LA CORTE DI APPELLO DI GENOVA D E C R E T O

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Gerardina Cecchini
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1 LA CORTE DI APPELLO DI GENOVA SEZIONE TERZA CIVILE riunita in camera di consiglio e così composta Dott. Rossella Atzeni - Presidente Dott. Daniela Veglia - Consigliere rel. Dott. Riccardo Baudinelli - Consigliere ha pronunciato il seguente D E C R E T O nel procedimento n. /2016 V.G. promosso da QUALE AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO DEL FIGLIO elettivamente domiciliati in CORSO BUENOS AIRES 8/ GENOVA rappresentati e difesi dall Avv. FOSSATI CESARE, come da mandato a margine del reclamo ; reclamante nei confronti di elettivamente domiciliato in VIA GENOVA rappresentato e difeso dall Avv., come da mandato in calce alla comparsa di risposta in primo grado; reclamato e con l intervento della PROCURA GENERALE SEDEavverso il provvedimento del Tribunale di Genova, sezione IV civile, in data 2/3/16 con cui veniva fissato in 400,00 mensili il contributo per il mantenimento del figlio disabile, oltre al 50% delle spese straordinarie, a carico del padre. Letti :

2 il reclamo depositato in data 28/9/2016 da, quale madre e ADS del figlio, nato il /1996 e portatore di handicap grave, con cui la stessa lamenta il fatto che non siano state tenute in debita considerazione le condizioni di salute del figlio, il quale non è in grado di camminare né di comunicare e necessita quindi di assistenza continua per ogni atto della vita quotidiana, essendo del tutto privo di autonomia, amplificandosi dunque il diritto dovere di ciascun genitore di apprestare quel complesso di attenzioni, premure ed assistenza di cui necessita il figlio, da tradursi anche in termini economici, secondo i parametri previsti dall art. 337 ter, comma IV c.c.. La reclamante osserva che il genitore convivente con il figlio disabile sopporta un maggiore costo, anche in termini di risorse personali che impiega nell accudimento e che le impediscono di svolgere attività lavorativa; espone spese mensili, indispensabili per le esigenze di vita quotidiana di, pari a 945,00. Afferma che la pensione di invalidità civile percepita dal figlio è pari a 800,00 mensili e dunque copre a malapena le sue esigenze di vita minime, ridotte alla mera sopravvivenza. Rileva che il sig., il quale ha riconosciuto, nato dalla relazione sentimentale con la signora, intrattenuta tra il 1992 ed 1995 ed interrotta proprio a seguito della gravidanza, solo dopo l esperimento di azione giudiziale, ha sempre mostrato disinteresse per il figlio, non ha mai provveduto ai suoi bisogni, non ha consentito alla reclamante di percepire gli assegni familiari, pur percependo un reddito mensile pari a circa 1.800,00 mensili per 13 mensilità. Chiede pertanto che, in riforma del provvedimento impugnato, il contributo per il mantenimento di sia elevato a 800,00 mensili, oltre all importo di 160,00 mensili, corrispondente agli assegni familiari, sino a quando non inizierà l erogazione diretta all avente diritto, oltre al 50% di tutte le spese straordinarie. Chiede inoltre che il contributo mensile per il mantenimento del figlio sia versato direttamente dal datore di lavoro del sig..

3 Si è costituito in giudizio il reclamato con memoria depositata il 15/12/2016, contestando integralmente quanto ex adverso esposto ed in particolare osservando che: quanto percepito dal figlio a titolo di pensione, oltre al contributo di mantenimento corrisposto dal padre, è più che sufficiente per il mantenimento dello stesso, considerando il fatto che egli frequenta un centro diurno di assistenza completamente gratuito così come sono gratuiti i farmaci che assume; aveva avuto difficoltà a corrispondere quanto dovuto per il figlio a causa del fallimento della società s.p.a., ove prestava attività lavorativa, circostanza che non era stata compresa dalla signora, la quale si era accanita nei suoi confronti con denunce e querele; aveva successivamente reperito attività lavorativa presso la s.r.l., con retribuzione mensile pari a circa 1.400,00; nel 2014 aveva corrisposto alla somme in eccedenza rispetto a quanto dovuto, per circa 6.800,00, considerando che 8.000,00 erano stati ritirati direttamente dalla s.p.a. Ed 1.800,00 erano stati corrisposti dal al proprietario dell appartamento di via per fare fronte ai canoni di locazione dell immobile. Chiede quindi il rigetto del reclamo avversario. All udienza del 28/4/2017 entrambi i difensori producevano nuova documentazione, opponendosi reciprocamente all ammissione di quella avversaria; l avv. Fossati dichiarava che la vertenza relativa agli assegni familiari si era conclusa nei giorni precedenti con il pagamento dell arretrato ed evidenziava che il contributo al mantenimento da parte del padre era versato con ritardo. Entrambi insistevano nelle domande proposte ad eccezione di quella proposta dalla reclamante, relativa alla corresponsione degli assegni familiari. Il P.G. con nota del 1/2/17 esprimeva parere favorevole all aumento del contributo paterno a 700,00 mensili, versato direttamente dal datore di lavoro del.

4 A scioglimento della riserva assunta all udienza collegiale in data 28/04/2017; Udito il relatore ed esaminati gli atti; Ritenuto preliminarmente che non debba essere ammessa la documentazione prodotta dalle parti alla predetta udienza, in quanto depositata successivamente al provvedimento impugnato, ad eccezione della certificazione unica 2017, relativa alla posizione reddituale del sig., strumentale alla decisione sulla quantificazione del contributo al mantenimento per il figlio da porre a suo carico. Ritenuto, quanto alla richiesta della reclamante, che la stessa possa essere accolta, tenuto conto del fabbisogno di e del maggiore carico di accudimento, anche in termini di risorse personali, che sopporta il genitore convivente con il figlio disabile, contenendo l aumento a 600,00 mensili, tenuto conto del fatto che il sig. espone un reddito netto annuo pari a circa ,00 con cui deve fare fronte anche alle proprie esigenze di vita. Il contributo di mantenimento sarà versato mensilmente direttamente dal datore di lavoro del sig., alla signora, al fine di evitare ulteriore conflittualità tra le parti. Il sig. corrisponderà altresì a il 50% di tutte le spese straordinarie (mediche non coperte dal S.S.N., scolastiche, sportive, ludiche e ricreative), previamente documentate dalla signora. Deve essere dichiarata cessata la materia del contendere in relazione alla domanda proposta dalla reclamante sulla corresponsione degli assegni familiari, avendo il difensore dichiarato che l arretrato è stato pagato e che per il futuro saranno regolarmenre corrisposti alla signora. Le spese di lite di questo grado di giudizio sono integralmente compensate tra le parti considerata la parziale reciproca soccombenza rispetto alle domande proposte e la dichiarazione di

5 cessazione della materia del contendere con riguardo alla questione della corresponsione degli assegni familiari. P.Q.M. In parziale accoglimento del reclamo ed in parziale riforma del provvedimento impugnato, dispone che il sig., e per esso il suo datore di lavoro s.r.l., in persona del legale rappresentante pro-tempore, con sede in, corrisponda, entro il giorno 10 di ogni mese, a, nata a Genova il /1962 ed ivi residente in via, quale contributo per il mantenimento del figlio, la somma di 600,00 mensili, con rivalutazione ISTAT annuale. Il sig. corrisponderà altresì a il 50% di tutte le spese straordinarie (mediche non coperte dal S.S.N., scolastiche, sportive, ludiche e ricreative), previamente documentate dalla signora. Dichiara cessata la materia del contendere relativamente alla domanda proposta dalla reclamante di corresponsione degli assegni familiari. Compensa integralmente le spese di lite di questo grado di giudizio. Genova, 28/04/2017 La Presidente Dott. Rossella Atzeni

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