LE ESPORTAZIONI DELLE REGIONI ITALIANE
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1 11 settembre 2014 II Trimestre 2014 LE ESPORTAZIONI DELLE REGIONI ITALIANE Nel secondo trimestre del 2014, rispetto ai tre mesi precedenti, le vendite di beni sui mercati esteri risultano in aumento per le regioni nord-orientali e centrali (+1,3% per entrambe), mentre l area meridionale e insulare (-2,5%) e quella nordoccidentale (-0,3%) registrano una diminuzione. Nel primo semestre 2014, rispetto allo stesso periodo dell anno precedente, l Italia nord-orientale (+3,4%) e quella meridionale (+2,4%) registrano la crescita più ampia sui mercati esteri. Seguono, con incrementi più contenuti delle esportazioni, le ripartizioni nord-occidentale (+1,2%) e centrale (+0,6%). Risultano invece in marcata contrazione le vendite delle regioni dell Italia insulare (-11,1%). Tra le regioni che forniscono un contributo positivo rilevante alla crescita tendenziale dell export nazionale nel primo semestre 2014 (+1,3%) si segnalano, come particolarmente dinamiche, Emilia-Romagna (+4,5%), Piemonte (+4,4%), Veneto (+3,0%), Marche (+6,6%) e Puglia (+9,4%). Tra le regioni che contribuiscono a frenare l espansione dell export nazionale nel primo semestre 2014 si mettono in luce Sicilia (-11,1%), Sardegna (-11,2%), Lazio (-3,1%) e Basilicata (-24,6%). L aumento delle esportazioni di autoveicoli dal Piemonte, di macchinari e apparecchi n.c.a. da Toscana e Liguria spiega circa il 60% dell incremento tendenziale dell export nazionale nel primo semestre Nello stesso periodo, la contrazione delle vendite di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti, da Toscana e Piemonte e di prodotti petroliferi raffinati da Sicilia, Sardegna e Lazio contribuisce a frenare l export nazionale per quasi un punto percentuale. Nel primo semestre 2014, le province che contribuiscono in misura più marcata a sostenere le vendite nazionali sui mercati esteri sono Torino, Massa Carrara, Vicenza, Modena, Taranto e Bergamo. Il calo delle vendite all estero nelle province di Roma, Milano, Arezzo, Cagliari e Siracusa contribuisce a frenare la crescita dell export nazionale. ESPORTAZIONI PER RIPARTIZIONE TERRITORIALE II trimestre 2010-II trimestre 2014, dati destagionalizzati, milioni di euro Italia nord-occidentale Italia centrale Italia nord-orientale Italia meridionale e insulare II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II ESPORTAZIONI PER RIPARTIZIONE TERRITORIALE II trimestre 2012-II trimestre 2014, dati destagionalizzati, variazioni percentuali congiunturali Italia nord-occidentale Italia centrale Italia nord-orientale Italia meridionale e insulare II III IV I II III IV I II ESPORTAZIONI PER RIPARTIZIONE TERRITORIALE II trimestre 2012-II trimestre 2014, dati grezzi cumulati variazioni percentuali tendenziali Italia nord-occidentale Italia centrale Italia insulare Italia nord-orientale Italia meridionale I dati territoriali per settore di attività economica della merce (CPA) e paese di destinazione dei flussi di esportazione sono disponibili sulla banca dati on-line Prossima diffusione: 11 Dicembre I-II I-III I-IV I I-II I-III I-IV I II
2 Emilia-Romagna Piemonte Veneto Marche Puglia Abruzzo Toscana Bolzano - Bozen Friuli-Venezia Giulia Liguria Trento Valle d'aosta Molise Calabria Lombardia Campania Umbria Basilicata Lazio Sardegna Sicilia PROSPETTO 1. ESPORTAZIONI PER RIPARTIZIONE TERRITORIALE Gennaio-giugno 2014, variazioni percentuali e valori DATI GREZZI DATI DESTAGIONALIZZATI (a) RIPARTIZIONI TERRITORIALI MILIONI DI EURO VARIAZIONI % MILIONI DI EURO VARIAZIONI % gen.-giu gen.-giu II trimestre 2014 II trimestre 2014 gen.-giu I trimestre 2014 Italia nord-occidentale , ,3 Italia nord-orientale , ,3 Italia centrale , ,3 Italia meridionale ,4 Italia insulare , ,5 Province non specificate Italia ,3 (a) I modelli di destagionalizzazione utilizzati per i dati territoriali sono differenti da quelli impiegati per i dati nazionali, pertanto le stime prodotte per ripartizioni territoriali non sono necessariamente coerenti, anche se ponderate, con le stime prodotte a livello nazionale. Nel primo semestre 2014, Emilia-Romagna (+4,5%), Piemonte (+4,4%), Veneto (+3,0%), Marche (+6,6%) e Puglia (+9,4%) sono le regioni che contribuiscono maggiormente a sostenere l export nazionale (Figura 1). In forte espansione risultano anche le vendite all estero di Abruzzo (+4,4%) e Bolzano (+3,4%). Per la Lombardia la dinamica delle vendite all estero è pressoché stazionaria. Il calo delle vendite all estero di Sicilia (-11,1%), Sardegna (-11,2%), Lazio (-3,1%) e Basilicata (-24,6%) contrasta la crescita dell export nazionale. Le altre regioni con contributi negativi e flessioni rilevanti sono Calabria (-7,5%) e Umbria (-2,0%). FIGURA 1. VARIAZIONE E CONTRIBUTO ALLA VARIAZIONE DELLE ESPORTAZIONI NAZIONALI PER REGIONE. 1,0 0,5 0,0 4,5 4,4 3,0 6,6 9,4 4,4 0,8 3,4 0,9 1,0 1,6 1,4-0,7 0,0-0,7-2,0-3,1-0,5-7,5-11,2-11,1-1,0-24,6 2
3 I paesi di sbocco dell export Nel corso del primo semestre 2014, Emilia-Romagna (+8,4%), Lombardia (+3,1%), Veneto (+5,5%) e Piemonte (+5,1%) sono le regioni che contribuiscono maggiormente all aumento delle vendite verso i paesi Ue (+4,2%). Per Sardegna (-21,6%), Sicilia (-4,6%) e Liguria (-2,2%) si rileva, invece, una diminuzione delle vendite verso la stessa area di interscambio. Per quanto concerne la dinamica negativa dell export nazionale verso i mercati extra Ue (-2,2%), le regioni che contribuiscono maggiormente a questo risultato sono: Lombardia (-3,6%), Lazio (-19,5%) e Sicilia (-14,8%). Si rileva una importante diminuzione dell export verso quest area di interscambio anche per Abruzzo (-14,4%), Basilicata (-55,9%), Umbria (-11,4%) e Calabria (-8,7%). Sono invece in rilevante espansione le vendite verso i mercati extra Ue per Piemonte (+3,5%), Puglia (11,6%) e Marche (+5,1%). FIGURA 2. VARIAZIONE E CONTRIBUTO ALLA VARIAZIONE DELLE ESPORTAZIONI NAZIONALI PER AREA UE ED EXTRA UE. Emilia-Romagna Lombardia Veneto Piemonte Lazio Abruzzo Marche Puglia Toscana Trento Umbria Bolzano - Bozen Campania Friuli-Venezia Giulia Valle d'aosta Molise Calabria Basilicata Liguria Sicilia Sardegna -21,6 PAESI UE -1,5-0,5 0,5 1,5-5,6-0,2-2,1-2,2-4,6 3,1 8,4 5,5 5,1 1,9 0,3 0,1 6,5 7,6 7,4 6,5 5,7 2,6 1,1 12,6 PAESI EXTRA-UE -1,5-0,5 0,5 1,5 Piemonte 3,5 Puglia 11,6 Marche 5,1 Liguria 3,3 Friuli-Venezia Giulia 2,1 Bolzano - Bozen 5,5 Valle d'aosta 1,8 Toscana 0,0 Molise -1,8 Calabria -8,7 Emilia-Romagna -0,1 Campania -1,7 Trento -6,6 Veneto -0,4 Sardegna -5,1 Umbria -11,4 Basilicata -55,9 Abruzzo -14,4 Sicilia -14,8 Lazio -19,5 Lombardia -3,6 3
4 L analisi regionale per mercati di sbocco mostra che nel corso del primo semestre 2014 la crescita registrata per l export nazionale è positivamente influenzata dall incremento delle vendite del Piemonte verso Stati Uniti e Cina (rispettivamente +37,5% e +42,4%), della Toscana verso i paesi EDA (+43,7%), dell Emilia-Romagna verso la Germania (+12,0%) e del Lazio verso il Belgio (+26,2%). La rilevante flessione delle vendite di Lombardia e Toscana in Svizzera (rispettivamente -16,2% e -23,9%), del Lazio verso il Giappone (-65,8%) e della Liguria nei paesi OPEC (-46,9%) contribuisce a rallentare l espansione dell export nazionale. FIGURA 3. VARIAZIONE E CONTRIBUTO ALLA VARIAZIONE DELLE ESPORTAZIONI NAZIONALI PER MERCATO DI SBOCCO E REGIONE -1,0-0,5 0,0 0,5 1,0 Stati Uniti - Piemonte EDA - Toscana 37,5 43,7 Germania - Emilia-Romagna 12,0 Belgio - Lazio 26,2 Cina - Piemonte 42,4 Regno Unito - Lombardia Stati Uniti - Emilia-Romagna Stati Uniti - Toscana Germania - Lazio EDA - Veneto 11,5 11,6 18,7 19,2 24,1 OPEC - Sardegna Mercosur - Piemonte Svizzera - Veneto Svizzera - Piemonte Turchia - Sicilia OPEC - Toscana OPEC - Liguria Svizzera - Toscana -21,9-21,9-13,4-15,9-38,5-18,8-46,9-23,9 Giappone - Lazio -65,8 Svizzera - Lombardia -16,2 4
5 I settori L analisi congiunta per settore e regione di provenienza della merce, svolta considerando anche il loro contributo alla variazione complessiva dell export italiano, mostra che nel primo semestre 2014 un rilevante impulso alla contenuta crescita delle esportazioni nazionali proviene dai forti incrementi registrati per le vendite all estero di autoveicoli dal Piemonte (+48,7%), di macchinari e apparecchi n.c.a. dalla Toscana e dalla Liguria (rispettivamente +16,8% e +76,0%) e di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici dalle Marche (+26,2%). Si segnala il sostenuto incremento delle vendite di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti, dalla Puglia (+63,1%). Decrementi significativi delle vendite all estero si registrano invece per metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti, da Toscana (-26,8%) e Piemonte (-15,4%) e per prodotti petroliferi raffinati da Sicilia (-9,6%) e Sardegna (-13,3%). FIGURA 4. VARIAZIONE E CONTRIBUTO ALLA VARIAZIONE DELLE ESPORTAZIONI NAZIONALI PER SETTORE DI ATTIVITÀ E REGIONE -1,0-0,5 0,0 0,5 1,0 Autoveicoli - Piemonte 48,7 Macchinari e apparecchi n.c.a. - Toscana Macchinari e apparecchi n.c.a. - Liguria Articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici - Marche 16,8 26,2 76,0 5 5 Macchinari e apparecchi n.c.a. - Emilia-Romagna Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia) - Lombardia Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili - Veneto Macchinari e apparecchi n.c.a. - Veneto Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti - Puglia Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili - Toscana 3,0 10,0 9,4 3,9 7,6 63,1 Coke e prodotti petroliferi raffinati - Liguria Coke e prodotti petroliferi raffinati - Toscana Sostanze e prodotti chimici - Sicilia -31,8-36,1-32,1 Computer, apparecchi elettronici e ottici - Lombardia Autoveicoli - Lombardia -18,5-6,5 Coke e prodotti petroliferi raffinati - Lazio -44,7 Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti - Piemonte Coke e prodotti petroliferi raffinati - Sardegna Coke e prodotti petroliferi raffinati - Sicilia Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti - Toscana -15,4-13,3-9,6-26,8 5
6 Le dinamiche delle esportazioni a livello provinciale Il cartogramma fornisce un quadro d insieme della dinamica territoriale delle esportazioni nazionali a livello provinciale. Le province che nel primo semestre 2014 danno il contributo più importante alla crescita dell export nazionale sono Torino (+8,5%), Massa-Carrara (+59,2%), Vicenza (+4,9%), Modena (+6,4%), Taranto (+65,6%), Bergamo (+4,6%), Brescia (+3,9%), Chieti (+9,8%), Treviso (+4,4%) e Bologna (+3,9%). CARTOGRAMMA 1. ESPORTAZIONI NAZIONALI PER PROVINCIA Gennaio-giugno 2014, intervalli di valori percentuali definiti sulla base dei quartili della distribuzione a) VARIAZIONI PERCENTUALI DELLE ESPORTAZIONI PROVINCIALI b) CONTRIBUTO PROVINCIALE ALLA VARIA- ZIONE DELLE ESPORTAZIONI NAZIONALI 7,2 0,03 2,5 < 7,2 0,01 < 0,03-3,6 < 2,5-0,01 < 0,01 < -3,6 < -0,01 Altre province che presentano una dinamica positiva particolarmente sostenuta sono Piacenza (+12,4%), Genova (+10,6%), Ascoli Piceno (+12,2%), Prato (+12,6%) e Ferrara (+10,7%). Tra le province che presentano invece una sensibile diminuzione delle vendite all estero, associata a un importante impatto negativo sulla dinamica dell export nazionale, si segnalano Roma (-13,6%), Milano (-3,0%), Arezzo (-10,9%) e Cagliari (-12,0%). 6
7 Glossario Contributo alla variazione tendenziale: misura l incidenza delle variazioni delle importazioni e delle esportazioni dei singoli aggregati merceologici o geografici sull aumento o sulla diminuzione dei flussi aggregati. Dati destagionalizzati: dati depurati delle fluttuazioni stagionali dovute a fattori meteorologici, consuetudinari, legislativi, ecc. Esportazioni: includono tutti i beni (nazionali o nazionalizzati, nuovi o usati) che, a titolo oneroso o gratuito, escono dal territorio economico del Paese per essere destinati al resto del mondo, Esse sono valutate al valore FOB (free on board), che corrisponde al prezzo di mercato alla frontiera del Paese esportatore, Questo prezzo comprende il prezzo ex-fabrica, i margini commerciali, le spese di trasporto internazionale e gli eventuali diritti all'esportazione. Tre segni più (+++) indicano variazioni superiori a 999,9 per cento. Variazione congiunturale: variazione percentuale rispetto al mese o al periodo precedente. Variazione tendenziale: variazione percentuale rispetto allo stesso mese o allo stesso periodo dell anno precedente. 7
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