Dalla diagnosi al PDP nell'adhd: strategie e strumenti
|
|
- Ruggero Conti
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Dalla diagnosi al PDP nell'adhd: strategie e strumenti Dott.ssa Paola Cerratti Psicologa cerratti.psy@hotmail.it
2 Dalla diagnosi al PDP nell'adhd strategie e strumenti 1.Chi è il bambino con ADHD 2.L'attenzione 3.Il dialogo interno 4.ADHD e apprendimenti 5.Strategie in classe 2
3 Dalla diagnosi al PDP nell'adhd strategie e strumenti 3
4 Dalla diagnosi al PDP nell'adhd strategie e strumenti 4
5 Dalla diagnosi al PDP nell'adhd strategie e strumenti 5
6 Il bambino non riesca a regolare... Concentrazione e attenzione Pianificazione Autostima Il b. non riesce a regolare... Comportamento con gli altri Comportamento motorio Motivazione e l'impegno Risponde con impulsività Le emozioni 6
7 Dalla diagnosi al PDP nell'adhd strategie e strumenti 1.Chi è il bambino con ADHD 2.L'attenzione 3.Il dialogo interno 4.ADHD e apprendimenti 5.Strategie in classe 7
8 Quando le insegnanti arrivano nel cortile, attirate dalle urla dei bambini, trovano Dario ancora a terra; accanto a lui alcune sedie rovesciate, utilizzate dal ragazzino per costruire una torre, sulla quale si è arrampicato, cadendo rovinosamente al suolo. Non è la prima volta che Dario si impegna in attività particolarmente rischiose, senza valutare in modo adeguato le possibili conseguenze. Nella classe attigua, l'insegnante rimprovera per l'ennesima volta Simone: è continuamente distratto, con lo sguardo perso nel vuoto, assorto da mille pensieri, lento nel porre attenzione alle parole altrui e nell'iniziare il compito 8 Fedeli 2012
9 Attenzione automatica vs volontaria Stimolo ambientale Rilevanza basata sulla salienza percettiva - Bottom-up: guidato dall'esterno (fattori spaziali o di novità, caratteristiche strutturali e dinamiche) - Automatico - Adattivo in natura b. piccoli Fedeli 2012 SAPost Prestazione attentiva SAAnt Rilevanza basata sul significato Rappresentazione mentale degli obiettivi - Top down Volontario e strategico (riorientamento attentivo) - adolescenza Richiede maggior sforzo cognitivo, catalizzando l'att. e inibendo le interferenze 9
10 Attenzione automatica vs volontaria Dario ridotto sforzo inibitorio degli stimoli interferenti con un deficit di guida attiva dell'attenzione il che lo porta a spostare di continuo la sua attenzione in base alla mera salienza percettiva degli stimoli senza riuscire a concentrarla in modo stabile e continuativo in un'attività di apprendimento. Simone presenta una compromissione nel mantenere attiva in ML la rappresentazione mentale del compito da svolgere e degli obiettivi da raggiungere. 10 Fedeli 2012
11 Attenzione automatica vs volontaria IL SOVRACCARICO ATTENTIVO L'inefficienza del SAA diviene evidente in situazioni di elevato carico percettivo, laddove tale sistema deve selezionare fra tanti stimoli quelli più salienti e nel contempo spostare la selezione da un piano percettivo ad uno di significato. Coniugare STIMOLAZIONE e ORGANIZZAZIONE Collocare il b. in contesti d'apprendimento stimolanti potenzia la sua capacità di attenzione attivando maggiormente le aree cerebrali deficitarie. Puntare su stimoli intracompito, cioè collegati logicamente all'obiettivo dell'apprendimento 11 Fedeli 2012
12 Attenzione automatica vs volontaria Compiti attivi vs passivi 12 Fedeli 2012
13 La strutturazione del compito COMPITO = sequenza e consegne 0 = assenza di strutturazione: il compito è liberamente costruito dal b. 1 = bassa strutturazione: il compito prevede un numero di passi variabili: il b. sceglie tra numerose alternative. 2 = media strutturazione: il compito prevede una serie di passi predefiniti, che tuttavia possono essere svolti in base ad alcuni itinerari alternativi prefissati dall'insegnante. 3 = elevata strutturazione: il compito è strutturato attraverso una precisa sequenza di passi predefiniti. Riducendo la strutturazione aumenta il numero di decisioni che il soggetto deve prendere autonomamente. 13 Fedeli 2012
14 La strutturazione del compito COMPITO = sequenza e consegne 0 = assenza di strutturazione: il compito contiene consegne generiche sul tipo di attività senza specificare il risultato da raggiungere. 1 = bassa strutturazione: il compito contiene consegne sugli obiettivi ma non indica stimoli necessari allo svolgimento. 2 = media strutturazione: il compito contiene chiare consegne sugli obiettivi e sui passi intermedi e prevede una serie di materiali tra i quali il b. può scegliere. 3 = elevata strutturazione: il compito contiene istruzioni e consegne chiare sugli obiettivi da raggiungere, sui passi da compiere e sui materiali da utilizzare. Riducendo la strutturazione aumenta il numero di decisioni che il soggetto deve prendere autonomamente. 14 Fedeli 2012
15 Attenzione automatica vs volontaria L'ABITUDINE La rilevanza di uno stimolo tende a ridursi quando diviene ripetitivo e abituale di conseguenza il SAP non si orienta più in modo automatico verso di esso e dovrà intervenire il SAA che con uno sforzo di focalizzazione lo ricondurrà al centro del campo percettivo. Con l'abitudine ai materiali e alle attività diminuisce l'orientamento automatico del SAP verso di essi aumentando parallelamente la tendenza a rivolgersi verso stimoli interferenti irrilevanti rispetto al compito, ma comunque nuovi e salienti a livello percettivo. Usare stimoli nuovi: i b. con ADHD spesso reagisco positivamente a situazioni nuove e di sfida. Fedeli
16 Attenzione automatica vs volontaria Coinvolgere attivamente il bambino, per es. chiamando a caso i nomi degli alunni perché rispondano durante la lezione a qualche domanda su quanto stanno facendo. Usare materiali collegati con i contenuti che riguardano gli argomenti insegnati. Usare segnali specifici per indicare dove e quando è richiesta l'attenzione del bambino. 16 Fedeli 2012
17 Dalla diagnosi al PDP nell'adhd strategie e strumenti 1.Chi è il bambino con ADHD 2.L'attenzione 3.Il dialogo interno 4.ADHD e apprendimenti 5.Strategie in classe 17
18 Il riordino del banco 1. Liberare il banco considerando quanto già avvenuto in passato L'attenzione è focalizzata su attività già consolidate e materiali già usati. È adatto per b. fino alla 3 elementare 2. Riordinare tenendo conto delle attività che devono ancora essere svolte: il comportamento è guidato dall'immagine mentale anticipata dei compiti futuri. L'attenzione è focalizzata a mantenere attiva in ML la rappresentazione dei compiti che lo attendono. È adatto a b. dalla 3 elementare in poi Fedeli
19 Organizzazione e controllo dei processi cognitivi I bambini ADHD hanno un assetto cognitivo particolare: livello intellettivo e memoria di base nella norma MA Scarse competenze strategiche e organizzative tali da non permettere loro di sfruttare al meglio queste risorse utilizzando adeguate procedure di elaborazione di informazioni; difficoltà nell'inibizione degli stimoli disturbanti. 19
20 Apprendimenti complessi 20
21 Apprendimenti complessi Difficoltà nella comprensione dei testi updating: abilità di aggiornare i contenuti della memoria di lavoro e quindi di attribuire differenti livelli di attivazione alle diverse informazioni hanno un minore ricordo delle informazioni rilevanti e contemporaneamente un maggiore ricordo delle informazioni irrilevanti! 21
22 Il deficit di ML Difficoltà nella composizione dei testi Scrivere un testo richiede: Mantenere in ML l'argomento da trattare. Richiamare dalla MLT tutte le info riguardanti l'argomento inibendo quelle irrilevanti. Ordinare le info selezionate in base a un criterio sempre usando la ML come tavolo di lavoro per manipolare i dati. Produrre una forma orale o scritta di quanto programmato. Fedeli
23 Apprendimenti complessi Difficoltà nei problemi di matematica Per poter risolvere un problema il bambino deve: Leggere e comprendere un testo Rappresentarsi il problema (crearsi un'immagine mentale della relazione tra i dati) Identificare i dati irrilevanti Pianificazione del processo di soluzione Monitorare il processo di soluzione Dare la risposta 23
24 Dalla diagnosi al PDP nell'adhd strategie e strumenti 1.Chi è il bambino con ADHD 2.L'attenzione 3.Il dialogo interno 4.ADHD e apprendimenti 5.Strategie in classe 24
25 Organizzazione del contesto Strutturazione dei tempi, degli spazi e delle attività. Prevedibilità - routines giornaliere. Chiarificazione- attività auto-esplicative per obiettivo e durata. Adeguamento delle attività rispetto alle caratteristiche, alle capacità e alla motivazione del ragazzo. 25
26 La strutturazione L'ambiente deve fornire al bambino le seguenti informazioni: Cosa devo fare? Come? Quando? Per quanto tempo? E dopo? 26
27 La strutturazione La disposizione dei BANCHI deve essere tale per cui: dalla cattedra il b. deve essere ben visibile; deve essere favorito lo scambio di sguardo insegnante-b.; è facilmente raggiungibile; se un altro bambino di alza deve essere coinvolto il meno possibile; dal suo posto deve poter osservare meno bambini possibili; il compagno di banco non deve essere un b. con ADHD! 27
28 Tratto da Cornoldi, De Meo, Offredi e Vio; 2001 La strutturazione Stabilire e prevedere i TEMPI di lavoro: I b. con ADHD sono molto poco abili nel compiere stime realistiche di grandezze, tempi, quantità, difficoltà. Abituare i bambini a lavorare con tempi stabiliti significa aiutarli a valutare meglio e quindi ad essere sempre più efficaci nella pianificazione e organizzazione del lavoro, identificando anche la quantità di impegno necessario per svolgere ogni consegna. 28
29 La strutturazione L'organizzazione del materiale: Può essere utile appendere un cartellone dei materiali e uno delle materie. Tratto da Cornoldi, De Meo, Offredi e Vio;
30 Routine e prevedibilità La destrutturazione come momento di rischio. Riduzione della regolamentazione esterna. Abbassamento del livello di monitoraggio I momenti destrutturati prevedono una drastica riduzione della guida esterna e ciò è particolarmente problematico per un bambino con problemi comportamentali e quindi privo di una efficace capacità di regolazione interna. Nei contesti destrutturati il bambino deve: discriminare i contesti, richiamare dalla memoria le regole da rispettare nello specifico ambiente in uno specifico momento inibendo le informazioni rilevanti; mettere in atto l'azione inibendo i comportamenti disturbanti e guidando l'azione con un dialogo interno. 30
31 Routine e prevedibilità Attività routinarie e strutturate routine di inizio lezione (controllo del materiale...); presentazione delle attività previste per la giornata (comprensiva dei tempi di lavoro); pause concordate e possibilmente sempre alla stessa ora; attività durante la ricreazione stabilite a priori; dettatura dei compiti per casa (non negli ultimi minuti di lezione); routine di fine lezione (saluto...). 31
32 Le regole della classe Le regole della classe devono: essere condivise; essere semplici ed esplicitate; Descrivere le azioni in modo operativo; Utilizzare indizi pittorici colorati; Essere poche ed espresse sinteticamente. 32
33 Le regole della classe 33 Tratto da Cornoldi, De Meo, Offredi e Vio; 2001
34 Chiarificazione e adeguamento Quando le istruzioni sono inevitabilmente complesse, creare un piano sequenziale, suddividerle e presentare il compito passo per passo, fornendo un rinforzo per ogni sotto-obiettivo raggiunto. Ricorrere spesso al canale visivo, a stimoli colorati, a segnali concordati con il bambino, sia verbali che gestuali; Far ripetere al bambino le informazioni rilevanti contenute in un testo o in una consegna. Fornire al bambino delle informazioni di ritorno. Dare delle note positive. 34
35 Dalla diagnosi al PDP nell'adhd strategie e strumenti Brevità Varietà Strutturazione 35
36 Dalla diagnosi al PDP nell'adhd: strategie e strumenti Dott.ssa Paola Cerratti Psicologa cerratti.psy@hotmail.it
MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA SCUOLA SECONDARIA DI 1 GRADO "CIRO SCIANNA" C.F. 81002590826 - C.M.
MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA SCUOLA SECONDARIA DI 1 GRADO "CIRO SCIANNA" C.F. 81002590826 - C.M. PAMM06400T * Via De Spuches, n.4-90011 BAGHERIA (PA) (091/9430-17-18-19 091/943347
DettagliDalla Diagnosi Funzionale al PEI. Valutazione delle abilità attraverso l osservazione del comportamento e i test
Dalla Diagnosi Funzionale al PEI Valutazione delle abilità attraverso l osservazione del comportamento e i test Effetti del non Valutare Sopravvalutare Problemi di comportamento (isolamento) Sottovalutare
DettagliLiceo Linguistico Marcelline Bolzano Docente: Lavezzo Martina
Liceo Linguistico Marcelline Bolzano Docente: Lavezzo Martina CURRICULUM DI SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE/EDUCAZIONE FISICA Nella stesura del curriculum di Scienze Motorie e Sportive/Educazione Fisica si
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO SASSOFERRATO UNITÁ DI INSEGNAMENTO APPRENDIMENTO n.1 a.s.2013/2014
Articolazione dell apprendimento Dati identificativi ISTITUTO COMPRENSIVO SASSOFERRATO UNITÁ DI INSEGNAMENTO APPRENDIMENTO n.1 a.s.2013/2014 Titolo significativo Risolvere i problemi Insegnamenti coinvolti
DettagliAPPRENDIMENTO. 1. a. Conoscere, denominare classificare e verbalizzare semplici figure geometriche dello spazio e del piano.
matematica Comunicazione nella madrelingua 1. Descrive e denomina figure 1. a. Conoscere, denominare classificare e verbalizzare semplici figure geometriche dello spazio e del piano. - Terminologia specifica
DettagliL intelligenza numerica
L intelligenza numerica Consiste nel pensare il mondo in termini di quantità. Ha una forte base biologica, sia gli animali che i bambini molto piccoli sanno distinguere poco e molto. È potentissima e può
DettagliAPPLICAZIONE DI UN TRATTAMENTO METACOGNITIVO DI GRUPPO PER BAMBINI AFFETTI DA DISTURBO DA DEFICIT DELL ATTENZIONE CON
APPLICAZIONE DI UN TRATTAMENTO METACOGNITIVO DI GRUPPO PER BAMBINI AFFETTI DA DISTURBO DA DEFICIT DELL ATTENZIONE CON IPERATTIVITÀ E DI UN PERCORSO DI PARENT TRAINING RIVOLTO AI GENITORI Laura Vanzin,
DettagliFormat per la progettazione (di un unità formativa di xx ore per apprendere per competenze)
Format per la progettazione (di un unità formativa di xx ore per apprendere per competenze) 1. Gli esiti dell apprendimento: selezione delle competenze e prestazioni oggetto di un unità formativa e costruzione
DettagliINCLUSIONE e PERSONALIZZAZIONE del percorso didattico. degli ALUNNI con DISTURBI SPECIFICI di APPRENDIMENTO
INCLUSIONE e PERSONALIZZAZIONE del percorso didattico degli ALUNNI con DISTURBI SPECIFICI di APPRENDIMENTO 1 le metodologie didattiche adatte per i bambini con DSA sono valide per ogni bambino, e non viceversa
DettagliCIRCOLO DIDATTICO DI SAN MARINO Anno Scolastico 2013/2014
CIRCOLO DIDATTICO DI SAN MARINO Anno Scolastico 2013/2014 RICERCA-AZIONE Insegnare per competenze: Lo sviluppo dei processi cognitivi Scuola Elementare Fiorentino DESCRIZIONE DELL ESPERIENZA Docente: Rosa
DettagliLavorare su tutta la classe per il rispetto delle regole. INSEGNANTE: Maria Teresa Macellari TIROCINANTE: Martina Marenghi
Lavorare su tutta la classe per il rispetto delle regole Classe 1ª 1 Scuola elementare di San Polo INSEGNANTE: Maria Teresa Macellari TIROCINANTE: Martina Marenghi LA SCELTA DELL OBIETTIVO Lavoriamo sulle
DettagliPIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO Per alunni con DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI (ai sensi del DM 27 /12/2012) Anno Scolastico
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO Per alunni con DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI (ai sensi del DM 27 /12/2012) Anno Scolastico Classe.. Sezione Indirizzo di studio.. Referente o coordinatore di classe 1. DATI
DettagliPiazza dei Martiri, 1/2-40121 Bologna
Piazza dei Martiri, 1/2-40121 Bologna Tolmezzo 09 Settembre 2011 TECNICI (NEUROPSICHIATRI, PSICOLOGI, LOGOPEDISTI INSEGNANTI DI OGNI ORDINE E GRADO GENITORI E DISLESSICI ADULTI Sensibilizzare il mondo
DettagliAppendice III. Competenza e definizione della competenza
Appendice III. Competenza e definizione della competenza Competenze degli psicologi Lo scopo complessivo dell esercizio della professione di psicologo è di sviluppare e applicare i principi, le conoscenze,
DettagliTITOLO INIZIATIVA DESTINATARI LUOGO DURATA COSTO AMBITO TITOLO INIZIATIVA DESTINATARI LUOGO DURATA COSTO AMBITO
ENTE: CENTRO STUDI ERICKSON PRESENTAZIONE delle INIZIATIVE di FORMAZIONE ORGANIZZATE dai SOGGETTI ACCREDITATI o RICONOSCIUTI COME QUALIFICATI (DM 177/00 - Direttiva 90/03) Periodo II Quadrimestre 2009/2010
DettagliPiano didattico personalizzato
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Istituto Comprensivo Dante Alighieri Via Falck n 110 20099 Sesto S. Giovanni (MI) Telefono: 02 36 57 471 Fax: 02 36 57 47 36 E-mail: segreteria@comprensivodante.it
DettagliDSA Come costruire un Piano Didattico Personalizzato efficace. Grazia Mazzocchi
DSA Come costruire un Piano Didattico Personalizzato efficace Grazia Mazzocchi Faenza 25 Febbraio 2015 Centro Territoriale di Supporto per le disabilità Http://cts.w.istruzioneer.it/ DSA e normativa di
DettagliTecniche strategie e metodologie del processo di insegnamento-apprendimento. a cura della Dott.ssa Donata Monetti
Tecniche strategie e metodologie del processo di insegnamento-apprendimento a cura della Dott.ssa Donata Monetti Gli elementi di base della dinamica insegnamento - apprendimento LA PROGRAMMAZIONE DEGLI
DettagliAttività di recupero che si intendono attivare per colmare le lacune emerse dalle prove d ingresso:
LIVELLI DI PARTENZA Strumenti utilizzati per rilevarli: Colloqui individuali e di gruppo sul curricolo formativo generale e specifico disciplinare e pregresso. Discussione di gruppo. Livelli di partenza
DettagliRaccomandazione del Parlamento europeo 18/12/2006 CLASSE PRIMA COMPETENZE ABILITÀ CONOSCENZE. Operare con i numeri
COMPETENZA CHIAVE MATEMATICA Fonte di legittimazione Raccomandazione del Parlamento europeo 18/12/2006 CLASSE PRIMA COMPETENZE ABILITÀ CONOSCENZE L alunno utilizza il calcolo scritto e mentale con i numeri
DettagliI DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
I DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO I DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO Si parla di disturbo specifico di apprendimento quando un soggetto in età evolutiva presenta difficoltà isolate e circoscritte
DettagliIl progetto di vita: la funzione del docente
L orientamento dove essere effettuato considerando le caratteristiche cognitive e comportamentali dell alunno la disabilità le competenze acquisite gli interessi e le predisposizioni personali e non ultimo
DettagliRapporto dal Questionari Insegnanti
Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la
DettagliUn lavoro di classe per diminuire la confusione
Classe I scuola elementare di Mucinasso Un lavoro di classe per diminuire la confusione Insegnanti: Margherita e Sonia Tesista: Valentina Cazzoli Osservazione occasionale Le insegnanti: Noi vorremmo che
DettagliA.s. 2008 2009. PROGETTO DI RICERCA-AZIONE SUL METODO FEUERSTEIN ANNO SECONDO (Approvato dal Collegio dei Docenti nella seduta del 30 giugno 2008)
A.s. 2008 2009 PROGETTO DI RICERCA-AZIONE SUL METODO FEUERSTEIN ANNO SECONDO (Approvato dal Collegio dei Docenti nella seduta del 30 giugno 2008) In seguito alla sperimentazione in classe dello scorso
DettagliLE STRATEGIE DI COPING
Il concetto di coping, che può essere tradotto con fronteggiamento, gestione attiva, risposta efficace, capacità di risolvere i problemi, indica l insieme di strategie mentali e comportamentali che sono
DettagliPROGRAMMAZIONE EDUCATIVA PER GLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI ANNO SCOLASTICO 2014/2015
PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA PER GLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI ANNO SCOLASTICO 2014/2015 La programmazione educativa, redatta dal Presidente del Gruppo H e stilata dalla Docente F/S per le attività a sostegno
DettagliPIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER ALUNNI CON ADHD
ISTITUTO COMPRENSIVO n. 19 Santa Croce VERONA Via S.Felice Extra 15/a 37131 Verona Tel.045 526583 - Fax 045 8402228 vric89100p@istruzione.it www.comprensivo19.it PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER ALUNNI
DettagliLa Dislessia è uno dei disturbi specifici di apprendimento, di seguito denominati «DSA» (LEGGE 8 ottobre 2010, n. 170 ) Lucia Scuteri 30.06.
La Dislessia è uno dei disturbi specifici di apprendimento, di seguito denominati «DSA» (LEGGE 8 ottobre 2010, n. 170 ) Alla base della dislessia ci sarebbe una comunicazione carente fra le aree cerebrali
DettagliI disturbi di comprensione del testo scritto
I disturbi di comprensione del testo scritto Le difficoltà nella comprensione del testo sono pervasive e difficili da identificare. L insegnante avverte una sensazione di disagio nell interazione con il
DettagliSTRATEGIE DI INTERVENTO PER LO SVILUPPO DELLE ABILITA COGNITIVE E SOCIALI
STRATEGIE DI INTERVENTO PER LO SVILUPPO DELLE ABILITA COGNITIVE E SOCIALI L intervento basato sull educazione strutturata tiene conto : Del livello globale di sviluppo Della funzionalità delle proposte
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO DI CANEVA DIPARTIMENTO AREA MATEMATICA-SCIENZE-TECNOLOGIA Scuola Primaria di SARONE. Il Supermercato a scuola
ISTITUTO COMPRENSIVO DI CANEVA DIPARTIMENTO AREA MATEMATICA-SCIENZE-TECNOLOGIA Scuola Primaria di SARONE Il Supermercato a scuola C osa? C ome? Q uando? P erché? Abbiamo scelto di creare a scuola un angolo
DettagliProject Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.
Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo
DettagliLa pista del mio studio Riflettiamo sulla pista. Guida per l insegnante
Riflettiamo sulla pista Guida per l insegnante Obiettivi educativi generali Compito di specificazione - possiede capacità progettuale - è in grado di organizzare il proprio tempo e di costruire piani per
DettagliG iochi con le carte 1
Giochi con le carte 1 PREPARAZIONE E DESCRIZIONE DELLE CARTE L insegnante prepara su fogli A3 e distribuisce agli allievi le fotocopie dei tre diversi tipi di carte. Invita poi ciascun allievo a piegare
DettagliIn quanti modi posso lanciare ed afferrare la palla? Chi riesce a?
CARATTERISTICHE GENERALI DEI GIOCHI INDIVIDUALI CON UN ATTREZZO Gioco con l attrezzo Manipolazioni, da solo: lanciare, afferrare, Per riuscire a gestire far rotolare, l attrezzo. calciare. Per riuscire
DettagliIPDA QUESTIONARIO OSSERVATIVO PER L IDENTIFICAZIONE PRECOCE DELLE DIFFICOLTA DI APPRENDIMENTO
IPDA QUESTIONARIO OSSERVATIVO PER L IDENTIFICAZIONE PRECOCE DELLE DIFFICOLTA DI APPRENDIMENTO Struttura dello strumento. Si compone di 43 item suddivisi in due sezioni principali: la prima riguarda le
DettagliIl metodo comportamentale 1
Il metodo comportamentale 1 Il comportamentismo pone come oggetto di studio l interazione tra il comportamento e gli eventi dell ambiente. Queste interazioni si basano sull associazione tra stimolo, risposta
DettagliAlternanza scuola lavoro: che cosa significa
Alternanza scuola lavoro: che cosa significa È una modalità didattica realizzata in collaborazione fra scuole e imprese per offrire ai giovani competenze spendibili nel mercato del lavoro e favorire l
DettagliAutoefficacia e apprendimento
Autoefficacia e apprendimento Definizione di autoefficacia Convinzione della propria capacità di fornire una certa prestazione organizzando ed eseguendo le sequenze di azioni necessarie per gestire adeguatamente
DettagliCon il termine programma Teacch si intende l organizzazione dei servizi per persone autistiche realizzato nella Carolina del Nord, che prevede una
IL PROGRAMMA TEACCH Con il termine programma Teacch si intende l organizzazione dei servizi per persone autistiche realizzato nella Carolina del Nord, che prevede una presa in carico globale in senso sia
DettagliPROGRAMMAZIONE ANNUALE per la classe prima. Matematica
ISTITUTO COMPRENSIVO DI SORISOLE Scuole Primarie PROGRAMMAZIONE ANNUALE per la classe prima Matematica Anno Scolastico 2015/ 2016 COMPETENZE : A -NUMERO Comprende il significato dei numeri, i modi per
DettagliCRITERI DI VALUTAZIONE SCUOLA PRIMARIA SCUOLA PRIMARIA
CLASSI seconde CRITERI DI VALUTAZIONE SCUOLA PRIMARIA SCUOLA PRIMARIA LINGUA ITALIANA l alunno utilizza in maniera appropriata il codice linguistico per descrivere, narrare argomentare. si esprime in modo
DettagliSTRUMENTI COMPENSATIVI E MISURE DISPENSATIVE ALUNNI DSA ISI FERMI-GIORGI
STRUMENTI COMPENSATIVI E MISURE DISPENSATIVE ALUNNI DSA ISI FERMI-GIORGI Didattica personalizzata e individualizzata * La Legge 170/2010 dispone che le istituzioni scolastiche garantiscano «l uso di una
DettagliChe volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile
Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Premessa All arrivo di un nuovo volontario l intero sistema dell associazione viene in qualche modo toccato. Le relazioni si strutturano diversamente
DettagliBisogni Educativi Speciali
Bisogni Educativi Speciali BES, tre grandi sotto-categorie: disabilità; disturbi evolutivi specifici e svantaggio socio-economico, linguistico, culturale. CHE FARE? Di Lucia ZANELLATO Disturbi Evolutivi
DettagliLa produzione del testo scritto: generare e pianificare le idee
Lab.D.A. Laboratorio sui Disturbi dell Apprendimento Galleria Berchet, 3 Padova Via Cavour, 24 Rovigo Direttore: Prof. Cesare Cornoldi La produzione del testo scritto: generare e pianificare le idee Come
DettagliDott.ssa Lorenza Fontana
Dott.ssa Lorenza Fontana Nonostante l aula fosse il posto più tranquillo della scuola, continuavo ad avere difficoltà ad ascoltare la maestra. Scivolavo in me stessa, mi dissolvevo e me ne andavo. Mi cambiarono
DettagliDislessia e mappe semantiche
Dislessia e mappe semantiche Sperimentazione formale dell uso di Knowledge Master per l apprendimento dello studente dislessico Sarah Traversin Cos è la dislessia È un Disturbo Specifico dell Apprendimento
DettagliPer la legge sulla privacy si fa riferimento al Documento Programmatico della sicurezza (protezione dei dati personali D.L.V.O. 196 del 30/06/2003)
Per la legge sulla privacy si fa riferimento al Documento Programmatico della sicurezza (protezione dei dati personali D.L.V.O. 196 del 30/06/2003) PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO Scuola Dirigente Scolastico
DettagliI disturbi specifici dell apprendimento: dall identificazione precoce agli interventi di recupero. Dott.ssa Letizia Moretti
I disturbi specifici dell apprendimento: dall identificazione precoce agli interventi di recupero Dott.ssa Letizia Moretti INDICE DELLE LEZIONI Cosa sono i DSA, quali le cause, i sintomi e i disturbi correlati
DettagliLezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2)
Lezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2) Riprendiamo l analisi interrotta nel corso della precedente lezione b) struttura dialogica del fatto educativo Per rispondere a criteri ermenutici, l
DettagliIL PROGETTO DI INTEGRAZIONE DALLE DIRETTIVE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO ALLA PRATICA D AULA ATTRAVERSO IL PERCORSO EDUCATIVO DIDATTICO
LINEE GUIDA DISABILITÀ ALLEGATO 3 IL PROGETTO DI INTEGRAZIONE DALLE DIRETTIVE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO ALLA PRATICA D AULA ATTRAVERSO IL PERCORSO EDUCATIVO DIDATTICO 1. DIRETTIVE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO
DettagliGUIDA RAPIDA PER LA COMPILAZIONE DELLA SCHEDA CCNL GUIDA RAPIDA PER LA COMPILAZIONE DELLA SCHEDA CCNL
GUIDA RAPIDA BOZZA 23/07/2008 INDICE 1. PERCHÉ UNA NUOVA VERSIONE DEI MODULI DI RACCOLTA DATI... 3 2. INDICAZIONI GENERALI... 4 2.1. Non modificare la struttura dei fogli di lavoro... 4 2.2. Cosa significano
DettagliPIANO ANNUALE DI LAVORO INFORMATICA CLASSI PRIME. Tecnico in Turismo
PIANO ANNUALE DI LAVORO INFORMATICA CLASSI PRIME Tecnico in Turismo A.S. 2014/15 ISIS Zenale e Butinone di Treviglio INFORMATICA Premessa: La programmazione del biennio punta a rendere lo studente consapevole
DettagliMEMORIA. La memoria umana è definita come la capacità di riattivare, in modo parziale o totale, gli avvenimenti del passato;
MEMORIA La memoria umana è definita come la capacità di riattivare, in modo parziale o totale, gli avvenimenti del passato; La memoria umana è definita anche come la capacità di generare nuove conoscenze,
DettagliI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ED EMOZIONALI AD INSORGENZA TIPICA NELL INFANZIA Conoscerli per contenerli
I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ED EMOZIONALI AD INSORGENZA TIPICA NELL INFANZIA Conoscerli per contenerli Il disagio in età evolutiva Il disagio in età evolutiva ha origine dall interazione tra diverse variabili
DettagliCURRICOLO DI INGLESE SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
CURRICOLO DI INGLESE SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO Nuclei tematici Listening Traguardi per lo sviluppo della competenza Raggiungimento del livello A2 del Quadro Comune Europeo di riferimento. L alunno
DettagliTempi di realizzazione
Unità di Apprendimento: argomento: le rocce classe: terzo anno del liceo scientifico, attività basata principalmente sull osservazione Prerequisiti: I minerali Fondamenti di chimica: gli stati di aggregazione
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO BARBERINO MUGELLO
IL PESO percorso didattico scuola primaria Sperimentazione didattica ISTITUTO COMPRENSIVO BARBERINO MUGELLO I bambini utilizzano spontaneamente il concetto di pesante? Collochiamo su un banco alcuni oggetti:
DettagliUso delle tabelle e dei grafici Pivot
Uso delle tabelle e dei grafici Pivot 1 Una tabella Pivot usa dati a due dimensioni per creare una tabella a tre dimensioni, cioè una tabella riassuntiva basata su condizioni multiple che hanno punti di
DettagliDIMENSIONI CRITERI INDICATORI
Allegato 4 - Manerbio META EDUCATIVA: autonomia in ambito scolastico (classe 4/5 scuola primaria) DIMENSIONI CRITERI INDICATORI GESTIONALE OPERATIVA Uso degli strumenti Conoscere gli strumenti necessari
DettagliALLEGATO ALLA DELIBERA DI GIUNTA COMUNALE N. 35 DEL 31/03/2001
ALLEGATO ALLA DELIBERA DI GIUNTA COMUNALE N. 35 DEL 31/03/2001 METODOLOGIA PERMANENTE PER LA VALUTAZIONE DELLE PRESTAZIONI E DEI RISULTATI DEI DIPENDENTI GENERALMENTE CONSIDERATI CUI NON SIANO STATI CONFERITI
DettagliUniversità degli Studi di Ferrara - A.A. 2014/15 Dott. Valerio Muzzioli ORDINAMENTO DEI DATI
ORDINAMENTO DEI DATI Quando si ordina un elenco (ovvero una serie di righe contenenti dati correlati), le righe sono ridisposte in base al contenuto di una colonna specificata. Distinguiamo due tipi di
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO MONTEGROTTO TERME SCUOLA PRIMARIA DISCIPLINA: MATEMATICA - CLASSE PRIMA OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
PRIMA DELLA DISCIPLINA: MATEMATICA - CLASSE PRIMA L alunno si muove con sicurezza nel calcolo scritto e mentale con i numeri naturali. Legge e comprende testi che coinvolgono aspetti logici e matematici.
Dettagli03. Il Modello Gestionale per Processi
03. Il Modello Gestionale per Processi Gli aspetti strutturali (vale a dire l organigramma e la descrizione delle funzioni, ruoli e responsabilità) da soli non bastano per gestire la performance; l organigramma
DettagliStrutturazione logica dei dati: i file
Strutturazione logica dei dati: i file Informazioni più complesse possono essere composte a partire da informazioni elementari Esempio di una banca: supponiamo di voler mantenere all'interno di un computer
DettagliLO SVILUPPO DI COMPETENZE PERSONALI: NUMERO E SPAZIO
LO SVILUPPO DI COMPETENZE PERSONALI: NUMERO E SPAZIO Il corpo è il mezzo attraverso il quale il bambino è capace di effettuare conoscenze, di esprimere emozioni, di attuare continui confronti in rapporto
DettagliATTIVITA SPECIFICHE PER LA SCUOLA DELL INFANZIA (DA INTEGRARE CON QUELLE PROPOSTE PER LA SCUOLA PRIMARIA, VEDI TUTTO IL MATERIALE DELLA TERZA
ATTIVITA SPECIFICHE PER LA SCUOLA DELL INFANZIA (DA INTEGRARE CON QUELLE PROPOSTE PER LA SCUOLA PRIMARIA, VEDI TUTTO IL MATERIALE DELLA TERZA LEZIONE) Stesso comportamento, molteplici cause Difficoltà
DettagliOrientamento in uscita - Università
ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE G. FALCONE - ASOLA (MN) Orientamento in uscita - Università prof. Ruggero Remaforte A.S.. 2012/2013 Premettendo che per orientare bisogna attivare non solo strumenti ma anche
DettagliPROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI
Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca Istituto Comprensivo NORD 2 - Brescia Via Costalunga, 15-25123 BRESCIA Cod. Min. BSIC88400D - Cod.Fisc. 80049710173 Tel.030307858-0308379448-9
DettagliA cura di Fiorella Messina mfquinn@srt.com. 18 Dicembre 2015
A cura di Fiorella Messina mfquinn@srt.com 18 Dicembre 2015 Correlazione tra ADHD e deficit funzioni esecutive Le funzioni esecutive sono Insieme di processi cognitivi di "ordine superiore" che gestiscono
Dettagliper immagini guida avanzata Uso delle tabelle e dei grafici Pivot Geometra Luigi Amato Guida Avanzata per immagini excel 2000 1
Uso delle tabelle e dei grafici Pivot Geometra Luigi Amato Guida Avanzata per immagini excel 2000 1 Una tabella Pivot usa dati a due dimensioni per creare una tabella a tre dimensioni, cioè una tabella
DettagliI.C. CLEMENTE REBORA STRESA CURRICOLO VERTICALE DI INGLESE
I.C. CLEMENTE REBORA STRESA CURRICOLO VERTICALE DI INGLESE INGLESE Scuola primaria di Gignese Classi I, II, II, IV, V COMPETENZE CHIAVE EUROPEE PL. 1 / 2 Comunicazione nelle lingue straniere Imparare ad
Dettaglie) Organizzazione del lavoro
e) Organizzazione del lavoro Strategie utili: chiamare per nome + contatto oculare fornire consegne chiare assicurarsi che siano state comprese Ricordare al bambino di - ripeterle prima di iniziare il
DettagliPIANO di LAVORO A. S. 2013/ 2014
Nome docente DAGHERO LUIGI Materia insegnata Classe Testo in adozione TECNICA PROFESSIONALE ELETTROTECNICA 4G TECNOLOGIE ELETTRICO ELETTRONICHE E APPLICAZIONI/1-2 ED. Mondadori 1 PIANO di LAVORO Punti
DettagliIL LAVORO CON I DSA NELLA CLINICA E NELLA SCUOLA: COMPITI ED OBIETTIVI DI CIASCUNO MULTIDISCIPLINARE
I Bambini con DSA nella scuola: dalla Legge 170 alle pratiche didattiche quotidiane IL LAVORO CON I DSA NELLA CLINICA E NELLA SCUOLA: COMPITI ED OBIETTIVI DI CIASCUNO NELL OTTICA DI UN INTERVENTO MULTIDISCIPLINARE
DettagliSviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012
Pagina 1 di 6 Sviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012 Il presente documento è inteso a suggerire una allocazione ottimale dei pazienti che non
DettagliDisturbi Specifici dell Apprendimento
Disturbi Specifici dell Apprendimento Nuove norme in materia di segnalazione Intervento al collegio del 07/05/2013 Prima della legge 170 Una serie di circolari che mirano all inclusione scolastica riconoscendo
DettagliScuola Primaria di Marrubiu
Scuola Primaria di Marrubiu SESTANTE 2 Anno scolastico 2007/2008 Page 1 of 6 SOMMARIO MOTIVAZIONI...3 QUALE PROGETTO... 3 FINALITA... 4 OBIETTIVI CON VALENZA ORIENTATIVA...4 PERCORSI FORMATIVI...4 ATTIVITA
DettagliCRESCERE LAVORANDO IN GRUPPI AUTENTICI
Progetto in rete I CARE CRESCERE LAVORANDO IN GRUPPI AUTENTICI ISTITUTO COMPRENSIVO DI CURNO SCUOLA PRIMARIA DI CURNO GIOCHI LOGICI MATEMATICI REFERENTE: Ins. EPIFANI VINCENZA Tempi : II QUADRIMESTRE Classe
DettagliABILITA' CONOSCENZE OBIETTIVI FORMATIVI
OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIM. IL NUMERO Riconoscere i numeri naturali nei loro aspetti cardinali e ordinali RICONOSCIAMO I NUMERI Memoria Abilità linguistiche Decifrazione percettivo-motoria Distinguere
DettagliPiano Annuale per l Inclusione A.S. 2012/13 - PARTE I - ANALISI DEI PUNTI DI FORZA E DI CRITICITÀ
Prot. n 5090 C/23 del 22.06.2013 Piano Annuale per l Inclusione A.S. 2012/13 - PARTE I - ANALI DEI PUNTI DI FORZA E DI CRITICITÀ A. Rilevazione dei BES presenti: N 1. disabilità certificate (Legge 104/92
DettagliIDEE E STRATEGIE OPERATIVE
IDEE E STRATEGIE OPERATIVE CONSIDERARE IL POTENZIALE DI APPRENDIMENTO DELLA PERSONA Valutazione approfondita e realistica delle competenze e delle abilitàdella persona: cosa sa fare in modo autonomo e
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO VIA NOVARIA VILLANTERIO Via Novaria, 3 27019 Villanterio Tel. 0382/974008 Fax 0382/967033 SCUOLA DI A.S.
ISTITUTO COMPRENSIVO VIA NOVARIA VILLANTERIO Via Novaria, 3 27019 Villanterio Tel. 0382/974008 Fax 0382/967033 SCUOLA DI A.S. CLASSE SEZ. ALUNNO/A 1. DATI ANAGRAFICI 2. TIPOLOGIA DI DISTURBO 3. DIDATTICA
DettagliLettere al Direttore. Guida per l insegnante
Guida per l insegnante Obiettivi educativi generali Compito di cristallizzazione - È capace di cogliere il significato di quanto si impara a scuola. - Sa determinare in quale misura le sue capacità e i
DettagliIstituto comprensivo Arbe Zara
Istituto comprensivo Arbe Zara Viale Zara,96 Milano Tel. 02/6080097 Scuola Secondaria di primo grado Falcone Borsellino Viale Sarca, 24 Milano Tel- 02/88448270 A.s 2015 /2016 Progettazione didattica della
DettagliTOLLO CH -VIA CAVOUR N.2
TOLLO CH -VIA CAVOUR N.2 Tel. 0871. 961126-961587 Fax 0871 961126 email chic81300t@istruzione.it chic81300t@pec.istruzione.it www.istitutocomprensivotollo.it CHIC81300T Cod. Fisc. 80003000694 PROGETTO
DettagliVENERDI' 15 MAGGIO AUTISMO E DISCIPLINE SPORTIVE. ACCEDERE AL SUBLIME Corso di formazione per guide alpine
VENERDI' 15 MAGGIO AUTISMO E DISCIPLINE SPORTIVE ACCEDERE AL SUBLIME Corso di formazione per guide alpine Argomenti del corso 15 maggio 2015 1 parte - Teorica Definizione di autismo Cause Conseguenze 2
DettagliLa ricerca empirica in educazione
La ricerca empirica in educazione Alberto Fornasari Docente di Pedagogia Sperimentale Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione Il ricercatore ha il compito di trovare relazioni
DettagliL OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario
L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA Il Servizio di Integrazione Scolastica
DettagliQUESTIONARIO DOCENTI Riepilogo (48 questionari compilati)
QUESTIONARIO DOCENTI Riepilogo (48 questionari compilati) 1) Pensi alla sua istituzione scolastica, comprensiva delle diverse sedi e dei diversi gradi di scuola. Quanto è d accordo con le seguenti affermazioni?
DettagliCaratteristiche del contesto. Rubrica valutativa della competenza
Caratteristiche del contesto Rubrica valutativa della competenza Traguardi di apprendimento (riferiti ai saperi disciplinari, in termini di conoscenza, abilità e atteggiamenti) Senso del percorso formativo
DettagliCONSIGLI PER POTENZIARE L APPRENDIMENTO DELLA LINGUA
CONSIGLI PER POTENZIARE L APPRENDIMENTO DELLA LINGUA Possiamo descrivere le strategie di apprendimento di una lingua straniera come traguardi che uno studente si pone per misurare i progressi nell apprendimento
DettagliCOME COMPORTARSI E RAPPORTARSI CON ALLIEVI E GIOCATORI DURANTE LE LEZIONI E GLI ALLENAMENTI.
COMECOMPORTARSIERAPPORTARSICONALLIEVIEGIOCATORI DURANTELELEZIONIEGLIALLENAMENTI. CONSIGLIESUGGERIMENTI Siribadisce,comedettoinaltreoccasioniquandosièparlatodimetodologia,il concettodifondamentaleimportanzacheè:nondilungarsitroppodurantele
DettagliInsegnare le abilità sociali con la carta a T. ins. Fabrizia Monfrino
Insegnare le abilità sociali con la carta a T ins. Fabrizia Monfrino Scuola: I circolo di Giaveno (To) Classe: trasversale Anno scolastico: 2003/2004 Insegnare le abilità sociali con l uso della carta
DettagliCOMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)
COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA
DettagliDott.ssa PAOLA GUGLIELMINO ABILITAZIONE/RIABILITAZIONE DEI DISTURBI SPECIFICI DELL APPRENDIMENTO. Dott.ssa Paola Guglielmino Università di Torino
Dott.ssa PAOLA GUGLIELMINO ABILITAZIONE/RIABILITAZIONE DEI DISTURBI SPECIFICI DELL APPRENDIMENTO PERCHE ABILITAZIONE/ RIABILITAZIONE? DISLESSIA ACQUISITA Rieducazione e riabilitazione DISLESSIA EVOLUTIVA
DettagliA cura di Giorgio Sordelli
Dall idea al progetto A cura di Giorgio Sordelli Dall idea al progetto idea progetto trovare il finanziamento Bando progettuale trasformare idea in progetto che si adatti Slide 2 Il progetto Si lavora
Dettagli