Credito Emiliano Spa Gruppo Bancario Credito Emiliano - Credem Società per Azioni. Sede Sociale e Direzione:
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1 BILANCIO 2010
2 Credito Emiliano Spa Gruppo Bancario Credito Emiliano - Credem Società per Azioni Sede Sociale e Direzione: Via Emilia San Pietro n Reggio Emilia Capitale interamente versato Euro Codice Fiscale Partita IVA Codice ABI Banca iscritta all'albo delle banche al n.5350 Banca iscritta all'albo dei Gruppi bancari al n Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi Tel Telefax Telex BACDIR Switf Code BACRIT22 Sito Internet: BILANCIO CONSOLIDATO 2
3 INDICE Cariche Sociali 5 BILANCIO CONSOLIDATO Relazione sulla Gestione 9 Bilancio consolidato al 31/12/ Nota integrativa 69 Allegati al bilancio 307 Attestazione del Presidente e del Dirigente Preposto 319 Relazione della Società di Revisione 323 BILANCIO INDIVIDUALE Organizzazione territoriale 329 Relazione sulla Gestione 341 Bilancio al 31/12/ Nota integrativa 385 Allegati al bilancio 561 Bilanci delle società controllate 571 Attestazione del Presidente e del Dirigente Preposto 631 Relazione della Società di Revisione 635 Relazione del Collegio Sindacale 639 Evoluzione dei mercati creditizi e finanziari 649 BILANCIO CONSOLIDATO 3
4 BILANCIO CONSOLIDATO 4
5 CARICHE SOCIALI CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Presidente Giorgio Ferrari Vice Presidenti Luigi Maramotti* Franco Terrachini* Consiglieri Romano Alfieri Vincenzo Calandra Buonaura** Enrico Corradi* Guido Corradi* Anacleto Fontanesi* Ugo Medici** Alberto Milla Benedetto Renda Giovanni Tadolini* Giovanni Viani** Lucio Zanon di Valgiurata* Segretario Ottorino Righetti * Membri del Comitato Esecutivo ** Amministratori indipendenti ex art.148, comma 3, D.Lgs. n.58/1998 (TUF) COLLEGIO SINDACALE Presidente Gianni Tanturli Sindaci effettivi Maurizio Bergomi Giulio Morandi Sindaci supplenti Vittorio Guidetti Tiziano Scalabrini DIREZIONE CENTRALE Direttore Generale Adolfo Bizzocchi Direttori Centrali Giuliano Baroni Angelo Campani Nazzareno Gregori Condirettori Centrali Marco Braglia Stefano Morellini Stefano Pilastri Vice Direttori Centrali Giuliano Cassinadri Ferdinando Rebecchi Rossano Zanichelli DIRIGENTE PREPOSTO alla redazione dei documenti contabili societari SOCIETA' DI REVISIONE Paolo Tommasini Deloitte & Touche S.p.A. BILANCIO CONSOLIDATO 5
6 BILANCIO CONSOLIDATO 6
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8 BILANCIO CONSOLIDATO RELAZIONE SULLA GESTIONE 8
9 RELAZIONE SULLA GESTIONE
10 AREA DI CONSOLIDAMENTO CREDITO EMILIANO BANCA CREDEMLEASING MAGAZZINI CREDEM EUROMOBILIARE GENERALI DELLE ASSICURAZIONI 100% TAGLIATE 100% 100% 100% BANCA EUROMOBILIARE CREDEMFACTOR CREDEMTEL RAFFAELLO (SUISSE) GENERAL 100% 100% 100% PARTNER 43% CREDEM CREDEM CREACASA INTERCONSULT INTERNATIONAL PRIVATE EQUITY 33,3% LUX SGR 100% 100% 100% EUROMOBILIARE ABAXBANK ASSET CREDEMVITA NEXSTONE MANAGEMENT 30% 100% S.G.R. 100% 99,0% EUROMOBILIARE CREDEM CB RAFFAELLO FIDUCIARIA LUXEMBOURG 100% 70% 29,1% C.S. INFORM ALICANTE FINANCE SOCIETA CONSORTILE 100% NUOVO MERCATO ARIOSTO 20% Note: le percentuali esprimono i diritti di voto esercitabili direttamente e indirettamente le partecipazioni in chiaro sono valutate con il metodo del patrimonio netto le società Ariosto e Alicante Finance, società veicolo ai sensi della L.130, in applicazione alle indicazioni contenute nello IAS 27 e nel SIC 12, sono state considerate controllate da Credem e, pertanto, incluse nell'area di consolidamento. BILANCIO CONSOLIDATO RELAZIONE SULLA GESTIONE 10
11 Il 31 marzo 2008 si è perfezionato l acquisto da parte di Credem dell ulteriore 50% del capitale di Credemassicurazioni da Assurance Mutuelles; in conseguenza di ciò la quota di partecipazione nella società è passata dal 50% al 100%. Nello stesso mese di marzo 2008 Credem e Reale Mutua Assicurazioni hanno siglato un accordo di bancassurance finalizzato allo sviluppo congiunto del ramo danni. L accordo prevede, tra l altro, l acquisizione, da parte di Reale Mutua Assicurazioni, del 50% di Credemassicurazioni, che è, dopo le necessarie autorizzazioni delle autorità di vigilanza rilasciate alla fine di luglio, controllata pariteticamente dai due gruppi, e forma oggetto di una situazione di controllo congiunto a seguito della conclusione di un apposito patto parasociale. L accordo prevede il rilascio all acquirente, da parte di Credem, di un opzione di vendita, da esercitarsi per un periodo di sei mesi dal compimento del terzo anno della data di trasferimento della partecipazione. Il prezzo di esercizio dell opzione è pari all importo complessivo dell investimento effettuato dall acquirente, al netto dei dividendi incassati entro la data di esercizio dell opzione e maggiorato degli interessi intercorrenti tra ogni singolo esborso e la data di esercizio dell opzione medesima. In base ai principi contabili internazionali, tale situazione comporta l instaurazione di una situazione di continuing involvement che non consentirà, fino alla scadenza dell opzione sopra descritta, la derecognition della partecipazione in Credemassicurazioni da parte di Credem. A seguito di quanto sopra riportato al 31 dicembre 2010 la Banca ha consolidato la partecipazione totalitaria in Credemassicurazioni al patrimonio netto, in applicazione dello IAS 31. BILANCIO CONSOLIDATO RELAZIONE SULLA GESTIONE 11
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13 Signori Azionisti, anche per l esercizio in rassegna riteniamo opportuno fornire qualche spunto circa le condizioni di mercato in cui l attività del sistema bancario e del Gruppo si è svolta. La discontinuità alimentata dalla crisi dei debiti sovrani di alcuni stati ha infatti interrotto il percorso, che appariva lineare, di lenta e progressiva ripresa e di altrettanto progressiva restrizione delle politiche monetarie; si sono pertanto ripristinate prospettive di elevata incertezza. Nel contesto europeo tale rinnovato scenario ha determinato la sostituzione di politiche di bilancio fondate sulla gradualità a vere e proprie terapie d urto; la politica monetaria ha dovuto rivedere passi e tempi per l uscita da interventi non convenzionali. Il processo di riforma delle regole dei mercati finanziari e del sistema creditizio procede con estrema lentezza. Anche le politiche monetarie si sono disallineate: in USA e Giappone ancora tese all allargamento della base monetaria, mentre in Europa la Banca Centrale Europea ha iniziato, gradualmente, il ritiro degli strumenti non convenzionali. In estrema sintesi, il quadro di riferimento presenta aspettative assai volatili a causa dell incerta attuazione della nuova regolamentazione dei mercati finanziari e del sistema bancario, degli elevati debiti pubblici che interagiscono con le condizioni patrimoniali del sistema bancario europeo, delle possibili tensioni sociali nell attuazione delle misure restrittive di bilancio pubblico, dell elevata disoccupazione. A ciò si aggiunge (fermo restando che non sono da escludere nuove tensioni sulla valuta europea), dopo la svalutazione del primo semestre, il ritorno ai livelli di cambio euro dollaro di metà 2009, a seguito, in particolare della debolezza della ripresa statunitense. Il rallentamento della crescita nell area euro (fatta salva al momento l eccezione tedesca), unitamente a politiche di bilancio necessariamente restrittive, determina la riduzione delle previsioni di crescita degli aggregati reali. Anche per l Italia, la cui velocità di crescita è inferiore alla media dell area euro, si prospetta un analogo rallentamento. Ad esso concorre la contestuale debolezza delle componenti interne della domanda, vale a dire quelle connesse a consumi ed investimenti. Per quanto riguarda gli intermediari finanziari, si sono ampiamente manifestate le conseguenze di quanto sopra esposto ed in particolare: - le aspettative di rialzo dei tassi di interesse sono rimaste deboli e si sono ulteriormente dilatate per l intero esercizio in rassegna; nel mese di marzo 2011 la BCE, come più ampiamente descritto nel capitolo finale dedicato all evoluzione prevedibile della gestione, ha (a differenza delle altre Banche Centrali) fornito forti indicazioni di aumento del tasso di politica monetaria già dal prossimo mese di aprile; - la crisi del debito pubblico ha prodotto un progressivo aumento di rendimento dei titoli decennali rispetto all analogo titolo tedesco; - i timori di rischio sovrano si sono trasferiti sulla quotazione dei titoli bancari ed in particolare sul mercato dei CDS, misura significativa del rischio di credito, data la forte esposizione del sistema bancario europeo ai titoli di Stato dei paesi maggiormente rischiosi; - i mercati azionari hanno interrotto il trend di recupero iniziato nel 2009 ed hanno registrato andamenti complessivamente negativi, guidati in particolare dai titoli del settore finanziario, unitamente ad una sensibile accelerazione della volatilità; su quest ultimo settore hanno in particolare inciso l esposizione al rischio di credito dei debiti pubblici di alcuni stati, le prospettive dei tassi di interesse, il rallentamento delle stime di ripresa economica; - sui mercati interbancari si sono manifestate nuovamente tensioni ed attese di aumento del costo del relativo funding; a ciò hanno contribuito la minore liquidità, nonché i segnali della Banca Centrale Europea circa l intenzione di procedere alla rimozione delle misure non convenzionali; - si evidenziano, contestualmente a quanto sopra, maggiori pressioni sul costo della raccolta a mediolungo termine in relazione al collegamento tra rischio di credito e CDS bancari; - la Banca Centrale Europea ed i governi, allo scopo di preservare la stabilità dell area euro, hanno posto in essere nuovi, urgenti, interventi. E pertanto cambiato lo scenario relativo al mix di politiche economiche nell area euro e si sono allungati i tempi di normalizzazione delle politiche monetarie. Passando ad una rapida disamina dei principali aggregati bancari va preliminarmente sottolineato che i comportamenti finanziari delle famiglie sono rimasti improntati alla cautela nelle scelte di investimento; sono stati privilegiati investimenti in abitazioni ed investimenti finanziari ancora liquidi o polizze assicurative prevalentemente tradizionali. Nell ambito dell erogazione del credito si sono manifestate tendenze già espresse nel 2009 ed in particolare: BILANCIO CONSOLIDATO RELAZIONE SULLA GESTIONE 13
14 - si è mantenuto positivo, ma contenuto, il ritmo di crescita dei finanziamenti alle famiglie, relativamente più elevato rispetto alla media europea: a ciò hanno indubbiamente concorso il minore rallentamento subito dai mercati immobiliari, la percezione di maggiore affidabilità degli investimenti immobiliari rispetto a quelli finanziari, il perdurante, basso, livello dei tassi di interesse; - ha registrato un debole trend il credito alle imprese; in tale ambito la domanda appare alimentata soprattutto da esigenze di ristrutturazione del debito e di finanziamento di cicli sempre più lunghi del capitale circolante; è tuttora in significativo declino la domanda finalizzata agli investimenti produttivi. Segnali di ripresa del credito si sono manifestati nella seconda metà dell anno, anche se la modificata metodologia di contabilizzazione delle operazioni di cartolarizzazione introdotta dall Organo di Vigilanza, ha introdotto una discontinuità statistica che ne rende più difficile l analisi. Tale ripresa ha riguardato soprattutto i mutui alle famiglie e, nei mesi più recenti, anche il credito alle imprese, con particolare riferimento al comparto di medio-lungo termine. Va anche detto che la scelta del sistema bancario in materia creditizia ha risentito (e non potrà non risentire), oltre che delle incertezze delle prospettive economiche, dell evoluzione normativa in corso in tema di requisiti prudenziali. Si tratta, in estrema sintesi, di un insieme di proposte di revisione della regolamentazione prudenziale con l obiettivo di accrescere il profilo quali-quantitativo del capitale aziendale, di limitare il grado di leva finanziaria, di contenere il rischio di liquidità, di attenuare gli effetti prociclici dei requisiti patrimoniali. E pur vero che la revisione dell accordo approvato dai capi di Stato di governo del G20 ha fissato per il sistema bancario, rispetto alle prime indicazioni, tempi più diluiti per adeguarsi ai nuovi standard; è peraltro ovvio che il sistema bancario, nell applicazione dello spirito della norma e per assecondare le aspettative dei mercati, dovrà proseguire con determinazione la già avviata politica di ricomposizione delle attività. Già nel 2010 si sono manifestati con chiarezza i tratti di tale riposizionamento verso componenti più liquide: è infatti significativamente aumentata l incidenza del portafoglio titoli, soprattutto per effetto dei maggiori volumi di titoli di stato. A tale proposito va segnalato che l importante esposizione delle banche al debito sovrano ha suggerito le autorità di vigilanza nazionali ed il Comitato Europeo dei Supervisori Bancari (CEBS) a condurre uno stress test sui principali gruppi bancari nell estate del 2010: i risultati hanno confermato la solidità dei principali gruppi bancari italiani. Sull argomento v è anche da segnalare che le stime preliminari, ferma restando la complessiva necessità di ricapitalizzazione, segnalano differenze, anche significative, tra singoli istituti, che richiederanno pertanto azioni di diverso grado di intensità nella suddetta ricomposizione del portafoglio e nel recupero di redditività. Si mantiene ancora sostenuta la rischiosità del credito per il quale, in base agli usuali ritardi nel manifestarsi, non si prevedono inversioni nel breve termine. E rallentato il tasso di crescita della raccolta; la diminuzione ha riguardato in particolare la componente obbligazionaria, in ragione dell ancora sostenuta domanda di raccolta a breve e della debolezza degli impieghi a clientela. Ha mantenuto ritmi soddisfacenti la domanda di depositi a vista, sostenuta dalla contrazione dei rendimenti offerti da forme di investimento alternative e dalla perdurante incertezza che caratterizza il panorama economico e finanziario. In ripresa appaiono i pronti contro termine, il cui andamento riflette la ricerca di rendimenti più interessanti, pur nell ambito di strumenti finanziari liquidi e di breve termine. In uno scenario normativo che, pur con tempi dilatati, riduce la permissività della trasformazione delle scadenze, è prevedibile il maggiore ricorso a strumenti di debito a maggiore scadenza. E altresì proseguito, a ritmi peraltro meno sostenuti rispetto alla seconda metà del 2009, l orientamento del canale bancario verso la raccolta indiretta ed in particolare verso il comparto del risparmio gestito. Sotto il profilo reddituale, l esercizio in rassegna registra una contrazione di redditività complessiva che ha penalizzato in particolare i ricavi da interesse, più di quanto non abbiano contribuito positivamente le diffuse azioni di contenimento dei costi; a ciò si è associato il permanere della rischiosità del portafoglio crediti e del costo relativo. Il sistema bancario nel suo complesso sta, nelle condizioni sopra descritte, interrogandosi a fondo sulle migliori scelte di gestione future. In particolare, l obiettivo di saldare le prospettive normative (in particolare quelle già accennate che richiedono nel medio termine livelli più elevati di capitalizzazione e di liquidità e limitano fortemente il ricorso alla leva finanziaria) a soddisfacenti livelli di redditività, appare, nelle condizioni attuali, un obiettivo estremamente sfidante. Nell immediato futuro persistono infatti fattori non idonei al recupero di redditività: basso ritmo di crescita economica, basso livello dei tassi di interesse, contribuzione negativa della raccolta al margine d interesse, costi crescenti del debito e del capitale, elevata rischiosità dell attivo. In tale contesto si prospettano profonde revisioni delle politiche commerciali e di pricing, nonché dei modelli di business finora adottati. BILANCIO CONSOLIDATO RELAZIONE SULLA GESTIONE 14
15 Passando alla disamina dei principali eventi che hanno interessato il Gruppo, lo scorso 11 gennaio il Direttore Generale di Credembanca ha illustrato alla comunità finanziaria il piano triennale , che ha rivisto anticipatamente la precedente pianificazione a seguito della sostanziale mutazione delle condizioni di mercato. Le principali linee guida riguardano in particolare: - la focalizzazione sul core business, rappresentato dall attività di banca commerciale; - la valorizzazione degli investimenti per la crescita effettuati negli anni precedenti, sia attraverso le acquisizioni di sportelli, sia per linee interne; - lo sviluppo del risparmio gestito ed il forte sostegno alle piccole e medie imprese ed ai privati; - il presidio dei costi operativi, attraverso l ulteriore recupero di efficienza delle strutture centrali e la razionalizzazione della rete distributiva; - la salvaguardia delle attuali, positive, posizioni in termini di qualità creditizia e di solidità patrimoniale. La pianificazione prospetta altresì la ripresa dell espansione territoriale nel medio termine, il rafforzamento delle quote di mercato e della base clientela ed il ritorno alla generazione di valore a costi sostanzialmente stabili. Alla fine del mese di marzo si è conclusa, dopo circa quattro mesi, l ispezione in Credembanca da parte dell Organo di Vigilanza. L accertamento si è principalmente focalizzato sul tema del governo, gestione e controllo del rischio di credito di gruppo, con particolare riferimento al segmento corporate. L esito, pur fornendo utili suggerimenti ed indicazioni, ha confermato l adeguatezza dei presidi esistenti. L Agenzia delle Entrate ha avviato una serie di verifiche mirate, a livello nazionale, volte ad individuare operazioni di finanza aziendale che hanno generato crediti per imposte pagate all estero; le contestazioni riguardano, sostanzialmente, asimmetrie impositive tra le giurisdizioni fiscali di diversi Paesi. Le operazioni oggetto di verifica riguardano il periodo e sono state contestate mediante distinti Processi Verbali di Constatazione, notificati nel corso del 2009 e del 2010 alle tre banche del Gruppo. A Credembanca, - per gli anni , è stato notificato un processo verbale di constatazione, cui ha fatto seguito avviso di accertamento per il solo anno 2004 e conseguente avvio della procedura di contenzioso; le ricorrenti (coobbligata solidale con Credembanca è Credito Emiliano Holding S.p.A., in qualità di società consolidante fiscale) sono risultate soccombenti nel giudizio di Primo grado. La Commissione Tributaria Provinciale di Reggio Emilia, infatti, con sentenze rese in data 29 novembre 2010, ha respinto i ricorsi proposti dalle società; - per gli anni , è stato notificato un processo verbale di constatazione, cui ha fatto seguito un avviso di accertamento che riguarda solo parte delle contestazioni relative al 2005 ed ha ad oggetto la mancata applicazione delle ritenute sui dividendi Italia; si tratta, in particolare, di operazioni di arbitraggio su dividendi di azioni quotate italiane. L Agenzia delle Entrate sostiene che le operazioni, ancorché negoziate tramite la Borsa Italiana, venissero, in realtà, preventivamente concordate con alcune controparti istituzionali non residenti. Ad AbaxBank, - per l anno 2004, è stato notificato un Processo Verbale di Constatazione, cui ha fatto seguito avviso di accertamento e conseguente ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale di Reggio Emilia, competente per la sede della consolidante Credemholding (come detto sopra), ed all analoga Commissione di Milano, competente per la sede della società interessata; - per l anno 2006, è stato notificato un secondo Processo Verbale di Constatazione, relativo ad una verifica generale nella quale sono emerse una decina di contestazioni. A Banca Euromobiliare, infine, per gli anni 2005 e 2006, è stato notificato un unico Processo Verbale di Constatazione. In considerazione del fatto che le contestazioni delle citate indagini mirate da parte dell Agenzia delle Entrate sono state prevalentemente sviluppate nella prospettiva dell abuso del diritto, in relazione al quale l orientamento della giurisprudenza di legittimità è assai contrastato, il Gruppo sta valutando l adozione di ipotesi transattive. Occorre, infatti, tenere presente che la materia è stata recentemente oggetto di interpretazioni giurisprudenziali che hanno attribuito al principio un campo di applicazione ben più ampio di quello della norma antielusiva recata dall art. 37-bis, D.P.R. n. 600/1973, e, quindi, implicitamente, di esito molto più incerto nei giudizi di merito. Nonostante vi sia il convincimento della correttezza del proprio operato in relazione a tutte le fattispecie contestate, e nonostante siano in discussione presso le Commissioni Parlamentari cinque disegni di legge volti a definire la materia, si è ritenuto comunque opportuno considerare, in alternativa alla prosecuzione BILANCIO CONSOLIDATO RELAZIONE SULLA GESTIONE 15
16 del contenzioso, anche l ipotesi di definizione transattiva delle controversie, attivando un confronto con l Agenzia delle Entrate per quanto oggetto di contestazione. Questo soprattutto al fine di evitare la prosecuzione del contenzioso, in considerazione dell incertezza del relativo esito, anche in termini di durata, e dell elevata incidenza della componente sanzionatoria, modulata nella misura massima applicabile. Si rimanda alla Nota integrativa Parte A e Parte B dell attivo Sezione 14 Le attività fiscali e le passività fiscali Voce 140 dell attivo e voce 80 del passivo per una più dettagliata e completa descrizione della problematica in oggetto. Relativamente all assetto del gruppo, nel mese di dicembre i rispettivi Consigli di Amministrazione hanno approvato il progetto di fusione per incorporazione di AbaxBank in Credembanca. L operazione, già autorizzata dagli organi competenti, rappresenta la conclusione del processo di riorganizzazione della controllata, avviato nel primo scorcio del 2009, e finalizzato a semplificarne l operatività ed il livello di rischio. Per le modifiche intervenute nell area di consolidamento si fa rimando alla parte A della nota integrativa. BILANCIO CONSOLIDATO RELAZIONE SULLA GESTIONE 16
17 CREDITI VERSO CLIENTELA milioni di variazione % Gruppo Sistema (*) CREDITI A CLIENTELA - al netto pronti contro termine ,7 - pronti contro termine - - TOTALE (valore di bilancio) ,7 5,3 (*) dati che possono essere parzialmente inficiati dalla discontinuità, da giugno 2010, delle segnalazioni di vigilanza nel trattamento delle cartolarizzazioni La perdurante incertezza relativa all intensità della ripresa economica, coniugata all instabilità che ancora contraddistingue l andamento dei mercati finanziari si sono riflesse in una modesta crescita degli impieghi al settore privato, sia in Italia che nell area dell euro. In entrambe le aree la dinamica ha continuato ad essere sostenuta dal comparto dei mutui alle famiglie, a fronte della debolezza che ancora caratterizza l evoluzione del credito alle imprese. Nell attuale fase di mercato il livello dei tassi di interesse ha reso l acquisto di abitazione un alternativa di investimento più appetibile rispetto alla maggioranza degli strumenti finanziari. Rimane invece contenuta la dinamica del credito al consumo, su cui hanno più direttamente prevalso gli effetti della fragilità del ciclo economico su bilancio delle famiglie e la conseguente, debole, dinamica dei consumi. Segnali di ripresa del credito sono sopravvenuti nella seconda metà dell anno, ed hanno riguardato, in modo contenuto, anche il credito alle imprese, con particolare riferimento al comparto di medio-lungo termine. Per quanto riguarda il gruppo, si sono manifestate tendenze già espresse nel 2009, che riflettono in particolare la tenuta del credito alle famiglie ed il rallentamento del credito alle imprese. Il credito a breve termine ha in particolare risentito delle condizioni di contesto, ma ha registrato tangibili segnali di ripresa nell ultimo scorcio dell esercizio. Il progresso dell aggregato puntuale che ne è complessivamente derivato ha riguardato soprattutto il mercato corporate (+10,9% a capitali medi), e, in tale ambito, si è maggiormente concentrato nel segmento middle (+18,1% a capitali medi). Si è rivelata sostanzialmente stabile l assistenza creditizia di breve termine agli operatori di small business (+0,3% a capitali medi). Ha contestualmente mantenuto ritmi di sviluppo rilevanti il credito a medio lungo termine, sia quello erogato alla clientela privata (+6,9% a capitali medi), sia quello erogato a clientela corporate (+7,5% a capitali medi). Nelle tabelle seguenti viene evidenziata la scomposizione degli impieghi lordi per tipologia di clientela (dato gestionale in milioni di ): % crediti a clientela corporate ,3 - di cui middle ,9 crediti a clientela retail ,0 - di cui privati ,8 - di cui small business , ,8 BILANCIO CONSOLIDATO RELAZIONE SULLA GESTIONE 17
18 Nella tabella seguente si illustra (in %) l evoluzione della composizione dei crediti per segmenti di clientela: large corporate 12,3 12,7 11,0 9,2 middle corporate 23,3 22,3 26,5 25,9 small business 22,7 23,9 24,9 27,0 privati 37,1 36,7 34,0 33,8 altri crediti non riconducibili ai segmenti 4,6 4,4 3,6 4,1 100,0 100,0 100,0 100,0 Le tabelle che seguono riportano: - il contributo delle singole società al risultato consolidato (in milioni di ) variazione importo inc.% importo inc.% % Credito Emiliano , ,7 13,2 Credemleasing , ,6-0,3 Credemfactor 386 1, ,7 20,6 Banca Euromobiliare 281 1, ,2 26,0 Abaxbank 40 0,2 60 0,3-33,3 Credem International (Lux) 197 1,0 50 0,3 n.s. Altre 44 0,2 35 0,2 25,7 Aggregato , ,0 12,7 Rettifiche di consolidamento Consolidato ,7 - per scadenza residua (in %) vista 25,7 24,6 21,8 - fino a 1 anno 20,6 15,5 23,7 - oltre 53,7 59,9 54,5 100,0 100,0 100,0 Le quote del mercato nazionale relative alle banche italiane del gruppo mostrano la seguente evoluzione (in %): impieghi per cassa totali (*) 1,094 1,012 1,041 (*) dati che possono essere parzialmente inficiati dalla discontinuità, da giugno 2010, delle segnalazioni di vigilanza nel trattamento delle cartolarizzazioni BILANCIO CONSOLIDATO RELAZIONE SULLA GESTIONE 18
19 In tema di rischio, riportiamo inoltre (in %), la classificazione degli impieghi relativi alla funzione regolamentare corporate effettuata secondo una delle metodologie di quantificazione previste dal Nuovo Accordo di Basilea e applicata nel gruppo alle società Credembanca e Credemleasing (internal rating based): posizioni C1 assenti problematiche di rischio sia al momento che, prevedibilmente, nel medio /lungo periodo C2 assenti problematiche di rischio sia al momento che, prevedibilmente, nel medio periodo C3 assenti problematiche di rischio sia al momento che, prevedibilmente, nel breve periodo C4 rischio compatibile con possibilità di sua attenuazione/lieve peggioramento nel breve ,6 7,5 13,9 18,4 15,2 22,8 20,2 28,8 20,6 18,1 15,0 12,8 C5 situazione di rischio con sintomi di peggioramento già evidenti 15,0 18,4 17,9 C6 situazione che evidenzia aspetti di evidente problematicità 7,5 9,1 7,7 C7 situazione di marcata problematicità, potenziale rischio di default 3,0 3,4 2,6 C8 situazione di forte problematicità con rischio di default nel breve 2,2 2,6 1,7 100,0 100,0 100,0 Per una più approfondita disamina della metodologia utilizzata, si rimanda alla Nota Integrativa, Parte E, sezione 1, paragrafo A.2.2. E in fase di completamento la classificazione secondo analoghe metodologie delle posizioni non appartenenti alla funzione regolamentare corporate (sostanzialmente le microattività e la clientela privata); gli esiti di tale monitoraggio sono riportati (in % e per il solo 2010) nella classificazione sottostante: posizioni C1 assenti problematiche di rischio sia al momento che, prevedibilmente, nel medio /lungo periodo 0,1 C2 assenti problematiche di rischio sia al momento che, prevedibilmente, nel medio periodo 23,3 C3 assenti problematiche di rischio sia al momento che, prevedibilmente, nel breve periodo 28,9 C4 rischio compatibile con possibilità di sua attenuazione/lieve peggioramento nel breve 2,9 C5 situazione di rischio con sintomi di peggioramento già evidenti 18,7 C6 situazione che evidenzia aspetti di evidente problematicità 14,0 C7 situazione di marcata problematicità, potenziale rischio di default 5,4 C8 situazione di forte problematicità con rischio di default nel breve 6,7 100, Per una più dettagliata disamina circa la distribuzione per settori di attività e per area geografica dell aggregato in esame si rimanda alle specifiche sezioni E e L della Nota Integrativa. Con il 6 aggiornamento della circolare 263 "Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche" del 27 dicembre 2010 la Banca d Italia ha rivisto la disciplina prudenziale in materia di concentrazione dei rischi, per allinearla a quanto previsto dalla Direttiva 2009/111 CE. La variazione più significativa è quella che prevede che la determinazione delle esposizioni di maggior rilievo, c.d. grandi rischi, venga effettuata in base al valore di bilancio delle esposizioni, anziché al loro valore ponderato per il rischio, come previsto in precedenza. Pertanto sono considerate tutte le attività di rischio, per cassa e fuori bilancio, nei confronti di un singolo cliente (ovvero gruppo di clienti connessi) senza l'applicazione dei fattori di ponderazione. E rimasto invece inalterato il limite che qualifica una esposizione come "grande rischio", ovvero quando l esposizione, come sopra determinata, è pari o superiore al 10% del patrimonio di vigilanza. Con la nuova disciplina, per apprezzare in modo più preciso il grado di concentrazione dei crediti, vengono rilevate anche le esposizioni aventi un fattore di ponderazione per il rischio di controparte pari BILANCIO CONSOLIDATO RELAZIONE SULLA GESTIONE 19
20 allo zero per cento, quali le esposizioni verso lo Stato italiano, ecc.. Queste, sulla base della precedente normativa, avendo valore nullo, risultavano escluse dalla rilevazione. A fine periodo si rilevano 6 posizioni grandi rischi, per un ammontare complessivo di 9.767,3 milioni, corrispondenti a 1.140,7 milioni di valore ponderato. Tra le posizioni rilevate figurano principalmente il Ministero del Tesoro, per un ammontare complessivo nominale di 4.473,7 milioni. Le esposizioni residue sono ascrivibili ad alcune delle maggiori banche nazionali (per nominali 5.088,6 milioni - ponderati 1.056,2 milioni) e ad una banca internazionale (per nominali 205,0 milioni - ponderati 84,5 milioni). Passando ad esaminare il credito problematico, si mantiene ancora sostenuta nel sistema la rischiosità del credito per il quale, in base agli usuali ritardi nel manifestarsi, non si prevedono inversioni nel breve termine. Anche per il gruppo il rischio creditizio rappresenta uno dei fenomeni da monitorare con la maggiore attenzione; l esercizio in rassegna ha peraltro risentito, positivamente, dei criteri di massimo rigore utilizzati nel 2009, sia nella classificazione delle posizioni creditizie, sia nella valutazione delle previsioni di recupero. Al riguardo, va anche sottolineato che l incremento degli aggregati problematici segna un significativo rallentamento. Nel prospetto seguente viene illustrata l evoluzione del rischio creditizio del gruppo (dati in milioni di ): Sofferenze nette/impieghi per cassa netti - Gruppo Credem 1,0 0,8 0,5 - Sistema 2,7 2,3 1,4 % previsioni di perdita su sofferenze - Gruppo Credem 57,4 61,7 62,0 - Sistema 60,3 60,9 54,5 valori nominali - sofferenze 459,1 363,8 215,6 - incagliate 253,3 247,4 123,7 - ristrutturate 7,2 6,5 4,1 - esposizione scadute 102,5 106,3 102,3 crediti problematici 822,1 724,0 445,7 previsioni di perdita analitiche 298,7 257,6 171,7 valori di realizzo - sofferenze 195,5 139,3 82,0 - incagliate 223,2 218,8 88,7 - ristrutturate 5,6 4,8 3,2 - esposizioni scadute 99,1 103,5 100,1 523,4 466,4 274,0 rettifiche di valore nette su crediti ed altre operazioni finanziarie 62,1 108,5 58,1 ricostruzione fondi contabili : 353,8 318,0 224,5 - svalutazioni analitiche 298,7 257,6 171,7 - svalutazioni forfetarie su crediti vivi 55,1 60,4 52,8 BILANCIO CONSOLIDATO RELAZIONE SULLA GESTIONE 20
Vigilanza bancaria e finanziaria
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