Appunti di armonia VIII Rivolti delle triadi e cifrature
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- Filiberto Donati
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1 Appunti di armonia VIII Rivolti delle triadi e cifrature Cifrature La cifratura 3 5 indica che sopra il basso abbiamo una terza e una quinta (esempi a.1 e b.1). La cifratura 3 indica che sopra il basso abbiamo una terza e una sesta (esempi a.2 e b.2). La cifratura 4 indica che sopra il basso abbiamo una quarta e una sesta (esempi a.3 e b.3). Gli esempi a.1, a.2 e a.3 sono a tre voci; gli esempi b.1, b.2 e b.3 sono a quattro voci (il raddoppio alla quarta voce non si cifra). A prescindere dalla disposizione delle voci superiori, la cifra più piccola si scrive sempre in basso, e la più grande sempre in alto (vedi esempio c). Le cifre si leggono sempre dalla più piccola alla più grande. Posizione del basso nei rivolti Nelle triadi in stato fondamentale, cifrate 3 5 (ma in genere prive di cifratura) il basso ha la fondamentale dell accordo (esempio d). Nelle triadi in primo rivolto, cifrate 3, oppure semplicemente, il basso ha la terza dell accordo (esempio e). Nelle triadi in secondo rivolto, cifrate 4, il basso ha la quinta dell accordo (esempio f). La posizione delle tre voci superiori è indifferente. Mentre nelle triadi in stato fondamentale si raddoppiava sempre la fondamentale, con i rivolti si possono raddoppiare anche la terza oppure la quinta dell accordo. Regola generale Non si raddoppia mai la sensibile (esempio g). 1
2 Nell esempio d abbiamo tre accordi in stato fondamentale. Nell esempio e abbiamo tre accordi in primo rivolto. In e.1 abbiamo l accordo Si-Re-Fa : al basso troviamo il Re. In e.2 abbiamo l accordo Mi-Sol-Si: al basso troviamo il Sol. In e.3 abbiamo l accordo Re-Fa -La: al basso troviamo il Fa. Nell esempio f abbiamo tre accordi in secondo rivolto. In f.1 abbiamo l accordo Mi -Sol-Si : al basso troviamo il Si. In f.2 abbiamo l accordo La -Do-Mi : al basso troviamo il Mi. In f.3 abbiamo l accordo Si -Re-Fa: al basso troviamo il Fa. L esempio g è in Re maggiore. La sensibile è il Do, l accordo è La-Do -Mi. L esempio g.1 è sbagliato, perché viene raddoppiata la sensibile (troviamo il Do sia al basso sia al soprano). Gli esempi g.2 e g.3 sono corretti: in g.2 viene raddoppiata la quinta dell accordo (Mi al tenore e al soprano); in g.3 viene raddoppiata la fondamentale dell accordo (La al tenore e al soprano). Impiego di 3 5, 3 e 4 Descrivo l impiego di 3 5, 3 e 4 in rapporto al basso. 1 Nella tonalità di Do maggiore, I3 indica che al basso c è il Do, e sopra il Do troviamo le note Mi e La, in qualsiasi disposizione (esempio h); III3 indica che al basso c è il Mi, e sopra il Mi troviamo le note Sol e Do, in qualsiasi disposizione (esempio i). 1 La teoria musicale di origine tedesca descrive invece l impiego dei rivolti in rapporto alla fondamentale, e non al basso. 2
3 Modo maggiore Nel seguente schema si elencano i rivolti più utilizzati nel modo maggiore. I rivolti meno frequenti sono indicati fra parentesi. I II III IV V VI VII (3 5 ) (3 ) (3 )* 3 3 (3 ) 3 * ( 4 )* 4 * I rivolti che si utilizzano a particolari condizioni sono indicati con un asterisco. Alcuni specifici movimenti del basso vengono infatti armonizzati con determinati rivolti: ecco i più frequenti. Esempio j Esempio k Esempio l Esempio m I II III VII I IV III V V Nell esempio j, in Re M, vediamo tre possibili soluzioni del movimento I-II-III, realizzate con le cifre Passando dal II al III, la voce che raddoppia il basso è obbligata a scendere, altrimenti si determinerebbero delle ottave parallele col basso: 2 il Mi scende sempre al Re. Passando dal II al III, la voce che ha la sensibile (Do ) è obbligata a risolvere salendo alla tonica (Re). Se l accordo di I è disposto come nell esempio j.4, col soprano che raddoppia il basso, si può utilizzare in alternativa la cifratura : anche qui, la sensibile risolve (il Do sale al Re) e il raddoppio del basso scende (il Mi scende al Re). 2 Vedi Appunti di armonia IX. 3
4 Nell esempio k, in Fa M, vediamo VII-I realizzato con Poiché nel VII il basso porta la sensibile, non può essere raddoppiato; il basso risolve la sensibile salendo alla tonica. Nell esempio l, in Re M, vediamo IV-III realizzato con Nell esempio m, in Si M, vediamo tre possibili soluzioni del movimento V-V, realizzate con le cifre Il caso più frequente è il salto di ottava del basso sul V (m.1). La cifratura può essere utilizzata anche con un V prolungato alla stessa altezza (m.2). Dopo il salto di ottava sul V troviamo di solito la cadenza perfetta sul I, ma può esserci anche la cadenza d inganno sul VI (m.3). 3 Attenzione: Le cifrature valgono solo per gli specifici gradi indicati. Con I-II-III utilizziamo , ma con gli altri casi di basso che sale di grado (ad esempio II-III-IV, oppure IV-V- VI) non utilizziamo le medesime cifrature. 3 Vedi Appunti di armonia VII Cadenza d inganno. 4
5 In generale, quando il basso ha un salto di quarta ascendente (quinta discendente) oppure di quarta discendente (quinta ascendente) si utilizzano due accordi in stato fondamentale, ossia Modo minore Come di consueto, il modo minore è più complesso del maggiore. Nel seguente schema si elencano i rivolti più utilizzati. I rivolti meno frequenti sono indicati fra parentesi. La + indica che la nota viene alterata in senso ascendente. Nei casi sotto elencati si tratta sempre della sensibile: +VII significa che il VII viene alterato: in Do minore, si passa da Si a Si. II4 + significa che l intervallo di sesta sopra il II viene alterato: in Do minore, il II è Re; II3 viene quindi realizzato con le note Re-Fa-Si, mentre II4 + viene realizzato con le note Re-Sol-Si. I II III IV V VI VII +VII 3 5 ( 5 3 ) * ( 5 3 ) (3 ) 3 * * 4 + * 4 * I rivolti che si utilizzano a particolari condizioni sono indicati con un asterisco. Alcuni specifici movimenti del basso vengono infatti armonizzati con determinati rivolti: ecco i più frequenti. Esempio n Esempio o Esempio p Esempio q Esempio s I II III +VII I IV III II III V V Nell esempio n, in Re m, vediamo due possibili soluzioni del movimento I-II-III, realizzate con le cifre
6 Passando dal II al III, la voce che raddoppia il basso è obbligata a scendere, altrimenti si determinerebbero delle ottave parallele col basso: 4 il Mi scende sempre al Re. Passando dal II al III, la voce che ha la sensibile (Do ) è obbligata a risolvere salendo alla tonica (Re). Se l accordo di I è disposto come nell esempio n.3, col soprano che raddoppia il basso, si può utilizzare in alternativa la cifratura : anche qui, la sensibile risolve (il Do sale al Re) e il raddoppio del basso scende (il Mi scende al Re). Nell esempio o, in Fa m, vediamo +VII-I realizzato con Poiché nel +VII il basso porta la sensibile, non può essere raddoppiato; il basso risolve la sensibile salendo alla tonica. Negli esempi p e q, in Re m, vediamo due differenti soluzioni sul III. Con IV-III si usa la cifratura (esempio p). Attenzione alla nota che raddoppia il basso nel IV: andando al III, bisogna evitare le ottave parallele col basso. 5 Con II-III si usa la cifratura (esempio q). In questo caso si ragiona come se ci trovassimo in Fa M (tonalità relativa maggiore di Re m): poiché nel II il basso porta la sensibile di Fa M, non può essere raddoppiato. 4 Vedi Appunti di armonia IX. 5 Vedi Appunti di armonia IX.
7 Nell esempio r, in Si m, vediamo tre possibili soluzioni del movimento V-V, realizzate con le cifre Con la cadenza perfetta V-I è sempre necessaria l alterazione della sensibile (La ). Il caso più frequente è il salto di ottava del basso sul V (r.1). La cifratura può essere utilizzata anche con un V prolungato alla stessa altezza (r.2). Dopo il salto di ottava sul V troviamo di solito la cadenza perfetta sul I, ma può esserci anche la cadenza d inganno sul VI (r.3). Attenzione: Le cifrature valgono solo per gli specifici gradi indicati. Con I-II-III utilizziamo , ma con gli altri casi di basso che sale di grado (ad esempio II-III-IV, oppure IV-V- VI) non utilizziamo le medesime cifrature. In generale, quando il basso ha un salto di quarta ascendente (quinta discendente) oppure di quarta discendente (quinta ascendente) si utilizzano due accordi in stato fondamentale, ossia Rivolti e funzioni armoniche A differenza degli accordi in stato fondamentale, dove le funzioni armoniche sono definite in modo univoco, con i rivolti le funzioni armoniche dipendono in una certa misura dal contesto. Nei seguenti schemi elenco le corrispondenze più significative fra accordi in rivolto e funzioni armoniche. Modo maggiore I II III IV V VI VII 3 5 T 3 5 ( 3 5 ) 3 5 S 3 5 D 3 5 ( 3 ) ( 3 )* 3 T 3 S ( 3 ) 3 * D ( 4 )* D 4 * D Vedi Appunti di armonia VII Cadenza d inganno. 7
8 Modo minore I II III IV V VI VII +VII 3 5 t ( 5 3 ) 3 5 * 3 5 s 3 5 D ( 5 3 ) (3 ) 3 * 3 t 3 s 3 3 * D 4 + * D 4 * D Tenendo presenti queste corrispondenze, possiamo utilizzare anche per gli accordi in rivolto i collegamenti fra funzioni armoniche illustrati in Appunti di armonia I e VI. 7 Ad esempio: possiamo collegare tutte le funzioni armoniche di sottodominante a tutte le funzioni armoniche di dominante: IV3 -V3 5, oppure IV3 5 -V4 -V3 5 ; possiamo collegare tutte le funzioni armoniche di dominante a tutte le funzioni armoniche di tonica: V3 5 -I3, oppure (nel modo maggiore) VII3 -I3 5 ; e così via Per i casi contrassegnati da asterisco (*) valgono le indicazioni particolari date in precedenza. 7 Vedi Appunti di armonia I Funzioni armoniche e collegamento fra gradi in stato fondamentale in modo maggiore e Appunti di armonia VI Funzioni armoniche e collegamento fra gradi in stato fondamentale in modo minore. 8
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