SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

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1 SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: Volontari nel mondo FOCSIV 2) Codice di accreditamento: NZ ) Albo e classe di iscrizione: NAZIONALE 1 CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: Reinserimento Migranti in Difficoltà e loro Accoglienza in Emilia Romagna 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): Educazione e promozione culturale Educazione alla pace (E 07) 1

2 6) Descrizione dell area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto: Contesto territoriale Le regioni settentrionali dell Italia sono un territorio ad alto tasso di immigrazione, dal momento che vi risiede il 61,3% della popolazione immigrata residente nel territorio nazionale. Secondo i dati elaborati dall Osservatorio sul fenomeno migratorio della Regione Emilia Romagna (fonte ISTAT e Servizio controllo strategico e statistica della Regione Emilia Romagna), i cittadini stranieri residenti in regione al 1 gennaio 2011 sono , di cui donne e uomini, pari all 11,29% della popolazione totale. I comuni dell Emilia Romagna i cui residenti stranieri sono più del 10% hanno raggiunto, nel 2010, il 46% (161 su 348, dati Caritas) e la regione si colloca al primo posto in Italia. I cittadini stranieri residenti in provincia di Bologna, sempre secondo i dati ISTAT, sono , pari al 10,4% della popolazione residente totale (superava appena il 3% nel 2001). Nella provincia di Bologna risiedono marocchini (15,5% del totale degli stranieri residenti), tunisini (4,4%), dello Sri Lanka (2%) e 719 senegalesi (0,8%). Anche nella vicina provincia di Modena si ha un alta presenza di migranti (89.346, 12,7% del totale della popolazione residente), di cui marocchini (20,2%), tunisini (6,5%), srilankesi e 338 senegalesi. Analogamente nella provincia di Forlì Cesena, dove gli stranieri sono complessivamente , i marocchini sono Sul territorio provinciale di Ravenna sono residenti cittadini stranieri, dei quali di origine marocchina, senegalesi. Dai dati ricavabili del dossier ISTAT, sempre al 1 gennaio 2011, la statistica dei paesi di origine degli stranieri residenti in Emilia Romagna vede al primo posto il Marocco con cittadini (dei quali maschi e donne). Gli altri paesi di origine dei cittadini stranieri che saranno interessati dal presente progetto sono meno rappresentati: Tunisia con cittadini ( maschi, 8773 femmine), Senegal (7.534 maschi, femmine), Sri Lanka (3291 maschi, 2273 femmine). E presumibile un incremento nel numero dei migranti sull intero territorio nazionale solo in minima parte registrato dalle statistiche dei mesi successivi dovuto a drammatici eventi che hanno sconvolto i paesi della sponda meridionale del Mediterraneo nel 2011, eventi che hanno inciso sulle ondate migratorie soprattutto dopo le sommosse popolari in Tunisia, Egitto e la guerra civile in Libia. Nel solo territorio di Bologna e Provincia ( dati Report di monitoraggio n.3 aggiornato al 15 aprile 2012, a cura dell Osservatorio Provinciale delle immigrazioni di Bologna) le accoglienze, realizzate all interno del Piano per l accoglienza dei migranti adottato tramite Decreto del Commissario Delegato per l emergenza Nord Africa del 3 maggio 2011, sono state complessivamente 378 (maggiorenni e minorenni accompagnate, di cui 58 dalla Tunisia). Si tenga presente che la soglia di è l obiettivo a livello nazionale secondo la Protezione Civile, e 433 è la soglia proporzionata per la provincia di Bologna. Nei dati riportati non sono considerati gli stranieri che entrano clandestinamente o non vengono registrati dall ufficio dell anagrafe. Sulla base dei dati forniti da Caritas/Migrantes, si stima che nella sola Emilia Romagna siano presenti regolarmente cittadini stranieri a fronte dei iscritti all anagrafe e ricordati in apertura. Per dare una spiegazione all elevato tasso di popolazione straniera nell Emilia 2

3 Romagna in generale occorre tenere conto del tessuto economico e del mercato del lavoro locali, caratterizzati per lungo tempo da una elevata occupazione e da bassi tassi di disoccupazione e, quindi, altamente attrattivi per i fenomeni immigratori, tanto da confermare l Emilia-Romagna fra le mete «privilegiate» per i flussi migratori. I permessi di soggiorno vengono richiesti principalmente per motivi di lavoro (il 55,7% dei permessi validi al a livello nazionale). Per le donne (che corrispondono al 58% della popolazione straniera) invece, la metà delle richieste è motivata da istanze di ricongiungimento familiare anche se negli ultimi anni sempre più donne sono entrate in Italia come lavoratrici. In Emilia Romagna i permessi di soggiorno di lungo periodo (ex carte di soggiorno) rilasciati a cittadini extracomunitari (dati ISTAT al ) sono stati complessivamente A Bologna i permessi validi sono , a Modena , a Forli-Cesena , a Ravenna La composizione per età dei cittadini stranieri con regolare permesso di soggiorno rivela una popolazione molto giovane: il 69% circa ha meno di 40, con le donne leggermente meno giovani in media. Gli anni dal 1994 al 2007 sono stati, per l economia emiliano-romagnola, di crescita moderata, ma quasi ininterrotta. Il sensibile peggioramento della situazione economica si è tuttavia verificato a partire dall estate del 2008, soprattutto per quanto concerne gli ordinativi e la produzione, provocando pesanti ricadute occupazionali. La maggioranza dei lavori immigrati risulta costituita da figure deboli sul mercato professionale, anche se complementari al lavoro degli italiani, e conseguentemente hanno risentito negativamente della mutata congiuntura economica. La crescita della disoccupazione ha colpito quindi in modo particolare i cittadini stranieri extracomunitari. Se si utilizzano i dati del Sistema informativo regionale (SILER) della Regione Emilia Romagna al 31 dicembre 2011, risultano disoccupati cittadini extracomunitari. Nella Provincia di Bologna l aumento percentuale dei lavoratori disoccupati nell ultimo triennio (dati ) è stata del 112,7% (contro l 81.3% dei lavorati italiani). La popolazione straniera vive oggi in condizioni di particolare vulnerabilità soprattutto a causa della perdurante crisi economica e occupazionale. Per affrontare il tema dell integrazione dei cittadini stranieri, la Regione Emilia Romagna si è dotata di un programma triennale che è uno strumento di programmazione trasversale, previsto dalla Legge Regionale n.5 del 2004, con cui l Assemblea Legislativa fissa le linee strategiche di intervento delle politiche e pianificazione di settore. Al primo programma triennale, relativo al periodo , ha fatto seguito il programma , le cui tre linee strategiche di intervento sono state identificate nell apprendimento della lingua italiana, nella mediazione interculturale e nell antidiscriminazione. I programmi triennali hanno portato alcuni evidenti risultati. Sul territorio opera infatti un importante rete di Sportelli Informativi per stranieri, così come esistono alcuni Centri Interculturali regionali che favoriscono l incontro tra persone migranti e il territorio. Nelle province interessate dall attività del progetto operano 22 Sportelli Informativi in Provincia di Modena, 38 nella provincia di Bologna, 8 nella provincia di Ravenna, 10 nella provincia di Forlì-Cesena. Per meglio comprendere la risposta del territorio alle questioni poste in essere dalla presenza dei migranti è interessante conoscere il dato sugli enti gestori a cui sono affidati gli sportelli informativi (dati Regione Emilia Romagna). A Modena e provincia, 12 sportelli sono gestiti direttamente dal Comune di riferimento o da Unioni Comunali, 9 sono affidati alla gestione di cooperative sociali e in un solo caso la gestione è mista, cioè con compresenza di operatori del Comune e di una cooperativa sociale. Nella provincia di Bologna gli sportelli sono gestiti direttamente dai Comuni in solo 6 casi, mentre in 16 casi sono gestiti da un accordo di 3

4 convenzione che vede affidata la gestione sempre alla stessa cooperativa, in 10 casi la convenzione è con l Associazione Immigrati Appennino Bolognese e nei restanti 6 l attività è gestita da Asp (Aziende pubbliche di servizi alla persona, partecipate da enti locali). In provincia di Ravenna operano solo sportelli gestiti direttamente dai comuni di riferimento, in un caso con gestione affidata ad una Unione comunale (quella dei comuni della Bassa Romagna a cui afferiscono 9 territori comunali). A Forlì-Cesena gli sportelli sono gestiti in 4 casi da enti locali, in 4 casi da una cooperativa sociale e in 2 casi da ASP. I Centri Interculturali, riconosciute e attivi sull intero territorio regionale sono 16. La maggior parte fanno riferimento alla rete regionale avviata già nel 2003 per migliorare i servizi al territorio nell ambito delle politiche di integrazione a livello locale ed implementare azioni e progettualità di sistema. In provincia di Modena ne esistono 2, a Bologna 6, a Ravenna 2, a Forlì-Cesena 2. I Centri interculturali raccolgono esperienze diverse, frutto delle attività di molte realtà nate da piccole entità associative su base strettamente locale a favore dell integrazione o create dagli stessi appartenenti alle diaspore. Nella sola provincia di Bologna sono operative 42 organizzazioni e associazioni che si occupano direttamente di immigrazione, ma per quanto riguarda le associazioni create da migranti, l Emilia Romagna è la prima regione in Italia per numero di associazioni rispetto ai residenti ( nella provincia di Bologna ne sono registrate 111). L operato degli enti locali, delle associazioni e delle cooperative sociali, così come quella dei Centri Interculturali riconosciuti dalla Regione, si è concentrata prioritariamente su informazione, orientamento, tutela e contrasto alle discriminazioni, apprendimento lingua italiana per adulti e minori, formazione e interventi di mediatori interculturali. Contesto settoriale Data la bassa retribuzione del lavoro locale unitamente alle difficoltà amministrative e burocratiche, molti migranti non sono in grado di pianificare il proprio rientro in patria e rischiano di incorrere nella condizione di clandestinità. Il Ritorno Volontario Assistito (RVA) consiste nella possibilità di un ritorno ai paesi di origine, che include un aiuto logistico e finanziario offerto ai migranti che non possono o non vogliono restare nel Paese ospitante e che desiderano spontaneamente ritornare nel proprio paese d origine. L obiettivo di questo tipo di programmi di RVA è quello di sostenere i migranti che intendono rientrare in patria in modo volontario, assicurando loro che tale ritorno venga realizzato nel rispetto della loro dignità e sicurezza. Fino a pochi anni fa la misura del RVA è stata attuata dal Governo Italiano soprattutto attraverso l organizzazione intergovernativa OIM (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni). Tale misura avviene però su segnalazioni di realtà territoriali pubbliche e private a contatto con i migranti, come ad esempio la Regione Emilia Romagna che si avvale delle segnalazioni degli enti e delle associazioni locali. Dal 2008 questi interventi sono finanziati dal Fondo Europeo per i Rimpatri, co-finanziato dall'unione Europea e gestito in Italia dal Ministero dell'interno - Dipartimento per la libertà Civili e l'immigrazione. Attraverso questi fondi il Ministero dell Interno ha voluto consolidare la rete informale di riferimento con azioni dedicate, in un approccio di sistema, all attuazione di percorsi di rimpatrio volontario. Nel periodo giugno febbraio 2012 e tenendo presente i progetti di RVA finanziati nell ambito del Fondo europeo rimpatri , sono stati realizzati solo 11 progetti di RVA, dei quali solo 3 conclusi al 30 giugno 2011, che hanno avuto un totale di migranti assisti al 31 marzo 2012, così suddivisi per anno e per sesso: nel 2009, assistiti162 (132 M, 30 F); nel 2010, assistiti 160 (111 M, 49 F); nel 2011, assisti 479 (373 M, 106 F); nel 2012, assistiti 231 (154 M, 77F). 4

5 Dal Dossier statistico 2012 della Rete NIRVA (rete recentemente cessata) si evince che dei 1033 assisti a livello nazionale, 412 rientravano nella tipologia di permesso di soggiorno per motivi di lavoro senza possibilità di rinnovo, 233 avevano la tipologia di casi umanitari, 214 rientravano nella casistica della protezione internazionale. Sempre dallo stesso dossier, dati al 29 febbraio 2012, considerando 839 casi di assistiti, 597 avevano usufruito di supporto al percorso di reintegrazione. La tipologia dei servizi e delle attività erogate nel supporto alla reintegrazione nel paese di origine (riferimento ai soli progetti conclusi) è stata nel 56% dei casi un supporto ad un attività di tipo imprenditoriale, nel 17% servizi attinenti a bisogni primari, nel 12% dei casi servizi a supporto della ristrutturazione della casa. Su un totale di 50 nazionalità, il paese di origine dei 1032 assistiti (dato al 29/02/2012) è in 211 casi la Tunisia e in 106 casi il Marocco, in assoluto i paesi con maggior numero persone coinvolte, 18 persone sono rientrate in Senegal e 9 in Sri Lanka. Il numero degli assistiti provenienti dall Emilia Romagna è stato complessivamente di 75 persone. A livello del territorio regionale dell Emilia-Romagna, la problematica del rimpatrio assistito è stata affrontata secondo un approccio di sistema solo in anni recenti, seguendo una metodologia che si concentra sulla riorganizzazione delle realtà pubbliche e private che, operando a vario titolo a diretto contatto con i migranti, sono in grado di promuovere l informazione su questa opzione e favorirne l accesso in sinergia con i progetti che la attuano. Le attività del progetto Reinserimento dei Migranti in Difficoltà e loro Accoglienza in Emilia Romagna si sviluppano nell ambito del progetto biennale di RVA REMIDA 2 in partenariato con una vasta rete di enti e organizzazioni locali, tra quali operatori del settore dell accoglienza e delle attività di integrazione rivolte ai cittadini stranieri operanti sul territorio regionale: Overseas, Cooperativa Dialogos, Coopas, CEFAL, A&I, Techne, ASP Cesena, Ass. Persone in Movimento, Comune di Ravenna e Regione Emilia Romagna. Il CEFA, Comitato Europeo per la Formazione e l Agricoltura Onlus, è un Organizzazione non Governativa (ONG) di volontariato e cooperazione internazionale fondato nel 1972, che opera sia nei Paesi in Via di Sviluppo, tramite progetti di sviluppo rurale integrato e socio-educativi (in particolare in Africa dell Est e nel Bacino del Mediterraneo), sia in Europa con programmi di sensibilizzazione del pubblico sui problemi dello sviluppo e sui temi dell integrazione dei migranti. CEFA Onlus opera a livello locale in Emilia Romagna nella promozione di una maggiore sensibilità e di una cultura di pace e di tutela dei diritti umani, dell'integrazione e di contrasto alle forme di ingiustizia sociale, attraverso progetti sociali e di educazione allo sviluppo nelle scuole, seminari di formazione e orientamento per docenti e promuovendo incontri e dibattiti pubblici sulla cooperazione internazionale. Tale attività trova specifica concretezza nell'impegno per la diffusione dei programmi di cooperazione decentrata e di educazione allo sviluppo presso istituzioni (Università, Scuole primarie e secondarie) e Enti Pubblici (Comuni, Provincia). Il CEFA è socio fondatore dal 1972 di Volontari nel mondo- FOCSIV, la federazione delle ong di ispirazione cristiana, ed è parte dell Associazione delle Ong Italiane e del network europeo IPCM, International Platform for Cooperation and Migration, con sede legale a Madrid, un network nato nel 2004 con lo scopo di affrontare e sviluppare azioni di cooperazione allo sviluppo e sulle problematiche connesse ai fenomeni migratori soprattutto con i paesi del Bacino del Mediterraneo. Il CEFA lavora con fondi comunitari da più di 20 anni sia attuando programmi nei PVS che attraverso programmi in Italia (educazione allo sviluppo, immigrazione). Nello specifico, nei paesi terzi i progetti sono stati finanziati da fondi comunitari 5

6 all interno di programmi tematici e sulle linee dedicate alle ONG. Tra le attività realizzate in questi anni dal CEFA, che già in passato ha svolto progetti nel settore del rimpatrio assistito di Minori Stranieri non Accompagnati (Albania ; Marocco ), si segnalano questi progetti in favore all integrazione e contrasto alle ingiustizie sociali: Didattiche Alter-native ( ), attività cofinanziate dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali (area di intervento: Accoglienza degli alunni stranieri), con l'intento di fornire un supporto specialistico alle scuole e agli enti territoriali preposti e favorire l'inserimento degli alunni stranieri nel processo educativo. Le attività sono state promosse e realizzate in accordo con CEFAL, con l obiettivo generale di sviluppare un sistema integrato in cui scuola, enti e operatori extrascolastici collaborino fattivamente nella realizzazione di percorsi educativi rivolti alla formazione dell'identità personale e dell'appartenenza culturale degli alunni nel rispetto di ogni diversità, promuovendo una cultura 'della accoglienza della diversità' nel modo di fare scuola e nell'affrontare l'emergenza sociale. Del progetto hanno beneficiato direttamente 72 docenti di 11 scuole e 139 minori stranieri, e sono state coinvolte indirettamente 53 nuclei familiari di origine straniera; REMIDA I Reinserimento Migranti in Difficoltà e loro Accoglienza ( ). Il progetto REMIDA I (progetto finanziato sul Fondo Europeo per i Rimpatri dal Ministero dell Interno), nato per fornire un alternativa all irregolarità a quei migranti che hanno il permesso di soggiorno in scadenza o che vivono condizioni di conclamata difficoltà e vulnerabilità. Il progetto ha proposto un attività articolata in aiuto ai migranti marocchini presenti sul territorio delle province di Bologna, Forlì Cesena e Modena nella creazione di progetti individuali o famigliari di rimpatrio, grazie anche al sostegno psicologico e alla mediazione culturale. Obiettivo del progetto è fornire l opportunità del rientro in patria a persone di nazionalità marocchina che si trovano in condizione di vulnerabilità e difficoltà nel rinnovare i propri documenti. Le attività proposte sono volte a creare nuove opportunità per quei migranti che, soprattutto a causa della recente crisi economica, si ritrovano senza una forma di sostegno e di aiuto e rischiano di incorrere nella condizione di irregolarità. Il progetto prevede attività di informazione a livello provinciale, contatti con i servizi, centri stranieri, servizi sociali, servizi per l impiego, sindacati, associazioni di volontariato italiane e straniere, l individuazione di possibili candidati, la partecipazione a corsi di formazione utili per il reinserimento lavorativo in patria, il sostegno psicologico e l organizzazione della partenza. Una volta rientrato nel proprio Paese il cittadino marocchino verrà quindi accompagnato nella ricerca del lavoro, attraverso contatti con aziende locali o mediante la creazione di attività autonome. Per chi parte con la famiglia, sono previste anche azioni di supporto al reinserimento scolastico e al reinserimento sociale delle donne. Al giugno 2012 (il progetto si è chiuso il 30 giugno) hanno beneficiato del RVA 28 persone. Progetto Liaison: giovani, lavoro e formazione per una nuova cittadinanza attiva (2011), con area di intervento in Marocco, Tunisia, Libia, Egitto (CEFA co-pro ponente, COSPE soggetto attuatore, ente finanziatore Regione Emilia Romagna). Il progetto propone un'azione congiunta in Egitto, Tunisia e Marocco con l'obiettivo di diffondere la cultura dei diritti e, nello specifico, del diritto al lavoro e della partecipazione. Obiettivo specifico è sostenere e rafforzare le pratiche di cittadinanza attiva e di protagonismo sociale dei giovani in Egitto, Tunisia e Marocco coniugando la promozione della cittadinanza attiva e della responsabilità sociale con la promozione di piccole iniziative imprenditoriali pilota che siano esempio di percorsi economici sviluppabili. Il progetto, che si è sviluppato in 3 fasi, ha visto la realizzazione di percorsi volti ad acquisire una maggiore consapevolezza su cittadinanza attiva e responsabile con l'obiettivo di esercitare i propri diritti in campo sociale e lavorativo. 6

7 L'azione ha visto anche una fase di attività in Emilia Romagna di collegamento tra i giovani delle due sponde del mediterraneo in un ottica di condivisione di esperienze. Le attività previste sono in via di realizzazione. A partire dal 2012, con l avvio del Progetto REMIDA2, di cui CEFA è ente attuatore e proponente, il programma di attività di RVA si è esteso ai territori della Lombardia e del Piemonte anche per i migranti provenienti da Tunisia, Senegal e Sri Lanka. Il Progetto Reinserimento dei Migranti in Difficoltà e la loro Accoglienza in Emilia Romagna è parte integrante delle attività promosse sul territorio della Regione Emilia Romagna nell ambito del progetto REMIDA. Per la realizzazione delle attività del progetto Reinserimento dei Migranti in Difficoltà e la loro Accoglienza in Emilia Romagna, CEFA si avvale della collaborazione dei seguenti partner: CEFAL Consorzio Europeo per la Formazione e l Addestramento dei Lavoratori, sede legale, via Lame Bologna; sedi operative: via Nazionale Toscana 1- San Lazzaro di Savena (BO); via Provinciale Bagnara 30- Villa San Martino di Lugo (RA); via Severoli 12 Faenza (RA). CEFAL opera attraverso iniziative rivolte a persone in situazioni di svantaggio sociale, attraverso interventi di orientamento, formazione, transizione al lavoro, e agli operatori coinvolti nella rete dei servizi che si occupano, a diverso titolo, di queste persone. Particolare attenzione viene data alle persone straniere che si trovano sul territorio italiano, compresi i richiedenti asilo e i rifugiati attraverso interventi educativi e attività di formazione nei territori delle province di Bologna e Ravenna. Negli ultimi dieci anni CEFAL è stato titolare di interventi finanziati dal Fondo Sociale Europeo con progetti sulle linee Tempus, Daphne, Leonardo, Grundtvig. A partire dal 2007 è titolare di progetti finalizzati alla formazione professionale e all inclusione socio-lavorativa per persone detenute, presso la Casa Circondariale di Bologna. Collabora da tempo con CEFA nella coprogettazione sui temi dell integrazione e del rimpatrio, partecipando ai progetti Didattiche Alter-native, e in entrambi i progetti REMIDA I e REMIDA2. COOPAS Coop Attività Sociali, è una società cooperativa Sociale, con sede in via Cartiera 146, Borgonuovo di Sasso Marconi (BO). Coopas svolge attività a favore degli immigrati e gestisce sul territorio di Bologna e provincia interventi a sostegno dell integrazione delle persone immigrate e della multiculturalità. Dal 2006 al 2011 ha gestito le attività di mediazione interculturale, l accompagnamento e il lavoro di rete con le autorità distrettuali nei progetti per le persone straniere residenti nel comune di Calderara di Reno (BO), attraverso un sistema di interventi multisettoriali mirato alla riqualificazione complessiva integrata anche dell intera area abitativa. Collabora con CEFA nei progetti di rimpatrio assistito dei migranti, ed è partner nei progetti REMIDA 1 e 2. DiaLogos, è una società cooperativa sociale con sede in via Dandolo 18 Forlì. Svolge attività nei settori dell integrazione e della mediazione culturale. E membro della Rete NIRVA e gestisce il Centro servizi per l integrazione nel comprensorio di Forlì, con sportelli nei comuni di Forlì, Forlimpopoli, Bertinoro, Meldola, Civitella di Romagna; promuove attività di consulenza sui temi dell immigrazione presso gli enti locali, di mediazione interculturale in ambito educativo, sociale, lavorativo, sanitario e di orientamento al lavoro. Tra i principali progetti con destinatari cittadini immigrati, ha partecipato come partner al progetto NIRVA ( ), sviluppando particolare competenza nelle attività di informazione sul RVA; dal 2007 ha sviluppato progetti nell ambito della mediazione interculturale in ambito sanitario, con finanziamenti delle AUSL di Forlì, Cesena e Meldola, e, sempre dal 2007, attività e programmi di mediazione culturale in ambito scolastico e sociale. Dal 2009 svolge azioni dirette di 7

8 mediazione presso i Centri per l impiego della Provincia di Forlì-Cesena. Collabora con CEFA da alcuni anni nell ambito dei progetti di cooperazione internazionale e nei progetti di rimpatrio volontario assistito ha partecipato al progetto REMIDA 1 ed è partner nel REMIDA 2. Destinatari Diretti I destinatari diretti del progetto saranno i migranti presenti nel territorio dell Emilia Romagna il cui permesso di soggiorno si avvicina alla scadenza e le loro famiglie. Si stima che saranno informati sulle opportunità offerte dal progetto cittadini stranieri, 250 cittadini stranieri presenti nelle province indicate dal progetto parteciperanno ai colloqui diretti con gli operatori e seguiranno le opportunità formative offerte dal progetto di Rimpatrio Volontario Assistito (RVA) e che 102 migranti saranno destinatari di interventi di formazione e reintegrazione nel paese d origine. Inoltre, si prevede di coinvolgere attraverso l attività di informazione circa 500 operatori degli uffici pubblici e delle associazioni che lavorano sui temi dell immigrazione nelle province interessate. Beneficiari Indiretti Attraverso la redazione di un manuale di buone pratiche sulla misura del RVA si conta di raggiungere gli operatori di 78 sportelli informativi per stranieri e di 16 Centri Interculturali regionali. 7) Obiettivi del progetto: L'obiettivo generale del progetto è quello di contribuire alla creazione di un modello integrato di Rimpatrio Volontario Assistito, in grado di tutelare le esigenze di reintegrazione del cittadino straniero vulnerabile e che combini una gestione efficiente del fenomeno migratorio e il rispetto della dignità e dei diritti dei migranti. Obiettivi specifici del progetto sono: 1) Informare sulla misura del Rimpatrio Volontario Assistito cittadini stranieri in condizioni di vulnerabilità socio-economica o che siano destinatari di provvedimento di espulsione, secondo le normative vigenti, residenti nelle province di Bologna, Modena, Ravenna e Forlì-Cesena; 2) Informare 500 operatori impegnati nel settore della migrazione nelle province interessate (Bologna, Modena, Ravenna, Forlì-Cesena) sulle attività previste dal progetto allo scopo di diffondere il modello di Rimpatrio Volontario Assistito utilizzato dal progetto. 3) Rilevare i bisogni di 250 cittadini stranieri potenziali beneficiari (marocchini, tunisini, srilankesi o senegalesi), per lo sviluppo di azioni che permettano di tutelare le esigenze di reintegro del cittadino straniero vulnerabile e il rispetto della dignità e dei diritti dei migranti; 4) favorire il reinserimento di 102 cittadini stranieri, offrendo varie opportunità formative che possano fornire strumenti utili alle dinamiche di integrazione; 5) formare 500 tra operatori e funzionari di enti pubblici e associazioni, sulle buone pratiche di un modello di gestione di Rimpatrio Volontario Assistito, per creare risorse competenti e capaci di affrontare le problematiche annesse al rimpatrio 8

9 8) Descrizione del progetto e tipologia dell intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo: 8. Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi CEFA Bologna; CEFA Bologna 2 Il progetto Reinserimento Migranti in Difficoltà e loro Accoglienza in Emilia Romagna si articolerà in quattro Azioni, tra esse collegate. Azione 1. Informazione e promozione del progetto sul territorio. I destinatari di questa fase informativa saranno gli operatori dei servizi, degli sportelli informativi per stranieri, e i membri delle associazioni di migranti, i funzionari degli enti locali, il personale di sindacati, associazioni, patronati, Caritas, AUSL, a cui ci si rivolgerà per divulgare le informazioni relative all'intervento progettuale e sensibilizzare i territorio di riferimento sul tema del RVA, con incontri e distribuzione di materiale presso tutti i punti di interesse (centri per l impiego, sportelli, centri di ascolto, luoghi di riunione, università, ecc.). Le attività previste in questa fase saranno realizzate dai coordinatori e dagli operatori del progetto, che organizzeranno 200 incontri ed eventi di divulgazione nelle province di Bologna, Modena, Forlì-Cesena, Ravenna, in modo da diffondere informazioni su tutte le attività di indirizzo rivolte a immigrati che intendono utilizzare la misura del rimpatrio volontario assistito e proporre accordi per l'implementazione di un sistema efficiente di segnalazioni dei casi (manifestazione di interesse, schede di segnalazione). Si procederà alla creazione di una specifica brochure, stampata in 8000 copie, diffuse anche via web. Si provvederà alla predisposizione di una pagina web dedicata al progetto collegata al sito del CEFA, in cui verrà descritto l'intervento, i destinatari, le modalità di accesso e/o segnalazione. Si stima di raggiungere almeno 500 operatori. Con all'appoggio istituzionale della Regione Emilia-Romagna saranno organizzati 12 specifici momenti di incontro tra i partner, enti locali, associazioni di migranti, realtà imprenditoriali che investono o hanno interesse ad investire nei paesi di provenienze dei migranti (Marocco, Tunisia, Sri Lanka, Senegal). Gli incontri di monitoraggio avranno una scadenza mensile e vi prenderanno parte coordinatori e operatori in rappresentanza dei partner di progetto. Attività: 1.1 Produzione di materiale informativo (8000 brochure) in formato cartaceo e web, riguardante il Rientro Volontario Assistito (RVA) e le azioni del programma promosso da CEFA; 1.2 Distribuire il materiale informativo presso enti pubblici, associazioni, patronati, sindacati, AUSL, che si occupano di immigrazione e presso realtà del territorio che si occupano di accoglienza e integrazione dei migranti; 1.3 Organizzazione e realizzazione di 200 incontri di divulgazione sul tema del RVA presso sindacati, associazioni, patronati, Caritas, AUSL e altri organismi che operano nel settore delle politiche di accoglienza e di integrazione; 1.4 Creazione e aggiornamento periodico di una pagina web facilmente accessibile, contenente informazioni per i migranti come la descrizione dell intervento, i destinatari, e le modalità di accesso ai percorsi assistiti, in tre lingue (italiano, inglese, francese); 1.5 Programmazione e realizzazione di 12 incontri presso enti locali, associazioni di categoria e realtà imprenditoriali con interesse e attività verso i paesi di provenienza dei cittadini 9

10 stranieri a cui il progetto si rivolge e analisi delle potenzialità di rientro nel territorio di origine. 1.6 Monitoraggio dell attività di informazione sul territorio. Azione 2. Attività di informazione dei migranti e analisi dei bisogni dei candidati. La diffusione delle informazioni sarà in questa fase destinata a tutti i potenziali candidati, ossia i migranti marocchini, tunisini, srilankesi e senegalesi delle province in cui si attuerà l azione (Bologna, Modena, Ravenna, Forlì-Cesena) che entreranno in contatto con gli operatori del progetto manifestando interesse o attraverso schede di segnalazione. Verrà predisposta una brochure informativa in Italiano/Inglese e Italiano/Francese, distribuita in copie. Con il supporto delle istituzioni e degli enti operanti sul territorio, sarà predisposta un attività di monitoraggio sulle comunità di cittadini immigrati provenienti da Marocco, Tunisia, Senegal e Sri Lanka. Si stima di raggiungere complessivamente migranti originari dei paesi indicati. L azione mira a informare e ad avviare l analisi dei bisogni dei candidati. E' in questa fase che vengono realizzati i colloqui ed inizia la procedura di capitalizzazione e svolgimento dei percorsi di rimpatrio. I colloqui con i potenziali candidati verranno svolti in un primo momento dall'operatore e, a seconda dei casi, dal mediatore culturale, dal mediatore linguistico e, nel caso in cui il candidato lo ritenga opportuno, queste figure verranno affiancate dallo psicologo interculturale. L'obiettivo è quello di tracciare un profilo del candidato ed iniziare con lui l analisi del bisogno in termini di rimpatrio e reintegrazione. L'operatore ha a disposizione numerosi strumenti per portare avanti in maniera efficace ed efficiente tutti i colloqui con i candidati (data base dei casi, storico del candidato, storico delle comunicazioni interne, modello di curriculum vitae, modello di piano di reintegrazione, checklist della documentazione che costituisce il fascicolo del candidato). Tale documentazione, rappresenta una garanzia di tracciabilità e trasparenza nella gestione dei casi ed una strumentazione fondamentale per raccogliere dati circa il buon esito dei percorsi implementati. I destinatari delle attività realizzate in questa fase sono tutti i potenziali candidati che si approcciano sia alla ricerca di informazione, sia per coloro che, alla luce di una decisione maturata, trovano nel progetto un appoggio ed un sostegno. Si stima di realizzare 250 colloqui. I colloqui si svolgeranno nelle sedi degli organismo partner o, in caso lo si ritenga più opportuno, nella sede dei servizi e degli sportelli di informazione, o presso le sedi delle associazioni di migranti. Questa fase, che inizierà a prendere forma già dai primi mesi del progetto proseguirà per tutta la durata del progetto, fino ad un mese prima della scadenza in modo da lasciare i tempi tecnici per la realizzazione della procedura del rimpatrio. Attività: 2.1 Produzione e stampa di copie di brochure informativa per immigrati, dedicato al RVA e al progetto (inglese, francese, italiano), disponibile anche in formato web, e sua distribuzione; 2.2 Attività di monitoraggio sulle comunità dei cittadini immigrati da svolgersi in collaborazione e presso enti e associazioni locali con riferimento agli immigrati provenienti da Marocco, Tunisia, Senegal e Sri Lanka (raccolta dei dati in merito a: numero di presenze, caratteristiche demografiche e lavorative, tipologia di permesso di soggiorno); 2.3 Raccolta e archiviazione delle schede di segnalazione e delle manifestazioni di interesse ricevute nell archivio del progetto; 2.4 Organizzazione e svolgimento di colloqui (max.250) con gli immigrati che hanno manifestato interesse sul programma di RVA, da effettuarsi presso la sede del progetto o 10

11 presso sedi opportune indicate dal coordinatore; 2.5 Elaborazione dei dati raccolti e loro analisi per definire le attività e facilitare il rientro dei migranti nei loro paesi di provenienze; 2.6 Riunione periodiche mensili di coordinamento e monitoraggio con gli operatori del progetto nelle diverse loro sedi in provincia di Bologna, Modena, Forlì-Cesena e Ravenna. Azione 3. Facilitare il programma di rientro dei migranti. Con questa azione si propone di offrire ai candidati che avranno deciso di intraprendere un percorso di RVA opportunità formative, declinate secondo le necessità e le aspirazioni di ognuno. Per coloro che intendono trovare un lavoro dipendente, si offriranno consulenze nella stesura del bilancio di competenze, nel confezionamento e nella traduzione del Curriculum Vitae e nel perfezionamento del proprio profilo professionale. Per coloro che intendono dare avvio, nel paese di origine, ad una piccola attività in proprio, la formazione verterà sulla creazione di impresa, sulla valutazione della fattibilità e sulla predisposizione di un business plan. In questa fase, il candidato, supportato dai formatori, dall'operatore e dal mediatore, strutturerà il piano di reintegrazione, in cui evidenzierà le esigenze a cui il progetto potrà rispondere, in termini di accompagnamento, di supporto, di beni e di servizi. La metodologia in questa fase prevede lo svolgimento di colloqui, sia con gli operatori che con i formatori, che verranno svolti nelle sedi degli organismi partner. I destinatari massimi, in accordo con le autorità governative e con le prefetture, saranno 102 candidati. Tale fase avrà inizio dopo che saranno stati avviati i primi colloqui con i potenziali candidati. Attività: 3.1 Strutturazione del piano di reintegrazione dei singoli candidati (max.102) con il supporto di un formatore, di un mediatore e di un operatore dello staff di progetto, in cui si evidenziano le esigenze a cui il progetto risponde (accompagnamento, beni e servizi) 3.2 Consulenze nella stesura del bilancio di competenza e nella presentazione dei CV per i migranti che intendono trovare un lavoro dipendente al rientro nel paese d origine; 3.3 Attivazione di programmi formativi per quanti intendono dare avvio nel proprio paese di origine ad una piccola attività in proprio (formazione relativamente alla creazione di impresa, piani di fattibilità, business plan, prospetti informativi sulla normativa del paese d origine); 3.4 Organizzazione di attività di monitoraggio e riunioni di coordinamento mensile nelle sedi dei partner che prendono parte al progetto, nelle province di Bologna, Modena, Forlì-Cesena e Ravenna. Azione 4. Strutturazione del Rimpatrio Volontario. E la fase finale del percorso che prevede la strutturazione del rimpatrio volontario vero e proprio e il rientro del candidato nel paese d origine. Il candidato, prima della partenza, firmerà il piano di reintegrazione e la dichiarazione di RVA. Gli operatori del CEFA si occuperanno degli aspetti burocratici e logistici, della prenotazione e dell'acquisto dei biglietti, della spedizioni di eventuali bagagli ed effetti personali dei candidati e dell'accompagnamento presso gli uffici della Prefettura e alla Dogana Aeroportuale. Destinatari di questa fase saranno i cittadini stranieri che porteranno a termine il percorso di rimpatrio (102). Attraverso la creazione di un manuale di buone prassi costruito sulla base dell esperienza realizzata si intenderà fornire un contributo alla creazione di un modello intergrato di rimpatrio volontario assistito in grado come si è già ricordato di tutelare le esigenze di reintegrazione del cittadino straniero vulnerabile e che combini una gestione efficiente del fenomeno 11

12 migratorio e il rispetto della dignità e dei diritti dei migranti. Il manuale sarà editato e messo a disposizione soltanto in formato elettronico (scaricabile direttamente dalla pagina web di progetto). Attività: 4.1 Supporto al candidato nella preparazione dei documenti e degli aspetti burocratici per la presentazione dei documenti di adesione al programma di rimpatrio; 4.2 Supporto logistico e accompagnamento all aeroporto del candidato (acquisto biglietto, spedizione effetti personali). 4.3 Organizzazione di incontri specifici tra i candidati e le imprese del territorio che hanno attività nel paese di origine del candidato e sono in grado offrire posti di lavoro ai candidati sulla base dei profili e esigenze emerse nel corso dell attività di facilitazione del programma di rientro; 4.4 Creazione di un manuale per la gestione di percorsi di rimpatrio volontario assistito, che raccolga il maggior numero possibile di indicazioni sulle procedure da seguire per il rimpatrio e informazioni utili a operatori e funzionari di enti pubblici e enti gestori di sportelli e centri interculturali, per operatori di cooperativi, ong, associazioni per gestire situazioni di rientro assistito; ATTIVITA AZIONE 1 Informazione e promozione del progetto sul territorio. Attività 1.1 Produzione di brochure informativa (per enti e associazioni del territorio) Attività 1.2 Distribuzione di materiale informativo sul territorio (enti e associazioni) Attività 1.3 Organizzazione e realizzazione 200 incontri sul RVA Attività 1.4 Creazione, attivazione e aggiornamento periodico di pagina web Attività 1.5 Organizzazione di 12 incontri con associazioni enti e imprese Attività 1.6 Monitoraggio delle attività di informazione sul territorio AZIONE 2 Attività di informazione dei migranti e analisi dei bisogni dei candidati. Attività 2.1 Produzione di materiale informativo per immigrati in 3 lingue e distribuzione Attività 2.2 Attività di monitoraggio e raccolta x x MESI CEFA; CEFA Bologna 2 x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x 12

13 dati sulle comunità dei cittadini immigrati Attività 2.3 Raccolta e archiviazione dei dati relativi alle manifestazioni di interesse Attività 2.4 Organizzazione e svolgimento di 250 colloqui con immigrati interessati al RVA Attività 2.5 Raccolta e analisi dei dati per facilitare l attività formativa Attività 2.6 Incontri di coordinamento e monitoraggio AZIONE 3 Facilitare il programma di rientro dei migranti. Attività 3.1 Strutturazione del piano di formazione e reintegrazione per i candidati Attività 3.2 Supporto ai candidati nella stesura dei CV Attività 3.3 Attivazione di programmi formativi per i migranti che intendono avviare attività di piccola impresa nel paese d origine Attività 3.4 Monitoraggio andamento attività formative AZIONE 4 Strutturazione del Rimpatrio Volontario. Attività 4.1 Supporto al candidato per documenti RVA Attività 4.2 Supporto logistico a chi aderisce al RVA Attività 4.3 Organizzazione incontri candidati e imprese/enti attivi nel paese d origine Attività 4.4Redazione manuale di gestione di RVA x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x 8.2 Risorse umane complessive necessarie per l espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività 2 Coordinatori di progetto 5 Mediatori culturali 5 Mediatori linguistici 6 Operatori di progetto 1 Responsabile del settore informazione 1 Redattore 1 Esperto di informazione e comunicazione sociale 13

14 1 Responsabile settore immigrazione 10 Formatori professionali 2 Psicologi interculturali 1 esperto nelle azioni di pressione e sensibilizzazione alle istituzioni 2 Amministrativi 8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell ambito del progetto CEFA Volontario Collaborazione alla redazione della brochure informativa sul Rimpatrio Volontario Assistito e il progetto, rivolta a operatori di enti e organizzazioni locali del territorio (attività 1.1) Supporto alla distribuzione del materiale informativo presso enti pubblici e associazioni locali presso le loro sedi di Bologna, Ravenna, Modena, Forlì-Cesena (attività 1.2) Collaborazione all organizzazione degli incontri ed eventi di divulgazione per operatori degli enti e delle associazioni nelle province di Bologna, Ravenna, Modena, Forlì-Cesena (attività1.3) 1.4. Collaborazione nella fase di avvio della pagina web dedicata al progetto e alla redazione degli aggiornamenti periodici (attività 1.4) Supporto all organizzazione degli incontri informativi con realtà imprenditoriali (attività 1.5) Collaborazione alle attività di monitoraggio sull azione di informazione del territorio nelle sedi dei partner che fanno parte del progetto in provincia di Bologna, Modena, Forlì-Cesena, Ravenna (attività 1.6) Collaborazione alla produzione di brochure informativa per migranti, anche in lingua inglese e francese, e sua distribuzione presso enti e associazioni locali (attività 2.1) Collaborazione e supporto all attività di monitoraggio sulle comunità di cittadini immigrati presso enti e associazioni locali, loro uffici, sportelli, centri territoriali (attività 2.2) 1.9. Affiancamento nella redazione di un manuale per la gestione di percorsi di rimpatrio volontario assistito, con indicazioni sulle procedure da seguire per il rimpatrio e informazioni utili a operatori e funzionari di enti pubblici e enti gestori di sportelli e centri interculturali, per operatori di cooperativi, ong, associazioni per gestire situazioni di rientro assistito (attività 4.4) Volontario Collaborazione all organizzazione degli incontri ed eventi di divulgazione per operatori degli enti e delle associazioni nelle province di Bologna, Ravenna, Modena, Forlì-Cesena (attività 1.3) Collaborazione alla produzione di brochure informativa per migranti, anche in lingua inglese e francese, e sua distribuzione presso enti e associazioni locali (attività 2.1) Collaborazione e supporto alla raccolta e archiviazione dei dati di monitoraggio provenienti dagli enti e associazioni del territorio riferiti alle comunità dei cittadini immigrati (attività 2.2) Supporto alla raccolta e archiviazione nell archivio del progetto delle schede di 14

15 segnalazione e delle manifestazione di interesse da parte di cittadini stranieri sul programma di Rimpatrio Volontario (attività 2.3) Supporto all attività organizzativa e alla realizzazione dei colloqui con gli immigrati (attività 2.4) Supporto alla raccolta dei dati elaborati al termine dei colloqui sull analisi dei bisogni dei cittadini stranieri interessati al programma di Rimpatrio assistito in relazione alle attività formative (attività 2.5) Collaborazione alle attività di monitoraggio in relazione all azione di informazione dei cittadini migranti (attività 2.6) 1.8. Collaborazione alla strutturazione dei piani di formazione e reintegrazione per i candidati che hanno deciso di intraprendere un percorso di Rimpatrio assistito (attività3.1) Affiancamento nella redazione di un manuale per la gestione di percorsi di rimpatrio volontario assistito, con indicazioni sulle procedure da seguire per il rimpatrio e informazioni utili a operatori e funzionari di enti pubblici e enti gestori di sportelli e centri interculturali, per operatori di cooperativi, ong, associazioni per gestire situazioni di rientro assistito (attività 4.4) CEFA Bologna 2 Volontario Collaborazione all organizzazione degli incontri ed eventi di divulgazione per operatori degli enti e delle associazioni nelle province di Bologna, Ravenna, Modena, Forlì-Cesena (attività 1.3) Collaborazione e supporto all attività di monitoraggio sulle comunità di cittadini immigrati presso enti e associazioni locali, loro uffici, sportelli, centri territoriali (attività 2.2) Supporto alla raccolta e archiviazione nell archivio del progetto delle schede di segnalazione e delle manifestazione di interesse da parte di cittadini stranieri sul programma di Rimpatrio Volontario (attività 2.3) Collaborazione alla strutturazione dei piani di formazione e reintegrazione per i candidati che hanno deciso di intraprendere un percorso di Rimpatrio assistito (attività3.1) 1.5. Supporto e collaborazione agli operatori e mediatori interculturali che sostengono i cittadini stranieri che intraprendono un percorso di Rimpatrio assistito nella stesura dei CV (attività 3.2) 1.6. Supporto e collaborazione agli operatori nell attivazione di programmi formativi per i migranti che intendono avviare attività di piccola impresa nel paese d origine (attività 3.3) 1.7. Collaborazione alla attività di monitoraggio dell andamento dell azione relativa alle attività formative (attività3.4) 1.8. Supporto agli operatori nella preparazione dei documenti del candidato e per gli aspetti burocratici di presentazione dei documenti di adesione al programma di rimpatrio (attività 4.1) 1.9. Affiancamento nella redazione di un manuale per la gestione di percorsi di rimpatrio volontario assistito, con indicazioni sulle procedure da seguire per il rimpatrio e informazioni utili a operatori e funzionari di enti pubblici e enti gestori di sportelli e centri interculturali, per operatori di cooperativi, ong, associazioni per gestire situazioni di rientro assistito (attività 4.4). 15

16 Volontario Collaborazione all organizzazione degli incontri ed eventi di divulgazione per operatori degli enti e delle associazioni nelle province di Bologna, Ravenna, Modena, Forlì-Cesena (attività 1.3) 1.2. Collaborazione alla produzione di brochure informativa per migranti, anche in lingua inglese e francese, e sua distribuzione presso enti e associazioni locali (attività 2.1) 1.3. Collaborazione e supporto all attività di monitoraggio sulle comunità di cittadini immigrati presso enti e associazioni locali, loro uffici, sportelli, centri territoriali (attività 2.2) 1.4. Supporto alla raccolta e archiviazione nell archivio del progetto delle schede di segnalazione e delle manifestazione di interesse da parte di cittadini stranieri sul programma di Rimpatrio Volontario (attività 2.3) Collaborazione alla strutturazione dei piani di formazione e reintegrazione per i candidati che hanno deciso di intraprendere un percorso di Rimpatrio assistito (attività3.1) 1.6. Supporto e collaborazione agli operatori nell attivazione di programmi formativi per i migranti che intendono avviare attività di piccola impresa nel paese d origine (attività 3.3) 1.7. Supporto agli operatori nella preparazione dei documenti del candidato e per gli aspetti burocratici di presentazione dei documenti di adesione al programma di rimpatrio (attività 4.1) 1.8. Organizzazione di incontri specifici tra i candidati e le imprese del territorio che hanno attività nel paese di origine del candidato e sono in grado offrire posti di lavoro ai candidati sulla base dei profili e esigenze emerse nel corso dell attività di facilitazione del programma di rientro (attività 4.3) 1.9. Affiancamento nella redazione di un manuale per la gestione di percorsi di rimpatrio volontario assistito, con indicazioni sulle procedure da seguire per il rimpatrio e informazioni utili a operatori e funzionari di enti pubblici e enti gestori di sportelli e centri interculturali, per operatori di cooperativi, ong, associazioni per gestire situazioni di rientro assistito (attività 4.4). 9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 4 Sede Città Prov Cod. Ident. Sede N volon tari Servizi N V V/A CEFA Bologna Bologna BO CEFA Bologna 2 Bologna BO ) Numero posti con vitto e alloggio: 0 16

17 11) Numero posti senza vitto e alloggio: 4 Sede Città Prov Cod. Ident. N volontari senza Sede vitto e alloggio CEFA Bologna Bologna BO CEFA Bologna 2 Bologna BO ) Numero posti con solo vitto: 0 13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: 30 14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) : 5 Sede Città Prov Codice Helios Giorni di servizio 5 gg 6 gg n Tot. Vol. CEFA Bologna Bologna BO CEFA Bologna 2 Bologna BO ) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio: Durante lo svolgimento del periodo di servizio civile ai giovani volontari, in occasione di determinate attività o fasi lavorative, sarà richiesto: Flessibilità negli orari di lavoro; Disponibilità ad essere presenti per eventuali impegni nei fine settimana; Disponibilità ad effettuare eventuali missioni in altre città italiane nell'ambito di attività previste nel presente progetto: Modena, Forlì-Cesena, Ravenna in occasione di appuntamenti di formazione e coordinamento delle attività; partecipazione al corso residenziale di formazione inizio servizio e alla verifica progettuale di fine servizio 17

18 16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato: N. Sede di attuazione del progetto Comune Indirizzo Cod. ident. sede N. vol. per sede 1 CEFA Bologna Bologna Via delle Lame CEFA Bologna 2 Bologna Via delle Lame Nominativi degli Operatori Locali di Progetto Cognome e nome Giovanni Guidi Alice Fanti Data di nascita 08/06/ /02/1 984 C.F. GDUGNN63H0 8A944F FNTLCA84B54 D150Y Nominativi dei Responsabili Locali di Ente Accreditato Cognome e nome Data di nascita C.F. 18

19 17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale: Saranno realizzate le seguenti attività per la sensibilizzazione e la promozione del servizio civile nazionale: Pubblicazione del progetto tramite il sito Internet della Federazione ed i siti Internet delle ONG federate sedi di assegnazione del progetto. Stesura e diffusione di un volantino sul servizio civile e di un depliant illustrativo del presente progetto a cura della Federazione (circa copie). Attraverso incontri di orientamento e di informazione sulla solidarietà, sul volontariato internazionale e sul servizio civile realizzati dalle singole sedi di assegnazione (30 incontri informativi nel 2011 a Trento, Reggio Emilia, Padova, Bologna, Cuneo, Milano, Ponte Lambro, Roma e Torino). Attraverso specifici incontri di promozione del presente progetto programmati con scuole, università, parrocchie ed altre associazioni e/o realtà radicate nel territorio (nel 2011 sono stati organizzati 20 incontri informativi-orientativi specifici relativi al precedente progetto che hanno visto la partecipazione di circa 800 giovani, 12 banchetti informativi in cui sono distribuiti oltre depliant informativi relativi al precedente progetto di scv). Attraverso la realizzazione di almeno 3 webinar specifici (nel corso del 2012 è già stato realizzato un primo webinar di orientamento che ha visto la partecipazione di oltre 200 giovani). Attraverso la partecipazione a specifici eventi di settore a carattere nazionale: Terra Futura, Fai la cosa giusta, Globe Orienta, Carriere internazionale in cui vengono realizzate puntuali azioni informative e orientative relativamente al progetto in oggetto. Attraverso un puntuale rapporto con i media, concretizzato nella partecipazione settimanale alla trasmissione radiofonica Ecclesia, di Radio Blu Sat (emittente satellitare ripresa da numerose emittenti locali distribuite su tutto il territorio nazionale), oltre che nella partecipazione a numerose altre trasmissioni delle maggiori emittenti radiofoniche e televisive regionali e nazionali, e nella diffusione di comunicati stampa che hanno permesso la pubblicazione di articoli riguardanti le attività o le posizioni della Federazione FOCSIV in merito al servizio civile. Attraverso la pubblicazione di annunci relativi al servizio civile volontario, ed in particolar modo al presente progetto, su riviste del settore. I periodici pubblicati da Volontari nel Mondo FOCSIV sono i seguenti: Volontari per lo Sviluppo. Mensile stampato in un numero di copie variabile tra le e le copie (5.000 sono gli abbonati); Volontari e Terzo mondo (VTM) trimestrale di approfondimento delle tematiche del rapporto nord e sud del mondo circa copie; Attraverso la pubblicazione di links e informazioni su portali internet sempre del settore; Laddove possibile, attraverso gli spazi mediatici che la Federazione ottiene a livello nazionale e\o territoriale (comunicati stampa, interviste radiofoniche e televisive). Attraverso una pagina web appositamente creata da diffondere nei siti e portali universitari, di informagiovani, in portali e siti con annunci di impiego e occasioni di volontariato, in blog vari (blogbabel, esseciblog), in aggregatori di notizie e sui siti/portali di vari comuni In totale in numero di ore dedicato all attività di sensibilizzazione inerenti il progetto sarà di oltre n 75 ore. 19

20 18) Criteri e modalità di selezione dei volontari: Per quanto concerne gli autonomi criteri e modalità di selezione si rimanda al sistema di selezione (modello S/REC/SEL) consegnato all UNSC in fase di accreditamento e da questi verificato e approvato. 19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): SI Volontari nel mondo FOCSIV 20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell andamento delle attività del progetto: Si rimanda al sistema di monitoraggio, Mod. S/MON, consegnato all UNSC in fase di accreditamento e da questi verificato e approvato. 21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): SI Volontari nel mondo FOCSIV 22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64: Di seguito si indicano i requisiti aggiuntivi a quelli indicati dalla legge 6 marzo 2001 che i candidati devono possedere: 1. Preferibile diploma di scuola media superiore Nelle attività previste occorre capacità di sapersi relazionare e di comunicare con un livello di conoscenze culturali non specialistico, ma sufficientemente completo quale quello che può fornire una formazione media superiore. 2. Preferibile conoscenza dei principali programmi informatici. È richiesta almeno la conoscenza basilare in quanto tutti i ragazzi verranno dotati di una postazione PC che sarà indispensabile per lo svolgimento di tutte le mansioni ad essi affidate. 20

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