dar da bere agli assetati... 1

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1 dar da bere agli assetati... 1 La sacra scrittura Gesù giunse ad una città della Samaria chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere». I suoi discepoli erano andati in città a fare provvista di cibi. Allora la donna samaritana gli dice: «Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani. Gesù le risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: «Dammi da bere!», tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva». Gli dice la donna: «Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?». Gesù le risponde: «Chiunque beve di quest acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d acqua che zampilla per la vita eterna». «Signore - gli dice la donna -, dammi quest acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua». (Gv 4,6-15)

2 dar da bere agli assetati... 2 per riflettere La scena che viene descritta è tipicamente familiare: una donna di Samaria, senza nome, perchè rappresentante di un intero popolo, viene ad attingere acqua da un pozzo. Gesù è solo con lei mentre i discepoli sono andati in città a prendere cibo. Il dialogo tra i due inizia con una libera richiesta di Gesù: dammi da bere. Egli come sempre prende l iniziativa sulla vita di ogni uomo e, in questo caso non lascia cadere l opportunità di rivelare il mistero dell acqua viva. In realtà egli lo fa partendo da una necessità umana, senza porre la donna in difficoltà. Egli si presenta bisognoso come ogni uomo. La risposta di fronte a una domanda è la condizione per incontrare il mistero di Dio ed aprirsi al suo dono. La Samaritana con stupore misto ad ironia pone la sua riflessione a livello di rapporti umani: Come! Tu che sei giudeo chiedi da bere a me che sono samaritana? Il disprezzo tra i due popoli era profondo ed è comprensibile che la donna consideri l uomo che ha davanti come un qualsiasi giudeo. Ma Gesù porta presto il dialogo nel suo vero terreno, quello del mistero della sua persona: Se tu conoscessi il dono di Dio... Se la meraviglia della donna è ovvia per il comportamento inconsueto di questo giudeo che chiede dell acqua, le parole di Gesù rivelano una realtà ben più profonda: non è Gesù che dovrebbe chiedere qualcosa ma la donna, perchè solo Lui è capace di dare l acqua vera, quella che zampilla per la vita eterna (Gv 1,14). È lui la sorgente e l acqua allo stesso tempo: soltanto in lui si sazierà la nostra sete di infinito, di felicità, di pienezza umana, fisica e spirituale nello stesso tempo.

3 dar da bere agli assetati... 3 per riflettere Il dono di Dio che Gesù offre alla donna è qualcosa di grande: la progressiva rivelazione della sua persona. Anche letterariamente il dono di Dio e l acqua viva indicano la stessa realtà. Davanti a lei c è un pozzo misterioso che contiene un acqua che può saziare la sua sete profonda. E un acqua che è un dono esclusivo di Dio, la conoscenza profonda del mistero di Cristo, il dono dello Spirito. In questa promessa Gesù fa balenare al cuore della Samaritana non un beneficio qualsiasi (una guarigione, la soluzione di un problema) ma un dono più grande, Dio stesso che si offre all uomo. La donna comincia ad intuire qualcosa, comincia a riconoscere dentro di sè che nella vita ha cercato nella direzione sbagliata, che ha aspettato consolazione da esperienze incapaci di placare la sua sete. La linea sottile che separa la vita buona da quella sbagliata è in mano alla nostra libertà, dipende da noi, da quanta volontà abbiamo di percorrere fino alle estreme conseguenze la strada del bene. La samaritana ha il coraggio di non rimandare e si decide a continuare la sua ricerca, mettendosi in ascolto della propria voce interiore. Spinta dalla curiosità, comincia ad interrogarlo sulla sua identità. Gesù resta nella domanda e nella sete della donna, facendosi compagno del suo faticoso cammino di fede ed accompagnandola nella comprensione del suo messaggio. Chiunque beve di quest acqua avrà di nuovo sete; ma chi beve dell acqua che io gli darò, non avrà più sete; anzi, l acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna.

4 dar da bere agli assetati... 4 per riflettere Quando si rende conto che Gesù promette una forza spirituale capace di soddisfare altre seti, la samaritana spalanca le porte del suo cuore. Si affida a Lui per colmare la sua inquietudine interiore. La richiesta dammi di quest acqua fa da contraltare all iniziale dammi da bere di Gesù. Tra il Creatore e la creatura, tra Dio e noi, si instaura per grazia una relazione di mutua attrazione, per cui ciò che si muove in noi è la stessa forza di amore che Dio ha in sé e ci comunica, perché gli restituiamo ciò che ha posto dentro il nostro essere. L Amore ha una perfetta circolarità, dove chi dà riceve e chi desidera è appagato. L Amore basta a se stesso, è in sé perfetto, non ha bisogno di aggiunte. Qualunque aggiunta sarebbe estranea all Amore.

5 dar da bere agli assetati... 5 un po di numeri Nulla può sopravvivere senza acqua più di alcuni giorni: il terreno diventa arido e improduttivo, le piante perdono fiori e frutti, gli animali e le creature umane gridano verso il cielo e muoiono. Nei paesi industrializzati ogni persona, mediamente, usa dagli 80 a più di 300 litri di acqua al giorno; in altri paesi per niente industrializzati si può contare, quando va bene, su 7 litri, mentre in zone particolarmente aride, in media ogni persona ne può utilizzare solo 5 litri al giorno, mentre l ONU indica come soglia minima per una decente sopravvivenza 25 litri. Non tutti i paesi della Terra hanno facilità di accesso a questa essenziale risorsa di vita. Oggi la lista dei paesi colpiti da insufficienza idrica raggiunge ben 20 situazioni; la FAO stima che nel 2095 il problema sarà mondiale. Per la metà della popolazione mondiale e per i 3/5 di quelli che vivono nel Terzo Mondo, la possibilità di avere accesso in condizioni ragionevolmente comode ad una sorgente di acqua potabile sicura e sufficiente, continua ad essere un songo piuttosto che una realtà. Infatti in questi paesi più poveri, l approvvigionamento idrico richiede enormi risorse di tempo e di energia. Le donne e i ragazzi in Africa, ad esempio, fanno ogni giorno fino a 10 km a piedi solo per soddisfare i bisogni più elementari.

6 dar da bere agli assetati... 6 un po di numeri L acqua è un grande dono di Dio per tutti. Non possiamo dimenticare e rimuovere dalla coscienza che l acqua è una risorsa essenziale per l umanità tutta e che ogni uomo deve aver la possibilità di accedervi. Invece le risorse sono distribuite in modo ineguale. Queste disuguaglianze devono essere rimosse. Gli assetati nel mondo interpellano anche noi. Il primo impegno è, quindi, non sprecare questa risorsa, che non è infinitamente rinnovabile. Già oggi ci sono guerre legate all utilizzo delle risorse idriche, perché senz acqua non ci può essere sviluppo. Si deve intervenire soprattutto sull accesso e l utilizzo dell acqua potabile per uso personale e domestico. La tecnologia ha già offerto e può ancora offrire valide soluzioni: perforazioni di pozzi, acquedotti, pozzi scavati per recuperare l acqua piovana, utilizzo di pannelli solari, desalinizzazione, drenaggio. Tanti progetti con queste caratteristiche sono portati avanti dai missionari e dalle associazioni.

7 dar da bere agli assetati... 7 ognuno è chiamato a rispondere in prima persona Laudato sii mio Signore per sora acqua la quale è umile et pretiosa et casta e dalla quale ogni uomo trova sostentamento Cantava S. Francesco, e ogni persona del mondo dovrebbe cantare come lui. Gesù chiede a ciascuno di noi, come alla samaritana, Dammi da bere. E ci chiama ad essere collaboratori responsabili del suo amore e del suo progetto di salvezza. Non solo nella distribuzione universale di questo essenziale bene per la vita sulla Terra, ma anche per quella sete del Dio vivente che è presente nel cuore di ogni uomo... Diventare sorgente: bellissimo progetto per ogni cuore assetato di più vita. Dio si aspetta molto da noi in questo tempo di conversione e di grazia, del Giubileo della Misericordia.

8 dar da bere agli assetati... 8 preghiera È toccato anche a me, Gesù: un giorno ti ho incontrato come un povero, come un assetato, come un viandante stanco che chiede aiuto. Hai dovuto vincere le mie reticenze, i miei sospetti ed i miei dubbi per offrirmi una possibilità nuova: un acqua che zampilla per la vita eterna. Un po alla volta tu mi hai aperto gli occhi sulla mia esistenza, mi hai fatto riconoscere i miei fallimenti e le mie ferite, i miei peccati e le mie infedeltà. Tu mi hai condotto all essenziale, a quello che conta veramente e ti sei rivelato come l Inviato di Dio, il Messia, il suo Cristo. È toccato anche a me, Signore, ad uno dei pozzi della storia di incontrarti e di riconoscerti come il Salvatore, come l Unico capace di colmare la mia sete più profonda. Aspettaci, Signore, al pozzo dell incontro, nell ora provvidenziale che scocca per ognuno. Presèntati e parlaci per primo, tu mendicante ricco dell unica acqua viva. Distoglici, pian piano, da tanti desideri, da tanti amori effimeri che ancora ci trattengono. Riportaci in noi stessi, nel centro più segreto dove nessun altro giunge. Tra le dure pietre dell orgoglio, il fango dei compromessi, la sabbia dei rimandi, scava tu stesso un varco al tuo Santo Spirito.