I.N.A.I.L. ISTITUTO NAZIONALE PER L ASSICURAZIONE CONTRO GLI INFORTUNI SUL LAVORO

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1 I.N.A.I.L. ISTITUTO NAZIONALE PER L ASSICURAZIONE CONTRO GLI INFORTUNI SUL LAVORO 1

2 LA LEGGE 80 DEL OBBLIGATORIETA DELLA ASSICURAZIONE CONTRO GLI INFORTUNI SUL LAVORO 2

3 IL CONCETTO ASSICURATIVO ASSICURANTE: DATORE DI LAVORO ASSICURATO: LAVORATORE PREMIO: QUOTA ASSICURATIVA RISCHIO: INFORTUNIO DANNO: MORTE, INVALIDITA TEMPORANEA E PERMANENTE INDENNIZZO: DIARIA,, RENDITA 3

4 L infortunio sul lavoro assicurato: il T.U. 1124/65 Art. 2 L'assicurazione comprende tutti i casi di infortunio avvenuti per causa violenta in occasione di lavoro,, da cui sia derivata la morte o un'inabilità permanente al lavoro, assoluta o parziale, ovvero un'inabilità temporanea assoluta che importi l'astensione dal lavoro per più di tre giorni (1). 4

5 La malattia professionale Assicurata il T.U. 1124/65 Art. 3 DPR 1124/65 L assicurazione è altresì obbligatoria per le malattie professionali indicate nella tabella allegato n. 4 le quali siano contratte nell esercizio esercizio e a causa delle lavorazioni specificate nella tabella stessa ed in quanto tali lavorazioni rientrino tra quelle previste nell art

6 MP ed IL: elementi caratterizzanti Infortunio sul lavoro Malattia professionale Causa violenta Occasione di lavoro Accidentalità presente Causa lenta Nell esercizio esercizio ed a causa Accidentalità assente 6

7 Le malattie professionali: la prima tutela R.D n. 928: prima tutela delle M.P. in Italia (in vigore il ). Primo esempio di sistema tabellare L n.455 tutela di silicosi ed asbestosi L n. 93 introduce l assicurazione l obbligatoria per i medici contro le malattie e le lesioni causate dall azione azione dei RX e delle sostanze radioattive 7

8 La prima tutela delle malattie professionali anno 1934 Introduzione della prima tabella con tre colonne 6 malattie: Intossicazioni croniche + una parassitosi; Elencazione tassativa delle lavorazioni morbigene protette; concetto di Periodo massimo di indennizzabilità. Intossicazione da piombo, mercurio, fosforo, solfuro di carbonio e benzolo; anchilostomiasi 8

9 Il sistema tabellare dell E un sistema chiuso (sono ammesse solo le malattie indicate) E un sistema a tre colonne: tutte e tre le previsioni devono essere rispettate L elenco è stabilito per legge, le modifiche richiedono interventi legislativi Sono previsti due diversi settori di tutela industria e agricoltura Le tre previsioni sono: malattia, lavorazioni, periodo massimo di indennizzabilità L ultimo aggiornamento è del

10 La sentenza 179/88 Corte Cost. i concetti La scienza progredisce ed individua nuove tecnologie diagnostiche Il mondo del lavoro cambia ed incrementano i fattori di rischio La presunzione nascente dalle tabelle è insufficiente a compensare il divieto dell indagine aperta sulle cause di lavoro Si postula aggiornamento frequente delle tabelle Si dichiara la illeggittimità di alcune parti del T.U. 10

11 SENTENZA C.C. n. 179 e 206 /1988 SISTEMA MISTO Accanto alle Malattie Tabellate,, per le quali vige la PRESUNZIONE LEGALE DI ORIGINE, sono tutelate tutte le malattie di cui sia comunque provata la CAUSA DI LAVORO con ONERE della PROVA a carico del lavoratore 11

12 Il sistema misto M. tabellate Sono previste espressamente dalle tabelle (DM( ) Vige il principio della presunzione di origine (superabile solo con la prova contraria ) M. non tabellate Tutte le patologie in rapporto causale con le lavorazioni, qualora non espressamente previste dalle tabelle Il nesso causale va dimostrato: onere onere della prova 12

13 Circolare 29/1991: la definizione di malattia professionale INAIL La nozione di M.P. è unica Elementi caratterizzanti sono: persona assicurata ai sensi artt. 4 e 205 TU, esercizio di una delle lavorazioni di cui agli art 1, 206, 207 e 208 del TU Nesso causale,, diretto ed efficiente, tra la malattia e la lavorazione espletata (sono ammesse le concause) 13

14 LE TABELLE DELLE M. P. E LA PRESUNZIONE LEGALE DI ORIGINE La differenza tra tecnopatia tabellata e non tabellata è subordinata alla presenza o assenza di presunzione legale di origine: principio giuridico per il quale una volta formulata una diagnosi eziologica di malattia indicata in tabella, se il lavoratore è adibito, in maniera non sporadica o non occasionale, alla mansione/lavorazione che espone all agente agente patogeno, indicato in tabella, e la malattia si è manifestata entro lo specifico PMI dall abbandono abbandono della lavorazione a rischio, vi è la presunzione che la malattia sia stata causata dalla lavorazione nociva e non da altre cause 14

15 Malattie Professionali: Sistema Misto TABELLATE NON TABELLATE ORIGINE PROFESSIONALE PRESUNTA PER LEGGE (prova contraria a carico dell Inail) ONERE DELLA PROVA A CARICO DEL LAVORATORE 15

16 Novità legislative DM 27 aprile 2004 sostituito con il DM 14 gennaio 2008 A fini statistico-epidemiologici Nuova Tabella delle Malattie Professionali approvata nella seduta del consiglio dei Ministri del 1 aprile 2008 A fini assicurativo-previdenziali 16

17 ASSETTO DELLE NUOVE TABELLE Analoga struttura su tre colonne: - Malattie - Lavorazioni - Periodo massimo di indennizzabilità (PMI)!! INTRODUZIONE DI UNA NUOVA CODIFICA (ICD 10) 17

18 ASSETTO DELLE NUOVE TABELLE DELLE M.P. Sono due: industria e agricoltura Sostituiscono le precedenti tabelle del 1994 Cambia il numero delle voci Aumenta il numero delle Malattie nosologicamente definite Introduzione della voce: altre malattie causate dalla esposizione a. per molte voci 18

19 Nuova tabella malattie dell industria Principali nuovi inserimenti: Incremento numero di voci: da 58 a 85 Maggior dettaglio degli agenti chimici Maggior dettaglio nelle pneumoconiosi Malattie muscolo-scheletriche scheletriche da sovraccarico biomeccanico (arto superiore, ginocchio e colonna vertebrale) e WBV 19

20 Nuova tabella malattie agricoltura La struttura della Tabella è sovrapponibile a quella dell Industria. Principali modifiche: Riduzione del numero delle voci da 27 a 24 anche per diversa aggregazione nella colonna delle malattie le Malattie muscolo-scheletriche scheletriche da sovraccarico biomeccanico e WBV 20

21 Nuova tabella: un esempio 76) MALATTIE CAUSATE DA VIBRAZIONI MECCANICHE TRASMESSE AL SISTEMA MANO BRACCIO: a) SINDROME DI RAYNAUD Lavorazioni, svolte in modo non SECONDARIA dita mani occasionale,, che comportano (I73.01) l'impiego di utensili, attrezzature, macchine ed b) OSTEOARTROPATIE (POLSO, apparecchi che trasmettono GOMITO, SPALLA) (M19.2) vibrazioni al sistema mano- c) NEUROPATIE PERIFERICHE (n. braccio. mediano e ulnare) (G56.0) DPR 336/94 1 anno 4 anni 4 anni 52) Malattie osteoarticolari ed Lavorazioni svolte in modo angioneurotiche causate da prevalente con l impiego l di vibrazioni meccaniche prodotte a) Macchine portatili munite di da strumenti di lavoro e utensile; trasmesse al sistema mano b) Macchine portatili ad asse braccio, con le loro flessibile; conseguenze dirette c) Macchine per calzaturifici: ribattitrici rigasuole e rigatacchi d) Motoseghe portatili 6 anni 21

22 5) Malattie causate da cromo, leghe e composti: Lavorazioni che espongono all azione azione del PMI Dermatite allergica da contatto Asma bronchiale Ulcere e perforazioni del setto nasale Dermatite ulcerativa Carcinoma del polmone Carcinoma dei seni paranasali Carcinoma delle cavità nasali Altre m. causate dalla esposizione prof. a cromo, leghe e composti cromo, leghe e composti cromo, leghe e composti cromo, leghe e composti cromo esavalente cromo, leghe e composti cromo, leghe e composti 6 mesi 18 mesi 3 anni Illimitato 3 anni/ illimitato in caso di manifestazion i neoplastiche i neoplastiche 22

23 Ernia discale lombare in industria 77) ERNIA DISCALE LOMBARE (M51.2) a) Lavorazioni svolte in modo non occasionale con macchine che espongono a vibrazioni trasmesse al corpo intero: macchine movimentazione materiali vari, trattori, gru portuali, carrelli sollevatori (muletti), imbarcazioni per pesca professionale costiera e d altura. b) Lavorazioni di movimentazione manuale dei carichi svolte in modo non occasionale in assenza di ausili efficaci. 1 anno 23

24 Nuova Tabella Industria L ernia discale lombare in un conducente di mezzi pesanti è tabellata?.. avevamo auspicato che con l inserimento l della voce 77.. Si risolvesse l annoso l problema del riconoscimento della malattia principe dei conducenti dei mezzi pesanti (autisti di autobus, camion ecc.) ciò, purtroppo non è avvenuto poiché il riconoscimento è limitato ai soli gruisti-trattoristi trattoristi-carrellisti. Patronato INCA-CGIL CGIL ottobre

25 Ernia discale lombare in agricoltura 22) ERNIA DISCALE LOMBARE (M51.2) Lavorazioni, svolte in modo non occasionale, con macchine che espongono a vibrazioni trasmesse al corpo intero: trattori, mietitrebbia, vendemmiatrice semovente. Lavorazioni di movimentazione manuale dei carichi svolte in modo non occasionale in assenza di ausilii efficaci. 1 anno 25

26 Nuova tabella industria 79) MALATTIE DA SOVRACCARICO BIOMECCANICO DEL GINOCCHIO: a) BORSITE (M70.4) b) TENDINOPATIA DEL QUADRICIPITE FEMORALE (M76.8) c) MENISCOPATIA DEGENERATIVA (M23.3) Lavorazioni svolte, in modo non occasionale, con appoggio prolungato sul ginocchio. Lavorazioni svolte in modo non occasionale con movimenti ripetuti di estensione o flessione del ginocchio e/o mantenimento di posture incongrue. 2 anni 2 anni 2 anni NB: IN AGRICOLTURA PATOLOGIA NON TABELLATA 26

27 75) IPOACUSIA DA RUMORE (H83.3) Nuova Tabella Industria Lavorazioni che espongono a rumore in assenza di efficace isolamento acustico. a) martellatura,cianfrinatura, scriccatura, molatura ed aggiustaggio ggio nella costruzione di caldaie, serbatoi e tubi metallici. 4 anni b) picchettaggio e disincrostazione di contenitori metallici: vasche, cisterne, serbatoi, gasometri. c) martellatura, molatura, ribattitura di materiali metallici (lamiere, chiodi, altri). d) punzonatura o tranciatura alle presse di materiali metallici. w) Altre lavorazioni, svolte in modo non occasionale, che comportano una esposizione personale, giornaliera o settimanale, a livelli di rumore superiori a 80 db(a). 27

28 Nuova Tabella Agricoltura 20) IPOACUSIA DA RUMORE (H83.3) Lavorazioni forestali nelle quali si impiegano, in modo non occasionale, motoseghe portatili prive di efficaci sistemi di insonorizzazione. Altre lavorazioni, svolte in modo non occasionale che comportano l esposizione l personale professionale, quotidiana o settimanale, a livelli di rumore superiori a 80 db(a). 4 anni 28

29 Ipoacusia da rumore Voce 75 Eliminazione della dizione sordità Non correlabile al trauma acustico cronico Modifica delle lav.. tab. che espongono a rumore (22) Rischio presunto solo in assenza di efficace isolamento acustico Inoltre altre lavorazioni svolte in modo NON occasionale che comportano una esposizione personale, giornaliera o settimanale, a livelli di rumore superiori a 80 db(a) o settimanale, a livelli di rumore superiori a 80 db(a) (accertamento del superamento di detto limite) 29

30 Malattie da Agenti biologici Viene confermato l inquadramento l giuridico fondato sulla Dottrina ML del Borri Causa virulenta = Causa violenta Unica eccezione per l anchilostomiasil (con modifica delle lavorazioni tabellate) Anchilostomiasi Voce 85 (Industria) Voce 24 (Agricoltura) 30

31 Le aggettivazioni di esposizione PREVALENTE (elenco malattie professionali, 1994): prevale su altri per numero, forza o autorevolezza CONTINUATIVO (elenco malattie soggette a denuncia, 2004): che continua, durevole (continuo: che non ha pausa, ininterrotto, incessante, ripetutamente, frequente ) ABITUALE (lavori preparatori elenco malattie professionali, 2008): che si ripete nel tempo, usuale NON OCCASIONALE (elenco malattie professionali, 2008): che che [non] avviene di tanto in tanto, [non] episodico 31

32 < Altre malattie causate da..> 1 Dopo il confronto con le parti sociali.. la voce aperta di malattia permette di riconoscere patologie che seppur più sfumate o diversamente descritte nella formulazione diagnostica, siano riconducibili allo stesso agente.. Relazione Tecnica della Commissione ex art. 10 Dlgs 38/00 poi recepita da circ. 47/08 32

33 < Altre malattie causate da..>2 Una volta denunciata una malattia non nominativamente indicata in tabella affinchè scatti la presunzione legale di origine è necessario accertare che in base all acquisizione acquisizione della scienza medica detta malattia possa ritenersi potenzialmente collegata da nesso causalità ad una sostanza morbigena indicata in tabella 33

34 < Altre malattie causate da..>3 La suddetta prova deve ritenersi raggiunta in presenza di un elevato grado di probabilità dell idoneit idoneità causale della sostanza indicata in tabella rispetto alla patologia denunciata, per come desumibile anche dai dati epidemiologici e dalla letteratura scientifica la prova della diversa eziologia della patologia denunciata potrà essere fornita dall Istituto oltre che dimostrando la non idoneità della lavorazione anche dimostrando che, sulla base dei risultati raggiunti dalla scienza medica. CIRC.. 47/

35 Il periodo massimo di indennizzabilità in periodo che intercorre dalla cessazione della lavorazione morbigena al momento di manifestazione della malattia Accentuata la diversificazione a seconda delle malattie nosologicamente definite Attribuzione di uno o più PMI alle generiche altre malattie. 35

36 MALATTIE PROFESSIONALI TABELLATE: PRESUNZIONE D D ORIGINE Non è un automatismo; opera soltanto se sono stati adeguatamente provati gli elementi costitutivi essenziali: 1. esposizione alla specifica lavorazione 2. diagnosi di malattia indicata in tabella 3. manifestazione entro il PMI Consiste nella presunzione che la malattia sia stata causata proprio da quel rischio lavorativo e non da altri fattori causali : NECESSITA LA PROVA CONTRARIA 36

37 M.P. DENUNCIATE INAIL VENETO SEDE AGRICOLTURA INDUSTRIA BL PD RO TV VE VR VI VENETO ITALIA

38 TASSO DI RICONOSCIMENTO In media DELLE MALATTIE PROF. Anni Casi Denunciati circa sono MP non tabellate Casi Riconosciuti MP Tabellate riconosciute nel 60% MP Non Tabellate riconosciute nel 30% 38

39 Malattie Professionali tabellate e non: andamento delle denunce e riconoscimenti nel quinquennio : industria e servizi ANNI 2003 Tabellate Non Tabellate Denun- Ricono- Denun- Ricono- ciate sciute ciate sciute

40 MALATTIE PROFESSIONALI NON TABELLATE -1 Non vige la presunzione di origine, quindi si esige la costruzione del nesso di causalità Dimostrazione del rischio (e del nesso causale) davvero tutto a carico del lavoratore? Parametri di riferimento del rischio DIVERSI rispetto alle malattie professionali tabellate? In quali termini? Quali o quantitativi? Il flusso operativo non distingue i percorsi valutativi, intesi come ricerca degli elementi probatori La nozione di malattia professionale INAIL è unica (circolare INAIL 29/1991) 40

41 MALATTIE PROFESSIONALI NON TABELLATE - 2 Applicazione della consueta criteriologia in nesso causale: secondo quanto medicina legale insegna in relazione al concreto (lettera DG ) Differenza tra epidemiologia e previdenza, ma unicità della scienza e conoscenza medica Differenza tra fine prevenzione (decreto Sicurezza, DM ) e fine assicurativo. Il criterio epidemiologico è un parametro indispensabile, ma non sufficiente. 41

42 La procedura per il riconoscimento di una malattia professionale - 1 la fase di avvio 1 certificato di malattia professionale Consegna da parte del lavoratore al datore di lavoro del cert.. entro 15 giorni Denuncia dl datore di lavoro all INAIL entro 5 giorni NB.. Problematiche attuali relative alla privacy 42

43 La procedura per il riconoscimento di una malattia professionale - 2 La fase amministrativa Valutazione della regolarità amministrativa (soggetto assicurabile, regolarità dei termini, ecc..ev ev. necessità di acquisizione del consenso) Acquisizione di ufficio dei dati circostanziali utili (questionari mirati, indagini fonometriche, doc. di valutazione dei rischi, ecc ) 43

44 La procedura per il riconoscimento di una malattia professionale -3 La prima fase medicolegale Analisi dei dati circostanziali a disposizione. Visita diretta dell assicurato (anamnesi, esame obiettivo, acquisizione di doc. in possesso dell assicurato, acquisizione della documentazione del medico competente, richiesta di ulteriori accertamenti a carico INAIL) Allargamento dell indagine sul rischio ev. anche ad attività pregresse, ev. tramite ispezioni o richiesta di ulteriore documentazione sul rischio. Ev. richiesta di parere sul rischio alla ConTARP 44

45 Il materiale di studio Anamnesi (non solo lavorativa) Esame obiettivo Documentazione sanitaria Eventuali altri accertamenti clinico-strumentali Documentazione sul rischio (azienda, Contarp) Studi epidemiologici e di settore Studi scientifici 45

46 La procedura per il riconoscimento di una malattia professionale - 4 La fase medicolegale conclusiva analisi di tutti i dati: amministrativi e sanitari, dell ev. ev. parere ConTARP e formulazione di un giudizio definitivo (positivo o negativo) In caso di reiezione motivazione della stessa In caso di accoglimento individuazione della fattispecie integrata intervento altri due passaggi obbligati: valutazione del danno e valutazione degli obblighi certificativi (referto e denuncia ex art 139 TU) 46

47 A proposito: Vibrazioni trasmesse al corpo intero: 1 Il DLgs n. 187, 19 agosto 2005 A(8): l accelerazione equivalente ponderata in frequenza normalizzata ad 8 ore Valore di azione 0,5 m/s 2 Valore limite 1,15 m/s 2 (che non deve essere mai superato) Circ. 25/2004 (NB TABELLAZIONE DELLA ERNIA DISCALE LOMBARE DAL 2008) almeno 5 anni con valori che si avvicinano al valore limite 47

48 A proposito di Vibrazioni trasmesse al corpo intero - 2: con il Dlgs 81/08 qualcosa è cambiato: A(8): l accelerazione equivalente ponderata in frequenza normalizzata ad 8 ore Valore di azione 0,5 m/s 2 Valore limite 1,00 m/s 2 Valore limite su periodi brevi 1,5 m/s2 Della modifica dei valori limite si deve tenere conto nella valutazione del caso : riferimento a circ. 70/

49 PARERE TECNICO CONTARP ( valutazione dell esposizione a W.B.V. ) Norma ISO ( 1997 ) A(8) = 0.43 m/s 2 A(8) = 0.86 m/s 2 Direttiva Europea 2002/44/CE (D.lgs. N /08/05) A(8) = 0.5 m/s 2 A(8) = 1.15 m/s 2 49

50 Vibrazioni trasmesse al corpo intero - 3 Settori di interesse per le WBV: v. anche art. 202 Dlgs 81/08 e allegato XXXV Tabella 2 - Esempi di sorgenti di rischio di esposizione a vibrazioni del corpo intero Macchinario Ruspe, pale meccaniche, escavatori Perforatori Trattori, Mietitrebbiatrici Carrelli elevatori Trattori a ralla Camion, autobus Motoscafi, gommoni, imbarcazioni Trasporti su rotaia Elicotteri Motociclette, ciclomotori Autogru, gru Piattaforme vibranti Autoambulanze Principali settori di impiego Edilizia, lapidei, agricoltura Lapidei, cantieristica Agricoltura Cantieristica, movimentazione industriale Cantieristica, movimentazione industriale Trasporti, servizi spedizioni etc. Trasporti, marittimo Trasporti, movimentazione industriale Protezione civile, Pubblica sicurezza, etc. Pubblica sicurezza, servizi postali, etc. Cantieristica, movimentazione industriale Vibrati in cemento, varie industriali Sanità Fonte: ISPESL guida all utilizzo della banca dati vibrazioni 50

51 A proposito di ipoacusia da rumore: 1 Efficace Efficace Isolamento Acustico: Per Per la valutazione INAIL si ritiene vada inteso in termini oggettivi con riferimento alla situazione ambientale presente all interno dei locali in cui viene svolta la prestazione lavorativa e non con riferimento agli eventuali DPI che pur essendo messi a disposizione dal Datore di Lavoro potrebbero in concreto non essere utilizzati 51

52 A proposito di ipoacusia da rumore: 2 In ambito di prevenzione: Il valore di azione è così determinato: INFERIORE (LEX8 h) = 80 db (A) SUPERIORE (LEX8 h) = 85 db (A) Il valore limite di esposizione (LEX8 h) = 87 db (A) 52

53 Le criticità del percorso per il riconoscimento delle m. professionali La presunzione di origine L onere della prova La sufficienza/validità/attualit /attualità degli elementi per la prova contraria e per la presunzione di origine: disponibilità di elementi sul rischio L esistenza e la completezza di documentazione sanitaria aziendale Il contenzioso informale Il contenzioso giudiziario 53

54 Circolare INAIL La nozione assicurativa di malattia professionale, tabellata e non, si caratterizza per l esistenza l di una causa lavorativa adeguata a produrre l evento,, ma non esclude la concorrenza di uno o più fattori extraprofessionali i quali possono anzi rappresentare, in determinate condizioni, fattori di potenziamento del rischio lavorativo e aumentarne anzi l efficacia l lesiva 54

55 Circolare INAIL Il giudizio sulla natura professionale della malattia, tabellata e non, è funzione,, quindi, squisitamente medicolegale e come tale implica l apprezzamento l delle caratteristiche individuai peculiari e non standardizzabili, della persona...il parere tecnico,., non vincola il giudizio del Dirigente Medico di Sede 55

56 La valutazione di una M.P. Si avvale di dati integrati che provengono dall azienda, azienda, dal medico competente, da altre strutture sanitarie, dai dati rilevati direttamente dal medico INAIL, da quanto scienza medica insegna in materia. La valutazione è atto medico dalla ammissione di una malattia come professionale alla valutazione del danno che ne deriva 56

57 L indennizzo della M.P. 1 riconoscimento della M.P. (tabellata o non) 2 inabilità temporanea assoluta al lavoro = i giorni di astensione lavorativa per patologia in fase evolutiva (es. ricovero, intervento.) NB: diverso da idoneità alle mansioni 3 danno permanente = traduzione in termini percentuali (ev. economici) delle conseguenze stabilizzate 4 morte: assegno funerario rendita superstiti 57

58 La tutela attuale delle M.P. Per il riconoscimento: Sistema misto a far data dal 1988 a seguito della sentenza 179/88 (malattie tabellate e non tabellate,, ma sempre contratte a causa delle lavorazioni di cui all art. art. 1 del T.U.) Per l indennizzol Danno temporaneo = inabilità temporanea assoluta Danno permanente = danno biologico per eventi a far data dal morte 58

59 DANNO BIOLOGICO: art. 13 D lgs 38/2000 E la lesione all'integrità psicofisica, suscettibile di valutazione medico legale, della persona.. Le prestazioni per il ristoro del danno biologico sono determinate in misura indipendente dalla capacità di produzione del reddito del danneggiato. 59

60 Il danno permanente da M.P. (vale anche per gli infortuni) EVENTI PRE Ridotta attitudine al lavoro Tab. all. 1 e 2 TU L indennizzo decorre dalla percentuale del 11% Revisioni secondo art. 83 T.U. EVENTI DA Danno biologico (decreto 38/00) D.M L indennizzo è erogato dal 6 al 15% in capitale, dal 16% in su a rendita Revisioni secondo art 83. T.U. 60

61 Il concetto di malattia professionale CONTRATTE NELL ESERCIZIO ESERCIZIO E A CAUSA T.U. 1124/65 ( (assicurativo)..malattie DELLE QUALI SIA COMUNQUE PROVATA LA CAUSA DI LAVORO Sent. CC 179/88 (assicurativo) ANCHE QUELLE NON COMPRESE NELLE TABELLE.DELLE QUALI IL LAVORATORE DIMOSTRI L ORIGINE L PROFESSIONALE.. D LGS 38/10 ART. 10 ( (epidemiologico statistico).. UNA MALATTIA PROFESSIONALE. Legge penale) n.689 ( (penale Legge 61

62 Gli obblighi certificativi del medico di fronte ad una mal. professionale Certificato medico di malattia professionale INAIL (non solo primo) Denuncia ex art 139 T.U. e D.M Segnalazione alla A.G. (referto) ex art 365 C.P. 62

63 Il primo certificato di malattia professionale Industria Art. 53 TU 1124/65. Non c èc un modulo di legge, ma solo indicazione di quanto deve essere indicato Non è indicato quale figura medica Non sono specificati termini cronologici L omissione non è sanzionabile Agricoltura Art. 251 TU 1124/65 È individuato il medico che ha prestato assistenza Il certificato ha significato di cert-denuncia (c è/c era un modulo ministeriale) Il termine è di dieci giorni L omissione non è sanzionabile 63

64 I primi certificati medici di MP - La conoscenza delle nuove tabelle non ha ancora migliorato in modo soddisfacente la qualità dei primi certificati medici INAIL 1 Contengono una diagnosi spesso generica Soprattutto nei casi di malattie da sovraccarico biomeccanico tale fatto non consente un immediato inquadramento tabellare In caso di una pluralità di malattie rilevate dal curante frequentemente viene presentato un unico certificato medico 64

65 I primi certificati medici di MP - 2 In caso di pluralità di malattie professionali rilevate dal medico curante si deve compilare un unico certificato medico o più? le nuove tabelle dell frequentemente differenziano nell ambito della stessa voce i PMI Coesistono quadri nosologici tabellati o non tabellati,quadri nosologicamente definiti e altri no. E opportuno salvaguardare i dati epidemiologici 65

66 OBBLIGO DI REFERTO (art. 365 C.P.) Chiunque, avendo nell esercizio esercizio di una professione sanitaria prestato la propria assistenza od opera in casi che possono presentare i caratteri di un delitto per il quale si debba procedere d ufficiod ufficio,, omette o ritarda di riferire all Autorit Autorità questa disposizione non si applica qualora il referto esporrebbe la persona assistita a procedimento penale. 66

67 REFERTO: LE IPOTESI PIU FREQUENTI Omicidio colposo (art.( 489 C.P.) Lesioni personali colpose gravi e gravissime derivanti da fatti avvenuti in violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni e relative all igiene del lavoro o che abbiano determinato una malattia professionale (Legge n.689). 67

68 Obbligo di denuncia delle malattie professionali Art. 139 T.U. 1124/65 E' obbligatorio per ogni medico, che ne riconosca l'esistenza, la denuncia delle malattie professionali, che saranno indicate in un elenco da approvarsi con decreto del Ministro per il lavoro e la previdenza sociale di concerto con quello per la sanità,, sentito il Consiglio superiore di sanità. La denuncia deve essere fatta all'ispettorato del lavoro competente per territorio, il quale ne trasmette copia all'ufficio del medico provinciale. 68

69 DECRETO LGS 38/2000: commissione e registro nazionale ART.10: MALATTIE PROFESSIONALI Con decreto del Ministro del Lav. è costituita una Commissione per l elaborazione e la revisione periodica dell elenco elenco delle malattie di cui all art. art. 139 e delle tabelle di cui agli artt. 3 e 211 TU.. Copia della denuncia ex art. 139 è inviata alle ULS e all INAIL INAIL.. E E istituito presso l INAIL l il registro nazionale delle malattie causate da lavoro o ad esse correlate.. Vi accedono la commissione di cui sopra, il SSN, le direzione provinciali del lavoro e altri soggetti pubblici 69

70 DECRETO LGS 38/2000 : elenco delle malattie Articolo 10, 4 4 comma D.Lgs 38/2000 Fermo restando che sono considerate malattie professionali anche quelle non comprese nelle tabelle di cui al comma 3 delle quali il lavoratore dimostri l origine l professionale, l elenco delle malattie di cui all articolo articolo 139 del testo unico conterrà anche liste di malattie di probabile e di possibile origine lavorativa, da tenere sotto osservazione ai fini della revisione delle tabelle delle malattie professionali di cui agli articoli 3 e 211 del testo unico. Gli aggiornamenti dell elenco elenco sono effettuati con cadenza annuale con Decreto del Ministro del Lavoro e della previdenza sociale su proposta della Commissione di cui al comma 1 70

71 Elenco delle malattie per le quali è obbligatoria la denuncia: Finalità Preventiva ed Epidemiologica Articolo 139 T.U. n. 1124/ D.M. 18 aprile 1973 D.M. 27 aprile 2004 D.M. 14 gennaio

72 le criticità nelle certificazioni Denunce/segnalazioni ex art. 139 da Medici Esterni anno 2007 Denunce INAIL ex art. 53 anno = 9,4% di

73 Le criticità nelle certificazioni Denunce/segnalazioni ex art. 139 pervenute e inserite in procedura dall INAIL al 31 dicembre 2007, dalla istituzione del Registro Nazionale - ITALIA In TOTALE = Da Medici INAIL = Da Medici Esterni = di cui da medici competenti 822 (6.4%) 73

74 ELENCO DELLE MALATTIE PER LE QUALI E OBBLIGATORIA LA DENUNCIA Lista I Malattie la cui origine lavorativa è di elevata probabilità che costituiranno la base per la revisione delle tabelle ex artt. 3 e 211 del T.U. Lista II Malattie la cui origine lavorativa è di limitata probabilità per le quali non sussistono ancora conoscenze sufficientemente approfondite perché siano incluse nel primo gruppo Lista III Malattie la cui origine lavorativa si può ritenere possibile e per le quali non è definibile il grado di probabilità per le sporadiche ed ancora non precisabili evidenze scientifiche. 74

75 ELENCO DELLE MALATTIE PER LE QUALI E OBBLIGATORIA LA DENUNCIA Registro Nazionale delle malattie legate al lavoro o ad esso correlate ex art. 10 Dlgs 38/00 Strumento per la raccolta Dati con finalità prevenzionale ma anche strumento utile ai fini assicurativi. 75

76 Ruolo dell INAIL: non solo banca dati Condivisione delle BANCHE DATI e degli indicatori strutturali di rischio : costituzione di un Sistema Informativo Nazionale gestito dall Inail per la Prevenzione nei Luoghi di Lavoro (Art. 8 Dlgs 81/08) SINP ORIENTARE, PROGRAMMARE, PIANIFICARE, VALUTARE, La Prevenzione INDIRIZZARE La Vigilanza 76

77 ELENCO DELLE MALATTIE PER LE QUALI E OBBLIGATORIA LA DENUNCIA: criticita 1. quale istituzione prima destinataria della segnalazione? mod. 92 bis SS INAIL (anche informatizzato) = Direzione Provinciale del Lavoro Art. 10, comma 4, D. L.vo 38 = trasmissione della copia della denuncia oltre che alla Azienda sanitaria locale. 77

78 Le certificazioni di malattia professionale: criticità Confusione tra: denuncia ai sensi dell art. 139 T.U. certificato ai sensi dell art. 53 T.U. referto art. 365 C.P. Modulo unico? Finalità diverse; dati necessari/consentiti diversi? 78

79 La tutela del cittadino nel 2010 La conoscenza dei rischi conduce alla: Assicurazione Prevenzione TUTELA GLOBALE Cura e riabilitazione 79

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