ANALISI SPERIMENTALE DI UN MODULATORE E DEMODULATORE AM

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "ANALISI SPERIMENTALE DI UN MODULATORE E DEMODULATORE AM"

Transcript

1 CLASSE : V A E.T.A ALUNNO: Bovino Silvano ANALISI SPERIMENTALE DI UN MODULATORE E DEMODULATORE AM Introduzione: Uno dei problemi fondamentali nelle telecomunicazioni è quello di trasmettere un informazione, da un trasmettitore ad un ricevitore, attraverso un canale di comunicazioni(via etere o collegamenti). Nel porsi tale obbiettivo bisogna tener conto di una verità inconfutabile: Non è possibile inviare la nostra informazione in maniera diretta dal trasmettitore al ricevitore. Per poter trasmettere il segnale che contiene la nostra informazione si ricorre alla tecnica della modulazione. La modulazione è appunto una tecnica che ci permette di adattare il nostro segnale al mezzo di comunicazione. Vediamo di seguito in cosa consiste tale tecnica analizzando un tipico sistema di telecomunicazioni che sfrutta appunto la modulazione: Fig.1 Schema a blocchi di un sistema di telecomunicazioni Essenzialmente la modulazione consiste nel far interagire il nostro segnale(detto modulante) con un segnale a frequenza molto elevata(detto portante). Il segnale modulante modifica una delle caratteristiche del segnale

2 portante, generando un ultimo segnale, il segnale modulato, che costituirà l informazione realmente trasmessa. Questa operazione viene effettuata in trasmissione dal MODULATORE, che raccoglie il segnale modulante in uscita dal trasduttore(microfono, cinepresa etc) e il segnale portante da un apposito generatore, generando dalla loro interazione il segnale modulato. Tale segnale attraversa il canale di comunicazione fino ad arrivare al ricevitore, dove un circuito detto DEMODULATORE avrà il compito di eliminare la portante e ottenere nuovamente il segnale modulante,quindi la nostra informazione, che raggiungerà il destinatario attraverso circuiti attuatori(se in trasmissione avevamo un microfono l attuatore in ricezione sarà un altoparlante). Tale procedura si rende indispensabile per 3 motivi: Il primo riguarda proprio l adattare il nostro segnale da trasmettere al canale di comunicazione Il secondo riguarda la possibilità di effettuare, sullo stesso canale, la trasmissione di più informazioni contemporaneamente utilizzando portanti a frequenze diverse. Ciò impedisce a segnali con caratteristiche simili di interagire tra loro nello stesso canale dando origine a interferenze che porterebbero alla perdita dell informazione. Questa tecnica è detta multiplazione. Infine la modulazione consente la trasmissione via etere utilizzando antenne di piccole dimensioni. Difatti essendo i segnali portanti ad alta frequenza la lunghezza dell antenna diminuisce in maniera considerevole, essendo la lunghezza inversamente proporzionale alla frequenza.(nel caso dell antenna hertziana dove ). Nel caso della modulazione AM il segnale modulante modifica l ampiezza della portante generando un segnale modulato, il cui inviluppo(il luogo dei punti di picco) corrisponde al segnale modulante. Il circuito per la modulazione AM che ci apprestiamo ad analizzare si costituirà di segnale modulante e portante entrambi sinusoidali(configurazione dei sistemi televisivi). SVOLGIMENTO: Simuliamo ora attraverso ambiente software pspice quanto detto:

3 Fig.2 Modulatore AM Il circuito raffigurato rappresenta un modulatore AM a transistor con modulazione ad emettitore. Il segnale modulante è applicato all emettitore mentre quello portante alla base. Il segnale modulato è invece prelevato sulla resistenza RL. Trattandosi di un circuito ad amplificatore selettivo è necessario che la frequenza della portante sia sincronizzata sul valore della frequenza di risonanza. Il segnale modulante è il seguente, generato solitamente da un trasduttore. Per semplicità analizziamo un segnale sinusoidale ma nella realtà il segnale modulante generato ad esempio dalla voce umana è un segnale composto da più armoniche in una banda cha va dai 20Hz ai 20KHz. Il segnale modulante di tipo sinusoidale vale: Fig.3 Segnale modulante Mentre il segnale portante è descritto dalla seguente relazione: Il segnale portante avrà ampiezza maggiore e frequenza molto più elevata del segnale modulante. Affinchè il processo di modulazione sia possibile è fondamentale che. Fig.4 Segnale portante

4 Nella modulazione AM il segnale che si ottiene dalla interazione dei segnali precedenti, il segnale modulato, avrà il seguente andamento: Fig.5 Segnale Modulato Si ottiene così il segnale modulato raffigurato, la cui espressione(dopo aver eseguito alcuni passaggi e applicato le formule di werner) vale: Dove ma è l indice di modulazione il cui valore deve essere l andamento del segnale modulante. affinchè l inviluppo del segnale modulato segua Come si evince dalla relazione, il segnale modulato AM è costituito dal segnale portante, a cui si aggiungono 2 componenti sinusoidali, riportate come righe nello spettro di frequenza che ne deriva e che costituiscono le bande laterali del segnale. Lo spettro in frequenza del segnale modulante e di quello modulato è il seguente: Fig. 6 Confronto dello spettro del segnale modulante(a sinistra), con quello del modulato(a destra). Anche se per motivi grafici non abbiamo modo di riportare correttamente le rispettivi scale dei grafici è logico pensare che il segnale modulato opera in una banda di frequenza molto più elevata di quella del segnale modulante.

5 Si comprende quindi che la tecnica della modulazione consiste in una traslazione di frequenza, per cui il nostro segnale modulante, in bassa frequenza, è trasmesso tramite un altro segnale a frequenza molto più alta. Una volta ottenuto in uscita al modulatore il segnale modulato, l informazione può essere trasmessa all interno del canale di comunicazione senza problemi. La potenza di tale segnale è descritta dalla seguente formula: Considerando R la resistenza di uscita del circuito modulatore e partendo dalla relazione matematica di un segnale AM con modulante sinusoidale l espressione della potenza complessiva del segnale AM e risulterà la somma di quella associata alla portante Pp piu quella delle due oscillazioni laterali, inferiore Pbi e superiore Pbs Dalla precedente relazione otteniamo che la potenza totale in trasmissione, di un sistema di modulazione AM vale: Il rendimento di modulazione, che definisce la percentuale di potenza totale utile alla trasmissione del segnale, si ottiene invece dal rapporto tra la potenza di una delle 2 bande laterali(ad esempio Pbi) e la potenza totale: Come si evince il rendimento di modulazione dipende dall indice di modulazione. Se consideriamo il caso limite ma=1 si osserva che. Questo sta a significare che la maggior parte della potenza viene dissipata dalla portante, che ricordiamo è comunque un segnale che non costituisce effettivamente l informazione da trasmettere. Per aumentare il rendimento di modulazione ed eliminare o ridurre tale spreco vengono utilizzate le tecniche di modulazione DSB(double side band) e SSB(single side bande), dove il segnale portante viene eliminato o ridotto in trasmissione, aumentando di conseguenza il rendimento( nel caso di un sistema DSB ideale si ha ). Il segnale portante viene poi ricostruito in ricezione al demodulatore. Consideriamo ora i processi che interessano il segnale una volta giunto al demodulatore. Il circuito demodulatore svolge la funzione inversa del modulatore estraendo dal segnale modulato in ampiezza il segnale modulante in bassa frequenza. L operazione descritta consiste in una traslazione di frequenza che partendo dallo spettro del segnale AM consente la ricostruzione del segnale che costituisce l informazione trasmessa. Nel caso più semplice il demodulatore è costituito da rivelatore di inviluppo a diodo: Fig.7 Circuito demodulatore con rivelatore d inviluppo a diodo

6 Il circuito raffigurato si definisce rivelatore di inviluppo perché consente di ricostruire il segnale in banda base ricostruendo i picchi della modulazione. Nel momento in cui in ingresso si hanno dei picchi di tensione positivi, il diodo si comporta come un cortocircuito ed essendo la sua resistenza rd molto bassa consente la rapida carica del condensatore. Se la tensione diminuisce il condensatore si scarica sulla resistenza R, mentre il diodo si comporta come un circuito aperto. La presenza del diodo D fa si che il tempo di carica sia uguale a: (essendo rd molto piccola) Il tempo di scarica invece si definisce: Si dimostra che per ottenere una corretta demodulazione il valore RC dev essere: Dove fmax è la massima frequenza contenuta nel segnale modulante. Dato che nella pratica il valore ma viene mantenuto al di sotto di 0,4 si ottiene considerando : Il segnale che si ottiene in uscita, che segue l andamento dell inviluppo del segnale portante è descritto dal seguente grafico: Fig.8 Segnale in uscita al demodulatore Considerando che la frequenza del segnale modulato, che è pari alla frequenza del segnale portante, è molto più elevata rispetto alla fm del segnale modulante, si ottiene un segnale che ricostruisce il segnale modulato, con una fedeltà che dipende dalla qualità del sistema AM. L informazione è così stata trasmessa dalla fonte al destinatario, senza subire interferenze con segnali di simile natura o attenuazioni per disadattamento del canale di comunicazione. Una volta ottenuto il segnale modulante in

7 uscita al demodulatore, questo raggiunge successivamente l attuatore adatto che porterà il messaggio contenuto nel segnale, al destinatario finale, l utente. CONCLUSIONI: La modulazione AM per quanto semplice da realizzare, non è ad oggi il metodo maggiormente usato nelle telecomunicazioni. Questo perché tale tecnica come abbiamo visto, ha uno scarso rendimento di modulazione; inoltre la modulazione AM si realizza in una banda di frequenza di soli 10KHz. In questo modo è possibile la trasmissione simultanea di più informazioni ma essendo tale banda relativamente ristretta, impedisce la trasmissione di alcuni segnali audio che si trovano a frequenze comprese tra 10KHz e 20KHz, frequenze apprezzabili dall orecchio umano. In tal modo la trasmissione in AM di un segnale audio che contiene la melodia di un violino non sarebbe possibile. Ecco perché, ad oggi le trasmissioni con modulazione AM sono ristrette nel campo di trasmissioni radio che si limitano a suoni vocali(cioè al parlato). Viceversa la modulazione AM trova ancora un vasto impiego nella trasmissione di segnali video televisivi. I segnali audio sono invece, nella stragrande maggioranza dei casi, trasmessi con la tecnica della modulazione FM, che consiste nella modulazione di frequenza del segnale portante. In questa tecnica, che vanta un alto rendimento di modulazione, l andamento del segnale modulante influenza la frequenza del segnale portante. Il segnale modulato trasmesso avrà uguale ampiezza della portante ma frequenza variabile in funzione dell andamento o meglio delle variazioni d ampiezza del segnale modulante. Silvano Bovino Classe V a ETA

Le modulazioni impulsive

Le modulazioni impulsive Le modulazioni impulsive a cura di Francesco Galgani (www.galgani.it) Indice 1 Introduzione 2 2 La modulazione PAM 3 2.1 Cenni teorici....................................... 3 2.2 Simulazione con il computer

Dettagli

Il tema proposto può essere risolto seguendo due ipotesi:

Il tema proposto può essere risolto seguendo due ipotesi: Per la trattazione delle tecniche TDM, PM e Trasmissione dati si rimanda alle schede 41, 42, 43, 44, 45, 46, 47 e 48 del libro Le Telecomunicazioni del Prof. F. Dell Aquila. Il tema proposto può essere

Dettagli

Gli alimentatori stabilizzati

Gli alimentatori stabilizzati Gli alimentatori stabilizzati Scopo di un alimentatore stabilizzato è di fornire una tensione di alimentazione continua ( cioè costante nel tempo), necessaria per poter alimentare un dispositivo elettronico

Dettagli

MISURA DELLA PERCENTUALE DI MODULAZIONE IN UN TRASMETTITORE AM

MISURA DELLA PERCENTUALE DI MODULAZIONE IN UN TRASMETTITORE AM MISURA DELLA PERCENTUALE DI MODULAZIONE IN UN TRASMETTITORE AM IØFDH RICCARDO GIONETTI rgionetti@virgilio.it Introduzione Dopo la recente pubblicazione del trasmettitore AM su Radio Rivista (N 3 e 4, 2011)

Dettagli

La modulazione numerica

La modulazione numerica La modulazione numerica Mauro Giaconi 26/05/2009 trasmissione numerica 1 Principi di modulazione numerica 26/05/2009 trasmissione numerica 2 Modulazione numerica La modulazione trasla l informazione di

Dettagli

Corso di Fondamenti di Telecomunicazioni

Corso di Fondamenti di Telecomunicazioni Corso di Fondamenti di Telecomunicazioni 1 - INTRODUZIONE Prof. Giovanni Schembra 1 Argomenti della lezione Definizioni: Sorgente di informazione Sistema di comunicazione Segnali trasmissivi determinati

Dettagli

20/10/2015. Segnali Periodici. Serie di Fourier per segnali periodici

20/10/2015. Segnali Periodici. Serie di Fourier per segnali periodici Segnali Periodici Serie di Fourier per segnali periodici 1 Segnale pari Segnale dispari Onda quadra dispari 2 Onda quadra pari Generatore LF + oscilloscopio Si imposta sul generatore LF Vout = 1 V f 99.9981

Dettagli

Misure con l oscilloscopio (e non) su circuiti con amplificatori operazionali

Misure con l oscilloscopio (e non) su circuiti con amplificatori operazionali Misure con l oscilloscopio (e non) su circuiti con amplificatori operazionali Edgardo Smerieri Laura Faè PLS - AIF - Corso Estivo di Fisica Genova 2009 Amplificatore operazionale perché? Moltiplicazione

Dettagli

I.P.S.I.A. di BOCCHIGLIERO

I.P.S.I.A. di BOCCHIGLIERO I.P.S.I.A. di BOCCHIGLIERO a.s. 2012/2013 -classe IV- Materia: Elettronica Telecomunicazioni ed Applicazioni -------- Alunna: Pedace Giusy prof. Ing. Zumpano Luigi TEOREMA DI FOURIER Il teorema di FOURIER

Dettagli

Informatica. Caratterizzazione del canale I simboli emessi dalla sorgente passano attraverso un canale di trasmissione.

Informatica. Caratterizzazione del canale I simboli emessi dalla sorgente passano attraverso un canale di trasmissione. Informatica Pietro Storniolo storniolo@csai.unipa.it http://www.pa.icar.cnr.it/storniolo/info267 Entropia e flusso di informazione di una sorgente La sorgente viene caratterizzata dal valor medio di I(x

Dettagli

Corso di Fondamenti di Telecomunicazioni 1 - INTRODUZIONE

Corso di Fondamenti di Telecomunicazioni 1 - INTRODUZIONE Corso di Fondamenti di Telecomunicazioni 1 - INTRODUZIONE 1 Argomenti della lezione Definizioni: Sorgente di informazione Sistema di comunicazione Segnali trasmissivi determinati e aleatori Architettura

Dettagli

BOCCHIGLIERO Sistema di comunicazione ---- Materia: Telecomunicazioni. Serafini Rossella. prof. Ing. Zumpano Luigi

BOCCHIGLIERO Sistema di comunicazione ---- Materia: Telecomunicazioni. Serafini Rossella. prof. Ing. Zumpano Luigi I.P.S.I.A. Di BOCCHIGLIERO a.s. 2010/2011 -classe III- Materia: Telecomunicazioni ---- Sistema di comunicazione ---- alunna Serafini Rossella prof. Ing. Zumpano Luigi Sistema di comunicazione Messaggi

Dettagli

Misure su linee di trasmissione

Misure su linee di trasmissione Appendice A A-1 A-2 APPENDICE A. Misure su linee di trasmissione 1) Misurare, in trasmissione o in riflessione, la lunghezza elettrica TL della linea. 2) Dal valore di TL e dalla lunghezza geometrica calcolare

Dettagli

Curva caratteristica del transistor

Curva caratteristica del transistor Curva caratteristica del transistor 1 AMPLIFICATORI Si dice amplificatore un circuito in grado di aumentare l'ampiezza del segnale di ingresso. Un buon amplificatore deve essere lineare, nel senso che

Dettagli

Classe V specializzazione elettronica. Tecnologie e progettazione di sistemi elettrici ed elettronici

Classe V specializzazione elettronica. Tecnologie e progettazione di sistemi elettrici ed elettronici Macro unità n 1 Classe V specializzazione elettronica Tecnologie e progettazione di sistemi elettrici ed elettronici Tecnologia degli attuatori e dei trasduttori Motori in corrente continua. Motori passo

Dettagli

Misure Elettriche ed Elettroniche Esercitazioni Lab - Circuiti con diodi e condensatori 1. Circuiti con diodi e condensatori

Misure Elettriche ed Elettroniche Esercitazioni Lab - Circuiti con diodi e condensatori 1. Circuiti con diodi e condensatori Esercitazioni Lab - Circuiti con diodi e condensatori 1 Circuiti con diodi e condensatori Esercitazioni Lab - Circuiti con diodi e condensatori 2 Circuito con diodo e condensatore Consideriamo un circuito

Dettagli

2.3.6 La modulazione angolare

2.3.6 La modulazione angolare 2.3.6 La modulazione angolare Dato il segnale modulante m(t), limitato nella banda B e con ampiezza normalizzata m(t)

Dettagli

TELECOMUNICAZIONI. Con la nascita delle telecomunicazioni, i messaggi possono viaggiare più veloci del più veloce mezzo di trasporto.

TELECOMUNICAZIONI. Con la nascita delle telecomunicazioni, i messaggi possono viaggiare più veloci del più veloce mezzo di trasporto. TELECOMUNICAZIONI Telecomunicazione: sistema di comunicazione a distanza effettuata mediante trasmissione di informazioni attraverso l'uso di correnti elettriche e la loro trasmissione a distanza grazie

Dettagli

ELETTRONICA CdS Ingegneria Biomedica

ELETTRONICA CdS Ingegneria Biomedica ELETTRONICA CdS Ingegneria Biomedica LEZIONE A.2 Circuiti a diodi: configurazioni, analisi, dimensionamento Caratteristica di trasferimento Tagliatori Generatori di funzioni Rivelatori di picco e di inviluppo

Dettagli

In elettronica un filtro elettronico è un sistema o dispositivo che realizza

In elettronica un filtro elettronico è un sistema o dispositivo che realizza Filtri V.Russo Cos è un Filtro? In elettronica un filtro elettronico è un sistema o dispositivo che realizza delle funzioni di trasformazione o elaborazione (processing) di segnali posti al suo ingresso.

Dettagli

Connessione ad Internet

Connessione ad Internet Connessione ad Per connettersi ad è necessario: Avere un provider che ci assicuri la connettività Disporre di un modem o di un router geografico (connessione alla WAN) La connettività può essere diretta

Dettagli

Capitolo 5 La trasmissione dell informazione

Capitolo 5 La trasmissione dell informazione Capitolo 5 La trasmissione dell informazione Sistema di comunicazione Sorgente messaggio Sistema di trasmissione Trasmettitore Canale di trasmissione segnale Ricevitore rumore messaggio Destinazione Caratterizzazione

Dettagli

CORSO%DI%% A.A.% % Sezione%03c% SPETTRO ACUSTICO FISICA%TECNICA%AMBIENTALE%

CORSO%DI%% A.A.% % Sezione%03c% SPETTRO ACUSTICO FISICA%TECNICA%AMBIENTALE% 1 CORSO%DI%% FISICA%TECNICA%AMBIENTALE% A.A.%201352014% Sezione%03c%!! Prof. Ing. Sergio Montelpare! Dipartimento INGEO! Università G. d Annunzio Chieti-Pescara" 2 Le caratteristiche fondamentali del suono"

Dettagli

Banco Educazionale Arra MT 1

Banco Educazionale Arra MT 1 Banco Educazionale Arra MT 1 Descrizione Generale Il Sistema didattico Arra Microwave Modello MT-1, è stato progettato per realizzare Corsi di formazione teorica e pratica per Istituti Tecnici, Università

Dettagli

M149 - ESAME DI STATO DI ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE. Indirizzo: ELETTRONICA E TELECOMUNICAZIONI CORSO DI ORDINAMENTO. Tema di: TELECOMUNICAZIONI

M149 - ESAME DI STATO DI ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE. Indirizzo: ELETTRONICA E TELECOMUNICAZIONI CORSO DI ORDINAMENTO. Tema di: TELECOMUNICAZIONI M19 - ESAME DI STATO DI ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE Indirizzo: ELETTRONICA E TELECOMUNICAZIONI CORSO DI ORDINAMENTO Tema di: TELECOMUNICAZIONI Testo valevole per i corsi di ordinamento e per i corsi del

Dettagli

SCHEMA ELETTRICO microfono rete di preenfasi amplificatore differenziale IC1 oscillatore linea su circuito stampato PREENFASI E DEENFASI

SCHEMA ELETTRICO microfono rete di preenfasi amplificatore differenziale IC1 oscillatore linea su circuito stampato PREENFASI E DEENFASI SCHEMA ELETTRICO Nello schema distinguiamo i seguenti blocchi funzionali Un microfono magnetico già preamplificato e alimentato con una tensione di 1.5 V Una rete di preenfasi avente il compito di amplificare

Dettagli

Multiplazione dei segnali

Multiplazione dei segnali Multiplazione dei segnali (*) 1 (*) Rif. Valdoni- Vatalaro: Telecomunicazioni, Cap. 6, pp. 231 e seguenti. 136 Generalità sui trattamenti multipli 2 Multiplazione dei segnali in banda base Riunire i segnali

Dettagli

Analizziamo ora il circuito in figura, dove Vin è un generatore di tensione alternata sinusoidale:

Analizziamo ora il circuito in figura, dove Vin è un generatore di tensione alternata sinusoidale: Raddrizzatore a doppia semionda: caso ideale Analizziamo ora il circuito in figura, dove Vin è un generatore di tensione alternata sinusoidale: Questa particolare struttura di collegamento di quattro diodi

Dettagli

ANALISI E DESCRIZIONE DI UN OSCILLATORE A PONTE DI WIEN

ANALISI E DESCRIZIONE DI UN OSCILLATORE A PONTE DI WIEN CLASSE : V A E.T.A. 008-009 ALUNNO: Bovino Silvano ANALISI E DESCRIZIONE DI UN OSCILLATORE A PONTE DI WIEN Si definiscono oscillatori sinusoidali, quei circuiti che restituiscono in uscita un segnale sinusoidale

Dettagli

44) Applicando una tensione di 100 V su una resistenza di 0,050 KΩ, quanto sarà la potenza dissipata a) 20W b) 200W c) 2W

44) Applicando una tensione di 100 V su una resistenza di 0,050 KΩ, quanto sarà la potenza dissipata a) 20W b) 200W c) 2W PROVA DI ESAME 20) Qual è la relazione che lega la lunghezza d onda [m] e la frequenza [Hz] di un onda elettromagnetica? a) λ= 3 * 10 8 / f b) λ= f /3 *10 8 c) λ= f * 3 x 10 8 37) Quali sono i dispositivi

Dettagli

Cenni Storici. Trasmissione Radio

Cenni Storici. Trasmissione Radio Cenni Storici La RADIO oggi è intesa come quel dispositivo in grado di trasmettere o di ricevere segnali audio via etere per mezzo di onde elettromagnetiche. L'esistenza delle onde elettromagnetiche, generate

Dettagli

RELAZIONE DI TELECOMUNICAZIONI ITIS Vobarno Titolo: I Transistor

RELAZIONE DI TELECOMUNICAZIONI ITIS Vobarno Titolo: I Transistor RLAZION DI TLCOMUNICAZIONI ITIS Vobarno Titolo: I Transistor Nome: Samuele Sandrini 4AT 05/10/14 Un transistor a giunzione bipolare (BJT Bipolar Junction Transistor) è formato da tre zone di semiconduttore

Dettagli

Modulazione PAM Multilivello, BPSK e QPSK

Modulazione PAM Multilivello, BPSK e QPSK Modulazione PAM Multilivello, BPSK e QPSK P. Lombardo DIET, Univ. di Roma La Sapienza Modulazioni PAM Multilivello, BPSK e QPSK - 1 Rappresentazione analitica del segnale Sia {b(n)} una qualsiasi sequenza

Dettagli

Sistemi elettronici di conversione

Sistemi elettronici di conversione Sistemi elettronici di conversione (conversione ac-dc, ac-ac, dc-dc, dc-ac) C. Petrarca Cenni su alcuni componenti elementari Diodo, tiristore, contattore statico, transistore Interruttore ideale interruttore

Dettagli

Alimentatori DL 2555ALE DL 2555ALD. Alimentatore CC

Alimentatori DL 2555ALE DL 2555ALD. Alimentatore CC Alimentatori I moduli offrono le alimentazioni fisse stabilizzate necessarie per il funzionamento dei pannelli di sperimentazione. DL 2555ALE Alimentatore CC TENSIONE DI USCITA: ± 15 Vcc, 1 A Protezione

Dettagli

SPECIFICHE RADIO A.1 INTRODUZIONE

SPECIFICHE RADIO A.1 INTRODUZIONE SPECIFICHE RADIO A.1 INTRODUZIONE Il ricetrasmettitore Bluetooth TM opera nella banda ISM a 2.4 GHz. Le seguenti specifiche definiscono i requisiti che devono soddisfare i ricetrasmettitori Bluetooth TM

Dettagli

Comprendere il funzionamento dei convertitori V/f Saper effettuare misure di collaudo

Comprendere il funzionamento dei convertitori V/f Saper effettuare misure di collaudo SCH 32 Convertitore tensione/frequenza Obiettivi Strumenti e componenti Comprendere il funzionamento dei convertitori V/f Saper effettuare misure di collaudo R1 = 1,2 KΩ; R2 = 3,6 KΩ; R4 = 180 Ω; R5 =

Dettagli

Sistemi di Telecomunicazione

Sistemi di Telecomunicazione Sistemi di Telecomunicazione Caratterizzazione di doppi bipoli rumorosi Universita Politecnica delle Marche A.A. 2014-2015 A.A. 2014-2015 Sistemi di Telecomunicazione 1/13 Temperatura equivalente di rumore

Dettagli

Filtri passivi Risposta in frequenza dei circuiti RC-RL-RLC

Filtri passivi Risposta in frequenza dei circuiti RC-RL-RLC 23. Guadagno di un quadripolo Filtri passivi isposta in frequenza dei circuiti C-L-LC In un quadripolo generico (fig. ) si definisce guadagno G il rapporto tra il valore d uscita e quello d ingresso della

Dettagli

Corso di Laurea in Ingegneria Civile e Ambientale

Corso di Laurea in Ingegneria Civile e Ambientale Università degli Studi di Catania Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura Corso di Laurea in Ingegneria Civile e Ambientale Corso di TOPOGRAFIA E CARTOGRAFIA A.A. 20015/2016 Prof. Ing. Giuseppe

Dettagli

RELAZIONE DI TELECOMUNICAZIONI ITIS Vobarno Titolo: Oscillatori sinusoidali

RELAZIONE DI TELECOMUNICAZIONI ITIS Vobarno Titolo: Oscillatori sinusoidali RELAZIONE DI TELECOMUNICAZIONI ITIS Vobarno Titolo: Oscillatori sinusoidali Nome: Samuele Sandrini 4AT 7/3/5 Gli oscillatori sinusoidali sono circuiti che producono un segnale sinusoidale di ampiezza e

Dettagli

ELETTRONICA APPLICATA E MISURE

ELETTRONICA APPLICATA E MISURE Ingegneria dell Informazione ELETTRONICA APPLICATA E MISURE Dante DEL CORSO De3 ESERCIZI PARTI B e D» Esempi di esercizi da scritti di esame AA 2015-16 01/12/2015-1 ElapDe2-2014 DDC Page 1 2014 DDC 1 De3:

Dettagli

MODULAZIONI. Esaminiamo i motivi che inducono ad effettuare l'operazione della modulazione prima della trasmissione di un segnale.

MODULAZIONI. Esaminiamo i motivi che inducono ad effettuare l'operazione della modulazione prima della trasmissione di un segnale. MODULAZIONI La modulazione è una modifica del segnale da trasmettere a distanza fatta allo scopo di adattarlo alle caratteristiche del canale di comunicazione, mantenendo però invariata la sua informazione.

Dettagli

Il suono: periodo e frequenza

Il suono: periodo e frequenza Il suono: periodo e frequenza Effetti di risonanza e interferenza Un video Clic Analisi di suoni semplici e complessi Un altro video Clic IL DIAPASON (I) ll diapason è un oscillatore armonico. Il valore

Dettagli

Sistemi di Telecomunicazione

Sistemi di Telecomunicazione Sistemi di Telecomunicazione Esercizi ed esempi numerici - Sistemi in cavo / coppie simmetriche Universita Politecnica delle Marche A.A. 2014-2015 A.A. 2014-2015 Sistemi di Telecomunicazione 1/18 Caratteristiche

Dettagli

AMPLIFICATORE DIFFERENZIALE

AMPLIFICATORE DIFFERENZIALE AMPLIFICATORE DIFFERENZIALE Per amplificatore differenziale si intende un circuito in grado di amplificare la differenza tra due segnali applicati in ingresso. Gli ingressi sono due: un primo ingresso

Dettagli

Modulazione a larghezza di impulso ( PWM )

Modulazione a larghezza di impulso ( PWM ) Modulazione a larghezza di impulso ( PWM ) La tecnica denominata P.W.M. ( pulse width modulation ) consta essenzialmente nel trasmettere l informazione attraverso un segnale impulsivo mediante la larghezza

Dettagli

Strumentazione per la misura a banda stretta del campo elettromagnetico. Laura Vallone

Strumentazione per la misura a banda stretta del campo elettromagnetico. Laura Vallone Strumentazione per la misura a banda stretta del campo elettromagnetico Laura Vallone Strumentazione a banda stretta Un misuratore di campo EM a banda stretta si compone di varie parti: o Sistema di ricezione

Dettagli

Segnale Analogico. Forma d onda continua

Segnale Analogico. Forma d onda continua Segnale Analogico Forma d onda continua Rumore Segnale Analogico + Rumore Il rumore si sovrappone al segnale e lo altera, impossibile separare il segnale dal rumore Segnale Digitale Ideale Segnale discreto,

Dettagli

Per potenze superiore alle decine di MVA ed a causa dell elevato costo dei GTO di più elevate prestazioni è spesso economicamente conveniente

Per potenze superiore alle decine di MVA ed a causa dell elevato costo dei GTO di più elevate prestazioni è spesso economicamente conveniente Per potenze superiore alle decine di MVA ed a causa dell elevato costo dei GTO di più elevate prestazioni è spesso economicamente conveniente ricorrere all impiego di Tiristori. A differenza dei Transitor

Dettagli

Esame di Stato per l abilitazione alla professione di Ingegnere II sessione, anno 2008 Candidati in possesso della Laurea triennale

Esame di Stato per l abilitazione alla professione di Ingegnere II sessione, anno 2008 Candidati in possesso della Laurea triennale Esame di Stato per l abilitazione alla professione di Ingegnere II sessione, anno 2008 Candidati in possesso della Laurea triennale Prima prova scritta 4 dicembre 2008 Tema di Informatica Dopo aver ricordato

Dettagli

Modulazioni di ampiezza

Modulazioni di ampiezza Modulazioni di ampiezza 1) Si consideri un segnale z(t) modulato in ampiezza con soppressione di portante dal segnale di informazione x(t): z(t) = Ax(t)cos(2πf 0 t) Il canale di comunicazione aggiunge

Dettagli

OSCILLATORE A SFASAMENTO

OSCILLATORE A SFASAMENTO Elettronica Applicata a.a. 2013/2014 Esercitazione N 5 OSCILLATORE A SFASAMENTO Fabio Cioria Andrea Giombetti Giulio Pelosi (fabio.cioria@insono.com) (giombetti@unifi.it) (giulio.pelosi@insono.it) www.echommunity.com/courses.htm

Dettagli

Rete Sismica Permanente: Analisi e taratura dei sistemi modulatore-demodulatore in esercizio

Rete Sismica Permanente: Analisi e taratura dei sistemi modulatore-demodulatore in esercizio OSSERVATORIO VESUVIANO Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia RETE SISMICA PERMANENTE Ciro Buonocunto Rete Sismica Permanente: Analisi e taratura dei sistemi modulatore-demodulatore in esercizio

Dettagli

Elettronica Analogica. Luxx Luca Carabetta

Elettronica Analogica. Luxx Luca Carabetta Elettronica Analogica Luxx Luca Carabetta Diodi Raddrizzatori Alimentatori Diodi Il nome sta a ricordare la struttura di questo componente, che è formato da due morsetti, anodo e katodo. La versione che

Dettagli

ANNO SCOLASTICO 2016/2017 PROGRAMMAZIONE PREVENTIVA DI TELECOMUNICAZIONI

ANNO SCOLASTICO 2016/2017 PROGRAMMAZIONE PREVENTIVA DI TELECOMUNICAZIONI ANNO SCOLASTICO 2016/2017 CLASSE 4AII PROGRAMMAZIONE PREVENTIVA DI TELECOMUNICAZIONI Ore settimanali: 3, di cui 2 di laboratorio DURATA: Circa 99 ore. DOCENTI: Giuseppina Rapisardi e ITP non ancora nominato

Dettagli

Il protocollo RS Introduzione. 1.2 Lo Standard RS-232

Il protocollo RS Introduzione. 1.2 Lo Standard RS-232 1 Il protocollo RS232 1.1 Introduzione Come noto un dispositivo di interfaccia permette la comunicazione tra la struttura hardware di un calcolatore e uno o più dispositivi esterni. Uno degli obiettivi

Dettagli

La sonda compensata. La sonda compensata

La sonda compensata. La sonda compensata 1/6 1 Introduzione La seguente esercitazione di laboratorio affronta il problema di realizzare una sonda compensata per un cavo di 50 m con capacità distribuita di circa 100 pf/m. 2 Tempo di salita di

Dettagli

I.T.I. Modesto PANETTI B A R I

I.T.I. Modesto PANETTI B A R I I.T.I. Modesto PANETTI B A R I Via Re David, 186-70125 BARI 080-542.54.12 - Fax 080-542.64.32 Intranet http://10.0.0.222 - Internet http://www.itispanetti.it email : BATF05000C@istruzione.it ESAMI DI STATO

Dettagli

Elettronica generale - Santolo Daliento, Andrea Irace Copyright The McGraw-Hill srl

Elettronica generale - Santolo Daliento, Andrea Irace Copyright The McGraw-Hill srl 1 1. Per il circuito raddrizzatore a doppia semionda di Fig. 3.21 si valuti la massima tensione inversa che può esser presente su ogni diodo e si disegni l uscita del raddrizzatore nel caso in cui il valore

Dettagli

figura 4.20 La formula generale del rivelatore, valida per segnali d ingresso sinusoidali, è data dall espressione:

figura 4.20 La formula generale del rivelatore, valida per segnali d ingresso sinusoidali, è data dall espressione: 4.12 Il circuito rivelatore La funzione svolta da un circuito rivelatore è simile al processo di raddrizamento svolto da un diodo così come illustrato nel paragrafo 2.3; la differenza sostanziale tra un

Dettagli

LABORATORIO DI ELETTRONICA OGGETTO: RILIEVO DELLA CURVA DI RISPOSTA IN FREQUENZA DI UN AMPLIFICATORE A BJT AC180 SCHEMA

LABORATORIO DI ELETTRONICA OGGETTO: RILIEVO DELLA CURVA DI RISPOSTA IN FREQUENZA DI UN AMPLIFICATORE A BJT AC180 SCHEMA ALUNNO: Fratto Claudio CLASSE: IV B Informatico ESERCITAZIONE N : 5 LABORATORIO DI ELETTRONICA OGGETTO: RILIEVO DELLA CURVA DI RISPOSTA IN FREQUENZA DI UN AMPLIFICATORE A BJT AC180 SCHEMA DATI: VIn = 20mV

Dettagli

PONTI RADIO. Generalità

PONTI RADIO. Generalità PONTI RADIO Generalità È un sistema di radiocomunicazione puntopunto che impiega frequenze nel campo delle microonde, in grado di convogliare informazioni telefoniche, televisive e dati ad alta velocità.

Dettagli

Corso di Laurea a Distanza in Ingegneria Elettrica Corso di Comunicazioni Elettriche. Modulazione A.A Alberto Perotti

Corso di Laurea a Distanza in Ingegneria Elettrica Corso di Comunicazioni Elettriche. Modulazione A.A Alberto Perotti Corso di Laurea a Distanza in Ingegneria Elettrica Corso di Comunicazioni Elettriche Modulazione A.A. 8-9 Alberto Perotti DELEN-DAUIN Modello di sistema di comunicazione Il modello di sistema di comunicazione

Dettagli

Sistemi di Telecomunicazione

Sistemi di Telecomunicazione Sistemi di Telecomunicazione Parte 11: Accesso Multiplo Universita Politecnica delle Marche A.A. 2013-2014 A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 1/20 Tecniche di multiplazione o accesso multiplo?

Dettagli

DIODO. La freccia del simbolo indica il verso della corrente.

DIODO. La freccia del simbolo indica il verso della corrente. DIODO Si dice diodo un componente a due morsetti al cui interno vi è una giunzione P-N. Il terminale del diodo collegato alla zona P si dice anodo; il terminale collegato alla zona N si dice catodo. Il

Dettagli

CIRCUITI IN REGIME SINUSOIDALE

CIRCUITI IN REGIME SINUSOIDALE IUITI IN EGIME SINUSOIDALE 9.1. Nel circuito della figura il voltaggio alternato è V = V 0 cost con = 314 rad/s, V 0 = 311 V, L = 0.9 H, = 6.96 F. Se il fattore di potenza del circuito è pari a 0.98, la

Dettagli

UNITA DI MISURA LOGARITMICHE

UNITA DI MISURA LOGARITMICHE UNITA DI MISURA LOGARITMICHE MOTIVAZIONI Attenuazione del segnale trasmesso esponenziale con la lunghezza mentre si propaga sulle linee di trasmissione (conduttori metallici) Utilizzando le unità logaritmiche

Dettagli

Università degli studi di Napoli Federico II - Facoltà d Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria delle Telecomunicazioni.

Università degli studi di Napoli Federico II - Facoltà d Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria delle Telecomunicazioni. 2.1 Introduzione Misure su segnali modulati Le modulazioni sono delle tecniche, che si applicano al segnale da trasmettere a distanza, allo scopo di adattarlo alle caratteristiche del canale di comunicazione,

Dettagli

AMPLIFICATORI DI ISOLAMENTO (ISOLATION AMPLIFIER

AMPLIFICATORI DI ISOLAMENTO (ISOLATION AMPLIFIER AMPLIFICATORI DI ISOLAMENTO (ISOLATION AMPLIFIER Caratteristiche Sono amplificatori di elevata precisione che offrono una elevatissimo isolamento galvanico fra i circuiti di ingresso e quelli di uscita

Dettagli

figura 4.51 figura 4.52

figura 4.51 figura 4.52 4.20 Il modulatore bilanciato Grande importanza nella progettazione dei circuiti elettronici riveste il modulatore bilanciato; questo dispositivo trova diverse applicazioni sia nelle tecniche di comunicazione

Dettagli

Collaudo statico di un ADC

Collaudo statico di un ADC Collaudo statico di un ADC Scopo della prova Verifica del funzionamento di un tipico convertitore Analogico-Digitale. Materiali 1 Alimentatore 1 Oscilloscopio 1 Integrato ADC 0801 o equivalente Alcuni

Dettagli

Esercitazione Oscilloscopio

Esercitazione Oscilloscopio Esercitazione Oscilloscopio - 1 Esercitazione Oscilloscopio 1 - Oggetto Uso dell oscilloscopio. Rilievo della caratteristica tensione-corrente di un diodo. Misure di capacità mediante misure di sfasamento.

Dettagli

IW2CEC RX ATV RX ATV -1-

IW2CEC RX ATV RX ATV -1- La soluzione scelta per realizzare il ricevitore è quella proposta da I2ROM ossia un LNB per TV-SAT con oscillatore modificato portando il valore da 9750 MHz a 9400 MHz per operare in banda 10-10.5 GHz

Dettagli

Principio di funzionamento dell ONDAMETRO

Principio di funzionamento dell ONDAMETRO Principio di funzionamento dell ONDAMETRO di Gioacchino Minafò - IW9DQW Spesso si ha la necessità di verificare l accordo di circuiti oscillanti (trappole) o determinare la frequenza propria di risonanza

Dettagli

R. Cusani, F. Cuomo: Telecomunicazioni - DataLinkLayer: Gestione degli errori, Aprile 2010

R. Cusani, F. Cuomo: Telecomunicazioni - DataLinkLayer: Gestione degli errori, Aprile 2010 1 11. Data link layer: codici di rilevazione di errore, gestione degli errori La rilevazione di errore Un codice a rilevazione di errore ha lo scopo di permettere al ricevente di determinare se vi sono

Dettagli

Elementi di informatica musicale Conservatorio G. Tartini a.a Sintesi del suono. Sintesi del suono

Elementi di informatica musicale Conservatorio G. Tartini a.a Sintesi del suono. Sintesi del suono Elementi di informatica musicale Conservatorio G. Tartini a.a. 2001-2002 Sintesi del suono Ing. Antonio Rodà Sintesi del suono E neccessaria una tecnica di sintesi, ossia un particolare procedimento per

Dettagli

Amplificatori operazionali

Amplificatori operazionali Amplificatori operazionali Parte 3 www.die.ing.unibo.it/pers/mastri/didattica.htm (versione del 6--) Integratore Dato che l ingresso invertente è virtualmente a massa si ha vi ( t) ir ( t) R Inoltre i

Dettagli

MODULAZIONE FSK Giuseppe Bonura Classe 5^A

MODULAZIONE FSK Giuseppe Bonura Classe 5^A Il ricetrasmettitore XTR-434 per immettere i dati nell aria utilizza una modulazione numerica di tipo FSK (Frequency Shift Keying), in particolare una MSK (Minimum Shift Keying) Si chiamano modulazioni

Dettagli

Comunicazioni Elettriche Esercizi

Comunicazioni Elettriche Esercizi Comunicazioni Elettriche Esercizi Alberto Perotti 9 giugno 008 Esercizio 1 Un processo casuale Gaussiano caratterizzato dai parametri (µ = 0, σ = 0.5) ha spettro nullo al di fuori dellintervallo f [1.5kHz,

Dettagli

I.P.S.I.A. Di BOCCHIGLIERO Multivibratori astabili ---- Materia: Elettronica. prof. Ing. Zumpano Luigi. Catalano, Iacoi e Serafini

I.P.S.I.A. Di BOCCHIGLIERO Multivibratori astabili ---- Materia: Elettronica. prof. Ing. Zumpano Luigi. Catalano, Iacoi e Serafini I.P.S.I.A. Di BOHIGLIERO a.s. 2010/2011 classe III Materia: Elettronica Multivibratori astabili alunni atalano, Iacoi e Serafini prof. Ing. Zumpano Luigi Generalità Si definiscono multivibratori quei dispositivi

Dettagli

Il convertitore bidirezionale a commutazione forzata trova ampio impiego anche in versione trifase.

Il convertitore bidirezionale a commutazione forzata trova ampio impiego anche in versione trifase. Il convertitore bidirezionale a commutazione forzata trova ampio impiego anche in versione trifase. In questa versione, anzi, non è necessario impiegare il filtro risonante L 1 C 1, in quanto il trasferimento

Dettagli

I.T.I. Modesto PANETTI B A R I. PROGETTO PERSONALE Esami di Stato 2008 Classe 5ET/A

I.T.I. Modesto PANETTI B A R I. PROGETTO PERSONALE Esami di Stato 2008 Classe 5ET/A I.T.I. Modesto PANETTI B A R I Via Re David, 186-70125 BARI 080-542.54.12 - Fax 080-542.64.32 Internet: http://www.itispanetti.it email: BATF05000C@istruzione.it PROGETTO PERSONALE Esami di Stato 2008

Dettagli

R = 2.2 kω / 100 kω Tensione di alimentazione picco-picco ε = 2 V (R int = 600 Ω)

R = 2.2 kω / 100 kω Tensione di alimentazione picco-picco ε = 2 V (R int = 600 Ω) Strumentazione: oscilloscopio, generatore di forme d onda (utilizzato con onde sinusoidali), 2 sonde, basetta, componenti R,L,C Circuito da realizzare: L = 2 H (±10%) con resistenza in continua di R L

Dettagli

Componenti a Semiconduttore

Componenti a Semiconduttore Componenti a Semiconduttore I principali componenti elettronici si basano su semiconduttori (silicio o germani) che hanno subito il trattamento del drogaggio. In tal caso si parla di semiconduttori di

Dettagli

APPUNTI del CORSO di TEORIA dei CIRCUITI 2 Oscillatore di Colpitts

APPUNTI del CORSO di TEORIA dei CIRCUITI 2 Oscillatore di Colpitts Università degli Studi di Trieste Facoltà di Ingegneria Laurea in Ingegneria dell Informazione a.a. 2004/2005 APPUNTI del CORSO di TEORIA dei CIRCUITI 2 Oscillatore di Colpitts docente: Stefano Pastore

Dettagli

POLITECNICO DI TORINO TERZA ESERCITAZIONE ATTENZIONE

POLITECNICO DI TORINO TERZA ESERCITAZIONE ATTENZIONE POLITECNICO DI TORINO Laboratorio di Elettrotecnica Data: Gruppo: Allievi: TERZA ESERCITAZIONE Strumenti utilizzati Materiale necessario Generatore di funzioni da banco Oscilloscopio da banco Bread-board

Dettagli

Ricadute dirette nel mondo della medicina Nucleare (Risonanza Magnetica Nucleare)

Ricadute dirette nel mondo della medicina Nucleare (Risonanza Magnetica Nucleare) Ricadute dirette nel mondo della medicina Nucleare (Risonanza Magnetica Nucleare) Foto rivelatore Il foto rivelatore è costituito da vari elementi: Fotocatodo Dinodi di accelerazione Anodo di raccolta

Dettagli

Generatore di funzioni. Modalità operative Circuito di uscita Uso del generatore di funzioni

Generatore di funzioni. Modalità operative Circuito di uscita Uso del generatore di funzioni Generatore di funzioni Modalità operative Circuito di uscita Uso del generatore di funzioni 1 Modalità operative Il Il generatore di di funzioni è un un dispositivo in in grado di di generare segnali di

Dettagli

Politecnico di Torino DU Ingegneria Elettronica - AA Elettronica Applicata II - Workbook / Note per appunti - Gruppo argomenti 1

Politecnico di Torino DU Ingegneria Elettronica - AA Elettronica Applicata II - Workbook / Note per appunti - Gruppo argomenti 1 E2.1. ALIMENTATORI Tutti i circuiti e sistemi elettronici richiedono energia per funzionare; tale energia viene fornita tramite una o più alimentazioni, generalmente in forma di tensione continua di valore

Dettagli

Corso di preparazione esame patente radioamatore Classi di emissione. Carlo Vignali, I4VIL

Corso di preparazione esame patente radioamatore Classi di emissione. Carlo Vignali, I4VIL A.R.I. - Sezione di Parma Corso di preparazione esame patente radioamatore 2016 Classi di emissione Carlo Vignali, I4VIL In accordo con ITU (Art. 4 Radio regulations, Ginevra 1982 revis. 1985) La Classe

Dettagli

Antenne e Collegamento Radio

Antenne e Collegamento Radio Antenne e Collegamento Radio Trasmissione irradiata Oltre ad essere guidato attraverso le linee di trasmissione, il campo elettromagnetico si può propagare nello spazio (radiazione) Anche la radiazione

Dettagli

Manuale per la progettazione dei circuiti elettronici analogici di bassa frequenza

Manuale per la progettazione dei circuiti elettronici analogici di bassa frequenza Manuale per la progettazione dei circuiti elettronici analogici di bassa frequenza C. Del Turco 2007 Indice : Cap. 1 I componenti di base (12) 1.1 Quali sono i componenti di base (12) 1.2 I resistori (12)

Dettagli

Corso di ELETTRONICA INDUSTRIALE INVERTITORI MONOFASE A TENSIONE IMPRESSA

Corso di ELETTRONICA INDUSTRIALE INVERTITORI MONOFASE A TENSIONE IMPRESSA 1 Corso di LTTRONICA INDUSTRIAL INVRTITORI MONOFAS A TNSION IMPRSSA 0. 2 Principi di funzionamento di invertitori monofase a tensione impressa 0. 3 Principi di funzionamento di invertitori monofase a tensione

Dettagli

Lezione 39: la legge di Ohm e i circuiti elettrici

Lezione 39: la legge di Ohm e i circuiti elettrici Lezione 39 - pag.1 Lezione 39: la legge di Ohm e i circuiti elettrici 39.1. Il circuito elementare Nella scorsa lezione abbiamo rappresentato in modo più o meno realistico alcuni circuiti elettrici particolarmente

Dettagli

DWT-B01. Trasmettitore da cintura per microfono wireless digitale. Presentazione

DWT-B01. Trasmettitore da cintura per microfono wireless digitale. Presentazione DWT-B01 Trasmettitore da cintura per microfono wireless digitale Presentazione Sony presenta il nuovo sistema radiomicrofonico completamente digitale per prestazioni audio avanzate: la combinazione perfetta

Dettagli

M320 ESAME DI STATO DI ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE

M320 ESAME DI STATO DI ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE Pag. 1/2 Sessione ordinaria 2008 Seconda prova scritta M320 ESAME DI STATO DI ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE CORSO DI ORDINAMENTO Indirizzo: ELETTRONICA E TELECOMUNICAZIONI Tema di: ELETTRONICA (Testo valevole

Dettagli

Telecomando infrarossi

Telecomando infrarossi Telecomando infrarossi Toppano Michele Trieste, 4 giugno 1999 1 Introduzione IRED (Infrared emitter diode) ovvero diodi che emettono radiazioni comprese nella banda dell infrarosso. Vengono largamente

Dettagli

I.T.E.S Pitagora Corso S.I.A. 2

I.T.E.S Pitagora Corso S.I.A. 2 - - - SORGENTE dell informazione TRASMETTITORE CANALE RICEVITORE UTENTE CANALE fisico di comunicazione MODULATORE DEMODULATORE - - I.T.E.S Pitagora Corso S.I.A. 2 Come avviene la trasmissione Modulazione

Dettagli

5. Amplificatori. Corso di Fondamenti di Elettronica Fausto Fantini a.a

5. Amplificatori. Corso di Fondamenti di Elettronica Fausto Fantini a.a 5. Amplificatori Corso di Fondamenti di Elettronica Fausto Fantini a.a. 2010-2011 Amplificazione Amplificare un segnale significa produrre un segnale in uscita (output) con la stessa forma d onda del segnale

Dettagli