LA CARTOGRAFIA DEL REGNO DI NAPOLI

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Regina Salvadori
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1 Campania illustrata LA CARTOGRAFIA DEL REGNO DI NAPOLI Il Seicento è il secolo in cui la cartografia del Regno di Napoli compie un sostanziale passo in avanti in termini di realismo delle forme, di elevato grado di dettaglio nelle indicazioni, di corretta osservanza delle proporzioni e delle distanze. Già nel 1590 il vicereame spagnolo aveva affidato al cartografo viterbese Mario Cartaro l incarico di rilevare l intero territorio del Regno, in sinergia con lo scienziato nolano Nicola Antonio Stigliola, al fine di rinnovare la ricca produzione cartografica aragonese ed apportare le dovute correzioni e gli opportuni aggiornamenti. Il risultato del lavoro, resosi complicato e ritardatosi fino al 1611 per le vicessitudini dello Stigliola, accusato di eresia, è giunto a noi in alcuni testimoni manoscritti, dal momento che la sua stampa fu immediatamente ritirata per motivi strategici e di riservatezza militare. Consiste in tredici carte, di cui una relativa all intero Mezzogiorno continentale e le successive dodici dedicate alle province del Regno, risultate tutte molto utili al geografo padovano Giovanni Antonio Magini per la redazione del monumentale Atlante d Italia, edito postumo nel 1620 e accolto con grande favore. In quest ultima opera la rappresentazione della parte meridionale della penisola risultava finalmente proporzionata e particolarmente analitica per ciò che riguardava la rete fluviale, ritenuta di particolare importanza, e la collocazione dei centri urbani. Le carte italomeridionali del Magini rappresentarono per il Regno il miglior prodotto cartografico di tutto il Seicento, né vennero superate dalla maestria di un altro apprezzato cartografo che ha operato a Napoli a cavallo dei secoli XVII-XVIII: Francesco Cassiano de Silva, autore nel 1692 delle carte dell Accuratissima e nuova delineazione del regno di Napoli con le sue provincie distinte, pubblicata a firma di Antonio Bulifon, un opera cartografica che può definirsi il primo vero atlante geografico a stampa per l Italia meridionale. E del Cassiano de Silva anche la tavola riguardante l intero Mezzogiorno continentale, collocata in un altra opera coeva del medesimo autore, il Cronicamerone, con la quale Bulifon contava di farsi apprezzare in qualità di storico, oltre che di tipografo, salvo trovare però l opposizione del collega Parrino il quale aveva in cantiere un analogo lavoro erudito (a questo proposito si rimanda alla scheda bibliografica sull opera in questione). Questa carta geografica del Regno di Napoli, dedicata dall autore al gran duca di Toscana Cosimo III, risulta più volte ripiegata per via del formato del libro in 12, è firmata per esteso da Cassiano de Silva ed è datata al

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3 Il disegnatore e incisore di origine spagnola si impegnò quindi, su commissione dello stampatore Michele Luigi Muzio, ad adattare le sue cartine del Regno e delle dodici province per l opera Il Regno di Napoli in prospettiva di Giovanni Battista Pacichelli, edita postuma nel 1703 ma già sostanzialmente pronta nei primi anni 90 del Seicento. Per questo trattato in tre libri, che conobbe davvero una grande fortuna editoriale in virtù delle numerose ed originali rappresentazioni a volo d uccello delle città descritte, l artista si adoperò per ridurre in scala le proprie carte geografiche e, di conseguenza, per eliminare qualche dettaglio (nella fattispecie i nomi di centri abitati e corsi d acqua minori). In questa sede si presentano le carte geografiche tratte dal Pacichelli e concernenti il territorio dell attuale regione Campania, vale a dire quelle dedicate alle province di Terra di Lavoro, Principato Ultra e Principato Citra. 3

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4 Con un salto in avanti di circa un secolo, si vuole ora porre l attenzione su una carta di topographia paestana di tutt altro tenore ed impianto grafico. L incisione è tratta dall opera Paesti quod Posidoniam etiam dixere rudera di Paolo Antonio Paoli (1784), di cui si dirà ampiamente nella sezione di questo libro dedicata a Paestum, e risulta essere il frutto di un lavoro a più mani: quelle dell architetto della corte reale Tommaso Rajola, autore dei rilievi topografici e già collaboratore del Paoli per un precedente trattato sulle antichità puteolane edito nel 1768, e dell incisore Francesco La Marra, allievo del Solimena, al quale si deve l ideazione e la realizzazione tecnica. La tavola consiste in un elegante raffigurazione del territorio pestano, inquadrata in una sorta di grande cartiglio al quale fanno da contorno una scena, in basso, che rimanda al viaggio di Ulisse e al mito delle sirene, e sulla sinistra dei ruderi che alludono all anfiteatro di Paestum. Dal punto di vista topografico la carta risulta essere anche sufficientemente precisa, fatta eccezione per la sfalsata distanza dei centri di Altavilla e Albanella da Capaccio, Giungano e Trentinara, in questo caso eccessivamente ridotta. 4

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