Giovanni Paolo II Un uomo che ha incontrato Dio e ha segnato la storia del mondo

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1 Scuola Primaria Don Baldo, Roma classe IV A Giovanni Paolo II Un uomo che ha incontrato Dio e ha segnato la storia del mondo Intervista a Gianfranco Svidercoschi (con la partecipazione di Cristiana Caricato) Flaminia A. Claudia B. Valeria B. Lorenzo B. Camilla C. Simona C. Tommaso D. Francesco F. Lorenzo F. Gabriele F. Fabiana G. Lavinia G. Devasia Serena N. Federico P. Sofia P. Luca R. Alessandro T. Alessandro T. Leonardo V. Insegnanti: Maristella Ambrosini Elide Marcuccio Roma anno scolastico

2 Introduzione all'intervista al giornalista Gian Franco Svidercoschi a cura della classe IV A Ci sono persone che segnano la storia, ci sono persone che sognano un mondo migliore, che hanno un grande ideale, si adoperano per realizzarlo e lo trasmettono al mondo. Ci sono persone che incontrano Dio e lo annunciano agli altri. Vogliamo incontrare una di queste persone attraverso il racconto e la testimonianza di chi l'ha conosciuta direttamente, anzi di più, ha condiviso con lui parecchi viaggi e momenti del suo ministero. La figura che stiamo per scoprire è Papa Giovanni Paolo II e stiamo per incontrare e intervistare il giornalista Gian Franco Svidercoschi

3 pensava di ascoltare parole di perdono da parte di questa persona invece la prima cosa che questo assassino ha detto al Papa è stato: Ma perché lei non è morto? Io ho sparato per ammazzarla. Intervista a Gianfranco Svidercoschi L'intervista è tratta dalla registrazione effettuata dagli studenti della IV A della scuola primaria don Baldo di Roma a Gianfranco Svidercoschi. Effettuata a Roma il 10 Dicembre 2010 testo non rivisto dall'intervistato Le domande sono state effettuate direttamente dai bambini Vi voglio raccontare un po' com'era il Papa da piccolo, era una persona come voi. È nato in una piccola città della Polonia, dove c erano abitanti. Lì tutti si chiamavano con diminutivo, e lo chiamavano Lolyk che sarebbe Carletto. Lui era un ragazzino come gli altri, andava a scuola, giocava a pallone, in porta, ed era bravo. Gli davano anche il soprannome di un famoso portiere polacco, come se lo avessero chiamato Buffon. Lo chiamavano Martina. Lui andava a fare il bagno insieme agli amici e a sciare. Introduzione libera dell'intervistato So che state facendo uno studio su Giovanni Paolo II, però volevo raccontarvi il Giovanni Paolo II che forse voi meno conoscete. Voi lo avete visto in televisione, o ve lo hanno raccontato i vostri genitori. Forse avete visto delle immagini bruttissime, di quando hanno cercato di ucciderlo proprio in Piazza S. Pietro, un Papa così buono, che si interessava degli altri uomini [...] e, come lui ha detto, è stata la Madonna che lo ha aiutato, una mano ha sparato e un altra mano, la mano della Madonna, ha rinviato i proiettili. Pensate che lui è andato a trovare in carcere la persona che gli aveva sparato e Fra i suoi amici c era anche un ebreo che lui aveva conosciuto in prima elementare e che gli è rimasto amico per tutta la vita. Pensate, il Papa è morto e questo amico ebreo è ancora vivo, è un vecchietto, e abita non lontano da noi, in Corso Francia. Giocava molto bene a tennis, e il Papa gli è rimasto molto amico perché durante la guerra i nazisti, ad Auschwitz, gli hanno - 3 -

4 ammazzato la mamma, la sorella e la nonna. Questo suo amico ebreo ricorda un episodio di quando avevano 6 anni. Un giorno tornando da scuola hanno trovato l unica guardia municipale di quella piccola città che dormiva vicino alla fontana, nella piazza del paese, e fecero una cosa che speravano di fare da sempre: togliergli la grande spada, che poi era di legno. Pian piano hanno cominciato, tira tu, tiro io, tira tu, a un certo punto questo amico è cascato per terra, la guardia si è svegliata, li ha rincorsi per tutta la piazza, finché è sceso il papà di questo amico ebreo e ha detto: Ma no, li lasci stare, questi son ragazzi di soli sei anni! Però Lolyk ha avuto la disgrazia di perdere la mamma a 9 anni. Era una donna bellissima, dolcissima. E allora da quel momento, come lui una volta mi ha detto, il papà gli ha fatto da mamma e da papà. Cucinava e gli cuciva i vestiti. Una volta, quando ha fatto un viaggio in Polonia, è andato al cimitero, sulla tomba, a trovare i suoi genitori e allora gli ho chiesto il permesso di avvicinarmi e di fargli una domanda. Era esattamente il 1991, quindi erano 50 anni che era morto il suo papà, e gli ho detto: Si parla sempre della sua mamma, perché l'ha perduta quando aveva 9 anni, nessuno parla del suo papà che per tanto tempo le è stato vicino, è stato con lui che è cresciuto. Lui rispose che aveva un bellissimo ricordo del papà e mi ha raccontato che quando era ancora ragazzino, al mattino prima di andare a scuola passava sempre in Chiesa, e certe volte quando si alzava trovava il papà che pregava in ginocchio, in mezzo alla cucina ed era un ricordo questo così disse - che ricordo per tutta la vita. Quindi questo Papa, un Papa grande che si interessava di tutto il mondo, aveva questo ricordo del papà, che in mezzo alla cucina era in ginocchio al mattino e pregava. Poi Lolyk è cresciuto, ha fatto la maturità classica. Qui c è un altro episodio che raccontava sempre: durante l esame di maturità c'era l'esame di latino e il suo amico ebreo stava alle sue spalle, però non era bravo e allora continuava a chiedergli: Fammi guardare il tuo compito, fammi guardare il tuo compito!. Questa è una cosa che Lolyk non faceva mai, lui aiutava i suoi amici, li aiutava a fare i compiti però non faceva mai copiare, non voleva. Quella volta però era un momento importante, così pian piano lui si è spostato in avanti e ha fatto copiare il compito all amico ebreo. Fatto questo esame si è trasferito con il papà in una grande città della Polonia, Cracovia, perché ha cominciato a frequentare l università. Oltre all università lui faceva anche l attore ed era bravissimo. Aveva una compagnia e recitava commedie teatrali. Poi è successo che è venuto un certo giorno. Un giorno che - diceva Lolyk Non dimenticherò mai. Era il primo settembre del 1939, del secolo scorso. Quel giorno, lui aveva 18 o 19 anni e come ogni venerdì del mese andava nella grande Chiesa di Cracovia, nella Cattedrale, perché lì aveva un amico prete; si confessava e poi gli faceva da chierichetto. Mentre il suo amico prete celebrava la messa, hanno sentito un grande scossone, un grande rumore, erano gli aerei tedeschi che stavano bombardando Cracovia. Era cominciata la II Guerra Mondiale. [...] Allora Lolyk con il parroco e tanta gente sono scappati via e hanno abbandonato Cracovia. Quindi ha cominciato a lavorare perché avevano chiuso le università, ha fatto l operaio in una cava di marmo. Poi è morto anche il suo papà. Rimasto solo ha avuto la conferma di ciò che lui aveva dentro il suo cuore, e ha deciso di fare il prete. Pensate, io su questo ho fatto un film, e si vede anche questa storia. Un giorno un pezzettino di questo film l ho presentato in una città della Sicilia, vicino a Catania. Ero in un teatro pieno di bambini come voi che avevano tutte le età, e c erano anche quelli delle medie, allora io sono andato in mezzo a questi ragazzi a chiedere che reazione avessero avuto a questo film.... Ad un certo punto uno che ricordo si chiamava Lorenzo, ha detto: Certo che Karol, ha avuto coraggio a fare il prete. Io - 4 -

5 non riuscivo a capire, allora lui ha spiegato che in quel periodo, con la guerra e con tutto quello che stava succedendo, con i tedeschi che erano contro la Chiesa e contro i preti, ci voleva molto più coraggio a scegliere di fare il prete, ad essere un uomo di Dio, che non prendere un fucile in mano e andare a combattere e a fare la guerra. Quindi un bambino di 10 anni ha capito molto di più dei grandi la scelta di colui che sarebbe diventato Giovanni Paolo II. È finita la guerra, lui è diventato prete, ha cominciato a fare il suo lavoro in mezzo ai giovani. È sempre stato legato ai giovani. È diventato Vescovo, poi Papa, ma ha sempre avuto questo rapporto con i giovani. In ogni parrocchia dove andava, anche in giro per il mondo, lui aveva sempre un incontro con i giovani [...] ma andava anche da quelli più piccoli, come voi. Ci sono tantissimi episodi divertenti di bambini che andavano dal Papa. C era un rapporto normale con i bambini, uno gli aveva dato perfino il suo numero di telefono, un altro, sapendo che lui era polacco e il giorno prima l Italia aveva vinto contro la Polonia 2 a 0, gli disse: Vieni vieni, il Papa pensava gli dicesse qualcosa su Gesù, invece questo bambino è andato sotto di lui e gli ha fatto Papa, Italia Polonia 2 a 0 eh, hai perduto!. Altri, ancora, sono andati da lui e gli hanno dato i biglietti della lotteria e gli han detto: Noi siamo poveri, non possiamo fare grandi cose, allora sai cosa abbiamo pensato? Abbiamo preso i biglietti della lotteria, ti diamo questi biglietti così tu puoi vincere e con i soldi puoi fare missioni e aiutare tante persone, Ma forse l'episodio che mi piace di più, che mi ha raccontato il fotografo del Papa, è quello accaduto in una parrocchia (romana). Improvvisamente un bambino come voi, boom! È sbucato e tutti e cercavano di prenderlo, ma il Papa dice No, lasciatelo venire, lasciatelo! Allora il bambino si avvicina e dice: Ciao Papa, buongiorno! il Papa risponde: Buongiorno! Ma sei solo? e l'altro: No. Io stavo a casa, mia mamma si stava preparando. Tu Papa le conosci le donne eh? Si sta pettinando, si sta mettendo il rossetto. Allora ho detto: io intanto vado avanti così lo saluto, e sono venuto. Il Papa rispose: E hai fatto bene!. Allora questo bambino ha detto: Sai Papa, io non sono molto ricco, però un regalo te lo volevo fare, ha aperto la mano e aveva una caramella, è l unica cosa che ti posso dare. Allora il Papa ha preso questa caramella e se l è messa sul cuore. Ecco il Papa aveva questo rapporto con i bambini, perché capiva che i bambini sono gli uomini di domani e lui ci teneva ad essere così perché aveva un grande cuore da bambino, aveva questo stupore di fronte alla vita, questo stupore di fronte a Gesù. Lui è sempre rimasto innamorato di Gesù fino alla fine, fino alla fine dei suoi giorni. Quando lui è morto, sulla sua bara in piazza S. Pietro hanno messo il Vangelo. Mentre c era la Santa Messa si è levato un po di vento che ha cominciato a girare le pagine del Vangelo pian piano finché poi questo libro si è chiuso. Come a segnare la fine della vita terrena, però c è la vita su come a dimostrare che questo grande uomo, questo grande Papa, questo uomo così semplice e allo stesso tempo così importante, aveva smesso di guardare con gli occhi terreni, e da quel momento aveva cominciato a guardare Dio perché stava dall altra parte. E secondo me questo della sua fine è stato un momento bellissimo. Adesso io vorrei che voi mi faceste un po di domande. Domanda 1 - Perché il Papa era sempre felice, anche quando stava male? Risp. Intanto lui era abituato un po alla sofferenza, perché aveva avuto tante sofferenze nella sua vita, gli è morta la mamma presto, gli è morto l'unico fratello - 5 -

6 ancora giovane, poi gli è morto il papà, anche tanti suoi amici durante la guerra, quindi lui aveva imparato che se c è sofferenza, se si è vicino a Gesù, si soffre per essere vicino a Gesù. C è una frase, che è di un personaggio importante che è S. Paolo che dice con le mie sofferenze completo le sofferenze della Chiesa, ecco, diciamo in maniera semplice che tu soffri per Gesù, ti sacrifichi anche per Gesù. Poi lui sapeva che aveva un compito. Tu pensa che negli ultimi tempi c erano dei giornali che dicevano: ah perché questo Papa si fa vedere, con questo corpo tutto malandato, messo male! È meglio che si nasconda in Vaticano, e lui diceva: Ma io sono un pastore, devo farmi vedere. Un giorno a padre Ducci, un gesuita che organizzava i viaggi, disse: Padre lei vede come sto combinato, ma io sono un pastore, devo uscire, devo essere presente ; e fino alla fine ha avuto il coraggio di farsi vedere e di comparire. Questo è un grande insegnamento, pensateci bene. La vita ha diversi momenti. C è la vita da ragazzini, come siete voi, poi c è la vita della giovinezza, più avanti la vita della maturità, e più avanti la vita dell anzianità, che è la mia. Quindi ci sono diversi momenti e ogni momento, ogni stagione della vita deve essere vissuto nella stessa maniera, con lo stesso coraggio, con la stessa serenità... ogni momento della vita ha la sua importanza. Domanda 2 Anche da giovane era così attaccato a Dio? Risp. Sì, me lo ha raccontato il suo amico ebreo. Ebreo significa di un altra religione. Lui era come tutti gli altri bambini, però lui ha avuto forse il padre che per primo lo aiutava, la mamma che gli ha insegnato le prime preghiere. Tieni conto tra l altro, lui diceva che il papà un giorno gli aveva fatto un libriccino con la preghiera dello Spirito Santo e gli ha detto Tu devi recitare ogni giorno questa preghiera allo Spirito Santo. Quindi fin da giovane per lui era naturale avere questo rapporto con la religione. [...] Per lui era normale essere amico di Gesù, credere in Gesù e nella Madonna in particolare. Ogni volta che aveva qualche problema andava in un santuario, come se tu qui a Roma andassi al santuario del Divino Amore o andassi a Pompei, e diceva: Vado a sentire come batte il cuore della mamma, quindi lui è sempre stato religioso. Inizialmente non pensava di fare il prete, soltanto dopo, con il tempo ha deciso di essere a tempo pieno un uomo di Gesù. Però vi devo dire che lui, io l ho visto pregare anche da vecchio, da anziano, aveva un rapporto con Dio che era incredibile. Una volta andai da lui e mi disse: Andiamo a pregare e andammo nella sua cappella privata, perché quella sera avevano trovato il corpo di un prete polacco ucciso dai servizi segreti della polizia. Certe volte io sono andato alla messa che lui celebrava al mattino, alle 7; tu lo vedevi che stava giù per terra e pregava. Aveva un rapporto con Dio che era incredibile. Per pregare addirittura si inventava delle parole, delle preghiere, cantava le preghiere al mattino... per lui era tutto normale. Prima di ogni grande impegno lui andava a pregare. Domanda 3 Perché alcune persone dicono che Papa Giovanni Paolo II sia il faro che illumina la nostra vita? Risp.- Tutti i Papi lo hanno fatto, tutti i Papi sono stati rappresentanti di Dio, ma secondo me lui è stato un Papa che ci ha fatto vedere il volto umano di Dio. Per come si comportava, per come amava le altre persone, tu vedevi in lui Dio

7 Aveva la capacità di vedere tutti e di usare questo sguardo di Dio su ogni persona. Tu pensa, quando vado a parlare di lui, ogni volta c'è qualcuno che mi viene vicino e all orecchio mi dice: Questo Papa in un certo punto della mia vita ha avuto un importanza decisiva su di me. Una coppia, marito e moglie mi ha raccontato questa storia: si erano sposati più o meno quando il Papa era stato eletto, e sono andati all udienza generale con tutti gli altri fedeli. Questo signore voleva dire tante cose al Papa, e quando gli è passato di fronte gli ha dato la mano ma non ha detto niente e il Papa è passato ed è andato a stringere altre mani. Allora questo ha detto: Ma guarda quanto son cretino, con tutte le cose che volevo dirgli!. Il Papa era passato cinque persone avanti, lo ha guardato e gli ha detto Ma tu tutte le cose che mi dovevi dire è come se me le avessi dette!. Aveva questa capacità di guardare dentro le persone. Una ragazza mi ha raccontato che quando il Papa è andato ad Ischia, dove c erano ragazzi: il Papa guardava soltanto me!. Lui dava l impressione che guardasse soltanto te, cioè metteva veramente questo sguardo di Dio sulle persone. Domanda 4- Come trascorreva le sue giornate? Risp.- Lui si alzava al mattino presto, diceva le sue preghiere, alle 7 celebrava la messa nella sua cappella privata, e c erano sempre delle persone che lui invitava. Dopo faceva colazione, leggeva un po i giornali, poi cominciava a incontrare le persone che venivano da tutto il mondo per vederlo, Vescovi, o Capi di Stato. Il mercoledì invece c era l udienza generale in piazza S. Pietro. Poi c era il pranzo. Il pomeriggio faceva un piccolo riposo poi di solito andava in terrazzo, si metteva un mantellone nero quando proprio faceva freddo e faceva la Via Crucis per recitare il Rosario, poi vedeva ancora qualche collaboratore. La sera, la cena e poi qualche volta, poche, guardava la televisione. Lui leggeva molto. Sapeva leggere due libri in una volta. Se mentre lui leggeva un libro un altra persona ne leggeva un altro ad alta voce, lui riusciva a capire i due libri contemporaneamente. Poi finiva la sua giornata. Prima di andare a letto una cosa che faceva sempre era di andare alla finestra, guardava Roma che considerava la sua nuova città, e la benediva, poi dopo andava a dormire. Ma ti volevo raccontare i suoi pranzi. A pranzo e a cena, cosa che non aveva fatto nessun Papa, aveva sempre degli ospiti con cui parlava, erano amici che venivano a trovarlo, o altri personaggi e anche così lui conosceva quello che succedeva nel mondo. Alle volte andavo a pranzo con lui, alla sera soprattutto; lui chiedeva delle cose, dei particolari, delle opinioni; pur essendo il Papa una persona così importante, lui chiedeva il tuo parere. Inoltre, per capire l umiltà di questo Papa, se lui capiva che aveva sbagliato qualcosa, chiedeva scusa

8 Domanda 5- Lei ha accompagnato il Papa anche quando c erano le giornate mondiali dei giovani? Risp. Son stato con lui fin dagli inizi. La prima giornata mondiale è stata in Argentina. Sai come sono nate le giornate mondiali? Il Papa, appena era stato ordinato prete a Cracovia, teneva degli incontri all'università. Faceva catechismo agli universitari. Poi aveva un gruppo di giovani che ha continuato a seguire. A volte questi giovani si sposavano tra loro, quindi lui seguiva anche i loro figli. Quando è diventato Papa pian piano ha fatto venire in Vaticano gli universitari di Roma; li incontrava prima della Pasqua, e poi pian piano sono nate le giornate mondiali della gioventù. Ogni due anni c è questa giornata mondiale in una qualche città del mondo. Diciamo che quella più famosa, che conoscete anche voi perché qualche genitore c è stato, è stata quella che si è tenuta qui a Roma per l anno santo nel C'erano 2 milioni di giovani. Però ce n è stata anche un altra di importante, nelle Filippine dove c erano quasi 4 milioni di giovani da tutta l Asia. Devo dire che quella che mi ha colpito di più è stata quella di Roma, svoltasi a Tor Vergata. Ad un certo momento il Papa, che era già anziano, era già stanco, ha detto un proverbio polacco: chi sta con i giovani diventa giovane!. Si vedeva come lo stare con i giovani lo facesse stare bene. Però una delle giornate mondiali che mi ha procurato più emozione è stata nel 1991 e si è svolta nel grande Santuario della Madonna in Polonia. Da 2 anni era finito il comunismo, l Europa era tutta insieme, unita, per cui c erano bambini, giovani sia dell est Europa sia dell altra parte. Per la prima volta erano stati proprio i giovani che per primi hanno creato questa Europa unita. Molte persone erano contro le giornate mondiali perché dicevano: Ah no! D estate i ragazzi non ci saranno, non verranno. Questi sono paesi che non vogliono fare queste cerimonie in piazza! ; per esempio quando il Papa andò negli Stati Uniti nel 94, come in Francia nel 97, e invece era pieno. Anzi dicono che in Francia, dopo la giornata mondiale, sia ricominciato un po, un clima spirituale nuovo e sia rinata un po la fede. Domanda 6 Come era il Papa con voi giornalisti? Risp. Il Papa era un grande comunicatore con le persone; ho detto come lui parlasse non perché voleva essere bravo a parlare, ma perché lui doveva annunciare il Vangelo di Gesù. Allora lui si serviva dei giornalisti e li chiamava. Ricordo una volta, lui li chiamava compagni di viaggio. Devo dire però che questo rapporto con i giornalisti è nato quasi per caso nel primo viaggio che il Papa ha fatto in aereo, dopo tre mesi che lui era stato eletto, è andato in America Latina. Allora i giornalisti stavano nella parte dietro dell aereo e il Papa stava avanti, e si pensava che facesse come aveva fatto il suo predecessore, Paolo VI, il quale entrava, salutava i giornalisti, rispondeva a una domanda qualsiasi sul viaggio e poi se ne andava. Quindi anche Giovanni Paolo II è entrato nella cabina dei giornalisti pensando che si facesse così, era il gennaio del Lui è entrato per salutare e invece un giornalista inglese o americano, facendo una cosa che non era prevista perché non dovevamo fare domande, ha detto: Santo Padre, quand è che lei andrà in America?. Tutti quelli del Vaticano son rimasti colpiti perché questo giornalista aveva fatto una cosa che non doveva, invece il Papa ha risposto. Da quel momento, soprattutto i primi anni, il Papa entrava, i giornalisti stavano tutti ai loro posti, da una parte e dall altra, lui passava e ad ognuno faceva fare una domanda a cui rispondeva. [...] Il Papa era molto divertente, molto spiritoso. Il terzo viaggio, quando è andato in Irlanda, e poi negli Stati Uniti, l ho fatto con lui. La mattina in cui siamo partiti feci - 8 -

9 un articolo per il giornale per il quale allora scrivevo e avevo scritto che quello era un viaggio difficile perché si andava in Irlanda che era divisa in due, c era il rischio di attentati contro il Papa. Allora quando il Papa è arrivato dai giornalisti, mi ha riconosciuto e ha cominciato lui a fare l intervista, perché mi ha detto: Ah! Mi dica un po, questi viaggi del Papa sono così difficili? cioè mi prendeva in giro per quello che avevo scritto. Lui era molto divertente, era molto spiritoso e qualche volta raccontava anche le barzellette. Domanda 7 Quale fu l occasione in cui lo accompagnò la prima volta? Risp. Fu quando l ho seguito per un viaggio. Però, in effetti lo avevo incontrato prima, quando lui, giovane Vescovo, era venuto a Roma per il Concilio Vaticano II. In seguito sono stato, per due anni, vicedirettore dell Osservatore Romano e lo seguivo da vicino, stavo vicino a lui e alla fine di ogni viaggio lui veniva a chiedere anche un giudizio sul viaggio stesso. È stato divertente quella volta in cui, eravamo in Thailandia, un paese non cattolico, lì sono buddhisti, perché il primo giorno non c era quasi nessuno per strada. Invece quando si è cominciato a vedere questo Papa in televisione, il secondo, il terzo giorno, la strada era piena di gente anche se erano buddhisti, induisti, di altre religioni. Allora il Papa ha chiesto la mia impressione e io gli ho detto: ha presente, Santo Padre, le formiche? Immagini quando arrivano tutte insieme. Ecco, il giorno in cui era arrivato, le persone erano (scese in strada) come le formiche. Questa immagine è piaciuta molto al Papa. Domanda 8 Quando era ammalato cosa faceva il Papa? Risp.- Quando era malato continuava a fare il Papa. Perché, tieni conto di una cosa, la prima grande malattia è dovuta al fatto che gli hanno sparato e stava per morire. E pensate, fu una cosa drammatica anche perché si era rotta la sirena dell ambulanza, poi nel portarlo al policlinico Gemelli si sono sbagliati, hanno dovuto sfondare una porta; poi non bastava il sangue, i medici del Gemelli hanno dato loro il sangue per aiutare il Papa. Quello è stato il primo momento brutto. Poi una volta è caduto e si è rotto il femore, un'altra volta è stato operato per un tumore. Lui però continuava sempre a fare il Papa. Infatti fu una cosa incredibile vederlo per la prima volta col pigiama quando era ricoverato al Gemelli. Questo rapporto con la malattia per lui era abbastanza normale. Infatti una volta, prima di una grossa operazione (notate che i Papi passati mai lo avevano fatto), la domenica all Angelus, lui disse: Pregate per me, perché oggi devo andare all ospedale e sarò operato. Dio attraverso Gesù gli aveva dato una missione e lui l ha portata avanti fino alla fine. Pochi giorni prima di morire, era la Pasqua del 2005, si era anche preparato per parlare ai fedeli di Piazza S. Pietro, ma non è riuscito a dare la Benedizione, allora proprio si sentiva la sua sofferenza; è riuscito a dire al suo segretario Ma allora se io sono così, se non riesco a dare neanche la Benedizione è bene che io muoia. Allora lui si è messo nelle mani di Dio

10 Domanda 9 A Giovanni Paolo II piaceva stare in Italia oppure aveva nostalgia della Polonia? Risp. - Lui conosceva Roma perché, prima di diventare prete nel 1946, era venuto a fare gli ultimi esami a Roma. Quindi aveva cominciato a conoscerla subito dopo la guerra. La domenica andava anche, con altri seminaristi, in una parrocchia della Garbatella. Stare a Roma, diceva sempre, Dà il senso dell'universalità, si capisce che il cristianesimo riguarda tutto il mondo. Amava molto il suo paese sicuramente, però quando è diventato Papa pronunciò quella bellissima frase: Se io sbaglio mi corrigerete, inoltre appena eletto disse: I cardinali hanno fatto il nuovo Vescovo di Roma, perché lui si sentiva Vescovo di Roma. Aveva questo rapporto con Roma ma anche con l Italia, che considerava la sua seconda patria, infatti sempre in quel discorso lui ha detto: Io non so se saprò spiegarmi nella vostra e subito si è corretto nella nostra lingua, già si sentiva italiano. Naturalmente lui aveva nostalgia della Polonia; per esempio per Natale, quando cantava con le suore tutti i canti natalizi, aveva i suoi amici polacchi. Lui però era un uomo di tutto il mondo, si sentiva Papa al cento per cento, e quindi era un uomo d avventura. Se tu lo vedevi, quando andava in Australia diventava australiano, in Africa diventava africano... Anche perché lui si sforzava di parlare la lingua del posto e quindi era veramente un Papa che si adeguava al paese in cui andava. Ma lui era molto legato sicuramente all Italia. Se tu vai in giro per l Italia, vedi il ricordo che c'è di lui, come se fosse stato veramente un Papa italiano. Inoltre per voi sembra una cosa normale avere un Papa che non è italiano, adesso c è un Papa tedesco, ma [...] quando lui venne eletto era la prima volta dopo 456 anni che veniva eletto un Papa non italiano. Molti in Piazza S. Pietro sai cosa dissero quando sentirono il nome Wojtyla? Ah! Han fatto un africano!. Della Polonia gli piacevano i dolci, cremuschi. Da ragazzo, dopo l esame di maturità, quindi a 18 anni, andò con gli amici nella pasticceria del paese e hanno mangiato talmente tanti di questi cremuschi che il giorno dopo ebbe mal di pancia. Domanda 10 Come ha fatto a diventare Papa? Risp. Lui era un cardinale, e probabilmente lui non sarebbe stato nominato Papa se non fosse successa una cosa tremenda. Nel 1978 era morto Papa Paolo VI che era molto bravo. Tutti i cardinali hanno fatto una riunione che si chiama Conclave e hanno eletto Papa Luciani. Questo povero Papa è durato soltanto 33 giorni perché è morto improvvisamente. Aveva 65 anni. Questo Papa voi non lo conoscete, però è stato un grande Papa, perché anche in 33 giorni ha detto delle grandi cose. Una volta all Angelus ha detto una cosa che ha scandalizzato molti; una cosa semplice, che Dio è uomo ed è donna perché Dio non ha un sesso, quindi Dio ha la paternità ma allo stesso tempo ha la misericordia femminile tipica della donna, quindi è tutte due le cose. Quando un giorno voi vedrete il dipinto di un grande pittore, Rembrandt, che rappresenta la parabola del figliuol prodigo, osservate che questo padre è raffigurato con due mani diverse, una mano femminile e una mano maschile, quella della paternità e quella della misericordia. Quindi se era morto un Papa di 65 anni dopo 33 giorni, i cardinali hanno scelto un Papa di 58 anni, un Papa giovane. Era un Papa che conosceva il mondo del comunismo, che era il nemico numero uno della Chiesa, e questa scelta fu una sorpresa per tutti. Domanda 11 Cosa faceva divertire il Papa? Risp. Tutto quello che faceva ridere, che era carino, che era divertente. Una delle volte in cui ho visto il Papa ridere di più è

11 stato in una ripresa cinematografica in cui c è un gruppo di comici di un circo che fanno delle imitazioni e si vede il Papa che ride come un pazzo. Poi anche quando gli raccontavano qualche barzelletta. Si divertiva con voi bambini, una bellissima foto lo ritrae mentre avvolge un bambino con il suo mantello rosso e questo bambino cerca di venir fuori, e lui ride. Era molto semplice, forse perché riusciva a divertirsi delle cose semplici. Gli piaceva anche la musica. Domanda 12 Quale era la sua materia preferita a scuola? Risp. Lui aveva tutti voti ottimi in tutte le materie, ma lui era bravo soprattutto nella poesia polacca. Difatti lui è stato anche poeta, ha scritto delle poesie. A 19 anni ha scritto una bellissima poesia dedicata alla sua mamma. Quando lui viveva una certa emozione lui scriveva una poesia. [...] Il suo amico ebreo diceva che Se lui non avesse fatto il prete, sarebbe diventato il Presidente della General Motors, per dire qualsiasi cosa avesse fatto la avrebbe fatta molto bene. Ma era un uomo di Dio... Domanda 13 Come fu festeggiata la sua elezione? Risp. Quando il cardinale ha detto: Habemus Papam, Eminentissimum ac reverendissimum Cardinalem Karolum tutti hanno applaudito perché Karolum poteva riferirsi a un italiano, ma quando ha detto: Wojtyla, ci fu un attimo di silenzio perché la maggior parte delle persone non sapeva chi fosse, poi dopo c è stata una grande esplosione. Però già che mi hai fatto questa domanda, allora ti racconto il seguito. Quando il Papa veniva eletto, arrivava al balcone, si affacciava, dava la benedizione e poi torna dentro. Questo Papa invece appena eletto viene vestito di bianco, si avvia verso la grande finestra, con tutta la piazza che attende, e accanto a lui c'era un cerimoniere [...] che dice al Papa: Allora Santo Padre, lei adesso arriva lì al balcone, si affaccia, dà la benedizione, e poi si ritira e il Papa che va camminando verso il balcone, dice: Ma come? Qualcosa bisognerà dire!, ma il cerimoniere ribadisce: No, non bisogna dire niente. Nessun altro Papa ha parlato! e intanto il Papa va avanti, discutono un po, finché arrivano al balcone e il Papa non sa ancora se deve parlare o meno... si affaccia e dice: Sia lodato Gesù Cristo! e dalla piazza rispondono: Sempre sia lodato!. In qualche modo lui si è sentito autorizzato a parlare, e fece il gesto bellissimo di quando disse quella battuta Se mi sbaglio mi corrigerete!. Questo per dire che il Papa prima quasi ancora di essere Papa, ha fatto qualcosa di diverso, ha cambiato la storia della Chiesa dalle piccole cose. Domanda 14 Ma che cosa faceva il Papa nel tempo libero? Risp.- Lui pregava sempre. Una volta un Cardinale ha raccontato che il Papa doveva ricevere una telefonata da un famoso Capo di Stato, il Presidente dell America Bush, e disse: Beh, prima di ricevere la telefonata vado a dire una preghiera ed è andato a dire una preghiera

12 Poi gli piaceva la montagna, fare passeggiate, sciare, nuotare, andare in canoa questo quando era giovane -. I primi di gennaio del 1981 era a Castel Gandolfo, si stava riposando. Un prete era andato in perlustrazione nelle montagne dell Abruzzo, a Ovindoli, perché con altri tre sacerdoti gli avevano organizzato una fuga. Con una piccola macchinetta, queste quattro persone una di cui era il Papa, sono uscite dal Palazzo di Castel Gandolfo. Il Papa si è messo un giornale davanti, così la Guardia Svizzera non l ha riconosciuto, e sono andati fino a Ovindoli dove il Papa ha potuto sciare tranquillamente. Ogni tanto lui andava a fare qualche passeggiata fuori dal Vaticano. La prima volta che è stato scoperto, è stato scoperto da un ragazzino. Stavano sciando, erano in quattro, e prima erano passate di lì delle persone che facevano sci di fondo. Mentre arrivava il Papa è arrivato anche un ragazzino di circa 11 o 12 anni, che stava con un gruppo e ha chiesto dove fossero gli altri. Il Papa gli ha risposto: guarda che i tuoi amici sono andati più avanti. Il ragazzino guardò questo signore vestito da sciatore, lo ha riconosciuto e ha cominciato a gridare in mezzo alla montagna: Il Papa, il Papa! Da allora bisognava stare attenti perché (quando lo riconoscevano) tutti quanti lo seguivano. Domanda 15 Perché il Papa ha fatto tanti viaggi? Risp. Il Papa diceva sempre: Non possiamo aspettare che tutta la gente venga in Piazza S. Pietro, dobbiamo essere noi anche che dobbiamo andare da loro. Non tutta la gente può venire, ha i soldi per venire a Roma a vedere il Papa!. Ecco perché il Papa ha cominciato a viaggiare. Anche i Papi precedenti viaggiavano, Giovanni XXIII ha fatto soltanto un piccolo viaggio in treno, poi Paolo VI ha cominciato a fare dei viaggi ma soltanto alcuni precisi viaggi ogni tanto, invece con Giovanni Paolo II è diventata una cosa normale. Ciò ha avuto inizio perché il Papa si è trovato un invito per andare in America Latina, precisamente in Messico. Invito che avevano fatto anche agli altri Papi precedenti però, Paolo VI è morto, poi è morto anche il suo successore e Papa Giovanni Paolo II ha deciso di andare. Però lui non pensava che i viaggi diventassero una cosa così normale e frequente. Lui è andato in Messico inizialmente perché c era questo invito ma sperava di andare poi dopo in Polonia perché pensava che andando in Polonia sarebbe stata l unica visita definitiva che lui avrebbe fatto dalla sua patria. Pensava che tutto finisse lì, e invece sono

13 cominciati ad arrivare gli inviti, uno dopo l altro. Quando il Papa viaggia non è una cosa così semplice, perché c è tutta una preparazione, e dopo c è un cambiamento totale. In Corea ad esempio c è stata tutta una serie di conversioni di persone che sono diventate cattoliche proprio perché vedevano l esempio del Papa. È importante che il Papa sia presente. Una volta disse: Ma è più importante che io parli della Pace da qui, dal Vaticano o da Hiroshima?. Parlare di Pace da Hiroshima ha un valore molto più forte che non parlarne dal Vaticano inoltre era anche una forma di partecipazione alle vicende di quel popolo, che fosse in America Latina, in Africa, in Asia o nei vari Paesi dell Europa. Questo Papa cercava di parlare la lingua del luogo, ad esempio ha preso lezione di giapponese per parlare anche in giapponese, perlomeno lo leggeva e sapeva dire la Messa in quella lingua. Se per caso sbagliava non gli importava; per esempio in portoghese, la lingua del Brasile, c è una parola che si pronuncia in un certo modo, il Papa non la sapeva dire e, sentendolo, tutto il Brasile rideva e lui si divertiva di questo. Però sapeva farsi capire, farsi ascoltare. Quando diceva le Parole di Gesù, le Parole di Cristo, le capivano tutti; lui sapeva farsi capire dappertutto e i viaggi sono stati un grande momento di maggior conoscenza del messaggio di Gesù perché lui è andato in giro per il mondo a raccontare di Gesù. Domanda 16 Ha un ricordo particolare di quando lo ha intervistato per la prima volta? Risp. Si, ero emozionato, ero emozionato perché nemmeno sapevo che lui facesse fare delle domande e infatti la prima intervista che gli ho fatto non l ho raccontata tutta, ho raccontato solo poche cose e molte me le sono tenute nel cuore. Devo dire che ero emozionatissimo perché io facevo queste domande a questo Papa. Fra l altro mi sono meravigliato di una cosa perché di solito si dovrebbe far rivedere al Papa quello che si è scritto, invece la seconda intervista il Papa non l ha voluta rivedere. Ma soprattutto sai com è nata la seconda intervista? È nata perché erano dieci anni che lui faceva i viaggi e (durante uno di questi) io gli ho chiesto: Sono 10 anni che facciamo i viaggi, perché non ci dice qualcosina su questi viaggi? E lui mi rispose per dire che era una domanda molto importante e molto grande, ma in questa maniera: Ma questa è una domanda mare! Allora la facciamo un altra volta, voleva dire una domanda enorme. Tornati dal viaggio, lui mi ha chiamato e mi ha chiesto di rifargli quella domanda ed è venuta fuori una bellissima intervista sui viaggi dove lui ha raccontato perché faceva i viaggi, perché andava in giro per il mondo

14 Domanda 17 Quanti anni aveva Papa Giovanni Paolo II l ultima volta che l'ha intervistato? Risp. Era un po più giovane perché l ultima volta che l'ho intervistato, per la verità è stato verso il Lui era già un po vecchietto, dopo però ho continuato a vederlo altre volte perché per esempio ho scritto dei libri. Ho anche aiutato il Papa a fare un libro, nel 1996, perché erano 50 anni che era diventato prete e io l'ho aiutato a ricordare certe cose che lui spesso non si ricordava. Una cosa divertente che io ricordavo al Papa era di quando lui era giovane e andava senza scarpe... E l ultima volta vera fu quando facemmo insieme questo libro, era nel Domanda 18 Qual è il ricordo più bello che lei ha di Giovanni Paolo II? Risp. Quando lui stava in mezzo ai giovani, era un Papa che si sentiva felice, era sereno perché si sentiva se stesso. A lui piaceva stare con i giovani perché sentiva l importanza dei giovani. Lui disse una volta che i giovani sono una grande cosa per la vita. C è una bellissima immagine di lui, già un po anziano, che era talmente contento di stare con i giovani che ha cominciato a ruotare il suo bastone. La cosa bella era che il suo segretario andava lì, gli diceva: Ma no, ma no! e lui... si divertiva così. Domanda 19 Come si sentiva quando incontrava i ragazzi? Risp. Lui si sentiva normale, stava bene, diceva sempre che con i giovani si sentiva giovane lui. I giovani secondo me lo aiutavano ad essere Papa nel senso più assoluto della parola, cioè essere uomo di Dio. Lui si sentiva molto vicino ai bambini. Anche voi quando sarete più grandi vivrete queste Giornate Mondiali che hanno il significato di stare insieme con i giovani. È una cosa straordinaria in sé e io penso che sia una cosa nuova che fa anche questo Papa. Giovanni Paolo II appena nominato, era il 22 ottobre del 1978, disse Aprite le porte a Cristo e alla fine della Messa lui andò incontro ai bambini e disse loro: Voi siete la mia speranza, siete la speranza di Dio. Quindi fece una cosa importante, fin dal primo momento lui credeva molto nella gioventù e nei bambini. Se potete, un giorno andate sulla sua tomba, e rimarrete colpiti dal fatto, come ho anche scritto, che questo è: Un Papa che non muore, nel senso che questo Papa rimane vivo nel cuore delle persone. È incredibile come lui abbia ancora questo rapporto con le persone come se fosse una persona viva

15 Conclusione all'intervista Così si chiude la nostra intervista con due grazie distinti: a Gian Franco Svidercoschi per le parole, le emozioni e i racconti che ci hanno portato nel cuore dell'avventura della vita di un Santo, e un grazie a Giovanni Paolo II perché sappiamo che possiamo contare su di lui come su di un faro che illumina la nostra storia. Le fotografie di Giovanni Paolo II utilizzate in questo elaborato sono state reperite in siti Internet e sono di pubblico dominio

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