Il comparto ortofrutticolo lombardo di fronte alle sfide del mercato e della nuova OCM

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "www.regione.lombardia.it Il comparto ortofrutticolo lombardo di fronte alle sfide del mercato e della nuova OCM"

Transcript

1 Il comparto ortofrutticolo lombardo di fronte alle sfide del mercato e della nuova OCM Quaderni della Ricerca N giugno 2010

2 Attività condotta nell ambito dei progetti n.1145 Impatto delle Organizzazioni di Produttori (OP) e della IV gamma sul reddito dei produttori ortofrutticoli lombardi e n Effetti della riforma OCM sul comparto ortofrutticolo lombardo e strategie operative Piani per la ricerca e lo sviluppo 2007 e 2008 Autore del testo: Prof. Gabriele Canali SMEA Alta Scuola in Economia Agroalimentare Università Cattolica del Sacro Cuore, sede di Cremona e Piacenza Hanno realizzato le attività di indagine e analisi dei dati: SMEA Alta Scuola in Economia Agroalimentare Università Cattolica del Sacro Cuore, sede di Cremona e Piacenza Via Milano, Cremona Tel. 0372/ Fax: 0372/ Responsabile scientifico e referente: Prof. Gabriele Canali gabriele.canali@unicatt.it Custodia s.r.l. Via Paglia, Bergamo 035/ Fax: 035/ Referente: Barbara Pitocchi barbara.pitocchi@custodia.it Hanno collaborato alle attività di indagine sul campo e realizzazione di seminari (in ordine alfabetico): AOP UNOLombardia Associazione RES Ricerche e Studi Federazione Provinciale Coldiretti Bergamo Federazione Provinciale Coldiretti Milano-Lodi OP Agronomia OP Ortonatura Solana S.p.A. Ulteriori riferimenti su: Per informazioni: Regione Lombardia - Direzione Generale Agricoltura Unità organizzativa Innovazione cooperazione e valorizzazione delle produzioni Struttura ricerca e innovazione tecnologica e servizi alle imprese per lo sviluppo Via Pola 12/ Milano Tel Fax Referente: Luisa Bonomi - tel luisa_bonomi@regione.lombardia.it Copyright Regione Lombardia

3 Il comparto ortofrutticolo lombardo di fronte alle sfide del mercato e della nuova OCM Quaderni della Ricerca n. 115

4 INDICE PRESENTAZIONE IL COMPARTO ORTOFRUTTICOLO IN LOMBARDIA: I DATI ESSENZIALI Il comparto orticolo Il comparto frutticolo Il commercio con l estero regionale La IV gamma UN ANALISI DEL MARGINE DETTAGLIO-INGROSSO LA NUOVA OCM ORTOFRUTTA L INDAGINE SULLE OP I risultati dell indagine presso gli aderenti alle OP I risultati dell indagine presso i non aderenti ad OP ALCUNE INDICAZIONI

5 PRESENTAZIONE Il comparto ortofrutticolo lombardo, in tutti i suoi segmenti, è caratterizzato da un elevato livello di specializzazione e, nell ultimo quinquennio, si è rivelato un vero e proprio modello di aggregazione per la competitività. L aggregazione ha reso possibile la concentrazione di risorse da destinare a politiche di innovazione di processo, di prodotto e di commercializzazione, come testimonia il notevole sviluppo della produzione di IV gamma per la quasi totalità delle varietà di prodotti ortofrutticoli. Oggi, a tre anni dall ultima riforma OCM, è opportuno avviare un accurata riflessione sul sistema ortofrutticolo lombardo e sulla sua struttura, a partire dalle Organizzazioni di Produttori fino alle nuove strategie di mercato. Con questo intento, Regione Lombardia ha finanziato, nell ambito del Programma della Ricerca 2007/2009, due progetti - Impatto delle Organizzazioni di Produttori e della IV gamma sul reddito dei produttori ortofrutticoli lombardi ed Effetti della Riforma OCM sul comparto ortofrutticolo lombardo e strategie operative che hanno tracciato un primo bilancio del comparto, alla luce dei risultati ottenuti con l istituzione delle OP in Lombardia. I dati raccolti in questa pubblicazione forniscono a tutti i produttori della filiera gli elementi per valutare la propria posizione all interno del comparto e i vantaggi che possono derivare alla propria azienda dall aggregazione a una OP. Il coinvolgimento di tutti gli attori del comparto potrà certamente favorire il processo di rinnovamento che l ortofrutticoltura lombarda deve perseguire per poter affrontare, con passo deciso, le sfide del prossimo futuro. Giulio De Capitani Assessore all Agricoltura 3

6 1. IL COMPARTO ORTOFRUTTICOLO IN LOMBARDIA: ALCUNI DATI ESSENZIALI Scopo di questa analisi dei principali dati produttivi del comparto ortofrutticolo regionale, e quello di fornire un quadro di riferimento per le analisi successive. I dati utilizzati in questa parte del lavoro arrivano fino al 2008, ultimo anno disponibile al momento della chiusura del rapporto di ricerca e del presente Quaderno. Tali dati sono ovviamente destinati a cambiare negli anni successivi, ma ciò che interessa in questa sede non è tanto una analisi congiunturale quanto piuttosto una fotografica che permetta di apprezzare le dimensioni del comparto ortofrutticolo regionale e la sua distribuzione relativa sul territorio Il comparto orticolo Gli ultimi dati forniti dall Istat confermano uno scenario che vede la Lombardia concorrere in maniera relativamente marginale alla formazione della produzione orticola nazionale. Importante è però indicare che la Lombardia mantiene la sua leadership nel campo dei prodotti di IV gamma, considerando sia le superfici investite per la coltivazione della materia prima, che in termini di industria di trasformazione con le provincie di Brescia e Bergamo che rappresentano le realtà maggiori per questo comparto. I dati Istat rivelano che nel 2008 il valore della produzione ortofrutticola lombarda, a prezzi correnti, è stato pari a circa 246,5 milioni di euro costituendo il 3,5% del valore della produzione agricola regionale. Analizzando i dati forniti dall Istat relativi al 2008 si nota come siano in aumento sia le produzioni che le superfici; in particolare per le superfici delle colture in piena aria si è registrato un aumento all incirca dell 9% ( ettari) e per quelle protette +31% ovvero un aumento di ben 471 ettari. In entrambi i casi non è stato inserito il dato relativo alla coltivazione della patata, per le coltivazioni orticole in serra non è necessario, non presentando quest ultime coltivazioni del prodotto in questione; mentre per le coltivazioni in piena aria tra il 2007 ed il 2008, come si vedrà in seguito, si è avuto un calo consistente in termini di superficie coltivate di questo prodotto, fatto che, ovviamente, bilancia il valore totale delle superfici, contenenti il prodotto in questione, che presenteranno una variazione meno marcata tra i due anni considerati. Come già accennato in precedenza, in questo capitolo si proverà a valutare la variazione, sia in termini di superfici che di produzioni, avvenuta tra gli anni 2007 e Nel 2008 la superficie complessiva che è stata destinata alle orticole è stata all incirca di ettari, dato che risulta essere maggiore di quello fatto registrare l anno precedente (circa ettari). Come era prevedibile, le colture in pieno campo rappresentano la maggioranza delle coltivazioni con ettari, con un aumento dal 2007 del 2% (considerando il dato complessivo contenete anche le patate); in aumento anche la superficie destinata alle 4

7 coltivazioni in serra che vede un +31% ed una superficie complessiva stimata in ettari; le coltivazioni in serra rappresentano quindi circa il 13% della superficie orticola regionale con un aumento rispetto all anno 2007 (10,3%) di quasi 3 punti percentuale. Da questi primi dati si può dedurre che l aumento globale della superficie orticola in Lombardia è da imputarsi principalmente all incremento delle coltivazioni in serra. E anche interessante notare come i dati delle superfici del 2008 si riavvicinino a quelli rilevati nel 2006 (in particolare le produzioni in piena aria sono leggermente superiori, discorso contrario invece per quelle in serra che si presentano leggermente inferiori), quindi la diminuzione di superfici verificatasi nel 2007 è stata quasi completamente colmata nel In particolare l andamento delle coltivazioni in serra si mostra inverso rispetto a quello che avviene a livello nazionale si assiste ad una diminuzione delle superfici in serra; identico discorso per le colture in piena aria, che in Lombardia presentano un leggero aumento quando, a livello nazionale, se ne registra un calo di tre punti percentuali. Sicuramente, il recupero delle coltivazioni in serra rispetto all anno passato è imputabile al notevole aumento delle superfici ad esse destinate; mentre nel caso delle colture in piena aria il consistente calo della superficie coltivata a patata è il responsabile della variazione minima che si è avuta tra il 2007 ed il La situazione a livello nazionale, mostra che la Lombardia occupa il 2,6% della superficie italiana di colture orticole in pieno campo, dato in linea con quello degli anni 2006 e 2007 (2,50%); in aumento si presenta invece quello sulle coltivazioni in serra con la Lombardia che rappresenta il 6,5% sul totale nazionale, mentre nel 2007 il dato registrato era del 4,7%; anche in questo caso il dato è in linea con quanto verificatosi nell anno Come si era verificato nel 2007 le cinque colture più importanti, in termini di superficie coltivata, in Lombardia risultano essere nell ordine: pomodoro da industria, melone, patate, insalata e cocomero, per una quota di superficie complessiva che rappresenta l 81% di quella regionale; il dato si presenta leggermente inferiore rispetto a quello dell anno precedente che era dell 83% e la causa principale è il consistente calo subito dalla superficie destinata a patate a fronte di aumenti inferiori delle altre. Il pomodoro da industria, con ettari complessivi è sicuramente la coltura predominante e che ha recuperato in pieno la perdita registrata nel 2007; segue poi il melone con circa ettari dedicati con un incremento rispetto al 2007 del 12% circa nel comparto ortaggi in piena aria mentre si è mantenuto pressoché stabile la superficie in serra che è aumentata circa dello 0,4%; le patate (1.139 ettari) segnano un calo veramente consistente rispetto all anno precedente infatti vedono ridursi la propria superficie ben del 41%; con 1107 ettari complessivi si presenta l insalata che mantiene sostanzialmente il suo trend che vede la superficie diminuire tra il 2006 ed il 2007, mentre nel 2008 si mantiene su livelli precedenti nel caso di coltivazioni in pieno campo mentre aumenta del 10% la superficie in serra. Infine si ha il cocomero (855 ettari complessivi) che vede in aumento del 4% la superficie delle colture in serra ma dall altro lato presenta un calo del 18% per 5

8 quella in campo, quindi sostanzialmente un saldo negativo rispetto all anno passato. Le altre orticole presentano mano a mano valori minori rispetto alle colture indicate in precedenza. In termini generali comunque i cali si concentrano sulle superfici in pieno campo, infatti nessun prodotto vede calare le superfici destinate alla coltivazione in serra, fatto che in parte bilancia le perdite subite. Per quanto riguarda la superficie destinata alle coltivazioni in serra, questa è in aumento per tutti i prodotti; in particolare, il prodotto che fa segnare il maggiore incremento rispetto all anno passato è la fragola che passa da una superficie di 17 ettari nel 2007 a 25 nel 2008 con un aumento percentuale del 49%. Con un incremento simile è o spinacio che sale del 47% e compensa cosi la riduzione del 33% della superficie in piena aria. Fagiolo e fagiolino aumentano di 6 ettari la superficie in serra, rendendo cosi meno negativo il dato complessivo della superficie destinata a questo prodotto data la perdita subita in pieno campo. Infine il cetriolo da mensa vede salire la superficie in serra del 24%. Gli altri prodotti presenti aumentano tutti la superficie destinata alle coltivazioni in serra. Ad un aumento delle superfici corrisponde anche un aumento delle produzioni. Due sono i fattori che si devono tenere in considerazione per spiegare questo andamento: le superfici, che sono già state analizzate in precedenza; e le rese ad ettaro di ciascun prodotto. Nel 2008 la Lombardia ha contribuito per circa il 7% alla produzione nazionale di orticole in pieno campo e per il 6% a quella in serra; quindi una leggera ripresa rispetto all anno passato ma che, nel caso della produzione in serra non pareggia ancora i livelli che si erano ottenuti nel 2006 (6,9%). Complessivamente nel 2008 la produzione in pieno campo delle orticole è stata di tonnellate, dato che si presenta notevolmente superiore rispetto a quello dell anno precedente (+49%); considerando solamente le orticole, l aumento registrato è addirittura nell ordine del 60%, quindi la riduzione delle superfici e delle produzioni delle patate ha portato al ribasso l aumento produttivo complessivo del Infatti, il calo produttivo delle patate è stato del 45% passando da tonnellate a circa , con un calo sia delle rese produttive che delle superfici, con quest ultima che si può reputare responsabile principale del calo produttivo. In direzione positiva invece vi è il pisello che aumenta la sua produzione del 40% nonostante la resa ad ettaro sia diminuita ben del 5% rispetto all anno precedente, situazione che si verifica perché le superfici hanno subito un buon incremento rispetto all anno passato. Ad una certa distanza si colloca il melone con un aumento produttivo del 16,6% circa, ed anche in questo caso l aumento non è seguito da un incremento delle rese produttive che comunque calano molto poco (-0,7%), ma piuttosto da una superficie destinata maggiore passando dai 1601 ettari del 2007 ai 1880 ettari del Gli altri due prodotti che presentano aumenti rilevanti, rispetto agli altri, sono il pomodoro da industria ed il cavolfiore che aumentano rispettivamente del 16% e del 17%; per il pomodoro da industria l aumento è di circa tonnellate, dato determinato sia dall aumento delle superfici ad esso destinate che delle rese ad ettaro. Gli altri prodotti presentano variazioni poco significative. 6

9 Passando alle produzioni in serra il dato mostra che nel 2008 sono stati prodotti oltre tonnellate di prodotti con un aumento di più del 6%; dato che rispecchia l andamento di questo anno che vede incrementare le superfici destinate a questa tipologia. Le superfici destinate alle produzioni in serra sono aumentate per tutti i prodotti salvo tre (carota, asparago e finocchio) per i quali comunque era rimasta costante. Di contro si deve anche prendere atto del fatto che nel caso delle rese, che saranno poi analizzate nei particolari, le variazioni sono nella maggior parte dei casi negative. Nello specifico la fragola registra il maggior incremento ( +49,6%) che la porta da un valore di produzione del 2007 pari a 383 tonnellate a quello attuale di 573 tonnellate, anche in questo caso supportata da rese e superfici che aumentano. Subito dopo si colloca lo spinacio con una variazione in positivo di più del 43% ed in questo caso maggiore importanza assume l aumento delle superfici ad esso destinate dato che la resa produttiva è in calo rispetto al Queste colture sono seguite ad una certa distanza da: fagiolo, cetriolo da mensa e valeriana che presentano incrementi che vanno dal 24% al 22%, dovuti principalmente all aumento delle superfici e meno alle rese, dato che la resa del fagiolo cala quasi dell 8%, la valeriana aumenta in maniera insignificante (+0,5%) ed il cetriolo vede, al pari del fagiolo, la resa ridursi (-0,9%). L analisi del valore delle produzioni deve essere svolta considerando che i dati presentati provengono da stime differenti da quelle utilizzate per il calcolo di superfici e produzioni; questo può portare ad alcune discordanze che non sempre rendono possibile un commento univoco. Come già accennato in precedenza il valore della produzione orticola lombarda nel 2008 è di circa 246,5 milioni di euro se consideriamo i valori correnti, subendo una flessione, rispetto al 2007 quando era di 269,9 milioni di euro. Nel 2008 si verifica una diminuzione della produzione in termini quantitativi dell 8,7%; questo dato mostra un andamento in controcorrente con quello dell anno precedente dove si era registrato un aumento dell 8,5%. L aumento della quantità prodotta è stato seguito da una aumento leggerissimo dei prezzi medi che sono saliti dello 0,1%. Nel 2008 la regione Lombardia incide per il 3,5%, in termini di valore, sul totale dell Italia, dato che risulta essere il più basso degli ultimi anni. Riferendoci invece ai prezzi di base la produzione orticola ha contribuito per il 3,7% circa nella produzione agricola regionale. Valutando invece la dinamica dei valori delle principali coltivazioni orticole, il valore della produzione del pomodoro è stata di 60,1 milioni di euro a prezzi correnti e di 58 milioni a prezzi concatenati; questo prodotto ha visto dal 2008 al 2007 aumentare la sua produzione circa del 16% in termini quantitativi; e del 10% i prezzi, dato in ripresa rispetto all anno precedente dove a causa del crollo dei prezzi si era registrata una perdita del 18,4%. Andamento inverso invece per il melone che mostra una diminuzione del valore scendendo a 35 milioni di euro. Questa coltivazione assume notevole importanza anche considerando che la produzione di Melone della regione Lombardia rappresenta il 17% di quella nazionale e contribuisce per il 14,2% alla formazione della Produzione a Prezzi di 7

10 Base (PPB) agricolo regionale. Le insalate si presentano invece con un andamento negativo in termini quantitativi e positivo sul prezzo; con l Invidia che perde addirittura il 61% della produzione rispetto al 2007 e guadagna il 9,6% in termini di prezzo. Il radicchio e la lattuga si presentano con la medesima situazione ma con valori minori ( - 35% quantità e +2,4% circa sul prezzo per il radicchio e -9,9% e +5,7. Scendendo ulteriormente nei particolari, si può effettuare un analisi delle superfici utilizzate a livello provinciale. Mantova si conferma la provincia con la maggiore vocazione orticola con una superficie, utilizzata, di ettari: le coltivazioni in piena aria contano ettari che corrispondono all 88% circa della superficie orticola totale ed il maggior apporto viene sicuramente dal pomodoro industriale con ben ettari che si presenta in continuo sviluppo grazie anche al fatto di avere attorno a se zone con elevata presenza di industrie di trasformazione. La seconda coltivazione per importanza è il melone con ettari; più distanziato troviamo il cocomero e le piante da tubero. La quasi totalità della superficie in serra è invece coltivata a melone che ne rappresenta infatti circa l 84%, mentre le altre colture presentano valori molto più distanti. Anche a Cremona, per gli stessi motivi già elencati per Mantova, il prodotto principe risulta essere il pomodoro da industria con ha destinati alla sua produzione; seguono poi i legumi freschi (294 ettari) e le piante da tubero (180 ettari). Solo 59 ettari (il 2% circa della superficie orticola cremonese) sono destinati alla produzione in serra con il maggior contributo assicurato dal melone con 23 ettari. Con valori decisamente inferiori troviamo la provincia di Pavia e di Brescia. Nel primo caso la superficie orticola totale ammonta a ettari, tutta rivolta alle colture in pieno campo. Il 51% è rappresentato dal pomodoro da industria, seguito ad una certa distanza dalla voce radici e bulbi (412 ettari); con valori minori compaiono anche le piante da tubero (220 ettari). La provincia di Brescia, invece, è la terza per superfici destinate alle coltivazioni in serra con un valore di 300 ettari che corrisponde al 28% circa del totale delle aree coltivate in questa provincia. Le colture più diffuse in serra, sono lattuga e melone, con una superficie di 40 ettari per entrambi; segue il radicchio. Le coltivazioni in pieno campo invece hanno una dimensione pari a 783 ettari con il pomodoro da industria che ne è il maggiore rappresentante (346 ettari); poi si trovano le piante da tubero e poco dopo, in rapida successione, fusti foglie ed infiorescenze, insalata e melone. La provincia di Milano colloca la maggior parte delle coltivazioni in pieno campo, con una rilevanza particolare di fusti, foglie ed infiorescenze (590 ettari); con l insalata che presenta una superficie di 417 ettari. Stesso discorso vale anche per Lodi che vede poco significativa la propria superficie in serra, con quella in piena aria che rappresenta il 99% sul totale; la coltura più presente è il pomodoro da industria. Un caso interessante è quello rappresentato dalla provincia di Bergamo che vede la superficie totale, destinata alle orticole. In serra troviamo la valeriana che raggiunge quota 172 ettari nel 2008 e più in generale ad altri ortaggi che hanno visto un incremento molto significativo. 8

11 Le provincie di Sondrio, Varese, Lecco e Como presentano valori abbastanza contenuti; l unico valore degno di nota è quello legato alla coltivazione della patata Il comparto frutticolo Secondo i dati contenuti nel Siarl le aziende che presentano colture arboree da frutto nell anno 2008 sono circa La maggioranza concentra la sua produzione nelle mele (più di 2000 aziende produttrici); un terzo coltiva invece in modo generico piante arboree da frutto a cui destina una percentuale residua di superficie (0,4ha/azienda). Le pere vengono prodotte in circa 558 aziende, seguono le pesche (432 aziende) ed infine l actinidia con un dato di 321 aziende. Le dimensioni dei frutteti delle aziende della Lombardia sono abbastanza contenute con un valore che si assesta intorno a 1,44 ha/azienda e con una notevole varietà delle colture. Tra le principali colture, la più presente risulta essere la pera con una superficie media destinata di 1,66 ha/azienda, passando per la pesca 1,24 ha/azienda ed arrivando alle meno rappresentate albicocche e susine con circa 0,28 e 0,24 ha/azienda. Nel 2008 poco più di azienda hanno coltivato la vite in Lombardia, con una superficie media destinata di circa 1,39 ha/azienda. La maggioranza (75%), produce vini di qualità che presentano la denominazione DOC e DOCG e con dimensioni medie, in termini di superfici, molto più elevate rispetto alle altre aziende viticole che producono uva destinata alla tavola o per vini IGT. Le aziende facenti parte del primo gruppo sono circa e presentano una superficie media di 1,74 ha/azienda; seguono le realtà che producono uva per vino IGT ( 2456), ed infine quelle per vino da tavola (892); per entrambe le ultime due tipologie di aziende indicate la superficie media è inferiore all ettaro. Infine abbiamo la coltivazione dell olivo, pratica che viene espletata da circa 1831 aziende, con superfici medie circa dello 0,7%. La quasi totalità delle aziende (98%), destina il prodotto finale alla trasformazione in olio. Secondo i dati forniti dall Istat, la superficie Lombarda destinata alla coltivazione di frutta fresca, vite ed olive è composta da poco più di ettari. In particolare, nel 2008, la frutta fresca ha visto la superficie ad essa destinata diminuire del 4%; dato che mantiene il trend avvenuto gli anni precedenti in cui la superficie era diminuita, anche se nel 2007 il calo della superficie è stato molto limitato (-0,5%). La tipologia di coltivazione più presente è rappresentata dal melo con ettari pari al 46% della produzione di frutta fresca totale; questa coltura rimane la maggiore, anche se la sua superficie continua ad essere in calo negli ultimi anni. Con 949 ha troviamo il pero, che al pari del melo presenta una superficie in calo; anche se in questo caso va detto che mentre nel 2007 la perdita era stata ben di 57ettari, tra il 2007 ed il 2008 la diminuzione si è contenuta in 23 ettari pari ad una diminuzione percentuale del 2,4%. La terza coltura in termini di superficie coltivata è il pesco con 476 ettari che vede aumentare il proprio spazio dai 464 ettari del 2007 ai 476 del 2008, recuperando in parte la perdita subita nell anno precedente ( -11%) e rappresentando quasi il 12% della superficie a frutta fresca. 9

12 Più distante troviamo l actinidia con una superficie coltivata di 252 ettari, circa 34 ettari in più rispetto all anno precedente; con una percentuale stimata attorno al 5% di superficie riservata vi sono le colture del ciliegio e del nettarino ed infine con valori molto più distanti quelle dell albicocco e del susino. Rispetto all anno 2007 si assiste sostanzialmente ad un calo generale della superficie destinata a frutta fresca; sono ben 4 le colture che vedono diminuire la propria coltivazione: melo, pero, albicocco e susino. Mentre kiwi, nettarine, pesche e ciliegie vedono aumentare la superficie ad essi destinata, con il Kiwi che presenta l incremento maggiore (+16%). A fronte del calo delle superfici, le produzioni si presentano invece in aumento rispetto all anno precedente, supportate dalle rese che mediamente aumentano; in termini generali rileviamo che la frutta fresca ha aumentato la sua produzione del 1,8% passando dalle tonnellate prodotte nel 2007 alle del 2008, con valori che si riavvicinano, ma no raggiungono, i livelli dell anno 2006 e recuperano in parte la perdita subita tra 2006 e La Lombardia, dai dati emersi nell anno 2008, rappresenta circa l 1,6% della produzione di frutta fresca dell Italia. Nel comparto frutta fresca, il prodotto che subisce la maggiore variazione in termini positivi è il Kiwi che vede aumentare la produzione del 21% con una resa ad ettaro che aumenta del 5%. A breve distanza si trova il nettarino che passa dalle 3416 tonnellate prodotte nel 2007 alle 4031 del 2008 corrispondenti ad un aumento percentuale del 18%; anche in questo caso l aumento produttivo è favorito dall aumento della superficie ad esso destinato ( +3%) e di quello delle rese (+15%). Con una percentuale maggiore del 12%, il pesco vede la sua produzione aumentare di 1153 tonnellate, aumentano anche le rese nonché le superfici. Infine con valori inferiori si trova il melo, il cui aumento produttivo è da ricercarsi principalmente nell aumento delle rese produttive, dato che le superfici ad essi destinate, tra il 2007 ed il 2008 sono diminuite. Se si considera come, queste colture, si suddividono tra le varie provincie, vediamo che la provincia con la maggior produzione di frutta fresca è Mantova con tonnellate prodotte nel 2008, seguita da Sondrio con t e più distaccata Brescia con Sondrio si conferma, anche nel 2008, la maggior produttrice di mele della Lombardia con una percentuale che si assesta intorno al 73 % del totale delle mele prodotte in questa regione. Le altre due provincie che contribuiscono in maniera consistente, anche se nettamente inferiore rispetto a quanto visto per Sondrio, alla produzione di mele lombarda sono Mantova con 6270 tonnellate prodotte e Pavia con Per quanto riguarda le pere invece la maggiore produzione si verifica nella provincia di Mantova con tonnellate; molto staccata troviamo Cremona che ne produce t. e che presenta una certa diminuzione, portando cosi la sua produzione vicino a quella di altre provincie come Pavia e Brescia. La produzione di pesche si concentra invece tra le provincie di Mantova e di Brescia, con rispettivamente tonnellate per la prima e per la seconda. L ultimo prodotto preso in considerazione è l actinidia che vede nella provincia di Mantova la sua maggiore espressione con una produzione di tonnellate, 10

13 mentre le altre provincie presentano valori molto inferiori. In conclusione, dalla situazione che si è delineata, in precedenza, la frutticoltura in Lombardia occupa una superficie abbastanza ridotta e la maggior parte di questa è dedicata sostanzialmente alla produzione di due tipologie di prodotti: le mele e le pere. Per le mele le provincie con maggiore produzione sono Sondrio ( tonnellate), Mantova (6.270 t) e Pavia (5.412 t). Le pere invece vedono la provincia di Mantova come prima produttrice con tonnellate nel 2008 seguita da Cremona con tonnellate e Pavia (t). Nella provincia di Sondrio la produzione di mele è concentrata principalmente nell area della Valtellina dove operano tre cooperative: Ortofrutticola di Ponte in Valtellina, Frutticoltori Villa di Tirano e Ortofrutticola Alta Valtellina, che sono riunite nella OP Consorzio Tutela Mele di Valtellina, che a sua volta opera sotto il marchio Melavì. I produttori che aderiscono a questa OP sono ben 889 rappresentando cosi il 62% della superficie coltivata a mele nella provincia considerata. Nel 2007 sono state conferite dai soci più di tonnellate di prodotto che corrispondono circa all 85% della produzione provinciale totale; sempre nel 2007 Melavì ha commercializzato oltre (t) di prodotto fresco ( 75% di quello immesso sul mercato). I principali canali di commercializzazione del prodotto fresco sono da ricercarsi nella grande distribuzione e dalla GDO che ha assorbito il 60% circa del totale commercializzato fresco. La commercializzazione dei prodotti destinati all industria avviene solo sul territorio nazionale dove si producono succhi di frutta e purea. Per le pere invece la filiera produttiva si avvale delle OP C.or.ma e Bellaguarda nonché della cooperativa Sicopom. Le prime due Op hanno commercializzato più di tonnellate di prodotto nell anno 2007 (corrispondente al 52% circa del totale delle pere che sono state prodotte in provincia di Mantova. Anche in questo caso il principale canale per la commercializzazione è formato dalla grande distribuzione e dalla distribuzione organizzata che assorbono ben l 89% del prodotto fresco; il 7% viene invece destinato all esportazione. I principali mercati, per la frutta lombarda, risultano essere quelli di Milano e Mantova, dove vengono quotate mele e pere di produzione regionale; anche se è interessante far notare che poi solo pochi prodotti, sul totale, vengono venduti in questi mercati dove rivestono un importanza modesta (soprattutto a Milano) Il commercio con l estero regionale Riferendoci al comparto ortofrutta la Lombardia, nel 2008, rappresenta il 22% delle importazioni italiane in termini quantitativi ed il 21% in termini di valore; mentre per le esportazioni, il peso della Lombardia è del 7% sulle quantità e del 6,7% sul valore. La Lombardia è anche la regione che, in termini generali, presenta il maggior grado di apertura agli scambi internazionali ed il 70% di questi scambi viene realizzato principalmente in Europa, che rappresenta il principale mercato di 11

14 sbocco della produzione lombarda, ed allo stesso tempo il suo principale fornitore. La diversa proporzione che si nota tra import ed export, può essere facilmente spiegata considerando che da un lato la Lombardia è una regione prettamente trasformatrice, che quindi importa materie prime e semi-lavorati e riesporta prodotti finiti e a maggiore valore aggiunto; inoltre essa rappresenta uno dei principali mercati di consumo in ambito europeo. Nell anno 2008, le quantità totali di prodotti importati dalla regione Lombardia (frutta, legumi ed ortaggi e agrumi) sono state pari a circa 693 migliaia di tonnellate con un aumento rispetto all anno precedente circa del 4%; in aumento si presenta anche il valore delle importazioni ( + 4%) con un dato che supera, nel 2008, i 542 milioni di euro. Le quantità esportate nel 2008 di ortofrutta sono state invece pari a 253,5 migliaia di tonnellate per un valore corrispondente a 246,6 milioni di euro; in entrambi i casi si nota un calo rispetto all anno precedente, -5% nel primo caso e -1,16% nel secondo. Prima di addentrarsi nell analisi specifica dei reparti è interessante esaminare l evoluzione delle importazioni ed esportazioni dei diversi comparti in relazione ad alcuni bienni presi in considerazione ed anche verificando il diverso peso che rivestono le categorie prese in esame. Partendo dalle importazioni ciò che si nota maggiormente è che il trend si presenta in crescita e nel 2008 le quantità importate sono aumentate del 22% rispetto alla media del biennio ; la componente che presenta il peso maggiore si conferma essere la frutta fresca, che è anche quella che ha fatto registrare il maggior incremento rispetto alla media dell ultimo biennio considerato (+ 48,2%); seguono poi i legumi e gli ortaggi freschi che nel 2008 vedono salire le quantità importate fino ad un valore di quasi 166 migliaia di tonnellate; con un aumento percentuale rispetto alla media del biennio del 2% circa. Con una quota inferiore si trovano gli agrumi che vedono calare di poco il loro valore rispetto al biennio indicato in precedenza, che è anche quello che presenta il valore più elevato della serie considerata. Seguono poi con valori decisamente inferiori la frutta secca ed i legumi ed ortaggi secchi; in quest ultimo caso si nota un calo sensibile delle quantità importate rispetto alla media del biennio con un valore che scende ben del 68% e che contribuisce a rendere negativo anche il valore totale del comparto. Il valore delle importazioni si mostra invece in costante crescita ed il dato fatto registrare nell anno 2008 si presenta superiore rispetto a quello di ciascuno dei tre bienni presi in considerazione; con il peso dei diversi comparti che rimane uguale a quello indicato in precedenza. In particolare per la frutta fresca il valore si aggira intorno ai 309 milioni di euro con un aumento del 21% circa. La categoria che vede invece aumentare il suo valore in maniera maggiore, rispetto alle altre, è quella della frutta secca che incrementa del 31% rispetto al biennio e raggiunge cosi il valore di 32,6 milioni di euro. In termini generale tutti i comparti, nel 2008, vedono aumentare il proprio valore delle importazioni ad eccezione dei legumi ed ortaggi secchi che si presentano 12

15 in controtendenza perdendo più del 4%, perdita che risulta inferiore rispetto a quelle che si registrano confrontando il valore dell anno 2008 con quello medio dei bienni e Le esportazioni, in termini quantitativi, presentano un trend altalenante con il biennio che presenta una quantità di prodotti ortofrutticoli esportati maggiore rispetto al biennio , il biennio vede diminuire le quantità esportate del 13% rispetto al biennio precedente e del 6% rispetto a quello del ; infine l anno 2008 vede un aumento delle quantità esportate con un valore registrato di 253,5 migliaia di tonnellate ed un aumento rispetto al biennio di circa 18 punti percentuali. L anno 2008 si presenta però con valori inferiori rispetto all anno 2007 con i soli agrumi che aumentano, anche se di poco, le proprie esportazioni. I diversi comparti si distribuiscono in modo identico a quanto visto per le importazioni. Il comparto frutta fresca è il principale con 147 migliaia di tonnellate esportate, seguono i legumi ed ortaggi freschi con 97,5 migliaia di tonnellate ed infine gli agrumi (7,4 migliaia di tonnellate); quasi insignificante le quantità esportate di legumi ed ortaggi secchi e di frutta secca. Ragionando invece sul valore delle esportazioni, si assiste ad un suo aumento rispetto al biennio con valori abbastanza elevati per tutti i reparti, in particolare la frutta secca mostra un incremento ben del 41% arrivando ad un valore di 2,1 milioni di euro e recuperando in parte le perdite fatte registrare nei diversi anni, la frutta fresca incrementa invece del 37% con un valore 2008 di 119,2 milioni di euro. La frutta fresca rimane sempre il comparto con il valore più elevato, ma la distanza con i legumi ed ortaggi freschi si assottiglia notevolmente; gli agrumi con 5,7 milioni di euro nell anno 2008 si collocano al terzo posto seguono frutta secca ed infine legumi ed ortaggi secchi. Tra gi anni 2004, 2005 e 2006 si assiste ad una leggera flessione del valore delle esportazioni, che tornano poi a crescere nell anno 2007; l anno 2008 vede ancora una leggere diminuzione rispetto al 2007 ma con valori comunque superiori a quelli fatti registrare nei tre anni precedenti. La breve illustrazione della situazione generale esposta in precedenza mostra la bilancia commerciale della Lombardia in deficit per 439 migliaia di tonnellate per un valore corrispondente di 296 milioni di euro. Dal lato delle esportazioni, le quantità totali di legumi ed ortaggi esportate dalla regione Lombardia sono, nel 2008, pari a 98,4 migliaia di tonnellate, di cui la quasi totalità costituita da legumi ed ortaggi freschi; il valore di tale esportazioni si aggira sui 119,6 milioni di euro, con un calo rispetto all anno precedente del 3,5%. Il trend mostra il valore massimo nell anno 2001 (114 migliaia di tonnellate) segue una fase di diminuzione delle quantità esportate fino all anno 2006, l anno 2007 presenta un dato in crescita (+ 23%) e l anno 2008 presenta una diminuzione del -11,4% rispetto all anno Considerando invece il valore delle esportazioni, il dato maggiore lo si trova nell anno 2007 con 123,9 milioni di euro. Le quantità esportate dalla Lombardia di legumi ed ortaggi pesano quasi per il 10% sul totale delle esportazioni italiane del medesimo comparto e per il 12,4% sul dato in valore. 13

16 Per i legumi ed ortaggi freschi le quantità esportate registrano il valore maggiore nell anno 2001 con quasi 113 migliaia di tonnellate, in seguito si assiste ad una fase di declino delle esportazioni fino all anno 2005 dove con 69,9 migliaia di tonnellate si presenta il valore più basso del periodo considerato; i due anni successivi vedono una crescita delle quantità esportate e poi nel 2008 vi è una ulteriore diminuzione (-11%). Oltre alla categoria altri legumi ed ortaggi che vede nel 2008, 53 migliaia di tonnellate esportate, il prodotto maggiormente esportato dalla Lombardia risultano essere i cavoli e cavolfiori con 26 migliaia di tonnellate, con un dato che si presenta in diminuzione rispetto al 2007, ma che costituisce comunque il 27% del totale delle importazioni della Lombardia ed il 18% di quelle italiane di legumi ed ortaggi freschi; anche in termini di valore questo prodotto è quello più esportato con 26,3 milioni di euro, ma con un valore che perde quasi il 18% rispetto all anno passato quando si era registrato il valore più alto della serie; il peso sull Italia è del 23,5%. Un valore decisamente inferiore presentano i pomodori di cui ne vengono esportati quasi 7 migliaia di tonnellate ed un valore che si presenta in crescita rispetto a quello dei cinque anni precedenti. Il valore del suddetto prodotto è di 9,2 milioni di euro e conferma il trend di crescita degli ultimi anni. Con un dato di poco inferiore ai pomodori si trovano le carote (5,5 migliaia di tonnellate esportate nell anno 2008), con un trend che vede le quantità esportate diminuire negli ultimi due anni considerati; nel 2008 fanno inoltre registrare il valore più basso di sempre con 3,3 milioni di euro di esportazioni. Per i legumi ed ortaggi secchi, le quantità esportate sono molto basse con una quantità complessiva nel 2008 di 0,8 migliaia di tonnellate e che si presenta inferiore del 36% rispetto all anno 2007 quando era di 1,3 migliaia di tonnellate, ed un valore di 1,3 milioni di euro. Nell anno 2008 le importazioni di frutta della regione Lombardia sono state pari a 433 migliaia di tonnellate, queste contribuiscono per circa il 28% alla quantità totale delle importazioni di frutta italiane; il valore di tale importazioni è nel 2008 di 342 milioni di euro con un aumento, rispetto all anno precedente del 5,2% e con l ultimo dato registrato che risulta essere il più elevato dal Il settore frutta fresca occupa il 97% del valore totale del comparto la restante parte è composta dalla frutta secca. Le quantità importate di frutta fresca nel 2008 sono state pari a 421 migliaia di tonnellate con una aumento rispetto al 2007 di circa 8 punti percentuali e con il valore 2008 che si presenta come il più alto di sempre escluso l anno 2006 quando era pari a 425 migliaia di tonnellate, medesima analisi può essere svolta dal lato del valore con un dato 2008 di 309,4 milioni di euro. Nella frutta fresca il prodotto che riveste il ruolo maggiore sono le banane con 232 migliaia di tonnellate importate ed un valore di 123 milioni di euro. In termini quantitativi il dato 2008 si presenta come il più elevato degli ultimi dieci anni e subisce un incremento, rispetto al 2007, circa dell 11%; mentre in termini di valore nel 2008 troviamo il dato che si avvicina in maniera maggiore al massimo valore delle importazioni che si era verificato nell anno Questo prodotto costituisce da solo il 55% delle quantità totali di importazioni 14

17 di frutta fresca e contribuisce per il 33% alla formazione del valore nazionale delle importazioni di banane. Seguono gli ananassi che vedono le quantità maggiori registrate nel anno 2006 e poi negli anni successivi un trend in calo che mostra nel 2008 una quantità di importazioni pari a 69,3 migliaia di tonnellate, di poco inferiore al dato 2007, anche per il valore il trend degli ultimi anni si presenta in calo e nel 2008 il valore degli ananassi è di 44 milioni di euro. Notevole è il peso di questo prodotto sul dato nazionale delle importazioni di ananassi (46,4% sulle quantità e 45% sul valore). Considerando le quantità, gli ananassi sono seguiti dalla categoria cocomeri e meloni con circa 32 mila tonnellate, dato che si presenta in crescita dopo i cali avvenuti negli anni 2006 e In termini di valore invece la categoria in questione si classifica al 7 posto con un valore di 15,5 milioni di euro, in aumento rispetto all anno precedente. Anche per questa categoria le importazioni della Lombardia rivestono un peso importante sul dato italiano costituendone circa il 41% sulle quantità ed il 39% sul valore. Con 21 migliaia di tonnellate di prodotti importati si trovano le pere con un trend, simile a quello degli ananassi e che vede nel 2008 un dato di poco superiore a quello del 2007; assistiamo invece ad un valore nel 2008 di 18 milioni di euro che aumenta rispetto a quelli dei tre anni precedenti. Poi vi sono le pesche con un dato di 15,7 migliaia di tonnellate, poco inferiore a quello del 2007 e con un peso sul dato nazionale del 24% circa, il valore di tale importazioni è di 20,4 milioni di euro e si presenta in linea con quello dell anno precedente; il peso sul dato totale del valore è del 28% circa. Infine si trovano fragole e piccoli frutti con un quantità di circa 9,7 migliaia di tonnellate importate nel 2008, ma un valore corrispondente di ben 26 milioni di euro ed un trend in crescita costante; l aumento rispetto al 2007 è del 7%. La frutta secca vede nel 2008 una quantità quasi identica a quella del 2007 (12 migliaia di tonnellate), ed in calo rispetto al 2006 dove si colloca il valore massimo dei dieci anni considerati. Il peso delle importazioni di frutta secca della Lombardia sulle importazioni di frutta secca italiane è dell 8% in quantità e del 6,6% in valore. La Lombardia, nel 2008, costituisce il 6% delle quantità di frutta esportate dall Italia, dato che segnala un buon aumento del peso della Lombardia sul dato italiano e che risulta essere il più elevato degli ultimi dieci anni; in termini di valore la quota è del 4,8%, in calo rispetto all anno precedente. Le esportazioni di frutta fresca del 2008 sono state pari a quasi 148 migliaia di tonnellate per un valore di 119,2 milioni di euro, dato di poco inferiore a quello del 2007; la frutta secca si ferma a circa 0,6 migliaia di tonnellate ed un valore corrispondente a 2,1 milioni di euro. Nel comparto frutta fresca le banane risultano essere il prodotto maggiormente (ri)esportato con un dato di quasi 76 migliaia di tonnellate, il valore si aggira intorno ai 53 milioni di euro ed un dato che è il più elevato dal 1998; sia in termini quantitativi che di valore la Lombardia contribuisce al dato delle esportazioni italiane per ben il 71%. Gli altri prodotti principali, spiegati in seguito, presentano valori abbastanza simili tra loro ma che si distanziano notevolmente da quelli indicati in precedenza. 15

18 Il secondo prodotto maggiormente esportato sono i cocomeri ed i meloni che vedono con 19 migliaia di tonnellate esportate il loro trend in salita, nonché il valore più alto fatto registrare nei dieci anni considerati, anche in valore il 2008 presenta il dato più elevato ( 11,2 milioni di euro), pesando per il 21% circa sul dato italiano. Con 11 migliaia di tonnellate esportate si trova l uva da tavola con un dato che perde, rispetto all anno 2007, circa il 41% di quantità esportate, il valore del 2008 cala ben del 40,5% rispetto all anno precedente scendendo a 14,3 milioni di euro. Con una quantità di poco inferiore (10,9 migliaia di tonnellate), ed un valore di 7,4 milioni di euro, troviamo gli ananassi che confermano il trend, in continuo aumento, degli ultimi anni e che vedono nell ultimo anno registrarsi il valore più elevato. Notevole è anche il peso delle esportazioni di questo prodotto su quelle italiane con un dato di poco più del 59%. La graduatoria dei prodotti maggiormente esportati si chiude con le mele che vedono nell anno 2008 diminuire la quantità esportata di circa 29 punti percentuali arrivando ad un dato di 10,2 migliaia di quantità esportate; il valore di 6,6 milioni di euro che perde più del 44% rispetto all anno precedente. Le quantità di frutta secca, come indicato in precedenza, sono veramente esigue; il trend vede sostanzialmente un calo delle esportazioni rispetto al dato massimo dell anno 1998 ed un peso sul dato totale italiano che scende all 1%, in valore vi è una piccola ripresa nell anno 2008 con 2,1 milioni di euro registrati. Il saldo del comparto frutta della regione Lombardia si presenta negativo. Nel 2008, la differenza tra export ed import, raggiunge una quantità di 285,3 migliaia di tonnellate ed un valore di 220,7 milioni di euro. Questi dati fanno si che il comparto frutta sia quello che contribuisce in maniera preponderante al saldo finale negativo della regione Lombardia sia in termini quantitativi che di valore La IV gamma Il comparto della IV gamma, cioè quello delle insalate e degli ortaggi preparati e pronti per il consumo fresco, è forse uno dei più chiari ed evidenti esempi di come, anche in un settore sostanzialmente maturo come quello alimentare vi possano essere casi di innovazione che aprono spazi di mercato completamente nuovi e con forti potenziali di crescita. Così, mentre il comparto ortofrutticolo tradizionale registra consumi in tendenziale diminuzione, tanto che anche l Unione Europea ha previsto la possibilità di cofinanziare, nell Ocm ortofrutta, iniziative volte a sostenere i consumi, i prodotti di IV e V gamma continuano a far registrare una crescita particolarmente significativa. Anche se i dati in questo caso sono difficili da ottenere o da stimare, sia a causa delle tecnologie utilizzate a livello di produzione agricola che prevedono la possibilità di numerosi raccolti per anno, sia per la differente e variabile composizione dei mix di prodotti confezionati e venduti, negli ultimi dieci anni (tra il 1998 ed il 2008) le quantità acquistate dei prodotti di IV gamma sarebbero aumentate ben del 200% in decisa controtendenza con i consumi di ortofrutta fresca. Il nostro Paese rappresenta ormai il secondo mercato europeo dopo quello del Regno Unito ma, sembra, prima di quello francese. 16

19 Il punto di partenza, come accennato, è stato l incontro tra innovazione tecnologica e identificazione, con gli strumenti del marketing strategico, di un area di business completamente nuova e con grande potenziale. Non v è dubbio, infatti, che da un lato la domanda potenziale di prodotti ortofrutticoli fosse importante e andasse ben al di là di quella effettivamente espressa, soprattutto sui mercati del prodotto tradizionale. La crescente attenzione agli aspetti salutistici e dietetici, infatti, in questo caso si è incontrata con tecnologie che hanno permesso di superare il vincolo principale alla crescita dei consumi: quello del fabbisogno di tempo per la preparazione. La possibilità di acquistare un prodotto che riesce a rispondere bene alle nuove esigenze dei consumatori sia in termini di qualità elevata che di grande praticità di impiego, ha fatto letteralmente esplodere i consumi. Nella fasi di forte crescita sperimentate da questo comparto negli ultimi anni, come spesso avviene specie nel settore alimentare, si assiste anche ad un aumento del numero di produttori, attratti dalle nuove opportunità di business e reso possibile dal fatto che le tecnologie sono rese disponibili sul mercato e si possono diffondere facilmente, anche se inizialmente soprattutto ad un livello territoriale definito. Il comparto della IV gamma si è sviluppato in Italia, e soprattutto in Lombardia, trainato soprattutto da un forte sviluppo della domanda interna. Progressivamente i prodotti hanno conquistato spazi crescenti, anzitutto nella GDO e successivamente anche nel dettaglio tradizionale, per giungere ormai anche ai discount in misura importante. Ma il mercato ha visto un forte sviluppo anche nell area del catering e in generale dell HoReCa (cioè della ristorazione e dei pasti fuori casa). Più recentemente, la crescita dei consumi, dopo aver interessato soprattutto il nord del Paese, si sta ora spostando nelle regioni del sud, fatto che si può legare anche alla crescente e più recente diffusione della distribuzione moderna, oltre che alle notevoli performance fatte registrare dai prodotti a marchio, sia del produttore che dell insegna, che dall inserimento dei primi prezzi. Tuttavia, anche se con talune eccezioni importanti, il mercato sembra ormai avvicinarsi alla maturità: gli aumenti vorticosi della domanda in termini quantitativi sembrano ormai alle spalle, mentre la concorrenza tra le imprese tende ad aumentare sensibilmente e le aree geografiche inizialmente scoperte come quelle dell Italia centro-meridionale, sono state raggiunte sia da nuovi produttori locali che da produzioni provenienti da altre parti del Paese. Gli elementi fin qui ricordati consentono di comprendere la ragioni della forte concentrazione territoriale delle imprese, sia agricole che di lavorazione, trasformazione e commercializzazione in aree geograficamente limitate, in particolare proprio nell area lombarda compresa tra Milano, Bergamo e Brescia. Il più facile accesso alle tecnologie innovative, un tessuto produttivo già fortemente industrializzato, la disponibilità dei capitali necessari per far decollare nuove iniziative imprenditoriali relativamente intensive di capitali, soprattutto dal punto di vista agricolo (serre), contribuiscono a spiegare la nascita e le caratteristiche delle prime fasi di vita di questo nuovo comparto. Un altro aspetto di particolare rilevanza per queste filiere è, appunto, la capacità di strutturarsi come tali, dalla produzione agricola organizzata alla fase della trasformazione, privata o cooperativa che sia. Una filiera della IV gamma 17

20 forte e competitiva richiede infatti sia aziende agricole impegnate in questo comparto con buone capacità professionali e disponibilità di risorse, che imprese di trasformazione altrettanto forti e dinamiche. Nonostante i cambiamenti verificatisi nel corso dell ultimo anno, il settore presenta ancora una forte differenza tra l andamento dei prezzi ex-fabbrica e di quelli al consumo, la cui causa è da ricercare principalmente negli elevati margini applicati dalla distribuzione su questi prodotti, giustificati, almeno in parte dagli elevati costi di gestione dei prodotti dovuti principalmente al rispetto della catena del freddo e dalle basse rotazioni. 18

VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1

VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1 VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1 Secondo i dati forniti dall Eurostat, il valore della produzione dell industria agricola nell Unione Europea a 27 Stati Membri nel 2008 ammontava a circa 377 miliardi

Dettagli

Regione Campania. 1. Dati congiunturali del secondo trimestre 2014

Regione Campania. 1. Dati congiunturali del secondo trimestre 2014 1 Regione Campania 1. Dati congiunturali del secondo trimestre 2014 Il saldo tra iscrizioni e cessazioni Il secondo trimestre del 2014 mostra un deciso rafforzamento numerico del sistema imprenditoriale

Dettagli

Lo scenario energetico in Italia

Lo scenario energetico in Italia Lo scenario energetico in Italia Il Bilancio Energetico Nazionale Il Ministero dello Sviluppo Economico pubblica annualmente il Bilancio Energetico Nazionale (BEN) del nostro Paese. Questo ci dà l opportunità

Dettagli

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche Osservatorio24 def 27-02-2008 12:49 Pagina 7 Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO 2.1 La produzione industriale e i prezzi alla produzione Nel 2007 la produzione industriale

Dettagli

DEPOSITI E PRESTITI BANCARI PROVINCIA DI BRESCIA

DEPOSITI E PRESTITI BANCARI PROVINCIA DI BRESCIA DEPOSITI E PRESTITI BANCARI PROVINCIA DI BRESCIA Dal 31/12/2007 al 30/6/20 QUADERNI DI APPROFONDIMENTO N. 8/20 Ottobre 20 Fonte dati Banca d'italia Elaborazioni Ufficio Studi ed Informazione Statistica

Dettagli

Fonte: elaborazione Unioncamere Lombardia su dati ASIA Istat. Tabella 2: Imprese per attività economica Lombardia

Fonte: elaborazione Unioncamere Lombardia su dati ASIA Istat. Tabella 2: Imprese per attività economica Lombardia IL SISTEMA PRODUTTIVO LOMBARDO NEL 2006 SECONDO IL REGISTRO STATISTICO ASIA (giugno 2009) Secondo il registro statistico delle imprese attive e delle loro unità locali (ASIA Imprese e Unità locali) sono

Dettagli

VARIABILI MACROECONOMICHE Graf. 2.1 La provincia di Modena è notoriamente caratterizzata da una buona economia. Ciò è confermato anche dall andamento del reddito procapite elaborato dall Istituto Tagliacarne

Dettagli

ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO. A cura dell Ufficio Studi Confcommercio

ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO. A cura dell Ufficio Studi Confcommercio ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO A cura dell Ufficio Studi Confcommercio LE DINAMICHE ECONOMICHE DEL VENETO Negli ultimi anni l economia del Veneto è risultata tra le più

Dettagli

GLI ORTAGGI DI IV GAMMA NEL RAPPORTO COMPETITIVO CON IL FRESCO TRADIZIONALE

GLI ORTAGGI DI IV GAMMA NEL RAPPORTO COMPETITIVO CON IL FRESCO TRADIZIONALE GLI ORTAGGI DI IV GAMMA NEL RAPPORTO COMPETITIVO CON IL FRESCO TRADIZIONALE Mario Schiano lo Moriello Cesena, 7 ottobre 2011 Report Economico Finanziario Gli obiettivi dell analisi ISMEA IPSOA Il REF è

Dettagli

l evoluzione del listino: societa e titoli quotati

l evoluzione del listino: societa e titoli quotati L Evoluzione del Listino: società e titoli quotati Nel biennio 1997-98 la Borsa italiana ha compiuto importanti progressi, in termini sia di dimensione complessiva che di livello qualitativo del listino.

Dettagli

PRINCIPALI ASPETTI ECONOMICO-FINANZIARI DEI BILANCI CONSUNTIVI RELATIVI ALL ANNO 2003

PRINCIPALI ASPETTI ECONOMICO-FINANZIARI DEI BILANCI CONSUNTIVI RELATIVI ALL ANNO 2003 NOTA METODOLOGICA I dati elaborati per la presente pubblicazione sono quelli riportati nell allegato D ed F al rendiconto finanziario, rilevati dall Istat non più con un suo proprio modello ma a partire

Dettagli

LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI

LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI Aggiornamento del 29 maggio 2015 I CONTENUTI IL SISTEMA ECONOMICO LA FINANZA PUBBLICA LA SANITA IL SISTEMA ECONOMICO LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI IL PIL PIL: DINAMICA E PREVISIONI NEI PRINCIPALI PAESI UE

Dettagli

Costruzioni: mercato interno sempre più debole. Niente ripresa nel 2014

Costruzioni: mercato interno sempre più debole. Niente ripresa nel 2014 Costruzioni: mercato interno sempre più debole. Niente ripresa nel 2014 Roma 28 novembre 2013 - Nel 2012 il volume economico generato dal sistema italiano delle costruzioni, compresi i servizi, è stato

Dettagli

1 Università di Trento ed Euricse 2 Università dell Insubria, Varese

1 Università di Trento ed Euricse 2 Università dell Insubria, Varese Nel corso degli ultimi anni diversi studiosi e responsabili di importanti istituzioni hanno sostenuto che le cooperative hanno reagito alla crisi in corso meglio delle altre forme di impresa. La maggior

Dettagli

IL COMMERCIO CON L ESTERO DI APPARECCHI ELETTRICI

IL COMMERCIO CON L ESTERO DI APPARECCHI ELETTRICI ŀ IL COMMERCIO CON L ESTERO DI APPARECCHI ELETTRICI Il settore degli Apparecchi elettrici rappresenta una voce importante dell interscambio commerciale locale, soprattutto se si pensa che da tempo 1 genera

Dettagli

Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna

Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna Gian Carlo Sangalli Presidente Camera di Commercio di Bologna IL SISTEMA ECONOMICO PRODUTTIVO BOLOGNESE E E IN UNA FASE

Dettagli

Coniugare la qualità con il mercato: i nuovi sistemi di certificazione sotto accreditamento

Coniugare la qualità con il mercato: i nuovi sistemi di certificazione sotto accreditamento Coniugare la qualità con il mercato: i nuovi sistemi di certificazione sotto accreditamento Cremona 22 Ottobre 2014 Francesco Santini Responsabile Area Agroalimentare Dipartimento Certificazione & Ispezione

Dettagli

Note per la lettura dei report

Note per la lettura dei report Note per la lettura dei report Report strutturali 0. IMPRESE REGISTRATE PER STATO DI ATTIVITÀ. ANNO 2012 E TASSO DI CRESCITA 2012 Contiene la distribuzione dell insieme delle imprese registrate, ovvero

Dettagli

DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE CREMONESI 2 trimestre 2011

DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE CREMONESI 2 trimestre 2011 DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE CREMONESI 2 trimestre 2011 Imprese nel complesso In Lombardia, nel secondo trimestre del 2011 le anagrafi camerali registrano un saldo positivo di 6.804 unità. Alla fine di giugno

Dettagli

IL MERCATO DEL NOLEGGIO DI MACCHINE E ATTREZZATURE PER LE COSTRUZIONI IN ITALIA

IL MERCATO DEL NOLEGGIO DI MACCHINE E ATTREZZATURE PER LE COSTRUZIONI IN ITALIA CRESME IL MERCATO DEL NOLEGGIO DI MACCHINE E ATTREZZATURE PER LE COSTRUZIONI IN ITALIA Sintesi dello studio generale 2006 a cura di Federico Della Puppa I RISULTATI PRINCIPALI I risultati principali Prosegue

Dettagli

Outlook finanziario dell agricoltura europea

Outlook finanziario dell agricoltura europea Gian Luca Bagnara Outlook finanziario dell agricoltura europea I prezzi agricoli hanno colpito i titoli dei giornali negli ultimi cinque anni a causa della loro volatilità. Tuttavia, questa volatilità

Dettagli

Export agroalimentare: obiettivo 50 miliardi nel 2020

Export agroalimentare: obiettivo 50 miliardi nel 2020 Export agroalimentare: obiettivo 50 miliardi nel 2020 Sono passati due anni da quando il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, il 9 aprile 2014, in occasione del Vinitaly, ha indicato, per il 2020, l

Dettagli

DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE CREMONESI 1 trimestre 2012

DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE CREMONESI 1 trimestre 2012 DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE CREMONESI 1 trimestre 2012 Imprese nel complesso In Lombardia, nel primo trimestre del 2012 le anagrafi camerali registrano un saldo negativo di 1.675 unità. Alla fine di marzo

Dettagli

L indagine svolta da AlmaLaurea nel 2013 ha coinvolto quasi 450mila laureati di primo e

L indagine svolta da AlmaLaurea nel 2013 ha coinvolto quasi 450mila laureati di primo e 1 L indagine svolta da AlmaLaurea nel 2013 ha coinvolto quasi 450mila laureati di primo e secondo livello di tutti i 64 atenei aderenti al Consorzio, che rappresentano circa l 80% del complesso dei laureati

Dettagli

REGISTRO IMPRESE: 50indicatori. si rafforza la struttura imprenditoriale. I dati della movimentazione a fine settembre 2013 in provincia di Modena

REGISTRO IMPRESE: 50indicatori. si rafforza la struttura imprenditoriale. I dati della movimentazione a fine settembre 2013 in provincia di Modena 5indicatori REGISTRO IMPRESE: si rafforza la struttura imprenditoriale I dati della movimentazione a fine settembre 213 in provincia di SALDO TRA ISCRIZIONI E CESSAZIONI Nel 3 trimestre del 213 il tessuto

Dettagli

Il mercato tedesco del vino

Il mercato tedesco del vino Agenzia per la promozione all estero e l internazionalizzazione delle imprese italiane Ufficio di Berlino Nota Settoriale Il mercato tedesco del vino Berlino, marzo 2013 2 INDICE 1. Importanza del mercato

Dettagli

Il mercato spagnolo del riciclaggio

Il mercato spagnolo del riciclaggio Nota settoriale Il mercato spagnolo del riciclaggio Agenzia ICE Ufficio di Madrid Data di realizzazione: aprile 2013 Agenzia ICE ufficio di Madrid Il settore del riciclaggio 1 CENNI SUL MERCATO SPAGNOLO

Dettagli

Problematiche di approvvigionamento e commercializzazione delle aziende di prima trasformazione del comparto oleario

Problematiche di approvvigionamento e commercializzazione delle aziende di prima trasformazione del comparto oleario Panel agroalimentare Indagini monografiche Panel Agroalimentare Ismea Problematiche di approvvigionamento e commercializzazione delle aziende di prima trasformazione del comparto oleario Novembre 2006

Dettagli

La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle

La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle Trento, 23 gennaio 2012 La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle La popolazione residente in provincia di Trento

Dettagli

Luci e ombre della cooperazione vitivinicola in Abruzzo

Luci e ombre della cooperazione vitivinicola in Abruzzo CASE STUDY Luci e ombre della cooperazione vitivinicola in Abruzzo Emilio Chiodo Il settore vitivinicolo in Abruzzo Il settore vitivinicolo riveste un importanza rilevante nell economia Abruzzese, così

Dettagli

1. Il sistema imprenditoriale IL SISTEMA IMPRENDITORIALE

1. Il sistema imprenditoriale IL SISTEMA IMPRENDITORIALE IL SISTEMA IMPRENDITORIALE 1 1.1 Le imprese attive per settore e forma giuridica Nei primi tre mesi del 2015 risultano iscritte nel Registro Imprese della Camera di Commercio di Lodi 21.784 posizioni,

Dettagli

Le tendenze e gli scenari futuri per l agro-alimentare lombardo

Le tendenze e gli scenari futuri per l agro-alimentare lombardo Le tendenze e gli scenari futuri per l agro-alimentare lombardo Roberto Pretolani Dipartimento di Economia, Management e Metodi quantitativi Università degli Studi di Milano Regione Lombardia, 4 dicembre

Dettagli

Figura 3.22 - Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica. Figura 3.23 - Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica

Figura 3.22 - Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica. Figura 3.23 - Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica Figura 3.22 Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica Figura 3.23 Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica 67 Figura 3.24 Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica (dati

Dettagli

Documento di economia e finanza 2015. Dossier 1 La finanza delle amministrazioni comunali

Documento di economia e finanza 2015. Dossier 1 La finanza delle amministrazioni comunali Documento di economia e finanza 2015 Dossier 1 La finanza delle amministrazioni comunali Audizione del Presidente dell Istituto nazionale di statistica, Giorgio Alleva Commissioni riunite V Commissione

Dettagli

Annuario Istat-Ice 2008

Annuario Istat-Ice 2008 Le informazioni statistiche sul Commercio estero e sulle Attività Internazionali delle imprese Luigi Biggeri 1 Struttura della presentazione 1. L Annuario e lo sviluppo delle informazioni statistiche sul

Dettagli

RAPPORTO SULL ANNATA AGRARIA

RAPPORTO SULL ANNATA AGRARIA RAPPORTO SULL ANNATA AGRARIA DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA ANNO 2005 A cura del prof. Roberto Fanfani Rapporto sull annata agraria della provincia di Bologna Anno 2005 INDICE PREFAZIONE Pag 5 CAPITOLO I:

Dettagli

ANALISI DI CONTESTO: LE TENDENZE RECENTI ED I FATTORI CRITICI DI SUCCESSO NELLA FILIERA ORTOFRUTTICOLA ITALIANA

ANALISI DI CONTESTO: LE TENDENZE RECENTI ED I FATTORI CRITICI DI SUCCESSO NELLA FILIERA ORTOFRUTTICOLA ITALIANA ANALISI DI CONTESTO: LE TENDENZE RECENTI ED I FATTORI CRITICI DI SUCCESSO NELLA FILIERA ORTOFRUTTICOLA ITALIANA ISMEA Direzione Servizi di Mercato e Supporti Tecnologici Dr. Mario Schiano lo Moriello 1

Dettagli

Note e commenti. n 35 Dicembre 2015 Ufficio Studi AGCI - Area Studi Confcooperative - Centro Studi Legacoop

Note e commenti. n 35 Dicembre 2015 Ufficio Studi AGCI - Area Studi Confcooperative - Centro Studi Legacoop Note e commenti n 35 Dicembre 2015 Ufficio Studi AGCI - Area Studi Confcooperative - Centro Studi Legacoop 1 L analisi sullo stock fa riferimento al totale delle imprese (coopera ve e non) a ve al 31 Dicembre

Dettagli

Fatti & Tendenze - Economia 3/2008 IL SETTORE DELLA ROBOTICA IN ITALIA NEL 2007

Fatti & Tendenze - Economia 3/2008 IL SETTORE DELLA ROBOTICA IN ITALIA NEL 2007 Fatti & Tendenze - Economia 3/2008 IL SETTORE DELLA ROBOTICA IN ITALIA NEL 2007 luglio 2008 1 IL SETTORE DELLA ROBOTICA NEL 2007 1.1 L andamento del settore nel 2007 Il 2007 è stato un anno positivo per

Dettagli

INCHIESTA CONGIUNTURALE SUI SERVIZI

INCHIESTA CONGIUNTURALE SUI SERVIZI INCHIESTA CONGIUNTURALE SUI SERVIZI RISULTATI GENERALI Nel settore dei Servizi, come noto, sono presenti realtà produttive molto varie e tra loro non omogenee. Il settore ha dato nel complesso segni di

Dettagli

$/&81,'$7,68// 2/,2%,2/2*,&2

$/&81,'$7,68// 2/,2%,2/2*,&2 $/&81,'$7,68// 2/,2%,2/2*,&2 / DUHDGLSURGX]LRQHELRORJLFD A fianco l uso dell olio di oliva tradizionale, sono cresciute la produzione ed il consumo dell olio biologico, con il conseguente aumento dell

Dettagli

Le evidenze dell analisi del patrimonio informativo di EURISC Il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF

Le evidenze dell analisi del patrimonio informativo di EURISC Il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF Barometro CRIF della domanda di credito da parte delle famiglie: a ottobre ancora vivace la domanda di mutui (+42,5%) e prestiti finalizzati (+17,8%). In controtendenza, si consolida la flessione dei prestiti

Dettagli

IL VINO IN TAVOLA: TENDENZE e DATI. Overview:

IL VINO IN TAVOLA: TENDENZE e DATI. Overview: IL VINO IN TAVOLA: TENDENZE e DATI Overview: La prima settimana di Aprile si è svolta a Verona la 47 edizione del VINITALY che ha registrato 148.000 (+6% rispetto lo scorso anno) dei quali 50.000 esteri

Dettagli

Il MOT: il mercato telematico delle obbligazioni e dei titoli di Stato

Il MOT: il mercato telematico delle obbligazioni e dei titoli di Stato Il Mot: il mercato telematico delle obbligazioni e dei titoli di Stato Apartire dal 1994, anno della sua nascita, il Mot ha conosciuto un continuo processo di innovazioni strutturali che si è assestato

Dettagli

Note Brevi LE COOPERATIVE NELL AMBITO DELLA STRUTTURA PRODUTTIVA ITALIANA NEL PERIODO 2007-2008. a cura di Francesco Linguiti

Note Brevi LE COOPERATIVE NELL AMBITO DELLA STRUTTURA PRODUTTIVA ITALIANA NEL PERIODO 2007-2008. a cura di Francesco Linguiti Note Brevi LE COOPERATIVE NELL AMBITO DELLA STRUTTURA PRODUTTIVA ITALIANA NEL PERIODO 2007-2008 a cura di Francesco Linguiti Luglio 2011 Premessa* In questa nota vengono analizzati i dati sulla struttura

Dettagli

Rapporto commerciale internazionale Stati Uniti - Italia

Rapporto commerciale internazionale Stati Uniti - Italia Rapporto commerciale internazionale Stati Uniti - Italia Questo progetto vuole spiegare il peso degli Stati Uniti sul mercato internazionale, trattando nello specifico i rapporti commerciali con l Italia.

Dettagli

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione ENERGIA Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione Nel primo grafico viene rappresentata la crescita del settore dell energia; come misura dell attività si utilizza il valore aggiunto

Dettagli

ANIE ENERGIA: 2015 ANNO DEL RILANCIO PER IL SETTORE ELETTRICO

ANIE ENERGIA: 2015 ANNO DEL RILANCIO PER IL SETTORE ELETTRICO ANIE ENERGIA: 2015 ANNO DEL RILANCIO PER IL SETTORE ELETTRICO Un indagine di ANIE Energia analizza le possibili evoluzioni del mercato interno di inverter, sistemi di accumulo e colonnine di ricarica.

Dettagli

L investimento immobiliare delle Casse e degli Enti di Previdenza privatizzati: cosa è cambiato nell ultimo anno

L investimento immobiliare delle Casse e degli Enti di Previdenza privatizzati: cosa è cambiato nell ultimo anno L investimento immobiliare delle Casse e degli di Previdenza privatizzati: cosa è cambiato nell ultimo anno Pubblicato su Il Settimanale di Quotidiano Immobiliare del 27/04/2013 n. 19 Introduzione Dopo

Dettagli

TAV. 1 Popolazione residente nelle Province della Regione Sardegna nel 2001 fonte: Istat

TAV. 1 Popolazione residente nelle Province della Regione Sardegna nel 2001 fonte: Istat Assessorato dei Trasporti PROVINCIA DI RBONIA-LESIAS TAV. 1 Popolazione residente nelle Sardegna nel 2001 fonte: Istat Variazione percentuale della popolazione delle Province della Regione Sardegna dal

Dettagli

IL SETTORE LEGNO-MOBILE-SEDIA IN PROVINCIA DI UDINE ANALISI STATISTICA. (aggiornamento maggio 2015)

IL SETTORE LEGNO-MOBILE-SEDIA IN PROVINCIA DI UDINE ANALISI STATISTICA. (aggiornamento maggio 2015) IL SETTORE LEGNO-MOBILE-SEDIA IN PROVINCIA DI UDINE ANALISI STATISTICA (aggiornamento maggio 2015) Il Sistema Legno-Mobile Sedia costituisce uno degli assi portanti del manifatturiero in Provincia di Udine

Dettagli

STRUTTURA E EVOLUZIONE DEI SERVIZI COMMERCIALI IN TICINO

STRUTTURA E EVOLUZIONE DEI SERVIZI COMMERCIALI IN TICINO 13. Commercio STRUTTURA E EVOLUZIONE DEI SERVIZI COMMERCIALI IN TICINO Maggio 211 Giubiasco, 3 maggio 211 I COMPARTI ANALIZZATI SETTORE SECONDARIO 1. EDILIZIA E COSTRUZIONI 2. CHIMICA E FARMACEUTICA 3.

Dettagli

OCCUPATI E DISOCCUPATI DATI RICOSTRUITI DAL 1977

OCCUPATI E DISOCCUPATI DATI RICOSTRUITI DAL 1977 24 aprile 2013 OCCUPATI E DISOCCUPATI DATI RICOSTRUITI DAL 1977 L Istat ha ricostruito le serie storiche trimestrali e di media annua dal 1977 ad oggi, dei principali aggregati del mercato del lavoro,

Dettagli

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione MACCHINE E APPARECCHIATURE ELETTRICHE Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione Nel primo grafico viene rappresentata la crescita del settore dell industria dell elettronica;

Dettagli

Il Management Consulting in Italia

Il Management Consulting in Italia Il Management Consulting in Italia Sesto Rapporto 2014/2015 Università di Roma Tor Vergata Giovanni Benedetto Corrado Cerruti Simone Borra Andrea Appolloni Stati Generali del Management Consulting Roma,

Dettagli

Reddito Fisso. Per la negoziazione degli strumenti del reddito fisso Borsa Italiana organizza e gestisce. I mercati del

Reddito Fisso. Per la negoziazione degli strumenti del reddito fisso Borsa Italiana organizza e gestisce. I mercati del I mercati del Reddito Fisso Per la negoziazione degli strumenti del reddito fisso Borsa Italiana organizza e gestisce due comparti: il Mercato Telematico delle Obbligazioni e dei titoli di Stato (Mot)

Dettagli

N.9. EDI.CO.LA.NEWS Edilizia e Costruzioni nel Lazio. Dati&Mercato

N.9. EDI.CO.LA.NEWS Edilizia e Costruzioni nel Lazio. Dati&Mercato EDI.CO.LA.NEWS Dati&Mercato N.9 EDILIZIA RESIDENZIALE: IL RINNOVO SI FERMA E PROSEGUE IL CALO DELLE NUOVE COSTRUZIONI Il valore di un mercato è determinato dalla consistenza degli investimenti che vi affluiscono.

Dettagli

A gennaio si consolida la domanda di prestiti da parte delle famiglie: +6,4%. A incidere maggiormente sono le richieste di prestiti finalizzati

A gennaio si consolida la domanda di prestiti da parte delle famiglie: +6,4%. A incidere maggiormente sono le richieste di prestiti finalizzati BAROMETRO CRIF DELLA DOMANDA DI CREDITO DA PARTE DELLE FAMIGLIE A si consolida la domanda di prestiti da parte delle famiglie: +6,4%. A incidere maggiormente sono le richieste di prestiti finalizzati Le

Dettagli

CREDITO E SVILUPPO delle PMI nel Lazio: opportunità, vincoli e proposte per il sistema regionale

CREDITO E SVILUPPO delle PMI nel Lazio: opportunità, vincoli e proposte per il sistema regionale CREDITO E SVILUPPO delle PMI nel Lazio: opportunità, vincoli e proposte per il sistema regionale Realizzato dall EURES Ricerche Economiche e Sociali in collaborazione con il Consiglio Regionale dell Economia

Dettagli

ITALIA - EUROPA SALARI, PREZZI, PRODUTTIVITA E L EFFETTO DIMENSIONE D IMPRESA. di Giuseppe D Aloia

ITALIA - EUROPA SALARI, PREZZI, PRODUTTIVITA E L EFFETTO DIMENSIONE D IMPRESA. di Giuseppe D Aloia ITALIA - EUROPA SALARI, PREZZI, PRODUTTIVITA E L EFFETTO DIMENSIONE D IMPRESA di Giuseppe D Aloia 1 - Retribuzioni Lorde di fatto Reali- Industria manifatturiera - Valuta Nazionale (deflazionate con il

Dettagli

Dati significativi di gestione

Dati significativi di gestione 36 37 38 Dati significativi di gestione In questa sezione relativa al Rendiconto economico sono evidenziati ed analizzati i risultati economici raggiunti da ISA nel corso dell esercizio. L analisi si focalizza

Dettagli

Le nuove imprese nelle Marche nel 2014: cala il numero, cresce la qualità. Focus 1/2015 A cura di Donato Iacobucci

Le nuove imprese nelle Marche nel 2014: cala il numero, cresce la qualità. Focus 1/2015 A cura di Donato Iacobucci Le nuove imprese nelle Marche nel 2014: cala il numero, cresce la qualità Focus 1/2015 A cura di Donato Iacobucci Febbraio 2015 Le nuove imprese nelle Marche nel 2014: cala il numero, cresce la qualità.

Dettagli

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni.

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni. La situazione occupazionale dei giovani in provincia di Piacenza Premessa Una categoria di soggetti particolarmente debole nel mercato del lavoro è rappresentata, di norma, dai lavoratori di età più giovane

Dettagli

Dati significativi di gestione

Dati significativi di gestione 182 183 Dati significativi di gestione In questa sezione relativa al Rendiconto Economico sono evidenziati ed analizzati i risultati economici raggiunti da ISA nel corso dell esercizio. L analisi si focalizza

Dettagli

GUIDA ALL AGRICOLTURA NELLA PROVINCIA DI TRAPANI

GUIDA ALL AGRICOLTURA NELLA PROVINCIA DI TRAPANI GUIDA ALL AGRICOLTURA NELLA PROVINCIA DI TRAPANI L AGRICOLTURA NELLA PROVINCIA DI TRAPANI COLTIVAZIONI AGRARIE... 4 VITE E VINO... 5 Uva da vino... 6 Vino... 7 INDICE CEREALI... 8 Frumento duro... 9 Avena...

Dettagli

PROPOSTE DI SPENDING REVIEW E SOSTENIBILITÀ DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE

PROPOSTE DI SPENDING REVIEW E SOSTENIBILITÀ DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE PROPOSTE DI SPENDING REVIEW E SOSTENIBILITÀ DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE NOTA A CURA DELLA DIVISIONE SALUTE, ORGANIZZAZIONE PER LA COOPERAZIONE E LO SVILUPPO ECONOMICO (OCSE), A SEGUITO DI RICHIESTA

Dettagli

Osservatorio sul Mercato Immobiliare, Novembre 2014 NOTA CONGIUNTURALE SUL MERCATO IMMOBILIARE A OTTOBRE 2014 1. Genova Evoluzione delle compravendite

Osservatorio sul Mercato Immobiliare, Novembre 2014 NOTA CONGIUNTURALE SUL MERCATO IMMOBILIARE A OTTOBRE 2014 1. Genova Evoluzione delle compravendite Numero di compravendite Numero di compravendite Osservatorio sul Mercato Immobiliare, Novembre 1 G E N O V A NOTA CONGIUNTURALE SUL MERCATO IMMOBILIARE A OTTOBRE 1 1.. Evoluzione delle compravendite Settore

Dettagli

ANALISI DEL MUTUATARIO

ANALISI DEL MUTUATARIO IL MERCATO DEI MUTUI SOTTO LA LENTE DEL GRUPPO TECNOCASA ANALISI DEL MUTUATARIO Il 2013 ha fatto segnare ancora variazioni negative nell erogazione del credito concesso alle famiglie, ma si registrano

Dettagli

RECUPERO E RICICLO DEI RIFIUTI DI IMBALLAGGIO RISULTATI 2008

RECUPERO E RICICLO DEI RIFIUTI DI IMBALLAGGIO RISULTATI 2008 RECUPERO E RICICLO DEI RIFIUTI DI IMBALLAGGIO RISULTATI 2008 Quadro economico Ricavi e costi del Sistema Attività industriale Risultati di riciclo e recupero degli imballaggi Attività sul territorio Accordo

Dettagli

STRUTTURA E EVOLUZIONE DELL INDUSTRIA ALIMENTARE E DELLE BEVANDE IN TICINO

STRUTTURA E EVOLUZIONE DELL INDUSTRIA ALIMENTARE E DELLE BEVANDE IN TICINO 8. Industria alimentare e delle bevande STRUTTURA E EVOLUZIONE DELL INDUSTRIA ALIMENTARE E DELLE BEVANDE IN TICINO Maggio 211 Giubiasco, 3 maggio 211 I COMPARTI ANALIZZATI SETTORE SECONDARIO 1. EDILIZIA

Dettagli

Il mercato del credito

Il mercato del credito Il mercato del credito 1 Gli sportelli bancari In riferimento alla distribuzione del numero di istituti bancari per sede amministrativa e del numero di sportelli per localizzazione geografica, i dati statistici

Dettagli

IL FONDO OGGI E DOMANI

IL FONDO OGGI E DOMANI IL FONDO OGGI E DOMANI Lo schema di gestione che ha caratterizzato il Fondo fin dalla sua origine nel 1986 prevede un unico impiego delle risorse su una linea assicurativa gestita con contabilità a costi

Dettagli

Indagine Excelsior 2015 Provincia di Perugia

Indagine Excelsior 2015 Provincia di Perugia Note per la Stampa - Perugia 29 giugno 2015 - Indagine Excelsior 2015 Provincia di Perugia II trimestre 2015 Presentati dal Presidente della Camera di Commercio di Perugia Giorgio Mencaroni i risultati

Dettagli

Università di Bologna Rimini Campus Branch. Osservatorio Congressuale della Provincia di Rimini

Università di Bologna Rimini Campus Branch. Osservatorio Congressuale della Provincia di Rimini Università di Bologna Rimini Campus Branch Osservatorio Congressuale della Provincia di Rimini Il sistema congressuale riminese nel 2011 Ricerca promossa e finanziata da: 1. L attività congressuale nell

Dettagli

DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE CREMONESI 1 trimestre 2009

DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE CREMONESI 1 trimestre 2009 DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE CREMONESI 1 trimestre 2009 Imprese nel complesso In Lombardia, nel primo trimestre del 2009 le anagrafi camerali registrano un saldo negativo di 2.536 unità. Alla fine di marzo

Dettagli

Dal 1990 le imprese pagano sempre più imposte

Dal 1990 le imprese pagano sempre più imposte SCHEDA D INFORMAZIONE N 3: QUESTIONI SULLA RIDISTRIBUZIONE Dal 1990 le imprese pagano sempre più imposte Parlare della riforma dell imposizione delle imprese significa anche affrontare i timori relativi

Dettagli

Monitoraggio sulla conversione dei prezzi al consumo dalla Lira all Euro

Monitoraggio sulla conversione dei prezzi al consumo dalla Lira all Euro ISTAT 17 gennaio 2002 Monitoraggio sulla conversione dei prezzi al consumo dalla Lira all Euro Nell ambito dell iniziativa di monitoraggio, avviata dall Istat per analizzare le modalità di conversione

Dettagli

Indice di rischio globale

Indice di rischio globale Indice di rischio globale Di Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Introduzione Con tale studio abbiamo cercato di creare un indice generale capace di valutare il rischio economico-finanziario

Dettagli

ENTE BILATERALE TURISMO Della Regione Lazio OSSERVATORIO DEL MERCATO DEL LAVORO NEL SETTORE TURISTICO

ENTE BILATERALE TURISMO Della Regione Lazio OSSERVATORIO DEL MERCATO DEL LAVORO NEL SETTORE TURISTICO ENTE BILATERALE TURISMO Della Regione Lazio OSSERVATORIO DEL MERCATO DEL LAVORO NEL SETTORE TURISTICO 1 Rapporto 2007 sulla occupazione nelle imprese ricettive, di viaggi e di ristorazione della Provincia

Dettagli

LE PENSIONI SOCIALI E PER INVALIDI CIVILI GLI ASSEGNI PER INVALIDI DEL LAVORO I REDDITI PER VEDOVE E ORFANI della regione

LE PENSIONI SOCIALI E PER INVALIDI CIVILI GLI ASSEGNI PER INVALIDI DEL LAVORO I REDDITI PER VEDOVE E ORFANI della regione Serie schede tematiche febbraio 2007 - n. 28 - cod. 67456 pag. 1 LE PENSIONI SOCIALI E PER INVALIDI CIVILI GLI ASSEGNI PER INVALIDI DEL LAVORO I REDDITI PER VEDOVE E ORFANI della regione di ogni provincia

Dettagli

Indice. Il mercato internazionale dei cereali: tendenze e prospettive per l Italia. Premessa 14/10/2010

Indice. Il mercato internazionale dei cereali: tendenze e prospettive per l Italia. Premessa 14/10/2010 Il mercato internazionale dei cereali: tendenze e prospettive per l Italia Grano Italia, Bologna 30 settembre - 1 ottobre 2010 Aula Magna della Facoltà di Agraria Prof. Gabriele Canali SMEA, Alta Scuola

Dettagli

Management Game 2011

Management Game 2011 Management Game 2011 La Mobilé Inc 1 Introduzione 1.1 La Mobilé Inc in breve Mobilé Inc è un azienda produttrice di telefonini che ha sede negli Stati Uniti che si è concentrata sulla produzione di telefonini

Dettagli

Il Bilancio di esercizio

Il Bilancio di esercizio Il Bilancio di esercizio Il bilancio d esercizio è il fondamentale documento contabile che rappresenta la situazione patrimoniale e finanziaria dell impresa al termine di un periodo amministrativo e il

Dettagli

Il mercato mobiliare

Il mercato mobiliare Il mercato mobiliare E il luogo nel quale trovano esecuzione tutte le operazioni aventi per oggetto valori mobiliari, ossia strumenti finanziari così denominati per la loro attitudine a circolare facilmente

Dettagli

OSSERVATORIO STATISTICO

OSSERVATORIO STATISTICO OSSERVATORIO STATISTICO IN INTERPORTO BOLOGNA IL TRASPORTO CAMIONISTICO DI MERCI IN INTERPORTO BOLOGNA INDAGINE ANNUALE 2013 EXECUTIVE REPORT ES1. Il movimento merci dell Interporto di Bologna nel 2013

Dettagli

Stock del credito al consumo sui consumi delle famiglie

Stock del credito al consumo sui consumi delle famiglie CREDITO AL CONSUMO: GLI EFFETTI DELLA CRISI Da uno studio della Banca d Italia 1, che valuta gli effetti della crisi sul mercato del credito al consumo in Italia, emerge una situazione attuale diversa

Dettagli

Executive Summary Rapporto 2013/2014

Executive Summary Rapporto 2013/2014 Executive Summary Rapporto 2013/2014 In collaborazione con Anticipazione dei risultati Il settore del management consulting presenta Un mercato molto frammentato, dove sono presenti 18.450 imprese di cui

Dettagli

L ascensore: scende o sale? Tendenze dell Industria italiana di Ascensori e Scale Mobili. A cura del Servizio Centrale Studi Economici ANIE

L ascensore: scende o sale? Tendenze dell Industria italiana di Ascensori e Scale Mobili. A cura del Servizio Centrale Studi Economici ANIE Tendenze dell Industria italiana di Ascensori e Scale Mobili A cura del Servizio Centrale Studi Economici ANIE Con il contributo di: INDICE Premessa pag. 1 1. CONSIDERAZIONI INTRODUTTIVE E SOMMARIO pag.

Dettagli

Comunicato Stampa Mantova, 18 febbraio 2014 I PROGRAMMI OCCUPAZIONALI DELLE IMPRESE PER IL PRIMO TRIMESTRE 2014

Comunicato Stampa Mantova, 18 febbraio 2014 I PROGRAMMI OCCUPAZIONALI DELLE IMPRESE PER IL PRIMO TRIMESTRE 2014 Comunicato Stampa Mantova, 18 febbraio 2014 I PROGRAMMI OCCUPAZIONALI DELLE IMPRESE PER IL PRIMO TRIMESTRE 2014 Il Servizio Informazione e Promozione Economica della Camera di Commercio di Mantova rende

Dettagli

COMMERCIO ESTERO E QUOTE DI MERCATO LA COMPETITIVITÀ DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA

COMMERCIO ESTERO E QUOTE DI MERCATO LA COMPETITIVITÀ DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA COMMERCIO ESTERO E QUOTE DI MERCATO LA COMPETITIVITÀ DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA COMMERCIO ESTERO E QUOTE DI MERCATO - la competitività della provincia di Bologna Indice 1. Esportazioni e competitività:

Dettagli

SERVIZIO NAZIONALE DI VALUTAZIONE 2010 11

SERVIZIO NAZIONALE DI VALUTAZIONE 2010 11 SERVIZIO NAZIONALE DI VALUTAZIONE 2010 11 Le rilevazioni degli apprendimenti A.S. 2010 11 Gli esiti del Servizio nazionale di valutazione 2011 e della Prova nazionale 2011 ABSTRACT Le rilevazioni degli

Dettagli

LA QUESTIONE INFRASTRUTTURALE E L ANDAMENTO DELLA SPESA PUBBLICA

LA QUESTIONE INFRASTRUTTURALE E L ANDAMENTO DELLA SPESA PUBBLICA Direzione Affari Economici e Centro Studi LA QUESTIONE INFRASTRUTTURALE E L ANDAMENTO DELLA SPESA PUBBLICA Il ritardo infrastrutturale italiano è il frutto di scelte di politica economica che da anni continuano

Dettagli

Le effettive esigenze della Direzione del Personale nella gestione delle risorse umane in azienda. Andamento dal 2005 ad oggi

Le effettive esigenze della Direzione del Personale nella gestione delle risorse umane in azienda. Andamento dal 2005 ad oggi Le effettive esigenze della Direzione del Personale nella gestione delle risorse umane in azienda. Andamento dal 2005 ad oggi Indagine ottenuta grazie alla somministrazione di questionario ad oltre 260

Dettagli

Evoluzione dei principali mercati: quali sviluppi si prospettano nell internazionalizzazione delle PMI italiane

Evoluzione dei principali mercati: quali sviluppi si prospettano nell internazionalizzazione delle PMI italiane Evoluzione dei principali mercati: quali sviluppi si prospettano nell internazionalizzazione delle PMI italiane Paolo Di Benedetto Responsabile Dipartimento Valutazione Investimenti e Finanziamenti 21

Dettagli

ROADSHOW PMI CREDITO E PMI. IMPRESE, CREDITO E CRISI DELL ECONOMIA. Ricerca a cura di Confcommercio Format

ROADSHOW PMI CREDITO E PMI. IMPRESE, CREDITO E CRISI DELL ECONOMIA. Ricerca a cura di Confcommercio Format ROADSHOW PMI CREDITO E PMI. IMPRESE, CREDITO E CRISI DELL ECONOMIA Ricerca a cura di Confcommercio Format Milano 22 maggio 2009 Il 73,7% delle imprese avverte un peggioramento della situazione economica

Dettagli

Indagine di previsione per il I trimestre 2016 per le imprese della provincia di Cuneo

Indagine di previsione per il I trimestre 2016 per le imprese della provincia di Cuneo Nota congiunturale Indagine di previsione per il I trimestre 2016 per le imprese della provincia di Cuneo L indagine congiunturale di previsione per il primo trimestre 2016 di Confindustria Cuneo evidenzia

Dettagli

di Massimo Gabelli, Roberta De Pirro - Studio legale e tributario Morri Cornelli e Associati

di Massimo Gabelli, Roberta De Pirro - Studio legale e tributario Morri Cornelli e Associati 15 Febbraio 2013, ore 12:22 La circolare n. 5 di Assonime Consorzi per l internazionalizzazione: le regole per IVA e imposte dirette Il D.L. n. 83/2012 ha istituito la figura dei consorzi per l internazionalizzazione,

Dettagli

L acqua trova nuovo slancio

L acqua trova nuovo slancio L acqua trova nuovo slancio Settembre Panoramica del mercato Il mercato dell Acqua Minerale Confezionata in GDO nei primi 8 mesi del registra una crescita rispetto al. Le performance sono migliori anche

Dettagli

Economia dei gruppi e bilancio consolidato. Esempi di quesiti d esame. (limitatamente alla parte dedicata al bilancio consolidato) * * *

Economia dei gruppi e bilancio consolidato. Esempi di quesiti d esame. (limitatamente alla parte dedicata al bilancio consolidato) * * * Economia dei gruppi e bilancio consolidato Esempi di quesiti d esame (limitatamente alla parte dedicata al bilancio consolidato) Q. 1 Il Candidato, ricorrendo alla costruzione del foglio di lavoro di stato

Dettagli

LE TENDENZE DEI PREZZI NELLE DIVERSE FASI DELLA FILIERA DEL FRUMENTO DURO

LE TENDENZE DEI PREZZI NELLE DIVERSE FASI DELLA FILIERA DEL FRUMENTO DURO LE TENDENZE DEI PREZZI NELLE DIVERSE FASI DELLA FILIERA DEL FRUMENTO DURO Gennaio 2010 LE TENDENZE DEI PREZZI NELLE DIVERSE FA- SI DELLA FILIERA DEL FRUMENTO DURO Indice 1. LA DINAMICA DEI PREZZI NELLA

Dettagli