Standard di sicurezza e nuove frontiere tecnologiche per l energia nucleare

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1 FRANCESCO TROIANI, ENEA. Signor presidente, per prima cosa voglio rivolgere un doveroso saluto da parte del presidente dell ENEA, il professor Luigi Paganetto, che non può essere qui per via di altri impegni e che mi ha incaricato di portare i suoi saluti e gli auguri di un proficuo seminario. Buona parte delle considerazioni sono state già espresse dai precedenti relatori, soprattutto dagli ospiti stranieri, quindi sorvolerò su quella parte. Direi che il sistema della ricerca gioca un ruolo chiave nell ambito dell energia nucleare, sia sulle attuali tecnologie abbiamo sentito parlare di allungamento della vita degli attuali reattori, quindi immaginate che mole di lavoro ci debba essere dietro sia sulla semplificazione impiantistica, per abbassare i costi e migliorare la sicurezza, sia sullo sviluppo di nuove tecnologie, la quarta generazione di cui abbiamo sentito parlare ampiamente. Queste attività servono soprattutto a minimizzare l impatto ambientale e, quindi, a innalzare il grado di accettabilità pubblica, una volta che è stata compiuta una buona azione di comunicazione e informazione verso il pubblico. Chiaramente le attività non si esauriscono qui perché, come abbiamo visto, la parte sussidiaria e terza nel sistema nucleare necessita di infrastrutture, di impianti, di laboratori che, se inseriti in un contesto internazionale, possono fornire un effettivo contributo al rilancio dell energia nucleare, supportandola in totale sicurezza, dando mano all iter autorizzativo per la parte tecnica, risolvendo problematiche aperte sui rifiuti radioattivi, di cui probabilmente si parlerà, o comunque, anche sull individuazione dei siti, perché veramente la sitologia è un aspetto molto importante, che coinvolge molte discipline dei settori più disparati. Chiaramente gli scenari sono molto importanti per le valutazioni economiche, così come le relazioni internazionali, che ci permettono di acquisire nuove conoscenze e soprattutto di formare quei tecnici che, negli ultimi vent anni, abbiamo 1

2 probabilmente perso in quantità e/o in qualità. Dell informazione abbiamo già detto, ma un altro aspetto molto importante è quello di ricreare una nuova generazione di tecnici qualificati, a più livelli, in modo che possano entrare poi nel ciclo produttivo molto rapidamente. Avevo preparato questa slide per fare il punto della situazione sulle risorse energetiche primarie, ma la relazione di Bernard Bigot è stata molto esauriente in merito. Vorrei solo aggiungere la necessità di prevedere un piano nazionale e razionale di utilizzo delle risorse primarie e a lungo termine, che preveda sia l impiego della generazione attuale, sia l introduzione futura di tecnologie innovative, quando queste avranno raggiunto la maturità tecnologica. Per rispondere alla domanda formulata prima del mio intervento, sulla possibilità di coesistenza, vorrei dire che c è la necessità di coesistenza. Nella slide vedete uno schema tratto dal Generation IV International Forum (GIF), dove, chiamando ciclo simbiotico il ciclo del combustibile, le due classi di reattori la classe termica e la classe veloce non solo coesistono, ma si alimentano mutualmente, creando un gioco di migrazione dalla terza alla quarta generazione, in maniera continua, senza soluzione di continuità. Questo permette anche di risolvere un altro problema molto importante: quello dello stoccaggio dei rifiuti a lunga vita e della conseguente necessità di depositi geologici. L ospite statunitense aveva posto questo problema in una slide. È chiaro che se noi oggi volessimo smaltire combustibile irraggiato, avremmo la necessità molto elevata di siti geologici, con problematiche anche etiche perché, come vedete, i tempi di decadimento sono abbastanza alti. La migrazione verso le nuove tecnologie e l implementazione delle attuali, che stanno dando anch esse un valido contributo a risolvere questa problematica, permettono di far migrare buona parte del materiale che, nello schema, sta sulla curva più lunga, su quella dei prodotti di fissione o a breve vita. Ciò permette di maneggiare il rifiuto in maniera molto più efficace, perché parliamo di alcune 2

3 centinaia di anni, quindi di qualcosa alla portata delle nostre tecnologie e della nostra memoria storica. Anche qui l attività di ricerca e sviluppo è fondamentale. La legge che, nel 2003, ha riformato l ENEA, le ha affidato i compiti, nell ambito dell energia nucleare, di sviluppare la ricerca di base; di fare i prototipi per l industrializzazione; di lavorare nel settore di applicazione delle tecnologie e della realizzazione degli ionizzanti; e di costituire un presidio nucleare in Italia. Lo abbiamo fatto, lo abbiamo mantenuto fino ad oggi, ma probabilmente ora questo presidio deve essere un po ampliato. Il piano del Governo è impegnativo, ma ce la possiamo fare, possiamo dare delle risposte efficaci: l ENEA c è. Probabilmente questi compiti saranno rivisti in base ai dispositivi normativi che adesso si stanno rivedendo, ma è chiaro che non partiamo da zero. Quello che stiamo facendo sul nucleare è studiare gli scenari, perché è importante capire quando, dove e perché stabiliamo una fonte energetica, nucleare o no; facciamo ricerca e sviluppo tecnologico, nel settore dei reattori evolutivi, quelli cioè che saranno pronti per i miglioramenti di quelli della classe attuale nei prossimi giorni, settimane o anni; studiamo le prospettive a lungo termine, con i cicli del combustibile associati; manteniamo le infrastrutture di ricerca: abbiamo due reattori di ricerca qui vicino Roma ed abbiamo una serie di competenze e conoscenze, di impianti e di sistemi che possono essere estremamente utili; realizziamo studi di scenari e progettazione concettuale per la localizzazione dei siti per gli insediamenti nucleari, ma questo vale anche per gli insediamenti industriali complessi; e in questo periodo particolare ve lo farò vedere se ci sarà il tempo un caso di smaltimento dei rifiuti reattivi, che rappresenta uno dei problemi più urgenti in agenda. La sicurezza e la radioprotezione sono un nostro business di ricerca e ci occupiamo, altresì, di consulenza alle istituzioni e alle amministrazioni, sia per rispettare gli accordi internazionali, sia per riportare nel nostro Paese quello che da quegli accordi scaturisce. Aumentare le conoscenze è un nostro obiettivo: in questa 3

4 slide viene sintetizzato questo concetto. L ENEA, con la sua rete di ricerche dove praticamente ci sono un po tutti, dalle università, agli enti di ricerca, alle industrie, agli operatori, alle partecipate dell ENEA (di una delle quali, tra l altro, ho il privilegio di essere presidente in questo momento) dà input o risponde alle richieste relativamente ai grandi progetti (Generation IV, i programmi quadro della Comunità europea, GNEP e INPRO della IAEA) e riceve da questi i risultati. Il lavoro con questa squadra e nell ambito di accordi bilaterali con importanti laboratori crea un sistema che noi chiamiamo la rete della ricerca dell ENEA. Per lo sviluppo del nuovo nucleare l ENEA può dare tanto, in un riassetto organizzativo-strategico e attraverso la partecipazione a questi programmi: può costituire un nucleo di aggregazione di tutte le capacità che vanno a costituire il sistema nucleare italiano; può dare risposte efficaci sulla formazione, sul training, sulla comunicazione, sull informazione; può implementare i nuovi sistemi di sicurezza, sia di safety che di security (abbiamo sentito parlare prima di non proliferazione); può sviluppare tecnologie innovative inerenti il ciclo del combustibile e i piani energetici nucleari sostenibili; può dare degli input ai vari gruppi di operatori; può alimentare le autorità, le agenzie e le istituzioni con servizi scientifici qualificati e tecnologici, con studi e analisi di scenario o di settore, con il supporto per il siting e per la ricostituzione della normativa tecnica, che va rivista, o con la consulenza. All industria e agli operatori possiamo rendere disponibili le nostre infrastrutture, per qualunque uso, i nostri servizi tecnici, il know-how e le tecnologie nei settori che vedete elencati. Magari questo interessa poco al pubblico non di settore, ma si tratta di cose estremamente importanti per andare a ricostruire la filiera nucleare. Questo per quanto concerne la parte generale. Vengo ora ai compiti e agli obiettivi di ENEA. Gli obiettivi generali sono quelli di Generation IV: la sostenibilità, l economicità, la competitività, la sicurezza e la 4

5 resistenza alla proliferazione. Facciamo questo su reattori evolutivi e su reattori innovativi. Ci occupiamo di conduzione di programmi, di analisi di scenari, di reattori evolutivi e sviluppo pre-competitivo (i reattori innovativi di quarta generazione), di sviluppo di alcune classi tra l altro in una di queste, il Leadcooled fast reactor, siamo sostanzialmente leader e di trasmutazione delle scorie. Quali sono i programmi, dove si inseriscono e dove innestano? Quelli precedenti erano contenuti in un programma nazionale di ricerca e sviluppo ed in un accordo di programma tra ENEA e Ministero dello sviluppo economico. Quelli attuali sono indicati all interno del programma comunitario che, come vedete, è denso di attività e ricco di diversi ambiti di ricerca. Quanto ai nostri reattori, stiamo lavorando su IRIS (lo ha ricordato Dennis Miotla), nonché sul reattore veloce a sodio, in collaborazione con i nostri amici e colleghi francesi; con essi, ma anche con altri soggetti, stiamo lavorando anche su reattori raffreddati al piombo. Abbiamo anche delle infrastrutture. Come potete vedere nella slide, abbiamo una serie di impianti addirittura unici, per alcuni aspetti: per il controllo dei materiali e la certificazione di questi ultimi e per le prove integrali. Sono infrastrutture disponibili e utilizzate in una rete di cui fanno parte più partner, ma ci sono anche i reattori di ricerca, come il TRIGA o il TAPIRO, rispettivamente un reattore termico e un reattore veloce (questo secondo è addirittura l unico in Europa, in questo momento, a parte il PHOENIX, che fra qualche tempo chiuderà l attività). Abbiamo poi degli impianti di irraggiamento e le infrastrutture delle società partecipate per le prove termoidrauliche. Tra esse, SIET ha dato un notevole contributo alla certificazione di alcuni impianti oggi esistenti (per esempio della Westinghouse), ma è estremamente impegnato anche sul programma IRIS, così come il CESI ricerche per le nuove generazioni o come la NUCLECO per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi. Abbiamo uno specifico accordo di programma con il Ministro dello sviluppo 5

6 economico e stiamo implementando le attività di supporto al processo decisionale, come la delineazione dello stato dell arte delle ricerche, l aggiornamento dell inventario, le attività relative alla caratterizzazione dei rifiuti, l analisi propedeutica alla progettazione, il trasporto, la security e la comunicazione. Facciamo ricerca, però, anche su come minimizzare i rifiuti radioattivi e su come prevedere, in uno scenario futuro, una produzione ridotta all osso dei rifiuti radioattivi, soprattutto quelli di lunga vita. Per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti, presidiamo la parte di condizionamento, la caratterizzazione di inventario, l isolamento dei rifiuti, lo smaltimento in celle specifiche fino alla configurazione del deposito di smaltimento finale, che è un progetto concettuale. Dopodiché, la ricerca ha finito il suo compito e si lascia agli ingegneri che sono bravissimi la parte realizzativa. Anche la sicurezza e la radioprevenzione sono aspetti molto importanti. L ENEA collabora a livello nazionale con università e industrie, ma collabora anche, a livello internazionale, con un sistema di network sulla sicurezza. SARNET, ad esempio, è un network di eccellenza, che si occupa degli incidenti severi e che ci vede fortemente impegnati, così come siamo fortemente impegnati nei programmi dell agenzia americana di sicurezza e dell istituto francese di sicurezza, di cui siamo partner, a cui diamo il nostro contributo e da cui riceviamo molte conoscenze. Abbiamo infrastrutture anche in questo settore: codici di calcolo e modellistica per il calcolo numerico, per la determinazione degli effetti e per la misura delle radiazioni (questi, fra l altro, sono compiti affidati all ENEA dalla legge), l Istituto nazionale di metrologia o di radioprotezione per la protezione della popolazione e dell ambiente: tutti servizi tecnici disponibili per essere utilizzati immediatamente. Ho già accennato alla rete internazionale. Aggiungo solo, in conclusione, che queste organizzazioni, soprattutto la NEA e la IAEA, dei quali noi siamo membri, attraverso procedure standard di peer revue o di audit forniscono assistenza ai Paesi membri che intendano sviluppare o validare i loro programmi nucleari e migliorare 6

7 le condizioni di sicurezza. Lo fanno a titolo gratuito, al netto delle spese. Sono disponibili a farlo e, anzi, nei meeting che abbiamo in questo periodo, sapendo che in Italia si parla di nucleare, ci invitano spesso, dicendoci che vogliono essere coinvolti per darci una mano. (Applausi) ANDREA GIBELLI, Presidente della X Commissione, Attività produttive, commercio e turismo, delegato al coordinamento delle attività del Comitato VAST. Ringrazio il dottor Troiani per il suo contributo, che ci ha offerto molti elementi di esperienza quotidiana che pochi conoscono, al di là degli addetti ai lavori. È sempre un piacere vedere che il nostro Paese, che in tanti settori è in ritardo, in alcuni altri mantiene invece viva la mission a cui lei ha fatto riferimento come presidio di ricerca avanzata. 7