U.O. 1 Istituto Superiore di Sanità - Responsabile Scientifico Dott.ssa Loredana Musmeci
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2 Relazione Progetto Amianto U.O. 1 Istituto Superiore di Sanità - Responsabile Scientifico Dott.ssa Loredana Musmeci La presenza di amianto nei siti inquinati: Stima dell'esposizione, impatto sanitario e priorità per le bonifiche L Unità Operativa 1 si articola in varie Linee di Ricerca, sinteticamente descritte di seguito: 1. Stima dell esposizione a fibre nei siti inquinati con presenza di amianto (Reparti Igiene dell'aria e Suolo e Rifiuti) 2. Il rischio sanitario associato allo smaltimento dei rifiuti contenenti amianto (Reparto Suolo e Rifiuti) 3. Linee guida per la determinazione analitica dell amianto con particolare riferimento alle matrici biologiche (Reparto Igiene dell'aria) 4. Sorveglianza epidemiologica della patologia asbesto-correlata in Italia con particolare riferimento ai siti inquinati con presenza di amianto (Reparto Epidemiologia Ambientale e Ufficio di Statistica) 5. Impatto sanitario della fluoro-edenite, stima dell'esposizione e priorità del processo di bonifica (Reparti Igiene dell'aria, Suolo e Rifiuti, Epidemiologia Ambientale e Ufficio di Statistica) 6. Disseminazione dell informazione scientifica sulla prevenzione della patologia asbesto-correlata nei paesi in cui l uso dell amianto è tuttora consentito, con particolare riferimento all America Latina (Settore Attività Editoriali); supporto all'attività editoriale del Progetto. U.O. 2 Università Amedeo Avogadro del Piemonte Orientale - Responsabile Scientifico Prof. Corrado Magnani Studi sull evoluzione nel tempo del rischio di patologia da amianto tra gli ex-esposti e sui modificatori su base genetica del rischio di mesotelioma U.O. 3 Università di Torino - Responsabile Scientifico Prof. Giorgio Scagliotti Analisi di nuovi bio-marcatori predittivi di risposta alla chemioterapia con tecniche di espressione genica e proteica ad alta risoluzione per una migliore definizione della strategia terapeutica in pazienti affetti da mesotelioma pleurico U.O. 4 Istituto Tumori Regina Elena - Responsabile Scientifico Prof. Ruggero de Maria Caratterizzazione funzionale delle cellule staminali tumorali derivanti da mesoteliomi pleurici per l identificazione di nuovi bersagli terapeutici
3 Nell ambito del Progetto Amianto, il Reparto Igiene dell'aria dell U.O. 1, partecipa alle seguenti linee di ricerca: L.R.1. Stima dell esposizione a fibre nei siti inquinati con presenza di amianto; L.R.3. Linee guida per la determinazione analitica dell amianto con particolare riferimento alle matrici biologiche; L.R.5. Impatto sanitario della fluoro-edenite, stima dell'esposizione e priorità del processo di bonifica (Reparti Igiene dell'aria, Suolo e Rifiuti, Epidemiologia Ambientale e Ufficio di Statistica) Linea di ricerca n.1 - Stima dell esposizione a fibre nei siti inquinati con presenza di amianto Le situazioni che ormai più frequentemente si incontrano (e che forse si discostano dalla definizione data dal D.M. 14/05/96, di sito industriale dismesso ) riguardano: - gli stabilimenti industriali nei quali si lavoravano materiali o prodotti contenenti amianto; - gli stabilimenti industriali in cui l amianto è presente nella coibentazione della struttura e/o degli impianti; - gli edifici in cui è presente amianto che hanno subito gravi danneggiamenti e/o crolli (a causa di incendi, terremoti, trombe d aria ed altro). Le situazioni su descritte possono rappresentare, in alcuni casi, sorgenti di inquinamento tali da determinare un rischio sanitario per le popolazioni residenti esposte. Durante la fase preliminare per l individuazione dei siti, sono state contattate diverse autorità locali per valutare la disponibilità a collaborare per la realizzazione delle campagne di misura. In questa fase si è quindi deciso di avviare le attività presso il Comune di Broni, sul cui territorio insiste un ampia zona industriale dove ha operato la cementifera Fibronit e il Comune di Avellino dove, in relazione alle attività industriali della Isochimica è stato realizzato un importante lavoro di decoibentazione di carrozze ferroviarie. Nel sito di Broni, dal 1932 fino al giugno 1993 è stata attiva la cementifera Fibronit Spa. L impianto produttivo con una superficie di mq, inizialmente collocato in area agricola, con la successiva espansione residenziale, è stato inglobato all interno del tessuto urbano, determinando un rischio elevato non solo per i lavoratori ma anche per le popolazioni residenti. Il territorio da alcuni anni viene monitorato con continuità dall Arpa Lombardia (Dipartimenti Provinciali di Pavia e Milano), con rilevamenti di fibre aerodiperse tramite una rete di stazioni in differenti aree cittadine. Nel sito industriale ad oggi sono state effettuati alcuni interventi di messa in sicurezza e lo smaltimento di rifiuti e manufatti in cemento amianto
4 presenti nel piazzali dell area industriale ed esposti agli agenti atmosferici. L area deve essere ancora sottoposta a bonifica. Nel sito di Avellino, l opificio Isochimica, fu realizzato nei primi anni 80, in un area destinata dal Piano Regolatore Generale dell epoca, ad insediamenti delle attività produttive. In particolare l Isochimica si occupava della bonifica dell amianto usato per coibentare i vagoni e le carrozze dei treni delle Ferrovie dello Stato. Durante la sua attività, l amianto rimosso (quindi rifiuto) venne smaltito in parte mediante interramento nello spiazzale dello stesso opificio e in parte inglobato nei cubi di cemento-amianto attualmente depositati nel piazzale stesso. Inoltre la stessa copertura di due grandi capannoni ivi ubicati è costruita in amianto. Nel 1990 circa, la Isochimica fu dichiarata fallita e sottoposta a regime di curatela fallimentare. Dopo una lunga vertenza giudiziaria, l impianto è attualmente nelle disponibilità della Amministrazione Comunale di Avellino che ha avviato operazioni di messa in sicurezza. Attualmente l area industriale è dismessa. A seguito degli incontri con i Comuni, le Asl e Arpa competenti per territorio, sono state stabilite le strategie di campionamento per valutare la concentrazione ambientale di fibre aerodisperse concordando di effettuare campagne di misure con cadenza stagionale al fine di cogliere l eventuale correlazione tra la variabilità delle concentrazioni di fibre aerodisperse e le condizioni meteo-climatiche. Tutti i prelievi sono effettuati in ambiente esterno, dove, generalmente, si registra la presenza di basse o bassissime concentrazioni di fibre aerodisperse e dove spesso possono essere presenti diverse tipologie mineralogiche di fibre, con un'alta percentuale di fibre di lunghezza ridotta (< 5 micron). Quindi, in accordo con le Arpa, il protocollo di misura prevede di utilizzare, come tecnica analitica, la microscopia elettronica a scansione (SEM) equipaggiata con un sistema di microanalisi a raggi X. Tutte le procedure di campionamento ed analisi sono state e saranno realizzate in coerenza con il D.M. 6 settembre I punti di campionamento individuati all interno delle aree di studio sono stati fotografati e georeferenziati con l ausilio di un ricevitore Gps e riportati, successivamente, su sistema GIS. In particolare per quanto attiene alla fase del campionamento di fibre aerodisperse si è deciso di: - utilizzare campionatori d aria portatili capaci di garantire flussi di prelievo costanti durante tutto il tempo di campionamento, controllati all'inizio e alla fine di ogni prelievo e mantenuti entro ± 10%; - utilizzare cassette precaricate e certificate per le analisi al SEM (con filtri in policarbonato da 25 mm di diametro e 0,8 micron di porosità); - prelevare almeno 3000 litri di aria; - qualora non risultasse possibile prelevare 3000 litri su di una stessa membrana, a causa dell'eccessiva perdita di carico o dell'eccessivo deposito di particelle, si possono prelevare 2 campioni da circa 1500 litri ciascuno e quindi considerare i risultati analitici di questi sommandoli come se fossero riferiti ad un unico campione di circa 3000 litri. Per il sito di Broni nel marzo 2014, l Iss ha effettuato un incontro tecnico con l Arpa Pavia, i tecnici del comune e dell Asl, concordando un protocollo di monitoraggio per Broni che affianca quello già in essere. Nello specifico il monitoraggio Iss-Arpa Pavia integra con altri 3 punti il monitoraggio del comune di Broni portando quindi a dieci le aree di rilevamento (figura 1). La prima campagna di monitoraggio si è svolta dal 26 al 28 maggio 2014, la seconda dal 8 al 10 settembre 2014, mentre le altre due indagini sono previste per il mese di novembre e l ultima a dicembre 2014-gennaio 2015, al fine di rilevare l eventuale variabilità
5 stagionale delle dispersione atmosferica di fibre. Tutte le analisi dei dieci punti saranno condotte con tecnica SEM in collaborazione con l Arpa Milano. Per il sito di Avellino, è stato condotto un primo sopralluogo e si è in attesa di organizzare un incontro con Comune, Asl ed Arpa per definire il protocollo ed i punti di monitoraggio. Linea di ricerca n. 3 - Linee guida per la determinazione analitica dell amianto con particolare riferimento alle matrici biologiche Visto che molti materiali contenenti amianto (MCA) sono ancora in opera (soprattutto le coperture) non si sbaglia nel dire che ancora oggi (a più di venti anni dalla messa al bando dell amianto) l amianto rappresenta un inquinante ubiquitario a cui buona parte della popolazione è stata ed è ancora esposta. Lo studio e le analisi, tramite tecniche di microscopia sia ottica che elettronica, relative alle concentrazioni di fibre nelle matrici biologiche (tessuto polmonare, fluidi di lavaggio bronco-alveolare, espettorato) possono fornire importanti informazioni per la comprensione delle malattie amianto-correlate. L'analisi mineralogica del carico di fibre nel polmone fornisce una stima individuale d esposizione passata e risulta molto utile, soprattutto quando i dati, sulla storia lavorativa del soggetto, risultano essere carenti, poco affidabili o non esaustivi. Con il decreto del Ministero della Salute, DM 8 aprile 2008, ormai scaduto, venne istituito un Gruppo di Studio dedicato alle varie problematiche di prevenzione sull amianto per sopperire al vuoto creatosi con la scadenza del mandato e del mancato rinnovo della commissione per la valutazione dei problemi ambientali e dei rischi sanitari connessi all impiego dell amianto ex articolo 4 della Legge 257/92 norme relative alla cessazione dell impiego dell amianto. in quella sede si ritenne opportuno formare un Gruppo Tecnico di Studio, denominato Gruppo Tecnico Fibre in Tessuti Biologici, composto da vari esperti con lo scopo di standardizzare le metodiche analitiche che al momento in Italia vengono praticate da un numero molto limitato di laboratori. Relativamente alla L.R.3., il Reparto Igiene dell'aria, in collaborazione con il Gruppo Tecnico di Studio, ha e sta affrontando i seguenti aspetti: 1. aggiornamento della raccolta bibliografica; 2. campionamento, preparativa e tecniche analitiche; 3. caratterizzazione dei corpuscoli dell amianto nel tessuto polmonare; fluidi di lavaggio broncoalveolare ed espettorato; 4. conoscenza di base per l'interpretazione delle fibre e dei corpuscoli nei campioni biologici. Per quanto riguarda il punto 1 sono stati raccolti il maggior numero di pubblicazioni scientifiche disponibili al momento sul tema. Per quanto riguarda invece i punti risulta evidente che un'accurata analisi delle fibre deve basarsi su - campioni rappresentativi,
6 - tecniche di preparazione adeguate ed affidabili, - strumenti appropriati, - analisti ben formati, - adeguata comunicazione dei risultati. Per il punto 2 è in fase di elaborazione un documento in cui a seconda della richiesta (analisi qualitativa o quantitativa), vengono descritte le modalità di campionamento ed analisi per una serie di tipologie di tessuti e di liquidi biologici. Contemporaneamente si è eseguito, all interno del Gruppo, un circuito di conteggio di corpuscoli tramite microscopia ottica (M.O.) da cui sono emerse alcune criticità che hanno indotto il Gruppo stesso a cercare di elaborare un documento (Atlante) fotografico per una corretta e, quanto più possibile, univoca identificazione dei corpuscoli dell amianto tramite metodiche microscopiche. Linea di ricerca n. 5 - Impatto sanitario della fluoro-edenite, stima dell'esposizione e priorità del processo di bonifica All interno della L.R.5, il Reparto Igiene dell'aria partecipa allo studio per la stima dell'esposizione della popolazione di Biancavilla (cittadina alle pendici dell Etna) alla fibra anfibolica a composizione fluoroedenitica naturalmente presente nell area. Il materiale fibroso, naturalmente contenuto all interno del materiale estratto dalla cava di Monte Calvario collocata in prossimità del centro urbano, è stato utilizzato per molti anni sia come inerte nell edilizia locale, sia come materiale per la ricopertura delle strade. A partire dal 2000 sono stati realizzati alcuni interventi di messa in sicurezza del territorio, primo fra tutti l asfaltatura delle strade. Infatti, le prime indagini di materiale fibroso aerodisperso avevano rilevato concentrazioni elevate in aria in corrispondenza di strade non asfaltate e ricoperte di materiale proveniente dalla cava. Il territorio a partire dal 2006 è stato più volte sottoposto a controlli ambientali e dal 2009 l Arpa Sicilia (Dipartimento di Catania) svolge un continuo rilevamento ambientale delle fibre aerodisperse con campionamenti settimanali. Per il sito di Biancavilla nel mese di dicembre 2013, l ISS ha effettuato un sopralluogo, incontrando i tecnici del comune, dell Asl e dell Arpa. Sono stati acquisiti i dati delle precedenti campagne di monitoraggio e i dati di caratterizzazione del sito. Da Gennaio 2014 sono iniziate le attività di campionamento in collaborazione con il Dipartimento di Catania dell Arpa Sicilia; ad oggi sono state condotte le campagne invernale, primaverile ed estiva con prelevamenti in 9 punti della città (figura 2). Per novembre è prevista l ultima campagna di rilevamento al fine di evidenziare la variabilità stagionale nella dispersione atmosferica di fibre. Tutti i campionamenti svolti nell area in questione sono stati effettuati con gli stessi criteri già riassunti nella linea di ricerca 1.
7 Si fa presente inoltre che le campagne di monitoraggio delle fibre aerodisperse e le conseguenti analisi strumentali hanno necessitato di mettere a punto una stretta collaborazione con gli enti locali (Arpa, Asl e Comuni). Questo purtroppo ha determinato un allungamento dei tempi, in particolare per concordare, in ciascuna stagione, il periodo più idoneo al rilevamento. Figura 1:Mappa di Broni con punti di campionamento
8 2:Mappa di Biancavilla con i punti di campionamento Figura
9 Il contributo del Reparto Suolo e Rifiuti dell ISS al Progetto Amianto - Ricerca Corrente Il Reparto Suolo e Rifiuti partecipa alle seguenti linee di ricerca: Linea di Ricerca 1 - Stima dell esposizione a fibre nei siti inquinati con presenza di amianto. In coordinamento con il Reparto Igiene dell Aria, si è definita la progettazione e l esecuzione di un piano di campionamento, per le matrici suolo (e rifiuti) ed aria, in un determinato sottoinsieme di Siti di Interesse Nazionale, all interno di impianti di smaltimento rifiuti contenenti amianto e in siti in bonifica con contaminazione anche da amianto al fine di stimare l esposizione dei residenti e lavoratori potenzialmente esposti alla presenza di fibre di amianto. Linea di Ricerca 2 - Il rischio sanitario associato allo smaltimento dei rifiuti contenenti amianto. Il Reparto Suolo e Rifiuti, dopo aver acquisito dati di campionamento e valutato la stima dell esposizione, elaborerà un apposita procedura di valutazione delle diverse criticità emerse nello studio degli impianti che gestiscono i rifiuti contenenti amianto, al fine di ottimizzarne la gestione stessa, eliminarne i rischi e gli impatti rilevati proponendo apposite procedure di mitigazione. Linea di Ricerca 5 - Impatto sanitario della fluoro-edenite, stima dell esposizione e priorità del processo di bonifica. In coordinamento con i reparti Igiene dell Aria, Epidemiologia Ambientale e l Ufficio di Statistica, il reparto Suolo e Rifiuti si è occupato in modo specifico del sito di Biancavilla caratterizzato dalla presenza di fluoroedenite appartenente ad un nutrito gruppo di minerali fibrosi, ancora non normati, che provoca sull uomo effetti del tutto analoghi all asbesto. Contributo alla linea di ricerca 1 Il reparto si è impegnato nella raccolta di informazioni relative alla presenza di materiali contenenti amianto nel sito di Interesse Nazionale di Biancavilla e di Broni e si propone di integrare dati relativi al sito Isochimica di Avellino. Il sito di Interesse nazionale di Biancavilla è stato definito con D.M. 468/01 ed è stato perimetrato con decreto 18 luglio Il sito è costituito da una cava ubicata a Monte Calvario vicino al centro abitato, dalla quale si estraeva materiale contenente fluoroedenite. Molti edifici del centro storico di Biancavilla sono stati edificati usando malte ed intonaci prodotti dalla macinazione della roccia proveniente dalla cava.
10 Il Sito di Interesse Nazionale di Broni (Fig. 1) è stato definito con Legge 179 del 31 luglio 2002 ed è relativo all area ex Fibronit, interessata da depositi interni ed esterni di manufatti e rifiuti contenenti amianto. Cio' ha determinato un rischio sanitario e ambientale concatenato al trasporto eolico di fibre libere di amianto, polveri e materiali da costruzione. (Crisotilo, Crocidolite, Amosite). Fig. 1 SIN Broni Il sito Isochimica di Avellino (Fig.2) è stato scelto come sito di studio per la presenza di amianto dovuta al decoibentazione dei vagoni e carrozze dei treni delle Ferrovie dello Stato, in quanto l amianto rimosso venne smaltito, mediante interramento, nel piazzale del sito stesso
11 Fig.2 Sito Isochimica (Avellino) Contributo alla linea di ricerca 5 La fluoroedenite oggetto dello studio appartiene a un nutrito gruppo di minerali fibrosi ancora non normati, che provoca sull uomo effetti del tutto analoghi all asbesto. Casi simili a quello di Biancavilla sono stati osservati in varie parti del mondo, in tutti questi casi l insorgenza di mesoteliomi pleurici e peritoneali è stata imputata alla presenza di minerali fibrosi non asbestiformi. La fluoroedenite pertanto, insieme agli altri minerali fibrosi non privi di normativa, va studiata e caratterizzata anche a questo fine. Per dare una valutazione dell eventuale pericolo connesso all esposizione ambientale della popolazione di Biancavilla alla fluoroedenite sono stati studiati i dati forniti dall Università di Catania nell ambito della convenzione del 2004 che a portato alla produzione del un Piano di Caratterizzazione del SIN di Biancavilla. Lo studio estratto da: Ufficio del commissario delegato per L emergenza rifiuti - Investigazione iniziale del sito di interesse nazionale di Biancavilla - (convenzione del 03/03/2004) relazione tecnica Università Degli Studi Di Catania. Le analisi quali-quantitative sono state eseguite su 840 campioni di Top Soil contrassegnati dalla lettera T e su 90 campioni di polveri depositate ai margini di strade soggette a traffico intenso contrassegnati dalle lettere TSM. Tutti i 930 campioni sono stati analizzati mediante microscopia MOCF e su 279 anche tramite il SEM-EDX, espressi in ppm.(fig.3) Le coordinate relative ai campioni fanno riferimento al sistema Gauss-Boaga.
12 Campioni Campioni con analisi SEM Fig.3 SIN Biancavilla Dagli esiti SEM-EDX, forniti dal Dipartimento di Scienze Chimiche dell Università degli Studi di Catania, si evince che le fibre di anfiboli sono presenti in 279 campioni analizzati : 257 campioni T e 22 campioni TMS Per il nostro studio sono stati considerati 279 dei 930 campioni totali (pari al 30%), dagli esiti SEM_EDX si estrapola la presenza di fluoroedenite in 249 campioni sui 279 considerati, di cui 234 campioni T e 15 dei campioni TSM Per poter meglio interpretare e visualizzare i campioni inquinati da fluoroedenite, sono stati creati dei range di concentrazione per i campioni T e per i campioni TSM (Fig.4). Range di concentrazione espressi in ppm: Dei campioni T: - 23 campioni compresi tra 0 5 ppm campioni tra ppm - 70 campioni tra ppm - 23 campioni tra ppm - 7 campioni tra ppm - 4 campioni tra ppm Dei campioni TSM: - 7 campioni compresi tra 0 5 ppm
13 - 10 campioni tra ppm - 2 campioni tra ppm - 2 campioni tra ppm - 1 campione tra ppm Fig.4 Geolocalizzazione dei campioni con analisi SEM e range di concentrazioni. Come è possibile notare dalla mappa oltre alla zona limitrofa e comprendente la cava di Monte Calvario, identificata come sorgente primaria di fluoroedenite si evidenzia una maggior presenza del minerale fibroso nella zona nord della cittadina, probabilmente legata alla maggior presenza negli edifici della zona, di materiali edili estratti dalla sorgente primaria di M. Calvario. Dal 2001, il Ministero dell Ambiente e della Tutele del Territorio e del Mare (MATTM) avvalendosi del supporto tecnico-scientifico degli Enti Scientifici Nazionali, tra cui l INAIL DIPIA, gestisce le procedure per la messa in sicurezza di emergenza e di bonifica. La fase di messa in sicurezza, nella città di Biancavilla, riguarda principalmente opere che possano ridurre la dispersione di fibre e la relativa contaminazione dell area soggetta a rischio (Fig.5). Tali operazioni sono iniziate con l asfaltatura delle strade cittadine conclusa nel 2010, e sono proseguite nel 2011 con le seguenti attività:
14 regimazione delle acque meteoriche e copertura dei cumuli di materiale contaminato già estratto con uno strato di terreno di riporto, derivante dall attività di MISE presente all interno dell area di cava; copertura giornaliera del materiale contaminato nella discarica realizzata all interno dell area di cava con uno strato di terreno di riporto; applicazione di malta cementizia fibrorinforzata (spritz-beton) per il consolidamento del parete rocciosa all interno dell area di cava; rimozione di intonaci ed applicazione di incapsulanti in edifici pubblici con elevata presenza di soggetti a rischio, quali : l area perimetrale del cimitero comunale; una scuola materna; il centro sportivo; il centro congressi di proprietà comunale. Fig.5 Sin Biancavilla con zone di intervento MISE. In conclusione l impegno del reparto verterà sull ampliamento dello studio dei siti di Broni e dell Isochimica di Avellino, adottando lo stesso approccio utilizzato per il sito di Biancavilla. Inoltre verrà definito un criterio di valutazione al fine di gestire le problematiche relative al rischio di esposizione alla presenza e fibre anfiboliche.
15 Il contributo del Reparto di Epidemiologia Ambientale dell ISS al Progetto Amianto - Ricerca Corrente U.O. 1 La presenza di amianto nei siti inquinati: stima dell'esposizione, impatto sanitario e priorità per le bonifiche - Responsabile Scientifico: L. Musmeci, Dipartimento Ambiente e connessa Prevenzione Primaria Relazione a cura di: Pietro Comba, Lucia Fazzo, Cinzia Carboni Nell ambito del Progetto Amianto il reparto di Epidemiologia ambientale del DAMPP partecipa a tre filoni di ricerca: 1. la Linea di Ricerca 4, che si occupa di avviare un'attività di sorveglianza epidemiologica delle patologie asbesto correlate (mesotelioma di pleura, peritoneo, pericardio e tunica vaginale del testicolo; tumore maligno di polmone, laringe e ovaio; asbestosi) nei siti di interesse nazionale per le bonifiche, con particolare riferimento a quelli per i quali la presenza di amianto è esplicitamente menzionata nei decreti istitutivi. 2. la Linea di Ricerca 5, che si occupa specificatamente di analizzare il sito di Biancavilla, caratterizzato dalla presenza di fluoro-edenite, una fibra asbestiforme presente nei suoli ed in particolare nel materiale lapideo ampiamente utilizzato per decenni nell'edilizia locale 3. la Linea di Ricerca n. 6, Disseminazione delle informazioni scientifiche sulla prevenzione delle patologie amianto-correlate nei paesi in cui l uso dell amianto e ancora consentito, con particolare riferimento all America Latina. Oltre alle attività svolte con le altre strutture dell Istituto Superiore di Sanità (ISS), riportate nelle relazioni dell Ufficio di Statistica dell ISS e del Servizio Attività Editoriali, il Reparto di Epidemiologia Ambientale, nel periodo gennaio luglio 2014 ha lavorato alla Linea di Ricerca 5 focalizzando la propria attività, nell ambito del Progetto, alla valutazione dell impatto sanitario delle fibre anfiboli a composizione fluoroedenitica nel comune di Biancavilla, stimando l incidenza del mesotelioma pleurico tra la popolazione ivi residente. Vengono qui riportati i risultati di tali analisi, già oggetto di un articolo pubblicato sul numero monografico Health impact of the exposure to fibres with fluoro-edenitic composition on the residents in Biancavilla: mortality and hospitalization from current data degli Annali dell Istituto Superiore di Sanità (Bruno C. et al, 2014 a), al quale si rimanda per i dettagli (Bruno C. et al, 2014 b). Dal 1988 al 2011 sono stati individuati 45 casi di mesotelioma fra i residenti a Biancavilla. Di questi, 17 erano stati individuati fra il 1988 e il 1997 dai ricercatori dell ISS in collaborazione con i medici dell ASL di Catania, mentre gli altri 28 sono stati identificati dal Centro Operativo Regionale Sicilia (COR) del Registro Nazionale Mesoteliomi (ReNaM), che al momento dell avvio della presente indagine copriva il periodo
16 1/1/ /12/2011. Per 11 casi è tuttora in corso la raccolta dell anamnesi lavorativa, ma per 8 soggetti identificati dal COR, è stata accertata esclusivamente l esposizione a fibre fluoro-edenitiche. Dei 28 casi individuati dal COR (con una diagnosi di mesotelioma definita certa, probabile o possibile ), 2 soggetti non erano residenti a Biancavilla alla data della diagnosi, per cui le analisi hanno riguardato 26 casi di mesotelioma maligno. Di questi 26 casi, 2 erano affetti da mesotelioma peritoneale e 24 (12 uomini, 12 donne) da mesotelioma pleurico. Per una stima dell incidenza del mesotelioma nella popolazione di Biancavilla, sono stati, quindi, calcolati i Rapporti Standardizzati di Incidenza (SIR), con i rispettivi Intervalli di Confidenza al 95%, considerando la popolazione residente in Regione Sicilia come riferimento, per l intera popolazione, separatamente per i due generi, e per specifiche classi di età (inferiore a 40 anni e inferiore e superiore a 50 anni). Le tabelle, tratte dall articolo su citato, riportano rispettivamente la distribuzione per età dei casi di mesotelioma (tabella 1), i SIR calcolati sull intera popolazione (tabella 2) e i SIR per i casi di mesoteliomi pleurici nelle specifiche classi di età (tabella 3). I risultati mostrano nel comune di Biancavilla un elevata incidenza dei mesoteliomi totali, sia negli uomini (SIR=8.44) che nelle donne (SIR=13.08), così come dei soli mesoteliomi pleurici (uomini, SIR=3.63; donne, SIR=12.75). Per quanto riguarda l analisi per gruppi di età dei mesoteliomi pleurici, SIR particolarmente elevati sono stati rilevati nei soggetti con età inferiore a 50 anni (SIR=21.34) e inferiore a 40 anni (SIR=62.88). Alla luce di questi risultati e delle altre conoscenze ad oggi disponibili dell area in esame, gli autori dell articolo su citato sottolineano nelle considerazioni conclusive specifici elementi: l incidenza del mesotelioma pleurico in Biancavilla è particolarmente elevata rispetto al resto della Regione Siciliana, con rischi stimati più elevati nelle donne e nei soggetti di età inferiore a 50 anni, e l esposizione ambientale a fibre con composizione fluoro-edenitica appare causalmente associata all elevata occorrenza di mesotelioma a Biancavilla. Tabella 1: casi di mesotelioma nel comune di Biancavilla: età media alla diagnosi (periodo ) Da: Bruno C. et al, 2014
17 Tabella 2: casi di mesotelioma nel comune di Biancavilla: Rapporti Standardizzati di Incidenza (SIR) e Intervalli di Confidenza al 95% (95%CI). Periodo Da: Bruno C. et al, 2014 Tabella 3: casi di mesotelioma pleurico nel comune di Biancavilla: Rapporti Standardizzati di Incidenza (SIR) e Intervalli di Confidenza al 95% (95%CI), per classi di età. Periodo Da: Bruno C. et al, 2014 Riferimenti bibliografici Bruno C, Bruni BM, Comba P [a cura di]. Monographic Section. Health impact of fibres with fluoro-edenitic composition: the case of Biancavilla (Sicily, Italy). Ann Ist Super Sanità 2014; 50(2): (a) Bruno C, Tumino R, Fazzo L. et al. Incidence of pleural mesothelioma in a community exposed to fibres with fluoro-edenitic composition in Biancavilla (Sicily, Italy). Ann Ist Super Sanità 2014; 50(2): (b)
18 Il contributo dell Ufficio di Statistica dell ISS al Progetto Amianto. Relazione a cura di Susanna Conti e Giada Minelli Nell ambito del Progetto Amianto l Ufficio di Statistica, insieme al reparto di epidemiologia ambientale del DAMPP, partecipa a due filoni di ricerca: 4. la Linea di Ricerca 4, che si occupa di avviare un'attività di sorveglianza epidemiologica delle patologie asbesto correlate (mesotelioma di pleura, peritoneo, pericardio e tunica vaginale del testicolo; tumore maligno di polmone, laringe e ovaio; asbestosi) nei siti di interesse nazionale per le bonifiche, con particolare riferimento a quelli per i quali la presenza di amianto è esplicitamente menzionata nei decreti istitutivi. 5. la Linea di Ricerca 5, che si occupa specificatamente di analizzare il sito di Biancavilla, caratterizzato dalla presenza di fluoro-edenite, una fibra asbestiforme presente nei suoli ed in particolare nel materiale lapideo ampiamente utilizzato per decenni nell'edilizia locale 1. Contributo alla Linea di Ricerca 4 Tra i siti di interesse nazionale per le bonifiche, sono dodici quelli in cui la presenza di amianto viene esplicitamente menzionata nei decreti istitutivi. Essi sono i seguenti: Nome SIN Regione N. Comuni Popolazione al Censimento 2001 Balangero Piemonte Casale Monferrato Emarese Valle d Aosta Broni Lombardia Pitelli Liguria Massa Carrara Toscana Area Litorale vesuviano Campania Bari Fibronit Puglia Aree industriali Val Basento Basilicata Tito Biancavilla Sicilia Priolo Le fonti di dati utilizzate per le analisi epidemiologiche condotte dall Ufficio di Statistica sono quelle relative alle due banche dati disponibili presso l ufficio medesimo:
19 1) La base di dati sulla Mortalità in Italia, elaborata a partire dall indagine sulle cause di morte e dalle popolazioni comunali fornite dall'istat, in cui le cause di morte vengono classificate seguendo l impostazione internazionale, secondo il Sistema di Codifica denominato ICD (International Classification of Diseases) elaborato dall OMS; a partire dall anno 2003 è 2) stata adottata anche in Italia la classificazione tutt ora vigente, la decima revisione (ICD-10). 1) La base di dati nazionale delle Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO), basata sulle SDO fornite dal Ministero della Salute e sulle popolazioni comunali fornite dall ISTAT. La scheda di dimissione ospedaliera (SDO) è lo strumento di raccolta delle informazioni relative ad ogni paziente dimesso dagli istituti di ricovero pubblici e privati in tutto il territorio nazionale. Le diagnosi di ricovero vengono classificate a livello internazionale mediante un sistema condiviso denominato ICD-9 CM (International Classification of Diseases Clinical Modification) (8), applicato anche nel nostro Paese. Di seguito vengono riportate le patologie selezionate per lo studio della mortalità e della ospedalizzazione ed i loro Codici. Classificazione MORTALITA (ICD-10) Classificazione SDO (ICD-9 CM) Mesotelioma di: pleura (c45.0) Tumore maligno di: pleura(163) peritoneo (c45.1) peritoneo (158.8,9) pericardio (c45.2) pericardio (164.1) tunica vaginale del testicolo ( altre sedi c45.7) Tumore maligno di: polmone (c34) 162 testicolo (186) laringe (c32) 161 ovaio (c56) 183 Asbestosi 501 Nell ambito della Linea di Ricerca 4, sono stati condotti due studi scientifici :
20 1. è stato effettuato il primo studio sulla mortalità/incidenza del mesotelioma del peritoneo in Italia, sottoposto a giugno 2014 come articolo originale Peritoneal Mesothelioma in Italy: trends and geography of mortality and incidence alla rivista American Journal of Industrial Medicine. 2. è stata studiata la distribuzione geografica del carcinoma ovarico con particolare attenzione ai rischi nei siti di interesse nazionale delle bonifiche con amianto: lavoro presentato come poster alla XVIII riunione scientifica AIRTUM di Taranto ad aprile Contributo alla Linea di Ricerca 5 È stato effettuato un approfondimento sullo stato di salute della popolazione residente nel comune di Biancavilla: lavoro pubblicato nel 2014 come capitolo di un numero monografico degli Annali dell ISS, dal titolo: Health impact of the exposure to fibres with fluoro-edenitic composition on the residents in Biancavilla: mortality and hospitalization from current data.
21 Il contributo del Settore Attività Editoriali dell ISS al Progetto Amianto Relazione a cura di Daniela Marsili e Paola de Castro Nell ambito del Progetto Amianto il Settore Attività Editoriali (SAE) dell Istituto Superiore di Sanità svolge la linea di ricerca n. 6 Disseminazione delle informazioni scientifiche sulla prevenzione delle patologie amianto-correlate nei paesi in cui l uso dell amianto e ancora consentito, con particolare riferimento all America Latina Il SAE ha realizzato le attività di disseminazione, formazione e ricerca in collaborazione con il reparto di Epidemiologia ambientale del DAMPP. La comunicazione dell informazione scientifica sulla patologia amianto-correlata in paesi latinoamericani è stata realizzata attraverso attività di disseminazione e formazione. In particolare il SAE è stato impegnato nelle seguenti attività: 1. Co-organizzazione e partecipazione a Convegni e Seminari in paesi Latino Americani: Colombia. Conferencia Internacional de Salud Ambiental y Ocupacional. Temas emergentes, nuevos retos. Bogotá, Febbraio Ecuador. Seminario Internacional Salud Ocupacional y Ambiental: experiencias y nuevos desafíos globales. Quito, Febbraio Sviluppo di contatti con Istituzioni Accademiche, ONGs e Autorità Locali e Nazionali di paesi Latino Americani - Bolivia, Brasile, Colombia, Ecuador, Argentina, Perù per ampliare e rafforzare la rete di cooperazione scientifica Italia- America Latina per la prevenzione delle patologie da amianto. A seguito di questa attività è stata programmata la co-organizzazione e partecipazione a un seminario realizzato a Roma, il 9 settembre 2014 sulla prevenzione delle patologia amiantocorrelate in Brasile un convegno da realizzarsi a La Paz, Bolivia, nei giorni novembre 2014 sulla prevenzione delle patologie-amianto-correlate, altre tematiche di salute occupazionale e ambientale e disseminazione delle informazioni scientifiche la partecipazione un seminario da realizzarsi a Bogotà, Colombia, nei giorni 4-6 novembre sulla comunicazione tra scienza e società in tema di amianto. 3. Produzione di documentazione tecnico-scientifica in spagnolo e inglese e pubblicazioni in accesso aperto a supporto delle attività delle attività di formazione/disseminazione Asbestos case and its current implications for global health. Annali dell'istituto Superiore di Sanità 2013;49(3): (Daniela Marsili e Pietro Comba). Italy-Latin America cooperation: a contribution to training on prevention of the asbestosrelated diseases / Cooperación Italia-América Latina: una contribución a la formación en la
22 prevención de las enfermedades relacionadas con el asbesto. Daniela Marsili (Ed.) Roma, ISS 2013 (Rapporti ISTISAN 13/31). International scientific cooperation on asbestos-related disease prevention in Latin America. Annals of Global Health. In press (Daniela Marsili, Pietro Comba, Roberto Pasetto, Benedetto Terracini). Estimates of asbestos burden of occupational cancer in Argentina, Brazil, Colombia, and Mexico. Annals of Global Health. In press. (Roberto Pasetto, Benedetto Terracini, Daniela Marsili, Pietro Comba). Disseminazione del Progetto Amianto in ambito internazionale, con particolare riferimento alle attività di cooperazione scientifica sull amianto Italia-America Latina: Annual Conference dell International Society for Environmental Epidemiology (ISEE). Seattle, US,. Agosto «Asbestos-related burden of disease in Latin American countries (Roberto Pasetto, Pietro Comba, Daniela Marsili, Benedetto Terracini). Disseminazione del Progetto amianto in ambito internazionale, in iniziative afferenti a tematiche di comunicazione scientifica e information literacy: International Conference. THE LANGUAGE OF MEDICINE: Science, Practice and Academia. Bergamo, Italy, June 2014 (Paola De Castro). European Conference for Information Literacy (ECIL). Dubrovnik, Croatia October, Improving environmental health literacy: the cross-disciplinary approach within the Italian Asbestos project (Daniela Marsili, Pietro Comba, Paola De Castro). Disseminazione del Progetto Amianto sul Notiziario dell ISS: Progetto Nazionale Amianto Vol. 26 N Paola De Castro e Daniela Marsili, per il Gruppo di lavoro del Progetto Amianto. «Convegno. Il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti contenenti Amianto: situazione italiana» Vol. 27. N Daniela Marsili e Antonella Pilozzi. Il SAE ha svolto inoltre attività a supporto dell attività editoriale del Progetto Amianto con l ideazione e la realizzazione del Logo del Progetto; la realizzazione della brochure del Progetto (kick off meeting); la realizzazione della brochure del Convegno «Trattamento e smaltimento dei rifiuti contenenti Amianto: situazione italiana» (dicembre 2013).
23 U.O. 2 Università Amedeo Avogadro del Piemonte Orientale - Responsabile Scientifico Prof. Corrado Magnani Linea di ricerca 1. Pool delle coorti di esposti ad amianto E stato definito il gruppo di lavoro e l elenco delle coorti incluse nello studio. Il gruppo di lavoro ha avuto due incontri (22 Aprile e 14 Novembre 2013). E stato costituito il gruppo di lavoro per la valutazione dell esposizione, diretto dal Dr.Stefano Silvestri dell ISPO di Firenze, che ha tenuto un incontro il 25 giugno Sono stati definiti i criteri di inclusione (coorti o frazioni di coorti con esposizione certa), che hanno portato ad identificare 12 coorti per il settore del cemento amianto (14468 addetti), 9 coorti (15244 addetti) per il settore costruzione e riparazione materiale rotabile ferroviario, 3 coorti (10283 addetti) per il settore cantieristica navale. Le coorti corrispondono ad aziende delle seguenti regioni: Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Campania, Puglia, Basilicata, Sicilia. E stata proposta la partecipazione per la cantieristica navale anche a ricercatori di Liguria (Dr. Franco Merlo, IST Genova) e Friuli (Prof. Flavio Barbone, Università di Udine). Per quanto riguarda la Liguria è stato risposto che non sono disponibili i dati richiesti e non è possibile un aggiornamento del follow-up nei tempi dello studio; per quanto riguarda il Friuli (Cantieri Navali di Monfalcone) è stato espresso interesse ma non sono ancora pervenuti dati. La tabella 1 presenta lo stato di avanzamento ed indica il ricercatore responsabile per ciascuna coorte. E stato preparato il database per la gestione dei dati di tutte le coorti, che risiede presso l Unità di Statistica Medica dell Università del Piemonte Orientale a Novara e vengono progressivamente acquisiti i dati. E stato completato l aggiornamento dei tassi di mortalità di riferimento, con la collaborazione dell ISS. I tassi saranno messi a disposizione dei ricercatori interessati, con modalità da definire. Il gruppo di lavoro include anche il Dr. Marinaccio per il ReNaM, al fine di condurre anche il fu di incidenza di mesotelioma. Lo studio è stato presentato alla riunione del Renam tenutasi a Roma il 29 Maggio La possibile estensione del FU all incidenza di altri tumori, con ricerca presso i registri tumori, sarà valutata nel corso dello studio. Il progetto è stato approvato il 12 luglio 2013 dal Comitato Etico di Novara e successivamente dai comitati etici dei restanti centri. L approvazione del Comitato Etico è condizione necessaria per poter trattare i dati nel rispetto della normativa della Privacy senza dover richiedere il consenso individuale. Sono stati formalizzati con convenzioni tra il Dipartimento di Medicina Traslazionale ed i diversi centri i rapporti per la conduzione dello studio ed il trasferimento dei dati per le analisi.
24 Sono stati erogati contributi per la conduzione dello studio sotto forma di borse di studio bandite dal Dipartimento di Medicina Traslazionale per attività da svolgersi nei diversi centri. In base alle esigenze di ciascuna coorte sono state bandite ed attivate le seguenti borse di studio: Progetto Importo totale Durata Reggio Emilia m Bagnoli m Veneto m Bologna m Toscana m Valutazione esposizione m Abstract inviato al convegno AIE (Associazione Italiana di Epidemiologia) che si terrà a Napoli, 5-7 Novembre 2014 : accettato come comunicazione orale Linea di ricerca 2. Esposti a Crisotilo - Coorte di Balangero Contemporaneamente all avvio del progetto è stata sviluppata anche un iniziativa di indagine delle Procura di Torino, che vede coinvolti il Prof. Magnani ed il Dr. Mirabelli. Si chiederà la disponibilità ad utilizzare le informazioni a scopo scientifico dopo il deposito degli atti. La coorte è in corso di follow-up ed è in corso la ricostruzione delle cause di morte e la ricostruzione dell esposizione. Non è al momento possibile fornire informazioni preliminari. Relazione ad invito al convegno IMIG a Città del Capo (21-24 Ottobre 2014) sulla frequenza di mesotelioma nell'area di Balangero Linea di ricerca 3. Approfondimento sui meccanismi di azione dell amianto e dell interazione tra esposizione, caratteristiche individuali e fattori genetici nell eziologia del mesotelioma. Il nostro gruppo di ricerca (Università Piemonte Orientale, Prof. I. Dianzani) sta conducendo uno studio sui geni maggiormente associati al rischio di mesotelioma pleurico maligno (MPM). Il riassunto dello studio è stato presentato nella precedente relazione (Dicembre 2013). I risultati in extenso sono riportati nel lavoro che è stato pubblicato: Betti, M., Casalone, E., Ferrante, D., Romanelli, A., Grosso, F., Guarrera, S., Righi, L., Vatrano, S., Pelosi, G., Libener, R., Mirabelli, D., Boldorini, R., Casadio, C., Papotti, M., Matullo, G., Magnani, C. and Dianzani, I. (2014), Inference on germline BAP1 mutations and asbestos exposure from the analysis of familial and sporadic mesothelioma in a high-risk area. Genes Chromosom. Cancer. doi: /gcc E in preparazione un secondo lavoro sull interazione tra mutazioni genetiche ed esposizione ad amianto.
25 Raccolta di campioni biologici Sinora abbiamo raccolto 62 nuovi casi di MPM nelle aree di Casale Monferrato e Novara. La raccolta di campioni biologici da controlli di popolazione è ripresa all inizio di Giugno, dopo l acquisizione del parere del comitato etico. Sono stati individuati gli operatori che provvederanno alla raccolta dati e campioni. Conclusione. Il progetto procede regolarmente. Vi è un grave ritardo (oltre 6 mesi) sull avvio della raccolta dei campioni biologici a causa del ritardo del CE di Novara, che è stato inattivo per circa 3 mesi a causa di un cambiamento della normativa regionale che ne ha imposto la ricostituzione. Anche per lo studio di Balangero si prevede un ritardo nella disponibilità dei dati a causa dell indagine della Procura di Torino. Infine si registra la necessità di acquisire lo stato in vita e le cause di morte dei deceduti tramite archivi automatizzati (rispettivamente INPS ed ISTAT) per ovviare alla difficoltà di invio dei dati da parte di alcuni comuni. Si chiede pertanto di valutare la possibilità di estendere il periodo concesso per lo studio, senza aumento di risorse e di inviare una richiesta di collaborazione ad INPS ed ISTAT.
26 Completamento Cause morte Coorte Settore f.u. accertate Ricercatore Azienda n % % Reggio E. CA Cemento Amianto F.Luberto ASL Reggio E Reggio E. Ferr Costruzione - Riparazione Ferroviaria F.Luberto ASL Reggio E Bari Cemento Amianto F. Cuccaro ASL di Barletta-Andria-Trani Bagnoli Cemento Amianto S.Menegozzo Istituto Tumori Veneto - CA Cemento Amianto E. Merler ASL Padova e COR Veneto Veneto- Ferr Costruzione - Riparazione Ferroviaria E. Merler ASL Padova e COR Veneto Veneto- Cant NAV Cantieri navali E. Merler ASL Padova e COR Veneto Bologna - Ferr Costruzione - Riparazione Ferroviaria V.Pavone AUSL Bologna Senigallia - CA Cemento Amianto A.Pettinari ASL Senigallia Casale- CA Cemento Amianto C.Magnani Università Piemonte Or Cavagnolo - CA Cemento Amianto C.Magnani Università Piemonte Or Broni - CA Cemento Amianto E.Oddone Università Pavia Casale - Non occ Mogli Cemento Amianto D.Ferrante Università Piemonte Or Toscana - Varie Vari settori E.Chellini ISPO Toscana Roma - CA Cemento Amianto C. Ancona Dip Epidemiologia Reg Lazio Roma - Ferr Ferrovie C. Ancona Dip Epidemiologia Reg Lazio Palermo - Cant Nav Cantieri navali ? M. Musti Università Bari Monfalcone - Cant Nav Cantieri navali??? F.Barbone Università Udine Bologna - Asfalti Asfalti S. Mattioli Università Bologna Totale
27 U.O. 3 Università di Torino - Responsabile Scientifico Prof. Giorgio Scagliotti Analisi di nuovi bio-marcatori predittivi di risposta alla chemioterapia con tecniche di espressione genica e proteica ad alta risoluzione per una migliore definizione della strategia terapeutica in pazienti affetti da mesotelioma pleurico Sono ancora in corso le ricerche e non sono diffondibili i risultati 0
28 U.O. 4 Istituto Tumori Regina Elena - Responsabile Scientifico Prof. Ruggero de Maria Caratterizzazione funzionale delle cellule staminali tumorali derivanti da mesoteliomi pleurici per l identificazione di nuovi bersagli terapeutici Nel corso del progetto sono state svolte attività sperimentali in vitro e in vivo, allo scopo di creare dei modelli preclinici che permettano di sviluppare terapie innovative per il mesotelioma pleurico. L algoritmo sperimentale ha previsto una prima fase di isolamento di cellule staminali tumorali (CSC) attraverso un protocollo consolidato per altri tumori solidi, consistente nella dissociazione meccanica ed enzimatica dei campioni tissutali e quindi la coltura in un apposito terreno senza siero e contenente EGF ed FGF2 al fine di garantire la sopravvivenza selettiva delle cellule più immature, portando a morte le cellule più mature e le cellule contaminanti non neoplastiche. Tale protocollo ha consentito di isolare delle sfere tumorali arricchite in CSC (mesosfere) sia dai mesoteliomi pleurici dei pazienti, sia dalle linee stabilizzate di mesoteliomi. La possibilità di generare ed espandere colture di CSC ha permesso di riprodurre il tumore parentale in topi immunodeficienti (xeno-pazienti). Ritenendo che i tumori primari e i secondari debbano essere sviluppati tenendo in conto la necessità di ricreare una condizione sperimentale che simuli la storia clinica del singolo paziente, abbiamo preso in considerazione due presupposti fondamentali: la necessità di monitorare l evoluzione della malattia sia in assenza sia in presenza di terapia anti-neoplastica; e la necessità di ricreare non solo il tumore del singolo paziente, ma anche di avere una malattia loco-regionale e metastatica che consenta di valutare potenziali agenti terapeutici in un contesto di elevato carico di malattia. Riguardo il primo punto abbiamo trasdotto le mesosfere con un vettore virale che consenta un doppio sistema di monitoraggio (in vivo ed ex vivo) attraverso bioluminescenza e fluorescenza (Luc/EGFP). In merito al secondo punto, abbiamo deciso di utilizzare la capsula renale quale sito di inoculo delle CSC, in quanto esso costituisce un sito che garantisce le migliori condizioni di attecchimento e la generazione di secondarismi in virtù dell elevata vascolarizzazione. L attività in corso prevede un approccio combinato di valutazione dell attività antitumorale di una serie di inibitori chinasici, unitamente ad una caratterizzazione genetica volta a definire potenziali scenari molecolari di farmacosensibilità. Lo screening effettuato con una libreria di inibitori chinasici (Biomol) si è rivelato poco efficace. Pertanto è in corso uno screening con una libreria di 349 farmaci di ultima generazione, contenente sia composti utilizzati nella pratica clinica che farmaci sperimentali oggetto di studio in trial clinici. I composti presenti in tale libraria sono diretti contro i maggiori pathway oncogenici, quali quelli mediati da recettori tirosin-chinasici, da chinasi regolatorie del ciclo cellulare e della mitosi e da 1
29 chinasi coinvolte nei meccanismi di riparo del DNA. I composti in esame sono tutti caratterizzati in termini di bioattività, affinità per il target, potenza di inibizione del target e tollerabilità a livello pre-clinico e/o clinico. Per quel che riguarda la caratterizzazione genetica, abbiamo identificato un pannello di mutazioni da analizzare attraverso next-generation sequencing. Dato che i dati del The Cancer Genome Atlas, TCGA non sono ancora disponibili per il mesotelioma pleurico, abbiamo sfruttato COSMIC e altri dati pubblici. Questa scelta è stata guidata dalla necessità di investigare esclusivamente gli eventi mutazionali identificati quali driver, senza il potenziale confondimento derivante dalla presenza di un elevato numero di mutazioni passenger o neutrali, ritenute prive di significato biologico a seguito di analisi integrate di genomica, trascrittomica e proteomica. Il pannello di mutazione prevede dunque geni frequentemente mutati nei mesoteliomi, molti dei quali facente parte di ben definiti pathway targettabili. Quale approccio parallelo stiamo investigando il potenziale terapeutico del targeting dei microrna attraverso un approccio mirnome-wide. Abbiamo infatti testato una libreria di anti-microrna, che sfrutta la tecnologia dei locked nucleic acid (LNA, mircury LNA microrna inhibitor library, Exiqon, Vedbaek, Denmark), in grado di definire l effetto sulla vitalità cellulare (aumento e decremento) derivante dall inibizione di tutti i microrna attualmente identificati. L utilizzo della tecnologia LNA deriva dalla necessità di aumentare la stabilità degli anti-mirs, e di avere pertanto un potenziale composto facilmente trasferibile in una fase di sviluppo precoce nell uomo. Infatti, il miravirsen, un anti-microrna-122, è già stato testato con successo in trial clinici di fase II nell epatite C dove ha mostrato notevoli segnali di efficacia. I microrna che sono stati da noi identificati come possibile bersaglio terapeutico con questo approccio sono: mir-133, mir-150, mir-197, mir-210, mir-346, mir-361, mir-371-3p, mir-512, mir-574, mir-663, mir-885-5p, mir-1226, mir-1228 e mir In conclusione, le attività in corso prevedono l aumento della nostra collezione di mesosfere, la loro caratterizzazione genetica attraverso un pannello di geni custom comprendente esclusivamente gli eventi driver, lo screening di inibitori chinasici ed anti- microrna sulle mesosfere geneticamente caratterizzare al fine di accoppiare un agente terapeutico ad una specifica anomalia molecolare, attraverso una valutazione nei modelli animali dei composti risultati più efficaci in vitro. 2
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