maternità per contratto. Il cuore del processo di surrogazione è la rinuncia a posteriori ai suoi diritti di maternità da parte della madre surrogata a beneficio degli sponsors. L espressione aspiranti genitori è ingannevole: sin dall inizio dei tempi la madre è la madre che porta in grembo il bambino 8. Lei è quindi quella che ha portato avanti la gravidanza e che ha messo al mondo il bambino. Anche nei paesi che autorizzano la surrogazione la madre surrogata perde il suo status di madre solo se lei rinuncia in anticipo, esplicitamente o implicitamente, all esercizio dei suoi diritti. Ma una volta che ha rinunciato a questi diritti non c è possibilità di ripensamento. La rinuncia è molto spesso pianificata tramite un contratto. Per esempio, i contratti americani stipulano chiaramente che la madre surrogata rinunci ai suoi diritti genitoriali sul bambino che sta portando in grembo. Nell eventualità che non ci sia contratto, o quando il definitivo consenso della madre surrogata è dato dopo il parto 9, c è un accordo che stabilisce che la madre surrogata porti a termine la gravidanza per il beneficio di una terza parte. 7 Vedi Golombok et al., Children born through reproductive donation: a longitudinal study of psychological adjustment, in Journal of Child Psychology and Psychiatry 54:6 (2013), p Vedi sotto riguardo al caso di adozione. 9 E il caso del Regno Unito, ad esempio. 10

11 3) situazioni difficili spesso decise a svantaggio della madre surrogata. La pratica della surrogazione porta a numerose situazioni di conflitto che richiedono il ricorso al sistema legale il quale, quando viene coinvolto, può portare a decisioni legali impossibili come il giudizio di Salomone. Anche in assenza dei un appello alle corti di giustizia, la circostanze possono portare a situazioni che sono umanamente inestricabili. Diversi tipi di casi possono essere osservati: La madre surrogata cambia idea e decide di voler tenere il bambino (per esempio, i ben conosciuti affare Baby M e Johnson v. Calvert.) Quale prospettiva dovrebbe ricevere più considerazione quella della donna che ha portato il bambino nel mondo, o quella delle persone che ha effettuato l'ordine per il bambino, spesso utilizzando in parte o tutto il loro materiale genetico? Il caso in cui gli acquirenti non desiderano più il bambino, o perché la coppia si sta separando, o perché il bambino presenta una deformità (ad esempio il caso Gammy 10, recentemente molto pubblicizzato), o infine nel caso di una gravidanza plurigemellare. Bisognerebbe porsi la domanda prima della scelta, se esiste la possibilità che la madre surrogata respinga la richiesta degli acquirenti di porre termine alla gravidanza. Gli acquirenti e la madre surrogata entrano in conflitto riguardo agli aspetti materiali del contratto. Nessuna soluzione unica può soddisfare completamente tutti i soggetti. La madre surrogata viene generalmente abbandonata in una situazione estremamente difficile. Se infatti volesse mantenere il suo stato di madre, è praticamente impossibile che vengano rispettati i suoi diritti, perché la legge sistematicamente parteggia per gli acquirenti, mentre quando sono loro a rifiutare il bambino, è la madre biologica ad essere considerata l unica responsabile per il bambino, a meno che non decida di affidarlo ai servizi sociali. C) La surrogazione al centro di un vasto mercato basato sullo sfruttamento. La surrogazione è un mercato, sia che avvenga negli USA, India, Ukraina, che in qualsiasi altro posto. Non esiste una surrogazione neutrale come tale. Anche nel Regno Unito, dove si suppone che le madri surrogate siano altruistiche, esse ricevono compensi intorno alle E anche questo non basta, per cui cittadini Britannici vanno in paesi che praticano apertamente questo commercio per trovare volontarie. 10 Il caso Gammy riguarda la Thailandia, ma il Regno unito non è al riparo; vedi un caso su mother rejected disabled twinbecauseshe was a dribbling cabbage says surrogate.htm 11

12 Negli USA e in India, la pratica della surrogazione è commercializzata apertamente, ed esistono agenzie che reclutano coppie di clienti, enfatizzando la felicità della genitorialità e delle madri surrogate, mascherando un discorso altruistico (per vincere le resistenze), con incentivi finanziari. Persino nel caso di surrogazione tramite accordi amichevoli, o tra membri della famiglia, esiste una forma di pressione sulla generosità della donna che accetta di portare il bambino. Essa è potenzialmente l oggetto di un notevole impatto emotivo. E un illusione immaginare che relazioni di potere, e/o manipolazioni della volontà non esistano a livello familiare o di amicizia. In ogni caso, la surrogazione coinvolge intermediari e professionisti che sono ben lontani dal disinteresse. Le agenzie, i medici e gli avvocati coinvolti ricevono somme cospicue, in un mercato stimato in molti miliardi di dollari per anno. Questo mercato si basa sullo sfruttamento di donne disagiate, la riserva di madri surrogate. In alcune nazioni, le madri surrogate sono reclutate negli strati più poveri della popolazione. In India, sono reclutate nei villaggi, prima di essere concentrate in cliniche fino al parto, con la speranza di poter affrancarsi dalla miseria grazie alla remunerazione, che è molto più alta del reddito annuo medio ( e che comunque rappresenta un inezia per gli stranieri che le stanno usando). Le madri surrogate negli USA, per ragioni essenzialmente legate alla minimizzazione del rischio, non sono reclutate negli strati più poveri della popolazione, ma tra donne del ceto medio basso, madri casalinghe, vedove di soldati o contadini, che hanno bisogno di soldi per finanziare le spese di casa o l educazione scolastica dei figli. Benché le agenzie cerchino di far credere il contrario, per persuadere i clienti enfatizzando rare eccezioni, c è sempre un divario tra le richieste degli acquirenti e le madri surrogate. Legittimare questo tipo di mercato umano sarebbe una sconfitta per il diritto internazionale. III. QUALSIASI STRUMENTO CHE TENDA AD ORGANIZZARE O REGOLAMENTARE LA PRATICA DELLA MATERNITA SURROGATA E INCOERENTE CON I TESTI INTERNAZIONALI ATTUALMENTE IN VIGORE. A) La pratica della surrogazione è contraria agli obiettivi della Convenzione sulle adozioni internazionali. Studi come quello proposto nel documento preliminare del Marzo 2014 rischiano di portare la Conferenza dell Aia in una contraddizione interna insormontabile. 12

13 Qualsiasi strumento internazionale, vincolante o no, il cui scopo o conseguenza sia di avallare, organizzare o supervisionare la pratica della surrogazione, sarà in aperta contraddizione con i principi fondanti della Convenzione sulla Protezione dei bambini e sulla Co operazione nei confronti delle adozioni Internazionali, mandando all aria i suoi obiettivi. Naturalmente, l adozione e la surrogazione non sono identiche sotto ogni aspetto, perché con la pratica della surrogazione è utilizzato, almeno in teoria, materiale genetico di uno o entrambi gli acquirenti 11. Nondimeno, in entrambi i casi esiste un problema di abbandono dei diritti genitoriali, almeno da parte della madre gestante, e la rottura della patria potestà. I diritti genitoriali sono trasferiti su altre persone, e si stabiliscono tra queste altre persone e il bambino. Secondo alcune leggi, l intervento della surrogazione comporta inoltre la perdita dei diritti genitoriali anche del partner della madre surrogata, il presunto padre del bambino. Inoltre, in un certo numero di leggi, il meccanismo legale scelto per mettere in pratica la surrogazione è ispirato rigorosamente, in modo puramente formale, al meccanismo delle adozioni. Ad esempio, nel Regno Unito, ma non mancano altri casi, la madre surrogata è la madre legale del bambino al momento della nascita, e gli acquirenti ottengono lo status genitoriale solo attraverso una sentenza di un giudice di un ordine genitoriale, che sarà ottenuta entro sei mesi dal parto. In ogni caso, l intero meccanismo della surrogazione è in totale contraddizione con l obiettivo primario di proteggere il più debole, che è alla base della Convenzione sulle Adozioni Internazionali. E ancora, la Convenzione sulle Adozioni Internazionali non si limita a proteggere la sicurezza legale delle adozioni transnazionali, ma tende ad assicurarle in senso più profondo, con l obiettivo di dare una famiglia ad un bambino che non può averla dai genitori naturali e neanche essere adottato nel suo paese di origine: queste regole non tendono certo a nascondere pratiche di acquisto o vendita di bambini, o la strumentalizzazione di parti terze. Nell ultima parte, l Articolo 4 della Convenzione specifica che Un adozione coerente con la Convenzione avrà luogo soltanto se le autorità competenti dello Stato di origine: ( ) c) abbiano assicurato che ( )(3) i consensi non siano stati ottenuti mediante pagamenti o ricompense di alcun tipo e non siano stati ritirati, e (4)il consenso della madre, ove richiesto, sia stato dato solo dopo la nascita del bambino ( ). Perciò la Convenzione proibisce simultaneamente ogni accordo precedente la nascita di un bambino, e qualsiasi remunerazione, monetaria o di altro tipo, per ottenere la cessione del bambino da parte dei genitori, ed in particolare dalla mamma. Non è soltanto una questione di terminologia legale. Questa regolamentazione ha un significato. 11 Tuttavia non c è differenza quando non viene utilizzato alcun materiale genetico della coppia committente. 13

14 La sua finalità è assicurare che le adozioni transnazionali non nascondano in una pratica che consiste, per i residenti in nazioni opulente, nell appropriarsi delle capacità riproduttive di nazioni più povere, basate su scambi finanziari. La surrogazione è fondata su una logica strettamente contraria: essa presuppone in tutti i casi un accordo a priori e inoltre include sempre, sia esplicitamente o de facto, un compenso monetario quasi sistematico. 1) L accordo a priori è la vera base della surrogazione: Il bambino è concepito per essere affidato alle persone contraenti; La madre surrogata porta avanti la gravidanza, con tutti i rischi e le implicazioni psicologiche ed affettive, per soddisfare la richiesta di terzi; In molti casi la madre non può legalmente rimettere in discussione il suo consenso una volta che il figlio è nato o utilizzare qualsiasi altro mezzo legale per preservare il suo status materno (vedi in particolare su questo punto la giurisprudenza Americana relativa ai conflitti genitoriali nel contesto della surrogazione). Quando la legislazione preserva in teoria il diritto della madre surrogata di cambiare idea, questo non cambia fondamentalmente la situazione: c è un accordo a priori. È allo scopo di eseguire questo accordo a priori che la madre porta avanti la gravidanza. Il consenso finale può essere dato legalmente dopo la nascita ma non rimuove il fatto che la madre surrogata si è impegnata in anticipo a portare avanti la gravidanza e consegnare il bambino alla coppia committente o all individuo il cui materiale genetico (o quello di almeno uno di loro) è stato generalmente utilizzato. La libertà che la madre surrogata avrebbe di rompere il contratto con il committente è puramente teorica. Non solo la situazione è psicologicamente inestricabile (tenere un bambino concepito per un terzo), è legalmente impossibile ottenerlo. Infatti, è la coppia committente che, enfatizzando la convinzione facilmente manipolabile dell interesse migliore per il bambino oppure le intenzioni degli interessati, ottiene generalmente soddisfazione 12. Quando la legge sistematicamente si schiera a favore della coppia o del singolo committente, le possibilità per la madre di far valere i propri diritti sono nulle 13. 2) Esiste sempre un compenso, generalmente in denaro: La surrogazione apertamente commerciale non nasconde l esistenza della remunerazione, malgrado cambino i vari termini usati (rimborsi, compenso, ecc ) 12 Vedi ad esempio la decisione della Corte d Appello britannica in In the matter of N (a Child) [2007] EWCA Civ Per quanto riguarda gli Stati Uniti, vedi ad esempio le conseguenze legali della decisione della Corte Suprema della California del 20 maggio 1993, nel caso Johnson v. Calvert, che ha permesso ai genitori legali di un bambino di essere coloro che fin dal concepimento avevano intenzione di essere genitori. In certi casi, è la legge stessa che decide sulla questione. 14

15 Anche nel caso in cui la legge autorizzi esclusivamente surrogazione supposta noncommerciale (chiamata anche altruistica ), le spese ragionevoli corrisposte alla madre surrogata, che si aggiungono a quelle mediche, in realtà mascherano una forma di remunerazione, per quanto modesta. L uso dei termini pagamento di compensazione o spese ragionevoli è spesso usato per mascherare pratiche remunerative. La differenza pratica tra remunerazione e rimborso spese è molto spesso una questione di bioetica molto delicata. Le somme, la durata del tempo in cui viene erogato il compenso e la base per il compenso si possono trasformare in una vera e propria retribuzione. Di conseguenza, il rimborso del salario perduto, quando si estende per un lungo periodo, come nel caso della surrogazione, assume esattamente lo stesso significato di un salario. Lo stesso avviene con la questione dell abbigliamento o per altre spese. La natura forfettaria di questo rimborso lo assimila molto ad una retribuzione. Ad esempio, nel Regno Unito le spese ragionevoli prestabilite tra le parti e convalidate dal sistema giudiziario, che coprono abbigliamento, trasporti e perdita di salario 14, possono superare le sterline 15. L organizzazione COTS 16 dichiara che devono essere pagate alle madri surrogate somme comprese tra le e le sterline 17. Lo stesso Ufficio Permanente inoltre riconosce che è estremamente delicato distinguere tra surrogazione commerciale e noncommerciale (vedere il glossario del documento preliminare del Marzo 2014). Perciò, senza creare una profonda incoerenza all interno suo sistema legale, la Conferenza dell Aia non può considerare legittime al suo interno pratiche di surrogazione che allo stesso tempo cerca di sopprimere all interno del quadro legislativo sull adozione. Non può allo stesso tempo combattere il mercato dei bambini e lo sfruttamento delle capacità riproduttive di altri nel contesto delle adozioni internazionali, e, d altra parte, organizzare le stesse pratiche nel contesto della surrogazione a condizione che siano create delle salvaguardie (e deboli, per di più). B) La pratica della surrogazione è incompatibile con numerosi altri strumenti legali internazionali. 1) La convenzione delle Nazioni Unite sulla schiavitù L Articolo 1 della Convenzione del 26 settembre 1926 sulla schiavitù definisce la schiavitù come lo stato o la condizione di un individuo sul quale si esercitano gli attributi del diritto di proprietà o alcuni di essi. 14 Vedi la pagina web della Human Fertilization & Embriology Authority, treatmentoptions surrogacy.html 15 Una somma di sterline è stata accettata ad esempio nel caso di Re C (su domanda di Mr and Mrs X) ([2002] Fam. Law 351). Nel 2009, in un caso di surrogazione transnazionale, l Alta Corte, chiamata a giudicare su Re X and Y (Foreign Surrogacy) FLR 733, ha approvato una remunerazione di sterline da pagare alla madre surrogata straniera da parte di una coppia britannica. 16 Childlessness Overcome Through Surrogacy Superare la mancanza di figli con la surrogazione. 17 Cfr. 15

16 In base alla presente definizione, può sussistere una condizione di schiavitù anche in assenza di possesso dell intera persona, come era il caso di antiche forme di schiavitù. E sufficiente appropriarsi dell uso o dei prodotti di una persona. In base a questa definizione, la maternità surrogata assomiglia molto a una moderna forma di schiavitù 18. Le coppie o i singoli che ne fanno uso acquisiscono un diritto effettivo sul corpo di una donna perché acquisiscono il diritto di usare la sua persona e il suo corpo (la gravidanza coinvolge infatti molto più del suo solo utero). Queste persone acquisiscono anche il diritto di prendere il frutto del corpo della donna (o, meglio, i prodotti), cioè uno o più bambini. Dato che la madre surrogata non può ritirarsi da questo accordo e non sempre la legge la autorizza a farlo una volta che la gravidanza ha avuto inizio, essa perde il controllo del suo corpo e si ritrova in una situazione paragonabile alla schiavitù. 2) La Convenzione internazionale sui diritti del fanciullo. L articolo 7 1 di questa convenzione dichiara che Il fanciullo deve essere registrato immediatamente dopo la sua nascita e da quel momento ha diritto ad un nome, ad acquisire una nazionalità e, per quanto possibile, a conoscere i suoi genitori e ad essere allevato da essi. La Convenzione Internazionale sui Diritti del Fanciullo non definisce cosa si intende con il termine genitore. E tuttavia fuori discussione che le prime persone che dovrebbero essere considerate come genitori sono i cosiddetti genitori biologici di un bambino e in particolare la madre che lo ha portato in grembo. I bambini quindi hanno il diritto, nella misura del possibile, a conoscere le madri che li hanno messi al mondo e che li hanno portati in grembo per nove mesi oltre al diritto di essere da lei allevati. Ci sono circostanze in qui questo non è possibile. Oltre ai casi di morte o a certe particolari situazioni di genitori separati, l abbandono dei bambini, indipendentemente dai motivi, crea una situazione nella quale il bambino non ha la possibilità di essere allevato dalla propria madre o anche di conoscerla. In caso di morte dei genitori o di abbandono da parte di questi, il ruolo genitoriale è assunto, ove possibile, da genitori adottivi. Ma in nessun caso l abbandono del bambino o la sua separazione dalla madre che lo ha partorito deve portare vantaggi alle coppie o ai singoli che stipulano un contratto, indipendentemente da chi siano e dalla loro capacità di allevare un bambino. 18 Vedi M. Fabre Magnan, L impossibilité d une gestation pour autrui éthique, Arch. Phil. Droit 57 [2014], p

17 Non è sufficiente modificare la definizione legale di cosa sia un genitore e negare lo stato della donna che ha partorito il bambino per togliere significato alle disposizioni della Convenzione Internazionale sui Diritti del Fanciullo. Pertanto, la maternità surrogata viola l articolo 7 1 della Convenzione sui Diritti del Fanciullo. L articolo 9 1 della Convenzione Internazionale sui Diritti del Fanciullo stabilisce inoltre che Gli Stati Parti devono vigilare affinché il fanciullo non sia separato dai suoi genitori contro la loro volontà, a meno che le autorità competenti, soggette a verifica giurisdizionale, non decidano conformemente con le leggi e le procedure applicabili, che tale separazione è necessaria nel superiore interesse del fanciullo. Una tale decisione può essere necessaria in casi particolari, ad esempio quando i genitori maltrattano o trascurano il fanciullo oppure se vivono separati e debba essere presa una decisione riguardo al luogo di residenza del fanciullo. La pratica della maternità surrogata porta in molti casi alla violazione di questa disposizione. Per esempio, la madre surrogata che cambia idea dopo il parto, può mantenere il proprio stato di madre e i propri diritti genitoriali ma si vede negare tali diritti da parte della legge, in virtù dell impegno precedentemente sottoscritto o in ragione di un supposto superiore interesse del fanciullo interpretato a favore della coppia che ha fatto il contratto (si veda al riguardo nuovamente la giurisprudenza statunitense, nonché la legge britannica sopra citata). Il risultato è l effettiva separazione del bambino dalla propria madre, contrastando il desiderio espresso dalla madre e nonostante il fatto che essa non possa essere accusata di trascuratezza o di abbandono del bambino o di nessuna altra omissione. Infine, l articolo 35 della Convenzione Internazionale sui Diritti del Fanciullo stabilisce che Gli Stati Parti adottano ogni adeguato provvedimento a livello nazionale, bilaterale e multilaterale per impedire il rapimento, la vendita o la tratta di fanciulli per qualunque fine e sotto qualsiasi forma. La pratica della maternità surrogata consiste nell ingaggiare una donna in cambio di una remunerazione (a volte chiamata compenso ) perché porti in grembo e partorisca un bambino poi destinato a essere consegnato al momento della nascita a una coppia o a un singolo che ha stipulato il contratto. Ciò costituisce vendita di un bambino, ai sensi dell articolo 35 della Convenzione Internazionale sui Diritti del Fanciullo. 3) Protocollo facoltativo alla Convenzione dei Diritti del Fanciullo sulla vendita di bambini, prostituzione di minori e pedopornografia L articolo 2 a) di detto Protocollo stabilisce: Per vendita di bambini, s intende qualsiasi atto o transazione che comporta il trasferimento di un bambino da una qualsiasi persona o gruppo di persone ad altra persona o ad altro gruppo di persone dietro compenso o qualsiasi altro corrispettivo [ ] 17

18 Come riportato in precedenza in merito all articolo 35 della Convenzione Internazionale sui Diritti del Fanciullo, la pratica della maternità surrogata, che comporti l organizzazione del concepimento, della gestazione e della cessione del bambino in cambio di una remunerazione o di altro tipo di compenso, si raffigura come vendita di un bambino ai sensi del Protocollo. Inoltre, l articolo 3 del Protocollo stabilisce: 1. Ciascuno Stato Parte vigila che, come minimo, i seguenti atti ed attività siano pienamente recepiti dal suo diritto penale, a prescindere che tali reati siano commessi a livello interno o transnazionale, da un individuo o in modo organizzato: a) per quanto riguarda la vendita di bambini di cui all articolo 2: ( ) (ii) il fatto di ottenere indebitamente, in quanto intermediario, il consenso all adozione di un bambino in violazione degli strumenti giuridici internazionali relativi all adozione. Si rammenta dunque che la pratica della maternità surrogata è contraria alla convenzione sull adozione internazionale. Non può pertanto essere autorizzata da un azione legislativa di un governo, o a maggior ragione da uno strumento giuridico internazionale, ma dovrebbe essere invece soppressa dal diritto penale. 4) Convenzione per l eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne (CEDAW) L articolo 3 di questa convenzione stabilisce che Gli Stati parti devono adottare, in ogni campo ed in particolare nei campi politico, sociale, economico e culturale, tutte le misure, comprese disposizioni di legge, atte ad assicurare il pieno sviluppo ed il progresso delle donne al fine di garantire loro, su una base di piena parità con gli uomini, l'esercizio e il godimento dei diritti umani e delle libertà fondamentali. La pratica della maternità surrogata prevede l appropriazione in maniera specifica delle capacità riproduttive delle donne. Essa porta all attuazione di un controllo molto severo su ogni aspetto della vita delle donne durante la gravidanza e mette a rischio la loro salute fisica e psicologica al fine di soddisfare i desideri di parti terze che sponsorizzano questa pratica. In questo senso, essa è una pratica profondamente discriminatoria e contraria all obiettivo di un completo sviluppo delle donne e del progresso verso il pieno godimento, da parte delle donne, dei loro diritti umani fondamentali. Inoltre, l articolo 6 della convenzione CEDAW stabilisce che Gli Stati Parti devono adottare tutte le misure, comprese disposizioni di legge, atte a reprimere, in ogni sua forma, il traffico e lo sfruttamento della prostituzione delle donne. La maternità surrogata comporta lo sfruttamento della vulnerabilità economica e/o sociale di alcune donne al fine di spingerle, in cambio di denaro, a mettere le loro capacità riproduttive al servizio di persone più ricche. Questa pratica può essere quindi assimilabile al traffico di donne. 18

19 5) Protocollo addizionale della Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale per prevenire, reprimere e punire la tratta di persone, in particolare di donne e bambini. In base ai termini dell articolo 3 di questo Protocollo: Tratta di persone" indica il reclutamento, il trasporto, il trasferimento, il dare alloggio o accoglienza a persone, tramite l'uso o la minaccia dell uso della forza o di altre forme di coercizione, il rapimento, la frode, l inganno, l abuso di potere o di una posizione di vulnerabilità o tramite l offerta o l accettazione di somme di denaro o altri vantaggi finalizzati a ottenere il consenso di una persona che ha autorità su un'altra a scopo di sfruttamento. Lo sfruttamento comprende, come minimo, lo sfruttamento della prostituzione altrui o altre forme di sfruttamento sessuale, il lavoro forzato o prestazioni forzate, schiavitù o pratiche analoghe, l'asservimento o il prelievo di organi. Lo sfruttamento delle capacità riproduttive di una donna, con la messa a disposizione del suo corpo e della sua mente per molti mesi, al fine di impiantare un embrione nel suo grembo e di farle portare avanti e a termine una gravidanza, al fine di consegnare poi il nascituro a una coppia o a un singolo individuo che ha sottoscritto un contratto, assomiglia a una forma di sfruttamento sessuale. Inoltre, mentre chiaramente non si tratta di un prelievo di organi, sussiste tuttavia l affitto di un organo, cioè l affitto dell utero della donna (senza neppure tenere conto di tutti gli altri organi coinvolti), allo scopo di produrre un bambino che deve poi essere consegnato ad altri. Di conseguenza, in base all articolo 3 del Protocollo si tratta di sfruttamento. Inoltre, si ravvisa spesso un raggiro sui reali rischi fisici e psicologici connessi, oltre all abuso sistematico della vulnerabile e debole situazione economica o sociale o perfino psicologica ed emotiva della donna, che viene usata come incubatrice da parte di terzi. Questo può essere quindi configurato come tratta di persone. 6) Strumenti regionali Per le stesse ragioni indicate, che riguardano la Convenzione sull Adozione Internazionale, la maternità surrogata è contraria agli obiettivi della Convenzione Europea sull Adozione dei Minori che stabilisce, all articolo 5, che Il consenso della madre all'adozione del figlio sarà valido solo se dato dopo la nascita dello stesso, alla scadenza del termine prescritto dalla legge, che non dovrà essere inferiore a sei settimane o, ove non sia specificato un termine, quando, a giudizio dell'autorità competente, la madre si sarà ristabilita sufficientemente dalle conseguenze del parto. Il rapporto esplicativo su detta convenzione dimostra chiaramente che l obiettivo di questa disposizione è quello di evitare le adozioni premature per le quali il consenso della madre è dato in seguito ad una pressione esercitata prima della nascita del bambino o prima che il suo stato fisico, di salute e psicologico si sia stabilizzato dopo la nascita del bambino. 19

20 Anche quando la legge prevede disposizioni per il definitivo consenso della madre surrogata dopo la nascita e oltre i termini contenuti nella convenzione, l obiettivo di questa disposizione viene disatteso: tutto viene fatto nell ambito della maternità surrogata, al fine di incoraggiare la madre surrogata a consegnare il bambino alla data prevista. Inoltre, è solamente per questo scopo che la donna è stata reclutata e che le è stato impiantato un embrione in grembo. L intero sistema è una serie di pressioni che hanno lo scopo di incoraggiare l abbandono e la cessione del bambino da parte della madre che lo ha portato in grembo. La maternità surrogata è anche, per le stesse ragioni già discusse in merito al Protocollo sulla tratta di esseri umani, contraria alla Convenzione del Consiglio d Europa sull Azione contro la Tratta di Esseri Umani, la cosiddetta Convenzione di Varsavia. Analogamente essa si oppone all articolo 21 della Convenzione sui Diritti Umani e la Biomedicina del Consiglio d Europa, la cosiddetta Convenzione di Oviedo, che stabilisce il divieto di fare del corpo umano e delle sue parti in quanto tali una fonte di lucro. I professionisti e gli intermediari che sono coinvolti nel processo di una maternità surrogata guadagnano cifre che sono significative, su una gravidanza portata a termine da una madre surrogata da loro assunta per questo scopo. Inoltre, nel portare a termine una gravidanza, nel migliore dei casi, la madre surrogata non fornisce un lavoro o una prestazione d opera, ma mette semplicemente il proprio corpo e i relativi processi biologici collegati alla gravidanza, a disposizione delle agenzie e delle coppie e dei singoli che sottoscrivono un contratto. Sfruttando in questo modo i processi biologici del corpo di una donna, la maternità surrogata utilizza il corpo umano come fonte di lucro, contrariamente a quanto detto nelle disposizioni già citate in precedenza. C) Occorre respingere lo strumento giuridico così come proposto nel documento preliminare del marzo Pertanto la Conferenza dell Aia non dovrebbe sviluppare uno strumento internazionale che, sotto le spoglie di meccanismi per il reciproco riconoscimento associate agli standard minimi legittimerebbe e controllerebbe la maternità surrogata e l enorme mercato che ne deriva. Questo tipo di pratica non deve trovare posto nel mondo civilizzato. Inoltre, qualsiasi sistema di riconoscimento reciproco renderebbe la situazione ancora più delicata per gli Stati che, per le ragioni etiche di cui alla parte II, proibiscono la maternità surrogata, perché inciterebbe i residenti di detti paesi a recarsi all estero per aggirare il divieto a questa pratica imposto dalla legge locale. Prendiamo per esempio la Spagna. Sebbene la pratica della maternità surrogata sia proibita e perseguita penalmente in Spagna, i certificati di nascita e altri documenti civili ivi risultanti vengono riconosciuti, benché tale riconoscimento si limiti alla paternità biologica a seguito di una sentenza della Corte Costituzionale. Ne risulta che i clienti spagnoli sono costantemente contattati dalle agenzie che si 20

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