Accreditamento. Rischio clinico. Le implicazioni professionali del coordinatore infermieristico
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- Martino Pala
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1 Accreditamento Rischio clinico Le implicazioni professionali del coordinatore infermieristico Page 1
2 Il coordinatore : ha la responsabilità di sostenere lo sviluppo di una cultura basata sulla necessità di aggiornamento continuo nelle pratiche professionali, nella gestione del rischio clinico, nelle logiche della normative vigente sul percorso di accreditamento delle organizzazioni sanitarie. il professionista clinico :studierà e approfondirà le evidenze scientifiche su argomenti specifici, e cercherà di tradurli in comportamenti applicabili alla pratica; il coordinatore : supporterà questo processo fornendo aiuto e facilitando l evoluzione l e l autonomia. l Page 2
3 D. lgs. 502/1992, l art. 8 quater al punto 4. i principi che debbono presiedere all attività sanitaria, da parte di strutture accreditate,. sono quelli di assicurare che tutte le strutture accreditate garantiscano dotazioni strumentali e tecnologiche appropriate per quantità, qualità e funzionalità in relazione al tipo di prestazione erogabile dalla struttura e alle necessità assistenziali degli utilizzatori dei servizi, garantire adeguate condizioni di organizzazione interna, con specifico riferimento alla dotazione quantitativa e alla qualificazione professionale del personale fattivamente impiegato. Page 3
4 bisogni dei cittadini : al centro della programmazione e gestione dei servizi sanitari valorizzazione: ruolo e responsabilità di medici e operatori sanitari per la promozione della qualità e la sicurezza delle prestazioni. Verifica delle attività cliniche Verifica degli Out - Come Evidence Based Medicine Feedback del cliente Linee Guida Leadership clinica Protocolli / Algoritmi Aggiornamento Permanente Page 4
5 SISTEMI DI' ACCREDITAMENTO Sistemi di controllo/regolazione ottimale che tengono conto delle crescenti esigenze di qualità dell assistenza erogata e contemporaneamente dell esigenza di controllarne la progressiva crescita. OBIETTIVI STRATEGICI Garantire livelli standardizzati nell ambiente in cui si sviluppa la pratica clinica. Fornire garanzie interna ed esterna di buona organizzazione e sicurezza delle strutture e dei processi che vi si svolgono. Costituire guida e sostegno alle organizzazioni per indirizzare lo sforzo organizzativo al miglioramento della qualità delle prestazioni e dei servizi. Ottenere informazioni sul sistema complessivo delle strutture sanitarie che consentano alle strutture di confrontarsi e di attivare processi di benchmarking. Page 5
6 Sistema di Accreditamento Istituzionale La legge regionale 51/ 2009 Regolamento n. 61/R del 24 dicembre 2010 Decreto del Presidente della Giunta regionale 22 marzo 2012, n. 10/R modifiche al regolamento n. 61/R del 24 dicembre 2010 i requisiti per l accreditamento istituzionale e relativi indicatori di valutazione e standard sono individuati per delineare un sistema di strutture conforme agli assetti organizzativi e strategici del sistema sanitario regionale e coerenti con il sistema regionale di valutazione delle performance delle aziende sanitarie e di gestione del rischio clinico Page 6
7 Accreditamento (LRT 51/2009) sicurezza delle strutture e dei processi che vi si svolgono.. Requisiti. Sistema aziendale per la gestione del rischio clinico: Pratiche per la sicurezza dei pazienti Raccomandazioni Ministeriali Page 7
8 Accreditamento 8 Page 8
9 Le buone pratiche : Strumento per migliorare la sicurezza e la qualità delle prestazioni erogate. Strumento operativo previsto dalla campagna per la sicurezza del paziente che permette la tracciabilità del percorso assistenziale. Page 9
10 Indicatori di Valutazione: Buone Pratiche Regionali Audit clinico Appropriatezza terapia antibiotica Corretta identificazione paziente Incident reporting Rassegna mortalità e morbilità Igiene mani Prevenzione infezioni CVC Emorragia post-partum Scheda Terapeutica Unica Gestione del dolore Prevenzione Trombosi Venosa Profonda Rischio nutrizionale Segnalazione evento sentinella Prevenzione distocia di spalla Page 10
11 Gestione della relazione e della comunicazione interna con il cittadino e/o famigliari per gli eventi avversi Check list di sala operatoria Gestione farmaci antiblastici Prevenzione ulcere da pressione Gestione Terapia Anticoagulante Orale Prevenzione delle cadute Adozione indice deterioramento cardiaco Sorveglianza delle antibiotico resistenze Page 11
12 Raccomandazioni Ministeriali sistema di allerta per quelle condizioni cliniche ed assistenziali ad elevato rischio di errore, con l obiettivo di mettere in guardia gli operatori sanitari riguardo alcune procedure potenzialmente pericolose, strumenti efficaci per mettere in atto azioni che siano in grado di ridurre i rischi e promuovere l assunzione di responsabilità da parte degli operatori per favorire il cambiamento di sistema. Page 12
13 Raccomandazioni Ministeriali Raccomandazione n. 1 - Marzo 2008 Corretto utilizzo delle soluzioni concentrate di Cloruro di Potassio -KCLed altre soluzioni concentrate contenenti Potassio Raccomandazione n. 2 - Marzo 2008 per prevenire la ritenzione di garze, strumenti o altro materiale all interno del sito chirurgico Raccomandazione n. 3 - Marzo 2008 per la corretta identificazione dei pazienti, del sito chirurgico e della procedura Raccomandazione n. 4 - Marzo 2008 per la prevenzione del suicidio di paziente in ospedale Raccomandazione n 5 - Marzo 2008 per la prevenzione della reazione trasfusionale da incompatibilità AB0 Page 13
14 Raccomandazione n 6 - Marzo 2008 per la prevenzione della morte materna correlata al travaglio e/o parto Raccomandazione n 7 - Marzo 2008 per la prevenzione della morte, coma o grave danno derivati da errori in terapia farmacologica Raccomandazione n 8 - Novembre 2007 per prevenire gli atti di violenza a danno degli operatori sanitari Raccomandazione n 9 - Aprile 2009 per la prevenzione degli eventi avversi conseguenti al malfunzionamento dei dispositivi medici/apparecchi elettromedicali Raccomandazione n 10 - Settembre 2009 per la prevenzione dell osteonecrosi della mascella/mandibola da bifosfonati Page 14
15 Raccomandazione n 11 - Gennaio 2010 Morte o grave danno conseguenti ad un malfunzionamento del sistema di trasporto (intraospedaliero, extraospedaliero) Raccomandazione n 12-1 Agosto 2010 Prevenzione degli errori in terapia con farmaci Lookalike/sound-alike Raccomandazione n 13 - Novembre 2011 per la prevenzione e la gestione della caduta del paziente nelle strutture sanitarie Raccomandazione n 14 - Novembre 2012 per la prevenzione degli errori in terapia con farmaci antineoplastici Raccomandazione n 15 - Febbraio 2013 Morte o grave danno conseguente a non corretta attribuzione del codice triage nella Centrale operativa 118 e/o all interno del Pronto soccorso Page 15
16 Il processo di Risk Management Clinical Risk Management ( rischio clinico) Risk Management Aziendale Insieme delle condizioni per erogare prestazioni assistenziali sicure e di qualità (implementazione BuonePratiche, Raccomandazioni Ministeriali,procedure ) Censimento e valutazione dei sinistri e tecniche di gestione rischi (misure di prevenzione e protezione, di finanziamento) Legge 81 del 2008 Page 16
17 LA GESTIONE DEL RISCHIO STRUMENTO di GOVERNO CLINICO Impegno strutturato finalizzato ad identificare, analizzare e ridurre (dove possibile) i rischi dei pazienti, dei visitatori, dei dipendenti e il patrimonio dell organizzazione. Focus sulla sicurezza del paziente LA GESTIONE del RISCHIO CLINICO (Clinical Risk Management) dott.ssa Antonella Perini Page 17
18 LA GESTIONE del RISCHIO CLINICO (Clinical Risk Management) Sicurezza delle persone assistite la responsabilità del coordinatore è orientata a : Conoscere e diffondere la cultura della sicurezza Conoscere e diffondere la cultura dell apprendere dall errore Promuovere una revisione e sensibilizzazione sul tema della documentazione sanitaria Promuovere un clima che consenta una comunicazione efficace Promuovere attività di revisione delle procedure in un ottica di sicurezza Sostenere la formazione permanente e l aggiornamento professionale Page 18
19 (Clinical Risk Management) Aree di particolare interesse Prevenzione delle cadute Prevenzione infezioni correlate all assistenza assistenza Gestione del processo di prescrizione- somministrazione terapia farmacologica ( STU ) Corretta identificazione del paziente Prevenzione lesioni da pressione Page 19
20 Una nuova cultura Errore individuale Errore di sistema Sistema punitivo Sistema che impara dall errore Sistema reattivo- Sistema proattivocorrettivo preventivo Page 20
21 LA GESTIONE DEL RISCHIO La sicurezza dei collaboratori rientra tra le attività di cui il coordinatore deve occuparsi in qualità di : PREPOSTO( legge 81/2008) Elemento fondamentale che può influenzare la qualità delle cure e l organizzazione l nel suo complesso. Page 21
22 Preposto Persona che in ragione delle competenze professionali e nei limiti dei poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell incarico conferitogli,sovrintende alla attività lavorativa e garantisce l attuazione delle direttive ricevute,controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un funzionale potere di iniziativa.. COORDINATORE professionista in grado di: osservare,valutare,segnalare e approntare le azioni e le misure previste dall Azienda atte a garantire la sicurezza negli ambienti di lavoro e dei lavoratori. Page 22
23 preposto È tenuto a fare adottare ai dipendenti i necessari mezzi di protezione individuale adeguati al tipo di lavoro che devono compiere. vigila e controlla. In caso di insorgenza di rischi all integrità fisica dei lavoratori deve segnalare al datore di lavoro la carenza o l inadeguatezza del DPI in uso ai dipendenti ; NON è un SORVEGLIANTE ma colui che informa,si assicura,controlla che le condizioni di sicurezza siano rispettate. Page 23
24 preposto Legge 81/2008 : Art.19 obblighi del preposto Sovrintende e vigila sulla osservanza da parte dei singoli lavoratori delle disposizioni in materia di sicurezza,sull uso dei DPI in caso di persistente inosservanza riferisce i diretti superiori. Verificano che i lavoratori conoscano la mappatura dei rischi della struttura dove agiscono Astenersi,salvo eccezioni debitamente motivate, dal richiedere ai lavoratori di riprendere la loro attività in situazioni di lavoro in cui persiste pericolo grave e immediato Frequentare appositi corsi di formazione come previsto dalla norma Page 24
25 Posizione di garanzia Professione sanitaria gli operatori di una struttura sanitaria sono tutti portatori ex lege di una posizione di garanzia (espressione dell obbligo di solidarietà costituzionalmente imposto ex art.2 e 32 della Carta Fondamentale) nei confronti dei pazienti, la cui salute essi devono tutelare contro qualsivoglia pericolo che ne minacci l integrità; l obbligo di protezione dura per l intero tempo del turno di lavoro... Cass. Pen. Sez. IV n.9739 del Legge 81/2008 Preposto sta al livello di diretto contatto con le attività e il contesto lavorativo; la posizione di garanzia la esercita nei confronti dei lavoratori in osservanza delle norme di sicurezza negli ambienti di lavoro. Cass. Pen. Sez. IV n dell Page 25
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27 Bibliografia : Management,(Annalisa Pennini, Giannantonio Barbieri) Le responsabilità del coordinatore delle professioni sanitarie. Mc Graw Hill Management, Marina Vanzetta,Franco Valicella Pino Caldana: La gestione delle risorse umane. (strumenti operativi per le professioni sanitarie) Mc Graw Hill C. Calamandrei, C. Orlandi :La dirigenza infermieristica manuale per la formazione dell infermiere con funzioni manageriali. Mc Graw Hill Page 27
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