RELAZIONE ANNO 2015 a cura di Lidia Frazzei

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1 PROTOCOLLO D INTESA SPERIMENTALE UEPE REGGIO EMILIA E ASSOCIAZIONE SVEP RELAZIONE ANNO 2015 a cura di Lidia Frazzei

2 PROTOCOLLO D INTESA SPERIMENTALE UEPE REGGIO EMILIA E ASSOCIAZIONE SVEP (GIUGNO 2014) Attori firmatari: - Ufficio Esecuzione Penale Esterna di Reggio Emilia, Parma e Piacenza - Associazione SVEP Servizio Volontariato Emilia Piacenza, Ente gestore del Centro di Servizio per il Volontariato di Piacenza in collaborazione con: - 5 organizzazioni di volontariato - Camera Penale di Piacenza

3 OBIETTIVI DEL PROTOCOLLO 1. promuovere la conoscenza e lo sviluppo di attività riparative a favore della collettività; 2. favorire lo sviluppo di una rete di risorse che accolga soggetti in esecuzione penale esterna attraverso lo svolgimento di attività gratuita in favore della collettività da parte di questi ultimi.

4 SPIRITO DEL PROTOCOLLO SVEP crede nell importanza di sostenere una nuova idea di giustizia, la Giustizia Riparativa, che propone al responsabile del reato, un percorso penale nel quale, accanto all aspetto afflittivo della pena, c è anche quello riparativo, di ricucitura dello strappo provocato con l azione delittuosa attraverso azioni di volontariato rivolte alla comunità di appartenenza. Percorso complesso, che richiede un forte coinvolgimento della comunità locale, non solo sul piano tecnico, ma anche su quello culturale

5 COMPITI DELLE PARTI: SVEP 1. Individuare le associazioni di volontariato e gli enti del Terzo Settore disponibili ad accogliere i soggetti in esecuzione penale esterna e in messa alla prova e illustrare loro, anche attraverso momenti formativi e di confronto periodici, le procedure da seguire; 2. Facilitare il flusso di informazioni fra le parti: SVEP = FACILITATORE 3. Aiutare le realtà accoglienti nella compilazione della modulistica richiesta dall UEPE e mantenere costante aggiornamento con le assistenti sociali

6 COMPITI DELLE PARTI: UEPE 1. Collaborare con SVEP e le singole associazioni per sensibilizzare l ambiente in cui saranno inseriti i soggetti in esecuzione penale esterna e in messa alla prova. 2. Rilevare i fabbisogni delle persone in esecuzione penale in carico, al fine di individuare soggetti interessati a svolgere attività gratuita in favore della collettività, sia in accordo con le prescrizioni dell Autorità Giudiziaria, che accogliendo le richieste spontanee dei condannati e delle persone in messa alla prova; 3. Segnalare all associazione individuata il nominativo di ogni soggetto in esecuzione penale in carico che aderisce all attività gratuita in favore della collettività e la durata del percorso previsto, previa acquisizione di impegno scritto dell interessato e dell autorizzazione dello stesso ad utilizzare i dati sensibili.

7 COMPITI DELLE PARTI: UEPE 4. Redigere un programma individualizzato di attività gratuita in favore della collettività, tenendo conto dell impegno lavorativo e delle esigenze familiari del soggetto e in accordo con le disponibilità delle realtà di accoglienza. 5. Comunicare il nominativo dell assistente sociale incaricato di seguire il soggetto, con cui l ente può rapportarsi per ogni eventuale necessità. 6. Monitorare l andamento del percorso di inserimento secondo il programma individualizzato.

8 COMPITI DELLE PARTI: REALTA ACCOGLIENTI 1. Assumere l onere dei premi per l assicurazione per tutti i soggetti inseriti, provvedendo a iscrivere il soggetto nei propri registri, equiparandolo così ai volontari o associati iscritti nei libri di riferimento. Qualora l ente di accoglienza non riesca a provvedervi, dovrà comunicarlo a SVEP che si farà carico di sostenere l onere assicurativo. Le spese di trasporto sono a carico del soggetto quando non diversamente specificato; 2. Individuare i servizi in cui inserire i soggetti in esecuzione penale esterna che svolgono attività gratuita in favore della collettività, indicando mansioni, luoghi e tempi;

9 COMPITI DELLE PARTI: REALTA ACCOGLIENTI 3. Individuare per ogni singolo soggetto la figura di un referente che affianchi la persona nel suo inserimento, lo supporti nello svolgimento dei compiti affidatogli e mantenga i rapporti con l UEPE; 4. Redigere, su richiesta dell Ufficio di Esecuzione Penale Esterna, una relazione sull andamento del percorso; 5. Segnalare tempestivamente eventuali assenze, inadempienze o comportamenti non idonei del soggetto.

10 I SOGGETTI NEL 2015 UEPE 3 assistenti sociali competenti per il territorio piacentino e che due volte a settimana sono ospitate per svolgere la propria attività presso gli uffici di SVEP SVEP 1 operatrice che si occupa del Progetto Enti di accoglienza 22 Enti fra: Organizzazioni di Volontariato, Cooperative Sociali, parrocchie e imprese sociali

11 LA PRASSI OPERATIVA UEPE SVEP Segnala a SVEP il soggetto Effettua il colloquio di orientamento Si confronta con l assistente sociale Prende contatti con l ente per verificare la sua disponibilità di massima ENTE Mette in contatto l ente individuato con il soggetto Effettua colloquio conoscitivo e informa SVEP dell esito Se l ente è disponibile prepara la lettera di disponibilità Rimane a disposizione per qualsiasi chiarimento e sollecita gli enti ad inviare fogli presenze e relazioni sull andamento della MaP su richiesta dell UEPE

12 DATI Tot persone segnalate Map Affidamento Numero segnalazioni 2015

13 DATI Segnalazioni per mesi

14 DATI DONNE UOMINI Segnalazioni per genere

15 DATI 2015 Delle 55 persone segnalate al 31 dicembre 2015: 39 sono state inserite o sono in procinto di essere inserite; 8 non sono state inserite; 8 sono in attesa di trovare un ente.

16 DATI 2015 Al 31 dicembre 2015 le realtà coinvolte sono: 13 OdV 2 Cooperative Sociali 6 Parrocchie di Piacenza e Provincia 1 impresa sociale senza scopo di lucro TOT: 22 ENTI

17 PUNTO DIVISTA DELLE REALTA COINVOLTE SVEP ha svolto delle interviste qualitative ad alcune realtà coinvolte, con l obiettivo di carpire le loro opinioni in merito a tre dimensioni: 1. agli inserimenti avviati; 2. al lavoro di rete e comunicazione UEPE- SVEP-ENTE; 3. ai percorsi di giustizia riparativa

18 1. Gli inserimenti avviati Buona soddisfazione delle realtà di accoglienza, soprattutto per la disponibilità e correttezza delle persone inserite Durante il percorso (ex. Fermandosi oltre l orario concordato)) Al termine del percorso (ex. Rimasti come volontari)

19 1. Gli inserimenti avviati Tipologia di mansioni: Persone inserite in attività già avviate e strutturate; Persone inserite in nuove attività. Questo testimonia: disponibilità a individuare le mansioni adatte alle persone; contributo reale che le persone inserite possono apportare Nella scelta delle mansioni è emersa la grande attenzione verso le attitudini e le competenze delle persone.

20 2. Lavoro di rete La maggior parte degli enti ha trovato questo lavoro efficace e soddisfacente. Le realtà che erano già abituate ad accogliere persone provenienti da percorsi penali hanno invece espresso qualche perplessità, auspicando in futuro un maggior dialogo con le assistenti sociali.

21 3. Il Riparativa progetto e la Giustizia Maggior parte ha manifestato un forte apprezzamento riconoscendo: valenza sociale; contributo che le persone inserite possono offrire; importanza che questo percorso può avere sulla vita delle persone e sulle realtà di accoglienza Modello che richiede un cambiamento culturale del contesto sociale e una grande costanza da parte degli enti e delle persone

22 3. Il Riparativa progetto e la Giustizia Potenzialità degli inserimenti: avviare un reale percorso di riflessione, di cambiamento e di responsabilizzazione degli individui Possibili rischi: modo per risolvere velocemente il problema Perplessità: scarso impegno richiesto, che impedisce un reale cambiamento della vita delle persone

23 Riflessioni conclusive 1. Realtà del Terzo Settore coinvolte hanno dimostrato collaborazione piena e coerente allo spirito del Protocollo; 2. Aspetto problematico: Enti devono dare loro disponibilità prima di sapere per quanto tempo la persona dovrà svolgere i lpu per MaP; 3. Persone in MaP, perché non colpevoli, spesso sottovalutano l illecito commesso necessità di insistere sulla riflessione e responsabilizzazione

24 Grazie per l attenzione

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