IL COORDINATORE INFERMIERISTICO PSICHIATRICO NEI DISTRETTI, RUOLO E FUNZIONI CPSE COORDINATORE SANDRA STARNONI

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "IL COORDINATORE INFERMIERISTICO PSICHIATRICO NEI DISTRETTI, RUOLO E FUNZIONI CPSE COORDINATORE SANDRA STARNONI"

Transcript

1 IL PROCESSO DI CRESCITA DELL OPERATORE SANITARIO INFERMIERE IN AMBITO PSICHIATRICO, UNA SFIDA NEL PROGETTO TERAPEUTICO ASSISTENZIALE IL COORDINATORE INFERMIERISTICO PSICHIATRICO NEI DISTRETTI, RUOLO E FUNZIONI CPSE COORDINATORE SANDRA STARNONI

2 IL COORDINATORE INFERMIERISTICO PSICHIATRICO NEI DISTRETTI,RUOLO E FUNZIONI. Il S.S.N., nato con la legge 833 del 1978, ha attraversato negli anni straordinarie turbolenze fino a che il D.L. n 502 del 1992 ha determinato il riordino della disciplina sanitaria e il D.L. n 517 del 1993 ha tracciato l assetto macrostrutturale delle aziende sanitarie pubbliche, modificandone modalità organizzative e gestionali. Si è imposto l obbligo di un equilibrio economico finanziario, ricerca dell appropriatezza e qualità delle prestazioni. E avvenuto il passaggio delle organizzazioni sanitarie da un modello meccanicistico ad un modello organicistico dove sono specificate le responsabilità in relazione ad obiettivi definiti e verifica dei risultati. L evoluzione organizzativa ha portato al rinnovamento di figure professionali quali l infermiere e il coordinatore infermieristico anche se la frammentazione che ha caratterizzato la classe infermieristica fino ad oggi ne ha limitato la crescita e la forza contrattuale,frenata anche da classi politiche nelle quali figurano professionisti che hanno a comodo avere un infermiere direttamente controllabile e un coordinatore generico gestore di risorse. Oggi il coordinatore rappresenta il punto d incontro tra gli obiettivi generali dell azienda e quelli più specifici di ciascun operatore. Si deve superare la concezione di burocrate, il suo agire portarlo sul terreno del processo dei percorsi assistenziali e dell assistenza basata sulle evidenze scientifiche.

3 EVOLUZIONE STORICA E NORMATIVA DEL COORDINATORE INFERMIERISTICO R.D.L. n.1832/25 e R.D. n.2330/29 istituiscono la formazione infermieristica biennale nazionale con ulteriore eventuale terzo anno formativo per l abilitazione a funzioni direttive 1964 D.P.R. n.755/64 prima scuola diretta a fini speciali per dirigenti dell assistenza infermieristica 1968 L. 132/68 (riforma ospedaliera) introduce effettivamente la figura infermieristica dirigenziale 1969 D.P.R. 128/69 (art.8) prevede la figura del caposala alle dipendenze del primario e in altri art. regolamenta le attribuzioni del CSSA

4 EVOLUZIONE STORICA E NORMATIVA DEL COORDINATORE INFERMIERISTICO (segue) 1974 D.P.R.225/74 (mansionario che attribuisce all I.P. una serie di compiti organizzativi e amministrativi) D.P.R. 761/79 disciplina stato giuridico del personale infermieristico, il caposala diviene operatore di prima categoria con posizione funzionale di o.p.coordinatore 1982 D.M.S. obbligo del possesso del certificato di abilitazione a funzioni direttive per i concorsi D.P.R. art. 20 definisce ruolo del caposala D.M. art.3 stabilisce un caposala per ogni U.O. formalmente strutturata D.L. 502/92 riordino S.S.N D.Lgs 626/94 individua il caposala come preposto (funzione diretta alla tutela della salute dei lavoratori, con particolare riferimento alla verifica periodica della sicurezza dell ambiente) (nel2008 ex 626 modificata in decreto 81)

5 EVOLUZIONE STORICA E NORMATIVA DEL COORDINATORE INFERMIERISTICO (segue) 1994 D.M.S. n 739 profilo professionale L.42/99 abolizione del mansionario Federazione Nazionale dei Collegi IPASVI presenta il Codice Deontologico (rivisto nel 2009) istituzione della dirigenza infermieristica 2000 L.251/00 sancisce l autonomia professionale (profilo professionale, ordinamento didattico, codice deontologico).dispone l ADOZIONE di METODOLOGIE di PIANIFICAZIONE per OBIETTIVI dell ASSISTENZA L.43/06 funzione di coordinamento può essere espletata solo da chi è in possesso di: 1. Master di primo livello in management 2. Certificato di abilitazione a funzioni direttive 3. Esperienza almeno triennale nel profilo di appartenenza

6 NATURA E CARATTERISTICHE DELLE FUNZIONI DI COORDINAMENTO Le funzioni di coordinamento del personale infermieristico sono previste dall art.10 C.C.N.L. biennio economico 2001/02 area comparto sanità che dispone una specifica indennità per coloro cui sia affidata la funzione di coordinamento dell attività dei servizi d assegnazione,nonché del personale appartenente allo stesso o ad altro profilo anche di pari categoria ed - ove articolata al suo interno di pari livello economico, con l assunzione di responsabilità del proprio operato Il C.C.N.L.2002/2005 prevede art. 19 il passaggio alla categoria DS il personale incaricato di tale funzione al 31/08/01 e lo sviluppo professionale attraverso idonee procedure selettive.

7 Job description responsabile infermieristico SID POSIZIONE DI LAVORO (incarico DIPENDENZA GERARCHICA posizione organizzativa responsabile delle attività infermieristiche coordinamento organizzativo S.C. Responsabile Struttura Complessa QUALIFICA CATEGORIA collaboratore sanitario esperto inferm. DS PROFILO PROFESSIONALE Analizza l organizzazione, gestisce le risorse umane e manageriali affidategli. MISSION (SCOPO DELLA POSIZIONE) Direzione, gestione attività infermieristiche e tecniche e di coordinamento organizzativo per gli aspetti domiciliari, ambulatoriali e residenzialità della S.C.

8 Job description responsabile infermieristico SID (segue) RELAZIONI FUNZIONALI Dirigente medico S.C. altri responsabili e coordinatori uu.oo. Di distretti,dipartimenti,mmg/ u.o.t.ospedali, comuni,università cooperative ecc. TITOLI E QUALIFICHE RESPONSABILITA PROFESSIONALI Laurea specialistica S.I. o master in management o C.A.F.D. Progettazione piani M.Q.nelle Attività.Assistenziali, di ricerca, formazione,prevenzione rischi negli ambienti di vita e lavoro ecc. RESPONSABILITA ORGANIZZATIVE Verifica stato attuazione/ avanzamento piano lavoro annuale. Verifica monitoraggio/ realizzazione obiettivi di struttura, Rilevazione/ valutazione carichi attività e lavoro del personale. Formazione del personale.

9 JOB DESCRIPTION COORDINATORE INFERMIERISTICO POSIZIONE DI LAVORO (INCARICO) DIPENDENZA GERARCHICA QUALIFICA CATEGORIA PROFILO PROFESSIONALE MISSION (scopo della posizione) RELAZIONI FUNZIONALI Incarico di coordinamento del SID con responsabilità delle attività infermieristiche e tecniche Posizione Organizzativa Responsabile infermieristico C.P.S. con incarico di coordinamento infermiere D o DS gestisce le proprie attività, coordina le attività dei collaboratori coordina l assistenza infermieristica e di supporto, risorse umane e materiali assegnategli Dirigente medico SS cure ambulatoriali e domiciliari, altri responsabili e coordinatori uu.oo. di distretti, dipartimenti, MMG,ospedali e/o UOT-SSB dei comuni, università volontariato e cooperative

10 JOB DESCRIPTION COORDINATORE INFERMIERISTICO (segue) TITOLI E QUALIFICHE RESPONSABILITA PROFESSIONALE RESPONSABILITA ORGANIZZATIVE Master in management o certificato di A. F. D. A. Responsabile della QUALITA dell assistenza, collabora con DS RI Medico responsabile SS alla formulazione obiettivi e piano lavoro annuale del SID. Collabora con DS RI alla rilevazione dei bisogni formativi del personale del SID; gestione informazioni,comunicazioni,elaborazione,v alutazione dei processi assistenziali. Partecipa alle riunioni di coordinamento. E responsabile dell organizzazione dei turni di servizio e della programmazione delle attvità assistenziali (piani di lavoro). E responsabile gestione risorse materiali. E responsabile formazione continua anche x smaltimento rifiuti e sicurezza dei lavoratori in ambiente di lavoro.e responsabile della tenuta e archiviazione della documentazione. Inserimento neo assunti.

11 JOB DESCRIPTION INFERMIERE POSIZIONE DI LAVORO (incarico) DIPENDENZA GERARCHICA QUALIFICA CATEGORIA PROFILO PROFESSIONALE MISSION (Scopo della posizione) Responsabile dell assistenza infermieristica generale. Responsabile attività infermieristiche e coordinamento organizzativo del SID. Collaboratore professionale sanitarioinfermiere- D. E il professionista sanitario primo responsabile dell assistenza infermieristica generale. E il professionista che promuove e coordina le cure e l assistenza. Svolge con autonomia professionale attività di promozione, prevenzione,riabilitazione, cura e assistenza x salute individuale e collettiva

12 JOB DESCRIPTION INFERMIERE (segue) RELAZIONI FUNZIONALI TITOLI E QUALIFICHE RESPONSABILITA PROFESSIONALI RESPONSABILITA ORGANIZZATIVE Dirigente Medico,SIA, altri operatori dellss.ss.,mmg,ospedali e/o UOT-SSB dei comuni,volontariato,cooperative. Diploma di laurea triennale in infermieristica o diploma universitario o diploma infermiere professionale. identifica bisogni assistenza - relativi obiettivi indicatori per il monitoraggio- e costruisce il PAI in collaborazione con FP coinvolte nel processo assistenziale. Garantisce corretta applicazione delle prescrizioni diagnostico- terapeutiche. Per l espletamento di funzioni si avvale di personale di supporto. Contribuisce alla formazione del personale di supporto, concorre all aggiornamento proprio profilo e alla ricerca. Partecipa alle riunioni di servizio. Pianifica, gestisce e valuta l intervento assistenziale infermieristico.

13 OPERATORE SOCIO SANITARIO POSIZIONE DI LAVORO (incarico) O.S.S. con formazione complementare in assistenza sanitaria. DIPENDENZA GERARCHICA Responsabile attività infermieristiche e coordinamento organizzativo del SID. QUALIFICA CATEGORIA Categoria BS. PROFILO PROFESSIONALE E operatore che collabora al soddisfacimento dei bisogni primari paz. MISSION (scopo della posizione) soddisfare bisogni primari nell ambito proprie competenze x favorire benessere e autonomia della persona. RELAZIONI FUNZIONALI Dirigente medico,altri operatori,ecc. TITOLI E QUALIFICHE Attestato di qualifica di Operatore S.S. RESPONSABILITA PROFESSIONALI in base proprie competenze, in collaborazione con altre figure professionali sa attuare i piani di lavoro. Utilizza metodologie di lavoro comuni (schede protocolli ecc.). Aiuta l infermiere, svolge attività dirette all igiene personale, pulizia e manutenzione attrezzature,raccolta stoccaggio rifiuti, effettua medicazioni semplici. Ecc.(mansionario). RESPONSABILITA ORGANIZZATIVE NO.

14 RUOLO E FUNZIONI DELL INFERMIERE COORDINATORE RUOLO insieme di comportamenti formalmente stabiliti in base alla natura dell ufficio ricoperto e delle responsabilità assegnate che si distinguono in: Area di attività operazioni mentali necessarie per prendere decisioni o assegnare compiti Area di responsabilità obbligo o dovere di svolgere compiti o raggiungere obiettivi, comprende: a) la responsabilità organizzativa b) la responsabilità personale. Area dei risultati intesa come risultati di efficacia e efficienza. Il ruolo si esplica mediante l esercizio di una serie di funzioni (aree di responsabilità) all interno delle funzioni si svolgono delle attività finalizzate al raggiungimento dell obbiettivo ed alla gestione del gruppo di lavoro. Per ottenere ciò bisogna considerare: Le mansioni I compiti Le operazioni

15 Funzioni attività del coordinatore di unità operativa (P.O., distretto, dipartimento) Svolte secondo gli orientamenti forniti dal RID Con il coinvolgimento degli infermieri e personale di supporto. Quando è il caso sono inoltre concordate con il responsabile medico dell U.O. La funzione organizzativa prevede: a) organizzazione, gestione e valutazione dei professionisti appartenenti all U.O. coordinata nonché degli operatori che li coadiuvano b) pianificazione,gestione e verifica dei diversi processi a valenza sanitaria afferente alla propria funzione c) Gestione delle risorse tecnico strumentali, dei presidi sanitari e farmacologici Da ciò si evince l importanza che assume l utilizzo di strumenti informativi quali i piani di lavoro e di attività,richieste di risorse umane e materiali, stesura di progetti, valutazioni preventive e consuntive, valutazione del personale e relativa gestione e pianificazione dei turni di servizio.

16 Centro di Salute mentale Rappresenta il nucleo centrale del D.S.M.,la sede organizzativa dell equipe e il polo di coordinamento delle attività psichiatriche ambulatoriali e domiciliari. Garantisce l assistenza per popolazione compresa tra 50/75 mila abitanti D.M. 24/05/95 determina i Requisiti minimi strutturali, tecnologici e organizzativi del C.S.M.

17 D.M. 24/05/95 determina i Requisiti minimi strutturali, tecnologici e organizzativi del C.S.M STRUTTURALI TECNOLOGICI: Dotazione minima di ambienti Ambienti integrativi consigliati - Richieste prestazionali per specifici ambienti Caratteristiche dei materiali per specifici ambienti. accessibilità Caratteristiche igrotermiche e illuminotecniche Dotazioni impiantistiche generali. ORGANIZZATIVI: ai fini della copertura dell area di popolazione di competenza e l attuazione dei propri compiti, dispone di medici psichiatri: 1/10 mila abitanti; infermieri 1,5/10 mila ; psicologi 4/da mila e 8 altre unità /50-70 mila di operatori (educatori, t.o. a. s. o altro profilo assimilabile). Presenza di personale medico infermieristico (per 12 ore al giorno, 6 gg sett.) Presenza programmata delle altre figure professionali

18 Funzioni del c.s.m. indicate dal D.P.R. 7/4/94 IN QUANTO SEDE DEL COORDINAMENTO DEGLI INTERVENTI DI PREVENZIONE, CURA, RIABILITAZIONE E REINSERIMENTO SOCIALE NEL TERRITORIO DI COMPETENZA. GRAZIE ANCHE ALL INTEGRAZIONE FUNZIONALE CON LE ATTIVITA DEI DISTRETTI IL C.S.M. SVOLGE: Attività di accoglienza, analisi della domanda e attività diagnostica. Definizione e attuazione di programmi terapeutico- riabilitativi e socioriabilitativi Attività di raccordo con i medici di medicina generale Consulenza specialistica ai servizi di confine e alle strutture residenziali Attività di filtro ai ricoveri e di controllo della degenza nelle case di cura neuro psichiatriche Valutazione ai fini del M.C.Q.

19 L ATTIVITA INFERMIERISTICA NEL C.S.M. L ORGANIZZAZIONE deve essere improntata all elasticità per fornire risposte diversificate nelle fasi del trattamento terapeutico del paziente. L ATTIVITA infermieristica,data la tipologia dei pazienti è altamente specialistica,la particolarità della stessa inoltre è data dal fatto che venga esercitata principalmente sul territorio rappresentato da: domicilio, casa famiglia, ambulatorio psichiatrico, L assistenza domiciliare rappresenta il cuore dell attività infermieristica del C.S.M. che permette così di ridurre la frequenza dei ricoveri con conseguente riduzione dei costi sanitari e beneficio per il paziente.

20 L ATTIVITA INFERMIERISTICA NEL C.S.M Raccolta e analisi dei dati sulla popolazione servita dal distretto per identificarne i bisogni di salute Raccolta ed elaborazione dei dati statistici di coloro che si rivolgono al servizio (prestando attenzione al trattamento dei dati sensibili legge 675/96-) Erogazione delle prestazioni assistenziali (attività di accoglienza e ambulatoriale, gestione della terapia farmacologica e rilevazione dei suoi effetti) Rapporto psicoterapico i bisogni del singolo paziente vanno conosciuti e compresi) Protezione del paziente (e delle persone di riferimento,nei periodi di acuzie o di possibile crisi)

21 Organizzazione per processi Processo: una sequenza di attività fra loro correlate secondo la logica del cliente interno e finalizzate ad uno specifico risultato finale. PROCESSI Di SUPPORTO gestionali amministrati tecnici Pianificazione Gestione personale Manutenzione processo diagnostico terapeutico assistenziale PROCESSO PRIMARIO UTENTE PROCESSI DI SUPPORTO SANITARI - SOCIALI Gestione farmaci presidi Gestionali indagini RIDEFINIZIONE DELLA NATIRA DEI COMPITI L infermiere si avvale di strumenti informativi

22 PROCESSO DI ACCOGLIENZA E PRESA IN CARICO. A CURA DI: DR. V. MANNA E C.P.S.I. C.S. CURCIO (M.C.Q. D.S.M. ANNO 2009 ) C.S.M.H2 ALBANO LAZIALE OPERATORI INCARICATI CHI FA COSA PROCEDURA 1 ACCOGLIENZA DOCUMENTAZIONE SI INFERMIERI RICHIESTA DI ACCOGLIENZA MEDICO PSICHIATRA SI URGENZA? NO INFERMIERI VERIFICA LA RICHIESTA INFERMIERI ACCOGLIENZA CARTA SERVIZI INFORMAZIONE TICKET INFERMIERI APPROPIATEZZA RICHIESTA NO INVIO AD ALTRO SERVIZIO (O MMG) INFERMIERI A.S. RACCOLTA DATI SOCIO-DEMOGRAFICI SCHEDA DI ACCOGLIENZA SI INFERMIERI PRENOTAZIONE 1 VISITA PSICOLOGICA O PSICHIATRICA AGENDA APPUNTAMENTI

23 PROCESSO DI ACCOGLIENZA E PRESA IN CARICO. A CURA DI: DR. V. MANNA E C.P.S.I. C.S. CURCIO (M.C.Q. D.S.M. ANNO 2009 ) C.S.M.H2 ALBANO LAZIALE OPERATORI INCARICATI CHI FA COSA PROCEDURA di presa in carico.(cartella) DOCUMENTAZIONE OPERATORI INCARICATI TRATTAMENTO MEDICO DOCUMENTAZIONE Psichiatra Psicologo Colloquio di valutazione MEDICO PSICHIATRA INFERMIERI PRIMA VISITA MEDICA MRP + C C SSISTEMA INFORMATICO Psichiatra psicologo Psichiatra psicologo Valutazione Presa in Carico? Si Prima visita Psichiatrica psicologica NO Invio altro Servizio o MMG MRP + CARTELLA CLINICA MEDICO PSICHIATRA INFERMIERI MEDICO PSICHIATRA NECESSITA TEST?? NO NECESSITA INTERVENTI SOCIO ASS. NO SI SI AGENDA APPUNTAMENTI INVIO PSICOLOGO INVIO ASSISTENTE SOCIALE infermieri SISTEMA INFORMATICO EQUIPE PSICHIATRA PSICOLOGO INFERMIERI ASSISTENTE SOCIALE DEFINIZIONE PROGETTO TERAPEUTICO FOLLOW UP CARTELLA CLINICA CARTELLA CLINICA

24 Organizzazione delle attività L organizzazione delle attività costituisce un importante funzione del coordinatore. Ciò implica la scelta del modello organizzativo cui fare riferimento il più appropriato all ambiente d i riferimento, alla tipologia dell utenza e delle prestazioni. I modelli più significativi sono: ASSISTENZA FUNZIONALE: ASSEGNAZIONE DEI COMPITI DA PARTE DEL CAPOSALA SECONDO PROTOCOLLI (LINEE GUDA) SEGUTI RIGIDAMENTE. ASSISTENZA DI GRUPPO: (TEAM NURSING)IL CAPOSALA SUDDIVIDE OPERATORI IN GRUPPI E ASSEGNA AL LEADER I PAZIENTI DA ASSISTERE,TRASFERIMENTO RESPONSABILITA A LIVELLO OPERATIVO ASSISTENZA PRIMARIA:( PRIMARY NURSING) E ASSISTENZA PERSONALIZZATA AFFIDATA ALL INFERMIERE DI RIFERIMENTO. ASSISTENZA MODULARE: PAZIENTI SUDDIVISI IN MODULI. CASE MANAGEMENT: IL SISTEMA INENDE INTEGRARE GLI INTERVENTI AL PAZIENTE,EVITANDONE LA FRAMMANTAZIONE ELA CASUALITA ATTRAVERSO UN ASSISTENZA CHE TENDA A MIGLIORARE LA QUALITA DELLA VITA E CONTENERE I COSTI.

25 IL CASE MANAGER IN PSICHIATRIA Il principale problema connesso alla patologia psichiatrica nelle sue manifestazioni è rappresentato dalla continuità delle cure. La figura dell infermiere case manager,nell ambito dell assistenza domiciliare diretta al paziente psichiatrico, può contribuire in misura considerevole alla diminuzione dei ricoveri in ospedale,secondo i dettami di legge per la conduzione delle strutture del SSN. Le norme vigenti infatti indirizzano all individuazione del regime assistenziale più adatto al fine dell utilizzo ottimale delle risorse disponibili (codice deontologico art. 10). Significa che l infermiere è corresponsabile anche dell appropriatezza del ricovero, non sotto l aspetto clinico (di esclusiva competenza medica), ma sotto l aspetto gestionale.

26 Gestione del cambiamento organizzativo Forze Conformismo paura del Frenanti ricerca di rischio perdita di sicurezza economico privilegi Status quo Forze trainanti pressioni della maggiore autostima direzione compiacimento della direzione Miglioramento organizzativo

27 La delega La delega: strumento gestionale utile nelle organizzazioni sanitarie dove sono fortemente presenti PROFESSIONISTI che ambiscono all autonomia e sviluppo delle proprie competenze. Non è attribuzione di attività. E l atto mediante il quale il delegante conferisce al delegato responsabilità e autorità per svolgimento di attività proprie di cui mantiene la responsabilità del risultato. Lo scopo è ottenere maggior rapidità dei processi decisionali, aumentare il coinvolgimento dei dipendenti con conseguente qualità del lavoro di tutti.

28 La responsabilità giuridica Nell esercizio professionale il professionista si assume responsabilità di natura giuridica. Penale:si pone in essere una condotta che corrisponde o provoca un fatto che costituisce reato contemplato dal C.P. o da altra legge dello stato. Civile:si provoca un danno ingiusto in conseguenza di una condotta che obbliga a risarcire il danno. Amministrativo disciplinare:inosservanza di doveri di ufficio e di servizio, comporta sanzioni di carattere amministrativo erogate con provvedimento interno (dipendenti pubblici/ privati). Deontologica: mancato rispetto dei principi etici( acquista valenza giuridica ai sensi della legge 42/99.) La corte Costituzionale ha affermato che, per colui che eserciti professionalmente un attività esiste l onere di presa di cognizione delle regole. La mancata conoscenza non potrà essere invocata a difesa del proprio operato.

29 Il coordinatore infermieristico psichiatrico nei distretti, ruolo e funzioni. Cpse Sandra Starnoni conclusioni Il management è uno dei saperi più consolidati nell infermieristica italiana. L ambito nel quale da sempre, ogni giorno e con molta fatica,la professione contribuisce attivamente a risolvere i molti problemi del S.S.N. E il sapere sul quale ha legittimato una capacità di dirigere e gestire. Oggi la professione nel suo insieme è consapevole che lo spazio che occupa diventa sempre più ampio e complesso, tutto ciò esige da parte del coordinatore l acquisizione e lo sviluppo di capacità concettuali,comportamentali e tecniche. Questo consentirà inoltre al coordinatore di descrivere le proprie funzioni ai dirigenti e al personale per ridurre le ambiguità e le possibilità di conflitto. Partendo dal presupposto che la qualità è un elemento essenziale dell attività professionale, il coordinatore è l anello di congiunzione tra l azienda che tende costituire un sistema di qualità globale per aumentare gli standard di sicurezza e gli operatori che devono fare proprie metodologie operative che evidenze scientifiche codificano traducendole in pratica.

30 Il coordinatore infermieristico psichiatrico nei distretti, ruolo e funzioni. Cpse Sandra Starnoni Grazie per l attenzione

JOB DESCRIPTION. DSRI - Responsabile Infermieristica (P.O.)

JOB DESCRIPTION. DSRI - Responsabile Infermieristica (P.O.) Mod. JD SID DSRI Data 05/05/09 Pagina 1 di 6 DSRI - Responsabile Infermieristica (P.O.) Dipendenza gerarchica (Scopo della posizione) organizzative Posizione organizzativa Responsabile delle attività infermieristiche

Dettagli

INTEGRAZIONE DELLA FIGURA OSS E INFERMIERE. Dott.ssa Flavia Fattore Unità Operativa Medicina Macerata

INTEGRAZIONE DELLA FIGURA OSS E INFERMIERE. Dott.ssa Flavia Fattore Unità Operativa Medicina Macerata INTEGRAZIONE DELLA FIGURA OSS E INFERMIERE Dott.ssa Flavia Fattore Unità Operativa Medicina Macerata L infermiere Dal D.M. 14 Settembre 1994 n, 739: Art. 1: l infermiere è responsabile dell assistenza

Dettagli

La formazione dell Operatore Socio Sanitario (O.S.S.) Competenze professionali: l integrazione possibile

La formazione dell Operatore Socio Sanitario (O.S.S.) Competenze professionali: l integrazione possibile La formazione dell Operatore Socio Sanitario (O.S.S.) Competenze professionali: l integrazione possibile 1 Il panorama attuale Nelle strutture sanitarie esistono plurime figure professionali: Il coordinatore

Dettagli

QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI

QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI L ACCREDITAMENTO INTERNAZIONALE ALL ECCELLENZA Fondazione Poliambulanza ha ricevuto nel dicembre 2013 l accreditamento internazionale all eccellenza da parte di

Dettagli

REGIONE DEL VENETO AZIENDA UNITA LOCALE SOCIO SANITARIA N. 6 VICENZA PROVVEDIMENTO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE

REGIONE DEL VENETO AZIENDA UNITA LOCALE SOCIO SANITARIA N. 6 VICENZA PROVVEDIMENTO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE REGIONE DEL VENETO AZIENDA UNITA LOCALE SOCIO SANITARIA N. 6 VICENZA PROVVEDIMENTO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE Servizio Risorse Umane e Relazioni Sindacali delegato dal Direttore Generale dell Azienda con

Dettagli

Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri

Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri AREA FUNZIONALE PRIMA ( ex A1 e A1S ) Appartengono a questa Area funzionale i lavoratori che svolgono attività ausiliarie, ovvero lavoratori che svolgono

Dettagli

Funzionigramma Comunità Panta Rei

Funzionigramma Comunità Panta Rei Funzionigramma Comunità Panta Rei Sanitario Psicoterapia/Psichiatra: In collaborazione con la Psicoterapeuta/Psicologa/NPI si occupa della valutazione clinica degli utenti nella fase del preingresso e

Dettagli

Proposta di implementaziome del sistema qualità in cardiologia. Dott. A. Gandolfo

Proposta di implementaziome del sistema qualità in cardiologia. Dott. A. Gandolfo Proposta di implementaziome del sistema qualità in cardiologia Dott. A. Gandolfo Sistema Qualità Il Sistema Qualità è un sistema di gestione che ha lo scopo di tenere sotto controllo i processi di una

Dettagli

UNIVERSITÀ CATTOLICA del SACRO CUORE Facoltà di Medicina e Chirurgia A. Gemelli - Roma

UNIVERSITÀ CATTOLICA del SACRO CUORE Facoltà di Medicina e Chirurgia A. Gemelli - Roma UNIVERSITÀ CATTOLICA del SACRO CUORE Facoltà di Medicina e Chirurgia A. Gemelli - Roma OSPEDALE COTTOLENGO - Torino Corso di Laurea in Infermieristica Corso infermieri guida di tirocinio novembre 2014

Dettagli

L infermiere al Controllo di Gestione

L infermiere al Controllo di Gestione L infermiere al Controllo di Gestione Una definizione da manuale del Controllo di gestione, lo delinea come l insieme delle attività attraverso le quali i manager guidano il processo di allocazione e di

Dettagli

L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale

L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale Vito Petrara Principi di riferimento per l assistenza I principi di riferimento

Dettagli

Master Universitario Online in Management e Coordinamento delle Professioni Sanitarie

Master Universitario Online in Management e Coordinamento delle Professioni Sanitarie Master Universitario Online in Management e Coordinamento delle Professioni Sanitarie Master Universitario Online di I Livello 60 Crediti Formativi (CFU) 1. Premesse In base al dato riportato dal Sole

Dettagli

Il Corso di Laurea in Infermieristica

Il Corso di Laurea in Infermieristica Sessione V: Il ruolo della formazione nella costruzione di una cultura geriatrica e multiprofessionale Il Corso di Laurea in Infermieristica Dott.ssa Paola Ferri Corso di Laurea in Infermieristica Università

Dettagli

CAPITOLO 12 - SISTEMA DEGLI INCARICHI E DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE

CAPITOLO 12 - SISTEMA DEGLI INCARICHI E DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE CAPITOLO 12 - SISTEMA DEGLI INCARICHI E DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE 12.1 Individuazione delle Strutture Semplici e Complesse Nell individuare le strutture complesse di cui all allegato n. 2

Dettagli

La Professione Infermieristica ieri, oggi e domani Leggi e Competenze. Orlando Pantaleo Responsabile UIT CO 118 Modena Soccorso

La Professione Infermieristica ieri, oggi e domani Leggi e Competenze. Orlando Pantaleo Responsabile UIT CO 118 Modena Soccorso La Professione Infermieristica ieri, oggi e domani Leggi e Competenze Orlando Pantaleo Responsabile UIT CO 118 Modena Soccorso NEGLI ULTIMI ANNI LA PROFESSIONE INFERMIERISTICA HA ACQUISITO SEMPRE PIÙ LA

Dettagli

REGOLAMENTO AZIENDALE DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DEL COLLEGIO DI DIREZIONE

REGOLAMENTO AZIENDALE DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DEL COLLEGIO DI DIREZIONE SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE REGIONE PUGLIA AZIENDA SANITARIA LOCALE DELLA PROVINCIA DI FOGGIA REGOLAMENTO AZIENDALE DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DEL COLLEGIO DI DIREZIONE Articolo 1 Costituzione

Dettagli

Il documento sulle competenze specialistiche degli infermieri

Il documento sulle competenze specialistiche degli infermieri Il documento sulle competenze specialistiche degli infermieri Il documento una storia complessa che inizia nel 2011 con l attivazione di un tavolo congiunto tra il Ministero della salute e alcune Regioni

Dettagli

L INFERMIERE DI FAMIGLIA. Giornata internazionale dell infermiere STAR BENE INSIEME PER STAR BENE

L INFERMIERE DI FAMIGLIA. Giornata internazionale dell infermiere STAR BENE INSIEME PER STAR BENE L INFERMIERE DI FAMIGLIA Giornata internazionale dell infermiere STAR BENE INSIEME PER STAR BENE Uno degli obiettivi di oggi RILEGGERE LO SVILUPPO DELL ASSISTENZA INFERMIERISTICA TERRITORIALE DAL PUNTO

Dettagli

Master Universitari in. Assistenza Infermieristica

Master Universitari in. Assistenza Infermieristica Anno accademico 2005-2006 Master per Infermiere di sanità pubblica e di comunità (ISPeC) Master Universitari in Assistenza Infermieristica autonomia didattica LAUREA RIFORMA UNIVERSITARIA crediti formativi

Dettagli

L evoluzione dell inquadramento dei coordinatori

L evoluzione dell inquadramento dei coordinatori L evoluzione dell inquadramento dei coordinatori Luca Benci http://www.lucabenci.it A.n.u.l. 1974 Accordo nazionale unico di lavoro per il personale ospedaliero Livello Qualifiche 1 Ausiliario Portantino

Dettagli

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico

Dettagli

L integrazione professionale per l assistenza a domicilio: infermieri e fisioterapisti a confronto

L integrazione professionale per l assistenza a domicilio: infermieri e fisioterapisti a confronto L integrazione professionale per l assistenza a domicilio: infermieri e fisioterapisti a confronto Stefania Franciolini, Direttore U.O. Servizio Assistenza Infermieristica Territoriale Simonetta Tamburini,

Dettagli

Il moderno ruolo del medico di assistenza primaria nel sistema delle cure domiciliari distrettuali

Il moderno ruolo del medico di assistenza primaria nel sistema delle cure domiciliari distrettuali Il moderno ruolo del medico di assistenza primaria nel sistema delle cure domiciliari distrettuali Ovidio Brignoli, MMG, Brescia (Vice-Presidente SIMG - Società Italiana di Medicina Generale) Cosa dovrebbe

Dettagli

Le professioni sanitarie e sociali nell ASL di Bergamo. L Educatore Professionale. Mologni Dr.ssa Graziella Bergamo 14/04/2014

Le professioni sanitarie e sociali nell ASL di Bergamo. L Educatore Professionale. Mologni Dr.ssa Graziella Bergamo 14/04/2014 Le professioni sanitarie e sociali nell ASL di Bergamo L Educatore Professionale Mologni Dr.ssa Graziella Bergamo 14/04/2014 Cercasi Educatore Professionale (EP) hi é osa fa ome si forma Il profilo professionale

Dettagli

Competenze avanzate e specializzazione professionale: in quale campo? Marina Negri

Competenze avanzate e specializzazione professionale: in quale campo? Marina Negri Competenze avanzate e specializzazione professionale: in quale campo? Marina Negri LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE INFERMIERISTICHE: QUALI ORIENTAMENTI, QUALI IMPLICAZIONI? Collegio IPASVI COMO 22 febbraio

Dettagli

Sistema di Gestione della Sicurezza CLAUDIO SOAVE

Sistema di Gestione della Sicurezza CLAUDIO SOAVE Sistema di Gestione della Sicurezza CLAUDIO SOAVE L organizzazione della sicurezza secondo D.Lgs. 81/08 Al datore di lavoro vengono attribuiti compiti di regia e di programmazione della sicurezza in azienda,

Dettagli

REGOLAMENTO del Sistema Integrato di Valutazione

REGOLAMENTO del Sistema Integrato di Valutazione REGIONE TOSCANA REGIONE TOSCANA Azienda USL3 di Pistoia REGOLAMENTO del Sistema Integrato di Valutazione - AREA della DIRIGENZA MEDICA e VETERINARIA - 1 Finalità La gestione degli incarichi e delle verifiche

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI

PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI Indice : 1. Scopo del protocollo 2. Invio 3. Verifiche 2.1 tipologia dell utenza 2.2 procedura segnalazione 2.3 procedura

Dettagli

Sala del Tempio 2. G.ROMIGI Univ tor vergata - roma

Sala del Tempio 2. G.ROMIGI Univ tor vergata - roma Sala del Tempio 2 Dall AFD al Master. Inquadramento storico della formazione e sviluppo in relazione all esercizio professionale e agli assetti organizzativi G.ROMIGI Univ tor vergata - roma Il Coordinamento

Dettagli

Operatori Socio Sanitari risorsa e opportunità per il miglioramento della qualità e dell assistenza. Attribuzione o delega?

Operatori Socio Sanitari risorsa e opportunità per il miglioramento della qualità e dell assistenza. Attribuzione o delega? Operatori Socio Sanitari risorsa e opportunità per il miglioramento della qualità e dell assistenza. Attribuzione o delega? Pordenone, Marzo 2014 Dott.ssa Catia Cassin Delega In ambito gestionale per delega

Dettagli

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007 Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani AA. 2006-2007 PIANO e PIANIFICAZIONE 3 Pianificazione È il Processo con il quale un individuo, una impresa, una istituzione, una collettività territoriale

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

LA FORMAZIONE DELL ASSISTENTE SANITARIO

LA FORMAZIONE DELL ASSISTENTE SANITARIO BRESCIA 6 OTTOBRE 2006 LA FORMAZIONE DELL ASSISTENTE SANITARIO PROF. FRANCESCO DONATO Sezione di Igiene, Epidemiologia e Sanità Pubblica Facoltà di Medicina e Chirurgia Università degli Studi di Brescia

Dettagli

Piano di Zona 2010-2013. La formazione per i volontari La rete sociale Servizi di Assistenza Domiciliare

Piano di Zona 2010-2013. La formazione per i volontari La rete sociale Servizi di Assistenza Domiciliare Piano di Zona 2010-2013 La formazione per i volontari La rete sociale Servizi di Assistenza Domiciliare I servizi di assistenza domiciliare Servizio di assistenza domiciliare territoriale a totale carico

Dettagli

ADDETTA E ADDETTO ALLA GESTIONE DELLE RISORSE UMANE

ADDETTA E ADDETTO ALLA GESTIONE DELLE RISORSE UMANE ADDETTA E ADDETTO ALLA GESTIONE DELLE RISORSE UMANE Aggiornato il 10 novembre 2009 1. CARTA D IDENTITÀ...2 2. CHE COSA FA...3 3. DOVE LAVORA...4 4. CONDIZIONI DI LAVORO...5 5. COMPETENZE...6 Che cosa deve

Dettagli

SENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA

SENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA SENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA N. 1645-A Relazione orale Relatore Di Girolamo TESTO PROPOSTO DALLA 12ª COMMISSIONE PERMANENTE (IGIENE E SANITÀ) Comunicato alla Presidenza il 19 maggio 2004 PER

Dettagli

Consiglio Regionale della Calabria

Consiglio Regionale della Calabria Consiglio Regionale della Calabria VII^ Legislatura Progetto di legge Istituzione della dirigenza e dei Servizi delle Professioni Sanitarie Infermieristiche, Ostetriche, Riabilitative, Tecnico-Sanitarie

Dettagli

Migliorare la sua Competenza

Migliorare la sua Competenza Codice Deontologico dell Infermiere 1999 punto 3.1 L infermiere aggiorna le proprie conoscenze attraverso: 1. La Formazione Permanente 2. La Riflessione Critica sull esperienza 3. La ricerca al fine di

Dettagli

Come è cambiata la figura dell infermiere dall inizio ad oggi. Quale il futuro

Come è cambiata la figura dell infermiere dall inizio ad oggi. Quale il futuro 6 TURIN CARDIOVASCULAR NURSING CONVENTION Sessione Etica professionale Come è cambiata la figura dell infermiere dall inizio ad oggi. Quale il futuro Torino, 14 ottobre 2010 Valerio Dimonte Valerio.dimonte@unito.it

Dettagli

L OSS: analisi del profilo e delle aree di integrazione con le altre. mv - 2010-2011

L OSS: analisi del profilo e delle aree di integrazione con le altre. mv - 2010-2011 L OSS: analisi del profilo e delle aree di integrazione con le altre figure mv - 2010-2011 è l operatore che, al termine di specifica formazione professionale consegue un attestato di qualifica ed è abilitato

Dettagli

Modalità di Gestione nelle Cure Primarie

Modalità di Gestione nelle Cure Primarie Modalità di Gestione nelle Cure Primarie Medicina d attesa Medicina d opportunità Medicina d Iniziativa Campagne di sensibilizzazione e di prevenzione Dr. Maurizio Pozzi Modelli Generali delle Cure Primarie

Dettagli

Manuale del sistema di gestione U.O. FUNZIONE PROGETTUALE DEDICATA ALLA GESTIONE DELLE EMERGENZE IN AMBITO SANITARIO

Manuale del sistema di gestione U.O. FUNZIONE PROGETTUALE DEDICATA ALLA GESTIONE DELLE EMERGENZE IN AMBITO SANITARIO Manuale del sistema di gestione U.O. FUNZIONE PROGETTUALE DEDICATA ALLA GESTIONE DELLE EMERGENZE IN AMBITO SANITARIO Documento: GEN-ESP-MG-Strutturaattività-00 Data modifica: 12/02/2008 Data stamp:04.06.2008

Dettagli

REGOLAMENTO PROVINCIALE SUL PIANO DELLA PERFORMANCE E SUI SISTEMI DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE

REGOLAMENTO PROVINCIALE SUL PIANO DELLA PERFORMANCE E SUI SISTEMI DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE Approvato con Deliberazione di Giunta Provinciale n. 132 del 13.07.2011 REGOLAMENTO PROVINCIALE SUL PIANO DELLA PERFORMANCE E SUI SISTEMI DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE ART. 1 FINALITÀ La Provincia di Brindisi,

Dettagli

L Assessorato alla Sanità della regione Marche ed il Coordinamento Regionale del Tribunale per la Tutela dei diritti del Malato CONVENGONO E STIPULANO

L Assessorato alla Sanità della regione Marche ed il Coordinamento Regionale del Tribunale per la Tutela dei diritti del Malato CONVENGONO E STIPULANO PROTOCOLLO D INTESA tra l Assessorato alla Tutela della salute, volontariato, veterinaria, acque minerali termali e sorgenti della Regione Marche ed il Movimento Cittadinanzattiva Tribunale per i Diritti

Dettagli

FUNZIONARIO GIUDIZIARIO

FUNZIONARIO GIUDIZIARIO FUNZIONARIO GIUDIZIARIO 1. CARTA D IDENTITÀ... 2 2. CHE COSA FA... 3 3. DOVE LAVORA... 3 4. CONDIZIONI DI LAVORO... 4 5. COMPETENZE... 5 Quali competenze sono necessarie... 5 Conoscenze... 6 Abilità...

Dettagli

SCUOLA SECONDARIA DI 1 GRADO STABIAE - SALVATI

SCUOLA SECONDARIA DI 1 GRADO STABIAE - SALVATI Prot. n. 3174/C3 Del 03/10/2013 Al D.S.G.A. Dott.ssa EUGENIA PISCOPO Atti- Albo Oggetto: Direttiva a.s. 2013/14 LA DIRIGENTE SCOLASTICA Visto l art.25 del Decreto Legislativo n. 165/2001 e in particolare

Dettagli

Ruolo del Medico nell Assistenza Sanitaria di base. Prof. A. Mistretta

Ruolo del Medico nell Assistenza Sanitaria di base. Prof. A. Mistretta Ruolo del Medico nell Assistenza Sanitaria di base Prof. A. Mistretta Il medico di medicina generale (MMG) Garantisce l assistenza sanitaria Si assicura di promuovere e salvaguardare la salute in un rapporto

Dettagli

STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE

STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE Titolo 3 - PROGRAMMAZIONE E SVILUPPO DELLA RETE PEDIATRICA REGIONALE Art. 20 - Art. 21 - Art. 22 - Art. 23 - Art. 24 - Art. 25 - Verso

Dettagli

L' EVOLUZIONE DELLE NORME CHE REGOLANO L'ESERCIZIO DELLE FUNZIONI DI COORDINAMENTO NEL CONTRATTO DEL COMPARTO SANITA' PUBBLICA

L' EVOLUZIONE DELLE NORME CHE REGOLANO L'ESERCIZIO DELLE FUNZIONI DI COORDINAMENTO NEL CONTRATTO DEL COMPARTO SANITA' PUBBLICA L' EVOLUZIONE DELLE NORME CHE REGOLANO L'ESERCIZIO DELLE FUNZIONI DI COORDINAMENTO NEL CONTRATTO DEL COMPARTO SANITA' PUBBLICA a cura del Nucleo Promozione e Sviluppo Responsabile: Cesare Hoffer PREMESSA

Dettagli

Premessa. Di seguito le nostre principali aree aree di intervento

Premessa. Di seguito le nostre principali aree aree di intervento Premessa Ad Meliora è anche Sicurezza. Ci rivolgiamo principalmente ad aziende operanti nel settore del terziario erogando: corsi di adempimento normativo: in funzione della tipologia di azienda e dei

Dettagli

PROGETTO DI POLITICHE ATTIVE SUL LAVORO a valere sull UPB 2.1.4.2.70.CAP.908 della Regione Lombardia

PROGETTO DI POLITICHE ATTIVE SUL LAVORO a valere sull UPB 2.1.4.2.70.CAP.908 della Regione Lombardia PROVINCIA DI SONDRIO PROGETTO DI POLITICHE ATTIVE SUL LAVORO a valere sull UPB 2.1.4.2.70.CAP.908 della Regione Lombardia Radar dalla conoscenza allo sviluppo delle politiche attive del lavoro PROGETTAZIONE

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CATANIA

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CATANIA D.R. 7675 UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CATANIA IL RETTORE - Vista la Legge del 19 novembre 1990, n.341 e in particolare gli articoli 6 e 7, concernenti la riforma degli ordinamenti didattici universitari;

Dettagli

TABELLA A PROFILI DI AREA DEL PERSONALE ATA (Tabella A del C.C.N.L. 24/07/03)

TABELLA A PROFILI DI AREA DEL PERSONALE ATA (Tabella A del C.C.N.L. 24/07/03) TABELLA A PROFILI DI AREA DEL PERSONALE ATA (Tabella A del C.C.N.L. 24/07/03) 1.L unità dei servizi amministrativi è costituita dalle professionalità articolate e i profili di AREA del personale ATA individuati

Dettagli

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A. INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE

Dettagli

Fare clic sull'icona per inserire un'immagine. La formazione come crescita professionale. Ana Shiella C. Rivera Infermiera

Fare clic sull'icona per inserire un'immagine. La formazione come crescita professionale. Ana Shiella C. Rivera Infermiera Fare clic sull'icona per inserire un'immagine La formazione come crescita professionale Ana Shiella C. Rivera Infermiera La formazione Si definisce formazione il processo del formarsi con la maturazione

Dettagli

IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE

IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE Il presente documento, presentato in V commissione in occasione dell audizione del 23 settembre, si compone di due parti: Introduzione e

Dettagli

SGSL UN SISTEMA PER LA GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO NELLA SCUOLA

SGSL UN SISTEMA PER LA GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO NELLA SCUOLA SGSL UN SISTEMA PER LA GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO NELLA SCUOLA COSA È IN PRATICA UN SISTEMA DI GESTIONE? L insieme delle regole e dei processi di funzionamento di un organizzazione. Comprende:

Dettagli

Assistenza Domiciliare e Malattie Rare: attuali e future strategie IPASVI Roma

Assistenza Domiciliare e Malattie Rare: attuali e future strategie IPASVI Roma , 14 maggio 2010 CONFERENZA Associazione G. Dossetti: i Valori Sviluppo e Tutela dei Diritti Assistenza Domiciliare e Malattie Rare: attuali e future strategie Il ruolo del professionista infermiere nell

Dettagli

IL RETTORE RIP.II UPDR Dec.n. 312

IL RETTORE RIP.II UPDR Dec.n. 312 IL RETTORE RIP.II UPDR Dec.n. 312 Vista la legge 15/3/97 n. 127 ed in particolare l'art. 17 comma 96; il D.M. 21/5/98 n. 242, recante il regolamento per la disciplina dei professori a contratto, ed in

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

La legge individua due diverse tipologie di autorizzazioni:

La legge individua due diverse tipologie di autorizzazioni: IMPORTANTI NOVITA PER CHI DEVE APRIRE UNO STUDIO PROFESSIONALE Legge regionale n. 10 del 21.07.2006 AUTORIZZAZIONE ALL ESERCIZIO DI ATTIVITA SANITARIE. La Legge Regionale n. 10 del 21.07.2006 ha provveduto

Dettagli

Role plaing esperienziale: ATTUAZIONE DI UN PROGETTO DI NURSING

Role plaing esperienziale: ATTUAZIONE DI UN PROGETTO DI NURSING Implementazione ed Attuazione di Progetti per il Miglioramento del Servizi Sanitari ANCONA 19 E 20 OTTOBRE 2012 Role plaing esperienziale: ATTUAZIONE DI UN PROGETTO DI NURSING Consiste nel destrutturare

Dettagli

SERVIZIO PSICHIATRICO DI DIAGNOSI E CURA DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE E DIPENDENZE PATOLOGICHE

SERVIZIO PSICHIATRICO DI DIAGNOSI E CURA DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE E DIPENDENZE PATOLOGICHE SERVIZIO PSICHIATRICO DI DIAGNOSI E CURA DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE E DIPENDENZE PATOLOGICHE 1/6 Premessa Il Dipartimento salute mentale e dipendenze patologiche è la struttura aziendale che ha come finalità

Dettagli

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE FINALITA Il presente documento denominato Protocollo di Accoglienza è un documento che nasce da una più dettagliata esigenza d informazione relativamente all

Dettagli

MARKETING, COMUNICAZIONE, DEONTOLOGIA: il biglietto da visita del libero professionista

MARKETING, COMUNICAZIONE, DEONTOLOGIA: il biglietto da visita del libero professionista MARKETING, COMUNICAZIONE, DEONTOLOGIA: il biglietto da visita del libero professionista Bologna 24 novembre 2013 Roberta Arbellia Indagine Nursind e Cergas Bocconi ottobre 2013 Infermieri forte orgoglio

Dettagli

LA FORMAZIONE COME STRUMENTO ELETTIVO PER LA DIFFUSIONE DELLA CULTURA DELLA SICUREZZA, DELLA DIFFUSIONE DELLE CONOSCENZE

LA FORMAZIONE COME STRUMENTO ELETTIVO PER LA DIFFUSIONE DELLA CULTURA DELLA SICUREZZA, DELLA DIFFUSIONE DELLE CONOSCENZE LA FORMAZIONE COME STRUMENTO ELETTIVO PER LA DIFFUSIONE DELLA CULTURA DELLA SICUREZZA, DELLA DIFFUSIONE DELLE CONOSCENZE LA FORMAZIONE COME STRUMENTO DEL MIGLIORAMENTO DEI PROCESSI PRODUTTIVI E LA VALORIZZAZIONE

Dettagli

Deliberazione legislativa n. 87/2014 2. Art. 1 Finalità

Deliberazione legislativa n. 87/2014 2. Art. 1 Finalità Deliberazione legislativa n. 87/2014 2 Art. 1 Finalità 1. La Regione Emilia-Romagna riconosce e promuove, nell ambito delle politiche del welfare, la cura familiare e la solidarietà come beni sociali,

Dettagli

F ORMATO EUROPEO PER IL CURRICULUM VITAE

F ORMATO EUROPEO PER IL CURRICULUM VITAE COGNOME NOME VENDRAMIN TOSCA Professione : CPSE Coordinatore corso di Laurea Sede lavorativa Tortona Tel.: 0131/1858051 Fax: 0131/1858068 E-mail: tvendramin@aslal.it CURRICULUM F ORMATO EUROPEO PER IL

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 33/32. Istituzione della rete di cure palliative della d

DELIBERAZIONE N. 33/32. Istituzione della rete di cure palliative della d 32 Oggetto: Istituzione della rete di cure palliative della d Regione Sardegna. L Assessore dell'igiene e Sanità e dell'assistenza Sociale ricorda che la legge 15 marzo 2010, n. 38, tutela il diritto del

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 5/31 DEL 11.2.2014. Istituzione della rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna.

DELIBERAZIONE N. 5/31 DEL 11.2.2014. Istituzione della rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna. Oggetto: Istituzione della rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna. L Assessore dell'igiene e Sanità e dell'assistenza Sociale ricorda che la legge 15 marzo 2010, n. 38, tutela il diritto

Dettagli

Regione Veneto Azienda ULSS 6 Vicenza. Ospedale Civile S. Bortolo

Regione Veneto Azienda ULSS 6 Vicenza. Ospedale Civile S. Bortolo VICENZA Regione Veneto Azienda ULSS 6 Vicenza Ospedale Civile S. Bortolo Dipartimento AREA MEDICA 1^ Direttore Dr. Giorgio Vescovo MEDICINA INTERNA PER INTENSITA DI CURE LA MEDICINA INTERNA OGGI. COMPLESSA..

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ATTIVITA FORMATIVA PRATICA E DI TIROCINIO CLINICO

REGOLAMENTO PER L ATTIVITA FORMATIVA PRATICA E DI TIROCINIO CLINICO Facoltà di Medicina e Chirurgia Corso di Laurea in Infermieristica Sezione Formativa di Ravenna Forlì Cotignola REGOLAMENTO PER L ATTIVITA FORMATIVA PRATICA E DI TIROCINIO CLINICO Premessa L'attività formativa

Dettagli

La valutazione dello stress lavoro-correlato nell ASS N. 1 Triestina

La valutazione dello stress lavoro-correlato nell ASS N. 1 Triestina La valutazione dello stress lavoro-correlato nell ASS N. 1 Triestina ANALISI DELLO STRESS LAVORO-CORRELATO E IMPLEMENTAZIONE DEGLI STANDARD HPH 1 e 4 Maria Peresson Medico del lavoro Marco Rizzo Tecnico

Dettagli

ASL CASERTA OSPEDALE DI COMUNITA. Guida ai Servizi SETTEMBRE 2015

ASL CASERTA OSPEDALE DI COMUNITA. Guida ai Servizi SETTEMBRE 2015 Regione Campania ASL CASERTA OSPEDALE DI COMUNITA di TEANO Guida ai Servizi SETTEMBRE 2015 GUIDA AI SERVIZI OSPEDALE DI COMUNITÀ DI TEANO (OdC) Premessa L Ospedale di Comunità di Teano è una struttura

Dettagli

Sistema di Gestione per la Qualità

Sistema di Gestione per la Qualità MQ 04 Sistema di Gestione per la N. Revisione e data Motivo della modifica Rev, 02 del 03.03.2008 Adeguamento dello scopo Redatto Verificato Approvato RD RD DS 4.0 SCOPO SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ

Dettagli

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE Dicembre, 2014 Il Sistema di misurazione e valutazione della performance... 3 Il Ciclo di gestione della performance... 5 Il Sistema di misurazione e valutazione

Dettagli

Indicazioni operative per la predisposizione della proposta di budget per l anno 2010.

Indicazioni operative per la predisposizione della proposta di budget per l anno 2010. 1 OGGETTO PREDISPOSIZIONE DEL BUDGET QUESITO (posto in data 3 marzo 2010) Indicazioni operative per la predisposizione della proposta di budget per l anno 2010. RISPOSTA (inviata in data 5 marzo 2010)

Dettagli

Metodologie e modelli di assistenza sanitaria territoriale

Metodologie e modelli di assistenza sanitaria territoriale Metodologie e modelli di assistenza sanitaria territoriale e prevenzione e promozione della salute Corso 60 ore I sistemi sanitari di tutti i Paesi Occidentali sono sotto pressione, a causa del contestuale

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

Il servizio di Cure Palliative

Il servizio di Cure Palliative TAVOLA ROTONDA: LA RETE DEI SERVIZI Il servizio di Cure Palliative Alessandro.Fedrizzi@apss.tn.it Servizio cure palliative UOAP Distretto della Vallagarina (Trento) 1 LE CURE PALLIATIVE SONO. 2 Le CP sono

Dettagli

LA/IL AMMINISTRATIVO CONTABILE IN AZIENDE PUBBLICHE

LA/IL AMMINISTRATIVO CONTABILE IN AZIENDE PUBBLICHE LA/IL AMMINISTRATIVO CONTABILE IN AZIENDE PUBBLICHE 1. CARTA D IDENTITÀ... 2 3. DOVE LAVORA... 4 4. CONDIZIONI DI LAVORO... 5 5. COMPETENZE... 6 Quali competenze sono necessarie... 6 Conoscenze... 7 Abilità...

Dettagli

S.C. Sviluppo e Formazione

S.C. Sviluppo e Formazione S.C. Sviluppo e Formazione A V V I S O I N T E R N O DISPONIBILITA' PER ATTIVITÀ DI DOCENZA NEI CORSI DI QUALIFICAZIONE PROFESSIONALE PER OPERATORE SOCIO SANITARIO Anni formativi 2014-15 e 2015-16 RIVOLTO

Dettagli

Le Raccomandazioni ministeriali per la prevenzione dei rischi in chirurgia: linee di indirizzo regionali di implementazione a livello aziendale

Le Raccomandazioni ministeriali per la prevenzione dei rischi in chirurgia: linee di indirizzo regionali di implementazione a livello aziendale Le Raccomandazioni ministeriali per la prevenzione dei rischi in chirurgia: linee di indirizzo regionali di implementazione a livello aziendale PREMESSA Il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche

Dettagli

Redazione Verifica Approvazione Funzione Data Firma Funzione Data Firma Funzione Data Firma DIRIGENTE AREA DI STAFF QUALITA RETE Q. e A.

Redazione Verifica Approvazione Funzione Data Firma Funzione Data Firma Funzione Data Firma DIRIGENTE AREA DI STAFF QUALITA RETE Q. e A. Pag 1/6 OGGETTO PROCEDURA PER L ACCOGLIMENTO, INSERIMENTO, ADDESTRAMENTO E VALUTAZIONE DEL PERSONALE NEO ASSUNTO/TRASFERITO NELLE ARTICOLAZIONI SANITARIE AZIENDALI DELL ASP Redazione Verifica Approvazione

Dettagli

PROGETTO ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI

PROGETTO ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI PROGETTO ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI PIANO DISTRETTUALE DEGLI INTERVENTI del Distretto socio-sanitario di Corigliano Calabro Rif. Decreto Regione Calabria n. 15749 del 29/10/2008 ANALISI DELBISOGNO

Dettagli

Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Opere Sociali di N.S. di Misericordia Savona

Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Opere Sociali di N.S. di Misericordia Savona PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA La trasparenza è uno strumento per il controllo diffuso da parte dei cittadini dell attività amministrativa e un elemento dell azione di prevenzione

Dettagli

Il ruolo dell infermiere specializzato nell educazione educazione terapeutica

Il ruolo dell infermiere specializzato nell educazione educazione terapeutica Il ruolo dell infermiere specializzato nell educazione educazione terapeutica Satta Hai Anna SDD A.O. Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi - Varese Nella legge n, 42 del 26/02/ 99 scompare la parola

Dettagli

Sede Indirizzo Via XX Settembre 98/E 00187 ROMA. Telefono 06 47825272. Fax 06 23328733. E-mail intesaecm@siared.it

Sede Indirizzo Via XX Settembre 98/E 00187 ROMA. Telefono 06 47825272. Fax 06 23328733. E-mail intesaecm@siared.it CARTA DEI SERVIZI Sede Indirizzo Via XX Settembre 98/E 00187 ROMA Telefono 06 47825272 Fax 06 23328733 E-mail intesaecm@siared.it Sito Internet www.aaroiemac.it www.siared.it Orario di assistenza Lunedi

Dettagli

POLITICA INTEGRATA QUALITÀ, AMBIENTE E SICUREZZA

POLITICA INTEGRATA QUALITÀ, AMBIENTE E SICUREZZA COMPLETIAMO IL TUO PROCESSO POLITICA INTEGRATA QUALITÀ, AMBIENTE E SICUREZZA Rifra Masterbatches S.p.A. Via T. Tasso, 8 25080 Molinetto di Mazzano (BS) Tel. +39 030 212171 Fax +39 030 2629757 R.I. 01006560179

Dettagli

Art. 1. Istituzione dei Servizi

Art. 1. Istituzione dei Servizi LEGGE REGIONALE 5 febbraio 2010, n.13 Istituzione dei servizi delle professioni sanitarie infermieristiche, ostetriche, riabilitative, tecnico sanitarie e tecniche della prevenzione e delle professioni

Dettagli

Convegno SItI CURE PRIMARIE TRA MITO E REALTA : IL RUOLO DEI PROFESSIONISTI 13 novembre 2009 Bergamo

Convegno SItI CURE PRIMARIE TRA MITO E REALTA : IL RUOLO DEI PROFESSIONISTI 13 novembre 2009 Bergamo Convegno SItI CURE PRIMARIE TRA MITO E REALTA : IL RUOLO DEI PROFESSIONISTI 13 novembre 2009 Bergamo L esperienza dell Azienda Sanitaria Locale della provincia di Varese ALCUNE CONSIDERAZIONI La creazione

Dettagli

Incontro di orientamento professionale. Bergamo 14 aprile 2014

Incontro di orientamento professionale. Bergamo 14 aprile 2014 Incontro di orientamento professionale Bergamo 14 aprile 2014 Chi è l infermiere Profilo professionale dell'infermiere D.M. 14 settembre 1994, n. 739 Art. 1 1 - E' individuata la figura professionale dell'infermiere

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. Disposizioni in materia di ospedalizzazione domiciliare per i malati terminali N. 2739

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. Disposizioni in materia di ospedalizzazione domiciliare per i malati terminali N. 2739 Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 2739 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato CARLUCCI Disposizioni in materia di ospedalizzazione domiciliare per i malati terminali Presentata

Dettagli

Comitato Etico ASL Napoli 2 Nord (istituito con delibera n. 161 del 22/02/2010) STATUTO COMITATO ETICO ASL NAPOLI 2 NORD

Comitato Etico ASL Napoli 2 Nord (istituito con delibera n. 161 del 22/02/2010) STATUTO COMITATO ETICO ASL NAPOLI 2 NORD STATUTO COMITATO ETICO ASL NAPOLI 2 NORD ART.1 Finalità del Comitato Etico ART.2 Funzioni ART.3 Composizione e durata ART.4 Regolamento ART.5 Presidente ART 6 Segretario ART.7 Segreteria ART.8 Disposizioni

Dettagli

Il Sistema Qualità nei servizi di salute mentale. Il caso P.A.M.A.P.I.

Il Sistema Qualità nei servizi di salute mentale. Il caso P.A.M.A.P.I. UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SIENA FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA MASTER UNIVERSITARIO DI I LIVELLO IN FUNZIONI DI COORDINAMENTO NELLE PROFESSIONI SANITARIE Il Sistema Qualità nei servizi di salute mentale.

Dettagli

Protocollo d Intesa. tra

Protocollo d Intesa. tra Allegato 1 delib. As n. 2_2015 Protocollo d Intesa tra l Associazione ONLUS La vita oltre lo specchio, il Comune di Pisa, la Società della Salute di Pisa e l Azienda USL 5 di Pisa. PREMESSO - che nel Gennaio

Dettagli

- 1 - Consiglio regionale Friuli Venezia Giulia INDICE. Capo I Finalità e disposizioni generali

- 1 - Consiglio regionale Friuli Venezia Giulia INDICE. Capo I Finalità e disposizioni generali - 1 - Consiglio regionale Friuli Venezia Giulia INDICE Capo I Finalità e disposizioni generali Art. 1 Art. 2 Art. 3 Art. 4 Art. 5 (Finalità) (Definizioni) (Pianificazione regionale) (Campagne di informazione)

Dettagli

GESTIONE DELLA FORMAZIONE E

GESTIONE DELLA FORMAZIONE E 08/02/2011 Pag. 1 di 7 GESTIONE DELLA FORMAZIONE E DELL ADDESTRAMENTO DEL PERSONALE 1. SCOPO... 2 2. APPLICABILITÀ... 2 3. DOCUMENTI DI RIFERIMENTO... 2 3.1. Norme... 2 3.2. Moduli / Istruzioni... 2 4.

Dettagli

organizzazione sanitaria

organizzazione sanitaria Progetto Partecipasalute Modulo A 19-20 marzo I comitati etici: cosa sono e a cosa servono? organizzazione sanitaria Dr. Saverio Santachiara Segretario del Comitato Etico Provinciale di Modena D.L. 24/06/2003

Dettagli

La multidisciplinarietà delle cure a casa: quali competenze. F. Saverio Proia Ministero della Salute

La multidisciplinarietà delle cure a casa: quali competenze. F. Saverio Proia Ministero della Salute III GIORNATA NAZIONALE DELLE CURE A CASA Qualità, tecnologie e sostenibilità nelle cure domiciliari Ospedale S. Giovanni Calibita Fatebenefratelli, Sala Assunta Isola Tiberina, Roma 12 settembre 2011 -

Dettagli