Il Piano Comunale di Protezione Civile
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- Alina Corsini
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1 Comune di Orciano di Pesaro Area Tecnica Servizio Protezione Civile Il Piano Comunale di Protezione Civile Approvato con Delibera C.C. n. 28 del Aggiornato con D.C.C. n. 49 del A cura del geom. Marco Gasparini
2 Cos è il Piano Comunale di P.C. Il Piano è uno strumento che: - analizza il territorio comunale - ne valuta i rischi presenti - delinea le modalità di intervento degli organi preposti al verificarsi di una reale emergenza. 2
3 COMPOSIZIONE DEL PIANO Parte Prima PARTE GENERALE Premessa Metodo Adottato e Struttura del Piano di Protezione Civile Parte Seconda IL COMUNE DI ORCIANO Caratteristiche Generali del Territorio Dati sulla Popolazione Strutture Sanitarie, Scolastiche e Ricettive Parte Quarta LINEAMENTI DELLA PIANIFICAZIONE E MODELLO DI INTERVENTO Modello di Intervento Organi e Strutture Provinciali della Protezione Civile Gestione del Piano di Protezione Civile Parte Terza INDIVIDUAZIONE DEGLI SCENARI DI RISCHIO PIANI DI EMERGENZA ED AREE DI PROTEZIONE CIVILE - Rischio Idrogeologico - Rischio Incendi Boschivi - Rischio Sismico - Individuazione delle Aree di Protezione Civile
4 Quali compiti ha il Piano Prevedere i rischi sul territorio Prevenire situazioni di pericolo Soccorrere la popolazione in caso di necessità a seguito di calamità o catastrofi. 4
5 LA PREVISIONE attività di studio per determinare le cause dei fenomeni calamitosi; identificazione dei tipi di rischi; individuazione delle zone del territorio comunale soggette ai rischi. 5
6 LA PREVENZIONE attività volte ad evitare o a ridurre al minimo le possibilità che si verifichino danni conseguenti agli eventi calamitosi sulla base delle conoscenze acquisite con le attività di previsione; promuovere e curare l educazione della popolazione all auto protezione. 6
7 IL SOCCORSO E IL SUPERAMENTO DELL EMERGENZA - interventi diretti ad assicurare la prima assistenza alle popolazioni colpite da eventi calamitosi. - attuazione coordinata con gli organi istituzionali competenti delle iniziative necessarie volte a rimuovere gli ostacoli alla ripresa delle normali condizioni di vita. Campo base a Ururi, in primo piano un mezzo del Comune in servizio 7
8 I rischi presenti sul territorio: - Idrogeologico - dighe - incendi boschivi - sismico Per ogni scenario di rischio si provvederà ad intervenire come segue : ( Sarno ) 8
9 Rischio Idrogeologico Sul territorio comunale ci sono 2 situazioni importanti di rischio frane: quella di via Fonti e quella di Via Ciavarini Doni Valdiveltrica Queste vengono monitorate dal servizio P.C. della Regione Marche e dal Comune. nell eventualità che tale rischio, a seguito di condizioni meteo o sismiche, diventi un pericolo, si procederà secondo il piano di emergenza di seguito elencato : 9
10 Piano di emergenza Frane - In tempo ordinario vengono tenuti sotto controllo i bollettini meteo da parte dell Ufficio Tecnico e della Polizia Municipale - Nel periodo di emergenza si agisce secondo 3 livelli di : 1) Attenzione, 2) Preallarme 3) Allarme 10
11 Piano di emergenza Frane 1) Attenzione : controllo degli avvisi di condizioni meteo da parte della Prefettura. 2) Preallarme : al superamento della soglia si provvede alla diretta osservazione sul posto dei movimenti franosi in collegamento via radio e telefono con il COC. 3) Allarme : si procede alla evacuazione della zona in oggetto.
12 Piano di emergenza Frane - Evacuazione zona via Fonti : tot. 27 persone; - Evacuazione zona via Ciavarini Doni : tot. 57 p.; - Le persone evacuate verranno ospitate presso il centro di accoglienza ubicato al Centro sportivo in Via Pieve Canneti. (aggiornamento 2008) 12
13 Rischio Diga Sul territorio è presente anche il rischio derivante dalla presenza della diga di Tavernelle, che interessa la zona di Schieppe, al verificarsi di un evento che interessi tale opera si procede mediante : - Avviso alla popolazione mediante altoparlanti U.T. di allontanarsi dalla zona - Blocco della circolazione (Polizia Municipale) - Monitoraggio zona da parte dei tecnici dell U.T.C..
14 Rischio incendi boschivi Nel nostro territorio Comunale, la mancanza di aree boscate, all infuori delle zone fluviali, rende minimo questo scenario di rischio per il quale tuttavia è stato elaborato un apposito piano di emergenza. 14
15 Rischio sismico Il sisma è un rischio atteso con il quale fare i conti, il piano prevede e individua 6 aree di prima emergenza dove la popolazione deve ritrovarsi nelle prime ore dopo l evento sismico. In queste aree aps saranno presenti dei presidi di volontari e operatori radio che saranno collegati con il COC. 15
16 COC. - FUNZIONI DI SUPPORTO COMUNALI TECNICA E DI PIANIFICAZIONE (Gasparini geom. Marco) SANITA ASSISTENZA SOCIALE E VETERINARIA (Dott. Landi Linda Dott. Giovanelli Augusto) VOLONTARIATO (Racchini Gianluca Coord. Gruppo Comunale P.C.) MATERIALE E MEZZI (Mancini Maurizio) SERVIZI ESSENZIALI (Mantoni geom. Gilberto) CENSIMENTO DANNI A PERSONE E COSE (Dott. Arch. Andrea Storoni) STRUTTURE OPERATIVE LOCALI, VIABILITA (Minardi Orlando) TELECOMUNICAZIONI (Mancini Maurizio) ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE ( Ass. Veglio Dante Rossetti Francesco) (nomine con Decreto del Sindaco n. 5 del ) 16
17 Le aree APS Sono zone in cui accogliere la popolazione al verificarsi di un evento calamitoso. Tali aree individuate dal piano sono sicure e saranno presidiate dalla P.C. Comunale 17
18 Aree APS sul territorio comunale Area 1 : Monte Palazzino (Giardini pubblici incrocio) Area 2 : Piazzale Kolbe (Chiesa S. Cristoforo) Area 3 : Piazza Garibaldi Area 4 : Centro Sportivo Pieve Canneti Area 5 : Monte delle stelle (piazzale) Area 6 : Montebello (Pista polivalente) Area 7 : Rupoli (Piazzale ex Forno) Area 8 : Fornace (Piazzetta)
19 Modello di intervento Si intende l insieme delle procedure di emergenza attraverso cui è possibile gestire e fronteggiare l emergenza. Esistono due tipi di rischi : 1. Prevedibili (Idrogeologico) 2. Imprevedibili (sismico) A seconda del tipo di rischio abbiamo due diverse procedure 19
20 Procedure RISCHI PREVEDIBILI : - Rischio idrogeologico (frane ed alluvioni - dighe) - Rischio Incendi Boschivi in seguito ad un avviso meteo di situazione a rischio si dichiara il passaggio alla FASE DI ATTENZIONE passaggio alla fase successiva fine della procedura FASE DI PREALLARME passaggio alla fase successiva ritorno alla fase di attenzione o fine della procedura FASE DI ALLARME ritorno alla fase di preallarme o fine della procedura EMERGENZA 20
21 Procedure RISCHI NON PREVEDIBILI : - Rischio sismico - Rischio Incendi Boschivi passaggio diretto alla FASE DI ALLARME - EMERGENZA 21
22 Procedure rischio idrogeologico emergenza Il Resp. UTC ALLERTA Il Sindaco CONTROLLA Tipologia e Gravità dell evento ATTIVA Il C.O.C. VALUTA Tempi ed i mezzi necessari AGGIORNA I responsabili delle funzioni di supporto 22
23 Procedure 1 CASO : emergenza locale 2 CASO : emergenza diffusa L evento può essere fronteggiato con le risorse comunali, anche attraverso l intervento di ditte private o uomini dei Servizi Essenziali: l emergenza viene gestita unicamente dal Comune nella persona del Sindaco, del Responsabile dell U.T.C. e/o del C.O.C. Con l aggravarsi della situazione o la persistenza della stessa, non più fronteggiabile dal singolo comune, il Sindaco, o il responsabile dell U.T.C. ALLERTA Regione - Prefettura - Provincia Vigili del Fuoco Unità Tecniche locali - Servizi Essenziali (Enel, acqua, gas...) Forze dell Ordine Volontari (se presenti) 23
24 Procedure rischio sismico emergenza Il Resp. UTC ALLERTA Il Sindaco CONTROLLA Tipologia e Gravità dell evento ATTIVA Il C.O.C. Le forze di P.C. VALUTA Tempi ed i mezzi necessari informa Regione, Prefetto, DPC, Provincia, CMM, V.F, Carabinieri, Polizia, ASL, ENEL, Telecom ecc. AGGIORNA I responsabili delle funzioni di supporto 24
25 Aggiornamento Periodico La continua trasformazione della realtà organizzativa e strutturale, e la scoperta di nuove tecniche e mezzi per la sicurezza sociale, evidenziano quel carattere dinamico del Piano, che determina la necessità di una continua revisione ed un conseguente aggiornamento delle informazioni contenute nel presente documento, anche attraverso le informazioni provenienti dalla comunità scientifica competente, inerenti gli eventi attesi sul territorio. Inoltre dovrà essere sempre disponibile la documentazione cartografica necessaria alla definizione e all aggiornamento degli scenari di rischio. L organizzazione di base per rendere affacci tutte le parti di un piano passa attraverso l attuazione delle funzioni di supporto. Per fare sì che un Piano sia realmente efficace si rende necessario stabilire in tempo di pace i responsabili di ogni singola funzione, i cui compiti sono quelli di aggiornare i dati relativi al settore di propria competenza e, in caso di emergenza, di affiancare il Sindaco nelle operazioni di soccorso. BUON LAVORO A TUTTI! 25
26 Vieni con Noi!!!! 26
Stipula convenzioni con imprese locali per il pronto intervento in emergenza
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