Corso Operatore C.R.I. nel Settore Emergenza Incidenti maggiori
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- Rosina Scognamiglio
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1 Corso Operatore C.R.I. nel Settore Emergenza Incidenti maggiori
2 Eventi Maggiori: Squilibrio tra risorse disponibili e necessità 2
3 Eventi Maggiori: Le strutture di soccorso territoriali rimangono integre. C è un ridotto coinvolgimento feriti >10 <50. Limitata estensione territoriale. Limitata estensione temporale < 24 ore 3
4 CATASTROFI: Squilibrio tra risorse disponibili e necessità Compromesse le strutture di emergenza e/o Compromesse le infrastrutture 4
5 CATASTROFI: Determina un inadeguatezza, anche se temporanea, tra i bisogni delle vittime e i soccorsi. Può interessare una vasta estensione territoriale e strutture di soccorso e di assistenza (ospedali). Coinvolge un grandissimo numero di persone e determina un numero elevato di vittime > 50 Può avere una estensione temporale > 24 ore. 5
6 CLASSIFICAZIONE: -Naturali o Causati Dall uomo -Semplici o Complesse -Compensati o Scompensati 6
7 NATURALI O CAUSATI DALL UOMO: Terremoti Inondazioni Eruzioni Vulcaniche Siccità Carestie NATURALI: 7
8 NATURALI O CAUSATI DALL UOMO: CAUSATI DALL UOMO: TECNOLOGICI > Trasporti/Industrie SOCIOLOGICI > Manifestazioni/Terrorismo 8
9 SEMPLICI O COMPLESSE: SEMPLICI: Possibilità di utilizzo di infrastrutture esistenti 9
10 SEMPLICI O COMPLESSE: COMPLESSE: Infrastrutture danneggiate 10
11 COMPENSATE O SCOMPENSATE: COMPENSATE: Il Carico è Inferiore Alla Capacità E possibile gestire la situazione mobilitando le risorse aggiuntive presenti sul luogo 11
12 COMPENSATE O SCOMPENSATE: SCOMPENSATE: Il Carico è Superiore Alla Capacità Le risorse aggiuntive delle strutture presenti sul luogo non sono sufficienti a gestire la situazione 12
13 FASI DELL EMERGENZA: Pianificazione Preallarme Allarme Attivazione Ricognizione Settorializzazione Integrazione Recupero e Raccolta Vittime 13
14 Pianificazione : INDIVIDUARE Chi Fa Che Cosa Fa Quando Lo Fa In Sincronia Con Chi Altro 14
15 Preallarme : Possibile in attività che prevedano allertamento in previsione di criticità (allerta meteo, vigilanza dei fiumi, valanghe, ) ed in Organizzazioni preposte all emergenza. 15
16 Allarme : ORDINARIO: Vittima o Coinvolto PRIVILEGIATO: Persona Fuori dall Evento PROFESSIONALE: Responsabile di un industria, addetto emergenza, vigile del fuoco,... 16
17 Attivazione: Servizi preposti:115, 118, 112, 113, coord. p.c.,... 17
18 Ricognizione: PRIMA MACCHINA CSS coordinatore soccorsi sanitari dirige tutte le operazioni sul crash CT coordinatore trasporti coordina e gestisce i mezzi in arrivo Secondo Volontario: triage 18
19 Ricognizione: Area interessata Numero approssimativo persone coinvolte Accessibilità dei feriti Valutazione delle patologie prevalenti Individuazione aree per soccorsi Report a C.O. 19
20 Ricognizione: Identificare aree sicure Allontanare dalla zona dell evento più persone possibili Proteggere quelli che non è possibile evacuare in questa fase 20
21 Settorializzazione: CANTIERE SETTORE 21
22 Integrazione: V.V.F. C.R.I Altre Associazioni 22
23 Recupero e Raccolta Vittime: Classificare (Triage) Recuperare (dal Cantiere ai Nidi) Raccolta in gruppi (Nidi) 23
24 Recupero e Raccolta Vittime: NIDI: Zone sicure di concentrazione dei feriti presidiate da un solo volontario Raggruppamenti secondo: Colore (primo Triage) Distanza dal luogo dell evento 24
25 Recupero e Raccolta Vittime: Piccola Noria: dal Crash al P.M.A. Squadre itineranti 25
26 Recupero e Raccolta Vittime: Grande Noria: dal P.M.A. al centro sanitario Mezzi attrezzati 26
27 Recupero e Raccolta Vittime: osto edico vanzato Avamposto sanitario in cui si stabilizzano le vittime in vista della loro evacuazione 27
28 Recupero e Raccolta Vittime: 28
29 Riassumendo: Pianificazione Preallarme Allarme Attivazione 29
30 Riassumendo: Ricognizione Settorializzazione Integrazione Recupero e Raccolta Vittime 30
31 Diffusione allarme Invio dei soccorsi Coordinamento Soccorso/Triage Recupero vittime Piani Ospedalieri 31
32 SCHEMA RUOLI C.O.118 DIRETTORE SOCCORSI SANITARI Forze di Polizia Vigili del Fuoco Autorità di Prot.Civile 32
33 IGIENE IN EMERGENZA: EMERGENZA NON SIGNIFICA MANCANZA DI REGOLE IN EMERGENZA I RISCHI SONO MAGGIORI 33
34 IGIENE IN EMERGENZA: PREVENIRE E MEGLIO CHE CURARE 34
35 IGIE N E I N E M E R G E N Z A - C O N O S C E N Z A D E I P E R I C O L I : RISCHIO INFETTIVO: Principali vettori degli elementi patogeni Acqua Aria Cibo Mani Contatto con altre persone Contatto con animali ed insetti. 35
36 IGIE N E I N E M E R G E N Z A - C O N O S C E N Z A D E I P E R I C O L I : RISCHIO INFETTIVO: Pulizia accurata personale Organizzazione degli spazi Pulizia dei cibi soprattutto crudi Attenzione all acqua che si beve Tenere separati gli indumenti da lavoro dagli altri Pulire accuratamente con prodotti idonei cucine, bagni, zone comuni, Controllo accurato dei rifornimenti e del magazzino criterio della madre di famiglia.. 36
37 IGIE N E I N E M E R G E N Z A - VA C C I N A Z I O N I O B B L I G AT O R I E : ANTITETANICA ANTIEPATITE B ANTITIFICA QUELLE NECESSARIE PER LA ZONA IN CUI SI INTERVIENE 37
38 IGIE N E I N E M E R G E N Z A : U T I L I Z Z O D P I Divisa in dotazione (completa) Scarpe antinfortunistiche Casco di protezione Guanti in nitrile/lattice e/o da lavoro Mascherine, visiere o occhiali di protezione Grembiuli, teli ecc. 38
39 IGIE N E I N E M E R G E N Z A - U T I L I Z Z O D P I : UTILIZZO DPI OBBLIGO ex 81/2008 MA SOPRATTUTTO DOVERE MORALE VERSO GLI OPERATORI 39
40 IGIE N E I N E M E R G E N Z A - U T I L I Z Z O D P I : Divisa in dotazione 40
41 IGIE N E I N E M E R G E N Z A - U T I L I Z Z O D P I : Scarpe antinfortunistiche 41
42 IGIE N E I N E M E R G E N Z A - U T I L I Z Z O D P I : Casco di protezione 42
43 IGIE N E I N E M E R G E N Z A - U T I L I Z Z O D P I : Guanti in nitrile/lattice e/o da lavoro 43
44 IGIE N E I N E M E R G E N Z A - U T I L I Z Z O D P I : Mascherine, visiere o occhiali di protezione 44
45 IGIE N E I N E M E R G E N Z A - U T I L I Z Z O D P I : Grembiuli, teli ecc ddddddddddddddddd ddddddddddddddddd ddddddd ddddddddddddddddddd ddddd 45
46 Domande? 46
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