Il Rapporto scuola- famiglia. Prof.ssa Rosa Ferri Facoltà di Medicina e Psicologia Università Sapienza
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1 Il Rapporto scuola- famiglia Prof.ssa Rosa Ferri Facoltà di Medicina e Psicologia Università Sapienza
2 La famiglia di fronte alla disabilità Studi sugli aspetti patologici emergenti: 1. Farber (1959): la nascita di un bambino disabile come fattore di stress per la famiglia e blocco del ciclo vitale familiare; 2. Modello multivariato (Singer & Irvin 1991): il modo in cui una famiglia agisce è in funzione di diversi fattori, tra cui: dinamiche familiari, capacità di analisi della situazione, strategie di coping, supporto formale e informale)
3 La famiglia di fronte alla disabilità 3. Studi di Bicknell (1983): situazione di perdita che attraversa diverse fasi SHOCK PAURA RIFIUTO DOLORE (iperprotezione/rifiuto) SENSO DI COLPA (isolamento) espiatorio) ACCETTAZIONE RABBIA (Bambino caprio PROGETTO
4 Reazioni di adattamento maturativo della famiglia alla nascita di un bambino disabile ( Zanobini, Usai 2001) Natura e gravità della disabilità del bambino Caratteristiche personali dei membri della famiglia (senso di padronanza rispetto ai problemi emergenti dalla situazione di disabilità, elevato livello di autostima) Rete di supporto intrafamiliare (qualità del rapporto coniugale, cooperazione dei genitori, partecipazione componenti famiglia allargata es. nonni) Supporto sociale formale e informale
5 Fasi di sviluppo del bambino e della famiglia La comunicazione della diagnosi L ingresso a scuola L ingresso nella pubertà e adolescenza Il percorso dopo la scuola dell obbligo L ingresso nell età adulta
6 LIVELLO TERZIARIO LIVELLO SECONDARIO LIVELLO PRIMARIO Persona con disabilità Famiglia e supporto sociale Servizi socio-sanitari ed educativi Sistema sanitario e politiche sanitarie MODELLO BIO-PSICOSOCIALE DELLA DISABILITA (STONE modificato1987)
7 La presa in carico E un processo relativo al prendersi cura e non al curare, basato sui bisogni del bambino e della sua famiglia. Caratterizzato da continuità e globalità dell intervento nelle diverse fasi dello sviluppo nel ciclo di vita del bambino con disabilità. Fasi differenti: 1. Comunicazione della diagnosi 2. Invio della famiglia e del bambino a servizi e professionisti specifici 3. Valutazione e monitoraggio dello sviluppo del bambino 4. Intervento riabilitativo (bambino e famiglia) 5. Contatti con la scuola e con i servizi 6. Costruzione di una rete sociale e di un supporto formale e informale
8 La presa in carico Scuola Supporto Sociale Bambino 2 Servizi terapeutici e riabilitativi Famiglia
9 Sintesi sugli strumenti per l integrazione Accordo di programma Diagnosi Funzionale Profilo Dinamico Funzionale ASL, Scuola, Ente Locale Unità Multidisciplinare ASL Gruppo di lavoro misto della scuola e Asl e famiglia Piano Educativo Individualizzato Programmazione educativo/didattic a personalizzata Gruppo di lavoro misto della scuola e Asl e famiglia Team docente singolo Docente
10 Il bambino attiva procedure che richiedono SCUOLA Competenze pedagogiche - Osservazione - Accoglienza - Apprendimento Competenze Organizzative Rapporti interistituzionali Continuità 2 Competenze PEI Progetto di Vita FAMIGLIA SERVIZIO SANITARIO DIAGNOSI FUNZIONALE Interventi terapeutici e riabilitativi
11 Il processo di integrazione: le azioni I Fase: L accoglienza e la conoscenza La storia e lo sviluppo personale dell alunno La conoscenza della famiglia Le caratteristiche dell alunno (comunicazione, relazione, autonomia..) II fase: L osservazione La percezione corporea e l uso del corpo (sguardo, mimica..) Il movimento nello spazio Il gioco Il tipo di comunicazione (pre-intenzionale, intenzionale, gestuale, verbale o non verbale) Il tipo di relazioni con l adulto e con i bambini (chiusura, apertura, risposte) I bisogni, le emozioni e le sfumature espressive (individuazione dei segnali di benessere un sorriso, un rilassamento dei lineamenti del viso, interruzione delle stereotipie e dei segnali di malessere) Le potenzialità, le risorse e le capacità
12 Il processo di integrazione: le azioni III Fase: La programmazione (PEI dell alunno e della classe) Individuazione e Definizione degli obiettivi e del progetto sulla persona A) Identità, Autonomia, Sviluppo delle competenze B) Rendere il bambino protagonista C) Offrire al bambino la possibilità di riconoscersi e di essere riconosciuto, scoperto, non solo accettato, dall adulto e dai compagni Definizione attività specifiche: - Semplicità e varietà dei compiti assegnati - Scansione temporale e sequenze dei compiti - Individuali o di gruppo; laboratori, lavoro cooperativo Condivisione con la famiglia Accompagnamento nelle attività e graduale autonomia Flessibilità e coerenza
13 Il processo di integrazione: le azioni IV FASE: La verifica e la ri-programmazione in itinere Obiettivi a breve, medio e lungo termine Verifiche temporali Nuova programmazione e/o riprogrammazione Il lavoro di gruppo tra le insegnanti Lo scambio con la famiglia I GID e i GLH Il Lavoro con il territorio: linguaggi a confronto Le proposte per la didattica
14 I livelli di collaborazione scuola-famiglia - Cooperazione tra dirigenza ed insegnanti - Relazioni tra insegnanti - Relazioni tra insegnanti e alunni - I rapporti tra insegnanti e genitori - La progettazione di progetti congiunti con enti e organizzazioni del territorio
15 Modelli comunicativi degli insegnanti Comunicazione direttiva (prevalentemente valutativa e gerarchica); Comunicazione genitoriale (comprensione e accudimento dei genitori, colloquio informale) Comunicazione competente: condivisione del percorso scolastico finalizzato a obiettivi di apprendimento e relazione (competenza, empatia). Il genitore viene ritenuto una risorsa. L insegnante un partner competente.
16 Modelli comunicativi dei genitori Sfidante: relazione simmetrica, non riconoscimento del ruolo autorevole dell insegnante; Sottomesso: passività delegante all insegnante; Assente: genitori difficilmente definibili per la loro assenza; Partecipativo: genitore che collabora e partecipa. La scuola è considerata luogo di crescita per il proprio figlio.
17 Elementi che favoriscono la partnership - Comunicazione reciproca (gli insegnanti condividono con i genitori il programma e i progressi degli alunni/i genitori forniscono informazioni sul background e le caratteristiche dei propri figli; - L apprendimento è promosso sia a casa sia a scuola (genitori forniscono un ambiente fatto di regole e contenimento/ gli insegnanti progettano attività ottimali per l apprendimento); - Mutuo supporto; - Condivisione delle decisioni a vari livelli.
18 Strategie per la comunicazione e il coinvolgimento dei genitori - Sostegno alla genitorialità (parenting); - Comunicazione di qualità; - Strategie di reclutamento e formazione per coinvolgere i genitori; -Coinvolgimento dei genitori per l apprendimento a casa; - Genitori come partecipanti attivi nelle decisioni relative alla scuola.
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