SPORTELLO ASSISTENZA FAMILIARE per la cura dell'anziano a domicilio

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1 SPORTELLO ASSISTENZA FAMILIARE per la cura dell'anziano a domicilio Intervento di Guido Bozzini a cura di Maria Grazia Bonazzi e Cristina Cortesi Comune di Sesto San Giovanni (Mi)

2 Perché uno sportello di Assistenza Familiare a Sesto S. Giovanni? Per rispondere alle esigenze di cura domiciliare delle famiglie e degli anziani stessi. Per dare visibilità a tutte le risorse territoriali che si occupano di assistenza familiare (dalla ricerca dell assistente alla realizzazione del contratto di lavoro). Per proporre un modello di lavoro di cura qualificato sperimentando un percorso formativo per le assistenti familiari che venga riconosciuto e certificato.

3 Destinatari Anziani e famiglie che cercano persone con le quali stabilire un rapporto di lavoro per l assistenza a domicilio. Assistenti familiari italiani e stranieri in cerca di nuove opportunità lavorative e di una maggior qualificazione.

4 Lo sportello: tempi, modalità e obiettivi L attività di sportello è stata avviata il 15 febbraio 2006 in via B.Croce 28 - Sesto S. Giovanni - con apertura al pubblico il martedì e il venerdì, dalle alle L apertura del martedì è dedicata alle assistenti familiari, quella del venerdì alle famiglie. Due operatrici esperte accolgono le richieste delle famiglie e degli anziani/adulti in gravi difficoltà e la disponibilità delle assistenti familiari, al fine di dare una risposta sostenibile alla richiesta e all offerta di lavoro di cura. Il personale che opera nello sportello ha l obiettivo di: facilitare l incontro valutando le esigenze delle famiglie e le richieste delle assistenti familiari facilitare l instaurarsi di un rapporto stabile e regolare di lavoro con il supporto dei servizi territoriali.

5 Modalità Accoglienza e ascolto delle situazioni e delle richieste Colloqui esplorativi e colloqui di selezione Analisi dei bisogni delle famiglie/anziani richiedenti Analisi delle competenze delle Assistenti Familiari Orientamento alla formazione Integrazione con i servizi territoriali Costituzione di elenchi di persone accreditate per il lavoro di cura Supporto professionale all incrocio domanda/offerta Verifica della compatibilità e mediazione tra Assistente familiare e Famiglia

6 Quali sono le risorse, sul territorio di S.S.Giovanni, nel campo della cura degli anziani: I servizi pubblici ADI Mini alloggi Consegna pasti caldi Centro diurno integrato Ricoveri in RSA Telesoccorso Assegnazione buono sociale anziani Spesa sociale Soggiorni climatici Sportello Assistenza Familiare SAD ASL Azienda Ospedaliera Centro per l impiego e Provincia La rete (III Settore e cooperazione) Cooperativa CAF (orientamento e consulenza, sportello badanti) Associazione volontariato Caritas Salesiani (ambulatorio infermieristico, servizio di accompagnamento e trasporto, banco alimentare, orientamento sociale) Caritas parrocchiale (accompagnamento sociale) Caritas San Vincenzo (accompagnamento sociale e sostegno economico) SPI-CGIL (assistenza fiscale, previdenziale e legale) Centri anziani (promozione sociale a favore della popolazione anziana) ARCI UISP (sport) AuserSesto Sportello telefonico Filo d argento ( servizi di accompagnamento in Asl e Ospedale, collaborazione per il disbrigo pratiche - invalidità, amministrative e burocratiche - trasporto a Cdi c/o Casa di riposo, offerta di compagnia, consegna libri delle biblioteche e lettura a domicilio) L informale Famiglie Badanti Vicinato Rete amicale. Come si inserisce lo sportello in questo panorama? Come ha reagito il tessuto territorio all inserimento della cellula sportello? E come ha reagito la cellula sportello ad essere inserita nel tessuto territorio?.lo sportello ha vissuto la reazione di famiglie e badanti..

7 Le reazioni del territorio: La rete > Oltre ai soggetti coinvolti nel lavoro di cura, hanno aderito soggetti più legati al mondo del lavoro e dell immigrazione (sindacati, patronati, Centro per l Impiego, ). Hanno riportato le loro attività e le domande/bisogni rilevati sul territorio in tema di cura e di immigrazione e, con approcci diversi, hanno contribuito a dare risposte concrete a sostegno della domiciliarità creando una sinergia con lo sportello. La reazione è stata quindi di: Interesse Adesione Partecipazione Collaborazione Scambio di esperienze Messa in comune delle risorse.

8 Le reazioni delle famiglie... La prima reazione è stata una richiesta di risoluzione immediata dei problemi e di reperimento del personale che aderisca perfettamente alle loro aspettative - effetto bacchetta magica La famiglia si è posta inizialmente, per la ricerca di personale, in una logica di rapporto più simile a quello che si instaura con una società interinale, sommando anche l aspettativa che lo sportello possa essere un contenitore e gestore delle loro ansie, nonché risolutore definitivo delle stesse. Non ultima la richiesta/speranza di ottenere sostegno economico e contrattuale per l assunzione dell assistente familiare; la famiglia esprime fatica e difficoltà nel reggere in particolare l aspetto dei costi e dell assunzione. Nodo critico fondamentale è rappresentato dal doppio ruolo che la famiglia, a volte l anziano solo, devono ricoprire: essere utenti e gestori in proprio di un servizio che deve rispondere ai loro stessi problemi, ma che al contempo richiede la capacità imprenditoriale e gestionale dell azienda (selezione e gestione del personale, gestione del contratto, gestione entrate e costi.tutto questo abbinato alla malattia, alla gestione dei rapporti familiari, alle dinamiche relazionali con la badante, alla solitudine, alla fragilità dell anziano e dei care giver, ai conflitti generazionali).

9 La reazione delle badanti Hanno vissuto subito lo sportello come un luogo di riconoscimento della propria identità lavorativa e della legalità, uno spazio circoscritto, dedicato e professionale strettamente legato a ciò che loro fanno, a ciò che loro sono e a ciò che loro cercano. Questo non ha modificato la definizione di sé; si presentano come badanti, si definiscono badanti e cercano un lavoro da badanti, ma non hanno adottato nemmeno le famiglie il nome di assistenti familiari. Anche loro sono state portatrici dell effetto bacchetta magica e della logica dell agenzia interineale (con il vantaggio che questa è gratuita): mi presento allo sportello, sono una badante, a breve mi trovi lavoro e mi sistemi e risolvi i miei problemi - inclusi la ricerca della casa, il rinnovo del permesso di soggiorno,. - Il colloquio di selezione e il bilancio di competenze hanno rappresentato una logica stravolgente in un ruolo che non le aveva mai poste nel dubbio di dover essere scelte, di mettere in discussione le proprie competenze e di entrare in una logica di lavoro simile a quella di altri lavoratori di cura A.S.A., O.S.S. La formazione ha avuto effetti ambivalenti; nella convinzione che solo per il fatto di essere donna o di aver fatto esperienza a curare uno o più nonni, questo non dovrebbe rendere necessaria una formazione specifica, dall altra parte è nata la speranza che la formazione possa portare ad una carriera fortunata come quella dei colleghi ASA e che sia comunque un n modo più facile per trovare lavoro. La difficoltà resta la frequenza, la tenuta e il progetto migratorio. Il problema del contratto e del rapporto con l anziano e la famiglia rappresentano i principali nodi critici intorno ai quali si costruisce il lavoro di cura, spesso travalicando i bisogni dell anziano e la possibilità per la badante di realizzare una rapporto lavorativo sereno e proficuo. La morte, il ricovero dell anziano è la morte del contratto, un ansia costante e una precarietà dolorosa che è all origine di questo tipo di rapporto: la badante è la risposta all aggravamento e alla perdita di autonomia dell anziano, nonché all intensificazione delle delle cure e della presenza fino al ricovero o al decesso.

10 Per famiglie e badanti, lo sportello ha rappresentato un alternativa ai giardini, al passaparola, alla conoscenza per amicizia. Inoltre rappresenta un luogo di informazione e di accesso mirato ai servizi di accesso al lavoro. Entrambi questi soggetti hanno presto vissuto lo sportello come soggetto terzo che tutela, e dopo i primi mesi di apertura hanno iniziato a viverlo in un ottica di offerta di servizio complesso anziché di risposta a domanda individuale. Essenziale in questo è stato l apporto delle operatrici, lo stile di accoglienza adottato. L affluenza al servizio è sempre stata costante e sostenuta da parte delle badanti, più scarsa l affluenza delle famiglie Quale significato dietro ai dati di affluenza? A quali criticità ci riconducono i dati, ma ancora di più la riflessione su quanto viene portato allo sportello dagli utenti? E gli anziani? Come hanno reagito?

11 Le reazioni dello sportello I nodi critici e gli elementi ostacolanti che sono emersi : Autoreferenzialità dei servizi e altre resistenze Il tessuto sociale e i progetti migratori diversi Il costo economico e la difficoltà di gestione della regolarizzazione Variabili determinate da scelte politiche e amministrative Variabili dettate dall applicazione di normative e contratti, azione delle organizzazioni sindacali Il triplo livello di responsabilità e competenze: ossia il rapporto tra i principali interlocutori Ente locale, Provincia e Regione Come il lavoro dello sportello risente della creazione di un circolo virtuoso sul tema del lavoro di cura a domicilio e sulla sue reali possibilità di assolvere agli impegni della sperimentazione, rispondendo nel contempo alle aspettative che si sono alimentate nella città? I Quanto l ente locale deve farsi carico della tutela di questi processi a favore dell anziano/famiglia e della badante? ll Comune entra per la prima volta in un rapporto privatistico con funzioni di mediatore.

12 Lo sportello: catalizzatore di storie di fragilità. Badante.storia: lasciare la famiglia per entrare in un altra che non sarà mai la tua la nostalgia e il vissuto dello straniero la casa quale tetto sulla testa ma non quale spazio proprio il bisogno di tutela e cura di sé e nel contempo il lavoro di tutelare e curare l altro inserimento o integrazione il problema della lingua il progetto migratorio il lavoro di cura: ambizione o ripiego (anche per le italiane) nonni e famiglie: relazionarsi e trovare la collocazione (tra negoziazione e manipolazione) istinto materno/filiale e lavoro di cura dell estraneo: contraddizioni e problemi donna straniera in rapporto a donna italiana Famiglia/anziano storia: decadimento e urgenza solitudine malattia casa di riposo o badante? Problemi economici: nuove povertà Domiciliarità: qualità della vita Isolamento Relazione con la famiglia d origine Avere un estraneo e straniero in casa e nella vita quotidiana Scontro/incontro tra culture: le peruviane che imparano il dialetto milanese La famiglia: datori di lavoro e mediatrice con anziano/badante L anziano: datore di lavoro e ostaggio della badante Legami affettivi: collusione, manipolazione e ricatto Lo sportello: crocevia di nuove storie di lavoro e di cura.

13 La reazione dello sportello: come ci mettiamo in gioco? Tentativo di sintesi rispetto al territorio in termini di risorse / offerte Creare competenza all interno ; formare e affinare le competenze degli operatori Ricerca di lavoro: affrontare la ricerca nella duplice ottica Offerta di nuovi strumenti per la selezione e l orientamento Incontro e accompagnamento Offerta di bilancio di competenze Offerta di formazione interna al progetto prima e poi con nuove risorse attivate (3 corsi di 150/160 ore l uno in due anni) Offerta di informazioni mirate sul lavoro di cura e sull accesso ai servizi del territorio deputati al lavoro e alla formazione professionale Impostazione di accordi con il Centro per l impiego e con la provincia :oggi per le attività di orientamento e il ri-orientamento, in futuro con la nuova Agenzia territoriale per un discorso più ampio che ricomprenda anche la formazione e Adesione agli interventi formativi e di supervisione messi a disposizione dal progetto e attualmente dall ente Provincia di Milano Confronto con altri sportelli, progetti, confronto con altri operatori

14 Quando lo sportello centra i propri obiettivi e può considerarsi utile al progetto e alla città? Ogni volta che sa: andare oltre l incontro domanda e offerta ri-orientare coloro che non sono adatti al lavoro di cura e cogliere alternative motivare e orientare alla formazione accompagnare ai servizi e valorizzare la rete migliorare le proprie competenze mettersi in rete farsi portatore delle istanze degli stakeholder monitorare e valutare la propria attività farsi valutare e mettersi a confronto revisionare e ri-progettare inserirsi nelle politiche sociali Ogni volta che può.

15 Fine presentazione Grazie per l ascolto e per la partecipazione. La tigre e la neve di Katsushika Hokusai

16 La Rete Territoriale Servizi Comunali area servizi alla persona (Segretariato e servizi dell area adulti, anziani e disabili, ) Servizi Comunali area orientamento e lavoro (SISL, Informagiovani, Sportello Baby Sitter...) URP, Quartieri Servizi Socio Sanitari: Asl Mi 3, Associazione Medici di base, Azienda Speciale Farmacie Comunali Servizi per il lavoro: Centro per l impiego, Centri di assistenza fiscale, Organizzazioni sindacali locali Privato Sociale: Cooperative Sociali di tipo A e B Servizi territoriali agli anziani: Centri Anziani Associazioni di volontariato

17 Supporto e accompagnamento alle attività di sportello L avvio di tale attività sperimentale è stato accompagnato da sei incontri di consulenza, formazione e informazione, gestiti a turno dai partner di progetto. Destinatari Questi incontri sono stati, in particolare, dedicati alle operatrici dello sportello, in quanto la loro peculiare attività necessita di preparazione, aggiornamento e sostegno. Inoltre gli incontri hanno rappresentato un occasione per consolidare un gruppo d interesse verso il progetto e lo sportello, composto da coloro che avrebbero collaborato alla realizzazione e prosecuzione dello stesso. Sono stati quindi invitati a partecipare: le sportelliste i coordinatori di progetto i rappresentanti della rete di progetto i rappresentati dell area anziani il Centro per l impiego....e tutti coloro che avevano un interesse specifico sulle tematiche trattate.

18 Tematiche trattate Gli strumenti informatici: utilizzo del Data Base del progetto la conoscenza del territorio: dati sulla popolazione anziana e straniera, servizi pubblici e privati dedicati la normativa sull immigrazione: decreto flussi e regole sui permessi di soggiorno il contratto di lavoro:normativa vigente e problematiche collegate all attuale gestione del contratto di lavoro delle badanti la gestione del colloquio: accoglienza,accertamento della motivazione e delle competenze al lavoro di cura, selezione e verifica della compatibilità tra domanda e offerta.

19 Formazione rivolta alle assistenti familiari La formazione alle assistenti familiari, gestita da Caritas Ambrosiana, realizzata nei due Comuni (Sesto S.Giovanni e Brescia), costituisce una parte essenziale della sperimentazione, contribuisce infatti a dare spessore e significato all azione dello Sportello. Il progetto intende realizzare una proposta formativa innovativa e alternativa ai corsi per Ausiliario Socio Assistenziale (A.S.A.) e per Operatori Socio Sanitari (O.S.S.). Si intende una proposta che tenga conto sia delle caratteristiche tipiche del lavoro di assistenza a domicilio sia delle competenze e conoscenze richieste nel lavoro di cura della persona anziana non autosufficiente; si propone inoltre di ottenere il riconoscimento del credito formativo ai frequentanti da parte delle istituzioni competenti (Provincie), al fine di facilitare l accesso ad una formazione superiore. La formazione costituisce un requisito importante per l inserimento nell elenco delle assistenti familiari accreditate dallo Sportello, un fattore di qualità e garanzia per le famiglie/gli anziani del territorio.

20 Beneficiari del corso a Sesto S.Giovanni 20 donne occupate/disoccupate/ in cerca di prima occupazione. Le partecipanti sono state ammesse a seguito del superamento di una selezione, avvenuta il 10 e 11 aprile 2006, cui hanno partecipato 46 candidati (vedi allegato Dati selezione) Durata prevista del corso a Sesto S.Giovanni dal 2 maggio al 26 settembre 2006 Sede del Corso sede CGIL viale Marelli Sesto S.Giovanni

21 Obbiettivi del corso Consolidare nelle persone le capacità elaborative necessarie a coniugare motivazioni e percorsi individuali, assunzione del compito lavorativo, capacità di muoversi sul territorio e nel contesto dei servizi alla persona, rapporto con l'utente e con la famiglia; fornire un bagaglio tecnico culturale di base, che possa accreditarle sul mercato come prestatori d'opera, seppur senza specifica qualifica professionale, nel campo dell'assistenza generica e dell'accompagnamento quotidiano a persone in condizioni di non autosufficienza. Articolazione del corso: I contenuti sono articolati su quattro i moduli, per 150 ore complessive: Il contesto e il ruolo - Modulo di base (21 ore) La dimensione comunicativa e relazionale nelle professioni di cura - Modulo trasversale (30 ore) Saperi e tecniche per l assistenza - Modulo professionalizzante (57 ore) Tirocinio e visite guidate presso i servizi del territorio (30+12 ore)

22 Specificità e metodologia didattica Le specificità del progetto formativo sono le seguenti: forte attenzione rispetto alla dimensione interculturale e valorizzazione delle esperienze individuali (in particolare per le persone occupate) accompagnamento alla costruzione di un identità professionale relativa al ruolo di assistente a domicilio, anche in relazione all evoluzione del contesto italiano dal punto di vista socio-demografico e delle normative di riferimento (modulo specifico dedicato a Il ruolo e il contesto ) approfondimento delle caratteristiche del contesto territoriale ed in particolare alla rete dei servizi alla persona non autosufficiente acquisizione di un linguaggio tecnico e di competenze tecniche/ comunicative per l assistenza e la relazione con l utente/la famiglia specifico orientamento nei confronti dell utenza anziana domicilio.

23 Iniziative del progetto Il settore Servizi alla persona, dall avvio del progetto (1 luglio 2005) a oggi, ha realizzato con i partner, le seguenti iniziative: Ottobre Incontro transnazionale tra i partner di Co.Fe, a Talavera de La Reina (Toledo) Incontro pubblico di presentazione del progetto a Sesto Incontro pubblico di presentazione del progetto a Brescia Inaugurazione e apertura sportello Sesto S. Giovanni Inaugurazione e apertura sportello Brescia Maggio Incontro transnazionale tra i partner di Co.Fe, a Milano-Sesto-Brescia

24 Rassegna Stampa Aiuti a chi assume colf e badanti di Zita Dazzi, La Repubblica, Assistenza domiciliare privata: nuovo sportello comunale per i badanti di Luigi Domenicanis, Il Coriere di Sesto, La cura a domicilio va a scuola. Parte il 2 maggio il corso di formazione per le badanti. di Erica Guerini, Nuova Sesto, aprile 2006 Badanti per professione di Laura Lana, Il Giorno, Pubblicazione su portale del cittadino da ottobre 2005, tra le pagine dedicate al settore Servizi alla Persona e promozione sociale, sono disponibili : Il progetto, gli eventi, le news, il link alla newsletter Qualificare.it

25 Un bilancio di competenze rispetto all esperienza di 1 anno di sperimentazione. Porsi domande > evolvere dal progetto alla sperimentazione e viceversa, mettendo alla prova, apprendendo dall esperienza Non solo una valutazione finale > una verifica in itinere per calibrare e ri-progettare, per essere sempre più aderenti alla realtà. Bilancio di competenze > strumenti dedicato agli utenti, logica da porre verso se stessi > competenze consolidate, competenze teoriche, autonomie operative, competenze da acquisire Bilancio realizzazione del progetto. Centratura/Verifica obiettivi e costruzione strumenti/metodi/strategie Ascolto attivo stakeholder e dei partner di progetto/rete Mainstreaming Lavoro di rete interna (con i servizi) ed esterna (III settore, cooperazione, istituzioni, ) Bilancio attività dello sportello. Formazione operatori Supervisione Costruzione strumenti e mappatura processi Analisi e verifica dei risultati Ri-progettazione > aderenza agli obiettivi, test di realtà.

26 Alla storia delle badanti e delle famiglie si aggiunge e mescola la storia delle operatrici di sportello, pioniere dell esperienze e protagonista di una sperimentazione che oltre a grandi soddisfazioni porta a una forte esposizione emotiva e professionale: Il coinvolgimento nel progetto, come nasce questa collaborazione, curriculum ed esperienze Gli obiettivi del proprio ruolo Cosa vuol dire fare orientamento, cosa vuol dire fare l orientatrice in particolare nel lavoro di cura Le famiglie: il rapporto con le ansie, con l urgenza e la difficoltà Le badanti: l impatto con le storie, le difficoltà delle donne e degli stranieri I vissuti in rapporto agli utenti dello sportello Il racconto di un successo/insuccesso Quando mi sono sentita toccata. Il lavoro di rete con i servizi e con il territorio Come mi vedono come vorrei essere vista..

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