...sembra mosso da un motorino ADHD definizione e strategie scolastiche
|
|
- Nicola Villa
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 DIREZIONE DIDATTICA STATALE 3 Circolo Sesto Fiorentino A.S. 2012/ sembra mosso da un motorino ADHD definizione e strategie scolastiche Gruppo di ricercazione ADHD
2 A tutti quei bambini che affrontano problemi che non hanno chiesto di avere. E a tutti coloro che credono in quei bambini. Martin L. Kitscher Questo documento si divide in due parti: nella prima si cerca di definire l ADHD e di fornire alcuni strumenti utili per una consapevole osservazione ed, eventualmente, identificazione del problema; nella seconda invece sono raccolti alcuni accorgimenti e indicazioni utili per aiutare gli insegnanti ad accogliere e guidare i bambini con ADHD verso il successo formativo. Alcuni di questi consigli sono specifici per gli alunni in oggetto, altri valgono per tutta la classe. Naturalmente questo lavoro non è assolutamente esaustivo del tema semmai vuole segnare il punto di avvio di una riflessione tra i colleghi circa l efficacia o meno di alcuni dei più comuni costumi professionali. Definizione L ADHD, dall acronimo inglese Attention Deficit Hyperactivity Disorder, o in italiano DDAI, Disturbo da deficit di attenzione/iperattività, è un disturbo evolutivo dell autocontrollo caratterizzato da: disattenzione, impulsività, iperattività, quindi include difficoltà di attenzione e concentrazione, di controllo degli impulsi e del livello di attività. Tali difficoltà derivano sostanzialmente dall incapacità del bambino di regolare il proprio comportamento in funzione del trascorrere del tempo, degli obiettivi da raggiungere, delle richieste sociali e dell ambiente in cui viene a trovarsi. È bene precisare che questi sintomi NON sono causati da deficit cognitivo (ritardo mentale), né sono il risultato di una disciplina educativa poco efficace o un problema dovuto alla cattiveria del bambino, ma rappresentano difficoltà oggettive nell autocontrollo e nelle capacità di pianificazione; inoltre sono persistenti in tutti i contesti e situazioni di vita del bambino. Con notevole frequenza l ADHD è in comorbilità con uno o più disturbi dell età evolutiva, come: disturbo oppositivo provocatorio, disturbi specifici dell apprendimento, disturbi di ansia, disturbi dell umore, disturbo ossessivo compulsivo I problemi di autocontrollo si ripercuotono anche sulle relazioni interpersonali: i bambini iperattivi vengono spesso rifiutati dai compagni, che li descrivono come non cooperativi e provocatori; la qualità delle loro interazioni non è adeguata e quest isolamento, spesso, porta un alta frequenza di comportamenti negativi ed aggressivi e ad uno scarso livello di autostima. Per poter fare una diagnosi di ADHD un bambino deve presentare: almeno 6 sintomi (vedi tabella); tali sintomi devono essere presenti da un minimo di sei mesi; essi devono riguardare almeno due diversi contesti (scuola, famiglia, sport, chiesa ); le manifestazioni devono esordire prima dei 6 anni di vita ed essere stabili (in età prescolare si ha il massimo livello di iperattività); queste ultime devono creare gravi problemi nella vita quotidiana. Sintomi e criteri diagnostici secondo il DSM-IV (APA, 1994) A) 0 (1) o (2): 1. Sei (o più) dei seguenti sintomi di disattenzione sono persistiti per almeno 6 mesi con un'intensità che provoca disadattamento e che contrasta con il livello di sviluppo:
3 Disattenzione spesso non riesce a prestare attenzione ai particolari o commette errori di distrazione nei compiti scolastici, sul lavoro, o in altre attività; spesso ha difficoltà a mantenere l'attenzione sui compiti o attività di gioco; spesso non sembra ascoltare quando gli si parla direttamente; spesso non segue le istruzioni e non porta a termine i compiti scolastici, le incombenze, o i doveri sul posto di lavoro (non a causa di un comportamento oppositivo o di incapacità di capire le istruzioni); spesso ha difficoltà a organizzarsi nei compiti e nelle attività; spesso evita, prova avversione, o è riluttante ad impegnarsi in compiti che richiedono sforzo mentale protratto (come compiti a scuola o a casa); spesso perde gli oggetti necessari per i compiti o le attività (per es. giocattoli, compiti di scuola, matite, libri o strumenti); spesso è facilmente distratto da stimoli esterni; spesso è sbadato nelle attività quotidiane. 2. Sei (o più) dei seguenti sintomi di iperattività impulsività sono persistiti per almeno 6 mesi con un'intensità che causa disadattamento e contrasta con il livello di sviluppo: Iperattività spesso muove con irrequietezza mani o piedi o si dimena sulla sedia; spesso lascia il proprio posto a sedere in classe o in altre situazioni in cui ci si aspetta che resti seduto; spesso scorrazza e salta dovunque in modo eccessivo o in altre situazioni in cui è fuori luogo (negli adolescenti e negli adulti ciò può limitarsi a sentimenti soggettivi di irrequietezza); spesso ha difficoltà a giocare o a dedicarsi a divertimenti in modo tranquillo; è spesso sotto pressione o agisce come se fosse motorizzato ; spesso parla troppo; Impulsività spesso spara le risposte prima che le domande siano state completate; spesso ha difficoltà ad attendere il proprio turno, spesso interrompe gli altri o è invadente nei loro confronti (per esempio, si intromette nelle conversazioni o nei giochi). B) Considerare Disturbo da deficit di attenzione iperattività di tipo combinato se entambi i criteri A1 e A2 sono risultati soddisfatti negli ultimi 6 mesi. L ADHD può non essere osservabile: in situazioni strutturate; in situazioni nuove; se impegnati in attività interessanti; in un contesto controllato e sorvegliato; se vengono elargite frequenti ricompense; a casa, nel rapporto 1:1
4 L ADHD peggiora particolarmente: in situazioni non strutturate o ritenute noiose; durante attività ripetitive; in presenza di possibili distrazioni; quando è richiesta attenzione sostenuta e/o sforzo mentale; a scuola La diagnosi dell ADHD si basa sull osservazione diretta e sulla raccolta di informazioni da FONTI MULTIPLE (genitori, insegnanti, allenatori ); non esiste un esame specifico che stabilisce se il bambino è colpito dal deficit. Le insegnanti, dopo aver eseguito un attenta osservazione e completato la tabella sintomatologica, seguendo i suddetti criteri, convocheranno i genitori per un colloquio che verifichi la presenza ed, eventualmente, la frequenza di tali comportamenti anche in ambito familiare. In seguito a risposta affermativa consiglieranno ai genitori di rivolgersi al medico pediatra che segue il bambino per portarlo a conoscenza delle sue problematiche; e, dopo un accurato esame, si inizierà, eventualmente, un iter di valutazione con il servizio di Neuropsichiatria Infantile (N.P.I.).
5 Scala SDAI/Scala per l'individuazione di comportamenti di disattenzione e iperattività (Cornoldi et al.,1996) Cognome e nome Data L'insegnate deve valutare, per ciascuno dei comportamenti elencati qui sotto, la frequenza con cui essi compaiono. Si raccomanda di procedere con ordine e di rispondere per tutti i comportamenti, anche se per alcuni casi ci si sente molto incerti. Mai Qualche volta Abbastanza spesso Molto spesso 1. Incontra difficoltà a concentrare l'attenzione sui dettagli o compie errori di negligenza. 2. Spesso si agita con le mani o i piedi o si dimena sulla sedia. 3. Incontra difficoltà nel mantenere l'attenzione sui compiti o sui giochi in cui è impegnato. 4. Non riesce a stare seduto. 5. Quando gli si parla sembra non ascoltare. 6. Manifesta una irrequietudine interna, correndo o arrampicandosi dappertutto. Pur avendo capito le istruzioni e non avendo intenzioni oppositive, 7. non segue le istruzioni ricevute o fatica a portarle a compimento. 8. Incontra difficoltà ad impegnarsi in giochi o attività tranquille. 9. Incontra difficoltà a organizzarsi nei compiti e nelle sue attività. 10. E' in movimento continuo come se avesse dentro un motorino che non si ferma. 11. Evita o è poco disposto a impegnarsi in attività che richiedono un impegno continuato. 12. Parla eccessivamente. 13. Perde oggetti necessari per le attività che deve svolgere. 14. Risponde precipitosamente prima ancora che la domanda sia stata interamente formulata. 15. Viene distratto facilmente da stimoli esterni. 16. Incontra difficoltà ad aspettare il suo turno. 17. Tende a dimenticarsi di fare le cose. 18. Spesso interrompe o si comporta in modo invadente con altre persone impegnate in un gioco o in una conversazione.
6 Strategie scolastiche Elementi essenziali: collaborazione con la famiglia, fondata su una prospettiva comune d intenti e di traguardi; contrattazione e la condivisione di regole e attività con i bambini, attraverso la semplicità e la chiarezza della comunicazione; comunicazione tramite messaggi positivi e espliciti senza ridondanze e sottintesi. Il docente dovrebbe, in questo tessuto di relazioni, quindi avere una funzione tutoriale tale da consentire al bambino d imparare a mettere in atto strategie di contenimento e di compensazione delle proprie difficoltà e alla famiglia di vivere serenamente l esperienza scolastica del figlio. ACCORGIMENTI PER CONTENERE L ECCESSIVA ATTIVITA 1. Prima dell inizio delle attività illustrare ai bambini le proposte operative e fissare in modo chiaro la loro scansione temporale (effetto di prevedibilità e quindi di rassicurazione). 2. Stabilire in modo preciso le routine legate alle varie attività e momenti della giornata scolastica (ad es. ingresso in aula e predisposizione del materiale utile per la lezione; attività in palestra; ecc.). 3. Concordare un calendario cadenzato di pause (soste strategiche per staccare e ricaricarsi) o di permessi premio (es. stare in piedi ogni tanto per sgranchirsi le gambe) in modo da alleviare l affaticamento. 4. Porre poche regole chiare di comportamento e condividerle con i bambini per facilitarne il rispetto (E auspicabile che le regole siano espresse in positivo e in modo sintetico e inequivocabile, meglio se rese evidenti con cartelloni o simili). 5. Concordare con il bambino piccoli e realistici obiettivi comportamentali e didattici da raggiungere in un circoscritto arco di tempo.* 6. Gratificare con enfasi i traguardi raggiunti avendo cura di specificare il comportamento meritevole di elogio (es. non dire genericamente Bravo! ma Bravo sei stato a sedere per tutto il tempo stabilito! ). 7. Non tentare di ridurre in modo forzato l eccessiva attività, ma incanalarla ed utilizzarla per accettabili finalità (es. dare incarichi che permettano il movimento controllato nell aula; consentire semplici attività gradite e concordate per riempire i tempi vuoti.) ACCORGIMENTI PER PROLUNGARE I TEMPI DI ATTENZIONE 1. Allestire lo spazio dell aula evitando elementi di distrazione. Attenzione alla disposizione dei banchi, agli arredi e a ciò che si attacca alle pareti. 2. Dividere il compito in parti più piccole e consentire che possano essere completate anche in momenti diversi. 3. Parcellizzare i compiti da memorizzare invece di presentarli nella loro globalità.
7 4. Incoraggiare l uso di diagrammi di flusso, tracce, tabelle, parole chiave, per favorire l apprendimento e sviluppare la comunicazione e l attenzione.* 5. Focalizzare l attenzione sulle azioni previste nelle consegne evidenziandole o numerandole. 6. Creare scalette promemoria (es. su dei cartoncini) per eseguire correttamente tipologie di esercizi ricorrenti. 7. Per comunicare in modo efficace avere cura di mantenere il contatto oculare con il bambino, richiamando, se necessario, la sua attenzione con gesti o segnali discreti prestabiliti. 8. Assicurarsi che, durante le interrogazioni, il bambino abbia ascoltato e riflettuto sulla domanda e incoraggiare una seconda risposta qualora tenda a rispondere frettolosamente.* 9. Comunicare chiaramente i tempi necessari per l esecuzione di un compito (tenendo conto che l alunno con ADHD può necessitare di tempi maggiori rispetto alla classe o viceversa può avere l attitudine di affrettare eccessivamente la conclusione).* INDICAZIONI PER LE VALUTAZIONI 1. Valutare gli elaborati scritti in base al contenuto, senza considerare esclusivamente gli errori di distrazione, valorizzando il prodotto e l impegno piuttosto che la forma.* 2. Nella valutazione periodica del comportamento (voto di condotta) occorre tenere conto del fatto che il comportamento di un alunno con ADHD è condizionato fortemente dalla presenza dei sintomi del disturbo. Sarebbe, pertanto, auspicabile che la valutazione delle sue azioni fosse fatta evitando di attribuire valutazioni negative per comportamenti che sono attribuibili a fattori di tipo neurobiologico.* PROMEMORIA PER STRUTTURARE UNA BUONA STIMA DI SE # Aiutarlo a sviluppare la comprensione di cosa sia l ADHD e di cosa esso significhi per lui. Tale consapevolezza può essere utile a evitare che si senta stupido o in colpa per le cose che trova difficile fare. Stabilire un sistema di ricompense. Premiare il bambino con adesivi, punti, piccole sorprese o particolari vantaggi può essere un vero incentivo per la sua autostima. Può essere di aiuto anche preparare una tabella o un foglio di riscontro affinché i successi possano essere facilmente osservati e seguiti. Assicurarsi che i premi o i rinforzi siano dati subito dopo le azioni/i comportamenti positivi, in modo che sia percepito il collegamento tra successo e ricompensa. Non togliere mai premi già guadagnati dal bambino e nel caso ce ne fosse la necessità prendere altri provvedimenti. Fare critiche costruttive. Quando necessita un rinforzo correttivo occorre trasmetterlo con serenità, focalizzandosi sul comportamento che deve essere modificato e non sulla persona. Essere molto chiari nel descrivere il comportamento più desiderabile. Evitare i paragoni. Offrire al bambino regolari opportunità di riuscita. Spingerlo a partecipare ad attività che si basino sui suoi punti di forza e i suoi interessi. Il gruppo di ricercazione ADHD * Punti ripresi fedelmente dalla Circolare ministeriale n.4089 del 15 giugno 2010 # Cfr. A.A.V.V., ADHD a scuola, Erickson, Trento 2013, pag. 268.
I criteri del DSM-IV
La diagnosi ADHD in età evolutiva I criteri del DSM-IV Dott.ssa Galati Monia Azienda Ospedaliera G. Salvini Servizio Territoriale N.P.I. Garbagnate Milanese Un Po Di Storia. Nel 1925 alcuni autori individuano
Dettagliprof.sse SOMMA M.- PIAZZOLLA M. 1
prof.sse SOMMA M.- PIAZZOLLA M. 1 Definizione dell adhd (Attention Deficit Hyperactivity Disorder) L ADHD è un disordine dello sviluppo neuropsichico dello studente caratterizzato da incapacità a mantenere
DettagliRilevazione alunni con sospetto di ADHD ATTENTION DEFICIT HYPERACTIVE DISTURB
Rilevazione alunni con sospetto di ADHD ATTENTION DEFICIT HYPERACTIVE DISTURB Questionario richiesto alla scuola dall UST relativo a : MODALITA DI INTERVENTO (PROTOCOLLO) MAPPATURA DEGLI ALUNNI CON ADHD
DettagliADHD: AttentionalDeficit HyperactivityDisorder
1 1. COS E ADHD: AttentionalDeficit HyperactivityDisorder E Un disturbo evolutivo dell autoregolazione del comportamento che si manifesta soprattutto con difficoltà di mantenimento dell attenzione, gestione
DettagliS.C. di NPI ASL CN 1- Savigliano Fossano Saluzzo
S.C. di NPI ASL CN 1- Savigliano Fossano Saluzzo D.ssa Francesca Ragazzo Descrivere cosa si prova a vivere con un bambino ADHD è inspiegabile: è un rapporto fatto di odioamore, un sentimento nuovo tutto
DettagliI DISTURBI COMPORTAMENTALI
IC1 PESCANTINA A.S. 2013-2014 I DISTURBI COMPORTAMENTALI Ins. Francesca Bonafini Ins. Gisella Di Marco Associazione Nuovi Talenti Speciali BES: BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE MACROCATEGORIA CHE COMPRENDE MOLTE
DettagliCOME MOTIVARE IL PROPRIO FIGLIO NELLO STUDIO
COME MOTIVARE IL PROPRIO FIGLIO NELLO STUDIO Studiare non è tra le attività preferite dai figli; per questo i genitori devono saper ricorrere a strategie di motivazione allo studio, senza arrivare all
DettagliInsegnare le abilità sociali con la carta a T. ins. Fabrizia Monfrino
Insegnare le abilità sociali con la carta a T ins. Fabrizia Monfrino Scuola: I circolo di Giaveno (To) Classe: trasversale Anno scolastico: 2003/2004 Insegnare le abilità sociali con l uso della carta
DettagliPIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER ALUNNI CON ADHD
ISTITUTO COMPRENSIVO n. 19 Santa Croce VERONA Via S.Felice Extra 15/a 37131 Verona Tel.045 526583 - Fax 045 8402228 vric89100p@istruzione.it www.comprensivo19.it PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER ALUNNI
DettagliPiazza dei Martiri, 1/2-40121 Bologna
Piazza dei Martiri, 1/2-40121 Bologna Tolmezzo 09 Settembre 2011 TECNICI (NEUROPSICHIATRI, PSICOLOGI, LOGOPEDISTI INSEGNANTI DI OGNI ORDINE E GRADO GENITORI E DISLESSICI ADULTI Sensibilizzare il mondo
DettagliIL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale.
IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale. Gestione e sviluppo richiedono oggi comportamenti diversi
DettagliDisturbi Specifici dell Apprendimento
Disturbi Specifici dell Apprendimento Nuove norme in materia di segnalazione Intervento al collegio del 07/05/2013 Prima della legge 170 Una serie di circolari che mirano all inclusione scolastica riconoscendo
DettagliADHD: il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività COME AGIRE A SCUOLA E A CASA
ADHD: il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività COME AGIRE A SCUOLA E A CASA Seconda lezione Le manifestazioni dell ADHD Non lancerò più le penne di Marco Laura Barbirato psicologa dell apprendimento
DettagliADHD DISTURBO DA DEFICIT DELL ATTENZIONE / IPERATTIVITÀ. prof.ssa adriana Volpato 11 Aprile 2015
DISTURBO DA DEFICIT DELL ATTENZIONE / IPERATTIVITÀ prof.ssa adriana Volpato 11 Aprile 2015 DEFINIZIONE L ADHD è un disturbo evolutivo dell autocontrollo di origine neurobiologica le cui manifestazioni
Dettagli7 CIRCOLO DIDATTICO - MODENA
7 CIRCOLO DIDATTICO - MODENA Via San Giovanni Bosco, 171 - Modena tel. 059.223752 / fax 059.4391420 VADEMECUM IMPEGNI DI RECIPROCITA NEI RAPPORTI SCUOLA FAMIGLIA Premessa Dal POF 2009/2010 del 7 Circolo
DettagliPIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO Per alunni con DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI (ai sensi del DM 27 /12/2012) Anno Scolastico
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO Per alunni con DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI (ai sensi del DM 27 /12/2012) Anno Scolastico Classe.. Sezione Indirizzo di studio.. Referente o coordinatore di classe 1. DATI
DettagliLaura Viganò 13.12.10
LA SCUOLA dell INFANZIA UN CONTESTO PREDISPOSTO ALL INCLUSIONE Laura Viganò 13.12.10 Alcune caratteristiche proprie della scuola dell infanzia, se riconosciute e condivise dall intero collegio docenti,
DettagliPATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÁ (DPR 249 del 1998 come modificato dal DPR 235 del 2007) Scuola Primaria.. classe.. a. s.
PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÁ (DPR 249 del 1998 come modificato dal DPR 235 del 2007) Scuola Primaria.. classe.. a. s. 2014 15 L obiettivo del patto di corresponsabilità è quello di impegnare le
DettagliDIMENSIONI CRITERI INDICATORI
Allegato 4 - Manerbio META EDUCATIVA: autonomia in ambito scolastico (classe 4/5 scuola primaria) DIMENSIONI CRITERI INDICATORI GESTIONALE OPERATIVA Uso degli strumenti Conoscere gli strumenti necessari
DettagliGRUPPI DI INCONTRO per GENITORI
Nell ambito delle attività previste dal servizio di Counseling Filosofico e di sostegno alla genitorialità organizzate dal nostro Istituto, si propone l avvio di un nuovo progetto per l organizzazione
DettagliL intelligenza numerica
L intelligenza numerica Consiste nel pensare il mondo in termini di quantità. Ha una forte base biologica, sia gli animali che i bambini molto piccoli sanno distinguere poco e molto. È potentissima e può
DettagliProt. N. 4089-15/6/2010 Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali Loro Sedi
Prot. N. 4089-15/6/2010 Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali Loro Sedi Oggetto: Disturbo di deficit di attenzione ed iperattività Premessa In considerazione della sempre maggiore e segnalata
Dettaglie) Organizzazione del lavoro
e) Organizzazione del lavoro Strategie utili: chiamare per nome + contatto oculare fornire consegne chiare assicurarsi che siano state comprese Ricordare al bambino di - ripeterle prima di iniziare il
DettagliDalla Diagnosi Funzionale al PEI. Valutazione delle abilità attraverso l osservazione del comportamento e i test
Dalla Diagnosi Funzionale al PEI Valutazione delle abilità attraverso l osservazione del comportamento e i test Effetti del non Valutare Sopravvalutare Problemi di comportamento (isolamento) Sottovalutare
DettagliBisogni Educativi Speciali
Bisogni Educativi Speciali BES, tre grandi sotto-categorie: disabilità; disturbi evolutivi specifici e svantaggio socio-economico, linguistico, culturale. CHE FARE? Di Lucia ZANELLATO Disturbi Evolutivi
Dettagli5. PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI
5. PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI INTRODUZIONE NORMATIVA I minori stranieri presenti sul territorio nazionale hanno diritto all istruzione indipendentemente dalla regolarità
DettagliLa Dislessia è uno dei disturbi specifici di apprendimento, di seguito denominati «DSA» (LEGGE 8 ottobre 2010, n. 170 ) Lucia Scuteri 30.06.
La Dislessia è uno dei disturbi specifici di apprendimento, di seguito denominati «DSA» (LEGGE 8 ottobre 2010, n. 170 ) Alla base della dislessia ci sarebbe una comunicazione carente fra le aree cerebrali
DettagliFacilitare, per quanto possibile, i contatti fra lo studente e la scuola italiana.
Liceo Scientifico Statale Piero Gobetti di Torino Mobilità degli Studenti - Regolamento d Istituto a.s. 2015/16 Il documento presente si rivolge ai Genitori, agli Studenti e ai Docenti e costituisce norma,
DettagliQUESTIONARI INCLUSIONE ANNO SCOLASTICO 2013/14
QUESTIONARI INCLUSIONE ANNO SCOLASTICO 2013/14 Questionari per: - docenti dell istituto - alunni classi terze secondaria - genitori classi terze secondaria Composti da tre punti di analisi con 8 domande
DettagliSCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA METODO DI STUDIO
SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA METODO DI STUDIO Quotidianamente gli insegnanti operano per fornire ai propri studenti strumenti e strategie per acquisire un efficace metodo di studio al fine di aiutarli
DettagliAlessandro Ricci Psicologo Psicoterapeuta Università Salesiana di Roma
Alessandro Ricci Psicologo Psicoterapeuta Università Salesiana di Roma LA COPPIA NON PUO FARE A MENO DI RICONOSCERE E ACCETTARE CHE L ALTRO E UN TU E COME TALE RAPPRESENTA NON UN OGGETTO DA MANIPOLARE
DettagliApertura dello Sportello C.I.C. Referente scolastica-counselor prof.ssa Gerardina Gonnella
Apertura dello Sportello C.I.C. Referente scolastica-counselor prof.ssa Gerardina Gonnella In una scuola che ormai è concepita come luogo non solo deputato alla trasmissione del sapere, ma anche connesso
DettagliCIRCOLO DIDATTICO DI SAN MARINO Anno Scolastico 2013/2014
CIRCOLO DIDATTICO DI SAN MARINO Anno Scolastico 2013/2014 RICERCA-AZIONE Insegnare per competenze: Lo sviluppo dei processi cognitivi Scuola Elementare Fiorentino DESCRIZIONE DELL ESPERIENZA Docente: Rosa
DettagliDISLESSIA ED ADOLESCENZA: ASPETTI PSICOLOGICI ED EMOTIVI
GIORNATE DI SUPPORTO ALLA FORMAZIONE DEI REFERENTI PER LA DISLESSIA DELLA LOMBARDIA 22 Aprile 2008 DISLESSIA ED ADOLESCENZA: ASPETTI PSICOLOGICI ED EMOTIVI Rosy Tavazzani Montani PERCHE L INSEGNANTE DOVREBBE
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO SASSOFERRATO UNITÁ DI INSEGNAMENTO APPRENDIMENTO n.1 a.s.2013/2014
Articolazione dell apprendimento Dati identificativi ISTITUTO COMPRENSIVO SASSOFERRATO UNITÁ DI INSEGNAMENTO APPRENDIMENTO n.1 a.s.2013/2014 Titolo significativo Risolvere i problemi Insegnamenti coinvolti
DettagliProgetto Accoglienza A.S. 2015/2016 Conoscersi per crescere insieme: una storia tante storie!
Progetto Accoglienza A.S. 2015/2016 Conoscersi per crescere insieme: una storia tante storie! P R E M E S S A I primi giorni di scuola segnano per i bambini e le famiglie l inizio di un tempo nuovo : un
DettagliPER CRESCERE UN BAMBINO CI VUOLE UN INTERO VILLAGGIO (proverbio africano)
Cervignano del Friuli PER CRESCERE UN BAMBINO CI VUOLE UN INTERO VILLAGGIO (proverbio africano) 1 PRESENTAZIONE CHI SIAMO Il Nido è un Servizio Comunale, gestito da personale della Cooperativa ITACA, in
DettagliLa gestione delle emozioni: interventi educativi e didattici. Dott.ssa Monica Dacomo
La gestione delle emozioni: interventi educativi e didattici Dott.ssa Monica Dacomo Attività per la scuola secondaria di I grado Chi o cosa provoca le nostre emozioni? Molti pensano che siano le altre
DettagliP.D.P. PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO DIREZIONE DIDATTICA DI BUDRIO SCUOLA PRIMARIA A.S.
P.D.P. PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO Per allievi con altri Bisogni Educativi Speciali (BES-Dir. Min. 27/12/2012; C.M. n. 8 del 6/03/2013) DIREZIONE DIDATTICA DI BUDRIO SCUOLA PRIMARIA A.S. Alunno/a: Classe:
DettagliI MOMENTI DI CURA: SOLO SODDISFAZIONE DI BISOGNI DI ACCUDIMENTO FISICO?
I MOMENTI DI CURA: SOLO SODDISFAZIONE DI BISOGNI DI ACCUDIMENTO FISICO? Il Lavoro di cura fisica e psichica necessaria al benessere e alla crescita del bambino è parte integrante del Progetto Educativo
DettagliNUOVI APPROCCI PER UN MANAGER ALLENATORE : IL PROCESSO DI COACHING
gno Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. NUOVI APPROCCI PER UN MANAGER ALLENATORE : IL PROCESSO DI COACHING COSA
DettagliLa legge 169/2008 con gli articoli 2 e 3 ha introdotto alcuni importanti cambiamenti entrati in vigore già nel passato anno scolastico e riguardanti:
Processo di valutazione degli alunni: fasi e documenti progettati ed adottati dal Collegio dei Docenti della Direzione Didattica Mazzini alla luce del D.P.R. 122/2009. La legge 169/2008 con gli articoli
DettagliPROGETTO di INSERIMENTO e ACCOGLIENZA
PROGETTO di INSERIMENTO e ACCOGLIENZA INSEGNANTI DI RIFERIMENTO: Scainelli Stefania e Pallotti Alessandra PREMESSA - L INGRESSO ALLA SCUOLA DELL INFANZIA. L ingresso alla Scuola dell Infanzia è una tappa
DettagliChe volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile
Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Premessa All arrivo di un nuovo volontario l intero sistema dell associazione viene in qualche modo toccato. Le relazioni si strutturano diversamente
DettagliLe conseguenze emotivo - motivazionali di una difficoltà scolastica
Le conseguenze emotivo - motivazionali di una difficoltà scolastica Individuazione precoce della difficoltà Riduzione della difficoltà specifica Maturazione dei livelli di autostima Riduce l impotenza
DettagliLaura Ghiro Elena Fipaldini Ospedale San Bortolo Vicenza
CORPOrat(t)ivaMENTE. Confronti e prospettive sulle pratiche di lavoro integrato in età evolutiva IL CASO CLINICO CHE NON TI ASPETTI Laura Ghiro Elena Fipaldini Ospedale San Bortolo Vicenza A. è giunto
DettagliIl bambino con ADHD a scuola
Teramo 20-04-2010 Dott.ssa Adriana Sigismondi ADHD Caratteristiche DISATTENZIONE IMPULSIVITA IPERATTIVITA 1 1 ATTENZIONE I bambini con un disturbo di attenzione manifestano problemi in compiti che richiedono
DettagliUfficio Scolastico Regionale per l Abruzzo. Rapporto dal Questionari Studenti
Rapporto dal Questionari Studenti SCUOLA xxxxxxxxx Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il questionario studenti ha lo scopo di indagare alcuni aspetti considerati rilevanti per assicurare il benessere
DettagliLa mia autostima. Edizioni Erickson. Deborah Plummer. Dario Ianes Centro Studi Erickson Università di Bolzano www.darioianes.it
Edizioni Erickson La mia autostima Dario Ianes Centro Studi Erickson Università di Bolzano www.darioianes.it Deborah Plummer Introduzione L immaginazione come strumento per il cambiamento Imagework: un
DettagliSostegno e Accompagnamento Educativo
Sostegno e Accompagnamento Educativo 1. Definizione La prestazione sostegno e accompagnamento educativo consiste nel fornire sia un supporto e una consulenza ai genitori nello svolgimento della loro funzione
DettagliL autoregolazione. Patrizia Neerman UST Verona Sezione Orientamento. Azioni orientative in aula dell apprendimento
MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA L autoregolazione Azioni orientative in aula dell apprendimento Patrizia Neerman UST Verona Sezione Orientamento IL QUADRO DI RIFERIMENTO La nostra
DettagliIstituto Comprensivo Cepagatti anno scolastico 2015-2016
Finalità della Scuola del primo ciclo Compito fondamentale della scuola del primo ciclo d istruzione, che comprende la Scuola Primaria e la Scuola Secondaria di primo grado, è la promozione del pieno sviluppo
DettagliQUESTIONARIO PER LA RILEVAZIONE DELLE OPINIONI DEI GENITORI DEI BAMBINI CHE HANNO PARTECIPATO AL CENTRO ESTIVO A. ANALISI DI SFONDO: STRUTTURA FAMILIARE a) Da quante persone è composta la sua famiglia?
DettagliIl Test d ingresso per la Facoltà à di Scienze. PISA 3 dicembre 2008
Il Test d ingresso per la Facoltà à di Scienze PISA 3 dicembre 2008 SOMMARIO Il documento ufficiale Esempio di test I punti del documento ufficiale della Conferenza delle Facoltà di Scienze Necessità di
DettagliPIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER ALUNNI CON ADHD
I S T I T U TO C O M P R E N S I V O S TATAL E D I S O S S AN O Via San Giovanni Bosco, 4 36040 SOSSANO (VI) Tel. 0444/885284 viic89000e@istruzione.it viic89000e@pec.istruzione.it www.icsossano.it C.F.
DettagliNEUROPSICOLOGIA DEL DEFICIT
Cagliari Iglesias - Olbia NEUROPSICOLOGIA DEL DEFICIT DI ATTENZIONE E IPERATTIVITÀ IN ETÀ EVOLUTIVA Dr.ssa Sabrina Cesetti Qualsiasi bambino (e la gran parte degli adulti) tende a distrarsi e a commettere
DettagliNota sullo svolgimento delle prove INVALSI 2012 2013 per gli allievi con bisogni educativi speciali
Nota sullo svolgimento delle prove INVALSI 2012 2013 per gli allievi con bisogni educativi speciali 1 A.S. 2012 13 Bisogni educativi speciali. Documento pubblicato il 23.4.2013 1. Premessa A titolo di
DettagliAutovalutazione di istituto
I.C. "Dante Alighieri" - Aulla Autovalutazione di istituto Nel mese di aprile 2015 sono stati somministrati dei questionari in forma anonima per verificare il livello di gradimento del servizio offerto.
DettagliL AVORO DI RETE AL OBIETTIVI FORMATIVI
Finalita educativa generale: Favorire l inserimento, promuovere l integrazione scolastica e lo sviluppo delle potenzialità dell alunno disabile o in situazione di svantaggio nell apprendimento, nella comunicazione,
DettagliLa Dislessia. Sintesi da materiali tratti dal sito http://www.aiditalia.org, sito dell Associazione Italiana Dislessia
La Dislessia Sintesi da materiali tratti dal sito http://www.aiditalia.org, sito dell Associazione Italiana Dislessia La Dislessia è un Disturbo Specifico dell'apprendimento (DSA), cioè un disturbo che
DettagliL allievo con autismo a scuola. Quattro parole chiave per l integrazione
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE Facoltà di Scienze della formazione L allievo con autismo a scuola. Quattro parole chiave per l integrazione Lucio Cottini Cattedra di: Didattica speciale Quando i punti
DettagliQuestionario di gradimento rivolto a Genitori e Studenti. a. s. 2014/15
Questionario di gradimento rivolto a Genitori e Studenti a. s. 2014/15 Il questionario genitori è stato somministrato durante il secondo colloquio quadrimestrale. Pertanto il campione esaminato è costituito
DettagliISTRUZIONI PER LE INSEGNANTI DI SOSTEGNO
Pag 1/5 INCONTRI DI INIZIO ANNO SCOLASTICO Al più presto il docente di sostegno, non appena assegnato a nuovi casi, dovrà curare alcuni incontri: Con il gruppo docente dell anno precedente Con i genitori
DettagliChe cosa può rendere felice la società? Quale lavoro può migliorare la società? Guida per l insegnante
Che cosa può rendere felice la società? Guida per l insegnante Obiettivi educativi generali Compito di esplorazione - Immaginare diverse modalità di risoluzione dei problemi. - Dare risposte originali.
DettagliAttività per la scuola secondaria di II grado
Attività per la scuola secondaria di II grado Il punto di esplosione Gli adolescenti sperimentano ed esprimono la rabbia in diversi modi. Alcuni esplodono da un momento all altro, apparentemente senza
DettagliLezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2)
Lezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2) Riprendiamo l analisi interrotta nel corso della precedente lezione b) struttura dialogica del fatto educativo Per rispondere a criteri ermenutici, l
DettagliQUESTIONARIO DI EFFICACIA DELL INCONTRO. La valutazione dovrà essere espressa in scala da 1 (per niente) a 5 (pienamente).
QUESTIONARIO DI EFFICACIA DELL INCONTRO Gentile genitore, le sottoponiamo il presente questionario anonimo al termine dell incontro a cui ha partecipato. La valutazione da lei espressa ci aiuterà a capire
DettagliUniversità di Parma Facoltà di Ingegneria. Polo Tecnologico Nettuno
Università di Parma Facoltà di Ingegneria Polo Tecnologico Nettuno Guida ai servizi FINALITÀ...2 COORDINATORE...3 SEGRETERIA DIDATTICA E CEDI...4 TUTORI...5 DATI UTILI...6 Finalità L obiettivo di questa
DettagliL ALUNNO CON DISTURBO DA DEFICIT DI ATTENZIONE ED IPERATTIVITA : COME INTERVENIRE NELLA SCUOLA?
L ALUNNO CON DISTURBO DA DEFICIT DI ATTENZIONE ED IPERATTIVITA : COME INTERVENIRE NELLA SCUOLA? ADHD: STRUTTURARE L AMBIENTE E MIGLIORARE IL COMPORTAMENTO CTI ADRIA ROVIGO E BADIA POLESINE INCONTRI LABORATORIALI
DettagliDSA Come costruire un Piano Didattico Personalizzato efficace. Grazia Mazzocchi
DSA Come costruire un Piano Didattico Personalizzato efficace Grazia Mazzocchi Faenza 25 Febbraio 2015 Centro Territoriale di Supporto per le disabilità Http://cts.w.istruzioneer.it/ DSA e normativa di
DettagliI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO IN ETA EVOLUTIVA
I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO IN ETA EVOLUTIVA IL DISTURBO DA DEFICIT DI ATTENZIONE / IPERATTIVITA. 1. Che cos è l ADHD Il Disturbo da deficit di attenzione ed iperattività (DDAI), conosciuto anche con
DettagliProgetto Comes, sostegno all handicap
TITOLO Progetto Comes, sostegno all handicap TEMPI ANNO SCOLASTICO 2010/2011 Destinatari Minori disabili (fascia d età 3/14 anni) frequentanti la scuola dell obbligo, affetti da patologie varie: ipoacusia,
DettagliRapporto dal Questionari Insegnanti
Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la
DettagliLegge 8 ottobre 2010, n. 170
Legge 8 ottobre 2010, n. 170 Legge 8 ottobre 2010, n. 170 (in G.U. n. 244 del 18 ottobre 2010) Nuove norme in materia di disturbi specifici d apprendimento in ambito scolastico Art. 1. (Riconoscimento
DettagliPIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO Anno Scolastico
Ministero dell istruzione, dell università e della ricerca ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE T. CROCI Via Chopin N. 9-20037 Paderno Dugnano (MI) Tel. n. 02/ 9181045 C.f. 97667170159 fax n. 02/ 99045055 e-mail
DettagliSCHEDA INFORMATIVA PER LA CONTINUITA SCUOLA DELL INFANZIA/PRIMARIA ISTITUTO COMPRENSIVO DI PROVAGLIO D ISEO ANNO SCOLASTICO
SCHEDA INFORMATIVA PER LA CONTINUITA SCUOLA DELL INFANZIA/PRIMARIA ISTITUTO COMPRENSIVO DI PROVAGLIO D ISEO ANNO SCOLASTICO COGNOME-NOME DATA DI NASCITA SCUOLA DI PROVENIENZA SEZIONE INSEGNANTI FREQUENZA
DettagliOrientamento in uscita - Università
ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE G. FALCONE - ASOLA (MN) Orientamento in uscita - Università prof. Ruggero Remaforte A.S.. 2012/2013 Premettendo che per orientare bisogna attivare non solo strumenti ma anche
DettagliSCUOLA DELL INFANZIA DI ALSENO
SCUOLA DELL INFANZIA DI ALSENO PROGETTO ACCOGLIENZA MOTIVAZIONE L Ingresso alla Scuola dell Infanzia costituisce l inizio di un nuovo cammino, che vede il bambino il più delle volte alla sua prima esperienza
DettagliProgetto continuità scuola dell infanzia scuola primaria
PREMESSA In relazione alle più recenti indicazioni ministeriali nelle quali viene valorizzata l autonomia scolastica, i progetti per la continuità didattico - educativa rappresentano un ambito di valutazione
DettagliMODULO 14: L individuazione e le traiettorie di sviluppo
MODULO 14: L individuazione e le traiettorie di sviluppo - L individualità - Lo sviluppo dell identità di genere - La costruzione e lo sviluppo del sé - Continuità e discontinuità nello sviluppo - Traiettorie
DettagliPROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI
Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca Istituto Comprensivo NORD 2 - Brescia Via Costalunga, 15-25123 BRESCIA Cod. Min. BSIC88400D - Cod.Fisc. 80049710173 Tel.030307858-0308379448-9
DettagliDott.ssa Lorenza Fontana
Dott.ssa Lorenza Fontana Nonostante l aula fosse il posto più tranquillo della scuola, continuavo ad avere difficoltà ad ascoltare la maestra. Scivolavo in me stessa, mi dissolvevo e me ne andavo. Mi cambiarono
DettagliPROGETTO GIOCHI SPORTIVI STUDENTESCHI SCUOLA PRIMARIA
PROGETTO GIOCHI SPORTIVI STUDENTESCHI SCUOLA PRIMARIA Premessa Il Progetto Giochi Sportivi Studenteschi si propone di rimarcare l importanza della: Corporeità e della motricità, intese come elementi portanti
DettagliA.D.H.D. DISTURBO DA DEFICIT DELL ATTENZIONE E DELL IPERATTIVITA Negli ultimi anni, con una frequenza superiore rispetto al passato, si sente parlare di bambini e adolescenti iperattivi o con problemi
Dettagli5 ottobre 2002 nasce AIFA Onlus. Nel 2000 nasce il progetto Parents for Parents. 24 ottobre 2009 nasce AIFA Onlus Lombardia
Tutti i disegni sono di Simone Deflorian, diagnosticato ADHD a 16 anni nel 2002 AIFA Onlus Associazione Italiana Famiglie.ADHD Varese, 10 marzo 2014 Astrid Gollner AIFA ONLUS LOMBARDIA AIFA ONLUS e AIFA
DettagliCORSI DI FORMAZIONE DEAL PRESSO LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE
Gruppo di Ricerca DEAL (Dislessia Evolutiva e Apprendimento delle Lingue) Università Ca Foscari Venezia CORSI DI FORMAZIONE DEAL PRESSO LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE Si riporta di seguito l offerta formativa
DettagliCORSI DI FORMAZIONE DEAL PRESSO LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE
Gruppo di Ricerca DEAL (Dislessia Evolutiva e Apprendimento delle Lingue) Università Ca Foscari Venezia CORSI DI FORMAZIONE DEAL PRESSO LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE A. FORMAZIONE PER LA SCUOLA PRIMARIA FORMAZIONE
DettagliRelazione attività di Tutorato specializzato a.a. 2013/2014 I semestre
Relazione attività di Tutorato specializzato a.a. 2013/2014 I semestre Nel mese di marzo, a chiusura del primo semestre, l Ufficio Orientamento e Diritto allo Studio ha monitorato il servizio di tutorato
Dettagli«Ha sempre le mani nei pantaloni...» Autismo, comportamenti problema e sessualità
«Ha sempre le mani nei pantaloni...» Autismo, comportamenti problema e sessualità 1 D O T T. S S A A L E S S A N D R A B A L L A R È A S S O C I A Z I O N E C A S C I N A SAN V I N C E N Z O Le singolarità
DettagliQUESTIONARIO DI GRADIMENTO
QUESTIONARIO DI GRADIMENTO Il BRUCO Asilo Nido e Scuola d Infanzia Via Case Basse San Vittore, 24 Pavia www.asiloilbruco.com Tel. 0382.1726.241 Tel. 393.900.6211 Cari Genitori, il questionario è stato
DettagliKIT PER STIMOLARE LO SVILUPPO DELL AUTOREGOLAZIONE
APPRENDERE L AUTOREGOLAZIONE PER APPRENDERE KIT PER STIMOLARE LO SVILUPPO DELL AUTOREGOLAZIONE Dott.ssa Laura Traverso Psicologa lauratraverso4@gmail.com AUTO-REGOLAZIONE? Con il termine autoregolazione
DettagliProgetto accoglienza Scuola dell infanzia
Progetto accoglienza Le docenti di scuola dell infanzia del IV istituto comp. G. Verga di Siracusa hanno stilato il progetto accoglienza per i bambini iscritti all anno scolastico 2011/2012 Motivazioni
DettagliPROPOSTA DI PACCHETTO DI ORIENTAMENTO
PROPOSTA DI PACCHETTO DI ORIENTAMENTO MOMENTI DI ORIENTAMENTO Obiettivi INDICE Bilancio delle Competenze e Consapevolezza delle Vocazioni...4 La Gestione del Cambiamento...4 Momenti e iniziative sul tema
DettagliI DISTURBI DA DEFICT DI ATTENZIONE CON IPERATTIVITA (ADHD o DDAI) Corso di formazione per docenti della scuola di base.
I DISTURBI DA DEFICT DI ATTENZIONE CON IPERATTIVITA (ADHD o DDAI) Corso di formazione per docenti della scuola di base Laura Barbirato Febbraio/marzo 2011 1 Esistono i Disturbi da Deficit di Attenzione
DettagliTRE ANNI TRAGUARDI per lo sviluppo delle competenze OBIETTIVI di apprendimento CONTENUTI
TRE ANNI S.A. 1 S.A. 2 S.A. 3 S.A. 4 S.A. 5 TRAGUARDI per lo sviluppo delle competenze OBIETTIVI di apprendimento CONTENUTI IL BAMBINO GIOCA IN MODO COSTRUTTIVO E CREATIVO CON GLI ALTRI, SA ARGOMENTARE,
DettagliCOMUNICAZIONE N. 213. Oggetto: Scrutini I quadrimestre Giudizio globale alunni di classe prima e classi successive
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE U. Bombieri di SCUOLA dell INFANZIA, PRIMARIA e SECONDARIA di 1 grado Via Ferrazzi, 6 - VALSTAGNA TEL. 0424-99532 FAX 0424-980042 Codice Scuola VIIC84900X Codice Fiscale 82002990248
DettagliChi sono. Progettista di Formazione. Giudice di Gara dal 1972. Giudice di Partenza Nazionale dal 1981
Chi sono Francesco lo Basso Molfetta (Ba) Progettista di Formazione Giudice di Gara dal 1972 Giudice di Partenza Nazionale dal 1981 Esperienze specifiche: Tutor Progetto Formazione Giovani Obiettivi Acquisire
DettagliPIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO (D.M. 12 luglio 2011)
ISTITUTO COMPRENSIVO LAZZARO SPALLANZANI DI SCANDIANO Viale della Rocca, 8 - Scandiano (RE) - Tel/Fax 0522-857593 e-mail: reic85400a@istruzione.it www.icspallanzani.gov.it PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
DettagliIL LAVORO CON I DSA NELLA CLINICA E NELLA SCUOLA: COMPITI ED OBIETTIVI DI CIASCUNO MULTIDISCIPLINARE
I Bambini con DSA nella scuola: dalla Legge 170 alle pratiche didattiche quotidiane IL LAVORO CON I DSA NELLA CLINICA E NELLA SCUOLA: COMPITI ED OBIETTIVI DI CIASCUNO NELL OTTICA DI UN INTERVENTO MULTIDISCIPLINARE
DettagliDisciplina: Tecniche di comunicazione Classe: 4 B IPSC A.S. 2014/ 2015 Docente: Vittorio Bassan (Todaro Elena, fino al 7/11/2014)
Disciplina: Tecniche di comunicazione Classe: 4 B IPSC A.S. 2014/ 2015 Docente: Vittorio Bassan (Todaro Elena, fino al 7/11/2014) ANALISI DI SITUAZIONE di partenza - LIVELLO COGNITIVO La classe 4 sezione
Dettagli