Periodico dell Associazione Nazionale Aviazione dell Esercito

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1 il Basco Azzurro Periodico dell Associazione Nazionale Aviazione dell Esercito Anno XXIX N. 4 Ottobre/Novembre/Dicembre 2011 Poste Italiane Spa spedizione in a.p. 70% DCB Viterbo 1861 > 2011 >> 150 anniversario Unità d Italia E nata la decima Sezione dell ANAE Il 30 settembre presso il 2 Sirio di Lamezia Terme è stata inaugurata la Sezione intitolata a Simone Cola

2 sommario Foto di gruppo in occasione dell inaugurazione della Sezione Simone Cola Costituita la decima Sezione dell ANAE numero 4/ Ottobre/Novembre/Dicembre Rigel in Afghanistan Convegno Assoarma 14 Il sistema Personell Recovery della Nato Cambio Comandanti 20 Il 5 Rigel il 54 Auc e la Frontiera Orientale Operazione Substance 28 Scoperta la centesima pulsar Ricordiamoli Energie rinnovabili 33 Cronaca delle Sezioni e dei Reparti Dal 1 gennaio 2012 i contatti con l ANAE debbono essere attuati utilizzando i seguenti riferimenti: presidenza@anae.191.it contatti con presidenza e segreteria nazionale info@anae.it contatti con direttore di il Basco Azzurro e del sito web anaeweb@yahoo.it contatti con il webmaster per entrare nel sito web dell ANAE Notiziario 39 Periodico dell Associazione Nazionale Aviazione dell Esercito Anno di fondazione 1983 (Autorizzazione del Tribunale di Viterbo n. 281 del ) - Via San Pietro, Viterbo - Tel./Fax codice fiscale Direttore Antonio Lattanzio Direttore editoriale Vincenzo Rapposelli vincenzo.rapposelli@libero.it - v.rapposelli@alice.it Direttore responsabile Marco Celli Comitato di redazione Fulvio Catteruccia, Andrea Manzi, Cesare Rutili, Giovanni Tonicchi. Progetto grafico e impaginazione: FreeMindEditing Tel Fax info@freemindediting.it Il periodico è inviato agli iscritti all Associazione che verseranno una somma di almeno Euro 30,00 scegliendo una delle modalità sottoindicate: bonifico utilizzando uno dei seguenti codici IBAN POSTE ITALIANE IT95 D BANCA DI VITERBO IT11 G oppure bollettino di conto corrente postale intestato a: ANAE Casella Postale VITERBO La collaborazione è aperta a tutti. Gli elaborati inviati, anche se non pubblicati, rimangono di proprietà del Basco Azzurro. Gli articoli rispecchiano esclusivamente le opinioni degli autori. La direzione si riserva, a termini di legge, di modificare e ridurre gli articoli quando necessario e/o per esigenze tipografiche di spazio.

3 Carissimi Baschi Azzurri, sono ormai trascorsi circa tre anni dalla mia elezione ed è il caso di dire che il tempo è volato anche per noi appartenenti a questa straordinaria Specialità dell'esercito. L'esperienza acquisita nel ricoprire questo incarico è stata faticosa ed entusiasmante, i risultati raggiunti sono stati brillanti e prestigiosi, l'anae è stata, è, e sarà sempre al massimo della considerazione di tutti. Certamente l'associazione nel suo insieme ha tratto linfa vitale di immagine anche del diuturno e silenzioso lavoro svolto, sia sui cieli italiani sia su quelli stranieri, dai nostri Baschi Azzurri in servizio. La simbiosi fra l'anae e l'aves è concreta, funzionale, efficace. La loro unione, prescindendo dai compiti, dalle funzioni e da qualsiasi età, grado ed incarico, si può riassumere in un unico e significativo assioma: "BASCHI AZZURRI"! A tal proposito vorrei sottolineare la immediata disponibilità manifestata a suo tempo (novembre 2009) dal Comandante dell'aves per i locali del Centro AVES da destinare alla Presidenza Nazionale e alla Sezione "Muscarà". Tale impegno si tradusse nel rilascio dell'autorizzazione da parte delle Autorità Superiori al cambiamento d'uso degli stessi in soli quattro mesi. Purtroppo i tempi si sono notevolmente allungati fino ad oggi nel momento dei sopralluoghi da parte dell'agenzia del Demanio e della successiva definizione del canone d'affitto da parte dell'apposita Commissione. Le ultime notizie, avute durante un ennesimo incontro diretto avvenuto a fine novembre, ci fanno ben sperare che le decisioni dovrebbero essere prese entro gennaio Altro esempio di perfetta comunione d'intenti è stata l'apertura della Sezione "Simone Cola" in Lamezia Terme, che, grazie alla entusiastica, fattiva e leale collaborazione fra il Personale in servizio del 2 Reggimento AVES "Sirio" e quello in quiescenza, è passata nell'arco di due mesi dai 30 Soci fondatori agli attuali quasi 80 personaggi, di cui la maggior parte risulta personale in servizio e fra questi vanno annoverati molti volontari. Un grazie di cuore ai Comandanti Luperto ed Avaro ed un bravissimi sia a Domenico Grasso che alla sua dinamica squadra. Per realizzare dei sani risparmi il CDN ha deciso di concentrare nel prossimo mese di maggio l Assemblea Generale dei Soci ed il rinnovo delle cariche elettive centrali previste dallo Statuto. Pertanto invito i Presidenti di Sezione e tutti i Soci a segnalare i nominativi dei nuovi candidati, entro le date che saranno comunicate dal Segretario Generale e che comunque non esorbiteranno i primi giorni di febbraio prossimo. Mi sembra superflua la raccomandazione nella oculata selezione del personale e nella creazione di un ampia gamma di candidati. Nel rivolgere un riverente pensiero a tutti i nostri Caduti e nel ringraziarvi ancora una volta per quello che fate e per come lo fate, formulo i più affettuosi e fervidi auguri di Buon Natale e Sereno Anno Nuovo! editoriale Il Presidente Nazionale Antonio Lattanzio Il Basco Azzurro - 3

4 cronaca 30 settembre 2011 Costituita presso il 2 Sirio la decima Sezione dell ANAE di Vincenzo Rapposelli Un sogno accarezzato a lungo si è realizzato! A S. Eufemia Lamezia, presso il 2 Reggimento AVES Sirio, si è costituita la Sezione più a Sud d Italia. Oltre il meridiano di Roma, sede della nostra Sezione Tucano, non esisteva, infatti, una Sezione dell ANAE che potesse divenire un polo di attrazione dei Baschi Azzurri residenti nelle regioni meridionali d Italia. Fervidi auguri da tutta la famiglia dei Baschi Azzurri perchè ciò avvenga con un crescendo costante ed efficace! Voglio raccontare brevemente qualcosa sulle tappe decisive che hanno condotto alla realizzazione di questo magnifico successo dell ANAE. In tutta la Regione Calabria esisteva, fino a qualche mese fa, un solo Socio ANAE iscritto dal 2007 alla Natale di Bologna: il MMA Francesco Farfaglia residente a Vibo Valentia. La cosa veramente stonava, soprattutto perché un intero Reggimento AVES insisteva sul territorio. Alla fine dell anno scorso un evento insolito entusiasmò gli organi centrali dell ANAE: il Reggimento Sirio aveva acquistato ben 93 calendari ANAE 2011 che, paragonati alle quantità minime richieste dagli altri Reggimenti operativi AVES, costituiva di per sé una vera positiva anomalia. Sull onda di questo singolare e concreto evento, uscì un profetico articolo sul primo numero del 2011 del nostro periodico dal titolo 2 Sirio. Potrebbe essere una risorsa per lo sviluppo dell ANAE. Il ferro va battuto quando è caldo! Chiedemmo, allora, ed ottenemmo dal brillante Comandante Luperto, evidente riscaldatore del ferro al punto giusto, di poter parlare a tutto il Reggimento riunito. Una delegazione dell ANAE (Lattanzio, Rapposelli e Dossi) fece così visita al Reparto e poté illustrare agli effettivi di Sirio il lungimirante progetto di costituire una Sezione in loco. Era il 6 aprile 2011 e nell occasione si iscrissero all A- NAE il Sergente Arfuso, il Ma.Ca. Arlotta ed il Capitano, P.I.O. del Reggimento, Gianluca Carofalo. Questi tre personaggi possono essere annoverati come il primo nucleo storico della futura Sezione. Nel giro di sei mesi gli iscritti divennero, con una efficienza sorprendente, trenta e finalmente il 30 settembre 2011 si è potuta inaugurare la Sezione che, per volere unanime, ha preso il nome del Maresciallo Simone Cola, Caduto in Iraq. Parleremo diffusamente del 107 Caduto AVES in una disanima a parte. Il Verbale ANAE n 15 del 24 agosto 2011 ne aveva deliberato sia la costituzione che l intitolazione della novella Sezione. Il Colonnello Tonicchi consegna il Vessillo della Sezione Cola alla madrina Sig.ra Innocenza Peres Cola. La Sig.ra Cola passa il Vessillo al neo-presidente della Sezione Domenico Grasso 4-Il Basco Azzurro

5 Voglio citare, intanto, non nella rubrica i nuovi iscritti ma nel corpo di questo articolo, uno ad uno ed in ordine alfabetico, i 30 personaggi che hanno dato vita al notevole progetto; l elenco rimarrà così come una specie di memoria storica della Sezione Simone Cola : Michele Francesco Aiello Sergente Saverio Fabio Arfuso Sergente Giovanni Arlotta Maresciallo Capo Giuseppe Borruto Maresciallo Gianluca Carofalo Capitano Luigi Cuglietta Sergente Maggiore Antonio D anna Tenente Eduardo De Cesare Maresciallo Capo Mario De Maria 1 Caporal Maggiore Francesco Fabiano Caporal Maggiore Scelto Arcangelo Germanò Sergente Domenico Grasso 1 Maresciallo Luca Guzzo Sergente Bruno Lazzaro 1 Maresciallo Massimo Marchio Sergente Maggiore Pasquale Napoli Caporal Maggiore Capo Tommaso Paone Maresciallo Capo Alex Posteraro Sergente Davide Principe Caporal Maggiore Capo Annunziato M. Rao Maresciallo Capo Andrea Rondinelli Sergente Maggiore Vincenzo Russo Sergente Maggiore Aurelio Scafaria Sergente Francesco Scalise Caporal Maggiore Leonzio Spina Capitano Giuseppe Treppiedi 1 Maresciallo Cosimo Damiano Tuttavilla 1 Mar. Luogotenente Filippo Valotta Caporal Maggiore Capo Alessandro Ziche Tenente Nella giornata due importanti eventi si sono susseguiti presso la base Carmine Calò di S. Eufemia Lamezia Il Colonnello Claudio Luperto, dopo 4 anni di Comando, ha ceduto lo Stendardo del Reggimento Sirio al nuovo Comandante Colonnello Marco Avaro; in seno a Sirio si è costituita, appunto, la decima Sezione dell Associazione Nazionale Aviazione dell Esercito intitolata al Maresciallo Simone Cola Caduto in Iraq il 21 gennaio La madrina della Sezione è stata la Signora Innocenza Peres Cola, mamma di Simone, accompagnata dal figlio Gianluca. Il fratello di Simone, subito dopo la cerimonia dell inaugurazione, si è iscritto alla Sezione che ricorda il sacrificio di suo fratello; Gianluca Cola indossa a buon diritto il Basco Azzurro in quanto ha prestato il suo servizio militare presso il Reparto Corsi del C.A.A.E. nel Inoltre il Comandante Marco Avaro, già iscritto alla Sezione Muscarà, ha espresso il desiderio di far parte della nuova Sezione. La cerimonia semplice e composta è stata arricchita dalla presenza dei Generali Stefanini e Francavilla e dai due Comandanti (cedente e subentrante) di Sirio. Le immagini raccontano meglio delle parole il divenire della cerimonia. Non si può comunque sottacere il contrappunto notevole con cui l ANAE ha voluto onorare il grande evento. Erano presenti il Labaro Nazionale portato da Chiossi e scortato da Dossi e Bonelli e tutti i vessilli delle Sezioni ANAE d Italia, oltre ad un notevole numero di iscritti, alcuni dei quali arrivati da Bergamo in aereo e capitanati da Sangalli, Cretella e Giurato. Il Col. Tonicchi, in rappresentanza del Presidente Lattanzio, ha presieduto la cerimonia e alla fine del suo discorso ha consegnato alla madrina il fiammante nuovo vessillo della Sezione S. Cola. La madrina lo ha poi passato nelle mani del neo-presidente Domenico Grasso. Poco prima era stata scoperta la targa della Sezione posta fuori dal locale che accoglierà nel futuro gli uffici della Sezione. Riportiamo per intero i L intervento del Colonnello Tonicchi Gentile Signora, Generale Stefanini, Signori, in qualità di Vice Presidente Vicario rappresento il Presidente Nazionale impegnato altrove. La giornata odierna del 30 settembre 2011 rappresenta per l ANAE una data storica in quanto viene inaugurata una nuova Sezione in ambito 2 Sirio intitolata alla memoria del M.llo Ord. Simone Cola del 1 Idra, caduto in servizio di volo nel teatro iracheno nel La madre del Caduto, Signora Innocenza Peres Cola, è la madrina della costituenda Sezione e questo rappresenta la custodia della memoria dell amato figlio. Questa semplice cerimonia è stata impreziosita dalla presenza del Comandante dell A- VES, Generale di C.A. Enzo Stefanini. Assistendo poco fa alla cerimonia del cambio del Comandante del Reggimento, ero in tribuna affianco alla madrina ed all ingresso dello Stendardo da Combattimento del Reparto, ho notato con emozione che si è unita con convinzione ai presenti che intonavano l Inno Nazionale. Questo mi ha toccato cronaca Il Basco Azzurro - 5

6 cronaca discorsi di Tonicchi e Grasso, anche perché possono meglio arricchire il reportage dell evento e fornire elementi conoscitivi a latere. La sera precedente l evento i Soci confluiti a Lamezia da Viterbo e Roma hanno voluto invitare ad una cena di saluto il neo Presidente della S. Cola Domenico Grasso. perché ho percepito che Simone Cola apparteneva ad una famiglia profondamente italiana e di sani valori nazionali. La Sezione che stiamo inaugurando non nasce, in effetti, oggi ma rinasce dalle ceneri della Sezione ANAE di Catania che fu costituita dal padre del neo-comandante di Sirio, Colonnello (ris.) Giuseppe Avaro. Se l iter formativo della Sezione è giunto a compimento lo si deve sommamente al contributo del Colonnello Luperto, convinto sostenitore dell ANAE. A lui va il nostro profondo riconoscimento. Mi piace citare una recente frase pronunciata dal Comandante dell AVES: L ANAE per ogni Basco Azzurro in servizio rappresenta il passato ed il futuro. Il passato perché nei suoi componenti si riconoscono i maestri che hanno formato generazioni di piloti AVES ed il futuro perché al termine del servizio attivo l esito naturale è l adesione all Associazione. Esprimiamo il nostro corale augurio alla nuova Sezione che, traendo linfa vitale dal Reggimento, possa crescere e prosperare. La pattuglia azzurra era arrivata nel pomeriggio dopo un lungo viaggio di 670 Km e dopo aver percorso la famigerata SA-RC a bordo di un Traffic Renault, ottimamente guidato dal Consigliere Nazionale Carlo Bonelli. La fatica ha fatto più volte capolino durante il viaggio ma la compagnia, nonostante l elevata età media, era animata da una coinvolgente sindrome goliardica! Racconti del passato comune, caratteristiche gustose di vecchi Comandanti e personaggi che hanno fatto la storia dell AVES, condite con salaci battute e barzellette hanno esorcizzato la fatica e accorciato di molto il terribile viaggio. A proposito della sosta obbligata per rifocillarsi all Autogrill di Contursi e per sottolineare ancora lo spirito che si è venuto a creare fra di noi mi corre l obbligo di riformulare una domanda: Dossi, ma perché ti piace tanto la parmigiana?. A parte gli scherzi, voglio mettere in evidenza che abbiamo passato due giornate meravigliose ed abbiamo assistito ad un vero miracolo organizzativo che ha visto due componenti, a Viterbo e a Lamezia, interagire e realizzare cose grandi in perfetta armonia e sinergia. A nome di tutti noi, mi sento di rivolgere un sincero elogio al Vice Presidente Lucio Dossi che si è prodigato con sicura efficienza all organizzazione dell evento. Forza Sezione Simone Cola! Forza Sirio! Viva l AVES e l ANAE! 6-Il Basco Azzurro

7 cronaca L intervento del Presidente Domenico Grasso Viene da chiedersi perché un gruppo di personaggi del 2 Reggimento Sirio ha aderito, debbo dire con entusiasmo, alla idea di costituire a Lamezia una Sezione dell ANAE? Si tratta solo di un gruppo di nostalgici del loro lavoro oppure questo gruppo intende essere una forza propositiva. Qual è il collante che li ha uniti nell idea? Penso sinceramente che l associazionismo in genere, e l ANAE in particolare, rappresenti un porto franco e sicuro per tutti i Soci, un vero crogiolo di incontri, conoscenze, iniziative e soprattutto di sensazioni forti di lavoro e di vita. Durante tutto il tempo del nostro servizio militare, lungo o breve che sia, è nata naturalmente una profonda stima reciproca condita dall orgoglio di aver operato bene in una organizzazione d elite. Si rimane affezionati alla meraviglia di un lavoro ben fatto ed alle persone con le quali lo si è portato avanti! Questo in sintesi è il senso della costituzione di questa sezione in seno all ANAE. Dopo solo 5 mesi dalla visita del personale della Presidenza dell ANAE, avvenuta, ricordo a tutti, il 6 aprile di quest anno, mossi da un entusiasmo contagioso, quelle che erano le potenzialità nascoste del personale del Reparto sono esplose in un crescente organizzativo che sfocia oggi nell inaugurazione della Sezione Simone Cola, Caduto a Nassiriya il 21 gennaio La scelta di un Caduto dell AVES è altamente simbolica e vuole perpetuare il suo caro ricordo. Era molto conosciuto e stimato presso il nostro Reggimento perché molto spesso veniva a Lamezia per la sua opera di manutentore. Sarà da noi degnamente ricordato in ogni occasione, quando e dove saremo presenti con il nostro vessillo sul quale brillano a lettere d oro i suoi dati identificativi. Con questa realizzazione intendiamo legare il passato al presente, guardando insieme al futuro! L uomo è un animale sociale, ha bisogno di vivere insieme esprimendo con sane iniziative il senso proprio della collegialità e della fraterna comunanza di idee e di concreto e positivo modo di pensare in grande. E quello che la sezione intende fare nel futuro. Essere un polo di attrazione e di iniziative in risposta alle esigenze che albergano in modo prevalente nell animo umano. Il merito di questa bella realtà va a molte persone ed è doveroso rivolgere un pensiero grato al comandante Col. Luperto che ha sostenuto in maniera concreta l idea, al personale della Presidenza dell ANAE che ci ha sostenuti con amore come è naturale fare con un neonato, a tutti quelli che hanno aderito all iniziativa e che nel futuro vi aderiranno. Siamo coscienti che vi aderiranno se noi sapremo trovare le motivazioni giuste e le realizzazioni concrete e fattive per legarli ad una bella e propositiva realtà. Partiamo quest oggi con l ambizione di radunare intorno alla Simone Cola non solo tutti i Baschi Azzurri residenti in Calabria ma riuscire, e lo conserviamo nel segreto del nostro cuore, a divenire il polo d attrazione di tutto il Meridione d Italia. Noi ci proveremo con tutte le nostre forze! Lunga vita all ANAE ed alla Sezione Simone Cola! Il Basco Azzurro - 7

8 cronaca OMAGGIO A SIMONE COLA 23 gennaio 2005 E un pomeriggio grigio e piovigginoso, il cielo è plumbeo, la temperatura è rigida. Nell aeroporto di Ciampino giungono i più alti gradi dell Esercito, della Marina, dell Aeronautica, dei Carabinieri, della Finanza, Ufficiali e Sottufficiali delle varie Armi e dell Aviazione dell Esercito, i Baschi Azzurri dell Associazione Nazionale Aviazione Esercito. Nella palazzina il Presidente della Repubblica e la Signora Franca esprimono il loro cordoglio ai familiari del maresciallo dell AVES Simone Cola ucciso in Iraq mentre adempiva una missione di pace. Durante la dolorosa attesa del velivolo che riporta in patria la salma del giovane militare la Signora Franca con dolcezza, umanità ed affetto materno assiste la giovanissima vedova e la madre inconsolabili. Intanto sul vasto piazzale si schierano sul lato destro il picchetto d onore dei Baschi Azzurri dell AVES, il Labaro dell ANAE, i Gonfaloni dei Comuni di Bracciano e Manziana, di fronte sul lato sinistro prendono posto le Autorità, i Sindaci delle città di Viterbo, Bracciano, Manziana, rappresentanze di tutte le Armi, giornalisti, fotografi, i colleghi di Simone, i Baschi Azzurri della Direzione Nazionale e delle Sezioni ANAE di Roma, Viterbo, Bracciano, un folto numero di parenti, di amici, concittadini. Dalla rampa abbassata del C130 scende la bara di Simone avvolta dalla Bandiera Tricolore e trasportata a spalla dai commilitoni. Il Presidente Ciampi, seguito dai familiari di Simone si avvia verso il feretro mentre il picchetto d onore presenta le armi ed il trombettiere intona il silenzio. Il feretro si ferma, il cappellano benedice la salma ed il Presidente a capo scoperto sotto la leggera pioggia alza le braccia ed appoggia le mani sulla bara rimanendo a lungo con il capo chino rendendo omaggio ed esprimendo il dolore di tutta la nazione. Una profonda commozione ci stringe il cuore. Molte persone non riescono a trattenere i singhiozzi e gli occhi si riempiono di lacrime. Dopo pochi minuti la salma viene deposta nel carro funebre e lascia l aeroporto con l abbraccio commosso dei familiari e della folla. Il giorno successivo la salma viene trasportata a Tivoli nella chiesa di S. Salvatore accolta da più di millecinquecento persone, autorità, picchetto d onore, fiori, lacrime, applausi. Al termine deldi Vincenzo Rapposelli L ultimo atto che testimonia l affetto, la stima ed il concreto ricordo che ha lasciato Simone Cola nei colleghi dell AVES è la costituita decima Sezione dell ANAE, i cui rappresentanti, appena eletti nelle fasi propedeutiche alla costituzione della Sezione, hanno scelto all unanimità la figura di Simone Cola per rappresentarla. lettura della motivazione della Croce d Onore alla Memoria concessa dal Presidente L attenta della Repubblica, con il DPR 7 aprile 2006, permette di omaggiare la figura di Simone Cola molto meglio di tante frasi ricercate che il più delle volte sfociano, senza volerlo, nella più banale retorica. Mar. capo specialista di elicotteri dell AVES. Nato l 1/9/1973 a Tivoli (RM) Giovane sottufficiale specialista di elicotteri dalle straordinarie qualità morali e professionali, comandato in missione in terra irachena, nell ambito dell operazione «antica Babilonia», si prodigava con grande professionalità ed entusiasmo partecipando a numerose missioni di ricognizione. Il 21 gennaio 2005 nel corso di un volo di ricognizione e osservazione effettuato in supporto ad una contestuale attività operativa condotta, sul terreno, da forze del contingente nazionale veniva raggiunto da un colpo di arma da fuoco ostile esploso da terra, colpito a morte, perdeva la vita nell adempimento del dovere. Con il suo sacrificio ha contribuito in misura rilevante ad accrescere il prestigio dell Italia e delle sue Forze Armate in ambito internazionale, tenendo alto l ideale di pace e solidarietà fra i popoli. Cieli di An Nassiriyab (Iraq), 21 gennaio Il numero 1 del 2005 del Basco Azzurro gli dedica la copertina e l articolo di apertura. Alcuni brani di esso permettono di ricordare la commozione e il grande dolore di quei momenti. 8-Il Basco Azzurro

9 cronaca la cerimonia il feretro viene trasferito a Ferentino dove è stata allestita la camera ardente nella Curia Vescovile. Il mattino seguente vengono celebrati i solenni funerali di Stato nella stessa cattedrale dove tre anni prima era stato celebrato il matrimonio con Alessandra. Sono presenti le massime Autorità dello Stato e delle Forze Armate, una folla commossa che non trova posto nella cattedrale attende all aperto sotto la neve per esprimere la propria partecipazione. Il Presidente Ciampi contro ogni protocollo ha atteso l arrivo della salma (oggi diventata purtroppo abitudine praticata anche dall attuale Presidente della Repubblica - ndr) ha abbracciato a lungo la vedova e la madre ed al termine della cerimonia le ha accompagnate sostenendole fino a fuori della chiesa. Il corteo funebre si è poi avviato verso il cimitero di Ferentino salutato dall applauso commosso di una folla traboccante. Simone era un costruttore di pace ha detto l Ordinario Militare durante l omelia ancora una volta l Italia abbraccia un suo figlio che ha donato la vita per affermare la nobiltà del nostro popolo. Il padre di Simone, figura nobile nel suo composto dolore, ha ringraziato tutte le Autorità civili e religiose, in particolare il Presidente Ciampi e la Signora Franca per l amoroso sostegno offerto in un momento così difficile e doloroso, tutto l Esercito Italiano, il Capo di Stato Maggiore, i superiori, i colleghi che suo figlio amava come una propria famiglia e tutte le persone che con la partecipazione e le lacrime hanno lenito il loro dolore. Bruno Cola ha terminato con le parole di una preghiera che esalta la passione del figlio ucciso: Vivere è abbandonarsi come un gabbiano all ebbrezza del vento, vivere è assaporare l avventura della libertà, vivere è stendere l ala, l unica ala con la fiducia di chi sa di avere nel volo un partner come Te. Ma non basta saper volare con te, Signore. Tu mi hai dato il compito di abbracciare il fratello e di aiutarlo a volare. Il Comune di Bracciano gli dedica, con una cerimonia tenuta il giorno 11 giugno 2010, la rotatoria di Bracciano Nuova. Simone era infatti effettivo al 1 Reggimento di Sostegno Idra, Reparto legato dalla sua costituzione al territorio di Bracciano. Nel comune ha sede anche la Sezione ANAE O. Savini che prende il nome dal primo Caduto dell AVES. Ecco l intervento di allora del Sindaco: Con questa semplice, ma significativa cerimonia di intitolazione della rotatoria di Bracciano Nuova a Simone Cola, caduto il 21 gennaio 2005 nei cieli di Nassiriya, vogliamo rappresentare il nostro referente pensiero ed il nostro ringraziamento a chi ha dato la propria vita per servire la Patria, per chi è stato un operatore al servizio della sicurezza e del ritorno della democrazia in Iraq. I suoi commilitoni erigono un cippo (foto in alto) a duratura memoria di Simone presso le aviorimesse che erano state vissute a lungo come posto di lavoro del nostro Caduto, legando Simone al suo Reparto, il 1 Reggimento di Sostegno IDRA. Il Basco Azzurro - 9

10 cronaca CErIMONIA di SALuTO A rigel IN partenza per L AfGhANISTAN La mattina del 23 settembre, presso il piazzale elicotteri del 5 Reggimento Aviazione dell'esercito Rigel, Aeroporto F.Baracca in Casarsa della Delizia (PN), ha avuto luogo un evento che si potrebbe definire di portata storica. di Andrea Santarossa Per la prima volta nella storia dell Aviazione dell Esercito, un reggimento di volo, con il suo nome, il suo organico e la sua Bandiera di Guerra hanno lasciato il territorio nazionale per un duro e impegnativo periodo di peacekeeping in Afghanistan. Alle ore 10.00, il Generale di Corpo d Armata Roberto Bernardini, Comandante del 1 Comando delle Forze di Difesa, accompagnato dal Generale di Brigata Camporesi, Comandante della Brigata Aeromobile Friuli, dal quale il Rigel dipende, ha passato in rassegna e salutato la prestigiosa unità militare in partenza per l'importante Teatro Operativo di cui sopra. Il Colonnello Livio Ciancarella, Comandante del 5 Rigel, aveva già pronunciato parole di orgoglio e fierezza per l onore concesso al Reggimento e al suo Stendardo da combattimento. Le parole del Generale Bernardini sono state emozionanti e cariche di significato; egli, quale Generale Comandante del 1 FOD e Decano dell AVES ha rivendicato a sé e al Col. Ciancarella la forte volontà di far concedere, dallo Stato Maggiore dell Esercito, l onore di costituire l Aviation Battalion a Herat in Afghanistan con il 5 Rigel, con il suo nome e la sua Bandiera. Tale realtà farà sentire ancora meno soli gli uomini e le donne del 5 perchè la loro Bandiera, simbolo della Patria e dell onor militare, li accompagnerà e sarà con loro Il Basco Azzurro

11 cronaca In tale occasione, nell ambito dei festeggiamenti del 150 dell Unità d Italia, un AW-129C e un UH-205A sono stati vestiti con una livrea speciale. Al termine della cerimonia, alla presenza di numerosi ospiti e famiglie, dei Sindaci di Casarsa e di Zoppola, dei rappresentanti dell ANAE e dei Lions pordenonesi, il Generale Bernardini ha impartito un ordine inconsueto. Egli ha chiesto al C.te di Rgt, di far schierare il gruppo bandiera con lo Stendardo da Combattimento al centro del piazzale, davanti agli uomini in armi e fronte al pubblico. Ha voluto immortalare con delle foto il momento topico assieme ai protagonisti per, non credo di esagerare, tramandare alla Storia questo momento rilevante. Il Colonnello Adiletta succede al Col. Ciancarella, nella sede di Casarsa, quale comandante di corpo e distaccamento. Il Basco Azzurro - 11

12 cronaca AFGHANISTAN PIAZZA ITALIA DI CAMP ARENA TRANSFER OF AUTHORITY TRA FENICE E RIGEL Il 2 reggimento AVES Sirio e il Basco Azzurro a Exposcuola 2011 di Lamezia Terme Il 5 Reggimento Rigel dell Aviazione dell Esercito ha raggiunto il Teatro Operativo afgano in quel di Herat, dove, in un assolato pomeriggio del 28 settembre scorso, nella Piazza Italia di Camp Arena, alla presenza del Comandante uscente di Region Command West, Gen. B. Carmine Masiello, ha avuto luogo la cerimonia formale del TOA (Transfer of Authority) delle Task Forces Genio e Aviation Battalion Fenice, ora su base 5 rgt. AVES Rigel. Numerose le rappresentanze militari presenti e altrettante quelle dei media nazionali e di altri Paesi ai quali si sono affiancate le Bandiere di Guerra dell 8 e 5 rgt. Genio e lo Stendardo da combattimento del 5 rgt. AVES Rigel, per la prima volta in Teatro Operativo come reparto di volo dell Aviazione dell Esercito. Il Comandante uscente di Fenice, Col. Pilota Bartolomeo Polidori, ha passato il testimone nelle mani del Col. Pilota Livio Ciancarella, Comandante subentrante dell Aviation Battalion e tuttora del 5 Rigel. Andrea Santarossa Il 25 e 26 maggio scorsi si è svolta a Lamezia Terme la terza edizione della manifestazione EXPO- SCUOLA 2011, il cui tema, riferito ai festeggiamenti dei 150 anni dell Unità d Italia, è stato La Calabria e l Unità d Italia. All evento, promosso dalla Provincia di Catanzaro in collaborazione con l Ufficio Scolastico Regionale, hanno preso parte attiva tutti gli Istituti di scuola superiore e tutti gli Istituti comprensivi del territorio provinciale ed hanno partecipato, inoltre, rappresentanze delle Forze Armate, delle Forze dell Ordine e dei Corpi dello Stato. L Esercito Italiano è stato presente in entrambe le giornate con uno stand informativo del CME Calabria ed uno stand dell Aviazione dell Esercito allestito a cura del 2 Reggimento AVES Sirio, di stanza appunto a Lamezia Terme. Il Sirio, in particolare, ha predisposto una mostra statica di mezzi, materiali ed equipaggiamenti che hanno attirato l attenzione di tutti i visitatori e riscosso l entusiasmo di grandi e piccoli. Naturalmente, l elicottero, atterrato nell area della manifestazione ed illustrato in esposizione dagli equipaggi del Reggimento, è risultato una fra le attrazioni principali. L aeromobile, il manichino completamente vestito ed equipaggiato con uniforme, giubbetto, casco di volo e visori NVG, la benna e gli altri equipaggiamenti peculiari della Specialità hanno fornito un considerevole spunto per le curiose domande dei ragazzi, suscitando vivo interesse e coinvolgimento, soprattutto in relazione all intensa attività di volo svolta dal Reparto nell ambito del concorso con il Dipartimento della Protezione Civile nelle pubbliche calamità, a testimonianza dell integrazione ormai salda nella realtà calabrese e del forte legame sociale che unisce il Reggimento alla città di Lamezia, alla provincia di Catanzaro ed alla Regione. Nello stand dell AVES, non poteva certamente mancare la nostra rivista Il Basco Azzurro. Le numerose copie, gentilmente inviateci dalla Redazione, sono andate letteralmente a ruba soprattutto tra i giovani dell ultimo anno di scuola superiore, in procinto di affacciarsi sul mondo del lavoro. Capitano Gianluca Carofalo 12 - Il Basco Azzurro

13 cronaca VIVI LE FORZE ARMATE AL CAE Militare per tre settimane Dal 17 ottobre al 4 novembre 2011, il Centro Addestrativo Aviazione dell Esercito di Viterbo ha ospitato, per la terza volta dall inizio di quest anno, il Corso Vivi le Forze Armate - Militare per tre settimane. Il progetto è nato nel 2009, su iniziativa dell attuale Ministero della Difesa, con l obiettivo di avvicinare il mondo dei giovani a quello delle stellette, fornendo loro quell assaggio di vita militare che fino a qualche anno fa era costituito dal servizio militare obbligatorio; da qui, il goliardico e celeberrimo soprannome di mininaja. In realtà, nelle tre settimane di durata del Corso, si concentra molto di più di quanto prevedessero i 10 mesi di caserma della leva: i frequentatori del 3 Corso 2011, tutti di età compresa tra i 18 ed i 23 anni, hanno ricevuto dapprima un inquadramento iniziale che li ha portati a prendere contatto con i formalismi militari, la disciplina dell uniforme e le normative che regolamentano la condizione giuridica e morale del soldato. Successivamente, i 17 frequentatori sono stati condotti attraverso una serie di attività teorico-pratiche che li hanno gradualmente portati a prendere confidenza con l armamento in dotazione ai soldati (fino ad effettuare attività a fuoco, con munizionamento simulato, nella killing house del Centro), a svolgere attività di sopravvivenza (in particolare la discesa in corda doppia da una parete rocciosa di 20 metri circa) a vedere da vicino (dapprima in aula con apposite lezioni, successivamente presso le linee di volo dei Reparti) gli aeromobili in dotazione all AVES, per culminare poi, come si addice ad un periodo di addestramento effettuato presso un Reparto dell Aviazione dell Esercito, con l attività di elisbarco svolta con gli AB-412 del Reparto Elicotteri per Operazioni Speciali. Ma per fornire ai frequentatori una panoramica realistica sulla vita militare, in tutti i suoi aspetti, non è sufficiente coinvolgerli nelle sole attività tipiche del mestiere delle armi ; il soldato si connota anche, e forse soprattutto, per una serie di attributi morali che discendono direttamente dal passato, dalla memoria storica, dalle tradizioni, così gelosamente custodite dalle Associazioni d Arma. Ed è proprio a questo proposito che è stato deciso di inserire, all interno dell iter formativo di Vivi le Forze Armate, un incontro con l ANAE di Viterbo: nel corso delle due ore passate insieme ai giovani soldati, il Col. Vincenzo Rapposelli ed il MMA Lucio Dossi, hanno intrattenuto la platea toccando le tappe più salienti della costituzione della moderna Aviazione dell Esercito, ed i personaggi di maggior spicco che hanno contribuito alla sua nascita ed alla sua evoluzione. I relatori, con la loro profonda conoscenza della storia della specialità e con la loro pluriennale esperienza di baschi azzurri, hanno saputo far soffermare i frequentatori su quei valori, imprescindibili per chi porta le stellette, ma ancor più per chi si libra nei cieli, che ancora oggi, a sessanta anni dalla fondazione dell AVES, costituiscono la fondamentale premessa di ogni attività, addestrativa od operativa, in Patria od in teatro, svolta dall unica specialità dell Esercito Italiano: quella dei Baschi Azzurri. Ten. Marco Marinoni Il Basco Azzurro - 13

14 cronaca 3 Novembre 2011 Le Associazioni d Arma: realtà e prospettive Convegno Assoarma per il 150 compleanno dell Italia di Vincenzo Rapposelli Grande successo ha riscosso il convegno organizzato dal Consiglio Nazionale Permanente delle Associazioni d Arma (Assoarma) nella bellissima Sala della Promoteca in Campidoglio dove sono esposte le protomi di coloro che hanno donato all Italia eredità d affetti. I volti dei nostri Padri, che ci guardavano dall alto e da tutti i lati della Sala, sembravano sorridere all assemblea e agli oratori che esternavano con naturalezza, ma fortemente, la foscoliana forza espressa nei Sepolcri : A egregie cose il forte animo accendono l urna dei forti. E gli oratori che si sono susseguiti hanno avuto la grande capacità di risollevare, anche negli animi che stanno cedendo un poco al pessimismo, il mai sopito amor di Patria e l attaccamento al proprio dovere senza alcuna ambizione di ricompense e privilegi. E emerso dagli incisivi ed illuminati interventi con estrema chiarezza qual è il compito primario dei Veterani di Assoarma, e da molte parti ciò è stato ribadito con la sacralità di un giuramento: Vogliamo con tutto il nostro essere trasmettere ai giovani i valori che hanno animato la nostra vita ed il nostro servizio! L evento ha avuto lo scopo di dare risalto, nel quadro delle celebrazioni dei 150 anni dell Unità d Italia, alla presenza delle Associazioni d Arma nella realtà contemporanea quale espressione di valori nazionali e, nel contempo, quale componente attiva della società, sia per il richiamo delle tradizioni del passato sia per il concorso all impegno della Protezione Civile in occasione di particolari emergenze calamitose. Eccezionale il livello degli oratori intervenuti, ognuno dei quali ha lumeggiato il ruolo delle Associazioni da uno specifico angolo di vista. Il Professore Senatore Domenico Fisichella attraverso un magnifico excursus storico, ha posto in risalto il valore essenziale che hanno espresso le FF.AA. e le Associazioni d Arma nella formazione dello Stato italiano. Lo spirito che ha animato le Associazioni d Arma è sempre stato espressione significativa di ricordi, di imprese, di fedeltà alle istituzioni nella formazione e nel consolidamento della nostra Unità e del sentimento nazionale. Il Senatore Marini, già Presidente del Senato, ha messo in luce la impareggiabile funzione dell Associazione Nazionale Alpini, ricorrendo fra l altro ad un caldo ricordo 14 - Il Basco Azzurro

15 cronaca della sua esperienza personale da ufficiale degli alpini ed alle positive peculiarità sempre espresse dalle genti d Abruzzo. Gli alpini sono la sintesi di un sistema di vita forgiato dalle difficoltà della montagna e sostenuto da un profondo sentimento nazionale che li pone in primo piano in ogni circostanza di rilievo che richieda impegno e dedizione. Il Dottor Alessandro Ortis, già Presidente dell Autority sull Energia nonché dell Associazione ex allievi della Nunziatella, ha ricordato il significato storico di questa Scuola Militare, erede della scuola di formazione degli ufficiali del regno delle Due Sicilie. Anche se non inserito in Assoarma, questo sodalizio ne esprime gli stessi valori e mantiene vivo il ricordo di tanti personaggi, autorevoli e non, che hanno indossato le stellette in giovanissima età, facendo una scelta di vita che ha guidato tutta la loro esistenza. Il Generale di Corpo d Armata Vittorio Bernard, membro della Presidenza di Assoarma, ha posto in risalto alcune delle problematiche riguardanti l attuale situazione dell associazionismo militare specie in relazione all eliminazione del servizio di leva ed al conseguente minor afflusso dei giovani congedati nei ranghi delle varie associazioni. Il Generale di Corpo d Armata Mario Buscemi, Presidente di Assoarma, ha svolto il ruolo di moderatore del dibattito ed ha concluso citando la proposta di legge n relativa all assetto giuridico delle Associazioni e ponendo in rilievo l importanza di una sempre maggior integrazione delle Associazioni d Arma con le Forze Armate per una presenza solidale ed attiva in ogni circostanza. Particolare menzione è stata poi fatta del programma Vivi le forze armate che, con la collaborazione di molte associazioni, fra le quali l ANAE, ha visto molte migliaia di giovani trascorrere tre settimane presso alcuni reparti, vivendo così un esperienza di cui porteranno il segno nel ritorno alle loro normali attività di studenti o lavoratori. E seguito un vivace ed attivo dibattito a conferma del particolare interesse suscitato dai temi trattati. Al convegno hanno portato il loro autorevole e solidale saluto il Senatore Carlo Giovanardi, già Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Biagio Abrate, e il Capo di Stato Maggiore dell Esercito, Generale C.A. Giuseppe Valotto, esprimendo il loro apprezzamento per l opera delle Associazioni e per la funzione pilota di Assoarma. E auspicabile in un prossimo futuro organizzare un convegno interno nel quale possano essere individuate le azioni concrete che le associazioni debbono mettere in atto perché si concretizzi il pensiero espresso dal generale Benard tendente ad attirare i giovani alla vita dei nostri sodalizi, al di là della proposta da lui avanzata del tesseramento gratuito per un anno alle nostre Associazioni. L esperimento, infatti, è stato più volte effettuato dall ANAE con un completo sonoro fallimento! La tessera gratuita non fa altro che dribblare un problema! Dobbiamo rivestirci della connotazione giovane, o se vogliamo giovanile, per capire le nuove generazioni e fornire loro ciò di cui vanno in cerca. Questo è un esercizio che riveste una enorme difficoltà, anche perché vi sono da rimuovere dalle nostre menti delle incrostazioni un po fisiologiche e un po derivanti dalle funzioni espletate nella vita, per così dire, attiva. Il Basco Azzurro - 15

16 attualità Il presidente della Sezione rigel rimbecca Massimo fini sulla sua visione distorta della funzione delle nostre ff.aa. in Afghanistan di Andrea Santarossa Venerdì 14 ottobre, sulle pagine de Il Gazzettino, è apparso un articolo di Massimo Fini dal titolo Italiani in Afghanistan, già odiati come invasori, sottotitolo E ora la grana delle torture. Definire tale articolo ingeneroso, denigratorio, mistificatorio e ingiusto nei confronti dei nostri soldati e delle Forze Armate che operano ogni giorno, tra rischi mortali, a tutela della pace e di quelle povere popolazioni pare perfino insufficiente. Massimo Fini riferisce che da un rapporto ONU si evince che presso le carceri afgane di Herat, costruite con fondi e assetti italiani, vengano perpetrate torture ai prigionieri talebani da parte della polizia afgana e che gli italiani non facciano alcunché per impedire tali presunte violazioni. Egli continua citando i soliti metodi alla Guantanamo che verrebbero usati etc. Fini insiste che agli italiani competerebbe la supervisione delle carceri citate perché situate nel distretto di Herat, cioè di nostra competenza. Egli si chiede se è con questi metodi che vogliamo conquistare il cuore e le menti del popolo afgano. Secondo Fini, i talebani non hanno mai torturato nessuno (sono dei santi, quasi quasi), giustiziano, ma con rispetto; gli stranieri li trattano bene, vedi Mastrogiacomo e altri (sembra che Fini si dimentichi le tante gole tagliate), cita, naturalmente, Gino Strada, che fa testo su tutto ciò che passa per l Afghanistan, il quale decanta la generosità e disponibilità talebana. Noi invece siamo nella Terra degli Aquiloni solo per costruire carceri da tortura. Giustizia è fatta - prosegue il nostro - sulla retorica dei soldati italiani bravi ragazzi, amati dalle locali popolazioni, tanto da portare ad esempio un fatto doloroso di alcuni anni fa, quando un nostro mezzo blindato, in transito per uno sperduto villaggio, salta a causa del solito benevolo IED (chiamiamolo ordigno esplosivo), i nostri soldati schizzati fuori morti e feriti e la gente del posto che canta e balla. A questo punto mi sorge, da italiano, il dubbio che Fini sia italiano anche lui; perché tanta acredine e malavoglia nei confronti del suo Esercito me lo fa sospettare ed inoltre, penso che qualche preconcetto ben confezionato (alla Gino Strada), lo porti addosso da tempo. Da vecchio soldato, che per mestiere e vocazione Teatri Operativi disastrati ne ha frequentati molti in questi ultimi 15 anni e ha toccato con mano il dolore di tanta povera gente e l attitudine, la generosità, l onestà e il valore dei soldati italiani, una pur breve risposta da protagonista mi sento di proporla a Massimo Fini. Le carceri di Herat, come ho sopra riportato, sono state si costruite con assetti italiani, ma dobbiamo essere chiari e precisi: gli istituti penitenziari afgani appartengono allo stato afgano e NON sono per nulla sotto il controllo di ISAF o degli italiani. E' bene ricordare che ISAF è una missione di sicurezza ed assistenza alla popolazione afgana; nulla a che fare, quindi, con il monitoraggio dei diritti umani o il controllo di eventuali spremiture di detenuti. Per questi ci sono ben altre organizzazioni internazionali (vedesi UNHRC - Comitato ONU per i Diritti Umani). La maggior parte del popolo afgano, compresi i Pashtun, non ne può davvero più dei continui agguati, atti intimidatori e criminali dei cosiddetti insorti e, molte volte, in questi ultimi tempi, la povera gente afgana avvisa tempestivamente i nostri soldati di qualche agguato in preparazione. Gli italiani, in particolare, sono ben visti e amati e portano soldi e una qualche via al miglioramento del loro stato di vita. La presunta esultanza per gli italiani morti e feriti nel 2006 è un fatto probabilmente unico, avvenuto in un area rurale e isolata, resa schiava dai ricatti dei talebani tagliagole. E avvilente e vergognoso che il giornalista definisca umani, corretti e rispettosi i talebani che in quanto a efferatezze e ferocia sui prigionieri non hanno concorrenti. Il Signor Massimo Fini non ricorda che fine hanno fatto il Presidente Najibullah e suo fratello? Rifugiatisi nella sede dell ONU e da lì strappati fuori dai talebani, massacrati a sangue, evirati vivi ed infine impiccati. Memoria corta caro Fini? 16 - Il Basco Azzurro

17 IL SISTEMA PERSONELL RECOVERY DELLA NATO di Magg. pil. Andrea Lopreiato Il complesso sistema di uomini, mezzi e risorse posto in essere per recuperare personale isolato in territorio ostile prende il nome di Personell Recovery (PR) e riguarda principalmente gli equipaggi di volo, gli operatori delle forze speciali e di unità da ricognizione a lungo raggio. La NATO ha sempre disposto di un sistema per recuperare personale isolato dietro le linee nemiche; fino a qualche decennio fa, quando lo scenario di riferimento era il confronto bipolare in Europa continentale, l obiettivo principale era recuperare il maggior numero di piloti e personale da ricognizione a lungo raggio (LRRP) rimasto isolato dietro le linee nemiche. Oggi come allora, recuperare personale considerato prezioso è rimasto uno dei compiti principali del sistema di PR, ma si sono aggiunti anche tre importanti fattori ad enfatizzare tale concetto operativo. Innanzitutto il presupposto di guerra a zero morti che le potenze occidentali sostengono, che prevede la profusione di tutte le risorse disponibili per salvare anche una sola vita. In seconda battuta, il fatto che sempre più spesso la fazione avversaria è identificata in un gruppo terroristico, il quale considererebbe eventuali elementi catturati come ostaggi e non come prigionieri, esponendoli al rischio di esecuzioni capitali. Infine, l impatto mediatico che le precedenti situazioni potrebbero avere, rappresenterebbe una ricaduta negativa che le autorità politiche e militari vorrebbero certo evitare. Un AB-412 atterra in prossimità di un fumogeno per recuperare una pattuglia; le forze speciali sono uno degli strumenti impiegati dal JPRCC per recuperare personale isolato. operatività MODALITA DI RECUPERO Quando viene schierato un contingente NATO di tipo joint 1 viene costituita a livello Teatro/Zona Operativa un unità PR incaricata di coordinare tutte le risorse inerenti al recupero di personale isolato appartenenti a tutte le forze armate dei Paesi costituenti la coalizione. L unità PR è divisa in una cellula di comando, denominata Joint Personell Recovery Coordination Cell (JPRCC) 2, la quale è munita di una sala operativa, che segue tutte le attività in cui il personale potrebbe trovarsi isolato in territorio ostile o non permissivo, al fine di organizzarne l eventuale recupero, e di una cellula denominata Rescue Force (RF), incaricata di raggruppare gli assetti necessari allo svolgimento della missione 3. La parte operativa è rappresentata dalla RF, ovvero da quei mezzi messi a disposizione in modo standing e non standing dalle differenti forze armate componenti la coalizione. Le modalità di recupero del personale isolato, dipendono da differenti fattori come la distanza dalle linee/basi operative amiche, il tempo intercorso tra l abbattimento o atterraggio forzato o altro evento e l inizio delle attività di Forze speciali scendono col fast rope da un CH-47 del 26 REOS, l'unità dell'aves deputata alle operazioni speciali. recupero, la certezza della posizione e della situazione operativa locale. Il recupero può avvenire secondo tre modalità principali: - Combat Personell Recovery (CPR) che è una procedura applicata quando devono essere recuperati, personale di volo, e/o operatori di forze terrestri e la loro posizione e condizione è nota. Il Combat Recovery può essere svolto da pochi assetti anche single service 4 ed è caratterizzato da celerità di pianificazione ed esecuzione. - Combat Search and Rescue (CSAR): è l attività più complessa e si applica quando non sono note la posizio- Il Basco Azzurro - 17

18 operatività 1 2 ne e le condizioni del personale, per conoscere le quali è necessaria una fase di ricerca. Questo tipo di intervento è il più dispendioso in quanto può prevedere l impiego di decine di velivoli ad ala fissa e ad ala rotante ed è l attività più nota del sistema PR. - Special Operations Forces (SOF): è un attività svolta dalle forze speciali, quando la situazione prevede che il personale venga recuperato con le stesse modalità di una liberazione ostaggi effettuando una Direct Action (DA); tale azione prevede che, oltre agli operatori delle forze speciali, siano impiegati anche assetti aerei da trasporto e scorta. GLI ASSETTI Il JPRCC impiega differenti assetti per altrettanti compiti perciò la maggior parte degli aeromobili impiegati non è permanentemente allocato ma viene taskato ad hoc per la missione; sono, infatti, rari gli assetti per uso esclusivo del JPRCC; tra questi vi sono le unità di CSAR, che possono disporre di assetti modificati e dedicati esclusivamente all assolvimento di tali missioni. Generalmente gli aeromobili delle unità CSAR assolvono al compito di RESCUE, che consiste nel recupero effettivo del personale ed eventualmente provvedere al primo soccorso. Tali unità sono dotate di elicotteri per poter intervenire in ogni tipo di ambiente e soltanto alcune nazioni dispongono di idrovolanti per il soccorso in mare, ma il loro impiego sta andando via via scomparendo. Gli assetti RESCUE non possono operare isolati in ambiente ostile, in quanto non sono in grado di provvedere completamente alla sicurezza della zona di recupero, dunque in base alla modalità operativa prescelta la composizione della RF può variare molto e può comprendere caccia ed elicotteri in differenti configurazioni in base alla minaccia. La RESCAP (Rescue Combat Air Patroll) è composta da caccia tattici con armamento aria-aria incaricati del pattugliamento dello spazio aereo sovrastante la zona di recupero e di intervenire contro minacce aeree. A sicurezza diretta dell unità RESCUE viene posta la RESCORT (Rescue Escort a volte indicata col nickname SANDY) che deve essere in grado di parare eventuali minacce provenienti da terra; questa può essere composta da elicotteri pesantemente armati o da velivoli da attacco al suolo, caratterizzati dalla possibilità di volare ad una velocità operativa compatibile con quella degli elicotteri e dalla possibilità di sorvolare la zona di recupero mantenendo in vista gli aeromobili dell unità RESCUE. Il discriminante del tipo di missione di recupero spesso è la tipologia di macchina da soccorrere; i caccia e gli aerei d attacco sono caratterizzati dall operare a grande velocità, a grande distanza dalle basi operative e in formazioni molto piccole. Qualora colpiti o in difficoltà non è contemplato l atterraggio fuori campo, ma l eiezione col seggiolino; la velocità del mezzo e la deriva del paracadute possono disperdere il pilota in aree molto vaste. Viceversa gli elicotteri sono caratterizzati dal volare a bassa quota e a velocità relativamente basse, con raggio d azione molto limitato; se colpiti possono atterrare fuori campo ed essendo accompagnati da altri buddies possono essere recuperati immediatamente. Qualora questo non sia possibile, una volta che la formazione è rientrata alla base può riorganizzarsi per un recupero immediato. Recentemente, visto l impiego delle forze NATO in Teatri Operativi in cui vi è assenza di minaccia aerea, dove la minaccia contraerea è rappresentata da armi leggere e MANPADS, unito all impiego preferenziale dell elicottero, le operazioni di recupero più corrispondenti alle esigenze sono le Combat Personell Recovery. Queste prevedono un impiego più contenuto di mezzi impiegando di norma solo assetti RESCORT e RESCUE ad ala rotante. Gli interventi di CSAR che avvengono durante le operazioni aeree, sono caratterizzati da una fase di ricerca in cui non si sa con esattezza la posizione, le condizioni del personale da recuperare e la consistenza delle unità avversarie. Durante il CSAR possono intervenire velivoli AWACS in funzione di Air Mission Coordinator (AMC) per fornire supporto agli aerei da ricognizione impiegati nella ricerca del personale abbattuto, missioni di SEAD 5 per aprire un varco nelle difese aeree avversarie alla Rescue Force e missioni di CAS 6 per interdire la zona di recupero anche a forze avversarie consistenti. Un operazione di tale entità è stata organizzata nel 1995 dalle forze statunitensi operanti in Bosnia-Erzegovina per recuperare il capitano Scott Zulu O Grady dell U- SAF il cui F-16 era stato abbattuto dalla contraerea ser Il Basco Azzurro

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