30264-CLES Seconda Esercitazione (Ires, Attività finanziarie), Marzo 2013 TESTO E SOLUZIONI
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1 30264-CLES Seconda Esercitazione (Ires, Attività finanziarie), Marzo 2013 TESTO E SOLUZIONI Esercizio 1 - Tassazione società di capitali e persone fisiche Il contribuente X lavora come dipendente nella società di A. È inoltre socio, al 30%, della società di capitali B. Nel corso dell anno t il contribuente ha percepito i seguenti redditi: Stipendio (mesi gennaio-novembre) Interessi su conto corrente Dividendi su partecipazioni non qualificate di società con sede in Italia euro 30 euro 500 euro Inoltre ha percepito solo a fine gennaio dell anno t+1 lo stipendio relativo a dicembre dell anno t, pari a euro. La società B ha conseguito nel corso dell anno t: Ricavi Interessi su titoli di Stato Ha inoltre sostenuto i seguenti costi: Acquisti materie prime Stipendi ai dipendenti Acquisto di un bene strumentale (coeff. ammort. ord. 20%) Interessi passivi La Società B ha distribuito, inoltre, tutto l utile netto ai soci euro euro euro euro euro euro Il contribuente X ha diritto ad una detrazione per lavoro dipendente pari a 1318 euro. Considerando la seguente scala delle aliquote IRPEF per scaglioni, calcolate: Scaglioni di reddito Aliquote % % % % Oltre % a) il reddito di impresa della società B nell anno t. b) il reddito complessivo ai fini IRPEF del contribuente X nell anno t. c) l IRPEF dovuta nell anno t dal contribuente X. a) Il reddito d impresa della società di capitali B nell anno t è dato da: Ricavi interessi sui titoli di Stato interessi passivi* acquisto di materie prime stipendi ammortamento** (0,10x30.000) =Base Imponibile
2 * Poiché IA > IP gli interessi passivi sono deducibili per il loro intero ammontare. **L ammortamento ordinario, nel suo importo massimo, risulta dall applicazione di coefficienti stabiliti dal Ministero dell Economia al costo dei beni. Nel primo esercizio la quota è dimezzata. Per semplicità, in questo esercizio e ed in futuri esercizi l ammortamento fiscale coincide con quello civilistico. b) Il reddito complessivo ai fini IRPEF si determina sommando i singoli redditi classificati nelle seguenti categorie: 1) redditi fondiari; 2) redditi di capitale; 3) redditi di lavoro dipendente; 4) redditi di lavoro autonomo; 5) redditi d impresa (imprenditore individuale e società di persone); 6) redditi diversi. Reddito complessivo IRPEF = (reddito di lavoro dipendente) + 0,3 x 0,4972 x x (1-0,275) (reddito di capitale da partecipazione qualificata nella società B) = ,948 = 14027,948 Lo stipendio di euro percepito a gennaio dell anno t+1 ma relativo a dicembre dell anno t non rientra nella base imponibile IRPEF in quanto vige il criterio di cassa. c) Reddito complessivo = 14027,9 Reddito Imponibile IRPEF = 14027,9 = Reddito complessivo (non ci sono oneri deducibili) Applicando gli scaglioni alla base imponibile si ottiene: IRPEF lorda = 0,23 x 14027,9 = 3.226,4 Il contribuente X ha diritto a detrazioni da lavoro dipendente pari a euro, e quindi: IRPEF netta = IRPEF lorda detrazioni = 3.226, = 1908,4 Esercizio 2 - IRES La Società ALPHA nell anno t ha conseguito ricavi per euro e ha effettuato le seguenti operazioni: - acquisto di materie prime: corresponsione di salari: corresponsione di compensi per prestazioni libero-professionali: acquisto di beni di investimento (coeff. di ammortamento ordinario 20%): pagamento di interessi passivi: Si calcolino la base imponibile e il debito d imposta IRES per l anno t. Gli interessi passivi deducibili si calcolano nel seguente modo: Ricavi Salari Materie prime Compensi prestazioni libero-professionali Reddito operativo lordo (ROL) % del ROL Quota deducibile interessi passivi Poiché gli interessi passivi (10.000) sono inferiori alla quota deducibile di interessi passivi (43.500), è deducibile la totalità degli interessi passivi.
3 La quota di ROL non utilizzata, pari alla differenza tra quota deducibile di interessi passivi e interessi passivi ( =33.500) potrà essere sommata al 30% del ROL dell esercizio t+1 per il calcolo degli interessi deducibili in quell esercizio. La base imponibile IRES è data da: Ricavi Salari Materie prime Interessi passivi Compensi prestazioni libero-professionali Ammortamento** =Base Imponibile **L ammortamento ordinario, nel suo importo massimo, risulta dall applicazione di coefficienti stabiliti dal Ministero dell Economia al costo dei beni. Nel primo esercizio la quota è dimezzata. Il debito di imposta si ottiene moltiplicando la base imponibile per l aliquota IRES (27,5%): x 0,275 = 36437,5 Esercizio 3 IRES La società per azioni Beta ha conseguito nell anno t i seguenti redditi: - ricavi: dividendi da partecipazioni azionarie in società italiane: interessi su titoli di Stato: 20 - interessi passivi: Nello stesso anno ha inoltre sostenuto spese per acquisto di beni intermedi per 200 e per stipendi di 180. L anno precedente aveva acquistato macchinari per 100 (coeff. di ammortamento ordinario 15%). Si calcolino per l impresa Beta: a) la base imponibile IRES per l anno t; b) il debito di imposta IRES per l anno t. a) Gli interessi passivi deducibili si calcolano nel seguente modo: Ricavi acquisto di beni intermedi stipendi 180 Reddito operativo lordo (ROL) % del ROL Interessi su titoli di stato 20 Quota deducibile interessi passivi 1106 Poiché gli interessi passivi (1.200) sono maggiori della loro quota deducibile (1.106), la differenza (94) non sarà deducibile, ma potrà essere dedotta negli esercizi successivi se risulteranno esserci dei ROL capienti.
4 La base imponibile IRES è data da: Ricavi % dividendi 5 + interessi su titoli di stato 20 - acquisto di beni intermedi stipendi ammortamento (0,15x100) 15 - interessi passivi =Base Imponibile b) Il debito di imposta si ottiene moltiplicando la base imponibile per l aliquota IRES (27,5%): 0,275 x = 694,1 Esercizio 4 - Imposta societaria e distribuzione degli utili Nel Paese X vige un imposta societaria con aliquota t = 30% ed un imposta personale con aliquota t P = 20%. Nell anno corrente, l impresa Beta, operante in X, ha prodotto utili (U) per 200, distribuendone tra i soci una percentuale d. Si calcoli il carico fiscale complessivo nei seguenti casi: a. Sistema classico - In caso di distribuzione totale degli utili (d=1) - In caso di ritenzione totale degli utili (d=0) b. Integrazione completa degli utili di impresa nella base imponibile personale c. Esenzione totale a. Nel sistema classico l imposta societaria si applica a tutto l utile di impresa, mentre l imposta personale si applica solo agli utili distribuiti (D). Il carico fiscale complessivo (T) è: T = tu + t P D = tu + t P d (1 - t)u Con d = 1, sostituendo i valori, otteniamo: T = 0,3 x ,2 x 0,7 x 200 = = 88 Con d = 0 sarà: T = 0,3 x 200 = 60 b. Nel sistema con integrazione completa l utile di impresa rientra nella base imponibile dell imposta
5 personale indipendentemente dalle scelte distributive. Sarà quindi: T = t P U = 0,2 x 200 = 40 c. Nel sistema con esenzione totale gli utili dell impresa sono tassati esclusivamente presso l impresa. Il carico fiscale complessivo è: T = t U = 0,3 x 200 = 60 Esercizio 5 - Effetti dell imposta societaria su investimenti e scelte di finanziamento Il profitto di un impresa dipende dal livello degli investimenti secondo la seguente funzione: π (I) = 2log(I/2) Siano i = 5% il tasso di interesse sull indebitamento dell impresa, ρ il rendimento richiesto sull investimento azionario, δ = 5% il tasso di deprezzamento economico, t = 27,5% l aliquota d imposta societaria, t x = 20% l aliquota sostitutiva applicata a livello personale sia sugli interessi che sui dividendi. a) Calcolate il livello ottimale degli investimenti nell ipotesi che l impresa si finanzi con debito e non vengano applicate imposte. b) Mostrate che, nel caso di finanziamento con debito, il livello degli investimenti ottimali non cambia introducendo un regime di tassazione con deducibilità totale degli interessi passivi e assumendo che l ammortamento coincida con il tasso di deprezzamento economico. c) Mostrate che l introduzione delle imposte, nel caso di finanziamento con emissione di nuove azioni, riduce il livello degli investimenti ottimali (assumete anche in questo caso che l ammortamento coincida con il tasso di deprezzamento economico). d) Tenendo conto dei risultati ai punti b e c, mostrate che l impresa ha convenienza a finanziarsi con debito. e) Alla luce dei risultati precedenti, discutete il trattamento fiscale in caso di finanziamento con azioni introdotto in Italia nel a) Il livello ottimale degli investimenti si ottiene derivando il profitto dell impresa al netto del deprezzamento e degli interessi passivi e ponendo la derivata uguale a zero. La funzione obiettivo è: f ( I) = π ( I) δi ii Derivando rispetto ad I ed eguagliando a 0: [ π ( I) δi ii] I = 0 Nel nostro caso, con π (I) = 2log(I/2) e considerando che π ( I) I = I 2 : 2 (2/I) δ i = 0 I* = δ + i Sostituendo nell equazione i valori assegnati a δ e a i otteniamo: I* = 2/ 0.1 = 20
6 b) In caso di tassazione con interessi passivi interamente deducibili, la funzione obiettivo per la generica impresa diviene: f(i) = π(i) δ I ii t[π (I) δ I ii] f(i) = [π (I) δ I ii] (1 t) Derivando rispetto ad I ed uguagliando a 0: 2 [(2/I) δ i] (1 t) = 0 I* = δ + i che è uguale al valore trovato nel caso precedente. Quindi l imposta è neutrale e I* = 20. I profitti complessivi si riducono con l introduzione dell imposta: P NT > P T [π (I) δ I ii] > [π (I) δ I ii] (1 t) c) In questo caso: il costo del finanziamento azionario è ρ, con ρ = i; dato che deve valere la condizione di non arbitraggio: ρ(1 t x ) = i(1 t x ); la funzione di profitto al lordo delle imposte diventa: π (I) δ I ρ I; il valore del profitto al netto delle imposte è, quindi, definito dalla seguente formula: f(i) = π (I) δ I ρ I t[π (I) δ I ] Derivando rispetto ad I ed uguagliando a 0 la derivata, si ottiene: ρ π '( I) δ = 1 t Nel nostro caso, dato che π ' (I) = 2/I, (2/I) δ = ρ 1 t I* = 2(1 t) ρ+ (1 t) δ Sostituendo nell equazione i valori assegnati a δ, a ρ e a t, otteniamo: I*= 16,81 L investimento ottimale è in questo caso inferiore (I*=16,81) rispetto ai due casi precedenti (I*=20). d) Calcolando i profitti netti nel caso di finanziamento con debito e nel caso di finanziamento tramite emissione di nuove azioni, si ottiene: P netto P netto 20 = 2 log 0,05* * 20 ( 1 0,275) = 1, ,81 16,81 = 2 log 0,05*16, *16,81 0,275 2log 0,05*16,81 = 1,64 2 2
7 Di conseguenza il finanziamento con emissione di nuove azioni è meno conveniente per l impresa. e) Si veda quanto svolto a lezione. Esercizio 6 Scelte di investimento e modalità di finanziamento La funzione di profitto di una generica impresa è rappresentata da: π(i) δi ri dove δ rappresenta il coefficiente di deprezzamento degli investimenti in capitale fisico e r il generico costo del finanziamento (tasso di interesse o remunerazione degli azionisti a seconda del tipo di finanziamento). L impresa è assoggettata ad un imposta con aliquota t su una base imponibile che dipende dalla modalità di finanziamento: nel caso in cui l impresa si finanzi con debito, gli interessi sono completamente deducibili; nel caso in cui l impresa si finanzi attraverso l emissione di azioni, la remunerazione degli azionisti non è deducibile. a) Si individui analiticamente il livello di investimento ottimale nel caso in cui l impresa si finanzi con debito e nel caso si finanzi con azioni. b) Si commentino i risultati ottenuti con riferimento ai concetti di neutralità dell imposta societaria rispetto alle scelte di finanziamento e di investimento. Supponete ora che la legislazione tributaria non conceda alcuna forma di deducibilità per gli interessi passivi: c) L imposta sarebbe neutrale rispetto alle scelte di finanziamento e di investimento? Giustificate la vostra risposta. Esercizio 7 - Risparmio individuale e risparmio gestito All inizio dell anno il signor Rossi possiede le seguenti attività finanziarie (espresse in euro): - Obbligazioni Azioni di società italiane (partecipazione non qualificata): (valore di acquisto) Durante l anno, dopo aver percepito dividendi lordi per 4.000, vende le azioni possedute per per finanziare l acquisto di un automobile. Inoltre, percepisce nel corso dell anno interessi lordi sulle obbligazioni per Alla fine dell anno, il valore delle obbligazioni nel portafoglio del signor Rossi è salito a a) Si calcolino le imposte totali a carico del signor Rossi a seconda che egli opti per il risparmio individuale o per il risparmio individuale gestito. b) E diverso il carico fiscale nei due regimi di tassazione? Se sì, perché? a) Risparmio individuale Dividendi: 20% x = 800 Interessi sulle obbligazioni: 20% x = 400 Plusvalenze realizzate (vendita azioni): 20% x =1.600 Le plusvalenze maturate ma non realizzate sulle obbligazioni non entrano nella base imponibile. Totale imposte = = Risparmio individuale gestito
8 Indichiamo con RG, PF e PI rispettivamente il Risultato di Gestione, il Patrimonio Finale ed il Patrimonio Iniziale. Il signor Rossi pagherà il 20% del risultato di gestione. RG = PF + prelievi conferimenti - PI PI = (obbligazioni) (azioni) = PF = (obbligazioni) (interessi lordi su obbligazioni) (dividendi lordi) = Prelievi (vendita azioni) = Risultato di gestione = = Totale imposte = 20% x = b) Nel caso di risparmio individuale gestito, il carico fiscale è maggiore. La tassazione delle plusvalenze avviene alla maturazione, e dunque verrà tassata anche la plusvalenza soltanto maturata sulle obbligazioni. Esercizio 8 - Risparmio individuale e risparmio gestito All inizio dell anno t il sig. A possedeva: - obbligazioni, acquistate nell anno precedente, per un valore di euro (valore di acquisto); - azioni di società italiane (partecipazioni non qualificate), sempre acquistate nell anno precedente, del valore di euro (valore di acquisto). Nel corso dell anno il signor A percepisce interessi lordi su obbligazioni per 400 euro e dividendi lordi per euro. Alla fine dell anno, il valore delle obbligazioni è di euro, mentre quello delle azioni è salito a euro. a) Si calcoli a quanto ammonterebbe il debito d imposta nell anno t del sig. A, sia nel caso in cui opti per il regime di risparmio individuale, sia nel caso in cui scelga il regime di risparmio individuale gestito. Nel corso dell anno t+1 le obbligazioni continuano a fruttare interessi per 400 euro, mentre le azioni non pagano alcun dividendo; i redditi da capitale (interessi e dividendi) percepiti nell anno t, al netto delle imposte complessive pagate nello stesso anno, vengono detenuti in forma liquida. Dato il forte calo dei valori dei titoli azionari, il sig. A decide di cedere le proprie azioni che vengono vendute a euro (importo prelevato), mentre le obbligazioni detenute nel suo portafoglio alla fine dell anno valgono euro. b) Si calcolino le imposte dovute nei due regimi per il t+1. c) Quale dei due regimi determina, ex post, un minore carico fiscale per il Sig. A? (Si consideri un tasso di interesse del 4%). a) Patrimonio iniziale, inizio anno t: Obbligazioni: (valore d acquisto) Azioni (partecipazioni non qualificate): (valore d acquisto) Nell anno t il sig. A percepisce: - Interessi lordi: 400; - Dividendi lordi: Matura inoltre una plusvalenza di 200 sulle Obbligazioni e di sulle azioni. Risparmio individuale
9 Gli interessi sulle obbligazioni e i dividendi da partecipazione non qualificata sono sottoposti a tassazione sostitutiva con aliquota del 20%. Il debito d imposta relativo ai dividendi è quindi pari a: T d = 0,2x1.000=200 Il debito d imposta relativo agli interessi è dato da: T i =0,2x400 = 80 Plusvalenze: T p =0 (la tassazione è sul realizzato, non sul maturato). Debito d imposta complessivo: T = = 280 Risparmio individuale gestito Indichiamo con RG, PF e PI rispettivamente il Risultato di Gestione, il Patrimonio Finale ed il Patrimonio Iniziale. Il signor A pagherà il 20% del risultato di gestione. PF = (obbligazioni) (azioni) (interessi) (dividendi) = PI = (obbligazioni) (azioni) = RG = = Debito d imposta complessivo: T = 0.2*3.600 = 720 b) Nell anno t+1, il sig. A percepisce: - interessi: 400; - dividendi: 0. Plusvalenze realizzate: su azioni (prezzo vendita: prezzo acquisto: ) Plusvalenze maturate: 700 su obbligazioni (valore fine anno: valore ad inizio anno: ) Risparmio individuale Interessi: 0,2x400=80 Plusvalenze realizzate su azioni: 0,2x1.000=200 Debito d imposta complessivo: T=280 Risparmio individuale gestito Liquidità= 400 (interessi anno t) (dividendi anno t) 720 (imposte anno t)=680 PF = (obbligazioni) (interessi anno t+1) (liquidità) = PI = (obbligazioni) (azioni) (liquidità) = Prelievi (vendita azioni) = RG =PF PI + Prelievi = = 100 Debito d imposta complessivo: T=0.2*100=20 c) Scontiamo all anno t le imposte pagate dal sig. A, nei due periodi di imposta, con i due regimi di risparmio: Risparmio individuale Valore scontato nell anno t delle imposte pagate:
10 Risparmio individuale gestito Valore scontato nell anno t delle imposte pagate: Da una valutazione ex post, risulta più conveniente per il sig. A il regime del risparmio individuale. Osserviamo tuttavia che, prima di conoscere l ammontare dei guadagni nei due periodi, il sig. A non può discernere quale dei due regimi risulterà più conveniente. Esercizio 9 - Risparmio individuale e risparmio gestito Il Signor X all inizio dell anno detiene: euro in titoli di Stato (valore di acquisto) euro in Obbligazioni (valore di acquisto) euro in azioni della società italiana A (partecipazione non qualificata, valore di acquisto) euro in azioni della società italiana B (partecipazione non qualificata, valore di acquisto). Nel corso dell anno percepisce interessi lordi sui titoli di Stato per 500 euro, interessi su obbligazioni per 600 euro e dividendi sulle azioni della società B per 200 euro. Il Signor X decide di vendere le azioni della società B al prezzo di euro per acquistare un automobile e di mantenere in portafoglio le altre attività. A fine anno il valore delle sue attività è il seguente: euro per le obbligazioni euro per i titoli di Stato euro per le azioni della società A. a) Calcolate le imposte complessive a carico del Signor X a seconda che si trovi in regime di risparmio individuale o di risparmio individuale gestito. Supponete ora che la partecipazione detenuta nella società B sia qualificata e che l aliquota marginale IRPEF del Signor X sia 43%. b) Calcolate le imposte complessivamente a carico del Signor X sulle attività finanziarie detenute nell anno a seconda che si trovi in regime di risparmio individuale o di risparmio individuale gestito. a) Redditi da Capitale: Interessi su titoli di Stato per 500 euro Interessi su obbligazioni per 600 euro Dividendi (non qual) società italiana B per 200 euro Redditi Diversi: Plusvalenza realizzata su vendita azioni (non qual) ( ) =800 Plusvalenza maturata su obbligazioni ( ) = 400 Plusvalenza maturata su azioni (non qual) ( ) = 400 Risparmio individuale Sui redditi di capitale: 12,5% x 500 (interessi su titoli) + 20% x 600 (interessi su obbligazioni) + 20% x 200 (dividendi azioni soc. B) = 62, = 222,5 Sui redditi diversi: 20% x 800 (plusvalenza realizzata su vendita azioni soc. B) = 160 Totale imposte = 222, = 382,5
11 Le plusvalenze soltanto maturate non vengono tassate. Risparmio individuale gestito PF = (titoli) (obbligazioni) (azioni soc. A) (interessi lordi su titoli) (interessi su obbligazioni) (dividendi lordi su azioni soc. B) = PI = (titoli) (obbligazioni) (azioni soc. A) (azioni soc. B) = Prelievi (vendita azioni soc. B) = Redditi soggetti ad imposta del 12,5% = 500 (interessi sui titoli di Stato) Risultato di gestione = (PF) (prelievi) (PI) 500 (redditi tassati al 12,5%) +0,625*500 (62,5% dei redditi tassati al 12,5%) = Totale imposte = 20% x (20% del risultato di gestione)= 542,5 Mentre nel regime di risparmio individuale la tassazione avviene alla realizzazione, nel regime di risparmio individuale gestito il momento rilevante per la tassazione è quello della maturazione (la differenza nel totale delle imposte è proprio dovuta al fatto che nel risparmio individuale gestito stiamo pagando l imposta anche sulle plusvalenze soltanto maturate). b) Redditi da Capitale: Interessi su titoli di Stato per 500 euro Interessi su obbligazioni per 600 euro Dividendi (qual) società italiana B per 200 euro Redditi Diversi: Plusvalenza realizzata su vendita azioni società B (qual) ( ) =800 Plusvalenza maturata su obbligazioni ( ) = 400 Plusvalenza maturata su azioni (non qual) ( ) = 400 Risparmio individuale Sui redditi di capitale: IRPEF sul 49,72% dei dividendi da partecipazione qualificata nella soc. B: 43% x 49,72% x 200 = 42,76 Tassazione sostituiva sugli interessi su obbligazioni: 20% x 600 = 120 Tassazione sostituiva sugli interessi sui titoli di stato: 12,5% x 500 = 62,5 Sui redditi diversi: IRPEF sul 49,72% della plusvalenza realizzata dalla vendita della partecipazione qualificata nella soc. B: 43% x 49,72% x 800 = 171,04 Totale imposte = 42, , ,04 = 396,3 Risparmio individuale gestito PF = (obbligazioni) (titoli) (azioni soc. A) (interessi lordi su titoli) (interessi su obbligazioni) = PI = (obbligazioni) (titoli) (azioni soc. A) = Redditi soggetti ad imposta del 12,5% = 500 (interessi sui titoli di Stato) Risultato di gestione = (PF) (PI) 500 (redditi tassati al 12,5%) +0,625*500= 1.712,5 Totale imposte = 20% x 1.712,5 (imposta sul risultato di gestione) + 43% x 49,72% x ( ) (IRPEF su dividendi e plusvalenza realizzata su partecipazione soc. B) = 342,5 + 42, ,04 = 556,3
12 Esercizio 10 - Tassazione delle attività finanziarie in contesto internazionale Il signor X risiede nel paese A dove vige un imposta sui redditi derivanti da attività finanziarie con aliquota pari al 5%. Il signor Z risiede nel paese B dove vige un imposta sui medesimi redditi con aliquota del 10%. Il rendimento lordo in entrambi i paesi è pari al 20%. a) Se in entrambi i paesi vale il principio di residenza, dove investono i signori X e Z? b) Se in entrambi i paesi vige il principio della fonte, dove investono i signori X e Z? c) Nell ipotesi che l ammontare dell investimento del signor X sia pari a 100 e quello del signor Z pari a 200, a quanto ammonta il gettito raccolto dai due paesi nei due casi sopra considerati? a) Se vige il principio di residenza, poiché i rendimenti lordi ottenibili nei due paesi sono uguali, i due individui saranno indifferenti tra investire nel paese A e nel paese B. Infatti, il fatto che tutti i redditi afferenti ad uno stesso individuo siano assoggettati alla stessa aliquota (l aliquota vigente nel paese di residenza dell investitore) assicura, data l uguaglianza dei rendimenti lordi, l uguaglianza dei rendimenti netti. b) Se vige il principio della fonte, entrambi gli individui investiranno nel paese A in cui, grazie all esistenza di un aliquota più contenuta, il rendimento netto ottenibile è più alto (dato che i rendimenti lordi nei due paesi sono uguali). c) Indipendentemente dal paese in cui investe: - il rendimento lordo dell investimento del signor X è: r X = 100 0,20 = 20 - il rendimento lordo dell investimento del signor Z è: r = 200 0,20 = 40 Z Con il principio di residenza: il paese A riscuote le imposte sul rendimento del signor X; il gettito ottenuto dal paese A sarà: T t r = 0,05 20 = 1 A = A X Il paese B, invece, riscuoterà le imposte sul rendimento del signor Z; il gettito per il paese B sarà: T t r = 0,10 40 = 4 B = B Z Con il principio della fonte, abbiamo visto che entrambi gli individui scelgono di investire in A. Il gettito del paese B sarà quindi nullo: T = 0 B Il gettito del paese A sarà: T t ( r + r ) = 0, = A = A A B ( ) 3 Esercizio 11 - Tassazione attività finanziarie in un contesto internazionale In riferimento alla tassazione internazionale dei redditi, si definiscano i concetti di imposizione in base al principio di residenza e imposizione in base al principio della fonte. Il signor X risiede nel paese A dove vige un imposta sul rendimento degli investimenti con aliquota t a =15%. Il signor Y, invece, risiede nel paese B in cui l aliquota della stessa imposta è t b =10%. Si ipotizzi che il rendimento lordo di qualsiasi investimento nei due paesi sia rispettivamente R a =R b =25%.
13 b) Quale dei due principi realizza la Capital Export Neutrality (CEN) e quale la Capital Import Neutrality (CIN)? Dimostrate analiticamente la risposta. c) In quale paese investiranno i signori X e Y se in entrambi i paesi vale il principio di residenza? E se in entrambi i paesi vale il principio della fonte? a) In base al principio di residenza tutti i redditi (qualunque siano la natura e il luogo di produzione) afferiscono immediatamente e integralmente al loro titolare e sono oggetto di tassazione nel paese di residenza del percettore. In base al principio della fonte (o principio di territorialità) i redditi sono tassati nel paese di produzione del reddito, prescindendo dal luogo di residenza e dalla posizione reddituale complessiva del percettore. b) Capital Export Neutrality. Un sistema di imposizione verifica la CEN quando i fattori fiscali non influiscono sulle scelte di localizzazione degli investimenti. Il principio di residenza realizza la CEN, infatti: Signor X: Rendimento netto nel Paese A: Ra (1- ta) = 0,25 (1-0,15) = 21,25% Rendimento netto nel Paese B: Rb (1- ta) = 0,25(1-0,15) = 21,25% Signor Y: Rendimento netto nel Paese A: Ra (1-tb) = 0,25 (1-0,1) = 22,5% Rendimento netto nel Paese B: Rb (1- tb) = 0,25 (1-0,1) = 22,5% Applicando il principio di residenza, i rendimenti netti degli investimenti in A e in B sia del Signor X che del Signor Y sono uguali e i due investitori continuano ad essere indifferenti tra investire in A o in B (come in assenza di imposte). Capital Import Neutrality. Un sistema di imposizione verifica la CIN quando all interno di ogni paese si ottiene lo stesso rendimento dopo le imposte, qualunque sia la nazionalità dell investitore. Il principio della fonte realizza la CIN, infatti: Signor X: Rendimento netto nel Paese A: Ra (1- ta) = 0,25 (1-0,15) = 21,25% Rendimento netto nel Paese B: Rb (1- tb) = 0,25 (1-0,1) = 22,5% Signor Y: Rendimento netto nel Paese A: Ra (1-ta) = 0,25 (1-0,15) = 21,25% Rendimento netto nel Paese B: Rb (1- tb) = 0,25 (1-0,1) = 22,5% Come si può facilmente notare, all interno di ogni paese il rendimento netto è il medesimo per i due investitori: Paese A: Signor X = 21,25% Signor Y = 21,25% Paese B: Signor X = 22,5% Signor Y = 22,5%
14 c) Nel caso di applicazione in entrambi i paesi del principio di residenza, i due signori saranno indifferenti rispetto al paese in cui investire, questo perché, data l uguaglianza dei rendimenti lordi, il rendimento netto dell investimento ottenibile dai due investitori è lo stesso nei due paesi (21,25% per il signor X e 22,5% per il signor Y). Nel caso invece di applicazione del principio della fonte, entrambi gli investitori avranno convenienza a investire nel paese B dove il rendimento netto dell investimento risulta essere più elevato (22,5%).
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