SOMMARIO CATEGORIE LOGICHE UNIVERSALI
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- Alessandra Simonetti
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1 SOMMARIO Basi teoriche per la progettazione di un sistema informativo Struttura ed organizzazione della progettazione Ciclo di vita di un sistema informativo CATEGORIE LOGICHE UNIVERSALI Individuano i meccanismi mentali in base ai quali sono definiti e rappresentati i singoli elementi del sistema (processi, dati) e le loro interazioni
2 classificazione ASTRAZIONE Operazione mentale in base alla quale si trascurano caratteristiche irrilevanti per la progettazione, utilizzando i meccanismi di: aggregazione (scomposizione) generalizzazione (specializzazione) CLASSIFICAZIONE Meccanismo di astrazione che consiste nel definire classi di oggetti, ossia insiemi di oggetti caratterizzati da una proprietà comune La relazione di appartenenza degli oggetti alla classe è esprimibile come IS-MEMBER MEMBER-OF
3 ESEMPI DI CLASSIFICAZIONE Arrigo Frisiani Angelo Raffaele Meo Marco Mezzalama CORRENTISTA versamento di contanti versamento di assegno prelievo richiesta saldo OPERAZIONI DI SPORTELLO AGGREGAZIONE Meccanismo di astrazione in base al quale delle classi di oggetti sono incluse in un altra classe La relazione di appartenenza che ne deriva è esprimibile come IS-PART PART-OF
4 ESEMPI DI AGGREGAZIONE Cognome Nome Identificazione Operazioni di sportello Operazioni non di sportello Segnalazioni periodiche Processi Gestione conto corrente GENERALIZZAZIONE Meccanismo di astrazione attraverso il quale si costruiscono gerarchie di caratteristiche tra gli oggetti di due o più classi La relazione di appartenenza che ne deriva è esprimibile come IS-A
5 ESEMPI DI GENERALIZZAZIONE Persona fisica Persona giuridica Clienti Consultazione Movimentazione Operazioni su c/c MODELLAZIONE Operazione mentale mediante la quale si producono, con opportuni linguaggi, degli schemi del sistema che descrivono gli oggetti, individuati con l astrazione, l che devono essere realizzati Questi schemi sono detti modelli
6 ESEMPI DI MODELLI Schema elettrico modello che descrive un circuito elettrico piuttosto lontano dall aspetto fisico dell oggetto rappresentato Plastico di un edificio modello che ne descrive l aspetto esteriore e la sua collocazione piuttosto vicino all aspetto fisico dell oggetto rappresentato PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA INFORMATIVO (I) È articolata e complessa in quanto: usa molteplici modelli, ciascuno legato ad una specifica prospettiva le prospettive sono diversificate a seconda dell argomento del modello (base di dati, processi)
7 PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA INFORMATIVO (II) È articolata e complessa in quanto: le prospettive sono diversificate a seconda del livello di modellazione (requisiti utente, progetto concettuale, implementazione) richiede di collegare e integrare i diversi modelli LIVELLO DEI REQUISITI UTENTE Descrive il contenuto del S.I. dal punto di vista dell utente per mezzo di: schemi informativi, che descrivono struttura e contenuto dei dati che il sistema deve elaborare schemi procedurali, che descrivono le sequenze di attività che compongono le elaborazioni ed i dati coinvolti
8 LIVELLO DEL PROGETTO CONCETTUALE Descrive processi e base di dati del S.I. prescindendo dai vincoli implementativi, evidenziando i rapporti logico-concettuali tra di essi, in modo da fornire una rappresentazione ricca da un punto di vista semantico e sintetica al tempo stesso LIVELLO DELL IMPLEMENTAZIONE (I) È il livello del software eseguibile e pertanto: la base di dati è specificata per mezzo del DDL di un opportuno DBMS i processi sono specificati da programmi di elaborazione scritti in un opportuno linguaggio (per es. COBOL, C++)
9 LIVELLO DELL IMPLEMENTAZIONE (II) È il livello del software eseguibile e pertanto: riflette lo specifico ambiente in cui il S.I. è realizzato (in particolare dal punto di vista del sistema operativo) SEGMENTI DI PROGETTAZIONE LIVELLI DI MODEL- LAZIONE ARGOMENTI Base di dati Processi Requisiti utente A B Progetto concettuale C D Implementazione E F
10 CONTENUTO DEI SEGMENTI DI PROGETTAZIONE Argomento: base di dati Segmento A Requisiti utente: viste di utente (classi di dati) Segmento C Progetto concettuale: entità, attributi, relazioni (schema concettuale) Segmento E Implementazione: DBMS, schema logico-fisico CONTENUTO DEI SEGMENTI DI PROGETTAZIONE Segmento B Argomento: processi Requisiti utente: procedure aziendali Segmento D Progetto concettuale: struttura dettagliata dei processi Segmento F Implementazione: linguaggio, programmi
11 APPROCCIO PILOTATO DAI DATI A Viste utente C Schema concettuale D Struttura dei processi E Schema logico-fisico F Programmi APPROCCIO PILOTATO DAI PROCESSI A Viste utente B Procedure aziendali C Schema concettuale D Struttura dei processi E Schema logico-fisico F Programmi
12 APPROCCI TIPICI ALLA PROGETTAZIONE DI S.I. TIPOLOGIA DI S.I. Schedario elettronico Elaborazione di transazioni Reporting Supporto operativo APPROCCIO TIPICO Pilotato dai dati Pilotato dai processi (procedure complesse) Pilotato dai dati (procedure semplici) Pilotato dai dati Pilotato dai processi o misto ITER PROGETTUALI Modalità di realizzazione di un sistema informativo: realizzazione ex novo realizzazione prototipale reingegnerizzazione dell esistente personalizzazione di un pacchetto dotato di modello concettuale
13 REALIZZAZIONE EX NOVO Modellazione requisiti Modellazione concettuale Implementazione NOTE: garantisce aderenza totale alle esigenze dell organizzazione costosa (persone, tempo) e quindi poco frequente REALIZZAZIONE PROTOTIPALE Modellazione requisiti Modellazione concettuale Implementazione prototipale NOTE: procede per edizioni (versioni) successive si realizzano via via i diversi sottosistemi Implementazione definitiva
14 REINGEGNERIZZAZIONE Sistema implementato Modellazione concettuale Modellazione requisiti NOTE: Si usa se non si hanno descrizioni precise di quanto esiste Ricorre a programmi di reverse engineering che estraggono gli schemi dei dati e dei processi dal sistema implementato PERSONALIZZAZIONE DI PACCHETTO Requisiti utente Modellazione concettuale Implementazione NOTA: I pacchetti possono consentire operazioni di: parametrizzazione: base di dati e processi sono adattati alle caratteristiche dell utente personalizzazione: l utente modifica il modello concettuale
15 DERIVAZIONE È il procedimento attraverso il quale lo schema di un modello è ricavato dallo schema di un altro modello POSSIBILI DERIVAZIONI PER UN S.I. Se si associa un modello diverso ad ogni segmento, le possibili derivazioni sono: Orizzontali dati processi; processi dati Verticali requisiti utente progetto concettuale progetto concettuale implementazione
16 PROBLEMI NELLA DERIVAZIONE (I) Le derivazioni sono trasformazioni parziali dei modelli nel senso che la validità del modello di partenza non garantisce quella del modello di arrivo PROBLEMI NELLA DERIVAZIONE (II) I procedimenti di derivazione vanno scelti in modo da massimizzare l inputl informativo fornito dal modello di partenza al modello derivato
17 Coesione orizzontale del progetto Esempi: INTEGRAZIONE Richiede la coerenza tra gli elementi ad un dato livello di modellazione un processo può prevedere l elaborazione di un dato non presente nella base di dati la base di dati può contenere un dato che non è elaborato da alcun processo Coesione verticale del progetto Esempio: INTEGRAZIONE Richiede la coerenza tra requisiti utente e progetto concettuale e tra progetto concettuale e implementazione il progetto concettuale può essere stato sviluppato in modo più o meno indipendente dai requisiti utente, per difetto o incompletezza di definizione di questi ultimi
18 METODOLOGIA DI PROGETTO (I) Deve precisare: 1. la sequenza secondo la quale vanno percorsi i segmenti di progettazione 2. i modelli da usare per rappresentare dati e processi ai vari livelli METODOLOGIA DI PROGETTO (II) Deve precisare: 3. i procedimenti di derivazione e di integrazione da applicare 4. gli strumenti software da utilizzare per le attività dei punti 2 e 3
19 LINEE DI TENDENZA NELLO SVILUPPO DEI S.I. Preferire l integrazione e il riuso di componenti alla realizzazione ex novo Realizzare sistemi aperti e adatti ad evoluzioni graduali (globalizzazione dell informazione) Prevedere la possibilità di cooperazione tra S.I. diversi (complessità delle organizzazioni) CICLO DI VITA NELLO SVILUPPO DI UN S.I. Studio di fattibilità Indagini di approfondimento Analisi di sistema Progetto di sistema Implementazione Gestione e revisione
20 STUDIO DI FATTIBILITÀ Procedure esistenti UTENTI Problemi Nuove esigenze Obiettivi DIREZIONE Responsabilità Confini STUDIO DI FATTIBILITÀ Costi FORNITORI Vincoli Nuove opportunità Rapporto sullo studio di fattibilità CONTENUTO DEL RAPPORTO SULLO STUDIO DI FATTIBILITÀ (I) Premesse: motivazioni del progetto, collegamento con gli obiettivi dell organizzazione Descrizione della situazione esistente ed identificazione di eventuali problemi
21 CONTENUTO DEL RAPPORTO SULLO STUDIO DI FATTIBILITÀ (II) Requisiti del nuovo sistema e dettagli sulle possibili opzioni dal punto di vista tecnico, organizzativo, economico Raccomandazioni finali REQUISITI PER IL SUCCESSO DI UN PROGETTO Affidabilità tecnologica Ragionevolezza nella programmazione Validità economica Accettabilità per l organizzazione
22 AFFIDABILITÀ TECNOLOGICA Le soluzioni proposte vanno esaminate dal punto di vista dei problemi tecnologici che possono presentare Esempi: uso di tecnologie avanzate tipo riconoscimento della voce desiderio di fornire supporto a decisioni strategiche RAGIONEVOLEZZA NELLA PROGRAMMAZIONE Comporta la verifica: della disponibilità od ottenibilità delle competenze previste della plausibilità delle scadenze obbligatorie o desiderabili
23 VALIDITÀ ECONOMICA Deve essere valutata in base all analisi di costi e benefici Costi: una tantum (per esempio staff, calcolatori, addestramento) di funzionamento (fissi, variabili) Benefici: tangibili (per es. riduzione errori, diminuzione dei tempi di risposta, riduzione delle spese) intangibili (per es. migliore immagine, migliori decisioni, migliore spirito del personale) ACCETTABILITÀ PER L ORGANIZZAZIONE (I) Verifica della ragionevolezza dell impatto sull organizzazione in termini di: impatto sulle strutture aziendali (reparti, divisioni, responsabili) capacità degli utenti di utilizzare e trarre beneficio dal sistema impatto sull ambiente esterno (clienti)
24 ACCETTABILITÀ PER L ORGANIZZAZIONE (II) Verifica della ragionevolezza dell impatto sull organizzazione in termini di: impatto sui dipendenti (diverse condizioni di lavoro, timori di licenziamento) compatibilità con eventuali sistemi esistenti CICLO DI VITA NELLO SVILUPPO DI UN S.I. Studio di fattibilità Indagini di approfondimento Analisi di sistema Progetto di sistema Implementazione Gestione e revisione
25 GESTIONE E REVISIONE Richiede: valutazione del sistema realizzato fa quello che doveva fare in termini di obiettivi di direzione ed utenti realizza tali obiettivi in modo soddisfacente individuazione di eventuali problemi definizione di eventuali modifiche da apportare al sistema STRUMENTI PER LA PROGETTAZIONE (I) Data Flow Diagram (DFD) usato per i processi Entità Relazione (E-R) usato per i dati Structured Analysis and Design Technique (SADT) usato per i processi
26 STRUMENTI PER LA PROGETTAZIONE (II) Information Systems Analysis of Changes (ISAC) usato per processi e dati Hierarchical Input Process Output (HIPO) usato per i processi UML Unified Modelling Language (I) Si tratta di un linguaggio di modellazione che: è indipendente dal processo può essere usato a diversi livelli del progetto
27 UML Unified Modelling Language (II) Si tratta di un linguaggio di modellazione che: modella il S.I. da una prospettiva object-oriented (consente cioè di rappresentare classi, oggetti che le compongono, stato e comportamento di tali oggetti) è stato standardizzato a livello internazionale
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