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2 Il sistema educativo deve formare cittadini in grado di formare consapevolmente alla costruzione di collettività più ampie e composite, come quella nazionale, europea, mondiale (Scuola, Cultura, Persona 2007)

3 Osservatorio nazionale Osservatorio nazionale Nel documento: La via italiana per la scuola interculturale e l integrazione degli alunni stranieri (ott. 2007) ci si interroga sull esigenza di individuare un modello italiano, mettendo in evidenza principi, decisioni e azioni relative all inserimento degli alunni stranieri nella scuola e nella società

4 Inizio del fenomeno verso la metà degli anni 80 Oggi la presenza di alunni stranieri va dall 1% della Campania al 9,0% del Veneto al 10,7% dell Emilia Le circolari già dagli anni 90 mettono l accento sui termini di integrazione, intercultura, rispetto della specificità della persona, della diversità La legge 40/98 invita alla valorizzazione delle differenze linguistico-culturali e alla promozione di accoglienza e scambio

5 INTEGRAZIONE PER garantire uguaglianza di opportunità, alfabetizzare, fornire a tutti gli strumenti per decifrare il mondo realizzare misure supplementari (ma non speciali) dirette in modo specifico agli alunni stranieri

6 Riconoscere le differenze Formare tutti gli alunni al confronto e al dialogo nelle relazioni e attraverso i saperi Prevenire il formarsi di atteggiamenti di intolleranza e razzismo

7 obiettivi distinti ma complementari: Si deve puntare sulla valorizzazione delle caratteristiche personali e specifiche di ogni alunno, con la sua storia, la sua carriera scolastica, i suoi atteggiamenti verso lo studio, la qualità delle sue relazioni con gli insegnanti e i compagni

8 Universalismo: riconoscimento dei diritti dei minori ( Convenzione ONU 89, Costituzione Italiana) Inserimento nelle classi comuni Centralità della persona (attenzione alle diversità per ridurre rischi di omologazione e assimilazione) Prospettiva interculturale : promozione del dialogo e del confronto tra le culture per costruire una cittadinanza adatta al pluralismo attuale

9 Incontri con le famiglie Accoglienza alunni ( presenza del mediatore) Valutazione competenze Inserimento nelle classi Corsi di prima alfabetizzazione Curricolo personalizzato Adattamento del programma Tutoring Interventi in classe in un ottica interculturale Orientamento

10 Spesso mancanza di notizie sull alunno, sulla sua scolarità pregressa e passaggio di informazioni ai docenti di classe Difficoltà coinvolgimento famiglie Difficoltà presenza mediatori Necessità di diffondere formazione a più docenti Necessità di trovare strategie e metodologie efficaci non solo per italiano, ma anche per matematica Poco utilizzo di didattica interculturale Orientamento poco efficace

11 Risposte individuali a livello di Istituto Risposte condivise a livello di rete di scuole La rete tantetinte È diffusa su tutta la provincia di Verona tramite 10 sportelli Vi aderiscono 108 scuole di ogni ordine e grado

12 TUTTE LE SCUOLE ADERENTI ALLA RETE CONSIGLIO DI RETE CON FUNZIONE DECISIONALE (Formato da 3 DS di sportello e 3 DS non titolari di sportello) DIRIGENTI DI SPORTELLO CON FUNZIONE DI INDIRIZZO ( n. 10 )

13 A livello formativo promuovendo seminari, confronti, percorsi, dando visibilità alle esperienze dei docenti A livello cognitivo con l insegnamento dell Italiano L2, con l adattamento dei programmi scolastici, con la revisione della didattica in chiave interculturale A livello relazionale attraverso opportune misure di accoglienza della famiglia straniera e dei minori migranti A livello organizzativo attraverso la diffusione di buone pratiche atte a permettere l effettivo diritto di cittadinanza a tutti gli alunni attivando collaborazioni con il territorio.

14 Rete tante tinte Coordinamento dei 10 SPORTELLI Formazione per consulenti di sportello, dirigenti, insegnanti Progetto La lingua come strumento di scambio Coordinamento art. 9 Corsi con finanziamento provinciale presso CTP Collaborazioni, consulenza,formazione, sviluppo progettualità, produzione materiali Raccolta bisogni formativi Predisposizione percorsi formativi Organizzazione momenti formativi Coordinamento dei laboratori di alfabetizzazione, collaborazione nelle altre attività. Messa in rete degli Istituti e raccolta progettualità, assistente cucina, baby sitter, operatori nel settore della lavorazione del marmo, assistenti alla persona anziana, addetto lavori domestici, lavoratori nel settore tessile, assistente di sala, lavoratori nel settore edile stradali, mediatori culturali ed insegnanti

15 AGIRE SU PIANI DIVERSI: A LIVELLO DI ISTITUTO A LIVELLO DI RETI DI SCUOLE A LIVELLO TERRITORIALE A LIVELLO NORMATIVO

16 Stendere dei protocolli semplici e chiari sulle diverse azioni attuate nell Istituto a partire dalla segreteria Identificare con chiarezza le persone coinvolte nelle azioni Condividere con docenti e ATA le prassi instaurate ed inserite nel POF Attuare la politica della rotazione degli incarichi

17 Bisogna agire non solo sul piano cognitivo ma soprattutto sul piano affettivo, relazionale L alunno straniero non può aspettare che l insegnante si occupi di lui nei ritagli di tempo della sua lezione frontale, deve essere protagonista insieme agli alunni della classe C è bisogno di una nuova didattica e di nuovi strumenti metodologici per inserire la prospettiva interculturale nelle discipline

18 Favorire la riflessione sui diversi casi Incrementare la ricerca di strategie diverse Favorire il confronto Sostenere la sperimentazione nelle scuole

19 Protocollo di accoglienza Vademecum per le famiglie Prove di ingresso Testi semplificati Percorsi di alfabetizzazione Bibliografia aggiornata Percorsi interculturali Attività di orientamento.

20 Difficile gestire il continuo inserimento di alunni stranieri nelle scuole con alto numero di arrivi Inserimento a settembre/ottobre e a gennaio/ febbraio

21 Interventi con fondi comunali Proposta di modifica art. 9.: fondi da utilizzare non solo per docenti,ma anche per personale esterno per materiale e libri Reperimento altre risorse

22 E fondamentale che tutti i docenti siano formati attraverso : Costruzione di percorsi diversificati e condivisi all interno dell Istituto forme di ricerca azione anche in comune con altre scuole Diffusione delle buone pratiche Importante la formazione del personale ATA

23 Collaborare con l Amministrazione per prevenire fenomeni di concentrazione delle presenze straniere in una determinata scuola o plesso o quartiere Proposta di protocollo di intesa a livello cittadino o comunale

24 Patto territoriale per interventi coordinati fra le diverse agenzie educative e per un utilizzo razionale delle risorse fra : Regione, Provincia, Comune, USR, Scuole Associazioni, Cooperative

25 Valorizzazione lingua del paese di origine dell alunno/a straniero/a Coinvolgimento delle famiglie degli alunni Formazione docenti e figure di riferimento Stabilità dei docenti Obbligo scolastico a 16 anni: come? Mediatore linguistico-culturale: presenza e funzioni Mancanza di coerenza fra normativa e valutazione del percorso scolastico dell alunno Risorse certe

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