associazione regionale ex-esposti amianto Sardegna DI COMPETENZA DELL ASSESSORATO ALLA SANITA
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1 Oristano, 10 marzo 2015 Al Servizio SAVI e Servizio tutela dell atmosfera e del territorio dell assessorato regionale della difesa dell ambiente Oggetto: OSSERVAZIONI E PROPOSTE PER IL PIANO REGIONALE AMIANTO DI COMPETENZA DELL ASSESSORATO ALLA SANITA L associazione regionale ex esposti amianto (AREAS) con sede in Oristano via Repubblica n. 5, iscritta al Registro Generale del Volontariato al n. 2230, Cod. Fisc , con il presente documento intende presentare le proprie considerazioni e proposte di modifica ed integrazione al Piano Regionale Amianto Sardegna. Osservazione n. 1 L. 22/2005 Norme per l approvazione del Piano regionale di protezione, decontaminazione, smaltimento e bonifica dell ambiente ai fini della difesa dai pericoli derivanti dall amianto. Chiediamo la piena applicazione, in tutte le sue articolazioni, della legge n. 22/2005 con l accoglimento delle nostre considerazioni contenute nel presente documento. Chiediamo che venga istituito un tavolo di concertazione, promosso dagli assessorati competenti e con la partecipazione delle associazioni accreditate nel registro regionale del volontariato nel settore ambientale e, in particolare, le associazioni degli ex esposti più rappresentative nel territorio regionale e che si occupino del problema amianto da almeno un triennio. Proponiamo che tali incontri si tengano con 1
2 scadenza almeno trimestrale. La conferenza regionale amianto, che per legge deve tenersi annualmente, dovrà necessariamente prevedere la partecipazione attiva delle associazioni degli ex esposti. Osservazione n. 2 Censimento dei siti contenenti amianto disciplinato nei PUNTI 4 e 6 del Piano, in attuazione dell OBIETTIVO N. 5 Affidare in tutto o in parte alle associazioni, con il supporto formativo ed economico della Regione, delle Asl e delle autorità competenti, il compito di perseguire l obiettivo n. 5 del piano relativo all adeguamento dei dati del censimento-mappatura dei siti contenenti amianto. Tale attività comprende sia la preventiva adeguata campagna informativa, sia la successiva gestione operativa del censimento, la registrazione in appositi database e la relativa elaborazione. Le associazioni già da anni, infatti, assolvono al compito dell informazione sopperendo all inattività delle istituzioni. La proposta nasce anche dall esperienza acquisita dalla nostra associazione con il progetto Censimento degli edifici pubblici e privati con presenza di materiali contenenti amianto, svolto nella città di Oristano da un gruppo di 5 giovani laureati beneficiari del Bando Regionale per l occupazione L ottimo risultato ottenuto con il progetto, i cui 2
3 dati complessivi sono stati presentati in sede di Conferenza Regionale il 20 febbraio 2015, rende evidente la validità della metodologia utilizzata per la sua realizzazione. L attività di censimento, infatti, preceduta da un periodo di formazione, ha previsto una preliminare campagna informativa capillare, con momenti di confronto pubblico fondamentali per far conoscere ai cittadini la problematica e gli obiettivi del progetto. Il gruppo di lavoro ha messo a punto un sistema che ha consentito, come detto, da un lato, di dialogare con i cittadini, rendendoli protagonisti, informandoli sui pericoli derivanti dall avere manufatti in amianto nella propria abitazione e indicando loro le possibili soluzioni e i possibili incentivi per la bonifica, e dall altro ha permesso di quantificare con un elevato margine di precisione, la presenza della fibra nella città di Oristano. Per questo chiediamo che parte delle risorse finanziarie previste per l attuazione del censimento siano destinate alla crescita occupazione con il necessario intervento e coordinamento dei tre assessorati all ambiente, alla sanità e al lavoro con un piano di condivisione dell attività. Questo permetterebbe di incentivare l occupazione di tanti giovani preparati professionalmente, e il riinserimento dei lavoratori che usufruiscono di ammortizzatori sociali in deroga, tutta forza lavoro che rimane 3
4 oggi inutilizzata. Inoltre, permetterebbe di superare i limiti dei sistemi di censimento indicati nel piano che, seppur di ultima generazione, non consentono di sensibilizzare la cittadinanza e soprattutto di rilevare tutti quei manufatti in cemento-amianto ancora presenti in grandi quantità (quali: canne fumo, serbatoi, riserve idriche, vasi, pareti, pluviali e via dicendo). Osservazione n. 3 Siti sensibili da bonificare per classi di priorità indicati al PUNTO 4 del piano Indichiamo di seguito i siti sensibili presenti nel nostro territorio: 1) CLASSE DI PRIORITA 1 - Scuola media Via Messina. Ha subito un intervento di bonifica con la tecnologia di incapsulamento delle pareti. Denunciamo che l intera struttura, comprensiva del perimetro esterno, è totalmente in amianto. - ambo lati SS direzione Santa Giusta Cagliari, zona che va dal rifornitore di Santa Giusta al cavalcavia di Marrubiu, con presenza di materiale friabile in discariche abusive. 2) CLASSE DI PRIORITA 2 - ex stabilimento Cema Sarda Marrubiu - ex stabilimento Sardit Oristano 4
5 Osservazioni n. 4 Micro raccolta da inserire nel PUNTO 8.4 del piano Alternativa alla bonifica, smaltimento dei prodotti contenenti amianto Prendiamo come esempio uno dei tanti progetti presenti in Italia (quello di Contarina che trasmettiamo in allegato), tenendo conto che la proposta dell associazione avrà ad oggetto la modifica del su indicato progetto con riferimento alle quantità (per ipotesi 20 mq di lastre per non più di 300 kg; massimo 2 serbatoi; non più di 150 kg di canne fumo; massimo 100 kg di pezzi speciali), costi e conferimento (da definire tramite gare d appalto con il contributo del comune). Tale proposta necessità di una modifica della legge n. 22/2005 nella parte in cui si determina l obbligo di impiegare personale specializzato con patentino per l intervento di bonifica, solo in relazione alla micro raccolta. Osservazione n. 5 Registro del mesotelioma PUNTO 9.4 del piano Chiediamo che venga attuata e finanziata una ricerca sui decessi dei lavoratori e dei cittadini attualmente non censiti nel registro del mesotelioma sulla considerazione che il registro è stato istituito dalla Regione Sardegna solo dal
6 La nostra richiesta nasce dalla consapevolezza che per i decessi verificatisi negli anni e 90 fra i lavoratori esposti alla fibra per motivi professionali (tubisti, edilizia, condotte idriche potabili e agricole, coibentazione, trasporti ecc ecc), sono mancate le preventive indagini anagrafiche e lavorative riferite al settore in cui erano impegnati, in quanto allora le strutture sanitarie non avevano alcun obbligo in merito ed era prevalente l indirizzo scientifico-medico secondo cui tali decessi non dovevano venire accreditati nelle patologie correlate all esposizione amianto. Per memoria storica ricordiamo che molti casi sospetti di decessi di cittadini risalenti a quegli anni riguardarono lavoratori che prestavano la propria opera professionale nel settore cemento amianto. Tale ricerca permetterà una programmazione e valutazione del fenomeno più ampia e precisa, oltre che permettere di valutare e monitorare la situazione attuale dei familiari delle vittime. 6
7 Osservazione n. 6 Sorveglianza sanitaria PUNTO 9.6 del piano - Proponiamo l istituzione di un unico protocollo regionale di sorveglianza sanitaria che raccolga le esperienze maturate sino ad oggi dai protocolli territoriali, che preveda un potenziamento nella metodologia e nella specializzazione delle visite, adeguandolo agli ultimi studi nazionali e internazionali fatti in materia di prevenzione da rischio amianto (quale la dichiarazione di Helsinki sulla gestione ed eliminazione delle malattie amianto correlate Conferenza febbraio 2014). - Prevedere percorsi di visite più celeri ed efficienti per gli aventi diritto alla sorveglianza sanitaria. Chiediamo un concreto supporto da parte della struttura sanitaria nei confronti degli aventi diritto, dalla fase della prima accoglienza, fino al completamento delle visite specialistiche previste, indirizzando adeguatamente l utente anche verso gli istituti preposti al riconoscimento di diritti acquisiti (quali rendita, rapporto INAIL). - Rendere obbligatoria e gratuita la sorveglianza sanitaria per: 1) ex esposti del settore cemento amianto E necessario ricostruire la corte di lavoratori 7
8 che per svariati motivi collaboravano con la SARDIT e la CEMA SARDA, lavoratori diretti e indiretti delle ditte appaltanti che hanno operato all interno dei due stabilimenti presenti nella provincia di Oristano. L obiettivo è quello di avere la reale conoscenza dell entità del fenomeno, quantificando il più realisticamente possibile la cerchia di soggetti con probabilità di esposizione. Per raggiungere tale obiettivo, riteniamo indispensabile prevedere dei finanziamenti economici volti a sostenere compagne di informazione, chiedendo agli utenti di auto dichiararsi esposti, per essere inseriti nel registri degli ex esposti presenti nelle strutture territoriali Asl; La campagna può essere sostenuta con il contributo delle associazioni la cui attività va supportata da interventi finanziari finalizzati al perseguimento del suddetto obiettivo. 2) i familiari dei lavoratori ex esposti all amianto; 3) i cittadini esposti, che abitavano o abitano in prossimità delle ex attività produttive; 4) i cittadini accreditati per specifiche esposizioni e collocazioni ambientali; 8
9 5) i cittadini affetti da patologie amianto correlate e loro familiari. - Potenziare e ampliare in tutto il territorio regionale il supporto psicologico nei confronti degli ex esposti e dei loro familiari sperimentato nella struttura sperimentale ASL 5 di Oristano, con ottimi risultati. - Chiediamo di prevedere l obbligo per le Asl di rilasciare all ex esposto accreditato alla sorveglianza sanitaria un libretto che contenga tutta la sua storia clinica con aggiornamenti periodici. Osservazione n. 7 Problematiche sanitarie connesse all esposizione all amianto PUNTO 9 del piano Si chiede che durante le attività operative di piccole manutenzioni su manufatti in amianto o in ambienti con presenza di amianto di mantenere il limite di 60 ore all anno e non più di 4 ore per singolo intervento, non più di 2 volte al mese. Chiediamo l eliminazione totale nei limiti massimi di 10 fibre al litro in quanto riteniamo che non esista soglia di non rischio. La presenza nel piano regionale amianto di tale disposizione (pag. 178) presenta limiti di attuazione in quanto è inspiegabile come si possa permettere in un istituto 9
10 interamente in amianto, anche se ha subito interventi di incapsulamento solo ed esclusivamente nelle pareti interne, la presenza di docenti, operatori scolastici e studenti, superando quelle soglie di presenza oraria indicate. Chiediamo che gli ex esposti sottoposti a sorveglianza sanitaria, indicati nel registro tenuto dal servizio Asl Spresal, non siano più classificati in base alla elevata o alla bassa esposizione. Tale richiesta nasce dalla consapevolezza che non esiste soglia di non rischio. Osservazione n. 8 Fondo regionale vittime amianto Le prestazioni assistenziali del fondo nazionale per le vittime dell amianto, individuate all art. 116 della legge di stabilità nazionale n. 190/2014, vanno inserite in un fondo vittime amianto regionale, da istituire in collaborazione con l assessorato alla sanità, all ambiente e al lavoro, come già previsto dal fondo regionale per gli infortuni mortali sul lavoro. Questo permetterebbe di garantire un maggior sostegno ai familiari delle vittime sarde rispetto a quanto ora viene garantito dal fondo nazionale. 10
11 Osservazione n. 9 - Chiediamo di individuare nelle amministrazioni comunali e nelle unioni dei comuni, l organo preposto ad individuare le linee di indirizzo per l attività di pianificazione provinciale in materia di amianto, riferite alla L. n. 22/2005 art. 4 comma 1. Togliendo tale funzione alla provincia, ente che presto scomparirà. Linee di indirizzo per l attività di pianificazione provinciale in materia amianto, e attività di comunicazione e informazione su scala regionale disciplinate dai PUNTI del piano - Chiediamo che non vengano individuati ulteriori siti idonei al conferimento dell amianto e la chiusura dei depositi temporanei di conferimento di manufatti in cemento amianto già presenti nel nostro territorio regionale, predisponendo un piano di chiusura che individui gradualmente le priorità determinate dalla criticità dei depositi temporanei in quanto, negli anni della propria attività possano non aver posseduto i requisiti ed i parametri necessari per garantire la difesa dell ambiente e la tutela della salute dei cittadini dal rischio amianto. - In merito al punto dedicato ai nodi I.N.F.E.A., prendendo atto che tale punto non è mai stato applicato da parte di nessuno degli enti ed organismi interessati, chiediamo la 11
12 reale attivazione delle delibere di giunta regionale n. 55/20 e 54/22 del Chiediamo, inoltre, di accreditare le associazioni di volontariato iscritte all albo regionale nel settore ambientale e tutela della salute, dandogli il compito di animazione e raccordo sul piano organizzativo e propositivo nei confronti delle comunità locali in materia di tutela ed educazione ambientale derivante dal rischio amianto. - Chiediamo che sia resa obbligatoria, da parte delle amministrazioni comunali, la creazione di sportelli informativi sull amianto esclusivamente tramite convenzioni con le associazioni iscritte all albo regionale del volontariato nel settore ambientale e tutela della salute. - Come associazione chiediamo che l assessorato all ambiente, quello alla sanità in accordo con l assessorato all istruzione, predispongano progetti finalizzati all informazione e all educazione ambientale, tramite convenzioni con le associazioni, rivolta agli studenti di ogni ordine e grado in materia di rischio amianto e temi correlati. 12
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