4 FEBBRAIO 2014 MESSA DELL AURORA

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Serafino Ventura
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1 Prot BASILICA CATTEDRALE 4 FEBBRAIO 2014 MESSA DELL AURORA OMELIA Eccellenza Reverendissima Mons. Eugenio Sbarbaro, Nunzio Apostolico, Carissimi fratelli Presbiteri e Diaconi, Fratelli e Sorelle nel Signore, Devoti di Sant Agata Distinte Autorità, 1. Tutti conosciamo e sperimentiamo una delle caratteristiche più belle della festa di Sant'Agata: il legame affettuoso che ci unisce a Lei, di cui segno è il nostro sguardo silenzioso, familiare e sincero che ancora una volta abbiamo la gioia di rivolgerle. Si uniscono a noi le numerose persone che seguono in diretta TV questa Celebrazione Eucaristica, tramite Telecolor e gli schermi opportunamente predisposti in Piazza Duomo e in Piazza Università, per la cui messa in opera vogliamo ringraziare il Signor Sindaco e chi l'ha sponsorizzato. 2. A noi che con affetto e devozione teniamo fisso lo sguardo su Agata è stato rivolto dall'autore della prima lettura (Eb 12, 1-4) il forte invito a tenere fisso lo sguardo su Gesù. Dinanzi a tale richiesta, noi devoti di Agata ci chiediamo: siamo forse rimproverati perché

2 teniamo fisso lo sguardo anche su Agata, nostra amata concittadina e Santa Patrona? No! Non veniamo rimproverati, ma ci vien detto, piuttosto, di assumere lo stesso atteggiamento che Agata seppe avere durante la sua vita terrena. È questo, infatti, il significato più profondo e più bello della nostra festa in onore della vergine e martire Agata. L autore della Lettera agli Ebrei ci dice che noi cristiani siamo circondati da una moltitudine di testimoni. Per noi catanesi e per tutti i devoti di Sant'Agata la nostra Patrona è una grande e straordinaria testimone del modo insuperabile in cui si può tenere fisso lo sguardo su Gesù. Anche Lei, nei giorni della sua vita terrena, ha ascoltato le stesse espressioni che noi abbiamo appena udito in questa prima parte della Messa, la liturgia della Parola ed ha saputo attuarle nella sua esistenza. 3. Cosa ascoltò Agata e cosa abbiamo ascoltato noi questa mattina? Per l autore nella Lettera agli Ebrei, Gesù dà origine alla fede e la porta a compimento. Egli, infatti, ci fa conoscere in maniera piena e definitiva Dio, rivelandolo come nostro Padre. Gesù porta a compimento la fede perché esegue nella storia il progetto di Dio per noi uomini e per la nostra salvezza. Egli compie la volontà del Padre dando la vita per noi: Gesù di fronte alla gioia che gli era posta dinanzi, si sottopose alla croce per amore nostro. Questa ubbidienza è all origine del fatto che ora "siede alla destra del trono di Dio". La pagina del Vangelo appena proclamata (Mc 5,21-43) ci ricorda che Gesù, prima di

3 compiere il gesto di amore più grande dando la Sua vita per noi, fu sempre attento e premuroso verso tutti e specialmente nei riguardi delle persone che erano provate da particolari sofferenze. Gesù, infatti, accolse la supplica di un padre la cui figlioletta stava per morire, e subito andò con lui. Cammin facendo, intercetta ed accoglie il gesto della donna che con tanta fede diceva a sé stessa: Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata. Gesù elogia la grande fede della donna: Figlia, la tua fede ti ha salvata e la incoraggia indicandole un sereno avvenire: Và in pace e sii guarita dal tuo male". Gesù, poi, prosegue nel suo cammino e al capo della sinagoga che riceve l annunzio della morte della figlia, rivolge un forte invito a continuare a fidarsi di Lui: Non temere, soltanto abbi fede. È la fede di quel papà che permette a Gesù di operare il gesto che colma tutti di stupore: la fanciulla morta, al tocco e alle parole di Gesù, si alzò e camminava. Davvero ci commuovono i gesti pieni di affetto e di naturalezza che Gesù compie: prese la mano della bambina e dopo averla invitò i presenti a darle da mangiare. Una condotta, quella di Gesù, carica di attenzione e di amore nelle vie "ordinarie" dell'esistenza. 4. In questo momento noi siamo certamente commossi al vedere il comportamento attento del Signore; come noi anche Agata rimase stupita ed edificata da tale condotta e volle conoscere meglio Colui che era stato così buono ed affettuoso nei riguardi di una ragazza quasi sua coetanea.

4 Ella seppe tenere sempre fisso lo sguardo su Gesù, si innamorò di Lui, Lo scelse come suo amico e suo sposo. E' questo il segreto che l'ha resa coraggiosa davanti alle insidie ed alle minacce, l'ha resa forte davanti ai supplizi dei carnefici, l'ha trasformata nella nostra "eroina nel cielo". Il comportamento di Agata è in piena sintonia con quanto abbiamo ascoltato nella prima lettura: avendo deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza sulla corsa che ci sta davanti. La scelta di Gesù come amico rese Agata libera, generosa nelle rinunzie e quindi agile nel seguire il Signore. E lo seguì senza stancarsi fino al martirio, resistendo fino al sangue nella lotta contro il peccato. 5. Noi guardiamo con affetto e grande ammirazione il volto di Agata. Ma dobbiamo chiederci proprio qui, oggi, in questa Cattedrale gremita da tanti devoti: Noi davanti a Lei, Lei davanti a noi. Ci chiediamo: vediamo Agata solo superficialmente o, da veri devoti, riusciamo a scorgerla nella sua autenticità, cioè come persona affascinata da Gesù, fedele a Lui fino al martirio? La nostra devozione è vera se come Agata teniamo fisso lo sguardo su Gesù. Se imitiamo questo gesto di amore della nostra Patrona nei riguardi di Gesù, ci innamoreremo di Lui e per amor Suo supereremo, come Lei, difficoltà ed ostacoli pur di restare sempre uniti al Signore. Come Agata potremo ripetere le parole di Paolo:

5 Chi ci separerà dall amore di Cristo. Forse la tribolazione, l angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? [ ] Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori, grazie a colui che ci ha amati. Nulla potrà mai separarci dall amore di Dio, che è in Cristo Gesù, nostro Signore (Rm 8, 35-39). 6. Stiamo partecipando alla Santa Messa. È questo il momento più opportuno per tenere lo sguardo fisso su Gesù. Egli è presente veramente qui con noi. Noi siamo la folla di cui spesso leggiamo nei Vangeli che si raduna attorno al Maestro per ascoltarlo, per vedere e ricevere le prove stupende del Suo amore. Agata partecipava alla Messa: incontrava e riceveva Gesù, come possiamo fare anche noi. Non priviamoci mai di questa possibilità: viviamo ogni domenica la gioia dell incontro con Gesù Risorto. Riscopriamo, se l avessimo perduta, la consapevolezza dell importanza fondamentale della domenica, giorno del Signore, giorno della Chiesa, giorno della famiglia ed anche giorno del riposo. Se teniamo fisso lo sguardo su Gesù sorgerà pure in noi il desiderio di imitarlo nella sua attenzione verso le persone che ogni giorno incontriamo e, particolarmente, quelle che sperimentano ogni genere di difficoltà. Saremo più buoni e le nostre relazioni diventeranno più umane, più serene. Saremo davvero, come Agata, una benedizione per gli altri, per la comunità civile ed ecclesiale di cui facciamo parte.

6 Per questo, con fiducia e a nome di tutti, mi rivolgo a Te, amata nostra concittadina e Santa Patrona: Agata, a noi che ti guardiamo con tanta devozione, ottieni dal Signore Gesù la grazia di guardare a Lui con fede e con amore come facevi tu. Fa che anche noi ci innamoriamo di Gesù. Ottienici il dono di incontrarlo soprattutto partecipando alla Santa Messa e di trasformare questo incontro con Lui in amore attento e premuroso verso il nostro prossimo. Saremo così tuoi veri devoti e tuoi imitatori pieni di gioia e di fervore". Così sia per tutti noi. Salvatore Gristina

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