CONVEGNO: I CONFIDI IN ITALIA

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1 CONVEGNO: I CONFIDI IN ITALIA Andrea Muti Unioncamere Torino, 22 gennaio 2015

2 Il sostegno camerale ed il rispetto del principio di sussidiarietà Tutte le azioni camerali messe in atto si sono ispirate al principio di sussidiarietà, non entrando mai in concorrenza con gli attori privati e mutualistici del mercato della garanzia, ed assicurando un sostegno costante ai confidi che li ha aiutati nel seguire i propri percorsi di crescita. Molto il sistema delle Camere di commercio ha fatto per favorire l accesso al credito delle MPMI attraverso i Confidi. Per contribuire ad affrontare la crisi finanziaria e far crescere tutto il sistema della garanzia, è stato costituito: Tavolo di lavoro AssoConfidi Unioncamere con l obiettivo di migliorare l accesso al credito delle MPMI 2 7

3 L Accordo Unioncamere - AssoConfidi L Accordo quadro tra Unioncamere e Assoconfidi individua 4 linee prioritarie di intervento che, facilitando il rapporto con i Confidi e la loro evoluzione organizzativa, potrebbero consentire di dare risposte più efficienti ed efficaci al sistema delle imprese, oltre che di razionalizzare l utilizzo delle sempre più scarse risorse pubbliche da destinare agli interventi di politica industriale. Tali linee prioritarie sono: 1) Rafforzamento patrimoniale 2) Razionalizzazione del sistema confidi 3) Armonizzazione delle regole 4) Finalizzazione delle risorse camerali 3

4 Le Linee guida Unioncamere - AssoConfidi Le linee guida, declinazione operativa del documento congiunto, hanno l obiettivo di assicurare alle Camere di commercio, al tempo stesso, uniformità di intervento e autonomia nella selezione delle misure ritenute più idonee in relazione alle caratteristiche del sistema economico e imprenditoriale del territorio in cui operano. Oggi i confidi lamentano una crescita delle sofferenze che determina l esigenza di integrare le risorse a loro disposizione per poter accrescere la capacità di erogare garanzie a beneficio delle piccole e medie imprese. Nelle linee guida, la priorità negli interventi è quindi assegnata alle misure di patrimonializzazione dei confidi (partecipazione al capitale sociale, contributi ai fondi rischi, ecc.). Per altro verso, sono comunque considerati prioritari i fondi di controgaranzia e cogaranzia che costituiscono una modalità indiretta di intervento sul patrimonio e le altre forme di intervento volte a favorire l aggregazione dei confidi. I contributi in abbattimento dei tassi di interesse sui finanziamenti assistiti dalle garanzie sono considerati, seppur importanti, di rilievo secondario in questa fase della crisi finanziaria. 4

5 Una nuova Legge Quadro per i confidi Un modello «sostenibile» di confidi Patrimonializzazione Confidi - valorizzazione interventi pubblici ai fini patrimoniali vs sofferenze Configurazione migliore della filiera della garanzia e della controgaranzia vs disintermediazione ed effetto spiazzamento Ampliamento attività consentite ai confidi vs perdite conto economico Rafforzamento principi di proporzionalità e specificità vs costi organizzativi e di gestione Semplificazione vs oneri burocratici e amministrativi Misurazione impatto garanzia mutualistica vs scarsa valorizzazione sistema confidi 5

6 Il comma 55 «Una somma pari a 70 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014, 2015 e 2016 è destinata dal sistema delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura al sostegno dell'accesso al credito delle piccole e medie imprese attraverso il rafforzamento dei confidi, ivi compresi quelli non sottoposti alla vigilanza della Banca d'italia» Per quanto riguarda l anno 2014, i dati in via di raccolta presso le Camere di commercio segnalano che l obiettivo dei 70 milioni almeno per quest anno (non soggetto a tagli) sarà raggiunto. 6 8

7 Le Camere e i Confidi: la serie storica 2014 > 70 mln di contributi per i confidi 2013: 76 mln (stima Osservatorio camerale) 2012: 81 mln 2011: 67 mln 2010: 114 mln 2009: 120 mln 2008: 43 mln 2007: 37 mln 2006: 40 mln Negli ultimi 5 anni di crisi ( ) la media della contribuzione annua ai confidi supera i 90 milioni di euro. 7

8 La riforma delle Camere di commercio Una decurtazione, seppure in tre anni, del 50% del diritto annuale significa privare di copertura finanziaria attività che il Sistema camerale deve obbligatoriamente sostenere, tra cui anche la destinazione dei 70 milioni annui destinati ai Confidi per il triennio Il taglio del diritto annuale previsto dall art. 28 del decreto-legge n. 90/2014, convertito nella Legge n. 114/2014, a fronte di un risparmio a regime per le imprese davvero esiguo (circa 5 euro al mese per impresa), produrrà rilevanti impatti negativi sulle economie dei territori, sull occupazione, sui bilanci delle Camere di commercio, con un effetto recessivo generale che non potrà certo rappresentare un contributo positivo allo sviluppo economico del Paese. 8 8

9 La disciplina comunitaria sugli aiuti di stato Recentemente l impegno congiunto Unioncamere-Assoconfidi è stato volto a definire un Documento di lavoro che prova a fornire adeguati chiarimenti in merito all applicazione della disciplina comunitaria sugli aiuti di stato agli interventi di sostegno pubblico (quindi anche camerale) ai confidi. Tale lavoro comune che vede la partecipazione anche delle Regioni, oltre a fornire elementi di chiarezza su un tema che presenta sui territori molteplici e spesso contraddittorie interpretazioni, punta a fornire un contributo per sbloccare l attuazione del comma 54 della Legge di Stabilità 2014 che dovrebbe portare ai confidi risorse finanziarie fondamentali in un ottica di necessaria patrimonializzazione. Il comma 54 prevede infatti una previa autorizzazione della Commissione europea e questo sta comportando grandi ritardi sui tempi di attuazione della norma. 9 8

10 Grazie per l attenzione andrea.muti@unioncamere.it

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