La statistica per la città

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "La statistica per la città"

Transcript

1 COMUNE DI FIRENZE La statistica per la città Comune di Firenze Dicembre 2003 Ufficio Comunale di Statistica Via de' Perfetti Ricasoli Firenze Tel.: Fax: Francesca Regina, Silvana Salvini, Daniele Vignoli La popolazione a Firenze Il profilo demografico della città

2

3 Francesca Regina, Silvana Salvini, Daniele Vignoli La popolazione a Firenze Il profilo demografico della città

4 Comune di Firenze Ufficio Comunale di Statistica Dirigente Riccardo Innocenti Posizione Organizzativa Statistica Gianni Dugheri Presentazione di Carlo A. Corsini Fascicolo a cura di: Francesca Regina e Silvana Salvini Previsioni demografiche a cura di: Daniele Vignoli Hanno collaborato: Lucio Livio Anglani Carlo Lucherini Elisa Molino Immagine di copertina tratta da un manifesto ISTAT per il Censimento della Popolazione 2001

5 Con la pubblicazione di questo studio vede la luce una prima realizzazione del progetto previsto dalla Convenzione tra il Comune di Firenze e il Dipartimento di Statistica Giuseppe Parenti dell Università degli Studi di Firenze dedicato alla costruzione di un modello demografico di Firenze. La prossima tappa sarà la pubblicazione dei risultati di un indagine svolta sui residenti per conoscere quale sia la loro percezione dei fenomeni demografici della città e quali atteggiamenti assumano di conseguenza: consistenza della popolazione, fecondità, invecchiamento, migrazioni, servizi alla persona. Il lavoro presentato in questo fascicolo è già stato utilizzato, ancor prima della pubblicazione, come materiale a supporto e documentazione per la redazione del nuovo Piano Strutturale di Firenze e sarà senz altro di grande utilità per gli amministratori, le componenti sociali ed economiche della città, gli studiosi, i cittadini in genere. Sulla base dei risultati qui esposti possono essere supportate scelte amministrative anche di grande rilievo; si pensi solo alle iniziative che riguardano i fenomeni migratori o a quelle che incidono sulla vita delle famiglie in termini di servizi e di assistenza. Già alcuni mesi fa abbiamo pubblicato Statistiche demografiche a Firenze dopo il censimento dove, sempre partendo dai dati anagrafici, si cercava di esporre quali fossero i mutamenti strutturali intervenuti nella città dal 1991 ad oggi. Lì l approccio era essenzialmente descrittivo e diffuso sulle cosiddette aree elementari. Adesso lo studio scende davvero in profondità sui meccanismi e le determinati di fondo dei mutamenti, spingendosi poi, con un lavoro del tutto originale, nelle previsioni sull evoluzione quantitativa della popolazione al 2021 prendendo in considerazione tre scenari diversi. La pubblicazione di queste elaborazioni nella collana La statistica per la città si accompagna a quelle già realizzate e presentate alla Conferenza Nazionale di Statistica del novembre 2001, sui primi risultati dell indagine sperimentale sulle forze di lavoro a Firenze e sul progetto di Sistema Informativo Statistico, a quella presentata in occasione del Convegno nazionale Un anno con l Euro, a quelle di recentissima o imminente pubblicazione sul rapporto annuale della medesima indagine sperimentale, dell Annuario Statistico del Comune di Firenze del 2001 e dello studio sugli incidenti stradali, a quelle di prossima realizzazione sul gradimento dei servizi comunali e sulla qualità della vita a Firenze. Sono tutte espressioni dello sforzo e dell impegno profusi dall Ufficio per portare alla massima diffusione tra i cittadini, le forze sociali e gli amministratori i dati statistici disponibili e le elaborazioni relative.

6

7 INDICE PRESENTAZIONE III CAPITOLO I Struttura della popolazione e delle famiglie fiorentine al 31 dicembre 2001 secondo L Anagrafe Comunale 1 I.1. PREMESSA 1 I.1.1 Introduzione ai dati 2 APPENDICE 1 5 Alcuni appunti sui dati derivanti dal recupero ai fini anagrafici di individui non censiti (ottobre 2003) 5 I.2. GLI INDIVIDUI 8 I.2.1. La popolazione residente e le sue caratteristiche 8 I.2.2. Gli individui e i quartieri 20 I.2.3. Gli individui con cittadinanza straniera 23 I.2.4. Modelli di regressione per lo studio delle caratteristiche degli individui 25 I.3. FAMIGLIA E MUTAMENTO SOCIALE 36 I.3.1. I fattori dei mutamenti strutturali e le definizioni delle famiglie 36 I.3.2. Caratteristiche del capofamiglia e delle varie tipologie familiari 40 I.3.3. La famiglie unipersonali 46 I.3.4. La famiglie nucleari 50 I.3.5. Confronto con i dati del Censimento del I.3.6. Le famiglie e le loro caratteristiche all interno dei quartieri 58 I.3.7. Le famiglie stranieri presenti a Firenze 61 I.3.8. I fattori delle famiglie fiorentine: un analisi attraverso i modelli di regressione 63 I.4. IL CONFRONTO TRA IL 2000 E IL 2001 CENSITO 67 I.4.1. Confronto tra gli individui presenti nell anagrafe al 31 dicembre 2000 e gli individui presenti nell anagrafe al 31 dicembre 2001 corretta con i dati del censimento 67 I.4.2. Confronto tra le famiglie al 31 dicembre 2000 e le famiglie al 31 dicembre 2001 corrette con i dati del censimento 71 APPENDICE 2 77 La regressione logistica 77 Problemi teorici nella regressione logistica 79 CAPITOLO II La fecondità a Firenze 81 II.1. LA FECONDITA E IL METODO DEI FIGLI PROPRI 81 II.2. LE DISTORSIONI CAUSATE DA ERRORI NELLA FONTE E NELLE IPOTESI 86 II.3. LA FECONDITA A FIRENZE: ANALISI PER CONTEMPORANEI E PER GENERAZIONE 88 II.3.1. La fecondità fiorentina per cittadinanza della madre 94 II.3.2. La fecondità fiorentina all interno dei quartieri 101 CAPITOLO III Le migrazioni 119 III.1. PREMESSA: DEFINIZIONI E FONTI 119 III.2. INTRODUZIONE: LE MIGRAZIONI IN ITALIA 119 III.3. LE MIGRAZIONI A FIRENZE 123 III.3.1. Le componenti del movimento demografico 123 III.4. LE IMMIGRAZIONI A FIRENZE 127 III.4.1. Le immigrazioni e i quartieri 137 III.4.2. Gli immigrati con cittadinanza straniera 145 III.4.3. Una sintesi delle caratteristiche degli immigrati attraverso l analisi delle corrispondenze 151 III.5. LE EMIGRAZIONI A FIRENZE 156 III.5.1. Le emigrazioni e i quartieri 163 III.5.2. Una sintesi delle caratteristiche degli emigrati attraverso l analisi delle corrispondenze 170 I

8 CAPITOLO IV Previsioni di popolazione per il Comune di Firenze 175 IV.1. INTRODUZIONE 175 IV.2. I DATI DI PARTENZA E L ORIZZONTE TEMPORALE SCELTO 176 IV.3. LA METODOLOGIA 177 IV.4. APPLICAZIONI EFFETTUATE 182 IV.5. PREDISPOSIZIONE DELLE IPOTESI PER LA PREVISIONE DI POPOLAZIONE PER IL COMUNE DI FIRENZE 183 IV.5.1. Fecondità 183 IV.5.2. Migratorietà 187 IV.5.3. Fecondità e migratorietà 188 IV.5.4. Mortalità 189 IV.6. PREVISIONI DI POPOLAZIONE PER IL COMUNE DI FIRENZE 191 IV.6.1. Previsione chiusa alle migrazioni 192 IV.6.2. Previsione aperta alla migrazioni 195 IV.6.3. Previsione in ipotesi di interazione tra fecondità e migratorietà 198 IV.7. PREDISPOSIZIONE DELLE IPOTESI PER LE PREVISIONI PER QUARTIERE 201 IV.7.1. Mortalità 202 IV.7.2. Migratorietà 202 IV.7.3. Fecondità 203 IV.8. PREVISIONI PER QUARTIERE 203 IV.9. ANALISI DEI MOVIMENTI INTRACOMUNALI 209 APPENDICE Il metodo Cohort Component 221 APPENDICE L integrazione della componente migratoria nel modello 223 APPENDICE Il metodo di Brass per la stima della mortalità 225 APPENDICE Previsione dei saldi migratori 227 APPENDICE Previsione delle immigrate straniere 231 ALCUNE CONSIDERAZIONI DI SINTESI 235 RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI 245 II

9 Presentazione Carlo A. Corsini Il quadrato è ormai interamente ricoperto di tarocchi e di racconti. Le carte del mazzo sono tutte spiattellate sul tavolo. E la mia storia non c è? Non riesco a riconoscerla in mezzo alle altre, tanto fitto è il loro intrecciarsi simultaneo. Infatti, il compito di decifrare le storie una per una m ha fatto trascurare la peculiarità più saliente del nostro modo di narrare, e cioè che ogni racconto corre incontro a un altro racconto.. le storie raccontate da sinistra a destra o dal basso in alto possono pure essere lette da destra a sinistra o dall alto in basso, e viceversa. Questa metafora, ripresa da Calvino 1, può fornire un accenno della sensazione che ne trae chi ha appena terminato di leggere questo studio. Voglia di rimettere le mani sulla massa di dati che sono stati elaborati? Indubbiamente sì, perché il materiale disponibile, la documentazione di base è veramente importante e di tutto interesse sotto qualunque approccio: non tanto quello meramente demografico, quanto quello che si colloca nel vasto tema della governance. Voglia di riprendere il materiale disponibile (l anagrafe comunale) per riproporne altri approfondimenti, per aprire altre strade di interpretazione di questa storia cittadina, per dare soddisfazione ad altre curiosità di conoscenza. Una massa di dati sicuramente ancora da esplorare. Lo studio comincia da un analisi della struttura demografica, non c è dubbio utilissima, per mettere in evidenza una delle caratteristiche di fondo di questo profilo demografico: il forte grado di invecchiamento della popolazione. Gli ultra sessantacinquenni alla fine del 2001 erano già arrivati al 25,0% dell intera popolazione, con forte prevalenza del sesso femminile risultato sia dell aumento della sopravvivenza, età per età, e con maggiori guadagni per le donne, sia del declino della fecondità. Ma soprattutto con una notevole accelerazione rispetto a date precedenti: dal 18,3% del 1981, al 22,0% del Ancor più rilevante è il fatto che a questo processo generale di cambiamento di struttura si è accompagnato un altra trasformazione, che vede nuove modalità di formazione delle famiglie, che si sono, per così dire, consolidate nel corso degli anni, sconvolgendo il quadro generale delle tipologie familiari a cui le generazioni adulte 1 I. Calvino, Il castello dei destini incrociati, 1994, p. 41. III

10 (quelle di età compresa fra i 50 a i 65 anni) si erano, per così dire, assuefatte il quadro che vedeva la forte prevalenza della tipologia tradizionale, assestata sulla famiglia nucleare (genitori soli o con figli). Ben il 37,9 % delle famiglie è costituito oggi dalla tipologia unipersonale (e per il 62,7% sono donne): se a questa aggiungiamo i solitari (0,9 %), le famiglie senza struttura (1,9%) e quelle formate da sole madri con figli (8,5%) e da soli padri con figli (2,4%), si arriva ad oltre la metà (51,6 %) del totale delle famiglie. Un vero e proprio stravolgimento di modelli specificamente culturali, ma immanentemente demografici, che non può non avere riflessi sulla vita associata della città. Questo drastico mutamento è ancora più evidente se si considera che all interno del gruppo delle famiglie con figli (che sono il 40,2% del totale delle famiglie) i figli di età compresa fra 30 e 39 anni costituiscono il 15,4% dell insieme dei figli conviventi con almeno un genitore. Risultato evidente dell innalzamento dell età al matrimonio e riflesso di una più lunga adolescenza. Un ultima notazione del resto la lettura attenta del volume in oggetto fornisce molte altre preziose indicazioni è che nell insieme delle famiglie con figli conviventi, (che sono il 67,0% delle famiglie fiorentine) quelle costituite da madri sole con figli pesano per circa un quarto (23,4%). E argomento di non poco conto nel quadro delle trasformazioni della società (fiorentina). Come non tener conto delle migrazioni, visto che è a loro che si può assegnare un ruolo sempre più determinante sugli assetti demografici e sul loro divenire? L analisi della fecondità si presta ad ulteriori approfondimenti, che andrebbero fatti con percorsi più specifici con ricerche più mirate. Per esempio, il TFT (tasso di fecondità totale) è stato a Firenze uniformemente inferiore al valore 1 (per aversi piena sostituzione fra generazioni di genitori e generazioni di figli occorrerebbe un tasso di 2,1). Solo negli ultimi tre anni il TFT è salito a 1,070. Ma la fecondità risente dell aumento delle migrazioni e della maggiore fecondità delle non fiorentine, in particolare delle immigrate dai paesi extraeuropei. Infatti, sul TFT totale calcolato per la popolazione fiorentina (ripeto, pari a 1,070) quello derivante dalle fiorentine di nazionalità italiana risulta eguale a 0,978 (comunque in aumento, anche se lieve, rispetto agli anni precedenti) a fronte di 3,395 che è il contributo delle residenti a Firenze ma di nazionalità non italiana. Quali prospettive si possono proporre per il futuro della popolazione a Firenze, con questi dati, tenendo conto del giuoco combinato della fecondità, della sopravvivenza e IV

11 delle migrazioni? Le risposte si trovano nel capitolo finale del rapporto: e sono risposte molto articolate e dense di significato. Il lettore accorto se ne potrà rendere conto. Allora, e non solo in riferimento agli anni , la conclusione terra terra è che Firenze ha dovuto fare i conti con le migrazioni: sono le migrazioni che l hanno condizionata, che hanno influito sulla sua dinamica e sui suoi assetti demografici ed è, a mio avviso, su questo terreno che dovrebbero essere condotte nuove ricerche, per recuperare tutte quelle implicazioni di contenuto e di significato latamente fenotipico che i dati anagrafici contengono. Una ricerca sui cambiamenti di residenza non è una banale indagine su atti amministrativi: ogni atto ci riporta a una persona con il carico di tutta la sua storia vissuta. Perché le cose che le carte nascondono sono più di quelle che dicono 2. A conferma, se si vuole, del bagaglio intrigante di suggerimenti che propone la lettura di questo rapporto, mi soffermo brevemente su un aspetto d indagine che la documentazione di base (ripeto ancora una volta: l anagrafe) può sollecitare lo studio dei cognomi. Una popolazione, nel corso del tempo, si trasforma non solo nelle sue caratteristiche demografiche (fecondità, sopravvivenza, nuzialità, migrazioni, e così via), nei suoi assetti economici e nelle sue implicazioni sociali (quali che siano gli orizzonti disciplinari e metodologici di chi ne fa oggetto di indagine). Ma subisce trasformazioni anche per altre caratteristiche: quelle medico-sanitarie, antropologiche, genetiche, ecc. Le une e le altre restano comunque oggetto specifico di indagine di una governance accorta, che intenda incidere in modo significativo sulla popolazione in esame. E i cognomi, in qualche modo, possono fornire proposte di ulteriori ricerche di approfondimento o di sostegno delle risultanze meramente demografiche. Essi, infatti si trasmettono di padre in figlio indipendentemente dal sesso del figlio (le femmine mantengono anche da sposate il cognome paterno); si evolvono nel corso del tempo in funzione della fecondità (numero di figli procreati), della sopravvivenza (numero di figli che arrivano all età feconda e che la percorrono), della nuzialità (in termini di figli che si sposano), e così via: proprio come gli individui che li portano. Un insieme di cognomi caratterizzante una data popolazione (una città, per esempio) ad una certa data si modifica, con il passare del tempo, sotto l influenza degli eventi demografici degli individui che si succedono; quindi si trasforma anche per effetto delle migrazioni. I migranti a seconda delle zone di provenienza portano con sé anche questa 2 Ibidem, p. 67. V

12 caratteristica cognome (oltre al sesso, all età, allo stato civile, ecc.). Ad una data successiva a quella iniziale è possibile, pertanto, misurare il contributo differenziale dei cognomi o di gruppi cognominali (per esempio, da individuare con l ausilio di marcatori specifici: il gruppo sanguigno, il fattore Rh, la provenienza, la statura, l aver avuto certe peculiari malattie, e quant altro sia utilizzabile) sull evoluzione demografica della popolazione in esame. Singoli cognomi, o gruppi di cognomi (costruiti in base a criteri di affinità, di somiglianza, e così via) hanno anch essi una storia demografica. Si tratterebbe, in definitiva, di fare una demografia di cognomi, non solo una demografia di popolazioni, misurandone la fecondità, la sopravvivenza, la migratorietà. Ecco i risultati di un semplice esercizio, effettuato prendendo in esame i cognomi e le persone che li portavano, secondo le risultanze anagrafiche al 31 dicembre 1991 e al 31 dicembre I cognomi sono stati distribuiti secondo il numero di portatori: si va da cognomi rarissimi, ciascuno con un solo individuo, a cognomi di elevata frequenza di portatori. Per esempio, i cognomi con un solo portatore erano (e i portatori erano, ovviamente, ) nel 1991, e pesavano per il 41,8% sul totale dei cognomi, individuando il 4,6% dei residenti alla stessa data; nel 2001 sono aumentati a , salendo al 46,8% dei cognomi e corrispondendo al 6,4% dei residenti. All opposto, i cognomi con oltre 1000 portatori costituivano nel 1991 una proporzione pari a 0,011 (con l 1,7% di residenti), e sono diminuiti allo 0,006% nel 2001 (con l 1.08% di persone). La densità media complessiva numero medio di persone per cognome - è così diminuita da 9,05 nel 1991 a 7,29 nel Sono dunque aumentati solo i cognomi rarissimi, ciascuno con un portatore, ma è aumentato il peso percentuale dei portatori solo nelle classi di frequenza più basse, per i cognomi fino a 99 persone. Il fatto che la densità media aumenti per le classi di cognomi fino a 299 persone e per qualche altra classe (da 600 a 699, e oltre 900) sembra il risultato dell azione congiunta di fecondità e di sopravvivenza differenziali (ma occorrerebbe tener conto della struttura per età dei portatori di questi cognomi al 1991, per valutare meglio questi apporti). Nel fondo è comunque evidente il ruolo svolto dalle migrazioni. E per queste sarebbe interessante tener conto delle provenienze: è verosimile che nelle zone prossime a Firenze esistano cognomi simili a quelli fiorentini; in questo caso sarebbe elevata la probabilità che i migranti (sia in uscita che in arrivo) siano portatori di cognomi non diversi da quelli dei residenti a Firenze. VI

13 Il contributo delle migrazioni si può peraltro rilevare in base ad un altra considerazione. Al 31 dicembre 2001 figurano iscritti nell anagrafe cognomi del tutto nuovi (il 26,9% dell insieme dei cognomi a Firenze), cioè inesistenti al 31 dicembre Viceversa, nel 1991 risultavano iscritti in anagrafe cognomi, il 13,8% dello stock di cognomi allora esistenti, che sono poi definitivamente scomparsi. Quali saranno negli anni a venire gli effetti di questi ricambi? Se i cognomi riescono a identificare veramente persone con caratteristiche differenziali (genotipiche o fenotipiche), quali potranno essere i risvolti della dinamica demografica (si pensi all esposizione a rischi differenziali di malattia) sulla popolazione negli anni a venire? Per chiudere, è ben chiaro che resta ancora molta strada per comprendere meglio la dinamica dei processi demografici o quant altro che hanno coinvolto la popolazione fiorentina, anche nel breve lasso di tempo degli ultimi dieci anni. E il rapporto, questo profilo demografico qui presentato, ha comunque tutti gli elementi necessari, se non altro, per cominciare a farci riflettere sulle strade da percorrere. Ora che abbiamo visto questi pezzi di cartone bisunti diventare museo di quadri di maestri, teatro di tragedia, biblioteca di poemi e di romanzi, il rimuginare muto di parole terra terra che per tenere dietro alle figure arcane delle carte era obbligato a sollevarsi via via, potrà provare a volare più alto, a sbatacchiare ali di parole più pennute, magari orecchiate da un loggione. 3 3 Ibidem, p. 105 VII

14

15 CAPITOLO I Struttura della popolazione e delle famiglie fiorentine al 31 dicembre 2001 secondo l Anagrafe Comunale I.1. PREMESSA Da qualche tempo ormai la situazione demografica nel nostro Paese e nelle nostre Regioni viene studiata con particolare interesse. I fenomeni di denatalità e invecchiamento e la prospettiva del declino demografico rappresentano il centro dell attenzione di studiosi ed operatori politici ed economici. Stiamo infatti vivendo modifiche epocali: la ricerca del recupero di quello che può essere definito equilibrio demografico comporta conseguenze sociali, politiche ed economiche sulle quali è inevitabile fermarsi a riflettere. I mutamenti dei livelli di natalità e di mortalità, l aumento delle migrazioni, cambiano la prospettiva dalla quale si devono affrontare i problemi e l organizzazione all interno del territorio e del sistema sociale. L intero sistema abitativo, scolastico, assistenziale, sanitario, dei trasporti, dell ambiente deve adeguarsi alle nuove richieste provvedendo alla crescita di strumenti molteplici capaci di soddisfare i mutamenti della popolazione dal punto di vista quantitativo e qualitativo, a livello aggregato e individuale. Ma gli eventi demografici a livello individuale hanno anche delle ripercussioni sulle famiglie; per poter disporre di un contesto che descriva la società all interno della quale viviamo, è indispensabile analizzare la struttura ed il movimento della popolazione e delle famiglie. L obiettivo del nostro lavoro è quello di costruire un quadro demografico complessivo della società fiorentina all inizio del ventunesimo secolo. Come base di questo studio sono stati utilizzati i dati dell anagrafe del Comune di Firenze al 31 dicembre 2001.

16 I.1.1. Introduzione ai dati 1 Gli archivi a nostra disposizione sono distinti in due tipologie: di derivazione anagrafica: l archivio dell anagrafe al 31 dicembre 2000 e al 31 dicembre 2001 di derivazione censuaria: le risultanze censuarie utilizzate per il confronto con l anagrafe dal Censimento della Popolazione del La data di riferimento di questo archivio è il 20 ottobre La differente natura dei due archivi non permette un confronto diretto delle variabili di tipo demografico, che può essere metodologicamente corretto solo tra anagrafe ed anagrafe, e tra censimento e censimento. Infatti, pur essendo in teoria il censimento e l anagrafe due archivi costruiti sulla stessa popolazione, le differenze sono tali da impedire un raffronto diretto. Il database anagrafico ad una certa data, dovrebbe contenere tutte le informazioni sulle persone che hanno acquisito residenti a Firenze fino a quel momento. È utile ricordare che la residenza viene di regola assegnata dietro esplicita e volontaria richiesta del cittadino, che dichiara di aver scelto la propria dimora abituale in un determinato indirizzo di una determinata città. È quindi comprensibile che possano esserci persone che, pur dimorando abitualmente a Firenze, non chiedano la residenza, per le più svariate motivazioni personali. Altrettanto comprensibile è che esista, nel database anagrafico, una quota di persone non più residenti effettivamente, ma che hanno mantenuto la residenza per altre motivazioni. Il database censuario, invece, è frutto di una rilevazione diretta sul territorio, di tutta la popolazione dimorante e presente. È utile ricordare che uno degli scopi del censimento è il confronto censimento-anagrafe, che ha, da una parte, lo scopo di migliorare i risultati del censimento, e dall altra di permettere un aggiornamento dell anagrafe, controllando le informazioni sulle persone nei due archivi. Per quanto riguarda la ricerca che qui si presenta, il confronto è stato effettuato in una prima fase in diretta durante le operazioni censuarie, per poi, nella seconda fase, essere affinato con numerosi link informatici a censimento terminato. La terza fase, tuttora in corso, è quella della verifica della sussistenza dei requisiti per l iscrizione in anagrafe di coloro che sono stati censiti (regolarizzazione). 1 A cura di Gianni Dugheri 2

17 In definitiva, il nostro lavoro ha ricostruito i dati a livello individuale e a livello familiare nell anagrafe alla data del censimento, cioè al 20 ottobre Il confronto censimento-anagrafe ha riguardato se la persona è stata correttamente censita, se è stata censita ma con differenze, o se non è stata censita. In più, abbiamo a disposizione alcune informazioni sulle persone censite ma non iscritte in anagrafe. Le persone in questa situazione sono I correttamente censiti si dividono in censiti regolarmente e censiti d ufficio. I censiti d ufficio sono persone la cui presenza è confermata dal rilevatore o da altre segnalazioni, ma che per un motivo qualsiasi non hanno compilato il modello. Il modello di famiglia del censimento viene, dunque, compilato d ufficio. Per i censiti con differenze si hanno censiti identificati con nome e cognome e data di nascita ma con discordanze nel numero di componenti della famiglia, nell indirizzo, ecc e censiti identificati per altre caratteristiche, ma che non sono stati considerati in questo lavoro. L archivio è stato così ulteriormente selezionato, tenendo in considerazione solamente quei records, relativi a persone che risultavano censite, o censite d ufficio, o identificate direttamente. Come già osservato si sono poi aggiunti i nati, gli immigrati dopo il censimento e le persone censite non facenti parte dell anagrafe al 31 dicembre Siamo così arrivati a non considerare nell analisi circa ventimila persone. Più in dettaglio, il database sul quale sono state fatte le varie elaborazioni individuali è formato da abitanti al 31 dicembre 2001, comprensivi dei residenti in convivenza (caserme, conventi, case di riposo, carceri ecc ), di cui: N % Censiti (e presenti in anagrafe) ,2 Censiti d ufficio ,0 Identificati ,5 Nati dopo il censimento 586 0,2 Immigrati dopo il censimento ,3 Censiti (non presenti nell anagrafe) ,9 Totale Riguardo alla costruzione dell archivio relativo alle famiglie siamo partiti da quello individuale togliendo i individui dei quali non si hanno notizie riguardo al rapporto di parentela (perché censiti ma non presenti in anagrafe). Poiché i componenti di uno stesso nucleo familiare hanno un identico numero di matricola relativo alla famiglia, è 3

18 stato possibile costruire un archivio al 31 dicembre 2001 comprendente famiglie. Come normalmente viene fatto nelle indagini sulle famiglie, nel nostro lavoro sono stati esclusi gli iscritti nelle convivenze. Sono poi stati utilizzati gli stessi criteri di selezione dei records dell archivio degli individui, criteri che hanno condotto alla seguente classificazione delle famiglie: N % Capofamiglia censito ,7 Capofamiglia censito d ufficio ,4 Capofamiglia identificati ,6 Capofamiglia immigrato dopo il censimento 464 0,3 Totale

19 APPENDICE 1 Alcuni appunti sui dati derivanti dal recupero ai fini anagrafici di individui non censiti (ottobre 2003) Nelle pagine introduttive si sottolinea che i dati utilizzati, derivanti dall anagrafe, sono stati corretti sulla base delle informazioni relative ai risultati del censimento. In pratica all archivio anagrafico sono state sottratte le persone non censite ed aggiunte quelle, non residenti, censitesi come dimoranti abituali nel Comune di Firenze. Le informazioni contenute in questa base di dati si riferiscono di conseguenza a individui, di fatto circa in meno rispetto alle originali risultanze anagrafiche. La revisione amministrativa dell anagrafe, ancora in corso, sta portando ad un recupero di persone che, per motivi vari, non avevano potuto censirsi. Durante queste operazioni di verifica post-censuaria si sono così aggiunti circa individui riportando la numerosità complessiva a persone 2. Al fine di controllare almeno in parte - se i risultati presentati nel rapporto risultino molto diversi da quelli che avremmo potuto ottenere disponendo fin dall inizio delle informazioni sui individui in più, abbiamo effettuato alcune semplici elaborazioni, confrontandone poi i risultati con quanto già descritto. Le tabelle e i grafici sotto riportati mettono a confronto quindi i risultati ottenuti in precedenza con quelli ricavati dall inserimento dei individui recuperati. I soggetti aggiunti si distribuiscono quasi egualmente tra maschi e femmine, la maggior parte di loro è celibe/nubile (50,0% rispetto al 39,2% di coniugati) e in gran parte ha un età compresa tra i 30 e i 39 anni. Inoltre, una proporzione marcata di essi (29,3%) risiede nel quartiere 1 (Centro Storico). Stanti queste caratteristiche e ricordando quanto descritto in precedenza con riferimento alla struttura della popolazione, si rileva che i nuovi dati non alterano, nella sostanza, quanto già messo in evidenza. Per quanto riguarda il sesso le percentuali variano dello 0,1% (le donne passano dal 53,5% al 53,4%), mentre la struttura per età non subisce variazioni evidenti (i due grafici relativi alle piramidi di età sembrano identici). Il confronto della distribuzione secondo lo stato civile coglie variazioni leggermente più alte, anche se mai superiori all 1%. In particolare i singles subiscono un piccolo aumento, passando dal 36,9% al 37,3%, mentre i coniugati dal 50,9% scendono al 50,5%; le altre 2 Da notare che un numero pressoché equivalente sta per essere cancellato dall anagrafe 5

20 categorie rimangono invariate. Anche l analisi per quartiere mostra un lieve aumento per i residenti nel Centro Storico, da 17,7% al 18,0%. Gli indici sintetici di struttura subiscono lievi modifiche e solo l indice di vecchiaia, sia per gli uomini che per le donne, presenta una diminuzione di circa tre punti. Per gli uomini si passa da 182,6 a 179,2, per le donne da 292,9 a 288,6, a conferma che il recupero ha riguardato prevalentemente giovani. Questo dato è ulteriormente rafforzato dall analisi sulle famiglie effettuata solamente sui individui; questi fanno parte di famiglie. Per quasi il 90% di queste si riesce a individuare la tipologia familiare 3 : il 62,5% è composto da famiglie unipersonali, seguito poi dalla tipologia coniugi e figli, 10,5%. Naturalmente, anche se i nuovi individui e le nuove famiglie di cui fanno parte presentano una tipologia diversa dalle famiglie analizzate in precedenza ( ), il loro peso sul complesso non risulta molto rilevante e di conseguenza non pare che possa alterare in maniera sensibile il quadro descritto in precedenza. Il dato che varia maggiormente è quello riferito alle famiglie unipersonali, che passano dal 37,9% al 38,8%. Tabella App.1.1. Popolazione anagrafica censita secondo il sesso N % femmine ,5 maschi ,5 Totale Tabella App.1.2. Popolazione anagrafica censita e recuperata secondo il sesso N % femmine ,4 maschi ,6 Totale Per 796 famiglie non risultano ben codificati i rapporti di parentela e pertanto non si può risalire alla tipologia familiare 6

21 Tabella App.1.3. Popolazione anagrafica censita secondo lo stato civile N % celibe/nubile ,9 coniugato/a ,8 vedovo/a ,9 divorziato/a 137 0,0 separato/a ,3 Totale Tabella App.1.4. Popolazione anagrafica censita e recuperata secondo lo stato civile N % celibe/nubile ,3 coniugato/a ,5 vedovo/a ,8 divorziato/a 149 0,0 separato/a ,3 Totale Tabella App.1.5. Popolazione anagrafica censita e recuperata secondo il quartiere di residenza N % Centro ,0 Campo di Marte ,3 Gavinana -Galluzzo ,2 Isolotto - Legnaia ,2 Rifredi Le Piagge ,2 Totale

22 I.2. GLI INDIVIDUI I.2.1. La popolazione residente e le sue caratteristiche La popolazione fiorentina, che al 31 dicembre 2001 è composta da abitanti di cui il 4,4% ha cittadinanza straniera, ha avuto negli ultimi dieci anni un decremento di unità (essendo il dato relativo al 1991 pari ). Questo significa che dal censimento del 1991 il Comune ha registrato una elevata diminuzione della popolazione, pari a circa il 13%. La diminuzione ha rappresentato la continuazione di una tendenza già iniziata negli anni precedenti. Infatti, anche nel periodo tra il 1981 e il 1991 si era registrata una riduzione che si aggirava intorno al 10%. Queste variazioni erano, però, frutto non tanto di mutamenti del movimento naturale (aumento della mortalità o diminuzione della natalità) quanto di flussi migratori verso i Comuni limitrofi. Infatti, negli anni 80 si parlava di un tendenziale processo di sub-urbanizzazione, caratterizzato da un declino demografico all interno dell area centrale e da un relativo aumento della popolazione nei Comuni vicini. Quello che però interessa è che negli ultimi anni anche nei Comuni contermini la popolazione è in calo; nel periodo infatti, anche questa si è ridotta dello 0,2%, ad indicare come, sebbene in maniera lieve, si sia di fronte ad un inversione di tendenza. L andamento verificatosi nell arco degli ultimi dieci anni può essere scomposto : nel 1995 la popolazione si era abbassata del 4,5%, quindi questo testimonia come il declino si sia ripartito in maniera abbastanza omogenea durante il periodo esaminato. Se si analizza, inoltre, quello che è successo all interno dei 5 quartieri in cui è suddivisa la città (Centro, Campo di Marte, Gavinana-Galluzzo, Isolotto-Legnaia, Rifredi-Le Piagge), ci si accorge che, anche se la popolazione negli ultimi dieci anni si è notevolmente ridotta, il loro peso demografico è variato di poco. Ciò testimonia che all interno del Comune la popolazione resta distribuita in maniera non difforme nel 1991 (dati di censimento) e nel 2001 (Grafico I.1 a-c). 8

23 Grafico I.1a. Popolazione residente per quartiere (Valori assoluti) Centro Campo di Marte Gavinana-Galluzzo Isolotto-Legnaia Rifredi-Le Piagge Grafico I.1b. Popolazione residente per quartiere (Valori percentuali) ,7 24,9 24,4 28, ,9 17,5 17,7 18, ,0 11, Centro Campo di Marte Gavinana-Galluzzo Isolotto-Legnaia Rifredi-Le Piagge 9

24 Grafico I.1c. Densità (residenti per kmq) al Centro Campo di Marte Gavinana- Galluzzo Isolotto-Legnaia Rifredi-Le Piagge È interessante anche rilevare le caratteristiche dei quartieri in base alla loro densità. In complesso a Firenze vivono circa persone per kmq. Se consideriamo la distribuzione della popolazione al 2001 e la relativa densità per quartiere, risulta che Gavinana Galluzzo si caratterizza per la più bassa percentuale di abitanti e per la minore densità (circa abitanti per kmq). Il Centro, invece, pur avendo solo il 17,7% della popolazione residente, è comunque quello con la maggiore concentrazione di abitanti con più di persone per kmq, quasi il doppio della densità media dell intero Comune. Considerando, inoltre, anche i valori al 1991, all interno dei quartieri si ottengono dei valori percentuali che non si discostano in maniera evidente da quelli rilevati nel Generalmente la composizione per età della popolazione è l elemento che, dal punto di vista demografico, risulta più significativo. Il rapporto tra la percentuale di anziani e quella di giovani è fondamentale per capire le caratteristiche della struttura generazionale, così come la dinamica della società, le trasformazioni della struttura familiare ed anche i numerosi fenomeni sociali, economici e culturali connessi. Attraverso l analisi delle classi di età, si riesce a comprendere i cambiamenti relativi alle migrazioni e ai processi che caratterizzano la natalità e la mortalità. Si possono quindi analizzare inizialmente grandi classi di età (<=24 anni e >=65 anni) per comprendere come risulti una tendenziale diminuzione delle classi giovanili e un aumento di quelle anziane. Sono questi gli aspetti che evidenziano un netto 10

25 abbassamento delle classi giovanili, che dal 28,5% (sul totale) del 1981 passano ad un 22,8% nel 1991, per finire con un 18,5% nel 2001, a differenza di un aumento evidente della classe comprendente le persone con più di 65 anni, che venti anni fa risultavano il 18,3% della popolazione, mentre ora ne rappresentano il 25%. Le variazioni assolute sono ben percettibili considerando la piramide di età della popolazione suddivisa per sesso e per classi quinquennali. In realtà il termine piramide non risulta, in questo caso, molto adeguato, in quanto le frequenze nelle classi di età più alte non si restringono, dando appunto una forma piramidale, ma anzi si allargano con un visibile sbilanciamento verso le donne (Grafico I.2). Grafico I.2. Piramide di età della popolazione al 31 dicembre e oltre Maschi Femmine Così come accade per la popolazione italiana, quando andiamo ad analizzare i rapporti fra i sessi, i Fiorentini presentano nella fascia di età relativa alla popolazione attiva (tra 15 e 64 anni) una situazione pressoché equilibrata e la stessa caratteristica si ha nelle età giovanili, (ovvero con individui di età inferiore ai 14 anni). La situazione, invece, cambia profondamente nell altra fascia estrema (comprendente persone con più di 65 anni), in cui le donne sono prevalenti, ad evidenziare la maggiore longevità. La struttura particolare della piramide può quindi essere spiegata con tre elementi fondamentali: il notevole restringimento alla base della piramide, così come l allargamento verso l alto, possono essere spiegati con il calo delle nascite e la maggiore longevità della popolazione femminile. L aumento che si ha nelle fasce centrali, invece, può essere in parte legato sempre al declino delle nascite, avviatosi nella seconda metà degli anni 60, ma anche a fenomeni relativi all immigrazione. 11

26 Facendo un confronto nell arco di venti anni, esaminando l intera popolazione, ci si accorge che il calo più consistente (sia in termini assoluti che in percentuale) riguarda i giovani dai 5 ai 14 anni, che sono diminuiti di circa ventimila unità rispetto al Si può, quindi, confermare che complessivamente rimane inalterato il peso della popolazione attiva (15 64 anni), mentre i mutamenti maggiori interessano esclusivamente i giovani e gli anziani, che cambiano notevolmente la loro importanza all interno della popolazione. La situazione negli ultimi venti anni è descritta dai dati riportati in tabella I.1. Tabella I.1. Popolazione residente secondo la classe di età (Valori percentuali) 31/12/81 31/12/91 31/12/01 Da 0 a 4 anni 3,6 3,0 3,8 da 5 a 14 anni 11,5 6,8 6,8 da 15 a 24 anni 13,4 12,9 8,0 da 25 a 34 anni 13,0 14,5 14,2 da 35 a 44 anni 13,6 13,3 14,7 da 45 a 54 anni 13,7 14,0 13,6 da 55 a 64 anni 13,0 13,5 13,9 65 anni e oltre 18,2 22,0 25,0 Totale Analizzando poi gli abitanti attualmente residenti nel Comune, all interno dei cinque quartieri, ci si accorge immediatamente che la distribuzione per età non differisce in maniera rilevante. Dobbiamo porre però una particolare attenzione sulla classe comprendente le persone con più di 65 anni che nei quartieri Campo di Marte e Gavinana-Galluzzo presentano quote più elevate che negli altri quartieri. Se però nel 1991 il valore più elevato degli anziani si aveva a Campo di Marte, nel 2001 questo spetta al quartiere Gavinana-Galluzzo. Al contrario il Centro è quello con la minore presenza di ultra sessantacinquenni ed anche quello con la maggiore percentuale di individui con un età compresa tra i 25 e i 54 anni. Inoltre, dieci anni fa tale quartiere risultava anche quello con la presenza più bassa di giovani sotto i 24 anni, caratteristica che oggi si osserva per il quartiere di Campo di Marte. La quota più elevata di popolazione fino ai 24 anni si ha nei quartieri Rifredi Le Piagge e Isolotto Legnaia, particolarità che per quest ultimo quartiere è rimasta invariata nell arco dell ultimo decennio (Tabella I.2). 12

27 Tabella I.2. Popolazione residente secondo la classe di età ed il quartiere di residenza (Valori percentuali) Centro Campo di Gavinana Isolotto Rifredi Le Marte Galluzzo Legnaia Piagge Da 0 a 4 anni 3,9 3,6 3,8 3,7 3,8 Da 5 a 14 anni 6,5 7,0 7,2 6,7 6,8 Da 15 a 24 anni 8,2 7,6 7,3 8,5 8,3 Da 25 a 34 anni 15,2 13,0 13,5 15,1 14,3 Da 35 a 44 anni 16,0 14,6 14,5 14,2 14,5 Da 45 a 54 anni 14,9 13,2 12,5 13,6 13,3 Da 55 a 64 anni 12,9 13,9 13,7 14,9 14,2 65 anni e oltre 22,4 27,1 27,5 23,3 24,8 Totale A causa della diminuzione della mortalità in tutte le età, unitamente al decremento della natalità, l analisi dei fenomeni demografici risulta sempre più interessante ed il confronto tra coorti e generazioni sempre più lungo nel tempo. La società è infatti caratterizzata da una verticalità di comunicazione tra le generazioni, ogni bambino ha pochi fratelli, ma più nonni e bisnonni. I dati sulla composizione per età della popolazione consentono di monitorare l evoluzione del processo d invecchiamento e quindi di cogliere il progressivo aumento della popolazione anziana nel Comune. Uno fra gli indicatori demografici più importanti sulla struttura per età della popolazione è l indice di vecchiaia (IV), che viene calcolato come rapporto tra gli ultrasessantacinquenni e la popolazione giovanile compresa tra 0 e 14 anni: P65+ IV = 100. P 0 14 Al Censimento del 1981 tale indice era pari a 121,0, a quello del 1991 tale valore era passato a 221,5, nel 2001 lo stesso indice vale 236,4 (Grafico I.3). 13

28 Grafico I.3. Indice di vecchiaia negli anni indicati ,5 236, , Nel 2001, ogni 100 residenti di età inferiore ai 15 anni si riscontrano 236 persone di età superiore ai 64 anni. Si ha una popolazione anziana che risulta in valore assoluto più che doppia rispetto alla popolazione in età infantile e giovanile (0-14 anni). La serie storica dell indice di vecchiaia evidenzia un marcato invecchiamento della popolazione, poiché gli ultrasessantacinquenni rivelano una crescita costante, anche se tra il 1981 e il 1991 si ha un salto molto più elevato di quello che si registra tra il 1991 e il Questo andamento poi si riversa anche sul rapporto percentuale tra maschi e femmine che, nel 2001, è pari a 86,9. Tale rapporto, infatti, non ha mai mostrato apprezzabili aumenti a causa dell elevata presenza femminile nelle classi anziane. Per poter inoltre comprendere meglio le caratteristiche strutturali della popolazione si possono calcolare due ulteriori indici, ovvero l indice di ricambio (IR) e l indice di dipendenza (ID), che ci consentono di analizzare i relativi rapporti che possono sussistere tra diverse fasce di età (Livi Bacci, 1999). Si ha infatti che: P60 64 IR= * 100, P P P65+ ID= * 100. P Nel 2001 il valore IR è pari a 200,6, mentre ID è 55,3. L indice IR ha una grande importanza anche sul piano politico ed economico in quanto è il risultato del rapporto tra due popolazioni ancora in età attiva che mette però a confronto i giovani in gran parte non inseriti nel mondo del lavoro e gli anziani prossimi 14

29 alla pensione. Poiché attualmente quando si parla di giovani che entrano a far parte del mondo del lavoro si intende principalmente ragazzi tra i 20 e i 24 anni, si ritiene opportuno calcolare un ulteriore indice di ricambio sostituendo il denominatore, dell indice ricordato in precedenza, con la popolazione tra i 20 e i 24 anni. Da sottolineare che tale modifica verrà poi utilizzata in tutto il rapporto, essendo cambiata, in maniera evidente, l età propriamente detta lavorativa a causa della diffusione dei più elevati livelli di istruzione. Dal valore dell indice, risulta che ogni 100 giovani, tra 15 e 19 anni di età, ci sono 200 persone molto vicine alla cessazione dell attività. Considerando, invece, i giovani tra 20 e 24 anni tale valore scende a 159,3. Si riduce, cioè, il rapporto tra le due popolazioni (60-64 e 20-24), ovvero, in altre parole, diminuisce il divario tra chi entra nel mondo del lavoro e chi sta per uscirne. Ovviamente anche l indice di dipendenza, calcolato come rapporto tra le classi inattive (quelle con età minore di 14 anni e quelle con età maggiore di 65 anni) e le classi attive (popolazione compresa tra i 15 e i 64 anni) pare indispensabile per la formulazione di nuove politiche sociali. Dai dati risulta che tale indice è pari a 55,3, ovvero che per ogni 100 persone in età lavorativa ce ne sono 55 che pesano sulla società. Questi cambiamenti sono analoghi ai processi in atto nell intero Paese. Si consideri che l indice di vecchiaia nazionale passa da 122,2 nel 1999 a 127,1 nel 2001, l indice di dipendenza strutturale evolve da 47,5 a 48,4 considerando gli stessi anni ( Al fine, inoltre, di descrivere al meglio le caratteristiche della città, ci si può riferire ai tassi generici, che descrivono, seppur in maniera sommaria, il movimento naturale e quello migratorio. Tali indici sono: il tasso di natalità, di mortalità, di iscrizione e di cancellazione anagrafica. Questi indici (Tabella I.3) sono calcolati a livello provinciale, toscano e nazionale per l anno 2000 ( Tabella I.3. Tassi generici per 1000 abitanti (31 dicembre 2000) Tasso di natalità Tasso di mortalità Tasso di immigrazione Tasso di emigrazione Italia 9,4 9,7 27,2 24,1 Toscana 8,0 11,6 30,1 23,3 Firenze (Provincia) 8,6 11,0 33,9 28,7 Firenze (Comune) 8,2 12,5 29,3 30,7 Fonte: ( Dalla tabella è interessante rilevare le differenze tra il tasso di natalità e quello di mortalità nei vari ambiti territoriali. In Italia infatti il divario che si osserva tra i due 15

30 tassi non è così netto come per il comune di Firenze. I tassi di migrazione presentano, invece, una situazione che si differenzia soltanto per la città di Firenze, dove il tasso di emigrazione è più elevato, anche se di poco, rispetto al tasso di immigrazione, situazione che negli altri tre casi non si registra. Per poter, inoltre, introdurre lo studio sulla fecondità, che verrà trattato in maniera più approfondita nel capitolo successivo, è stato possibile calcolare per l anno 2001 il tasso generico di fecondità (FG) per il comune di Firenze, ossia il rapporto tra le nascite (N) che si sono verificate nell anno e le donne in età feconda (D ). L indice così determinato N FG= * 1000 D risulta pari a 35,3. Questo significa che ogni 1000 donne in età feconda, si osservano 35,3 nati vivi. In definitiva, i risultati ottenuti mostrano che nella città troviamo sempre più persone anziane, sempre meno nascite e che il ricambio generazionale è insufficiente a garantire un adeguato livello di sostituzione. I risultati degli indici e il trend demografico analizzato negli ultimi venti anni evidenziano, quindi, la necessità di selezionare le priorità verso servizi che ruotano intorno all anziano. La denatalità, che oggi, assieme all allungamento della vita media, alimenta il processo di invecchiamento tipico dei Paesi occidentali, non consente di garantire il ricambio generazionale, creando alcuni problemi anche da un punto di vista economico. Questo argomento ha sicuramente rappresentato un forte punto di discussione: se da una parte, infatti, il fenomeno può essere sinonimo di miglioramento della qualità della vita, dall altra conduce ad una serie di problemi che influenzano e influenzeranno scelte economiche di diversi Paesi. E indubbio che, avendo la quasi certezza di poter raggiungere la vecchiaia, l individuo si pone nei confronti della vita in maniera diversa rispetto a come poteva porsi qualche decennio fa. Addirittura, cambia la classificazione della vita, che non è più in tre fasce di età, ma in quattro, con l ultima relativa alle età finali, caratterizzate spesso da cattive condizioni di salute. La terza età viene così vista come il periodo in cui far fruttare tutti i sacrifici fatti in precedenza. Il pensionato non rappresenta più la persona anziana o invalida, ma una persona piena di nuove 16

31 prospettive, con davanti a sé ancora molti anni da vivere, che si esauriscono soltanto con l eventuale deterioramento fisico, che caratterizza appunto la quarta età. L evidenza della maggiore longevità delle donne, e quindi di una forte presenza femminile all interno della società, rende indispensabile considerare quanto questa incida sugli indici prima descritti e quindi analizzarne i valori suddivisi per sesso (Grafico I.4). 350 Grafico I.4. Indici di struttura secondo il sesso (31 dicembre 2001) , ,6 178,8 140, ,8 61,4 0 Maschi Femmine Indice di vecchiaia Indice di ricambio Indice di dipendenza Gli indici di struttura prima descritti per la popolazione nel complesso, si presentano tutti molto più elevati per le femmine e naturalmente tutto ciò conferma quanto detto precedentemente, ovvero un maggior peso delle donne che si concretizza soprattutto nella classe di ultrassessantacinquenni. È, infatti, significativo il valore dell indice di vecchiaia che si ha per le donne: per 100 femmine che hanno meno di 15 anni ce ne sono quasi 300 che ne hanno più di 64. Interessante è anche soffermarsi sull indice di dipendenza poiché è quello che presenta una minore differenza tra le due classi. Se consideriamo i valori degli indici nel 1991, è possibile affermare che i valori calcolati non differiscono molto da quelli del 2001, confermando la situazione strutturale di dieci anni prima. È indispensabile però affermare che i valori ottenuti nel 1991 sono più bassi di quelli del 2001, evidenziando come il peso degli anziani sia aumentato negli ultimi anni; si rileva infatti un IV pari a 283,4 per le donne e di 163,3 per gli uomini. L ID invece è uguale a 52,7 e a 40,6, rispettivamente. 17

32 Le caratteristiche strutturali esaminate possono essere dettagliate se consideriamo anche la suddivisione secondo lo stato civile. Il valore più alto è all interno della categoria dei coniugati, segue la classe dei celibi e nubili. L andamento secondo le classi di età rivela caratteristiche spiccate. Per esempio i celibi o nubili aumentano fino alla classe di età per poi cominciare a diminuire, i coniugati hanno valori consistenti per gli individui dai 35 anni e naturalmente la categoria dei vedovi ha percentuali più elevate per i sessantenni ed oltre. Una caratteristica, sulla quale può essere posta una particolare attenzione, è all interno della classe comprendente gli individui tra i 30 e 34 anni, poiché risulta che la categoria che ha una maggiore frequenza è quella dei celibi, valore che conferma il mutamento del modello matrimoniale e il ritardo che ormai caratterizza l andamento della formazione di una nuova famiglia (Grafico I.5). Grafico I.5. Popolazione residente per classi di età e stato civile, maschi e femmine (Valori percentuali) < >89 Celibi/nubili Coniugati/e Vedovi/e Divorziati/e Separati/e La struttura per stato civile è generalmente simile per i due sessi: la percentuale dei celibi risulta il 51,4% contro il 50,4% delle nubili. Se invece consideriamo i vedovi emerge chiaramente una netta prevalenza delle donne, con un peso sul totale pari all 84,8%. Tale situazione si rileva anche tra i separati e i divorziati, sebbene in proporzione molto meno elevata (Grafico I.5(a) I.5(b)). 18

Realizzazione a cura di Vittorio Rossin. Assessore alla Statistica Egidio Longoni. Dirigente dell Ufficio Statistica e Studi Eugenio Recalcati

Realizzazione a cura di Vittorio Rossin. Assessore alla Statistica Egidio Longoni. Dirigente dell Ufficio Statistica e Studi Eugenio Recalcati L informazione statistica Deve essere considerata Dalla Pubblica Amministrazione Come una risorsa essenziale per operare meglio E con trasparenza, in modo tale da essere Strumento di controllo sociale

Dettagli

La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle

La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle Trento, 23 gennaio 2012 La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle La popolazione residente in provincia di Trento

Dettagli

IL CAPOLUOGO AL MICROSCOPIO

IL CAPOLUOGO AL MICROSCOPIO IL CAPOLUOGO AL MICROSCOPIO Il Servizio Statistica della Provincia di Mantova coltiva il progetto di costituire una banca dati provinciale di provenienza anagrafica che non vuole divenire una duplicazione

Dettagli

La popolazione in età da 0 a 2 anni residente nel comune di Bologna. Dicembre 2014

La popolazione in età da 0 a 2 anni residente nel comune di Bologna. Dicembre 2014 La popolazione in età da 0 a 2 anni residente nel comune di Bologna Dicembre 2014 La presente nota è stata realizzata da un gruppo di lavoro del Dipartimento Programmazione coordinato dal Capo Dipartimento

Dettagli

OPEN - Fondazione Nord Est Febbraio 2013

OPEN - Fondazione Nord Est Febbraio 2013 A7. FECONDITÀ, NUZIALITÀ E DIVORZIALITÀ Diminuisce il tasso di fertilità dopo la crescita degli ultimi anni A livello nazionale il tasso di fecondità totale (numero medio di figli per donna in età feconda)

Dettagli

Le previsioni demografiche nell area fiorentina

Le previsioni demografiche nell area fiorentina Le previsioni demografiche nell area fiorentina Convegno nazionale: Persone, popolazioni, numeri Statistiche per le comunità locali Cagliari, 16-17 settembre 2010 Francesco Acciai Gianni Dugheri Serena

Dettagli

La popolazione in età da 3 a 5 anni residente nel comune di Bologna. Giugno 2015

La popolazione in età da 3 a 5 anni residente nel comune di Bologna. Giugno 2015 La popolazione in età da 3 a 5 anni residente nel comune di Bologna Giugno 2015 La presente nota è stata realizzata da un gruppo di lavoro dell Area Programmazione, Controlli e Statistica coordinato dal

Dettagli

COMUNE DI UDINE. Dipartimento Programmazione Risorse finanziarie e patrimoniali - Politiche di acquisto U. Org. Studi e Statistica U.S.

COMUNE DI UDINE. Dipartimento Programmazione Risorse finanziarie e patrimoniali - Politiche di acquisto U. Org. Studi e Statistica U.S. COMUNE DI UDINE Dipartimento Programmazione Risorse finanziarie e patrimoniali - Politiche di acquisto U. Org. Studi e Statistica U.S. Studi ISTRUZIONE 1951-1991 COMUNE DI UDINE U.O. Studi e Statistica

Dettagli

TAV. 1 Popolazione residente nelle Province della Regione Sardegna nel 2001 fonte: Istat

TAV. 1 Popolazione residente nelle Province della Regione Sardegna nel 2001 fonte: Istat Assessorato dei Trasporti PROVINCIA DI RBONIA-LESIAS TAV. 1 Popolazione residente nelle Sardegna nel 2001 fonte: Istat Variazione percentuale della popolazione delle Province della Regione Sardegna dal

Dettagli

Famiglie. Evoluzione del numero di famiglie residenti in Toscana

Famiglie. Evoluzione del numero di famiglie residenti in Toscana Famiglie La società pratese negli ultimi anni è stata sottoposta a profonde trasformazioni; la prima struttura sociale a subire delle modificazioni è la famiglia, che tende a ridurre le sue dimensioni

Dettagli

7.2 Indagine di Customer Satisfaction

7.2 Indagine di Customer Satisfaction 7.2 Indagine di Customer Satisfaction Il campione L indagine è stata condotta su un campione a più stadi di 795 clienti TIEMME SpA (errore di campionamento +/ 2%) rappresentativo della popolazione obiettivo,

Dettagli

L età dei vincitori La presenza femminile. L età dei vincitori La presenza femminile. Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato

L età dei vincitori La presenza femminile. L età dei vincitori La presenza femminile. Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato Premessa Corso-concorso ordinario L età dei vincitori La presenza femminile Corso-concorso riservato L età dei vincitori La presenza femminile Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato

Dettagli

7.2 Indagine di Customer Satisfaction

7.2 Indagine di Customer Satisfaction 7.2 Indagine di Customer Satisfaction Il campione L indagine è stata condotta su un campione a più stadi di 373 clienti di Tiemme Spa sede operativa di Piombino (errore di campionamento +/- 2%) rappresentativo

Dettagli

RSA Provincia di Milano

RSA Provincia di Milano SA Provincia di Milano Popolazione e società Fig. 1: natalità e mortalità in Provincia di Milano Fig. 2: l indice di ricambio (fonte SIA) L analisi ambientale di un territorio rappresenta lo studio del

Dettagli

I redditi 2012 dichiarati dalle cittadine e dai cittadini di Bologna. Alcune disuguaglianze fra generazioni, generi, nazionalità e territori

I redditi 2012 dichiarati dalle cittadine e dai cittadini di Bologna. Alcune disuguaglianze fra generazioni, generi, nazionalità e territori I redditi 2012 dichiarati dalle cittadine e dai cittadini di Bologna Alcune disuguaglianze fra generazioni, generi, nazionalità e territori 18 settembre 2014 A Bologna nel 2012 quasi 296.000 contribuenti

Dettagli

Popolazione. Pagine tratte dal sito http://statistica.comune.bologna.it/cittaconfronto/ aggiornato al 24 marzo 2014

Popolazione. Pagine tratte dal sito http://statistica.comune.bologna.it/cittaconfronto/ aggiornato al 24 marzo 2014 Popolazione Pagine tratte dal sito http://statistica.comune.bologna.it/cittaconfronto/ aggiornato al 24 marzo 2014 Popolazione L'Istat calcola che al 31 dicembre 2012 risiedono in Italia 59.685.227 persone.

Dettagli

CITTA DI BASSANO DEL GRAPPA Medaglia d Oro al Valor Militare. Area 1^ -Amministrativa - Economico finanziaria Risorse Umane

CITTA DI BASSANO DEL GRAPPA Medaglia d Oro al Valor Militare. Area 1^ -Amministrativa - Economico finanziaria Risorse Umane CITTA DI BASSANO DEL GRAPPA Medaglia d Oro al Valor Militare Area 1^ -Amministrativa - Economico finanziaria Risorse Umane L EVOLUZIONE DEL MODELLO FAMILIARE A BASSANO DEL GRAPPA Traccia di lettura dei

Dettagli

PROVINCIA DI ORISTANO DEFINIZIONE DEI SERVIZI MINIMI DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE Allegato 1:

PROVINCIA DI ORISTANO DEFINIZIONE DEI SERVIZI MINIMI DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE Allegato 1: Regione Autonoma della Sardegna Assessorato dei Trasporti Centro Ricerche Economiche e Mobilità Università degli Studi di Cagliari PROVINCIA DI ISTANO SETTE PIANIFIZIONE TERRITIALE, PITICHE COMUNITARIE,

Dettagli

Le famiglie di Udine raccontate dai numeri. 1. Premessa. 2. Cambiamenti

Le famiglie di Udine raccontate dai numeri. 1. Premessa. 2. Cambiamenti Le famiglie di Udine raccontate dai numeri 1. Premessa Nel linguaggio comune il concetto di Famiglia è da sempre legato all esistenza di un nucleo di persone unite da legami di natura specifica, quali

Dettagli

La popolazione in età da 0 a 2 anni residente nel comune di Bologna. Dicembre 2015

La popolazione in età da 0 a 2 anni residente nel comune di Bologna. Dicembre 2015 La popolazione in età da 0 a 2 anni residente nel comune di Bologna Dicembre 2015 La presente nota è stata realizzata da un gruppo di lavoro dell Area Programmazione, Controlli e Statistica coordinato

Dettagli

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni.

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni. La situazione occupazionale dei giovani in provincia di Piacenza Premessa Una categoria di soggetti particolarmente debole nel mercato del lavoro è rappresentata, di norma, dai lavoratori di età più giovane

Dettagli

SERVIZI E INTERVENTI SOCIALI PER BAMBINI, RAGAZZI E FAMIGLIE

SERVIZI E INTERVENTI SOCIALI PER BAMBINI, RAGAZZI E FAMIGLIE SERVIZI E INTERVENTI SOCIALI PER BAMBINI, RAGAZZI E FAMIGLIE Rapporto sui dati delle Zone sociosanitarie/società della salute della Regione Toscana Anni 2007-2009 GENNAIO 2011 INDICE Nota metodologica

Dettagli

LA LETTURA DI LIBRI IN ITALIA

LA LETTURA DI LIBRI IN ITALIA 11 maggio 2011 Anno 2010 LA LETTURA DI LIBRI IN ITALIA Nel 2010 il 46,8% della popolazione di 6 anni e più (26 milioni e 448 mila persone) dichiara di aver letto, per motivi non strettamente scolastici

Dettagli

5. IL PC E INTERNET NELLE DIVERSE TIPOLOGIE FAMILIARI

5. IL PC E INTERNET NELLE DIVERSE TIPOLOGIE FAMILIARI 5. IL PC E INTERNET NELLE DIVERSE TIPOLOGIE FAMILIARI 5.1 Considerazioni generali Il livello di informatizzazione delle famiglie toscane è stato esaminato, oltre che sulla base del territorio, anche tenendo

Dettagli

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo

Dettagli

Pensione di vecchiaia: ecco i nuovi requisiti di età per ottenerla

Pensione di vecchiaia: ecco i nuovi requisiti di età per ottenerla Pensione di vecchiaia: ecco i nuovi requisiti di età per ottenerla Maggio 2015 Più si va avanti e più si allontana l accesso alla pensione degli italiani. Col passare degli anni, infatti, aumenta l età

Dettagli

ELEMENTI DI DEMOGRAFIA

ELEMENTI DI DEMOGRAFIA ELEMENTI DI DEMOGRAFIA 2. Caratteristiche strutturali della popolazione Posa Donato k posa@economia.unisalento.it Maggio Sabrina k s.maggio@economia.unisalento.it UNIVERSITÀ DEL SALENTO DIP.TO DI SCIENZE

Dettagli

CORSO DI DEMOGRAFIA APPLICATA 2^ PARTE. A.A. 2009-2010 PROF. GIUSEPPE DE BARTOLO

CORSO DI DEMOGRAFIA APPLICATA 2^ PARTE. A.A. 2009-2010 PROF. GIUSEPPE DE BARTOLO 1 CORSO DI DEMOGRAFIA APPLICATA 2^ PARTE. A.A. 2009-2010 PROF. GIUSEPPE DE BARTOLO Le previsioni demografiche. Una sintesi LE PREVISIONI DEMOGRAFICHE La determinazione futura della popolazione è detta:

Dettagli

f(x) = 1 x. Il dominio di questa funzione è il sottoinsieme proprio di R dato da

f(x) = 1 x. Il dominio di questa funzione è il sottoinsieme proprio di R dato da Data una funzione reale f di variabile reale x, definita su un sottoinsieme proprio D f di R (con questo voglio dire che il dominio di f è un sottoinsieme di R che non coincide con tutto R), ci si chiede

Dettagli

LE PREVISIONI DELLE FAMIGLIE

LE PREVISIONI DELLE FAMIGLIE LE PREVISIONI DELLE FAMIGLIE Trieste aprile 2013 Riproduzioni e stampe dovranno riportare in modo visibile la fonte e la proprietà dell informazione. Inoltre, su richiesta al Servizio Statistica del Comune

Dettagli

Figura 3.22 - Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica. Figura 3.23 - Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica

Figura 3.22 - Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica. Figura 3.23 - Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica Figura 3.22 Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica Figura 3.23 Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica 67 Figura 3.24 Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica (dati

Dettagli

Incidenza, mortalità e prevalenza per tumore del polmone in Italia

Incidenza, mortalità e prevalenza per tumore del polmone in Italia Incidenza, mortalità e prevalenza per tumore del polmone in Sintesi L incidenza e la mortalità per il tumore del polmone stimate in nel periodo 197-215 mostrano andamenti differenti tra uomini e donne:

Dettagli

Popolazione e famiglie

Popolazione e famiglie 23 dicembre 2013 Popolazione e famiglie L Istat diffonde oggi nuovi dati definitivi del 15 Censimento generale della popolazione e delle abitazioni. In particolare vengono rese disponibili informazioni,

Dettagli

I processi decisionali all interno delle coppie

I processi decisionali all interno delle coppie 9 aprile 2003 I processi decisionali all interno delle coppie Nel 2001 l indagine Panel europeo sulle famiglie ha dedicato una particolare attenzione agli aspetti legati ai processi decisionali all interno

Dettagli

OCCUPATI E DISOCCUPATI DATI RICOSTRUITI DAL 1977

OCCUPATI E DISOCCUPATI DATI RICOSTRUITI DAL 1977 24 aprile 2013 OCCUPATI E DISOCCUPATI DATI RICOSTRUITI DAL 1977 L Istat ha ricostruito le serie storiche trimestrali e di media annua dal 1977 ad oggi, dei principali aggregati del mercato del lavoro,

Dettagli

Il diritto di cittadinanza in Europa

Il diritto di cittadinanza in Europa Il diritto di cittadinanza in Europa Il diritto e le politiche della cittadinanza sono uno strumento essenziale per regolare i processi di integrazione a lungo termine. Perciò è importante fare il punto

Dettagli

Intervento del Prof. Massimo Angrisani in merito alla Cassa di Previdenza dei Dottori Commercialisti.

Intervento del Prof. Massimo Angrisani in merito alla Cassa di Previdenza dei Dottori Commercialisti. Intervento del Prof. Massimo Angrisani in merito alla Cassa di Previdenza dei Dottori Commercialisti. 1 ANGRISANI: Grazie, Presidente. Innanzi tutto vorrei rivolgere un saluto all Assemblea dei Delegati,

Dettagli

Rapporto dal Questionari Insegnanti

Rapporto dal Questionari Insegnanti Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la

Dettagli

Analisi e diagramma di Pareto

Analisi e diagramma di Pareto Analisi e diagramma di Pareto L'analisi di Pareto è una metodologia statistica utilizzata per individuare i problemi più rilevanti nella situazione in esame e quindi le priorità di intervento. L'obiettivo

Dettagli

La Comunità Cinese in Italia Rapporto annuale sulla presenza degli immigrati 2013

La Comunità Cinese in Italia Rapporto annuale sulla presenza degli immigrati 2013 La Comunità Cinese in Italia Rapporto annuale sulla presenza degli immigrati 2013 Abstract 2 2013 - Rapporto Comunità XXX in Italia Il Rapporto annuale sul Mercato del lavoro degli Immigrati" promosso

Dettagli

Documento di accompagnamento: mediane dei settori bibliometrici

Documento di accompagnamento: mediane dei settori bibliometrici Documento di accompagnamento: mediane dei settori bibliometrici 1. Introduzione Vengono oggi pubblicate sul sito dell ANVUR e del MIUR 3 tabelle, deliberate nel CD dell ANVUR del 13 agosto 2012, relative

Dettagli

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Le organizzazioni di volontariato ritengono essenziale la legalità e la trasparenza in tutta la loro attività e particolarmente nella raccolta e nell uso corretto

Dettagli

Gestione Turni. Introduzione

Gestione Turni. Introduzione Gestione Turni Introduzione La gestione dei turni di lavoro si rende necessaria quando, per garantire la continuità del servizio di una determinata struttura, è necessario che tutto il personale afferente

Dettagli

MOVIMENTI DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE - ANNO 2013 Totale residenti

MOVIMENTI DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE - ANNO 2013 Totale residenti COMUNE DI FAENZA SETTORE SVILUPPO ECONOMICO E POLITICHE EUROPEE Servizio Aziende comunali, Servizi pubblici e Statistica Popolazione residente a Faenza anno 2013 Edizione 1/ST/st/03.01.2014 Supera: nessuno

Dettagli

Monitoraggio sulla conversione dei prezzi al consumo dalla Lira all Euro

Monitoraggio sulla conversione dei prezzi al consumo dalla Lira all Euro ISTAT 17 gennaio 2002 Monitoraggio sulla conversione dei prezzi al consumo dalla Lira all Euro Nell ambito dell iniziativa di monitoraggio, avviata dall Istat per analizzare le modalità di conversione

Dettagli

Draft sulla lettura dei risultati italiani dell indagine ALL (Adult literacy and Life skills) Aree geografiche a confronto

Draft sulla lettura dei risultati italiani dell indagine ALL (Adult literacy and Life skills) Aree geografiche a confronto Draft sulla lettura dei risultati italiani dell indagine ALL (Adult literacy and Life skills) Aree geografiche a confronto L indagine internazionale ALL raccoglie elementi importanti che riguardano la

Dettagli

Alcuni dati sui servizi educativi a favore dei minori stranieri

Alcuni dati sui servizi educativi a favore dei minori stranieri Città di Torino Divisione Servizi Educativi Settore Integrazione educativa Alcuni dati sui servizi educativi a favore dei minori stranieri a cura di Carla Bonino Gli interventi che la Divisione Servizi

Dettagli

LA PARTECIPAZIONE ALLE ATTIVITA DI FORMAZIONE IN MATERIA DI SAFETY IN BANCA D ITALIA

LA PARTECIPAZIONE ALLE ATTIVITA DI FORMAZIONE IN MATERIA DI SAFETY IN BANCA D ITALIA ALLEGATO 4 LA PARTECIPAZIONE ALLE ATTIVITA DI FORMAZIONE IN MATERIA DI SAFETY IN BANCA D ITALIA I dati sui quali si basa la presente elaborazione statistica fanno riferimento al numero di partecipazioni

Dettagli

Le strategie di promozione della lettura messe in atto dalla. biblioteca comunale di Soriano nel Cimino risultano abbastanza

Le strategie di promozione della lettura messe in atto dalla. biblioteca comunale di Soriano nel Cimino risultano abbastanza CAPITOLO QUARTO ANALISI DEI SERVIZI DI PROMOZIONE PER UNA VALUTAZIONE DEI BENEFICI 1. Premessa Le strategie di promozione della lettura messe in atto dalla biblioteca comunale di Soriano nel Cimino risultano

Dettagli

Saldo naturale negativo, matrimoni e divorzi in aumento Movimento naturale della popolazione 2010

Saldo naturale negativo, matrimoni e divorzi in aumento Movimento naturale della popolazione 2010 Saldo naturale negativo, matrimoni e divorzi in aumento Nel si registra un aumento delle nascite (+21, per un totale di 2.953) e dei decessi (+110, per un totale di 2.971). Il saldo naturale, ossia la

Dettagli

ridotti per i figli fino ai 18 anni compiuti (art. 61 cpv. 3 LAMal). 0.5 0.0 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013

ridotti per i figli fino ai 18 anni compiuti (art. 61 cpv. 3 LAMal). 0.5 0.0 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Fatti Premi costi motivazioni curafutura illustra i principali fatti e meccanismi relativi al tema dei premi dell assicurazione malattie, spiega come si arriva alla definizione del premio della cassa malati,

Dettagli

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accogliere e trattenere i volontari in associazione Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accoglienza Ogni volontario dovrebbe fin dal primo incontro con l associazione, potersi sentire accolto e a proprio

Dettagli

Dossier 7 Il possesso e l acquisto di beni durevoli (1997-2004)

Dossier 7 Il possesso e l acquisto di beni durevoli (1997-2004) Dossier 7 Il possesso e l acquisto di beni durevoli (1997-2004) Audizione del Presidente dell Istituto nazionale di statistica, Luigi Biggeri presso le Commissioni congiunte V del Senato della Repubblica

Dettagli

Indice di rischio globale

Indice di rischio globale Indice di rischio globale Di Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Introduzione Con tale studio abbiamo cercato di creare un indice generale capace di valutare il rischio economico-finanziario

Dettagli

PROGETTO REGIONALE MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLE BIBLIOTECHE VENETE

PROGETTO REGIONALE MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLE BIBLIOTECHE VENETE PROGETTO REGIONALE MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLE BIBLIOTECHE VENETE Analisi dinamica dei dati dei questionari per le biblioteche di pubblica lettura. GLI INDICATORI Gli indicatori sono particolari rapporti

Dettagli

Dare credito alla fiducia: la domanda di finanza del Terzo Settore. Dimensione e struttura del mercato del credito per il Terzo Settore

Dare credito alla fiducia: la domanda di finanza del Terzo Settore. Dimensione e struttura del mercato del credito per il Terzo Settore Dare credito alla fiducia: la domanda di finanza del Terzo Settore Dimensione e struttura del mercato del credito per il Terzo Settore Roberto Felici, Giorgio Gobbi, Raffaella Pico Servizio Studi di Struttura

Dettagli

SOMMARIO. Nella presente circolare tratteremo i seguenti argomenti: AGGIORNATO IL REDDITOMETRO APPLICABILE DAL 2011 PAG. 2

SOMMARIO. Nella presente circolare tratteremo i seguenti argomenti: AGGIORNATO IL REDDITOMETRO APPLICABILE DAL 2011 PAG. 2 CIRCOLARE N. 23 DEL 16/12/2015 SOMMARIO Nella presente circolare tratteremo i seguenti argomenti: AGGIORNATO IL REDDITOMETRO APPLICABILE DAL 2011 PAG. 2 IN SINTESI: È stato recentemente pubblicato sulla

Dettagli

Criteri di selezione del collettivo e definizioni

Criteri di selezione del collettivo e definizioni Appendice A Criteri di selezione del collettivo e definizioni Introduzione L indagine sull integrazione sociale delle persone con disabilità è stata realizzata nell ambito del progetto Sistema di Informazione

Dettagli

PROGETTO: TEATRO FORUM

PROGETTO: TEATRO FORUM 24 5 PROGETTO: TEATRO FORUM (per Oratori sensibili) Che cos è Il Teatro forum è un metodo e percorso formativo utilizzato spesso in situazioni di disagio socio-culturale e si propone come strumento per

Dettagli

LE PENSIONI SOCIALI E PER INVALIDI CIVILI GLI ASSEGNI PER INVALIDI DEL LAVORO I REDDITI PER VEDOVE E ORFANI della regione

LE PENSIONI SOCIALI E PER INVALIDI CIVILI GLI ASSEGNI PER INVALIDI DEL LAVORO I REDDITI PER VEDOVE E ORFANI della regione Serie schede tematiche febbraio 2007 - n. 28 - cod. 67456 pag. 1 LE PENSIONI SOCIALI E PER INVALIDI CIVILI GLI ASSEGNI PER INVALIDI DEL LAVORO I REDDITI PER VEDOVE E ORFANI della regione di ogni provincia

Dettagli

ALLEGATO 1 Analisi delle serie storiche pluviometriche delle stazioni di Torre del Lago e di Viareggio.

ALLEGATO 1 Analisi delle serie storiche pluviometriche delle stazioni di Torre del Lago e di Viareggio. ALLEGATO 1 Analisi delle serie storiche pluviometriche delle stazioni di Torre del Lago e di Viareggio. Per una migliore caratterizzazione del bacino idrologico dell area di studio, sono state acquisite

Dettagli

IL FONDO OGGI E DOMANI

IL FONDO OGGI E DOMANI IL FONDO OGGI E DOMANI Lo schema di gestione che ha caratterizzato il Fondo fin dalla sua origine nel 1986 prevede un unico impiego delle risorse su una linea assicurativa gestita con contabilità a costi

Dettagli

1. POPOLAZIONE ASSISTIBILE

1. POPOLAZIONE ASSISTIBILE La parte dedicata alla popolazione assistibile contiene le principali informazioni di carattere demografico sulla popolazione residente in Provincia di Bolzano: struttura della popolazione e sua distribuzione

Dettagli

APPUNTI SU PROBLEMI CON CALCOLO PERCENTUALE

APPUNTI SU PROBLEMI CON CALCOLO PERCENTUALE APPUNTI SU PROBLEMI CON CALCOLO PERCENTUALE 1. Proporzionalità diretta e proporzionalità inversa Analizziamo le seguenti formule Peso Lordo = Peso Netto + Tara Ricavo = Utile + Costo Rata = Importo + Interesse

Dettagli

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1

Dettagli

Informazioni demografiche e socio-economiche sugli Enti Locali

Informazioni demografiche e socio-economiche sugli Enti Locali Informazioni demografiche e socio-economiche sugli Enti Locali Utilizzo e funzionalità: L applicativo cerca di essere il più flessibile ed intuitivo possibile. Spetta all utente, in base alle necessità,

Dettagli

Fonte: elaborazione Unioncamere Lombardia su dati ASIA Istat. Tabella 2: Imprese per attività economica Lombardia

Fonte: elaborazione Unioncamere Lombardia su dati ASIA Istat. Tabella 2: Imprese per attività economica Lombardia IL SISTEMA PRODUTTIVO LOMBARDO NEL 2006 SECONDO IL REGISTRO STATISTICO ASIA (giugno 2009) Secondo il registro statistico delle imprese attive e delle loro unità locali (ASIA Imprese e Unità locali) sono

Dettagli

QUESTIONARIO PER LA RILEVAZIONE DELLE OPINIONI DEI GENITORI DEI BAMBINI CHE HANNO PARTECIPATO AL CENTRO ESTIVO A. ANALISI DI SFONDO: STRUTTURA FAMILIARE a) Da quante persone è composta la sua famiglia?

Dettagli

PROGETTO INDAGINE DI OPINIONE SUL PROCESSO DI FUSIONE DEI COMUNI NEL PRIMIERO

PROGETTO INDAGINE DI OPINIONE SUL PROCESSO DI FUSIONE DEI COMUNI NEL PRIMIERO PROGETTO INDAGINE DI OPINIONE SUL PROCESSO DI FUSIONE DEI COMUNI NEL PRIMIERO L indagine si è svolta nel periodo dal 26 agosto al 16 settembre 2014 con l obiettivo di conoscere l opinione dei residenti

Dettagli

Capitolo II. La forma del valore. 7. La duplice forma in cui si presenta la merce: naturale e di valore.

Capitolo II. La forma del valore. 7. La duplice forma in cui si presenta la merce: naturale e di valore. Capitolo II La forma del valore 7. La duplice forma in cui si presenta la merce: naturale e di valore. I beni nascono come valori d uso: nel loro divenire merci acquisiscono anche un valore (di scambio).

Dettagli

R e g i o n e L a z i

R e g i o n e L a z i o R e g i o n e L a z i Titolo del Progetto o del programma: Siamo sicuri che si può lavorare sicuri Identificativo della linea o delle linee di intervento generale/i: Prevenzione degli eventi infortunistici

Dettagli

Corso di laurea in servizio sociale Sede di Biella Anno accademico 2008-2009 Prof.ssa Elisabetta Donati Lezione n. 6

Corso di laurea in servizio sociale Sede di Biella Anno accademico 2008-2009 Prof.ssa Elisabetta Donati Lezione n. 6 Dopo la separazione: affidamento dei figli e madri sole Corso di laurea in servizio sociale Sede di Biella Anno accademico 2008-2009 Prof.ssa Elisabetta Donati Lezione n. 6 1 L affidamento dei figli: a

Dettagli

Percezione della sicurezza sul lavoro in Toscana: il caso dei lavoratori immigrati nel settore agro-boschivo - ANOLF/CISL FOCUS GROUP

Percezione della sicurezza sul lavoro in Toscana: il caso dei lavoratori immigrati nel settore agro-boschivo - ANOLF/CISL FOCUS GROUP Percezione della sicurezza sul lavoro in Toscana: il caso dei lavoratori immigrati nel settore agro-boschivo - ANOLF/CISL FOCUS GROUP PRESENTAZIONE DEL PROGETTO La CISL ha organizzato questo incontro perché

Dettagli

LA QUESTIONE INFRASTRUTTURALE E L ANDAMENTO DELLA SPESA PUBBLICA

LA QUESTIONE INFRASTRUTTURALE E L ANDAMENTO DELLA SPESA PUBBLICA Direzione Affari Economici e Centro Studi LA QUESTIONE INFRASTRUTTURALE E L ANDAMENTO DELLA SPESA PUBBLICA Il ritardo infrastrutturale italiano è il frutto di scelte di politica economica che da anni continuano

Dettagli

REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE

REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con Determinazione del Direttore Generale n. 244 del 20/07/2010 L importanza di un sistema operativo di valutazione comune e riconoscibile

Dettagli

1. La situazione economica e del mercato del lavoro

1. La situazione economica e del mercato del lavoro 1. La situazione economica e del mercato del lavoro Per la lettura dei dati non si può prescindere dal considerare l impatto dei molteplici fattori che hanno mutato radicalmente il mondo del lavoro a causa

Dettagli

L indagine svolta da AlmaLaurea nel 2013 ha coinvolto quasi 450mila laureati di primo e

L indagine svolta da AlmaLaurea nel 2013 ha coinvolto quasi 450mila laureati di primo e 1 L indagine svolta da AlmaLaurea nel 2013 ha coinvolto quasi 450mila laureati di primo e secondo livello di tutti i 64 atenei aderenti al Consorzio, che rappresentano circa l 80% del complesso dei laureati

Dettagli

I quattro ordini di scuola a confronto Elisabetta Malaguti

I quattro ordini di scuola a confronto Elisabetta Malaguti I quattro ordini di scuola a confronto Elisabetta Malaguti Esperienze censite, destinate ad uno o più ordini di scuola. Le esperienze censite nella regione sono 2246. Nella figura che segue è, però, riportato

Dettagli

Come si spostano le donne e gli uomini bolognesi

Come si spostano le donne e gli uomini bolognesi Comune di Bologna Settore Programmazione, Controlli e Statistica Come si spostano le donne e gli uomini bolognesi Analisi di alcuni indicatori statistici relativi alla mobilità Marzo 2008 Direttore Gianluigi

Dettagli

Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni

Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni 25.1: Introduzione In questo capitolo la teoria economica discussa nei capitoli 23 e 24 viene applicata all analisi dello scambio del rischio nel

Dettagli

La città di Messina al Censimento della popolazione 2001

La città di Messina al Censimento della popolazione 2001 8 luglio 2004 La città di al Censimento della popolazione 2001 L Istat diffonde oggi alcuni approfondimenti riguardanti la struttura demografica e familiare della città di, sulla base dei dati rilevati

Dettagli

UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI SIENA - Nucleo di valutazione di Ateneo

UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI SIENA - Nucleo di valutazione di Ateneo Questa parte del rapporto del Nucleo di valutazione analizza alcuni indicatori bibliometrici calcolati a partire dai dati contenuti nel database Scopus (interrogato nel periodo ottobre-dicembre 2009).

Dettagli

COMUNICATO STAMPA PUBBLICAZIONE DELLE NUOVE STATISTICHE SUI TASSI DI INTERESSE BANCARI PER L AREA DELL EURO 1

COMUNICATO STAMPA PUBBLICAZIONE DELLE NUOVE STATISTICHE SUI TASSI DI INTERESSE BANCARI PER L AREA DELL EURO 1 10 dicembre COMUNICATO STAMPA PUBBLICAZIONE DELLE NUOVE STATISTICHE SUI TASSI DI INTERESSE BANCARI PER L AREA DELL EURO 1 In data odierna la Banca centrale europea (BCE) pubblica per la prima volta un

Dettagli

NOTA A CURA DEL SERVIZIO POLITICHE FISCALI E PREVIDENZIALI DELLA UIL UN OPERAZIONE VERITA SULLA GESTIONE FINANZIARIA DEI FONDI PENSIONE

NOTA A CURA DEL SERVIZIO POLITICHE FISCALI E PREVIDENZIALI DELLA UIL UN OPERAZIONE VERITA SULLA GESTIONE FINANZIARIA DEI FONDI PENSIONE NOTA A CURA DEL SERVIZIO POLITICHE FISCALI E PREVIDENZIALI DELLA UIL UN OPERAZIONE VERITA SULLA GESTIONE FINANZIARIA DEI FONDI PENSIONE Le ultime settimane sono caratterizzate da una situazione non facile

Dettagli

I principali servizi educativi gestiti direttamente dal comune sono i nidi, le scuole dell infanzia e i ricreatori.

I principali servizi educativi gestiti direttamente dal comune sono i nidi, le scuole dell infanzia e i ricreatori. I Servizi Educativi del Comune di Trieste rappresentano una tradizione storica, un patrimonio di tradizione culturale di cui la città e le famiglie vanno orgogliose. Un patrimonio storico che negli anni

Dettagli

VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola

VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola Premessa VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola progetto sperimentale per individuare criteri, strumenti e metodologie per la valutazione delle scuole e dei dirigenti scolastici Le precedenti sperimentazioni

Dettagli

Questionario di gradimento del Museo di Palazzo Grimani Estratto dalla relazione sui dati raccolti giugno 2011 luglio 2012

Questionario di gradimento del Museo di Palazzo Grimani Estratto dalla relazione sui dati raccolti giugno 2011 luglio 2012 Questionario di gradimento del Museo di Palazzo Grimani Estratto dalla relazione sui dati raccolti giugno 2011 luglio 2012 Premessa La seguente analisi dei questionari distribuiti dal Museo di Palazzo

Dettagli

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo.

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo. DALLE PESATE ALL ARITMETICA FINITA IN BASE 2 Si è trovato, partendo da un problema concreto, che con la base 2, utilizzando alcune potenze della base, operando con solo addizioni, posso ottenere tutti

Dettagli

Progetto Cantieri aperti per la scuola di base

Progetto Cantieri aperti per la scuola di base Progetto Cantieri aperti per la scuola di base TRACCIA dell INTERVISTA Istituto. Note per la compilazione Le parti a sfondo grigio saranno affrontate durante l incontro tra mini staff di istituto e intervistatori.

Dettagli

La relazione presenta quanto emerso dalla prima indagine condotta sugli utenti della Biblioteca Isimbardi.

La relazione presenta quanto emerso dalla prima indagine condotta sugli utenti della Biblioteca Isimbardi. INTRODUZIONE La relazione presenta quanto emerso dalla prima indagine condotta sugli utenti della Biblioteca Isimbardi. Nel corso di alcuni mesi del 2008 sono state distribuite delle schede anonime, da

Dettagli

03. Il Modello Gestionale per Processi

03. Il Modello Gestionale per Processi 03. Il Modello Gestionale per Processi Gli aspetti strutturali (vale a dire l organigramma e la descrizione delle funzioni, ruoli e responsabilità) da soli non bastano per gestire la performance; l organigramma

Dettagli

Il database management system Access

Il database management system Access Il database management system Access Corso di autoistruzione http://www.manualipc.it/manuali/ corso/manuali.php? idcap=00&idman=17&size=12&sid= INTRODUZIONE Il concetto di base di dati, database o archivio

Dettagli

Statistiche Flash. La celebrazione dei MATRIMONI a Schio. Aggiornamento ANNO 2008

Statistiche Flash. La celebrazione dei MATRIMONI a Schio. Aggiornamento ANNO 2008 Statistiche Flash COMUNE DI SCHIO Direzione Generale Risorse e Innovazione Ufficio Metodologie Statistiche La celebrazione dei MATRIMONI a Schio Aggiornamento ANNO 2008 Elaborazioni e Stampa GIUGNO 2009

Dettagli

Anna Frank. C.T.P. Adulti

Anna Frank. C.T.P. Adulti Anna Frank Tito Maccio Plauto San Giorgio C.T.P. Adulti Scuola Secondaria di primo grado Via Anna Frank di Cesena Progetto Macramè MEDIATORI CULTURALI aa.ss. 2008/2009-2009/2010 2009/2011 Scuola Secondaria

Dettagli

L investimento immobiliare delle Casse e degli Enti di Previdenza privatizzati: cosa è cambiato nell ultimo anno

L investimento immobiliare delle Casse e degli Enti di Previdenza privatizzati: cosa è cambiato nell ultimo anno L investimento immobiliare delle Casse e degli di Previdenza privatizzati: cosa è cambiato nell ultimo anno Pubblicato su Il Settimanale di Quotidiano Immobiliare del 27/04/2013 n. 19 Introduzione Dopo

Dettagli

STATO DELL AMBIENTE E ASPETTI SANITARI CORRELATI NELLA PROVINCIA DI BERGAMO CAPITOLO 1 IL CONTESTO DI RIFERIMENTO. Paragrafo 1.

STATO DELL AMBIENTE E ASPETTI SANITARI CORRELATI NELLA PROVINCIA DI BERGAMO CAPITOLO 1 IL CONTESTO DI RIFERIMENTO. Paragrafo 1. STATO DELL AMBIENTE E ASPETTI SANITARI CORRELATI NELLA PROVINCIA DI BERGAMO CAPITOLO 1 IL CONTESTO DI RIFERIMENTO Paragrafo 1.2 ASPETTI SANITARI Novembre 2003 1.2.1 DEMOGRAFIA Il contesto demografico Il

Dettagli

5 La popolazione disabile

5 La popolazione disabile 5 La popolazione disabile Problematiche inerenti alle fonti dei dati sulla disabilità L Osservatorio per le politiche sociali dell Amministrazione Provinciale ha intrapreso un complesso lavoro di censimento

Dettagli

Come archiviare i dati per le scienze sociali

Come archiviare i dati per le scienze sociali Come archiviare i dati per le scienze sociali ADPSS-SOCIODATA Archivio Dati e Programmi per le Scienze Sociali www.sociologiadip.unimib.it/sociodata E-mail: adpss.sociologia@unimib.it Tel.: 02 64487513

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze

Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze Provincia di Roma Anno 2005 Indice Il problema affrontato...3 Obiettivi attesi/risultati raggiunti...3 Soggetti coinvolti...3 Il

Dettagli